Sfoglia il Catalogo ibs034
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6621-6640 di 10000 Articoli:
-
Annihilator. Vol. 6
L'ultimo capitolo della saga! Ray può essere in fuga con una creazione della propria immaginazione, ma il pericolo che affrontano è fin troppo reale. Il fuggitivo galattico Max Nomax attira le ire di un onnipotente giustiziere galattico che piomba su di loro. Tutto verrà rivelato quando finalmente emergono i segreti più oscuri del passato di Nomax. Riuscirà Ray a sopravvivere abbastanza a lungo da salvare l'universo o perderà completamente la ragione? -
Ritorno al futuro. Mala tempora. Vol. 2
In missione per scoprire il segreto di come Galeotto Joey Baines finì in prigione, Marty è intrappolato nel 1972 e ""no spoiler 1"""". Le cose vanno di male in peggio quando Biff Tannen si allea col diciottenne Joey per una rapina in casa e """"no spoiler 2"""". Il loro bersaglio: la mamma di """"no spoiler 3""""!"" -
Major Grom. Vol. 1: Medico della peste. Parte 1, Il.
Il maggiore Grom, della polizia di San Pietroburgo, ha di fronte a sé la sua prima grande prova: individuare e catturare un serial killer che ha preso di mira potenti e corrotti, un serial killer che si considera... il Medico della peste. -
New men's land. Storia e destino della Jungle di Calais
Questo libro racconta la storia della prima città fondata nel XXI secolo: la Jungle di Calais. Una città nata all'inizio degli anni duemila e distrutta nel 2016, perché al centro di una guerra di civiltà tra un'Europa delle nazioni che lotta per non morire e una nuova idea di mondo senza confini ancora troppo giovane per riuscire a difendersi. Nell'ultimo anno di vita di questo luogo complesso e controverso, l'artista Gian Maria Tosatti ha iniziato a illustrare, con scritti e opere, una prospettiva diversa sull'esistenza di quella che forse è stata, per alcuni anni, la vera capitale di un'Europa contemporanea, finalmente post-coloniale e fondata sui principi di libertà, uguaglianza e fraternità. Il «grande campo profughi» descritto dai media internazionali con questo libro diventa un racconto, lucido e poetico, capace di cogliere l'essenza reale di ciò che è stato e della sua eredità. Prefazione di Nicolas Martino e appendice di Marco Trulli. -
Centocelle. Racconti di un quartiere che resiste
Un gruppo di abitanti e attivisti, legati tra loro da tempi lunghi o brevi, ma senza dubbio dalle strade e le realtà sociali del quartiere, ha provato a realizzare un racconto di Centocelle. Un racconto e non il racconto, perché, più che i nudi fatti, in questo libro vengono messe al centro le voci delle persone che il quartiere l’hanno, oltre che vissuto, costruito, in ognuno dei suoi aspetti. Tanti racconti singoli che creano una singola pluralità. È stato scelto di riportare le esperienze di abitanti, insegnanti, baristi, attivisti, artisti, nonché di folli e utopisti. In generale di donne e uomini vissuti in un quartiere dalla storia e dalle caratteristiche poco inclini all’obbedienza cieca, in cerca sempre di alternative possibili a condizioni di vita spesso difficili, sole e inascoltate. Il carattere indomito di un quartiere spesso ribelle, di indole solidale, di cuore accogliente, sempre resistente. rnrnTesti di Alessandro Santagata, Angelo Tolli, Francesca Scanzani, Gianfranco Giombini, Gianni De Domenico, Luca Kocci, Nico Casalini, Paolo De Gennaro -
Cos'è il carcere. Vademecum di resistenza
Per la stragrande maggioranza delle persone il carcere è un universo sconosciuto. La paura che esso evoca genera un meccanismo di rimozione. E così il carcere si sottrae allo sguardo pubblico e alla critica della sua funzione, supposta, di risocializzazione. Da qui la necessità di provare a spiegare ""cos'è il carcere"""", e di discutere la """"possibile utopia"""" della sua abolizione. Questo tentativo riesce bene a Salvatore Ricciardi, che il carcere ha conosciuto a fondo per averci trascorso un lungo tratto della sua esistenza. Con una narrazione essenziale, Ricciardi racconta in cosa consiste """"la casa del nulla"""", una delle tante definizioni coniate dai prigionieri per nominare l'inferno che sono costretti ad abitare. Una realtà regolata da una violenza quotidiana dispotica e crudele, dai parametri di una pena affatto """"rieducativa"""". Come in un lucido sogno, Ricciardi si addentra nella vita passata, si ricala nei gironi dell'inferno, ne ripercorre i meandri raccontando i corpi e le menti sofferenti che lo abitano, le loro condizioni materiali di vita, le loro tecniche di resistenza all'annientamento psicofisico che fa registrare centinaia di suicidi e migliaia di atti di autolesionismo all'anno. Prefazione di Erri de Luca."" -
Del Comune, o della Rivoluzione nel XXI secolo
Vietato pensare al futuro. Viviamo questo strano momento, disperante e inquietante, in cui niente sembra possibile. Il perché non è un mistero, e non attiene all’eternità del capitalismo, ma al fatto che a quest’ultimo non si oppongono ancora sufficienti forze contrarie. Il capitalismo continua a dispiegare la propria logica implacabile, nonostante dimostri ogni giorno l’evidente incapacità a fornire la benché minima soluzione alle crisi e alle catastrofi che induce. Sembra anzi estendere la propria presa sulla società man mano che si dispiegano tutte le sue conseguenze. Burocrazie pubbliche, partiti della «democrazia rappresentativa», esperti, sono sempre più rinchiusi in prigioni teoriche e dispositivi pratici dai quali non riescono a uscire. Il crollo di quella che era stata, fin dalla metà del XIX secolo, l’alternativa socialista, e che aveva contribuito a contenere o a correggere alcuni degli effetti più distruttivi del capitalismo, accresce la sensazione che un’effettiva azione politica sia impossibile o impotente. Collasso dello Stato comunista, mutazione neoliberista di quel che non merita nemmeno più il nome di «social-democrazia», deriva sovranista di buona parte della sinistra occidentale, indebolimento del lavoro salariato organizzato, crescita dell’odio xenofobo e del nazionalismo: elementi che inducono a chiederci se ancora vi siano forze sociali, modelli alternativi, modalità organizzative e concetti che possano lasciar sperare in un aldilà del capitalismo. Questo libro intende identificare nel principio politico del comune il senso dei movimenti, delle lotte e dei discorsi che un po’ ovunque nel mondo, in questi ultimi anni, si sono opposti alla razionalità neoliberista. Le battaglie per la «democrazia reale», il «movimento delle piazze», le nuove «primavere» dei popoli, le lotte studentesche contro l’università capitalista, le mobilitazioni per il controllo popolare della distribuzione idrica non sono affatto eventi caotici e aleatori, esplosioni accidentali e passeggere, jacqueries disperse e prive di scopo. Queste lotte politiche rispondono alla razionalità politica del comune, sono ricerche collettive di nuove forme di democrazia.È all’esplorazione del significato politico delle lotte contemporanee contro il neoliberismo che la presente opera è dedicata. -
Politiche della filosofia. Istituzioni, soggetti, discorsi, pratiche
La ""filosofia politica"""" è da sempre sospesa in un limbo fra il campo della filosofia e quello della scienza politica: qual è il suo statuto? Come si differenzia da una storia delle dottrine politiche? Esiste una specificità italiana nel praticarla? Per rispondere a tali questioni, è necessario operare un radicale spostamento di prospettiva: passare dalla """"filosofia politica"""" a una """"politica della filosofia"""". Perché la filosofia è anzitutto una pratica: pratica del sapere che produce significati, discorsi, forme di verità, istituzioni e da qui effetti sull'ambito sociale e della vita politica. Per questi occorre interrogare l'istituzione all'interno della quale avviene l'insegnamento di questa disciplina, sede di validazione dei saperi filosofici: l'Università. Si scopre allora che l'Università non è un luogo neutro di trasmissione del sapere, né è sempre stata la sede nella quale veniva praticata la filosofia. Si tratta tutto sommato di un'invenzione recente, la quale ha effetti di potere sui filosofi stessi e sulla pratica del pensiero. Effetti non positivi quando Università diventa un'istituzione del neoliberismo. Per questo alla filosofia oggi spetta il compito di fare politica."" -
Kommunisten. DVD. Con libro
Jean-Marie Straub ci stupisce ancora una volta: a 81 anni biografici e oltre 50 di carriera cinematografica, immaginando questo film, Kommunisten, con la sua portata politica ed etica. La sfida che Straub ci propone è di ordine cinematografico: portare all'apice la musicalità dei blocchi, dei quali da sempre è fatto il suo cinema. Mescolando blocchi di tempo (quarant'anni anni separano i diversi girati), di testo (Malraux, Fortini, Vittorini, Hölderlin) e di lingue (francese, italiano, tedesco), così da far emergere la storia del mondo e dallo stesso movimento la speranza politica del suo superamento. Tutto ciò che è stato il cinema di Jean-Marie Straub e Daniele Huillet ha, in Kommunisten, la sua forma più compiuta. Include anche il cortometraggio La Guerre d'Algerie e il libro di Giorgio Passerone Sperimentazione komune. -
Per la critica della libertà. Frammenti di pensiero forte
Nel mondo contemporaneo, libertà è una parola onnipresente e abusata. In suo nome si rivendicano e si tolgono diritti, si lotta e si reprime, si governa e ci si oppone, si fanno le guerre e si invoca la pace. Nessuno si chiede: che cos’è la libertà? Ecco di cosa tratta questo libro: la libertà come problema, non come soluzione. Ovvero, afferma che quando la risposta è la libertà, la domanda è sbagliata.rnUtilizzando differenti registri teorici, armato di spilli acuminati e pazienti riflessioni, l’autore mostra come nell’età moderna la libertà sia diventata un valore e un dogma, indissolubilmente legata alla proprietà dell’individuo, al dominio del capitale, alle esigenze delle merci e dei mercati. Per ripensare criticamente la libertà bisogna allora voltare le spalle alla cronaca e all’opinione pubblica, a effimere diatribe sulla pandemia o a rituali posizioni sulla guerra. Si potrà così comprendere come libertà voglia dire, innanzitutto, assenza di un disegno divino, di un ordine morale, di una freccia della storia che corre verso un fine: un’apertura radicale del mondo, un campo di battaglia che ci pone di fronte alle più mostruose paure e alle più grandi possibilità.rnIn appendice al volume, l’importante saggio di Mario Tronti Rileggendo «La libertà comunista». -
Storie di volti e di parole
Luigi Ananìa è un autore che scrive libri pericolosi. Che cosa si vede, se ci si sporge «dal cornicione dell’assurdo»? Più che vedere, si percepisce il vuoto che contiene tutte le storie e forse tutta la Storia. Lo scrittore sa la presenza del non senso, fissa lo sguardo nel vuoto e prova a mettere a fuoco se non vi sia qualcosa o qualcuno che quel non senso possa rovesciare. In questo libro, nato dalla collaborazione con Nicola Boccianti, l’io narrante desidera il permanente al di là della vetrofania di impermanenze.Ma il mondo vortica in un caleidoscopio di volti, posture, parole che si scompongono, sovrappongono, riuniscono, tendendo a una fusione che traccia un orizzonte degli eventi minaccioso. Come un acrobata, il narratore avanza addomesticando la paura attraverso la malìa e lo stupore. Nel mentre, si fa antropologo, psicografo (registra il soma per ricavarne lo psichico), rabdomante dei palpiti di umanità: si vede che è avido di senso e di amore, ne va ostinatamente alla ricerca; racconta di peregrinazioni nevrotiche, vagabondaggi, strade cercate e strade smarrite. -
I confini dell'inclusione. La «civic integration» tra selezione e disciplinamento dei corpi migranti
«""Se vuoi entrare nel territorio dello Stato, o se vuoi continuare a rimanere al suo interno, devi dimostrare di volerti integrare"""". Questa frase esprime in maniera sintetica ed esplicita la concezione che i governi di numerosi Stati, """"occidentali"""" e """"democratici"""", hanno delle politiche di integrazione dei non cittadini. Governi che chiedono, o per meglio dire pretendono, qualcosa di sostanzialmente indefinito. Cosa si intende infatti con il termine integrazione? A quali sfere di significato si fa riferimento quando lo si utilizza? E soprattutto, le istituzioni che lo impiegano nelle loro politiche, a quali dimensioni del comportamento e degli orientamenti valoriali rimandano?»."" -
Gli autonomi vol. XIII. Senza tregua. Storia dei Comitati comunisti per il potere operaio (1975-1976)
Questo libro, che arricchisce la fortunata «serie» de Gli autonomi, tratta la storia di una sua importante componente: i Comitati comunisti per il potere operaio, formazione politica che ha operato in Italia tra il 1975 e il 1976. «Senza tregua» era la loro rivista e il gruppo veniva chiamato con lo stesso nome: la formazione ha avuto un ruolo di grande rilievo nel movimento antagonista di quegli anni con l’emergere impetuoso dell’Autonomia operaia e la crisi dei gruppi extraparlamentari. Non è un caso che i Comitati vengono formati da fuoriusciti di Lotta continua e Potere operaio, riprendendone i temi principali: egualitarismo, rifiuto della delega e del riformismo, autonomia e centralità operaia. Ma questa organizzazione è importante anche per le scelte che avrebbero fatto i suoi militanti, i quali, dopo la sua implosione, daranno vita ad alcune organizzazioni armate.rnIl libro è una ricostruzione storica di quelle vicende a partire da fonti dell’epoca – documenti, riviste, giornali, volantini, manifesti – i cui autori furono gli stessi protagonisti di quella ricca esperienza animata da progetti e sentimenti rivoluzionari. -
Il senso della norma. Filosofia fragile del diritto
Il libro raccoglie una serie di lezioni di filosofia del diritto che hanno il pregio di un andamento «colloquiale». Ogni lezione è pensata come un piccolo saggio, un tentativo di riflessione e di approfondimento del tema. La filosofia del diritto che qui si presenta si vuole «fragile». Essa, infatti, deve fare i conti col proprio oggetto, il diritto per l’appunto. Poiché il diritto non è una cosa come una pietra, può ferire e far sanguinare. È affilato, tagliente. Va allora maneggiato con cura. Il libro si rivolge al cittadino perplesso, a quello che è l’«operatore» più importante della prassi giuridica, l’uomo comune. Si tratta di un soggetto che dinanzi ai crocevia morali e normativi che ci impone costantemente la vita in società si interroga sul senso della norma che gli si domanda di seguire. Queste pagine sono pensate come un percorso di comprensione rispetto a questa strana «cosa» che si erge dinanzi a noi con pretesa di obbedienza, ma anche di giustizia, e rispetto alla pratica quotidiana corrispondente. -
Cornoletame e microscopio. Vini naturali e agricolture
Da circa vent’anni dei vignaioli dissidenti nei confronti dell’agricoltura chimica e industriale propongono modelli agricoli alternativi, configurando una rivoluzione, anche del gusto, chiamata «naturale». Una contadinità di nuovo tipo, spesso militante, fondata su un altro sguardo nei confronti della natura, della vigna e delle tecniche di vinificazione. Un’altra agricoltura che si è fatta largo tra pratiche tradizionali e biodinamica, tra competenze botaniche e microbiologiche, fino ad assumere la forma odierna di un esteso movimento. Il risultato sono vini singolari e coraggiosi, che rompono i canoni estetici tradizionali e raccontano storie di vite trasformate. Storie di livieti e di liane, di solchi inerbati e di fermentazioni. Storie di interazioni tra vegetali e animali, anche umani. Storie di amici e di qualche nemico: la vinificazione industriale. Il libro di Christelle Pianeau è un racconto etnografico – ricerca sul campo tra vignerons francesi – su come nascano i mondi, interrogando la tecnica, il sapere, il gusto e il resto del vivente. -
L'Italia era bellissima. Città e paesaggio nell'Italia repubblicana
Vezio De Lucia, architetto e urbanista, ripercorre la storia della politica di progettazione e pianificazione della città moderna in Italia dal dopoguerra a oggi. Dal miracolo economico che accompagna i famosi Trenta Gloriosi anni dello sviluppo, animati da complessi disegni di trasformazione della società, fino all’affermazione di quel neoliberismo degli anni Ottanta che, tra grandi opere, condoni ed elogio della proprietà privata, determina una regressione nella tutela dell’ambiente e un’accentuazione del consumo di suolo. Senza dimenticare figure centrali per una disciplina volta ad assicurare le condizioni umane di vita associata, quali Antonio Cederna, il volume si propone come manifesto di una possibile rigenerazione urbanistica capace di immaginare misure per una crisi ecologica drammatica parallela a una crisi sociale che imbarbarisce il Paese, distrugge i luoghi della socialità e svilisce le grandi bellezze del suo paesaggio. -
Nanni Balestrini. Millepiani
Nanni Balestrini è stato poeta, scrittore e artista visivo di fama internazionale. Nella sua figura si riassume un'intera stagione di storia e di cultura, italiana ed europea, di compresenza e reciproca influenza tra avanguardie artistiche e avanguardie politiche: quel magico tempo degli «intellettuali militanti» che hanno agito dentro una temperie di lotte operaie e giovanili che hanno fatto epoca, e che hanno segnato il destino delle successive generazioni. Partecipe di Novissimi, e poi tra i fondatori del Gruppo 63, per oltre sessant'anni Balestrini ha progettato e organizzato un infaticabile lavoro culturale, utilizzando una molteplicità di piani: poesia, narrativa, cinema, audiovisivo, teatro, musica, collage, pittura, scultura, editoria, impegno politico. Balestrini, cioè, uomo-rete dei millepiani. È di questa sua ricchezza ideativa e pratica che diamo conto in questo volume che ne percorre scenari e articolazioni attraverso testimonianze e omaggi di decine di amici, collaboratori e compagni di avventure. -
Lo spettatore emancipato
Chi guarda non sa vedere: questo è il presupposto che attraversa la storia della filosofia e dell'emancipazione, dalla caverna platonica alla debordiana società dello spettacolo. Per guarire lo spettatore da tale infermità, filosofi e rivoluzionari - e da alcuni decenni anche gli artisti - si troveranno accomunati nell'intento di strapparlo dalle illusioni percettive e conoscitive che ne farebbero un subalterno. Il libro di Jacques Rancière - tradotto in decine di lingue e ora disponibile anche in italiano - propone un integrale rovesciamento: l'emancipazione della quale la figura dello spettatore è portatrice passa per lo sguardo e la passività, per un diverso uso delle capacità di percepire che sono di ciascuno e la possibilità di tradurre in pensiero o in azione anche ciò che si guarda senza conoscere. Da questa prospettiva, quella di una comune incapacità e di una comune ignoranza, si tratta di definire proprio altre capacità e altri saperi, passando da un mondo sensibile dato a un altro mondo sensibile. Nella produzione di questo dissenso, che manderà in frantumi un mondo comune creandone un altro, il ruolo che vi è svolto dall'arte è quanto questo libro si propone di indagare. -
Caccia alle streghe e Capitale. Donne, accumulazione, riproduzione
Silvia Federici ha trasformato il modo di leggere la nascita e lo sviluppo del capitalismo: lungi dall’essere un fenomeno marginale o un residuo dell’oscuro Medioevo, la caccia alle streghe e dunque la questione di genere sono centrali nella costituzione della modernità occidentale. In questo volume – frutto di un ciclo di lezioni – l’autrice torna su questa ipotesi di interpretazione decisiva, illustrando il fondamentale nesso tra l’accumulazione originaria, il controllo sulla riproduzione e il disciplinamento dei corpi delle donne. Le «streghe», tuttavia, non sono le semplici vittime di questa ricostruzione storica, ma figure forti, portatrici di saperi collettivi e pratiche di resistenza. La radicale violenza contro di loro aveva come obiettivo di spezzare questa forza potenzialmente pericolosa per i nascenti rapporti di produzione capitalistici. -
Una vita liberata. Oltre l'apocalisse capitalista
«Non c'è alternativa» disse una volta Margaret Thatcher. Le profezie della fine del mondo, della storia o della lotta di classe che attraggono le classi medie occidentali sembrano darle ragione mentre si succedono guerre, pandemie e disuguaglianze. Oggi, si dice, è più facile immaginare la fine del mondo che quella del capitalismo. Questo libro è un'inchiesta che risale alle origini dell'immaginario dell'impotenza organizzata e scardina le certezze di una narrazione dominante. Con un'indagine di ampio respiro che va dall'ecologia alla politica, dall'economia alla filosofia, dal cinema alla scienza e alla letteratura, questa contro-storia del presente è ispirata a un pensiero folgorante di Gramsci: l'attuale politica neoliberale è una rivoluzione passiva accompagnata da magnetici discorsi sul «crollo», la «catastrofe» e la «crisi». Il libro rovescia l'ordine del discorso imposto dai cartomanti e dagli esteti dell'ordine costituito ed esplora i nuovi pensieri della liberazione.