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Navigare sulla carta bianca. Cinque idee di città e di architettura
Navigare sulla carta bianca è l'immagine della fase di transizione che l'architettura contemporanea sta attraversando. Descrive un modo di procedere che privilegia un atteggiamento aperto, sensibile agli stimoli di tutte le culture in atto, orientato alla ricerca piuttosto che a consolidare certezze. È uno sguardo che mette in luce progetti e filiere che paiono privilegiare un atteggiamento processuale, più coinvolto nella trama della composizione di istanze sociali, ambientali, tecnologiche e di vivibilità urbana, rispetto alla costruzione teorica di una tendenza. Ogni saggio si dispone con un atteggiamento attento e curioso che riconosce nel progetto di architettura un vero e proprio strumento di indagine. Una prevalenza del come sul cosa che permette di trovare dei riferimenti sulla carta bianca della fase di rinnovamento radicale, forse di rifondazione, dell'architettura contemporanea. -
Quattro case. Viste da dentro. Ediz. italiana e inglese
Quattro architetture di interni di diverso taglio (small, medium, large, extralarge), dal 2003 al 2013, narrate attraverso tre scritture incrociate: disegni, parole e foto, delineano una personale ricerca. Progetti, basati su un percorso poetico-emozionale ed estranei a inutili virtuosismi temporanei, affrontano il confine tra la materia e lo spazio. Tredici contributi di scrittura, riscrittura ed interpretazione, di altrettanti autori di diversa formazione ne completano la lettura. -
Una casa tra due pini. Abitare il mito del Mediterraneo. Ediz. italiana e inglese
Un libro su una casa e su una interpretazione del mito mediterraneo. Una teoria illustrata da una costellazione esempi che hanno preceduto e seguito l'architettura di ceramica bianca tra due pini secolari. -
Atmosphere. For teaching and learning architecture. Ediz. italiana e inglese
Imparare e insegnare architettura è esclusivamente una questione di atmosfera. Non sono sufficienti le intenzioni, i programmi, le mission o le affermazioni di principio. Quello che serve è l'aria. L'atmosfera è l'aria che si respira. Apparentemente impalpabile ma fondamentale. Ma come costruire l'atmosfera? -
Sinergie rigenerative. Riattivare paesaggi di(s)messi
Architettura/Ingegneria, Economia, Lavoro e Politica possono entrare in sinergia per trasformare la rigenerazione urbana e territoriale da mero esercizio teorico a pratica concreta e virtuosa? L'attuale condizione di crisi, non più emergenza contingente ma sistema consolidato, coinvolge specifiche competenze settoriali che, prese singolarmente, non hanno la forza di guidare i processi di riqualificazione. Occorre mettere in atto sistemi di integrazione tra saperi e interessi diversi finalizzati alla costruzione del bene collettivo. Questo volume testimonia il tentativo di suggerire alcune indicazioni di metodo per un caso esemplare: la ri-attivazione dell'area Vela Laterizi di Corte Franca, nel cuore della Franciacorta, un territorio di alto valore paesaggistico, meta di turismo sostenibile e famoso per la qualità della produzione enologica. -
Appunti dal visibile
"Ho sempre pensato che per un architetto, spiegare il come si fa, metterlo in fila per raccontarlo, insegnarlo anche, fosse già un buon obiettivo senza avere l'ansia o il bisogno di raccontare il perché. Se il come appare in buona misura oggettivo e dicibile, il perché invece coinvolge e indaga una sfera di motivazioni individuali e soggettive che non dovrebbero essere al centro della ricerca (o delle preoccupazioni) di chi costruisce la casa e la città. Attraverso il come dialoghiamo con i grandi Maestri. Ora come allora. I loro problemi sono i nostri, i problemi dell'architettura di sempre""""." -
Viaggio nel Mediterraneo. La costruzione di un paesaggio attraverso l'iconografia dello spazio architettonico. Ediz. illustrata
Un diario di viaggio, catalogo di linguaggi e suoni, che ripercorre i percorsi dell'invenzione e della creatività alla ricerca di un'identità mediterranea; identità basata, più che su un'appartenenza geografica a dei luoghi, sulla capacità di riconoscere un paesaggio, di sentire propri alcuni sapori, odori, profumi, materie, suoni e rumori, forme, proporzioni e sensazioni, un'eredità iconografica che non smette di essere utilizzata dagli architetti contemporanei. Con i viaggi di: Goethe, Schinkel, Flaubert, Le Corbusier, Asplund, Pikionis, Filòn, Sert, Pagano, Aalt, Barragan, Kahn, Venturi. -
Quadri per Milano. Prove di architettura. Ediz. illustrata
La materia stessa dell'architettura non si ritrova solo negli oggetti costruiti, ma più in generale nei materiali del progetto intesi nella loro profonda essenza di deposito nel tempo di fatti e idee, nell'insieme delle città studiate o vissute. In definitiva la città si cerca con l'architettura. Il libro illustra nove progetti di Angelo Torricelli per Milano, compiuti dagli anni novanta a oggi. Presentati sotto forma di quadri, i progetti a scala urbana disegnano ""pezzi"""" di città a partire dalle forme dell'architettura e trovano nel montaggio una coerente interpretazione della realtà, ma anche delle sue alternative. Con scritti di Chiara Baglione, Giovanni Comi, Giuseppe Di Benedetto e Andrea Sciascia."" -
Vuoto & progetto
Incentrare sul vuoto un ragionamento ampio sull'architettura apre il campo a un cammino a ritroso volto a selezionare, nel tempo lungo della formazione di chi lo compie, gli strumenti utili a riconoscere e far propria un'idea di spazio. Inteso comunemente come un'assenza, il significato di vuoto è, nelle intenzioni del testo, volutamente ribaltato. Assunto come un soggetto attivo, esso configura un intento propositivo finalizzato al posizionamento di una presenza protesa a riverberare, nell'intero organico di una composizione, una dimensione icastica. Derivata prima della nozione di spazio, il vuoto, in architettura, è dato da un'importante attribuzione di senso a un intorno definito. Al pari di un luogo generativo, esso riverbera una dimensione tesa, dotata, cioè, di un'energia propria trasmessa da una materia intangibile in grado di delineare, pur nella sua congenita immaterialità, spazi talmente incisivi da configurarsi come pieni, veri volumi atmosferici, masse d'aria le quali, seppur composte da materia pulviscolare, si mostrano visibili e capaci d'imprimersi nella memoria di chi (con occhi attrezzati) guarda e, con attenzione, ascolta e riceve. -
From sprawl to slum. Dalla città diffusa alla città informale
Nelle città del mondo è proliferata dapprima la diffusione urbana: il modello è quello californiano, caratterizzato da un pattern di case unifamiliari, con qualche servizio, centri commerciali e l'ingigantimento della rete stradale. Dai tappeti residenziali britannici e europei l'Italia sviluppa territori diffusivi per esempio in Veneto e sulla costa medio-adriatica. Sono situazioni di confusione delle regole della città e della campagna. Ma in una situazione metropolitana, soprattutto nelle condizioni dei paesi di quello che una volta era definito ""terzo mondo"""", l'allargamento diventa inarrestabile e la qualità dell'edificazione precipita verso il basso: non più le modeste residenze suburbane dell'agro campano o della periferia romana, ma le baracche di fango, legno e lamiera di San Paolo, Mumbai, Nairobi. Affrontare, dopo la città diffusa, la città informale come tema didattico (in particolare in un laboratorio di tesi) ha rappresentato una sfida. La pubblicazione presenta elaborazioni progettuali che più che offrire delle soluzioni mettono in luce le questioni aperte dal confronto tra i temi dello sprawl e quelli degli slum."" -
Renzo Piano World Tour 01. Un viaggio di quaranta giorni alla scoperta delle architetture di RPBW. Ediz. italiana e inglese
"Lo studio della storia di un progetto attraverso i suoi disegni, i modelli, il profilo del cliente, le immagini del cantiere e dell'edificio finito, è un percorso fondamentale, ma non può sostituire la comprensione più profonda che si materializza durante una visita sul luogo. Ho riletto il diario di Silvia durante un mio viaggio tra Genova ed Atene, sospesa a 10.000 metri di quota, con la concentrazione necessaria per cogliere le sfumature della sua esperienza e ripercorrere attraverso gli occhi di un giovane architetto la visita a tutti gli edifici realizzati da Renzo Piano e RPBW, che anch'io negli anni ho conosciuto. Ho veramente apprezzato il suo appassionato racconto e confido pertanto che la sua bella avventura accenda la curiosità di tutti i lettori interessati all'architettura"""". (Milly Rossato Piano)" -
Italian Collage
Several Italian architects have recently taken up the technique of collage again to present their ideas. The three masters of this tendency are Carmelo Baglivo, Luca Galofaro and Beniamino Servino, while the younger generation includes authors such as Davide Trabucco and robocoop. If collage has been one of the favorite techniques in Italian architecture since the nineteen sixties, the current collagists are new in ways that relate to developments in digital technology. They use software like Photoshop to create their images, recur to social media like Facebook to post their work and they can refer to the whole history of architectural and non-architectural imagery, which is instantly accessible on the Web. Their collages can be visual comments as well as daring fantasies. The book presents a rich selection of images and original texts dedicated to this phenomenon. texts by: Carmelo Baglivo, Davide T. Ferrando, Luca Galofaro, Sam Jacob, Bart Lootsma, Marta Magagnini, Giacomo Pala, ROBOCOOP, Beniamino Servino, Davide Trabucco. -
Cartas de arquitectura
" Un giorno ho deciso di condividere con Juan Mera un testo di Knut Hjeltnes, fortemente lirico e capace di narrare il proprio modo di percepire il rapporto natura-artificio, che mi pareva avere dei valori di carattere assoluto. Quella lettera è la ragione d'inizio di questo libretto. Insieme - Juan Mera e io - abbiamo fatto crescere l'idea di far leggere quel 'messaggio in bottiglia' - che Hjeltnes aveva lanciato quasi accidentalmente qualche tempo prima - e farlo risonare nella testa e nelle riflessioni di alcuni architetti che volevamo coinvolgere in questi pensieri. Architetti per lo più abbastanza giovani da avere forza ideale ma comunque sufficientemente adulti da aver costruito e insegnato architettura. """"" -
Bruno Vaerini. Architetture d'Atelier. Ediz. illustrata
Bruno Vaerini, artista e architetto, autore e professionista, è un progettista che usa l'arte per ricercare la bellezza nell'abitare contemporaneo. Questo libro ripercorre 50 anni di lavoro tra arte e architettura ed è composto da varie sezioni che tracciano le tante sfaccettature di un'opera cangiante. Si parte con una narrazione fluente dove le storie della vita privata e professionale si intrecciano per la determinazione di un metodo progettuale e si arriva a una trattazione analitica dove si entra nel racconto dei singoli progetti tra allestimenti e installazioni, tra interni domestici e progetti edilizi. A dare il ritmo alla scoperta del lavoro di Vaerini, oltre a un intervallo dedicato al rapporto speciale con Gabriele Basilico, tanti interventi critici di autori e messaggi di ami che hanno dato il loro contribuito a questo libro mitnografico e stereofonico, che vuole riportare l'architettura all'arte, per una loro continua ""reintegrazione"""". Prefazione di Mario Botta. Contributi di Remo Dorigati, Maurizio Vogliazzo, Pierre-Alain Croset, Gabriele Neri, Massimo Curzi, Beppe Finessi, Giovanna Calvenzi, Roberta Valtorta, Alberto Veca, Gabriele Basilico, Maria Luisa Ghianda, Manolo De Giorgi, Marco Belpoliti e Bruno Vaerini."" -
Dell'informe. Piccola filosofia pratica per l'architettura. Vol. 1: Implosioni.
Potremmo considerare l'Informe un carattere della nostra epoca. Ogni giorno ci imbattiamo nel caos e nell'imprevedibilità delle cose e delle vicende del mondo. Ma come può cambiare il nostro punto di vista se considerassimo l'Informe uno strumento critico? La voce 'Informe', scritta da Georges Bataille per il Dictionnoire critique della rivista «Documents», suggerisce un ruolo operativo che può dare senso a molte pratiche di trasformazione del mondo. ""Implosioni"""" propone una riflessione che, attraverso il concetto di riparazione, esplora e descrive l'azione del posizionare come il grado zero dell'architettura. Le corrispondenze inaspettate che innervano i territori contemporanei suggeriscono la pratica di una """"architettura a bassa definizione"""" (low-fi architetture), i cui caratteri il libro tratteggia e prefigura con la precisione e la vaghezza necessarie."" -
Palermo. Biografia progettuale di una città aumentata. Ediz. illustrata
Palermo è stata raccontata numerose volte: la sua storia, le evoluzioni culturali e contorsioni urbanistiche sono state oggetto della passione e competenza di autorevoli studiosi, eppure manca una figura di indagine ibrida tra identità e progetto. Serve una Biografia progettuale, un racconto di avvenimenti con lo sguardo verso l'orizzonte del futuro e una proposta di progetti alimentati dalle sensibilità della storia, della memoria e delle identità plurali della città. Questo è l'intento del libro, curato da Maurizio Carta insieme ai componenti e agli studenti della sua scuola urbanistica, con testi e immagini di alcuni protagonisti che negli ultimi vent'anni hanno raccontato, fotografato o trasformato la città. Un libro costruito attraverso il doppio registro della biografia e del progetto, del racconto e della proposta, che ha l'ambizione di concorrere da protagonista al dibattito pubblico cittadino nell'orizzonte delle scelte per il prossimo e più lontano futuro di Palermo. Un libro che racconta gli ultimi 20 anni di Palermo attraverso una intensa attività di didattica, ricerca e azione e che traguarda la città dei prossimi anni proponendo scenari di futuro, strategie di sviluppo e progetti di rigenerazione e per nuove funzioni che possano portare Palermo verso il 2040. -
Il paesaggio al centro. Realtà e interpretazione
Osservare e studiare il paesaggio ci consente di tenere insieme il tempo, nel suo continuo inesorabile processo di trasformazione, e lo spazio che abitiamo. Ogni azione dell'uomo ha sia origine, sia effetti nel Paesaggio: esso è lo spazio della relazione tra uomo e le risorse della Terra, spazio che non solo occupiamo e trasformiamo ma del quale riconosciamo il valore culturale e identitario, divenendo così il luogo della democrazia intesa come relazione dinamica e inclusiva tra tutti i viventi. La progettazione del paesaggio è oggi il campo del sapere che più di ogni altro ha la possibilità, nella pratica della trasformazione dello spazio che abitiamo, tra città disperse in agglomerati periurbani e campagne impoverite nelle forme da attività agricole industriali, di ricomporre e tenere insieme la sfera scientifica con quella umanistica e artistica. Il progetto di paesaggio studia e applica la prossimità della scienza - i cambiamenti climatici, l'evoluzione della vegetazione, gli equilibri degli organismi viventi e del suolo, e l'ambito delle forme, l'estetica - e la necessità, nella costruzione dello spazio, di configurazioni significanti, ossia rispondenti ai processi, alle forme e alla storia della natura. Il nostro compito, ponendo il paesaggio al centro, è quello di rafforzare la visione biocentrica per perseguire la riunione della dimensione artistica con quella scientifica: l'interpretazione e la realtà tra l'esperienza estetica e l'etica ambientale nel progetto contemporaneo. -
Umberto Riva designer. Ediz. italiana e inglese
Nella sua lunga carriera Umberto Riva (1928-2021), uno dei più originali architetti italiani degli ultimi decenni, ha sviluppato un personale approccio al design, inteso come parte integrante di una più ampia ricerca che collega pittura e architettura, disegno dello spazio e dell'oggetto. Lampade, arredi, tappeti e progetti di grafica editoriale entrano infatti in risonanza con quadri, allestimenti, edifici, spazi pubblici e interni domestici, rielaborando materiali tradizionali e industriali. Per restituire questa incessante esplorazione artistica, questo libro presenta l'attività di Riva nel campo del design attraverso schizzi, disegni, fotografie e altri documenti dell'archivio dell'architetto, molti dei quali inediti. Il risultato è un mosaico di riferimenti, dialoghi e connessioni artistiche che danno prova della sua sperimentazione progettuale, mossa da un'inquietudine che sfocia in eccezioni geometriche, cromatiche e spaziali. -
Graphic design for restaurants. A selection of contemporary restaurants designs. Ediz. illustrata
A selection of the most interesting graphic projects for hospitality businesses of different sizes, from all over the world. Covering some of the most varied approaches to graphic design, from the photographic to the minimal, from line drawing to digital textures, from the artisan to the serial imprint. This selection does not pretend to be exhaustive, but tries to offer a glimpse into recent graphical productions. -
Fernando Tavora. Diario di bordo
Nel 1960 Fernando Távora parte per un viaggio attorno al mondo che dura quattro mesi. Ha 36 anni ed è assistente di ruolo presso la Scuola di Architettura di Porto. Scopo ufficiale del viaggio è una visita ai principali Dipartimenti statunitensi sulle tracce dell'""insegnamento moderno"""" dell'architettura e dell'urbanistica. Tiene un dettagliatissimo diario dell'intero viaggio - rimasto inedito per oltre cinquant'anni - in cui annota soprattutto le impressioni che riceve dal contatto diretto con civiltà e costumi di cui arrivavano in Portogallo solo i riflessi. Molti sono gli incontri, di persona o attraverso le opere, programmati o casuali: Wright, Mies, Gropius, Kahn, Sert, Saarinen, Rudolph, Lynch e, naturalmente, l'America - le grandi città, i musei, i modelli di vita - che Távora sottopone a una costante, ironica e sottile critica. Critica che si arricchisce, per contrappunto, nel racconto dell'altro paese visitato per ragioni istituzionali, il Giappone, ma che diviene spietata, per confronto, nella trasgressiva """"fuga"""" in Messico. Il viaggio si chiude con due visite che si riveleranno decisive nella sua formazione, anche progettuale: le piramidi egizie e l'Acropoli di Atene. Questa edizione in italiano è basata su una lettura commentata del Diario che i curatori hanno raccolto da Fernando Távora nei primi anni Duemila e ne riproduce tutti i disegni, gli schizzi tracciati tra le pagine manoscritte e nei due quaderni da disegno che lo accompagnano.""