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Il silenzio. Un racconto dalla montagna
Balz Leuthold non ha mai voluto essere una persona ordinaria. Poco prima del suo trentesimo compleanno, però, si rende conto di non potersi neanche considerare davvero una persona straordinaria. Nella vita, fino a ora, non ha compiuto azioni degne di particolare nota, nessuna invenzione, nessuna creazione artistica o letteraria che lo elevino a persona speciale. Allora ha preso una decisione: scalerà quella montagna che da giovane guardava ergersi sulle sue passeggiate, che faceva ombra ai discorsi con il fratello ""adulto"""". Compirà un atto eroico, e con questa azione """"virile"""" darà un senso compiuto alla sua esistenza. È deciso: azione o morte. Ma giunto in montagna alla locanda dove sostava anche in gioventù, incontra una giovane straniera, che lo guarda e lo vede come nessuno fino ad allora lo ha mai guardato e visto. Chi è lei, da che vita proviene? Perché sembra non aver paura di nulla? E dall'incontro tra i due scaturiscono gli interrogativi, e la narrazione si sviluppa e trascina via il lettore proprio come un torrente montano scorre rumoreggiando tra i crepacci, e il vortice di pensieri e accadimenti lascia senza fiato, travolge come il senso di assoluto degli ambienti montani, dove il sorgere del giorno e il calare della notte sono eventi che penetrano le fibre dell'individuo tanto quanto fame, sonno e sete. E la domanda echeggia: cosa fa di una vita una vita veramente compiuta? Ha a che fare, questo, con la felicità?"" -
A Vinci, dopo. Gli alberi hanno ragione. Blog. Testo danese a fronte
Morten Sondergaard ha vissuto a Vinci, il paese natale di Leonardo, per diversi anni. Lì queste poesie hanno visto una prima ideazione, creandosi in particolare nel ritmo, che spesso dà alla materia stessa della poesia la possibilità di avverarsi nel linguaggio. Ma è solo ""dopo"""", al ritorno in Danimarca, che ogni componimento ha davvero trovato una sua identità formale, senza peraltro farsi definitivo. Le poesie di Morten Sondergaard sfuggono alla compiutezza come assioma, è nel movimento, nel viaggio tra """"Vinci"""" e il """"dopo"""" che prende forma il raffinato gioco di sguardi diversi a cogliere la stessa immagine, a mettere a fuoco in piani differenti lo stesso spazio narrativo. In questo si concretizza la concezione secondo cui l'opera d'arte non si abbandona completamente alle mani dell'artista, ma trattiene un'essenza di cui il risultato finale non è che una delle rivelazioni possibili. Qui il poeta sceglie una forma compiuta che quindi non si fa mai assoluta, e insieme ne fissa una identità rendendo invisibile il processo che lo ha portato alla scelta finale. Il risultato sono poesie compiute e aperte che comunicano le une con le altre e con un mondo che esiste tra un verso e l'altro, negli spazi lasciati bianchi."" -
Johanna
Come si può raccontare di una figura che tutti credono di conoscere e che ha visto innumerevoli rappresentazioni artistiche? Una figura su cui si è detto apparentemente - già tutto? Felicitas Hoppe sviluppa il tema fondante del romanzo storico in maniera del tutto originale e provocatoria: ""Johanna"""" è un romanzo che tratta di come si fa Storia quando si racconta. Al passo della Storia risponde la passione della letteratura, trascinandoci, nel confronto con gli slanci di Giovanna, nel dialogo con la nostra paura. Molte voci nel libro, e due figure: la prima è senza nome, la seconda è Johanna, Joan, Giovanna. La prima, una studiosa di storia alle prese con la sua tesi di dottorato, incentrata sulla sorte di Giovanna d'Arco. La studiosa ci narra in febbrile delirio, e senza limitazioni, l'assimilazione e la fusione con l'oggetto della sua ricerca, dall'aula universitaria all'esame di dottorato. Una sera la troviamo, dopo una festa in casa del dottor Peitsche, più esperto di lei, a mettere in ordine la cucina, poi a spostarsi in camera da letto, calpestando un pavimento rivestito di copricapo di carta. Su ogni copricapo si legge una definizione, una frase (Niente sangue; Cenere alla cenere; Il vento sta cambiando). Manca il copricapo di Giovanna. Con cosa incoronarla? Cosa scrivere sul copricapo di Peitsche, cosa è scritto su quelli dei combattenti intorno a Giovanna? Cosa hanno ascoltato davvero i monaci nascosti dietro le tende quando Giovanna fu processata?"" -
La stella del vespro
Un'inedita e struggente Colette si racconta in questa raccolta, pubblicata per la prima volta nel 1946, lungo frammenti scritti con la cura e la sofisticatezza a cui ormai ha abituato i suoi lettori e di cui è diventata maestra; gli avvenimenti e le osservazioni della vita quotidiana; i capricci di primavera; i viavai del compagno; le visite che riceve; le audizioni per la riduzione teatrale de ""La Seconde""""; l'impegno a raccogliere tutte le sue opere per il progetto """"Oeuvre complète"""" per l'editore Le Fleuron; l'Académie Française. Ormai immobilizzata dalla vecchiaia, dal peso e dall'artrosi, osserva il cielo, il succedersi al giorno della luna o del vespro nel quadrato ritagliato dalle finestre della sua grande casa a Palais-Royal. Leggiamo una Colette malinconica e meditativa, chiusa nel suo appartamento, in cui riceve, mangia, scrive e legge: evoca i ricordi dai tempi della guerra, medita sulla sua condizione di invalidità e i suoi nuovi rapporti con il mondo da scrittrice """"nota e riconosciuta"""" e, amabilmente, conversa con le sue care presenze, con gli esseri da lei sempre amati - appassionatamente o teneramente - come la madre Sido; la figlia di cui evoca il ricordo della nascita nel 1913; Bertrand; l'ex marito Henry de Jouvenel; Polaire; il migliore amico nonché terzo e ultimo marito Maurice Goudeket; il giovane reporter che va a intervistarla..."" -
Seduzione e ritorno
In ""Seduzione e ritorno"""" si raccolgono le novelle """"Karl e Anna"""", """"Novella tedesca"""" e """"II ritorno di Michael"""", scritte in tre periodi diversi e accomunate dalla tessitura sapiente del tema amoroso coniugato alla necessità di una critica sociale che affronti il senso dell'umano, al di là delle idee di soddisfazione individualista diffuse anche dalla letteratura del tempo. """"Karl e Anna"""" opera sul genere della """"novella del reduce"""": il prigioniero di guerra Karl si innamora della moglie del suo compagno di prigionia Richard tramite i racconti dell'amico e, tornato a casa, si reca da Anna fingendo di essere lui il marito. Tra i due nasce un amore che è insieme autentico, ideale e non vero. Nella """"Novella tedesca"""" il pittore Michael Vierkant racconta la storia del suo amore puro e perduto per la Baronessa Josepha che, insidiata da un meschino servitore, cade in una spirale di masochismo, morbosità e violenza. In """"Il ritorno di Michael"""" la giovane Maria insegue un sogno d'amore e di una nuova umanità: si innamora di Michael che, tornato in Germania dopo l'esilio per uccidere il nazista che aveva assassinato sua sorella, viene arrestato. Maria vota la sua esistenza alla ricerca di una giustizia terrena capace di andare oltre la legge. Leonhard Frank si rende portavoce di speranze, visioni e afflizioni diverse, e guarda, proprio in questi tre testi, oltre la pacificazione sociale come garanzia di felicità collettiva."" -
I dodici cerchi
Anni Novanta. Karl-Joseph Zumbrunnen, fotografo austriaco di radici galiziane, viaggia attraverso l'Ucraina alla ricerca delle proprie origini, vivendo gli spasmi di una nazione nuova di zecca. L'incongrua miscela di occidentalizzazione brutale e improvvisa e nazionalismo montante, di folklore tradizionale e di memorie e nostalgie asburgiche e sovietiche lo affascinano e lo coinvolgono. Quel caos di transizione, rinascita e strascichi di socialismo reale gli sembra infinitamente più attraente rispetto alla piatta vita in Occidente. Forse anche perché si è innamorato della sua interprete, Roma Voronyc. Zumbrunnen la accompagna in un viaggio mozzafiato attraverso le montagne dei Carpazi fino all'Osteria ""Sulla Luna"""", una stazione sovietica di spionaggio trasformata in un moderno complesso alberghiero. È qui che tra cineasti, spogliarelliste, guardie del corpo, furfanti e intellettuali, passato e futuro si incontrano e l'idea di frontiera perde qualunque peso."" -
Questa notte
Nel giorno di Pesach, Salomon si sveglia solo nel suo letto. Non è la prima volta, sua moglie Sarah è morta ormai da qualche tempo, ma la luce del nuovo giorno porta con sé altre sensazioni: perché questa notte è diversa da tutte le altre? I gesti consueti si ammantano naturalmente di un'aura di eccezionalità e Salomon non può che osservare la sua famiglia muoversi come su di un palcoscenico in cui si alternano rappresentazioni sacre e intermezzi farseschi. Il lutto non è un'esperienza nuova, ha perso la sua famiglia nel campo di concentramento in cui lui stesso è stato rinchiuso. Non sorprende quindi che il suo primo pensiero nel sentire il silenzio della casa deserta sia: «Sono tornate le SS e hanno portato via tutti». Ma nella Pasqua si intrecciano piani diversi: il sacro e il profano, l'eterno e l'effimero, l'individuo e la collettività. La lettura di ""Questa notte"""" dà vita al medesimo intreccio: Joachim Schnerf ci pone davanti a una narrazione in cui l'universale appare in trasparenza, come il passato di Salomon che viene raccontato solo attraverso battute di spirito capaci di mettere in imbarazzo il suo intero uditorio. Le emozioni più intime emergono piano piano attraverso ogni parola, ogni domanda rituale e soprattutto attraverso ogni ricordo che affiora. Ironico, delicato e istruttivo, Schnerf costruisce un romanzo che riesce con leggerezza ad affrontare temi come il rapporto con il proprio passato, il senso di appartenenza, l'abbandono e la morte."" -
Tempus fugit
Primi anni '50. Nord America. Nei nuovissimi sobborghi residenziali un nuovo stile di vita sta prendendo piede e promette di trasformare la società e il suo immaginario. Quartieri nuovi di zecca con case perfettamente allineate, giardini curati, auto scintillanti parcheggiate nei vialetti e donne impeccabili che si destreggiano sorridenti tra la cura della casa e i rapporti sociali. Appare una crepa in questa realtà patinata: una famiglia proveniente dall'est Europa, inseguendo un sogno di pace e rispettabilità, cerca di trovare il proprio spazio in un ambiente che, impermeabile al mutamento, li rigetta. Gli undici racconti, ciascuno perfettamente compiuto in sé ma connesso con gli altri, ci accompagnano attraverso trent'anni di vita di questa famiglia e dei personaggi che la compongono. Aneddoti e situazioni tragicomiche, raccontate con una generosa dose di ironia, offrono al lettore il ritratto accurato di un'epoca attraverso uno sguardo che decostruisce le strutture a volte grottesche della società, ma che tradisce, in modo squisitamente umano, il desiderio di appartenenza. -
Schikaneder e il labirinto
La briosa ricostruzione del mondo dell'opera viennese di fine Settecento. Nel microcosmo del teatro che aveva ospitato il Flauto magico vediamo in azione i sodali d'arte di Mozart che dopo la sua morte vorrebbero mantenerne viva l'ispirazione, primo fra tutti il librettista Schikaneder. Missione impossibile evidentemente, che dà vita a un frenetico e umanissimo rondò.«Con il brillante Schikaneder e il labirinto, dove è notevole la destrezza nel gestire registri ora buffi ora drammatici, ci troviamo nel mondo dell'opera viennese di fine Settecento al crepuscolo dell'illuminismo mozartiano. Un romanzo sagace e un'ironica ricostruzione di una particolare aura storica» – Menzione Speciale Giuria XXXIII edizione Premio CalvinoWolfgang Amedeus Mozart, per gli amici Wolfi, e Emanuel Schikaneder, voce narrante e imbonitore, psono legati da una profonda amicizia. Ma quando le scene si aprono su questa vicenda Mozart è morto ormai da sette anni e il teatro Freihaus, che grazie al grande compositore aveva visto giorni di gloria, versa ora in grandi difficoltà. Schikaneder librettista e codirettore del teatro annega nei debiti. Per recuperare stabilità economica e per dimostrare a tutti – e forse ancor più a sé stesso – di poter far bene anche senza la sua ""gallina dalle uova d'oro"""", decide di portare sulle scene Il labirinto, opera destinata ad essere il seguito de Il flauto magico, ultimo grande successo ospitato al Freihaus e che porta le firme, per l'appunto, di Mozart e dello stesso Shikaneder. Attraverso la voce irriverente del narratore, Benedetta Galli costruisce una cornice, o meglio una scenografia, a tratti grottesca che ammalia il lettore e lo trascina tra mostri di cartapesta e situazioni farsesche. L'autrice armonizza i movimenti della storia proprio come una sinfonia, riuscendo a tenere in equilibrio gli intrecci, la forma e i contenuti con un tono giocoso, da raffinato divertissement. Shikaneder e il labirinto con il suo incedere si fa bonariamente beffe del pubblico e degli artisti, dell'arte e del profitto, perché il narratore è consapevole di essere parte di un'elaborata farsa in cui la Storia procede prendendosi fin troppo sul serio, agendo in modo subdolo nel modificare tanto il gusto del pubblico quanto la voce degli artisti. Ogni cambiamento lascia un vuoto, una frattura e una promessa che sembra trovare la sua più lucida espressione nelle ultime parole di Shikaneder: ho ancora fiducia nelle storie, nonostante tutto."" -
Té al trifoglio
Sono passati secoli dalla Guerra Nefasta che sconvolse la terra di Elearos. Da allora, la pace è rimasta intatta grazie a un delicato equilibrio. L'improvviso riarmo degli orchi, umiliati da antichi trattati, sembra però rimettere in discussione l'assetto dei quattro regni. Di fronte a una minaccia crescente, il re degli uomini e i suoi alleati devono quindi decidere come reagire. All'oscuro di tutto, il giovane contadino Deltan viene coinvolto, suo malgrado, negli eventi che si stanno verificando. Inizia così una corsa contro il tempo, un'avventura in cui Deltan e i suoi compagni dovranno confrontarsi con una serie di pericoli e avversità che affondano le radici nella complessa e tumultuosa storia dei quattro regni. Un viaggio che permetterà al giovane di esplorare il mondo e di scoprire le tante sfumature della verità, una missione che lo costringerà non solo a mettersi alla prova, ma anche a scegliere che tipo di uomo diventare. -
Il mondo ha vissuto nell'errore
Una musa ispiratrice trasandata a cui assegnano d'ufficio uno scrittore pigro e fanfarone; un commissario che indaga su reati commessi in sogno; la trasposizione cinematografica di un libro impegnato sulla Rivoluzione russa, che diventa un film di spogliarelliste, amicizie con delfini e comparsate di calciatori. Le storie di Fontanarrosa sono storie da ridere. Ma di volta in volta la voce narrante si fa assurdamente lirica, grottescamente filosofica, parodisticamente scientifica. In alcune narrazioni è puntuale e implacabile, in altre attinge a piene mani alla cultura popolare del nostro tempo, ai film, alle canzoni e ai fumetti. Fontanarrosa finora poco tradotto in Italia, arriva finalmente con i suoi scritti più riusciti. -
La terra sbagliata
Karl, protagonista del romanzo e alter ego dell'autore, ci racconta in un peculiare gioco temporale del suo ritorno alla terra albanese e del suo esilio volontario e doloroso. Ters, immaginaria città albanese e città natale del protagonista, viene creata come teatro perfetto per la messa in scena dei temi cari all'autore e fondamentali per il mondo contemporaneo: identità, appartenenza, libertà, displacement. L'autore racconta di uno spaccato d'Europa ancora ""lontano"""", una storia e si fa universale e che sembra porre il lettore davanti a domande che sfidano ad andare più a fondo: dove e come prendono forma le radici dell'uomo?"" -
Un dialogo alla fine del mondo. Limine, generatività e memoria nella poetica di Hilde Domin
Hilde Domin (1909-2006) è una delle più importanti poete del Novecento tedesco. Questo volume intende evidenziare l’originalità e la vocazione politica della sua opera. Il primo capitolo, Scrivere è come respirare, traccia le basi teoriche e interpretative del percorso. Il secondo, Vita come odissea linguistica, dà inizio alla problematizzazione dell’esistenza nel limine. Il capitolo «Alla fine del volo». Limine e rappresentazione illumina un percorso verso la definizione della lirica di Domin come “poetica liminale”. In Testimonianza e memoria possibili si asserisce l’importanza della lirica dominiana come generatrice di memoria culturale. A seguire, in Un posto alla tomba della madre, si apre una finestra sull’isotopia del materno come spazio liminale di copoiesi. In Dalle torri d’avorio alla “prassi aperta” la connessione con le più recenti teorie sulla lettura e sul pubblico esalta la sapienza socioletteraria della scrittrice, che si spinge, come illustrato in Il caso estremo dell’universale, a denunciare l’inconsistenza dei canoni nazionali e a ascrivere agli autori displaced una funzione centrale. Infine, in L’autobiografia lirica, si intrecciano le linee dell’attività di critica letteraria con un’analisi delle Gesammelte Gedichte come autorappresentazione poetica di Hilde Domin. La serrata critica all’eterodirezione dei lettori e dei critici, le potenzialità creative e di postura dello spazio liminale e della lirica come glossopoiesi, la volontà di produrre memoria “al di là delle antinomie” e l’autenticità nell’impegno intellettuale e nella rappresentazione di sé restituiscono il profilo di una scrittrice oggi più che mai imprescindibile per la lettura della contemporaneità. -
Il tessuto della scrittura. Studi per Rita Svandrlik
L’atto della scrittura è un centro gravitazionale della produzione scientifica di Rita Svandrlik, germanista, comparatista, esperta di studi di genere, alla quale è dedicato questo volume collettaneo. La scrittura è l’elemento che dà forma al testo che associamo alla metafora del textus, “tessuto”, trama e ordito di filami accuratamente intrecciati. All’interno di questa cornice, il volume raccoglie ventisei saggi di autrici e autori di lingua italiana e tedesca che, sulle orme dei sentieri di ricerca della collega, maestra e amica, hanno espresso specifici interessi scientifici creando una colorata tessitura, senza vincoli temporali né settoriali. Il volume è idealmente suddiviso in cinque sezioni: la prima è dedicata al rapporto tra la scrittura e il mito classico (Ifigenia, Edipo Re, Antigone, Ondina) e propone poi un excursus nel mondo poetico di Leopardi e Brecht; nella seconda parte la scrittura si fa prima veicolo verso mondi onirici e dimensioni visionarie (Morante, Freudenthaler, Muschamp) e poi “transito” verso spazi geografici più o meno reali; i saggi della terza parte del volume ruotano intorno alla filosofia (Arendt, Bloch), alla scrittura femminile e alla traduzione (Bachmann, Pappenheim, Carter); nell’ultima parte si indaga prima il rapporto tra la scrittura e alcuni approcci linguistici e, successivamente, quello con le arti. Chiude il volume una lettera per Rita Svandrlik dedicata a Trieste, sua città natale. Saggi di: Stefania Acciaioli, Roberta Ascarelli, Sabrina Ballestracci, Luca Baratta, Dominik Barta, Diana Battisti, Rita Calabrese, Paola Del Zoppo, Hermann Dorowin, Maria Fancelli, Sotera Fornaro, Marina Foschi Albert, Matteo Galli, Antonella Gargano, Eva Geulen, Micaela Latini, Giuliano Lozzi, Ernestina Pellegrini, Lucia Perrone Capano, Daniela Pirazzini, Jelena U. Reinhardt, Giovanni Sampaolo, Isolde Schiffermüller, Neva Šlibar, Susanne Teutsch, Marie Luise Wandruszka. -
Storia di un'ossessione. Lev Tolstoj e Vladimir Certkov
Il sodalizio tra Tolstoj e Certkov è un lungo, intenso e per certi versi misterioso intreccio di amicizia, passione, letteratura e impegno sociale. Vladimir G. Certkov (1854-1936) rimase accanto a Tolstoj per quasi trent'anni: fu il principale interprete della sua dottrina morale - il cosiddetto tolstoismo che, come fondamento della nonviolenza, arrivò a influenzare anche Gandhi. Predispose, pubblicò e tradusse i suoi scritti, custodì e ordinò la gran parte dei suoi manoscritti e fu il suo più intimo amico. Certkov riuscì a conservare tutte le sue prerogative anche dopo la morte dello scrittore, promuovendo quella che è a tutt'oggi considerata l'edizione più autorevole degli scritti di Tolstoj, il Polnoe sobranie socinenij (M., 1928-1958) composto di novanta volumi. Basato anzitutto sulle fonti d'archivio, in primo luogo manoscritti di Certkov conservati in tre fondi a Mosca e resi disponibili solo di recente, l'obiettivo principale di questo lavoro è restituire, del legame tra Tolstoj e Certkov, un'immagine equilibrata, per quanto possibile aderente ai fatti, veritiera, scevra dalle controverse interpretazioni sul ruolo effettivo giocato dal ""discepolo per eccellenza""""."" -
Nimbus
«Il pathos della responsabilità — è piacere o sofferenza? Mi immagino che possa avere un senso ecologico e sia fonte di conoscenza poetologica. Pensare l'impensabile, riciclare Kant». Dopo gli spazi incorniciati di Paesaggi in prestito, Poschmann si muove tra lirica dell'antropocene e tradizione filosofica per raccontare spazi aperti, luoghi dell'ampiezza fisica e del ricordo, che insieme sono quelli dell'interiorità e della parvenza. Nella sua poesia c'è la conciliazione di filosofia e natura, arte e rappresentazione, distanza e vicinanza, esteriorità e intimità, immanenza e storia, umano e natura. Dall'insondabilità dell'intelletto scaturisce una lirica dinamica, potente, che insieme contempla e genera, e si scopre ironica, arguta e commovente. Nimbus è il termine latino per ""nube oscura"""", il nembostrato, ma è anche aureola, visione estatica. Una manifestazione ambivalente dunque: la nube è visione del limine, intuizione dell'immensità. La nube oscura dispiega effetti, definisce l'atmosfera, confina il cielo, eppure allo stesso tempo sfugge, rimane incontrollabile. In una perfetta consonanza di forma e pensiero, le poesie di Nimbus raccontano l'indagine su quel confine che da sempre affascina, la linea tra il terribile e il consueto."" -
Autodesk 3ds Max 9. La grande guida. Con CD-ROM
Una guida di riferimento per conoscere e approfondire Autodesk 3ds Max, uno dei software più utilizzati nel campo della grafica vettoriale tridimensionale, del rendering e dell'animazione, al servizio degli artisti 3D e dei professionisti del design. Questo libro, dedicato a chi già conosce le basi del CAD, tratta tutti i principali aspetti del programma: dall'interfaccia utente agli strumenti di precisione, dalla modifica degli oggetti standard alla modellazione con primitive 3D, dalla visualizzazione alla selezione e trasformazione, dall'animazione di personaggi, abiti, capelli e pellicce al rendering e all'illuminazione globale. -
Windows Vista. Con CD-ROM
Un libro che insegna a utilizzare Windows Vista, il nuovo sistema operativo Microsoft, ottenendo il massimo dal PC. È possibile scegliere se seguire nell'ordine tutte le lezioni dalla prima all'ultima pagina o personalizzare il proprio percorso di apprendimento studiando lezioni specifiche per le diverse necessità. Il volume descrive come personalizzare aspetto e il modo di lavorare del computer; come installare programmi e impostare stampanti e altro hardware; come imparare a cercare istantaneamente sul computer ciò che è necessario; come catalogare le foto digitali, creare CD e usare i giochi; come accedere a Internet e bloccare il contenuto indesiderato; come migliorare le prestazioni del computer e risolvere i problemi comuni. -
Designing a Database Server Infrastructure Using Microsoft SQL Server 2005. MCITP Training (Esame 70-443). Con CD-ROM
Un nuovo Training Kit per la preparazione dell'esame 70-443 valido per la nuova certificazione per Amministratori di database MCITP. Focalizzata su Microsoft SQL Server 2005, questa guida illustra argomenti come la progettazione di un'infrastruttura di server di database, di un sistema di protezione di un database fisico o di una soluzione di database ad alta disponibilità, oltre alla definizione delle tecnologie di recupero dati per l'archiviazione degli stessi. Il libro fornisce gli strumenti e le funzionalità per la preparazione all'esame inclusi una esercitazione approfondita e personalizzata sui contenuti, una parte di verifica, dei suggerimenti di esperti e una ricca raccolta di test. -
Microsoft Windows Vista. Deployment. Con CD-ROM
Informazioni complete e approfondimenti sul nuovo Microsoft Windows Vista scritte da esperti del team di Windows Vista e di Microsoft MVP. Il volume contiene un CD-ROM con processi semplificati supplementari e versione integrale del Resource KIT in lingua originale. Il volume del Resource kit fornisce una guida completa per la distribuzione, configurazione e il supporto di Windows Vista. Il volume fornisce suggerimenti tecnici approfonditi e informazioni indispensabili per gli amministratori di Windows relative a risoluzione dei problemi, funzionalità avanzate di protezione, criteri di gruppo e amministrazione automatizzata.