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Castelli piemontesi. Vol. 3
Lotte fratricide, scorrerie, guerre e pestilenze, atti nobili e ignobili dentro e fuori le mura dei castelli piemontesi. Qui si narrano le vicende e le storie di Casaleggio Boiro, Casale, Castelnuovo Bormida, Lerma, Rocca Grimalda, Cisterna, Costigliole, Incisa Scapaccino, Passerano, Cerrione, Gaglianico, Roppolo, Vigliano. -
Castelli piemontesi. Vol. 4
Lotte fratricide, scorrerie, guerre e pestilenze, atti nobili e ignobili dentro e fuori le mura dei castelli piemontesi. Qui si narrano le vicende e le storie di Galliate, Invorio, Novara Orta San Giulio, Cànnero, Vogogna, Buronzo, Crescentino, Rovasenda, Vercelli. -
Liguria. Città, borghi, piazze e tante storie. Vol. 1
Liguria e liguri, raccontati e disegnati -
Liguria. Città, borghi, piazze e tante storie. Vol. 2
Liguria e liguri, raccontati e disegnati -
Liguria. Città, borghi, piazze e tante storie. Vol. 3
Liguria e liguri, raccontati e disegnati -
Storia di Lecco dalle origini ai giorni nostri
Questa è la millenaria storia della città degli ""antri ardenti"""" dove tanti oscuri Efesti grondanti sudore battevano il ferro, della piccola città ingegnosa e laboriosa che badava al sodo, della città poco incline alle grandi e rabbiose passioni politiche, della città apparentemente ignara della propria bellezza e del proprio fascino singolare, stretta tra le acque a volte amichevoli e a volte ombrose del lago e le immense pareti rocciose di calcare sulle quali sono cresciute generazioni di scalatori diventati celebri in tutto il mondo con i loro maglioni rossi e lo stemma del ragno a sette zampe. È inoltre la storia di un luogo benedetto e condannato al tempo stesso dalla sua posizione strategica, dal suo trovarsi fin dall'antichità sulle rotte commerciali ma anche - sfortunatamente - su quelle degli eserciti invasori, alcuni dei quali lasciarono tragici e immortali ricordi, che così contrastano con la pace e la serenità trasmesse dalla distesa blu del lago e dalle case affacciate sulle rive."" -
Storia di Bergamo dalle origini ai giorni nostri
Un lungo viaggio, dalla Bergamo romana ai giorni nostri, attraversando i secoli medievali, la lunga dominazione veneziana, i francesi e gli austriaci, le battaglie per l'indipendenza, la partecipazione dei tanti volontari all'impresa di Garibaldi, per cui Bergamo è conosciuta come la Città dei Mille, fino all'età moderna; epoche che hanno dato uno specifico carattere ai bergamaschi e forma definitiva alla Città Alta con le sue imponenti mura, dal 2017 iscritte nella lista del Patrimonio dell'umanità UNESCO. E ancora lo sviluppo industriale novecentesco e le nuove sfide del mondo globale, inclusa la terribile pandemia del 2020. Una Storia di Bergamo che è quasi una rappresentazione teatrale, con un prologo, quattro atti e un epilogo. E al centro della scena i bergamaschi, le loro voci e vicende: l'operosità, l'attaccamento alla terra e alla tradizione, la solidarietà e l'arguzia... Perché, più di altre città di simili dimensioni, nella sua lunga storia Bergamo ha creato un particolare tipo d'uomo, già raffigurato nel Cinquecento nelle maschere della Commedia dell'arte e ancora ben vivo nel mondo del terzo millennio. -
Le indemoniate di Verzegnis
Siamo in Carnia nel 1878 e nel piccolo borgo di Verzegnis accadono cose strane. Scende la neve e il freddo morde. Era stato Pietro Fiore, nell'estate del 1877, a preannunciare futuri giorni demoniaci. Tagliando il tronco d'una antica quercia per farne legna da camino vide un prodigioso sangue uscire a fiotti dal fusto offeso: ad ogni colpo d'ascia un umore vermiglio bagnava la corteccia e spandeva intorno quel dolcigno afrore che è del sanguinaccio, del cavrio sgozzato e del vitello macellato. -
Storia dei cavalieri templari
I templari. Faceva freddo il mattino del Lunedì 18 marzo 1314. Jacques de Molay e Geofrey de Charnay vengono condotti sul rogo e arsi vivi. Sulla Senna a Parigi, davanti alla Cattedrale di Notre-Dame, muore il sogno dei Templari... -
Gelsi e sangue. L'Ottocento, qui da noi
L'Ottocento nella grande pianura padana. Gelsi e Sangue è il racconto di un'epopea famigliare, donne e uomini, vecchi e bambini, paesaggi e animali, andati tra le onde della grande storia. Vede l'alba il 17 ottobre 1797 nel passaggio di Napoleone tra queste strade di sassi bianchi e polvere e corre fino alla notte del 23 maggio 1915, nelle ore che precedono l'inizio della Prima guerra mondiale. Il ""Secolo grando"""", nelle scoperte scientifiche come nella fame atavica, nelle guerre d'indipendenza per fare l'Italia come nella dura vita sui campi dei mezzadri. L'opera storica e letteraria sul popolo Veneto e Friulano."" -
Montagna madre. Trilogia del Novecento
«Partivamo all'alba e su per la strada, e fuori dalla valle e ancora su, finché entravamo nella foresta del Cansiglio... Quando si arrivava sull'Alto-piano eravamo stanchi e affamati e guardavamo tutto quel piano, come un tagliere della polenta, un enorme tagliere un po' concavo con intorno gli abeti, e più in alto, fino a dove arrivava lo sguardo, i faggi.» Questa antologia racconta di chi siamo figli e figlie, di quale Novecento. E quale montagna è nostra madre. -
Di terra e di vino
Terra, anime, segreti e vino. Un viaggio nella profondità del Friuli, fino ai suoi margini, laddove il silenzio delle persone e la voce del vino si diffondono tra campagne e osterie. Una famiglia operaia e contadina come tante, il ritorno del figlio dall'emigrazione, il tuffo, dopo anni, dentro ai riti di paese che generano gerarchie umane e abitudini ancestrali. Il vecchio Boga, lo zio Baldo, Toni, Dalila, gli Infiniti, Elvira, don Amato, Tarcisio, il Bar Vittoria, il paese di Turcli e i tanti paesaggi e geografie che popolano le pagine del libro, ci restituiscono un microcosmo d'anime dove ogni cosa avviene affinché nulla avvenga, dove il contrasto tra memorie famigliari, storia popolare e il moderno presente portano a far sì che tutto cambi per non cambiare affatto, dove la volontà è di rimanere se stessi anche se il mondo va da un'altra parte, qualsiasi essa sia. Bellotto ci consegna un magistrale ritratto letterario di chi e di come eravamo e di chi e di come siamo; uno sguardo che va alle radici della nostra terra, dove è il vino a far da padrone. -
Storia della Carnia. Dalle origini a noi
“Nuova” storia della Carnia. Carnia, un nome che viene dalla notte dei tempi, da prima della storia. Terra che intreccia la propria vita con quella del Passo di Monte Croce Carnico. Da qui sono transitati i Romani alla conquista dell’Europa. Da qui sono calati i Barbari alla conquista dell’Italia. E qui le guerre secolari e l’emigrazione costante, le religioni e le abitudini ancestrali, hanno lasciato ben più segni che altrove. Come ogni passaggio di popoli ha lasciato traccia, nella lingua e nel tradizioni, che nel crogiolo della storia hanno dato vita e forma al “popolo duro” dei carnici. E così nei secoli si sono elaborati modelli di convivenza che hanno consentito a questo popolo di pastori di vivere in “una terra ove non si trovano che sassi”, a volte anche meglio di come vivesse il popolo dei contadini delle terre più grasse in pianura. Il racconto della storia di questa terra si snoda ricordando chi l’ha scritta con le sue gesta, ma soprattutto la gente di Carnia che l’ha subita e sofferta, sempre resistendo. Una terra amata, con un attaccamento antichissimo alle radici, conservato, malgrado tutto, attraverso i secoli. E come si diceva presentando la prima edizione, a maggior ragione anche questa “nuova Storia della Carnia” è stata scritta facendo eco al Carducci nella lirica “Il Comune rustico: Sognando l’ombre d’un tempo che fu… del comun la rustica virtù”. Una storia vista come in uno specchio retrovisore, guardando al passato ma senza voltarsi per compiacersene, e anzi ricavandone stimoli e suggestioni per vivere il presente, per riprendere a immaginare e costruire il futuro. -
Primavera. Cucinare, organizzare e ricevere gli ospiti
Primavera racconta l’arte del ricevere e parla di cucina, percorrendo un itinerario tra i prodotti di stagione che compongono le ricette e tra le tecniche per organizzare semplici pranzi o cene più formali. Ripercorrendo la propria esperienza di cuoca amatoriale, l’autrice ci offre un ventaglio di soluzioni, di idee e di piccoli trucchi per divertirsi e rilassarsi nel preparare un intero menù ai propri ospiti. 7 capitoli e 45 ricette, che ci accompagnano in semplici passaggi come gestire la dispensa, quali attrezzature comprare, a quali letture ispirarsi per ricevere a casa propria in base al proprio stile, partendo, nelle ricette che compongono i menù, sempre dai prodotti di stagione e del territorio. -
Il ritorno del bosco. Camminando con cervi e lupi
Un guardiacaccia, che per tutta la vita ha camminato in montagna e osservato dall'alto la pianura, ha visto con i propri occhi il ritorno del bosco dove prima c'era il pascolo, ha visto tornare caprioli, camosci, cervi e lupi dove prima c'era un deserto… ""Il ritorno al bosco"""" racconta una vita passata a camminare, osservare, proteggere e vivere la Natura in prima persona, attraversando continuamente i confini fra la ragione e l'istinto, fra la conoscenza e l'esperienza, fra il mondo artificiale e quello selvaggio. Osservare un cervo al pascolo e due giorni dopo trovarne la carcassa pre- data dai lupi ti obbliga a riflettere sull'essenza della via, ti obbliga a interrogarti sulle ragioni del cervo, sulle ragioni dei lupi e su quelle della montagna. Ti obbliga a riflettere sul grado di estraneità emotiva e spirituale dell'uomo moderno rispetto alla Natura, rispetto alla vita e alla morte. Questo è il racconto del ritorno del bosco."" -
Veneti. Ricettario della memoria
Le tradizioni e le memorie, le voci e i dialetti, la storia grande e quella quotidiana, le filastrocche e le canzoni, i modi di dire popolari e le ricorrenze religiose, i cibi e i vini, il bel vivere e il coraggioso resistere, il tutto d'una terra chiamata Veneto. Veneti, Ricettario della memoria recupera tra le sue pagine il grande e profondo patrimonio popolare di una terra unica nel suo genere. Lo fa raccogliendo le singole voci in tre filoni: la Religione, la Famiglia, la Terra; i capisaldi ispiratori passati da un ramo all'altro dell'albero genealogico del popolo veneto. A ciò, il ""Ricettario"""" recupera e aggiunge altre due parti: i Momenti di festa, rari nella dura sequenza del lavoro e della vita quotidiana; e l'Emigrazione, storie, atti e usanze di centinaia di migliaia di donne e uomini che a cavallo tra Ottocento e Novecento hanno dovuto lasciare le loro case e andarsene all'estero, soprattutto nelle Americhe, portando comunque con sé e custodendo gelosamente il prezioso patrimonio delle proprie radici. Il Gran Libro dei Veneti."" -
Teodora. Storia di una levatrice dell'800
La storia di Teodora si svolge in un piccolo paese di montagna nei primi anni dell'Ottocento. Fin da bambina vuole diventare una levatrice proprio come sua madre. In una sera d'autunno, conosce Santo Bona dei Chinet di Fullin di Tambre, ad un filò in una stalla. Per lui, che è solo e disperato, lei diventa un dono di Dio, come dice il suo stesso nome, e lo sarà in seguito per le donne che aiuterà nel mettere al mondo i loro bambini. Dopo essersi sposata realizza il sogno e diventa una levatrice. Va da un angolo all'altro del paese, ma anche in luoghi lontani ed impervi, come i villaggi cimbri sepolti nella neve dei terribili inverni all'interno della foresta del Cansiglio. Non si ferma nemmeno quando è incinta o ha partorito da poco. Lei e Santo hanno dieci figli: vivono fino alla morte, avvenuta in tarda età, nella grande casa a Fullin: casa che esiste ancora ai nostri giorni nell'alto paese circondato dai monti. Affrontano la terribile carestia, dovuta alla piccola glaciazione, ricordata come ""l'an de la fan"""" o l'anno senza sole. Con il diminutivo del suo nome, Dora, verranno chiamati i suoi discendenti e tali sono ancora. Con foto storiche."" -
Leggendario metropolitano
Trecento storie di tutti i paesi e di tutte le epoche per descrivere quelle ""leggende metropolitane"""" che riempiono, dai secoli dei secoli, gli spazi della conversazione comune. Con questa gustosa raccolta l'autore cerca di dare un'interpretazione del fenomeno, di spiegarne la nascita e lo sviluppo, attraverso le innumerevoli trasformazioni sociali: insomma, come spiega l'autore, un """"magma in perpetua trasformazione dalla realtà agricola del passato a quella industriale del presente"""". Una lunga e preziosa collana di storielle divertenti, di situazioni, dicerie, leggende, fobie e ossessioni che partono dall'antica Roma e arrivano alla società di massa, dall'età della pietra a quella di Internet. Il volume raccoglie materiale multiforme, derivante soprattutto dalla tradizione orale, raggruppandolo per temi: saghe teatrali, scolastiche, di vita galante, delle invenzioni, della caccia, dei predicatori, degli errori di stampa e altri ancora. È un percorso che si snoda lontano dalle vette dell'epica, ma vicino alla realtà quotidiana e alla vita di tutti i giorni della gente comune. Un viaggio da fare sorridendo. Alternando quel sorriso con un """"ma senti!"""" detto a fior di labbra. Perché molte di quelle storie, ognuno di noi le ha già sentite raccontare come fossero fatti realmente accaduti."" -
Luca Pignatelli. Palazzo Cucchiari. Catalogo della mostra (Carrara, 22 aprile-18 giugno 2017). Ediz. a colori
La Fondazione Giorgio Conti apre la stagione espositiva 2017 di Palazzo Cucchiari con una mostra di Luca Pignatelli: uno degli artisti italiani più noti e apprezzati nel panorama internazionale. Luca Pignatelli ha già esposto le sue opere in due cattedrali dell'arte: il Museo Capodimonte a Napoli e la Galleria degli Uffizi a Firenze. È un artista pienamente maturo, artefice di un percorso di ricerca consolidato e consapevole. La sua arte dialoga con la tradizione, riportando la memoria e il divenire della storia a confronto con i sentimenti del presente, soprattutto per rimettere a posto le lancette dell'espressione figurativa del nostro tempo. E questo Pignatelli lo fa senza intellettualismi e pregiudizi, ma con la sensibilità e la capacità dello sguardo proprie di un artista colto e raffinato. Quello che si presenta qui è dunque il punto di arrivo di un percorso di ricerca, sviluppato con passione e discrezione, alimentato da una profonda meditazione sui destini dell'arte contemporanea, ma anche da una instancabile pratica del mestiere. -
Con la musica puoi... Con playlist online
Vuoi giocare con la musica? Sì, sì, hai capito bene! Con la musica puoi giocare, inventare, incontrare, pensare... e tanto altro! Con la musica puoi... Età di lettura: da 6 anni.