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Adesso possiamo giocare. Ediz. illustrata
Il pianeta Palo sta lentamente scivolando nel buio. I bambini di Palo hanno smesso di giocare, hanno smesso, letteralmente, di incontrarsi e stare insieme: per questo il cuore di Palo perde le parole e la luce, per questo sta smettendo di battere. Insieme ai suoi amici, Om cerca di raggiungere un punto del pianeta in cui i diversi quartieri si uniscono e formano un fazzoletto di terra sul quale tutti i bambini di Palo possono incontrarsi e giocare. Tutti i bambini dovrebbero provare l'emozione del gioco di squadra e del mettersi alla prova nella spontaneità del corpo in movimento, a Palo e in qualunque altro pianeta dell'universo. L’albo vuole avvicinare in particolare all’esperienza del baskin: un modo per vivere la competizione del gioco di squadra mettendosi contemporaneamente a disposizione dell’altro. Età di lettura: da 6 anni. -
Lacrime e capricci. Cosa fare quando neonati e bambini piangono
Come reagire quando i figli piangono? Bisogna confortarli, ignorarli, distrarli, punirli, o semplicemente ""cedergli""""? Questo testo suggerisce un'inedita interpretazione dei bisogni e delle emozioni del bambino, dalla quale deriva un approccio completamente inedito al pianto e alla rabbia. Il pianto di neonati e bambini non va ignorato ma seguito con attenzione amorevole. Eppure, non sempre il pianto sta ad indicare un bisogno o una necessità immediati. Molte volte è un meccanismo naturale di liberazione dalla tensione, che consente ai bambini di superare esperienze di spavento o frustrazione. """"Questo libro sorprende il lettore. Rimarrà stupito da quanto sostiene la dottoressa Solter, ossia che è più opportuno lasciare che i neonati piangano (mentre li si tiene in braccio) piuttosto che tentare di fermarli in qualche modo. [...] Questo testo renderà di certo più fiduciosi i lettori in qualità di genitori o educatori, dato che fornisce loro delle abilità specifiche, in particolare dei metodi, per affrontare in maniera costruttiva le lacrime e i capricci. Tali nuove abilità produrranno risultati che qualsiasi genitore considera preziosi, cioè bambini più sani, sia fisicamente che psicologicamente."""" (dall'Introduzione di Thomas Gordon)."" -
Facciamoci un dono. Come giocare con la prima infanzia
Il libro propone 100 proposte per genitori e figli, per stare bene insieme a partire dalla nascita fino all'adolescenza. Secondo l'autrice ai figli bisogna offrire vicinanza, attenzione, ascolto, calma, possibilità di dialogo ma anche di sviluppo autonomo, incoraggiamento a inventare e a costruire da soli. Da queste premesse scaturiscono le semplici proposte del libro. -
Biblioterapia. La lettura come benessere
Questo libro è molto più che un invito alla lettura. Si ripropone di offrire uno spaccato della complessità dei processi psicologici coinvolti nella lettura. Per alcuni leggere è fonte di grande ricchezza, per altri una perdita inutile di tempo. Ma leggere è soprattutto pensare, è collegare idee con immagini, emozioni, sensazioni, parole... ed è compiere un percorso interiore. Il termine ""biblioterapia"""", coniato da pochi anni, viene sempre più usato con vari significati. Tra i tanti indica l'utilizzo della lettura come strumento di crescita personale, o anche l'utilizzo di libri durante una terapia come strumento terapeutico. Le pagine di questo libro accompagnano e introducono il lettore in un percorso in cui si sciolgono i significati della biblioterapia nella sua accezione psicologica, psicoanalitica e formativa, con particolare riferimento all'autobiografia. Ecco allora l'obiettivo di queste pagine: dimostrare che è possibile anche attraverso la lettura di un libro trovare e costruire il proprio equilibrio."" -
Dalla testa ai piedi. La Quaresima tra cenere e acqua
"Cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti, si snoda la strada della quaresima. Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuole essere la riduzione in scala.""""" -
La mafia innominabile
C'era un tempo in cui la mafia garganica non esisteva. Bisognava vincere la credenza che fosse una magia, popolata dal potente di turno che impone il suo comando, la sua forza e la sua violenza. Non esisteva perché tutti la negavano. Anche i Magistrati che se ne occupavano. Una faida come le altre. La mafia garganica, però, esisteva, eccome. Ammazzava ed ammazza. -
Tra due secoli. Tappe e approdi dell'Unione Europea: 1989-2011
L'Unione Europea nasce a Maastricht all'1,22 di mercoledì 11 dicembre 1911. A spingerla nel mondo grande e terribile di fine Novecento un Trattato con 252 articoli, 17 protocolli, 31 dichiarazioni: croce e delizia per popoli, parlamenti e corti di giustizia. Da allora ad oggi, ha visto i suoi 12 soci fondatori divenire una platea di 27, ancora in espansione, e assistito a 4 guerre mondiali. Manipolata e promossa da governi e costituenti, a tratti è incappata nelle bocciature dei popoli, ha tenuto a battesimo l'euro ma ha mancato l'appuntamento con una Costituzione, un popolo, un'anima. Oggi ha persino il numero di telefono chiesto invano da Kissinger. Non sa però sollevarsi e prender voce nel mondo che si scuote di dosso il passato, vive e si riprogetta nella comunicazione globale. Raggiunta la maturità con il ventennio e dopo l'ultimo maquillage a Lisbona, l'Unione s'avvolge da tempo in un frenetico immobilismo. China su se stessa, si accanisce a somministrare il cilicio di nuovi patti di solidarietà, nell'illusione di sanare così tare e asimmetrie congenite. Più che mai urge cambiare strada rispetto a questa deriva, ripensare il cammino fin qui fatto. Per schiodare cultura e politica dalle gabbie unilineari della disciplina neoliberale. Per restituirle a progetto e speranza. -
Convivialità delle differenze. Omelie crismali. Nuova ediz.
“Quello della pace il discorso teologico pi robusto e pi serio che oggi si possa fare, perch affonda le sue radici nel cuore del ministero trinitario”. Se infatti pace “convivialit delle differenze”, dobbiamo concludere che “pace” la definizione pi vera del mistero principale della nostra fede, in cui contempliamo tre Persone uguali e distinte che siedono attorno al banchetto dell'unica natura divina. Di qui, il nostro compito storico di saper stare insieme a tavola. Non basta mangiare: pace vuol dire mangiare con gli altri. Noi, popolo messianico o crismale, dobbiamo essere i ministri di questo convito. I sacerdoti della comunione, che introducono nella sala del banchetto gli ospiti diversi, ne favoriscono il dialogo e, una volta finito il servizio, seggono anch'essi a Mensa a conversare con gli altri. Che cosa ci manca: la convivialit o la differenza? Lo stare insieme o la genialit pastorale? L'essere solidali attorno a un progetto comune o la fantasia di quegli originali percorsi alternativi che nascono dall'amore? Consumiamo pasti prelibati ma chiusi nei nostri bunker, o mangiamo, seppure attorno a un'unica tavola, ogni giorno pietanze uniformi e senza sapore? Ci stringiamo a tavola perch gli altri stiano pi comodi? O ci infastidisce ogni arrivo fuori orario? Spezziamo il pane di grano della comunione e mesciamo il vino della letizia, o serviamo le “erbe amare” del tradimento, con l'aceto del disprezzo e la mirra dell'indifferenza? -
Il diario di Anna Frank. InBook
"Ti raccontiamo alcune pagine di Anna Frank, una ragazzina ebrea di 13 anni, figlia di un ricco banchiere tedesco."""" Il diario di Anna Frank tradotto in simboli dai giovani adulti della comunità Arca di Bologna per la nuova collana INBook Parimenti. Proprio perché cresco dedicata a lettori con disabilità cognitive. Un testo celebre che, grazie a questo nuovo adattamento nato sotto la supervisione del Centro Studi INBook, potrà essere portato nelle scuole e nelle comunità educative così che la sua lettura risulti finalmente accessibile a quel pubblico di giovani adulti, anche stranieri, che si approcciano con difficoltà ai testi tradizionali. Età di lettura: da 10 anni." -
Occorre un uomo. Tonino Bello educatore
«Tanti sono i punti di incontro tra una visione sostanzialmente religiosa dell’educazione, quale quella di don Tonino Bello e dell’appassionato autore che narra e analizza in questo volume le sue convinzioni e il suo modo di agire, e quella di un laico, diciamo pure un non credente quale sono io che qui scrivo. Il punto di arrivo è assai simile anche quando il punto di partenza è diverso. [...] Dice don Tonino che gli educatori sono coloro ‘che disturbano il manovratore; coscienza critica; spina dell’inappagamento conficcata nel fianco del mondo’, ed è questa una definizione appassionata e definitiva che concerne chi crede e chi non crede, tutti coloro che avvertono nel loro sangue e nella loro anima l’indispensabilità, il dovere. La necessità assoluta di reagire alla Storia, all’imperfezione dell’uomo e delle sue costruzioni, alla prepotenza del potere e all’oscenità delle sue manifestazioni. I credenti, forse, perché forti del loro Dio, con minor “eroismo” dei non-credenti, ma certamente non con minore impegno, con minore passione. Don Tonino Bello, come dimostra l’appassionato e però anche stimolatore e provocatorio saggio che abbiamo ora in mano, è stato, da dentro la Chiesa, un educatore vero e grande e ben più socratico che aristotelico, una figura imprescindibile per la comprensione e la messa in pratica di una pedagogia della liberazione che ci appare oggi più necessaria che mai di fronte alle razionali paure di un nero futuro incombente, al sentimento della indispensabilità di una reazione nei confronti delle manipolazioni che finanza e cultura mettono in atto per il dominio e che, coscientemente o meno, avvicinano la fine dell’uomo.» (Dalla prefazione di Goffredo Fofi) -
Frammenti. Piccole storie di psichiatria
«Ho vissuto nei tristi e sconvolti luoghi della follia ed è incredibile l’insospettata spiritualità che ho incontrato in quei mondi. Vi sussistono sentimenti che come semi, sopravvivono sepolti e fioriscono in infinite forme e colori meravigliosi. Può comprenderlo veramente solo chi, al di là della tecnica, ha imparato ad essere vicino a quelle anime.» ""Frammenti. Piccole storie di psichiatria"""" narra, in oltre duecento brevissimi racconti, il Manicomio, le sue violenze, la lotta di liberazione, la presa di coscienza di un medico e di un uomo, l’incontro decisivo con la figura umana e intellettuale di Franco Basaglia e con l’umanità sofferente. Buondonno racconta la storia del suo cambiamento personale e professionale ponendo al centro la domanda che per sempre lo ha interrogato: la lunga cecità verso la violenza e il sopruso da parte di lui medico (studioso e di sinistra), la potenza negativa del manicomio, che nella sua disumana assurdità tuttavia irretisce, soggioga, devia. Quale meccanismo agisce? L’induzione dell’ambiente e dei pregiudizi dominanti e l’ambigua banalità del male sono alibi sufficienti? E se non lo fossero, cos’altro ci sarebbe da capire, da spiegare per evitare che si riproduca quel “vero e proprio contagio di violenza” che Buondonno – pur avendolo poi con passione e coscienza combattuto – si rammarica di aver subito e a lungo non contrastato? La zona dominante del libro, forse la sua mozione segreta, è il diagramma di una crisi, il riflesso di una progressiva presa di coscienza che drammaticamente svela sia il manicomio per quello che è (un ergastolo che punisce, che ammala e non cura) sia l’anacronismo di una disciplina psichiatrica nei cui micidiali tabù politici – come negli annosi protocolli clinici – si annida tutto il peggio di quanto fu detta l’autobiografia italiana. La storia di Ernesto Buondonno è la nostra storia, la storia di tutti, di chi ha lottato per il cambiamento, di chi ha cercato di ostacolarlo e di chi è rimasto alla finestra."" -
Il Signor non si sa. Viaggio a caccia di identità
Chi leggerà questo libro intraprenderà un meraviglioso viaggio! Il racconto de Il Signor non si sa narra del bizzarro viaggio di uno strano signore che va a caccia della sua identità. Percorre vari luoghi incontrando animali e persone che impara a riconoscere attraverso gli organi di senso, per scoprire, alla fine, quanto la sua identità sia tutt’uno con ogni singola parte del suo corpo. La guida didattica presente nel testo, ricca di spunti e attività, è indirizzata a bambini dell’ultimo ciclo di scuola dell’infanzia e del primo ciclo di scuola primaria. Il lettore troverà attività di esplorazione, produzione e ascolto, quale supporto alla didattica prevista dalle programmazioni di classe. Il libro nasce da un progetto messo a punto da Chiara Liuzzi in piena emergenza Covid con l’obiettivo di supportare i docenti, gli educatori e i genitori non solo nel rinforzare il filo delle relazioni, mantenendo il contatto fatto di emozioni, sguardi, voci, vicinanza, condivisione, complicità, rappresentativi del vissuto quotidiano, ma anche e soprattutto per fornire input da utilizzare in modalità didattiche sia a distanza che in presenza e per riscoprire il “senso” del lavoro educativo in team scuola/famiglia, per la cura e l’educazione dei bambini. -
Uffabaruffa come sei buffa! Ediz. illustrata
Uffabaruffa è una strega un po’ pasticciona ma simpatica, buona come un gelato al pistacchio, sempre pronta ad aiutare gli altri. Ma ha un problema, si chiama: scuola. A lei la stregoneria non interessa proprio. Preferisce giocare sulla spiaggia e volare con la sua scopa brontolona. Ama i bambini, si intenerisce di fronte alla natura, adora i vestiti stravaganti e buffi e, nella sua “borsaportatuttoquelcheserve”, la cioccolata non manca mai. Finché un giorno i suoi amici le fanno scoprire se stessa: allora sì che si impegna, studia addirittura, fino ad essere una fata che trasforma tutto ciò che è grigio e serio in colore e in gioco. Alla fiaba di Uffabaruffa, illustrata da Laura Cortini, si affiancano giochi e attività in cui i giovani lettori possono cimentarsi per conoscere se stessi, accrescere la loro autostima, superare i pregiudizi, rinforzare empatia e resilienza. Età di lettura: da 6 anni. -
Abitarsi. La psicantria delle emozioni. Esplorazione cantata dell'animo umano
Questo libro è il quarto del progetto ideato dagli autori che hanno unito la passione della musica alle loro professioni. Come i precedenti, la musica è lo strumento per svelare a se stessi e agli altri i mondi che ci abitano e abitiamo. Mentre i primi tre libri esploravano temi sociali, questo e le canzoni che lo accompagnano, partendo da alcune emozioni primarie come la rabbia e la paura, indagano le emozioni secondarie che nascono dall’interazione sociale, come la vergogna e l’invidia, fino a raccontare sentimenti più complessi e nobili come la gratitudine, la gentilezza, il coraggio, la speranza e altri meno salutari come l’odio. Riconoscere e dare un nome alle proprie emozioni, riuscire a descriverle nei correlati corporei, capirne la funzione all’interno delle relazioni umane, con l’obiettivo di imparare a regolarle internamente, rappresentano competenze fondamentali per il raggiungimento del benessere psicologico. L’intento degli autori con questo lavoro è stato quello di scrivere canzoni originali che potessero contribuire a raccontare e spiegare le emozioni e i sentimenti, come segnali utili e importanti nella spinta all’azione e nelle interazioni sociali. Brani che vogliono porre l’accento sul variegato mondo interiore, per aiutarci anche a descrivere ciò che sentiamo, riuscendo a dare un nome ad esperienze emotive con l’aiuto della musica. Cantare le emozioni per dirsi le emozioni. Un libro da leggere e ascoltare. E anche da canticchiare grazie ai QR code presenti nei diversi capitoli. Un libro per chi professionalmente si prende cura degli altri imparando ad aver cura di se stessi. -
L'atto atomico della nonviolenza. Relazioni, stili di vita, educazione: Aldo Capitini e la tradizione nonviolenta
Aldo Capitini rappresenta una figura originale nel panorama culturale italiano ed europeo. Per la sua incollocabilità e scomodità, resta sconosciuto ai più e, quando è noto, rimane più nominato che studiato. Il suo pensiero, insieme a quello degli uomini e delle donne che hanno vissuto cercando di concretizzare ideali di giustizia, equità, accoglienza, apertura amorevole a tutti gli esseri, è impegno educativo, politico, umano, che oggi, mentre il pianeta resta inascoltato dai più nel suo grido di aiuto, appare essenziale. Siamo in cammino verso una storia diversa e la nonviolenza contribuisce sia con un pensiero ricco e aperto, fertile, inventivo, e per questo gioioso e festivo; sia con tante esperienze, realizzate e in corso, con una storia appassionante, tutta da esplorare, che parla il linguaggio concreto, vicino, feriale di una azione non utopica o destinata ad anime elette, ma realizzabile da tutti, ora, qui. Lo strumento più naturale e più umano per dar vita ad un linguaggio concreto nonviolento, che sia in grado di intaccare il presente è l’educazione, che l’autrice di questo volume ha voluto fosse il cardine intorno a cui è possibile raccogliere e rilanciare i vettori del cambiamento in corso e la lente per osservarli. Perché da sempre nel mondo esiste un’anima nonviolenta che lo abita e rappresenta una “forza più potente” della violenza, perché genera invece che distruggere, dà la nascita e moltiplica, invece di dimezzare e dare la morte. -
In-croci sulla strada di Emmaus. Via Crucis
La comunità Emmaus è un vero e proprio crocevia di persone, di croci che si incrociano, di vite che si incontrano ogni giorno e che camminano insieme. Una ricchezza enorme a cui si è provato a dare valore: conoscendola, accettandola e facendone tesoro. Le pagine che avrete tra le mani raccolgono esperienze, ferite, desideri di futuro nelle storie di coloro che hanno vissuto una personale via Crucis: Tina che come Maria ha perso un figlio a 18 anni, il tradimento degli affetti più cari di Luca che, come Giuda, bacia ma non ama, la paura della diversità che diventa rifiuto. Ibra, Marco, la Veronica, Simone di Cirene tanti nomi affollano questa strada. Un testo che ci accompagna nella riflessione quaresimale sulla Via della Croce, preludio alla Pasqua di Resurrezione, e che ci insegna che, come nella “strada di Emmaus”, basta guardarci intorno per trovare, nella vita dell’altro, il senso della Parola. -
In media stat virtus. Attività e idee per l’educazione socio-emotiva nella scuola secondaria
Nel passaggio dalla scuola del primo a quella del secondo ciclo l’impostazione pedagogica mostra evidenti criticità. La scuola “media”, a cavalcioni tra la scuola dei “piccoli” e quella dei “grandi”, è stata troppo a lungo ritenuta l’anello debole del sistema d’istruzione nazionale, ma oggi più che mai questo segmento dell’istruzione e della formazione è chiamato a rivestire un ruolo determinante, interessando quel passaggio delicatissimo dello sviluppo evolutivo di ragazzi e ragazze. Negli ultimi anni l’adolescenza si presenta con forte anticipo rispetto al passato: in questo periodo cruciale della propria vita, chi sta crescendo ha bisogno di essere fortificato e accompagnato. In questo senso, la scuola “media” necessita di risorse umane e professionali sempre più qualificate per il suo ruolo nevralgico sia come insegnanti che come educatori, ma soprattutto come modelli di adulti. “In media stat virtus” propone idee, spunti ed attività per l’educazione socio-emotiva e lo sviluppo delle competenze trasversali nella scuola secondaria di primo e secondo grado, due sfere intimamente connesse e ancora non adeguatamente esplorate in questo tratto così importante del percorso di istruzione. Un libro da leggere e usare perché ricco di attività e corredato dalle carte ispirate al metodo Clover, che parte da un’idea di sviluppo positivo dei ragazzi e degli educatori, basato su quattro aspetti fondamentali: coinvolgimento, appartenenza, assertività e riflessione. Con il libro, le carte ispirate al metodo Clover e una scatola da montare per contenerle. -
Educazione bene comune. La voce dei ragazzi e delle ragazze
La scuola, sfidata dalla drammatica emergenza sanitaria, vive oggi un momento di smarrimento, mostrando crepe profonde da affrontare con coraggio e decisione, ma soprattutto in modo collettivo, provando a dare voce ai veri protagonisti dell’essere e fare scuola solitamente dimenticati, inascoltati, nei confronti e nel dibattito pubblico sulla scuola: gli studenti e le studentesse. Questo libro racconta un’iniziativa, “Educazione Bene Comune: riflessioni – tra presenza e distanza – sulla scuola che (NON) c’è”, promossa dall’associazione Circola – Cultura, Diritti e Idee in movimento, che nel tentativo di analizzare la situazione della scuola post pandemia ha interpellato gli studenti di tre scuole di diverse regioni d’Italia (il Liceo Scientifico Lorenzo Respighi di Piacenza, l’Istituto Tecnico per il Turismo Marco Polo di Firenze e l’IIS Liceale Quinto Orazio Flacco di Portici), immaginando un progetto in cui i ragazzi potessero far sentire la loro voce, nella convinzione che solo integrando diversi punti di vista, esperienze e contesti, si possa comprendere quel che realmente sta accadendo nelle nostre scuole. L’analisi è partita dal bisogno di capire, in particolare, come si sia potuto verificare che – pur in una situazione straordinaria – l’interruzione del diritto allo studio non abbia scandalizzato troppo, e di come ne siano stati ignorati i riflessi sulla vita di un’intera componente della comunità scolastica, la principale, la più fragile, la più bisognosa di attenzione: quella studentesca. Capire quali siano le paure, le emozioni, le riflessioni e le proposte dei ragazzi è sicuramente un dovere per gli educatori, la società civile e le istituzioni, ma è anche un’occasione rara per ripensare in ogni suo aspetto il sistema scolastico, in crisi da anni e inadeguato ad affrontare le complesse sfide globali dell’immediato presente, ancor prima di quelle del futuro. Questo libro, con la ricerca e le parole degli studenti e delle studentesse, è un prezioso contributo al futuro della scuola. Prefazione di Cesare Moreno. -
Il Principe Blu e la Stregaccia Levaforze Ammazzamuscoli. Un libro per parlare ai bambini di SLA e felicità
Il principe Gaetano aveva occhi e capelli neri e un bellissimo mantello blu con cui proteggeva il suo regno. Un giorno la Stregaccia Levaforze Ammazzamuscoli, a tutti nota come SLA, fece un incantesimo e il corpo del principe cominciò a trasformarsi fino a non potersi più muovere. Nessun antidoto era in grado di interrompere l’incantesimo malefico, ma grazie alla sua volontà e all’amore della sua famiglia e dei suoi amici il principe trova la forza per affrontare il male. Una sola parola, “IO POSSO”, la Stregaccia non può più far paura e si sprigiona una grande magia: la libertà di essere felici nonostante la malattia. Non solo una fiaba, ma anche uno strumento educativo per sostenere i bambini nel confronto con la malattia e le emozioni che essa comporta, perché negazione e silenzio non li aiutano né li proteggono. Età di lettura: da 10 anni. -
Pronti? Facciamo una pausa! Migliorare gli apprendimenti a scuola con le pause attive
I concetti di “Scuola in Movimento” e, in particolare, di “Pause Attive” stanno assumendo sempre maggiore importanza nel contesto della scuola italiana. Le Pause Attive sono state anche riconosciute per la loro efficacia dal Ministero della Salute che ha aggiornato le Linee di indirizzo sull’attività fisica del 2019, definendole “preziose opportunità per aumentare i livelli di attività fisica sia all’interno che all’esterno della classe” con ricadute positive sull’apprendimento. Negli ultimi anni molte sono state le proposte per migliorare le scuole ed in particolare i processi di apprendimento degli alunni e degli studenti. Alcune di queste promettevano esiti miracolosi, garantendo il miglioramento del rendimento scolastico, intervenendo però su modalità di apprendimento ricettive. Le proposte che troverete in queste pagine sono legate a conoscenze ed esperienze pedagogiche già largamente sperimentate in tutta Europa. Riaffermano con scientificità che per imparare, concentrarsi e crescere sani a scuola occorre fare movimento, programmare le ore di lezione con momenti di Pausa Attiva ogni giorno anche all’aperto. Sono proposte che riguardano la fascia di scuola dell’infanzia e della primaria ma, per la prima volta, si rivolgono anche alla scuola secondaria di primo grado coprendo la fascia di ragazzi e ragazze generalmente esclusa da percorsi ed esperienze didattiche in movimento. Le Pause Attive proposte in questo libro sono di pochi minuti, da fare durante le ore di lezione. Tutti i docenti di ogni disciplina possono adottarle e anche integrarle nella pratica didattica curricolare. Sono giochi di movimento, fasi di rilassamento e possibilità di variare le posizioni sedute. Tutto a costo zero e ad alto rendimento. Inserire le Pause Attive nella routine quotidiana della vita scolastica è una scelta che ripaga tutti: docenti e allievi. Fare della propria scuola una “Scuola in Movimento” è un investimento strategico. Il modo coraggioso e anche necessario per cambiare la scuola mettendo al centro i ragazzi e le ragazze.