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Conosco un posticino
Un viaggio tra storie e tortellini, borghi antichi e tagliatelle. Percorsi culinari attraverso luoghi insoliti e personaggi curiosi. Per conoscere posti dove si mangia bene e si spende poco (forse). «È un libro sulla buona cucina, ma non è un ricettario. Segnala dei locali dove andare a mangiare, ma non è una ""guida ai ristoranti"""". Narra di paesi, aneddoti e battaglie storiche, ma non è una guida turistica. Parla un po' di me, ma anche di personaggi immaginari che trovano nella tavola il gusto di vivere. Sapori che legano ad un filo invisibile eventi, fatti e curiosità su luoghi insoliti, nascosti, a volte semisconosciuti, a volte banali, e dei loro migliori punti di ristorazione». Affondo la forchetta nella carne succosa, ma ben rosolata, e prima di portarla alla bocca provvedo a raccogliere un ciuffo di rucola: """"Sarebbe bello riunire in un libro tutti i buoni posti che ho frequentato finora..."""" Sto ancora masticando il tenero manzo che mi allungo verso il vassoio dei contorni ad agguantare una grossa fetta di melanzana alla griglia. La alzo e una perla d'olio d'oliva scende dalla fetta e cade nel piatto: """"...però non la solita banale guida dei ristoranti..."""" Dal cestino di fronte a me prendo e spezzo un triangolo di piadina, morbida e ancora calda: """"...e neanche un ricettario. Casomai racconti che parlano dei luoghi e delle curiosità legate ai locali..."""" Dalla caraffa il vino rosso scende nel bicchiere, fluido, corposo e profumato: """"...e devo ricordarmi di mettere anche questo ristorante!"""""" -
Piccole varianti sulla fine di un amore
Piccole varianti è un romanzo di speranza. Non sembra quando si viene in contatto con il dolore e il rimpianto di Sarah, ma, pian piano, impariamo con lei come si sopravvive, dopo la fine di qualcosa che si credeva eterno e immutabile. Tante piccole ipotesi, tante varianti differenti, altri amori, viaggi, la volontaria reclusione, l'analisi, e, infine, la musica e l'osservazione delle confluenze dei fiumi con l'acqua che si mischia e procede inesorabile. Questo permetterà alla protagonista di non soccombere. Sarah, che non credeva di potercela fare, Sarah che non riesce a dimenticare quando lui la strinse a sé nell'albergo di Milano, quando si sentì unita a lui come non mai, Sarah che voleva morire col suo amore, Sarah che torna nella stessa città con temeraria tenacia, pian piano ritrova il controllo della sua vita, e ci trasmette un forte messaggio di speranza che ci consente di identificarci nella sua storia. Le sue varianti sono una lezione di coraggio femminile, sono come i brani preferiti di un'ideale playlist da ascoltare in tanti modi, magari dalla fine all'inizio, a seconda dei momenti. -
Partitura per la mia bocca, per la tua pelle
Leonardo e Marie, il desiderio, il bisogno, la passione. Una storia d'amore che si svolge fra la Francia e Zurigo, due persone legate da qualcosa di intimo, segreto e fondamentale, colpi di scena che si svelano all'improvviso. -
Il tempestario
Un gracile tempestario vorrebbe con filtri d'olio rabbonire i mari, tradurre il vento nell'acqua che scolpisce radente, insufflare scirocco nelle ossa, costruire dammusi d'argilla e di sabbia, cupolette a cuscussiera, in veste di luna e marea fecondare uova di ricci negli scogli profondi; sfrega i cerini dei ginocchi su pelle di zolfo per riaccendere passioni dissanguate, ma tutto il sangue ne riperde, come l'emorroissa, in flussi e riflussi, immersioni e affioramenti, metamorfosi animalesche, evocazioni sciamaniche, antiche favole ammutolite e vini inaciditi in otri spellati; la sfolgorante Zisa in rovina è antro dei venti, nel giardino selvatico la menta è folle, ubriaco il basilico, il tempestario si perde in fondo al labirinto saraceno, sullo scoglio più esposto, sulla zattera marcita in balia della tempesta, a mani vuote, anzi squarciate, come da stimmate: nulla sanno trattenere di ciò che le accarezza, neppure la grazia intermittente di parole pronunciate ed ascoltate per la prima e l'ultima volta, formule magiche, preghiere, mozziconi di madrelingua perduta, mai scritta mai salvata, rubacchiata in bocca d'altri, orale e smemorata come il vento – decadimento radioattivo della lingua, di bocca in bocca, di madre in figlia; ma le lingue, come le ossa, durano più dei ricordi. Nella poesia italiana d'oggi, in cui va di moda un cibo scipito fabbricato in pulitissime cucine di città settentrionali, il canzoniere siciliano di Rino Cavasino fa irruzione come un demone in abiti sgargianti... Una poesia portuale, fatta di transiti e miraggi, di cattivi odori e contaminazioni sonore, di percorsi intricati che non possono che perderci... dalla Noterella sul canzoniere di Isacco Turina -
Ultime notizie dal mondo sparito
La voce narrante, in un dialogo interiore e nello stesso tempo rivolto a una misteriosa figura femminile, è quella dell'ultimo uomo rimasto sulla terra, in un paesaggio urbano surreale e riconoscibile (Bologna) ma svuotato improvvisamente di ogni forma di vita umana e animale a causa di un misterioso evento ""sparente"""". Una proiezione forse dell'ossessione amorosa del protagonista per la sfuggente e misteriosa donna, che è l'altra unica persona rimasta al mondo, e che lui continua a desiderare dopo un fuggevole approccio sentimentale, subito trasformato da lei in tiepida amicizia ma rimasto drammaticamente irrisolto. Lui è un uomo complicato e contraddittorio, è animato da pulsioni sadiche che nel precedente contesto """"sociale"""" usava in un innocente gioco erotico con donne consenzienti; ora invece, caduta ogni forma di etica e di controllo, usa il sadismo istintivamente come unico strumento per farsi """"sentire"""" da lei, che anche nel nuovo scenario rimane lontana e ostile, come se questo atteggiamento la facesse restare legata a un """"prima"""" dal quale non vuole staccarsi. I due si muovono in asincrono, seppure insieme, nel deserto improvviso che si è creato: l'uomo accogliendo la nuova realtà con pratico realismo e concentrando le proprie aspettative e attenzioni sulla ragazza, la donna continuando a rifiutare ciò che è accaduto e a volersi muovere per esplorare il mondo alla ricerca di altri sopravvissuti o di perpetui """"altrove"""". La tensione degli opposti che si instaura tra i due sopravvissuti fa sì che succedano eventi e si sviluppini situazioni imprevedibili."" -
Solitario bolognese. La luna e la neve e altri racconti
Solitario bolognese è un libro di racconti, un campionario di storie di uomini bolognesi, di solitudini che si aggirano per la città cercando di sopravvivere ai propri errori, al proprio destino. Uomini qualunque in una Bologna affascinante, surreale e ricca di contraddizioni e lati oscuri. Racconti brevi affilati, taglienti, che ci riportano uno spaccato preciso di una certa miseria umana quotidiana: il momento esatto del fallimento, della caduta, della debolezza, del rimpianto, del rammarico della vita di ogni giorno, sempre a un passo dal fatale sbaglio, dalla scelta che cambierà irrimediabilmente la vita dei protagonisti. Sono ritratti di vita famigliare, alle prese con il lavoro, le riunioni scolastiche, le cene tra amici, nuovi innamoramenti e infatuazioni, e tante frustrazioni in ogni ambito privato e sociale. Fagnoni, abilissimo nella narrazione breve, ha una scrittura asciutta, esatta, minimalista, onirica e realistica al contempo, raccoglie in questo libro delle indimenticabili short stories che rientrano nella migliore tradizione di questo genere letterario. -
Il mio nome è Giovanni
Un passato apparentemente dimenticato è tornato. Da quel momento la vita di Giovanni, ex killer delle Brigate rosse, ne è stravolta. Un racconto che scende fin nel più profondo dell'animo umano per catapultare l'uomo in una dimensione a lui sconosciuta. Un conflitto interiore che si snoda fra amore per la famiglia e desiderio profondo di espiare le proprie colpe. Un conflitto dove, apparentemente, non vi sono né vinti né vincitori. Un conflitto che può essere risolto solo con l'aiuto di quell'ex magistrato che avrebbe dovuto essere la sua nona vittima. Giovanni Salvini era nato alla periferia di Genova il 7 febbraio del 1953, ma non era quello il passato da nascondere. In quel suo passato, che apparteneva solo a lui, non c'era una data o un luogo di nascita, non c'era neppure un nome o cognome: tutti lo conoscevano solo come ""Giano"""", anzi, per la precisione """"compagno Giano""""."" -
Il problema dell'umorismo in Pirandello
A cavallo tra Ottocento e Novecento, si assiste ad una improvvisa fioritura di riflessioni sul comico: un difficile, insondato aspetto dell'uomo e dell'arte (è del 1900 ""Il Riso di Bergson""""; del 1905 """"Il motto di spirito di Freud"""" e del 1908 """"L'umorismo di Pirandello""""). L'umorismo è la forma essenziale attraverso cui Pirandello vuole tradurre la sua visione della condizione umana nelle sue opere. Miccichè ne tratta il problematicismo, caratteristico del """"moderno"""", esaminando il saggio """"L'umorism""""o e confrontandolo con le precedenti opere di Pirandello, a partire dal 1896, in particolare """"Il fu Mattia Pascal"""" del 1904, il più significativo per l'analisi dei concetti di umorismo e disgregazione della personalità. Pirandello svolge la sua teoria dell'umorismo come forma tipica particolarmente significativa di un momento di crisi, in cui gli antichi ideali sono crollati e si è sospesi fra vecchio e nuovo. L'umorismo nasce proprio da scissione, contrasto, ambivalenza, doppio, contraddizione, frantumazione, bifrontismo di riso e di pianto. Molti gli aspetti e i temi trattati in questo saggio (tra cui il rapporto Pirandello-Freud) in relazione al clima letterario e intellettuale di inizio Novecento in Italia e in Europa."" -
Cercando la parola... si trovano i pensieri
La vita nettare di miele se ami l'ape se ami veramente: conchiglia che risucchia il mare per poi chiudere le sue valve ad una sola perla! «Mallarmé sosteneva che non è con le idee che si scrivono poesie ma con le parole. Una parola poetica che illumina, condensa e abbrevia, la parola che prende forma da una profondità e un'energia interna che come un vulcano esplode, trasformandosi quasi involontariamente in pensieri e parole d'amore, che riaffiorano come ""fantasmi di ieri ancora vivi"""" (cit. dalla poesia """"Tutto un mondo""""). E' con questa premessa che si dovrebbero leggere le poesie di Francesca, perché riflettono le nostre ombre, le nostre luci, il nostro amore»."" -
L'inferno dantesco. Ediz. illustrata
«L'Inferno dantesco ha sempre rappresentato per me una grande tentazione. Alcuni dei personaggi, confinati dal sommo poeta in quel luogo di disperazione, escono dai versi con una tale forza espressiva da apparire reali, tangibili, tali da indurmi a tradurli subito in immagine, in un disegno. Penso ai vituperati ""ignavi"""", esclusi persino dal regno dei dannati """"ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli"""", condannati a rincorrere un'insegna bianca, punti da vespe e mosconi; penso a Paolo e Francesca, trasportati nel vortice della bufera di fuoco assieme agli altri lussuriosi, ma pur sempre teneri amanti, avvinghiati quasi in una danza """"e paion sì al vento esser leggieri""""; penso alla stoicità di Farinata degli Uberti, che si alza imperioso, incurante delle fiamme che lo tormentano """"com'avesse l'inferno in gran dispitto""""; alla ferocia del Conte Ugolino, che rode con rabbia il cranio di colui che lo ha fatto morire di fame nella torre assieme ai suoi figli, """"la bocca sollevò dal fiero pasto"""". Penso al """"contrappasso"""" esemplare di certi peccatori: come gli indovini, che hanno la testa rivolta all'indietro; gli scismatici, che vengono fatti a pezzi a colpi di scure, perché in vita hanno creato divisioni nelle loro religioni; gli avari e i prodighi, che rotolano enormi massi (i loro averi) gli uni contro gli altri, poi , quando si incontrano, si accusano a vicenda """"perché tieni?"""" e """"perché burli?"""" e tornano indietro ripetendo la loro inutile fatica; gli ipocriti, confinati sotto pesantissime cappe di piombo """"che Federigo le mettea di paglia"""". Penso infine ai """"gestori"""" del regno dei dannati, mostruosi e crudeli: Caronte """"con occhi di bragia"""", il quale """"batte col remo qualunque s'adagia""""; Minosse """"stavvi Minòs orribilmente, e ringhia""""; Cerbero """"fiera crudele e diversa, con tre gole caninamente latra""""; il Minotauro """"l'infamia di Creti""""; Gerione """"quella sozza imagine di froda""""; infine Lucifero, imprigionato dal ghiaccio di Cocito, maestoso nella sua drammaticità. Da tanti anni quindi ho rappresentato queste ed altre immagini dell'Inferno di Dante, usando il disegno a china, perché ritenevo il bianco e nero più adatto a tradurre la crudezza dell'ambiente e dei vari personaggi. Soltanto adesso mi sono risolto a riunire le mie opere in un unico volume, scegliendo anche i versi che ritenevo più forti e adatti alle varie situazioni»."" -
I segnati
Il libro si sviluppa sullo sfondo cupo dell'Appennino, sprigionandosi dalla terra che ribolle di vapori della ""Romagna toscana"""", dove si consuma una catena di omicidi misteriosi. La narratrice, con tono asciutto e lapidario, guida il lettore alla scoperta degli intrighi e dei segreti dei personaggi che popolano l'ambiente delle terme e introduce il lettore alla sua ossessione per i """"segnati"""". Abbandonandosi al gusto dell'investigazione, tramite le riflessioni e i dialoghi con un improbabile commissario di polizia dal nome altrettanto improbabile, accompagna il lettore lungo una serie di piste alternative, finché il commissario, spesso stigmatizzato per l'inettitudine, rivela un intuito da """"detective"""" di razza e giunge alla soluzione del caso. Ma qualcosa sfugge ancora al lettore: un particolare dagli inquietanti risvolti psicologici, che verrà chiarito con un colpo di scena nell'ultima pagina del libro."" -
Parlando con San Giacomo. Sulla via di Compostela
Il Camino francese di Santiago, da Saint Jean Pied de Port a Compostela e poi a Finisterrae, è lungo 900 chilometri e l'autore lo ha percorso in trenta giorni. Un'esperienza unica, che tanti sognano e che affascina credenti, agnostici e atei. Un semplice turista vi scopre luoghi incantevoli, ambienti naturali e storici straordinari, e incontra viaggiatori di ogni continente e cultura. I devoti, ma ormai sembrano essere pochi, vi trovano i segni di una lunga e tormentata storia cristiana, dal Medioevo a oggi. Qualche ateo vi rincorre un facile anticlericalismo di maniera. L'autore, filosofo e uomo di cultura, racconta, passo dopo passo, l'impatto del proprio mondo interiore alla ricerca di ciò che, in modo un po' indefinito, viene chiamato ""lo spirito di Santiago"""". E lo fa, dialogando senza peli sulla lingua, con la presenza costante di san Giacomo Maggiore, il primo apostolo martire, a Gerusalemme non in Galizia, diventato, secondo il medioevale Codex Calistinus, un fiero matamoros, uccisore di mori. Simbolo più della tormentata realtà di quei luoghi che della vera storia."" -
Astenersi perditempo
Tutto cominciò quasi per caso. Un amore finito male, in prossimità delle feste natalizie, la solitudine da esorcizzare a qualsiasi costo… Prima l'iscrizione a un'agenzia matrimoniale, poi gli annunci su una rivista specializzata per arrivare alle chat di Internet. Così un uomo timido e (fin troppo) sentimentale si trasforma in un implacabile tombeur de femme, che in 15 anni arriva a collezionare ben 700 appuntamenti al buio! Tutto questo diventa un libro leggero ma divertente, a tratti pruriginoso e quantomeno curioso, originale. Storia vera di un improbabile playboy che si prepara a ogni nuovo incontro con la meticolosità da gigolò, ma che spesso inciampa banalmente nelle proprie insicurezze. Trucchi e trucchetti per un acchiappo giusto, ansie e figuracce, sesso sfrenato one night affair ma anche due di picche memorabili. La donna è mobile e l'uomo, più che mai, è il vero sesso debole... -
Il suo terzo occhio
Il ""terzo occhio"""" è conosciuto come l'occhio interno o sesto chakra, è il presupposto dell'intuito, della chiaroveggenza, della consapevolezza e della precognizione, permette di cogliere verità oltre l'uso della logica mentale. André, aspirante scrittore quarantenne in crisi esistenziale, lavorativa e sentimentale, si trova improvvisamente a fare i conti con la propria vita e il proprio futuro non appena una ruota di eventi decide di mettersi in moto repentinamente: il suo coinvolgimento involontario in una rapina finita male, la morte della madre, un'eredità improvvisa, la scoperta di avere un padre e la sua ricerca in un convento di suore. Riscopre, metaforicamente, il suo terzo occhio sul mondo e sulla sua vita, compie un percorso di conoscenza di sé e di profonda messa in discussione di quello che era stato prima di allora: giungendo alla fine a trovare una nuova spiritualità, insieme a una serenità e una pienezza insperate; e a ritrovare il padre mai conosciuto... e molto altro. «A questo proposito lui si era sempre fatto un vanto dentro di sé di saper leggere l'animo umano molto meglio degli altri e di possedere un suo singolare terzo occhio, anche se a dire il vero, questa supposta virtù gli riusciva molto più nella fantasia e sulla carta, che nella realtà. Comunque sia qualcosa gli diceva che adesso poteva star tranquillo»."" -
Nati dal vento
Un filo d'erba tra il cemento, simbolo della tenacia della vita che può affermarsi vigorosa anche nelle condizioni più difficili, seguendo impenetrabili percorsi: è il mistero del vento che racchiude il seme della vita, della nascita biologica, psichica, spirituale. L'identità, frutto di una lotta autobiografica e universale contro il dolore e le avversità, ""rimane in bilico come una foglia nell'ultimo volo"""", ma si sostanzia attraverso l'amore """"alito supremo che dà vita al germoglio, che non delude il silenzio, che s'inserisce in ogni pensiero"""". E se la solitudine del poeta traspare incerta entro le frastagliate rocce della sua terra, a lungo evocata, con il timore che ogni profezia possa """"essere soltanto un tragico raggiro"""", è ancora la memoria d'amore, ragione intima di ogni connessione, a trasformare la malinconia in nostalgia, il dolore in un'ansia che """"non s'avvede d'essere ricordo""""."" -
Il mattino che non sa
Il pomeriggio conosce cose che il mattino neppure immaginava. Il mattino di Anna è il periodo della sua vita in cui considerava importanti solo i grandi sentimenti, le tempeste, gli struggimenti. In otto mesi, tanto è durato il suo pomeriggio, ha imparato a essere felice per uno sguardo, per un sorriso, per una mano calda che stringe la sua come a volerla trattenere per sempre. Conoscendo il dolore, ha visto l'orrore del male fisico, è stata folgorata da verità sconcertanti, ha provato pietà, indignazione, ribrezzo e, tra incertezze e rimorsi, alla fine ha ricevuto un dono inaspettato: la scoperta di un sentimento che non aveva mai conosciuto e che le ha riempito il cuore e la mente. Il romanzo, dove agli avvenimenti che si susseguono incalzanti fa da sfondo la verde isola di Palmera, racconta di un amore arrivato troppo tardi, quando la vita di Manfredo è al tramonto e quella di Anna ancora in pieno giorno: una relazione particolare nella quale alle parole si alternano i silenzi, alla verità la menzogna, alla comprensione la durezza. Un segreto scabroso e dirompente sconvolgerà la vita dei protagonisti e deciderà l'imprevedibile svolgersi della storia. -
La genetica non è chinotto
Un racconto autobiografico in cui l'autore ripercorre gli anni felici e spensierati della giovinezza, delle vacanze estive e dei primi innamoramenti, le grandi amicizie, passando dalle prime storie sentimentali adulte, intrise di delusioni e fallimenti, fino ad arrivare a oggi: la morte dei genitori, le difficoltà del mondo del lavoro e l'inizio di una nuova storia d'amore. Una storia vera di dolore e coraggio, di disillusioni e forza di ricominciare una nuova vita, partendo dalle passioni di sempre: la musica, la lavorazione artigianale del legno, le persone importanti e la scrittura. Tizianello ripercorre le tappe della sua esistenza con molta ironia e con spirito critico e soprattutto con molta speranza nel futuro. Un racconto emozionante e divertente nel medesimo tempo. -
Elementi di diritto privato sportivo
Il presente volume si propone come strumento per gli operatori, i ricercatori, gli studiosi e gli studenti delle attività motorie e sportive. Per questi ultimi, in particolare, è stato predisposto un percorso formativo volto ad accrescerne la professionalità e consentire un rapido ed efficace inserimento nel mondo del lavoro. All'uopo, a quelle che ormai possono essere definite le aree tematiche classiche del diritto privato sportivo (illecito sportivo, sponsorizzazione, pubblicità, merchandising, lavoro sportivo e doping) sono state affiancate aree che possono essere considerate le frontiere della materia: le attività motorie ed i disabili, da un lato, i grandi impianti sportivi, dall'altro. Due rami che, peraltro, sono complementari in alcuni casi perché l'accessibilità dei disabili negli impianti sportivi è un'esigenza che tende a superare il mero target dello spettatore per fondersi con quello dell'atleta disabile, soggetto di diritto in evidente evoluzione. Ma l'impianto sportivo non deve essere solo un luogo accessibile per tutti ma un moderno contenitore di eventi, sportivi e non, capace di indirizzare l'intero assetto urbanistico di un'area metropolitana. Non è possibile pensare di superare l'imbarazzo dell'attuale situazione impiantistica in Italia senza coinvolgere nel processo di ammodernamento tutti i soggetti che in esso vi confluiranno, atleti e tecnici del settore in primis. -
È facile smettere di amare se sai come farlo
Il racconto della fine di un amore, un metodo per superare brillantemente tutte le fasi di una separazione, di un abbandono, della perdita della persona amata, in una Bologna a tratti romantica, a volte malinconica e crudele. Profondo, commovente, ironico, divertente. Liste, buone propositi, consigli sarcastici, ricordi, gag comiche, citazioni improbabili: ognuno ci vedrà il proprio cuore spezzato. Riuscirà il nostro protagonista a capire qualcosa di più sulla vita, sull'amore e su se stesso? -
La cifra di San Lazzaro. 10 anni di mandato
Marco Macciantelli racconta la vera storia degli ultimi dieci anni a San Lazzaro di Savena, tra progetti e realizzazioni, fatti e personaggi, curiosità e qualche rivelazione.