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Una comunità nella «Grande Emigrazione». Meldola-Lichfield, Romagna-Connecticut, Italia-Stati Uniti. Ediz. italiana e inglese
La ricerca si avvale di un confronto tra il database ""Ellis Island passenger search"""" e la documentazione conservata presso il ricco Archivio storico del Comune di Meldola. Una """"reciprocità di sguardi"""" tra Romagna e Connecticut permette di ricostruire e narrare una esemplare storia transnazionale tra le due sponde dell'oceano Atlantico, tra Italia e Stati Uniti. Interagiscono fonti di natura archivistica e statistica, a stampa e fotografica, corrispondenze private e monumenti pubblici, molteplici fonti digitali. Si ricostruisce l'anagrafe di una comunità emigrante di circa 800 persone (tra 1896 e 1926), mettendo a fuoco storie sociali e culturali di nuclei e gruppi familiari attraverso successive generazioni nel corso del Novecento. È un progetto di Public History che si sviluppa tra Meldola e Litchfield, ricomponendo connessioni, reti e catene migratorie di cui si erano perse le tracce."" -
Storia del commercio in Romagna. Da Roma all'anno Duemila
Frutto di anni di ricerca, il libro prende in esame la storia del commercio nel territorio romagnolo durante più di duemila anni. Il punto di avvio è rappresentato dall'epoca pre-romana e romana, in particolare con la realizzazione delle due principali risorse funzionali allo sviluppo degli scambi: la costruzione della via Emilia e il porto di Classe. L'orizzonte di approdo ci porta all'attualità, al mondo globalizzato del mercato mondiale, della società digitale e della new economy. L'opera si presenta ai lettori con taglio divulgativo e con un significativo repertorio di immagini, e racconta le vicende che si sono verificate in questo lembo sud orientale della pianura padana seguendo il filo conduttore dell'intermediazione commerciale. Persone e luoghi: gli empori e i fori dell'antichità; i banchi dei mercanti, dei prestatori e degli ambulanti; le botteghe artigiane; le infrastrutture dell'età moderna come i mercati stabili e i fori annonari. Quindi i negozi, i grandi magazzini, i supermercati e le strutture della grande distribuzione organizzata fino ai centri commerciali con ipermercato e la rete dell'e-commerce. Una storia per molti aspetti sorprendente che aiuta a conoscere da un punto di vista specifico la vita delle persone, dei luoghi e dei territori, a individuare le radici delle trasformazioni e a seguirne gli effetti. In più a cogliere spunti di consapevolezza sull'attualità e anche sull'identità romagnola. -
Catechismi repubblicani. Napoli 1799
Nell'ambito delle numerose celebrazioni che hanno accompagnato l'atteso bicentenario della rivoluzione napoletana del 1799, l'iniziativa diretta a pubblicare i catechismi repubblicani stampati a Napoli rappresenta un contributo opportuno e significativo. [...] Gli opuscoli qui raccolti furono redatti nella fase più intensa e rapida della tempesta rivoluzionaria e, pur nella loro evidente diversità, ne portano chiare le tracce. Insomma si può dire che essi seguissero la più aggiornata strategia di propaganda politica, che tuttavia rimandava all'uso del collaudato e rassicurante canale di trasmissione della dottrina cristiana. -
Lo Stato e le ferrovie. Scritti e discorsi sulle ferrovie come pubblico servizio (marzo-giugno 1876)
Raggiunta finalmente l'Unità, stabilita la capitale a Roma, il problema principale del nostro Paese diventava quello della costruzione dello Stato: di quello Stato moderno che Spaventa intendeva come l'unica istituzione etica che potesse realizzare l'interesse generale e far partecipare tutti i cittadini al benessere comune. Si determinò allora un grave conflitto tra i particolarismi privati e gli interessi pubblici. Uno dei momenti decisivi di tale conflitto fu segnato dal contrasto tra lo Stato e il 'nuovo feudalesimo' delle società concessionarie dei lavori pubblici, per la realizzazione della rete ferroviaria. Il progetto 'rivoluzionario' di Spaventa, Sella e Minghetti, di dotare l'intero territorio italiano di una rete moderna ed efficiente di strade ferrate esercitate dallo Stato trovò l'opposizione più ferma e determinata nell'intreccio di interessi privati costituito dalle oligarchie, dalle concentrazioni finanziarie e dalle società private. -
Storia della DC. 1943-1993: mezzo secolo di Democrazia cristiana
La prima edizione di questa Storia della Dc uscì nella primavera del 1978, nel pieno dell'emergenza del sequestro di Aldo Moro; una seconda edizione, aggiornata, nel 1993, l'anno che segnò la fine della Prima Repubblica e contestualmente del partito che la incarnò. Galli, lungo la trattazione, non disconosce i meriti della Dc, ma non esita a dichiarare nell'introduzione all'edizione del 2007 dell'opera: «Quello ""stile di governo"""" è stato caratterizzato anche da rapporti con il crimine organizzato, in misura molto più elevata che nelle altre democrazie occidentali. La Dc ha ereditato la mafia, la camorra, la 'ndrangheta dalla storia italiana: ma ha trattato con loro invece di avversarle, le ha tollerate invece di combatterle. È ovvio che la Dc non era una """"associazione a delinquere"""" (come pure negli anni Settanta fu accusata di essere), e che la storia del partito non è una storia criminale. Ma è altrettanto pacifico che il potere democristiano è stato costellato di scandali e ruberie, e che nella storia politica della Dc il crimine organizzato ha avuto un peso specifico». E ancora: «Certo gli """"anni di piombo"""", e la stessa parabola del partito armato, richiamano un'altra grave responsabilità ascrivibile alla Dc: quella connessa alla """"strategia della tensione"""", con la sequela di eccidi, delitti e attentati di matrice terroristica rimasti senza colpevoli, a partire dalla strage di Piazza Fontana. Responsabilità codificate dal fatto che il ministero dell'Interno, e il controllo degli apparati di sicurezza, è sempre rimasto in mani democristiane»."" -
De mente umana e altri scritti
Durante la sua lunga attività di insegnamento presso le Università di Napoli e di Pisa, Simone Porzio (1496-1554) si confrontò costantemente con i testi di Aristotele e con i suoi commentatori. La sua opera più matura, ma anche la più controversa, è sicuramente il trattato De mente humana, pubblicato a Firenze nel 1551, in edizione latina, che lo pose al centro di critiche e dibattiti teorici sui grandi temi dell'immortalità dell'anima. Il volume presenta la prima edizione del volgarizzamento De mente umana, secondo l'unico testimone manoscritto pervenutoci (Bibliothèque nationale de France, Ms. Ital. 441), e reca - insieme alla Quaestio sull'immortalità dell'anima (Yale, Ms. Mellon 32.3) -, la Prefazione al Credo cristiano (Napoli, Ms. Branc. VD17) e utili contributi alla ricostruzione del naturalismo aristotelico e della dottrina psicologica porziana. L'edizione, condotta su testimoni superstiti, è corredata da uno studio sulla tradizione delle opere e dei codici porziani, e da un puntuale apparto delle fonti. -
Sgalambro materialista. Gentile, Leopardi, Sciascia, Cioran
Manlio Sgalambro fu dentro quel tramonto della cultura siciliana di cui parlò Giovanni Gentile? Fu materialista e irreligioso come voleva Sciascia fossero i siciliani o ateo come - a torto - ancora si ritiene e non piuttosto empio come si definiva? E il suo teologo irregolare è l'erede dell'inquisitore ucciso di quello? V'è un illuminismo in Sgalambro? Lo stratonismo di Leopardi agisce ancora su di lui? A queste ed altre domande - decisive per l'esatta collocazione critica del filosofo di Lentini - non teme di rispondere Carulli, nell'ennesimo capitolo della lunga e difficile ricostruzione critica della figura del pensatore siciliano. Conclude il volume un'ulteriore riflessione sul senso della sua attività di ""paroliere"""": che le visioni di Sgalambro e Battiato furono giustapposte, nient'affatto fuse, contrariamente a quanto si è continuato a leggere con la morte del musicista di Riposto. Acclusa al volume, la postfazione di Piercarlo Necchi lumeggia il rapporto tra Sgalambro e l'illuminismo radicale, materialista e ateo, del barone d'Holbach."" -
La posta in gioco. I giochi e il ludico nei racconti di Toni Cade Bambara, Rita Ciresi e Grace Paley
Cosa spinge i giocatori e le giocatrici a giocare? Quali obiettivi si prospettano all'orizzonte, e con quali mezzi si è disposti a raggiungerli? E anche: esiste una posta a cui ambire, se si sceglie di non stare al gioco? Ma soprattutto: qual è la posta in palio, nel raccontare storie di giochi e di ludico? Questo volume approfondisce tali questioni nei racconti della scrittrice afroamericana Toni Cade Bambara (1939-1995), dell'italoamericana Rita Ciresi (1961-) e dell'autrice di origine ebrea russa Grace Paley (1922-2007). Esaminando le rappresentazioni dei giochi (attività inquadrate in una cornice spaziotemporale definita, con mosse e ruoli chiaramente individuabili ed esiti misurabili) e del ludico (la performance di un'attività riconoscibilmente giocosa, ma non inscritta in una cornice formale rigida e dagli esiti non misurabili), il libro ne evidenzia l'intreccio con le categorie di genere, razza/etnicità e classe, e indaga criticamente l'uso letterario dei giochi e del ludico interpretandone la ricorrenza tematica e il rapporto con la trasgressione come una strategia estetica dal preciso intento socio-politico. -
Ricerche intorno ai fondamenti della morale
Lo scopo di quest'opera è di illustrare una nuova etica filosofica a partire da una riflessione sull'estetica del ""sublime"""". Muovendo dalla correlazione strutturale tra la sfera gnoseologica ed ontologica da un lato e la sfera estetica dall'altro, le ricerche condotte nel presente volume si propongono di riaffermare l'idea di una etica normativa come interna articolazione di una filosofia sistematica che vede nella opzione di un pensiero morale su basi estetiche la possibile risposta al problema - sempre più urgente in un'epoca, come quella attuale, """"post-metafisica"""" e segnata dal tramonto degli Eterni - di una rifondazione dei costumi e della morale […]. Le indagini compiute in questo lavoro, se per un verso sviluppano in un'ottica morale le nostre precedenti teorie speculative, per l'altro verso dischiudono, in prospettiva, delle linee di ricerca che procedono nella direzione della ricostruzione di un pensiero politico che aspira a porsi come una chiave di lettura privilegiata dei processi culturali e sociali in atto nella nostra """"èra globale"""", additando in una filosofia morale imperniata sul sentimento del Sublime anche il preambolo di una rinnovata """"politica filosofica""""."" -
L'altra metà del mondo. Scritti sul femminino
Autrice importante e da noi poco conosciuta, la marchesa di Lambert non è solo una finissima penna, moralista, pedagogista, trattatista delle maniere e salonnière, di fatto è posta all'intersezione di Ancien e Nouveau Régime, di XVII e XVIII secolo, di Preziosismo e Illuminismo. Suoi grandi ammiratori furono Leopardi (che la cita a più riprese nello Zibaldone) e Nietzsche. Poiché oggi si guarda a lei come a una sorta di filosofa del femminino, si presentano qui i suoi scritti sulla donna (circa la metà di tutta la sua opera). Gli Avvisi di una madre alla propria figlia, le Riflessioni novissime sulle donne o Metafisica dell'amore, il Trattato della vecchiaia e altri scritti minori - mai prima tradotti in italiano - colmano un'assenza vergognosa lunga tre secoli. Inoltre il saggio iniziale (La bellezza che salva il mondo. Una mappa del lambertinage) è - per sintesi stilosa e dottrina - quasi un libro nel libro, una gemma critica. In tempi di femminicidi e donne talebane brutalizzate, questo titolo di illuminata ""filoginia"""" appare quanto mai attuale, anzi doveroso, per rammentare che l'Europa è ancora una fiaccola di civiltà di contro a qualsivoglia oscurantismo bifolco."" -
L'onda e il punto. Teoria dei quanti e principio di contraddizione
Un saggio su scienza e filosofia nel '900. A partire dalla rivoluzione dei quanti con la sua capacità di aprire, insieme alla teoria della relatività, una specifica quaestio filosofica entro il campo stesso della scienza. Problemi di assoluta attualità se ancora Gadamer parlava di «esasperazione del contrasto scienza-filosofia» e Severino di «distacco della scienza moderna dalla filosofia»; il confronto con la recente produzione di Carlo Rovelli è occasione di un ulteriore aggiornamento del discorso. Un libro d'impianto espressamente teoretico, non epistemologico. Perché teoretico è il senso del nesso fra crisi moderna dell'Essere e dissipatio implicata dalla teoria dei quanti. Un saggio sulla crisi del Moderno anche. Dai risvolti oltre che filosofici, anche teologici (di qui il confronto, sollecitato anche da Rovelli, con l'Universo di Dante) e politici, se è vero che l'età della Tecnica impone, come scriveva già Garin, il potere degli «intellettuali, dei savi, dei competenti, dei tecnici-guide». Il Governo dei Migliori. I Quanti, l'Essere, la Tecnica, il Politico, il Moderno. Uno sguardo sul brennendem Herz del nostro tempo. -
Matiere, sen et conjointure. Saggi scelti di narrativa romanza di Charmaine Lee
Il volume è articolato in tre sezioni nelle quali i saggi sono ordinati per sottogenere narrativo, per affinità tematica e linguistica, sempre in chiave comparatistica. Si parte con i saggi dedicati ai fabliaux e ai lais per poi passare alla narrativa occitana, spagnola e orientale, con uno studio dedicato all'intreccio tra lirica e narrativa. La seconda sezione è riservata interamente al romanzo occitano Jaufre, da lei edito. In generale, gli articoli di tale raggruppamento mirano ad un'ulteriore decodifica del sottotesto mettendo in rilievo la ricchezza intertestuale del romanzo e i suoi rapporti con la tradizione letteraria in lingua d'oïl e con la lirica occitana. Infine, l'ultima sezione racchiude interventi di approfondimento e rilettura di temi e opere da lei precedentemente studiate. -
Uno squarcio sulla tela dell'oggettività. Studi sul mito in Carlo Emilio Gadda
Il volume indaga la produzione letteraria di Carlo Emilio Gadda nel suo particolare rapporto con il mito, rintracciando il passaggio di immagini e personaggi provenienti dall'universo mitico nella sua scrittura e aprendo a nuove prospettive ermeneutiche, che superano il ritratto dell'Ingegnere refrattario al confronto con il materiale mitologico. Curiosando tra le rotte percorse dall'instabile «bateau ivre delle dissonanze umane» su cui viaggia il Gaddus, è possibile scorgere i segni di una fascinosa eco provenire direttamente dagli anfratti più reconditi dell'anima dell'ulisside in cui sopisce l'universo mitologico, pronto a sprigionarsi nella sua imprevedibilità scompaginante. La presenza della tradizione mitica con il suo patrimonio simbolico, tematico e figurale non è affatto marginale nelle divagazioni antropologiche e gnoseologico-narrative dello scrittore, dal momento che parrebbe anzi intrecciarsi fin da subito con le riflessioni condotte attorno alla prassi della creazione letteraria e alle osservazioni sulla natura del pensiero e dell'anima umana. -
Fenomenologia dell'azione penale
La monografia, oltre a ripercorrere il percorso storico-ontologico dell’obbligatorietà e della discrezionalità dell’azione penale, si concentra sulla difficile interpretazione del principio stesso attraverso un’analisi dei profili evolutivi sviluppatisi attualmente. L’intento è la possibilità di elaborare una formula che persegua la completezza delle indagini e la ragionevolezza delle determinazioni del pubblico ministero. -
Saggi su Croce. Riconsiderazioni e confronti
Croce ha profondamente inciso nella cultura europea del Novecento anche in virtù dell'atteggiamento socraticamente polemico e critico-selettivo riguardo ai diversi indirizzi di pensiero del suo tempo. Gli fu dunque necessario l'esercizio costante del ""confronto"""" allo scopo di affinare i concetti e verificarne la congruità, sempre nella consapevolezza della storicità del vero. I Saggi su Croce, qui proposti in seconda edizione, ampliata e riveduta, in occasione dei settant'anni dalla morte del filosofo, riconsiderano le centrali questioni del soggetto e del giudizio storico, della natura in relazione allo spirito e della volontà che presiede all'agire individuale. Vengono altresì esaminati alcuni incontri e scontri, reali o ideali, che Croce instaurò con pensatori non solo suoi contemporanei, nella pratica quotidiana della cultura, in segno di rinnovamento della vita morale e civile se a guidarla è l'autentica libertà dello spirito."" -
La filosofia tedesca e il nazionalsocialismo (1940-1941)
Da dove è nato il radicalismo politico della Germania? L’anti-modernismo e l’anti-razionalismo della filosofia tedesca post-nietzschiana hanno contribuito ad aprire la strada a Hitler? Per chi come Leo Strauss si era trovato a dover fuggire dalle persecuzioni antisemite del nazionalsocialismo queste domande si caricavano di una necessità esistenziale ancor prima che intellettuale. Il presente volume raccoglie i due confronti più diretti di Strauss con tali questioni, un dibattito che negli Stati Uniti ha visto partecipare alcuni dei più importanti intellettuali dell’epoca, da Eric Voegelin a Herbert Marcuse, passando per Hannah Arendt e John Dewey. -
La civetta e la croce. Filosofia e religione cristiana in Hegel
La Filosofia della religione di Hegel espone la logica della rivelazione dell'Assoluto. L'esperienza che Dio fa di sé è un guardarsi da parte dell'Assoluto che avviene attraverso la posizione e il superamento del finito. Il pensiero filosofico dispiega e contempla questo sviluppo e, ripercorrendo le tracce dell'Assoluto, che rappresentano un vero e proprio itinerarium mentis in Deum, partecipa della vittoria di Dio: una vittoria che avviene sulla Natura, sul calvario della storia e sulla stessa finitezza e fragilità umana che lo Spirito universale ed eterno ha assunto. Hegel è il punto di partenza per un sempre vivo e rinnovato dialogo tra la filosofia e la fede, tra la filosofia e la teologia. Questa nuova edizione de La civetta e la croce. Filosofia e religione cristiana in Hegel è totalmente rinnovata, ""ristrutturata"""" e aggiornata in tutti i suoi capitoli (alcuni dei quali sono inediti)."" -
All'inseguimento di un filo di lana. Saga familiare e storia etnica nel romanzo statunitense del XXI secolo
Mai come negli ultimi vent’anni, lo stereotipo che vede nell’eroe scapolo, nell’uomo solo privo di legami familiari e libero di confrontarsi con l’immensità della natura, l’unico possibile protagonista della letteratura americana, dà mostra di essere per l’appunto solo uno stereotipo. La letteratura americana del XXI secolo ha infatti conosciuto una evidente fioritura del romanzo familiare. Ed è in particolare la forma della saga familiare, il grande racconto corale e intergenerazionale di una famiglia attraverso i secoli, a conoscere improvvisamente una insolita diffusione sul mercato editoriale statunitense. Questo volume si propone di indagare le ragioni di questo improvviso successo, attraverso un’analisi formale della struttura della saga familiare condotta a partire da un pungo di testi esemplari. Che cos’hanno in comune Middlesex e The Brief Wondrous Life of Oscar Wao? Dissident Gardens di Jonathan Lethem e Pachinko della scrittrice coreana-americana Min-Jin Lee? Incrociando l’analisi della saga familiare con le categorie critiche del Bildungsroman e del romanzo storico, il libro intende indagare il funzionamento di questa forma narrativa, e in che modo essa rappresenti i processi di formazione dell’identità individuale e di rappresentazione del materiale storico. -
Alfonso Gatto. Un poeta in prosa. Cronache del piacere (1957-1958)
È difficile entrare e orientarsi nel territorio vasto e labirintico delle prose che compongono le Cronache del piacere di Alfonso Gatto, nella successione dei temi variegati che rimbalzano dalle vicende private allo sport, dalla cronaca spicciola di costume alle citazioni di Kafka e Leopardi. Gatto scrive come se avesse di fronte un amico cui confida impressioni, umori momentanei, disagi e nostalgie, ma anche il ruvido di un’etica sempre all’erta. A leggerle, si ha la sensazione di frequentare «circoli di un colloquio minuto e di quel pettegolo notiziario che avvicenda morti e vivi, fortunati a sfortunati, vincitori e vinti nel commento dell’ultim’ora prima del sonno» (Le città sono gli uomini). Forse il modo migliore per affrontare la molteplicità di queste scritture sarebbe accettarle come una collezione disordinata di accadimenti, una sorta di minima enciclopedia da ordinare per temi, privatamente. -
Musica e filosofia nel pitagorismo
La scuola pitagorica ebbe per la musica una predilezione che non si riscontra in nessun altro indirizzo filosofico dell'antichità, perché agli occhi dei filosofi italici l'aspetto numerico delle leggi dell'armonia musicale era una mirabile manifestazione del carattere eminentemente matematico della realtà, e perché essi attribuivano alla musica una funzione catartica nell'ambito di una visione magico-religiosa dell'essere umano. Le testimonianze su Pitagora alle prese con martelli e incudini nell'atto d'indagare i rapporti matematici delle consonanze, le fonti relative agli esperimenti musicali condotti da Ippaso, le discussioni musicali di Filolao e Archita: questo il materiale studiato dalla monografia di A. Barbone che si sforza di risalire alle teorie musicali dei pitagorici antichi, non mancando di toccare quegli autori che, come Damone, Platone, Aristotele e Aristosseno, del pensiero musicale dei pitagorici furono eredi o critici. Prefazione di Bruno Centrone.