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Coaching. Come risvegliare il potenziale umano nella vita professionale e personale
Questa è l'opera che ha maggiormente contribuito allo sviluppo del coaching, come professione e come forma mentale. Se già conosci il coaching, questo libro ti aiuterà a migliorare quello che fai, fornirà una base razionale a ciò che metti in atto intuitivamente e ti offrirà nuovi spunti di studio e approfondimento. Se invece questo è il tuo primo approccio al coaching, il libro di Whitmore ti permetterà di guardare te stesso, e gli altri, da un nuovo punto di vista. -
Il potere dell'inconscio e della PNL. Come farci aiutare dalla parte più profonda di noi stessi per vivere meglio
Ogni libro di Richard Bandler rappresenta un evento importante per le persone che vogliono migliorare la propria vita: Il potere dell'inconscio e della PNL è uno dei libri di Bandler più ricchi di intuizioni e strumenti pratici per lavorare su se stessi e ottenere i cambiamenti desiderati. -
PNL indispensabile. Il libro-corso di programmazione neuro-linguistica
Vivi l'esperienza unica di un'intera giornata di corso tenuto dal co-creatore della Programmazione Neuro-Linguistica, Richard Bandler. Un racconto scritto in maniera semplice e diretta, ricco di esempi pratici per conoscere e iniziare ad utilizzare subito le principali tecniche della PNL. Scopri come: amplificare le sensazioni positive ed eliminare quelle negative; diventare un comunicatore efficace; creare una vita straordinaria e nuove possibilità per te e per chi ti è vicino. -
Migliora la tua vita con la PNL
Migliora la tua vita grazie a uno dei più potenti approcci di crescita personale e professionale oggi a disposizione: la Programmazione Neuro-Linguistica. Di cosa si tratta, come funziona e quali benefici può darti? Lo scoprirai in queste pagine, nelle quali troverai una selezione delle più efficaci tecniche di PNL, esercizi pratici e una spiegazione passo dopo passo per poterle applicare subito con successo. Contiene le migliori strategie per ritrovare il sorriso; per superare le difficoltà; per vivere ogni cosa al meglio, aiutando le persone che ami. -
Karel van Vogelaer. Un fiorante di Maastricht nella Roma barocca
Karel van Vogelaer da Maastricht (1653-1695) fu artista di fama internazionale. Poco prima del 1674, dopo aver compiuto importanti viaggi di studio nelle Fiandre ed in Francia, il pittore giunse in Italia, dove formulò un'originale interpretazione del genere floreale, offrendo una felice sintesi tra il lenticolare naturalismo nordico e la nuova moda barocca romana, portata ai massimi livelli artistici e professionali da Mario Nuzzi, detto de' Fiori. Il pittore olandese seppe guadagnarsi nella capitale papale l'attenzione e l'ammirazione di collezionisti, committenti e mercanti, divenendo anch'egli, in breve tempo, Carlo de floribus. La sua bottega, situata nei pressi di piazza di Spagna e frequentata da giovani allievi e diligenti copisti, divenne il luogo d'incontro abituale per numerosi colleghi ""oltremontani"""", tra i quali Jan Frans van Bloemen, Christian Reder e Anthoni Schoonjans. Con alcuni di questi artisti Vogelaer instaurò fruttuosi sodalizi professionali, collaborando altrettanto frequentemente anche con affermati pittori di figura, come Carlo Maratti, Giovan Battista Gaulli e Luigi Garzi. Gli anemoli, i tolipani, le viole doppie, le rose damaschine, i fiori di persico e di sambuco, i papaveri, i gigli, i narcisi bianchi doppi, i garofoli d'India, le siringhe, i fiori di velluto e quelli di passione del Perù, sono solo alcune delle essenze floreali ritratte nei circa ottanta dipinti descritti con sorprendente precisione botanica nell'inventario post mortem di Carlo."" -
Lecce e il Salento. Vol. 1: I centri urbani, le architetture e il cantiere barocco.
Il censimento dei circa 200 centri di Terra d'Otranto fa emergere il patrimonio diffuso del ""Barocco Leccese"""", fatto di molti capolavori e di uno sterminato campionario di opere architettoniche in gran parte inedite dagli elementi di arredo urbano fino agli allestimenti degli spazi interni. Il Salento si rivela così un crocevia di esperienze e un laboratorio originalissimo di operatività artistica."" -
Collezione Alessandro Marabottini
Oltre settecento opere, tra dipinti, sculture, disegni, incisioni, miniature, cere, vetri, porcellane ed arredi, compresi in prevalenza tra il XVI e il XX secolo, compongono la vasta Collezione Marabottini, allestita in permanenza su due piani di Palazzo Baldeschi in Perugia, secondo il volere del Collezionista, Sandro Marabottini (1926-2012) a lungo docente di Storia dell'arte presso l'Università di Perugia, autore di numerosissimi scritti che spaziano dal medioevo al XIX secolo, ha infatti stabilito di lasciare agli studenti di questa Università - affidandone la gestione alla Fondazione Cassa di Risparmio della città - la sua ricca raccolta d'arte, affinché servisse da vera e propria ""palestra"""" reale e non virtuale per gli studenti di storia dell'arte, che in tal modo possono avere un contatto diretto con la fisicità delle opere e con le materie di cui sono composte, maneggiando, con l'assistenza di personale specializzato, in un'apposita Sala di Studio, i diversi materiali che compongono la collezione. Il Catalogo dà conto di tutte le opere della Collezione, divise per generi e precedute da diversi saggi introduttivi, con ampie schede scientifiche redatte da 97 specialisti dei singoli."" -
Cartoni. Disegni smisurati del '900 italiano. Ediz. a colori
Il cartone, com’è noto, è un disegno grande quanto l’opera o la parte di opera che l’artista intende realizzare. Debba essere questa un quadro, un affresco, una vetrata, un mosaico o un arazzo, il cartone è una realizzazione necessaria affinché l’opera sia portata a termine dall’artista stesso o dalle maestranze specializzate che devono materialmente compierla. Non deve stupire dunque che nel ‘900 italiano, legato al ritorno alle tecniche di decorazione antiche e tradizionali, sopravvivano questi grandi fogli su cui l’ispirazione dell’artista, già spesa in studi, schizzi, modelli e bozzetti, ha saputo trovare finalmente la vera misura e le linee definitive della forma del proprio lavoro. -
Casa-museo Hendrik Christian Andersen. Ediz. illustrata
Una storia avvincente, un passato tumultuoso e infine la meta a lungo agognata cioè l'Italia con la sua storia, la grande tradizione classica, le opere monumentali di Michelangelo che Hendrik ammira più di ogni altro artista e infine Roma, Villa Hélène, dove Hendrik Andersen abiterà dagli anni '20 in poi insieme al ristretto gruppo familiare formato dalla madre Hélène, dalla cognata Olivia e dalla musa e modella Lucia Lice. Non solo una casa museo, quella di Hendrik Andersen è perfino di più della ""casa della vita"""" perché è l'incarnazione del suo sogno d'artista, il primo passo verso la costruzione del World Conscience Building e della città ideale, progettata e mai realizzata dallo scultore naturalizzato americano. Il catalogo generale è uno strumento fondamentale sia per conoscere l'opera di Hendrik e degli artisti che ne hanno condiviso scopi e valori, sia per riflettere sui temi fondamentali della sua opera: dalla scultura all'urbanistica, dalla pittura al disegno. è nella casa museo che il nesso arte-vita trova la sua rappresentazione più plastica, un luogo d' incontro e scambio, un centro propulsore di idee e speranze, dall'internazionalismo al pacifismo, dai diritti delle donne all'ecologia. Il catalogo accompagnato dai saggi critici e da schede di approfondimento permette di conoscere l'opera completa dell'artista e la ricca e singolare collezione del museo."" -
Del barocco ingegno. Pietro da Cortona e i disegni di architettura del '600 e '700 della collezione Gnerucci. Ediz. illustrata
In catalogo i disegni di architettura del Seicento e Settecento della ricca e inedita collezione del poliedrico bibliofilo cortonese Paolo Gnerucci, in un confronto con opere grafiche provenienti da importanti Istituzioni pubbliche e collezioni private. I disegni Gnerucci, pregevoli testimonianze del lavoro progettuale e del processo creativo di importanti architetture del Barocco, sono riconducibili in buon numero alla produzione delle botteghe cortonesi dei Radi e dei Berrettini, ma presentano sorprendentemente alcuni eccellenti studi autografi di Pietro da Cortona e dei suoi aiuti per celebri opere romane dei pontificati di Urbano VIII e Alessandro VII, a cui si aggiungono, nel più tardo periodo considerato, piccole e preziose testimonianze di interventi di architetti granducali attivi sia a Firenze che a Roma. Si tratta in massima parte di disegni riferibili a fasi iniziali o intermedie del progetto, ma che hanno contribuito in modo sostanziale alla definizione di architetture poi realizzate, mostrandone inedite fasi ideative preliminari, ovvero varianti alternative superate o parzialmente accolte, rimanendo a lungo negli studi degli artisti, spesso legati in album. Ma, anche per questo, documenti importanti per la ricostruzione dell'iter progettuale e per la comprensione di grandi opere del Barocco. -
Cantiere Caravaggio. Questioni aperte, indagini, interpretazioni. Ediz. illustrata
Michelangelo da Caravaggio è un pittore sorprendente e paradossale. Pochi artisti hanno suscitato lo stesso entusiasmo e le reazioni polemiche sorte sin dal suo esordio pubblico nell'anno 1600. Oggi le ricerche sul maestro lombardo costituiscono una sorta di 'cantiere' aperto che richiede un lavoro costante di revisione e approfondimento. Soprattutto negli ultimi decenni, con la crescita esponenziale delle pubblicazioni sul pittore, gli studi caravaggeschi si sono ampliati a tal punto che è difficile orientarsi anche per gli storici dell'arte. In questo complesso quadro di ricerche si inserisce il Cantiere Caravaggio: non una monografia tradizionale, ma un volume ricco di riflessioni e chiarimenti su questioni di carattere biografico, attributivo e metodologico, che propone nuove indagini e interpretazioni per entrare nel merito del dibattito sul Merisi e riconsiderare il corpus delle sue opere. -
L'architettura e la regola. Damianite e Clarisse nell’ Umbria e nel Lazio del Duecento
Tra le più importanti personalità che animarono la prima metà del Duecento troviamo senza dubbio Chiara d’Assisi, la cui esperienza spirituale fu assorbita dall’ordine di fondazione papale delle Damianite, poi Clarisse, che si pose in modo del tutto originale, spesso anche in forte contrasto, nei confronti della politica promossa dalla Chiesa di Roma in materia di monachesimo femminile. Furono anni di scontri accesi, incentrati sul rispetto di una rigida clausura, che videro Chiara uscirne sconfitta. Le vicende architettoniche dell’Ordine sono ripercorse sia attraverso l’analisi degli insediamenti che ancora oggi conservano parte del loro aspetto originario, sia attingendo ad alcune cronache monastiche scritte nel XV e nel XVII secolo, che forniscono spunti e notizie utili alla formulazione di ipotesi ricostruttive di alcuni complessi andati distrutti o profondamente mutati nel tempo. -
Dalla superfice pittorica allo spazio scenico. La neoavanguardia artistica a Roma tra il 1960 e il 1967. Ediz. illustrata
«Negli ultimi dieci anni la pittura ha subito delle modifiche sostanziali. Questa modificazione porta, secondo Lei, alla morte della pittura o a una nuova forma di linguaggio?», è questa la domanda posta da Achille Perilli e Fabio Mauri ad artisti, letterati, musicisti e intellettuali, sulle pagine dell'«Almanacco Letterario Bompiani 1961». Tale inchiesta che apre il decennio testimonia come nel pieno della temperie post-informale le tecniche canoniche non siano più sentite come adeguate, gli artisti decidono così di cedere parte dei loro mezzi specifici per aprirsi a nuove possibilità espressive, contaminandosi con altre arti. Le vicende presentate in questo libro mostrano come il passaggio della ""superficie pittorica"""" in direzione di una dimensione spaziale ed esperienziale dell'immagine, compiuto dalla ricerca artistica nel corso degli anni Sessanta, sia stato preparato da una specifica idea di teatro come arte figurativa, formulata da pittori e critici. Questa visione della scena circolava già negli anni Quaranta e poi nei Cinquanta, ma troverà una radicale attuazione soltanto in alcune sperimentazioni sceniche della neoavanguardia artistica, fra il 1960 e il 1967. Obiettivo di questo volume è fornire un'ampia documentazione, tramite materiali d'archivio e fotografie inedite, di alcune esperienze compiute nello spazio scenico dagli artisti di area romana. La prima parte degli anni Sessanta si delineerà così come un territorio di confine fra due stagioni dell'arte di ricerca, in cui si possono rintracciare diversi episodi, solo apparentemente frammentari, che vedono gli artisti, per il tramite della pratica teatrale, preparare il campo al nuovo clima di fine decennio nel quale l'azione e l'ambiente prendono il posto dell'opera tradizionalmente intesa."" -
Storia dell'arte (2021). Vol. 12
In questo numero: Alessandro Zuccari, Editoriale Irene Baldriga, L'altro Rinascimento: Raffaello e i pittori del Nord Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Disegni come trasmissione di modelli: la divisione tra gli allievi Marco Simone Bolzoni, Federico Zuccari e Raffaello, «frà gli eccellenti eccellente» Massimo Moretti, L'altare Graziani da Raffaello a Palma il Giovane. Una copia della «Madonna» Canossa e una «sentenza» sfavorevole a Giovanni De' Vecchi Patrizia Cavazzini, The Madonna of the Veil and other Copies after Raphael in Seicento Roman Dwellings: Visibility, Faith and Vasari's Lives C. Falcucci, S. Ginzburg, V. Rotili, S. Ventra, P. Violini, Un «puttino a fresco cavato di Roma di mano di Raffaele Urbino». Novità sul frammento dell'Accademia di San Luca Claudia Bolgia, Roma-Londra andata e ritorno: i Cosmati a Westminster in contesto Stefania Castellana, Johannes Hispanus: ancora una Madonna con il Bambino Giorgio Bonsanti, La Lucrezia del Bramantino Francesco De Carolis, Michela Giuntoli, Pietro Antonio Ferro fra Roma e Napoli: formazione teorica e pratica pittorica Stefania Macioce, Un inedito San Sebastiano di Giovanni Baglione Sabina de Cavi, Drawing and artistic collaboration in S. Maria in Trivio, Rome. Notes on Giacomo Amato, Antonio Gherardi, Ercole Ferrata and Bartolomeo Merelli Patrizia Principi, «Luigi Garzi inventor»: stampe d'invenzione e di traduzione dall'Istituto Centrale per la Grafica Arabella Cifani, Franco Monetti, Novità per Ottaviano Monfort e Francesco Gerolamo Foresti. Nuovi studi e nuove scoperte sulla natura morta in Piemonte tra Seicento e Settecento Valter Curzi, Sul pittore dotto nella Roma del Settecento: Pompeo Batoni e Domenico Corvi Mariella Nuzzo, Restauri del Novecento nella cappella Cornaro in S. Maria della Vittoria: lo studio berniniano della luce e il ruolo di Antonio Muñoz Niccolò D'Agati, Ragazza alla finestra e Nuove sacerdotesse: due diversi dipinti futuristi di Carlo Carrà. -
Palma Bucarelli. 1961. Viaggio in America
Palma Bucarelli è stata una donna capace di indirizzare la propria vita con sempre maggiore consapevolezza verso la certezza di poter contare in un campo della Storia, che per caso era la storia dell'arte. Lo sguardo sempre rivolto all'orizzonte, più prossimo e anche più lontano, ha fatto di questa donna una antesignana di comportamenti sociali all'avanguardia, che oggi non stupiscono, ma che nel tempo da lei vissuto erano segnali di insofferenza per una società in cui per una donna era difficile ambire ad una identità professionale ed emergere in quella. L'amore assoluto di Palma era la sua professione, la sua Galleria. La Storia, come la sua avvenenza, le fu senz'altro amica: responsabile di un museo in giovane età, ma anche in un periodo di ricostruzione generale del Paese, di innovazione e crescita, di confronto internazionale, di aspirazioni e delle speranze di far parte di un progetto più grande del piccolo mondo italiano. Il Diario di viaggio in America negli ultimi mesi del 1961 racchiude un'esperienza unica e audace, che Palma sceglie di affrontare per crescere professionalmente e come persona. L'affronta da sola, buttandosi a capofitto in un mondo che ammira, ma non sente suo, con l'obbligo morale di voler portare l'Italia fuori dai suoi confini e, probabilmente, rendendosi conto solo in parte che in realtà l'America aveva già invaso i suoi, quelli della sua Galleria, quelli dell'arte italiana. Il racconto è accompagnato dal corredo di lettere e testimonianze che l'avventura americana ha raccolto intorno a sé, in primo luogo la corrispondenza con Giulio Carlo Argan e con Paolo Monelli. Intorno al Diario e alle lettere sono stati raccolti argomenti che raccontano la storia del viaggio. Si ripercorrono, anche a ritroso rispetto al viaggio, i rapporti con le istituzioni museali americane per la circuitazione di mostre, di grande rilievo, di arte americana. Si racconta il tentativo di coinvolgimento di Walter Gropius in un progetto di ampliamento della Galleria, intuito come essenziale già a metà del secolo scorso. Si tratta di informazioni, testimonianze, memorie che germogliano dal Diario e inseriscono il monologo intimo di quell'esperienza nel mondo reale in cui Palma viveva e lavorava, dando conto degli intrecci e della complessità di una piccola ma significativa storia all'interno della storia dell'arte italiana del secolo scorso. -
Palazzo Colonna. Ediz. illustrata
La storia architettonica di Palazzo Colonna a Roma è, come tutte le vicende che fanno approdare nel tempo alla creazione di un vero capolavoro, intimamente intrecciata a quella dei suoi committenti. È questo il filo conduttore del volume sul monumentale edificio a opera di Eduard A. Safarik, che partendo dalla ricostruzione dell'albero genealogico dei Colonna, da discendente a discendente approda, ad una sorta di ricostruzione materiale e temporale del Palazzo, dei suoi abitanti e delle collezioni con cui esso fu arricchito nei secoli. Citato già nelle cronache medievali per aver ospitato da Ludovico IV di Bavaria a Petrarca sino a papa Martino V, la ricostruzione fu ripetutamente ampliata nel tempo sino ad occupare una intera ala di Piazza Venezia. Soprattutto al seguito della vittoria navale conseguita a Lepanto a opera di Marcantonio Il Colonna nel 1571, la famiglia e di conseguenza iI palazzo assunsero definitivamente un ruolo di primo piano nella storia di Roma e dello Stato Pontificio. Una colonna sormontata da una corona che si intreccia a una sirena - lo stemma della famiglia - diventa blasone e motivo ispiratore di una lunga e felice stagione di mecenatismo: la Galleria Colonna, espressione emblematica dell'inclinazioni della famiglia, è stata ed è a tutt'oggi un esempio insuperato di collezionismo patrizio, convegno di capolavori pittorici come espressione di arte totale. -
L' orto del granduca. Botanica e agronomia nella Toscana di Cosimo III de' Medici
Negli anni di regno di Cosimo III de' Medici si assiste in Toscana all'ultima grande stagione sperimentale patrocinata dai principi medicei nell'ambito delle discipline botaniche e agronomiche. Erede di una tradizione familiare ben nota in Europa sin dal Rinascimento, questo sovrano investì ingenti risorse nell'orticoltura facendo tesoro delle ricerche condotte in accademie, università e spezierie granducali oltre che di quanto appreso da illustri maestri e durante i frequenti viaggi giovanili. Sostenendo studiosi quali Francesco Redi, Pietro Nati, Michelangelo Tilli e Pier Antonio Micheli, Cosimo III orientò le intuizioni e le esperienze della Nuova Scienza verso una piena maturità, favorendo uno straordinario avanzamento delle conoscenze legate al mondo vegetale. Strettamente complementari, le onerose spedizioni finanziate in terre lontane permisero a medici ed esploratori di reperire nuove varietà di erbe medicamentose, frutti e ortaggi che, affidati alle cure di giardinieri qualificati come Sebastiano Rapi e idealmente protetti da Vertumno e Pomona, si diffusero presto nei possedimenti granducali. Il disporre di queste essenze, rare e talvolta molto gustose, coniugava ornamento e utilità, in linea con l'esigenza di migliorare l'agricoltura, di sviluppare il commercio e, non da ultimo, con il desiderio del sovrano di mantenersi in salute adeguando la propria dieta al leggendario vitto pitagorico. Fondamentali per la trasversale ricerca qui presentata sono stati documenti d'archivio spesso inediti - tra cui carteggi, diari e inventari di collezioni botaniche - approfonditi in relazione ai trattati specialistici dell'epoca e alla produzione di disegni e dipinti naturalistici molto apprezzata alla corte granducale. L'orticoltura toscana tra il XVII e il XVIII secolo si contestualizza così in una vivacissima cornice di respiro internazionale, fornendo spunti preziosi per indagare pagine di storia considerate spesso, a torto, come minori. -
Reliquie e sacre custodie in chiese e musei. Ediz. illustrata
Le reliquie e le loro custodie sono costantemente oggetto di studio poiché si prestano a molteplici letture di tipo religioso, liturgico, canonistico e al contempo artistico, storico, politico e antropologico. Oggi esse sono chiamate in causa nel più ampio dibattito sul museo della società contemporanea e nello specifico su quello ecclesiastico, che intende rivendicare una propria autonomia. È utile riflettere sulla esposizione dei sacri resti e dei loro preziosi contenitori in musei e in luoghi diversi dalle chiese; in tale prospettiva gli studiosi intervenuti nel volume hanno affrontano problematiche teoriche, si sono soffermati su contesti funzionali, su varie tipologie di reliquiari e sul loro significato, ne hanno illustrato le vicende conservative ed espositive in istituti italiani e stranieri, al fine di indagare queste opere d'arte nel contesto. Presentazioni di: Ottavio Bucarelli, Luca Cerchiai, Mons. Tarcisio Luigi Gambalonga. Saggi di: Francesco Abbate, Adriano Amendola, Antonio Appella, Dario Cantarella, Rita Capurro, Simonetta Castronovo, Beatrice Maria Chiti, Alessio Cuccaro, Eleonora Destefanis, Isabella Di Liddo, Maria Concetta Di Natale, Giovanni Maria Gargiulo osb, Massimiliano Ghilardi, Cristiano Giometti, Sante Guido, Pierluigi Leone de Castris, Stéphane Milovitch ofm, Sara Minelli, Emanuele Mollica, Mimma Pasculli Ferrara, Damiano Pomi, Antonello Ricco, Carmine Romano, Rosa Romano, Valentina Santonico, Antonella Trotta, Maurizio Vitella. -
I fasti capitolini
I Fasti Capitolini, rinvenuti nel Foro Romano a partire dal 1546 e sin dal 1548 custoditi a Palazzo dei Conservatori, costituiscono una delle più importanti testimonianze epigrafiche dell'antichità. Fonte inesauribile per lo studio del mondo romano, sono inscindibilmente connessi al compimento della trasformazione della Repubblica in Principato portata avanti da Augusto. Questo volume nasce in connessione con la videoinstallazione ""L'eredità di Cesare e la conquista del tempo"""", progetto multimediale realizzato nella """"Sala della Lupa e dei Fasti Antichi"""", con cui si è voluto dare nuovo risalto ai Fasti Capitolini. Il testo, agile e divulgativo, si pone come strumento di approfondimento della conoscenza degli aspetti storici, topografici e antiquari dei Fasti Capitolini. A una sezione introduttiva, composta da saggi dedicati ad alcune delle questioni più importanti legate a questo significativo monumento, segue una nuova edizione del testo epigrafico, per la prima volta affiancata da fotografie appositamente realizzate."" -
Storia dell'arte. Nuova serie (2022). Ediz. illustrata. Vol. 1
Contenuto: Nota dei curatori; Alessandro Zuccari, Dopo la Notte l'Aurora. Guercino nel IV centenario del pontificato Ludovisi; Tavole; Il pittore e i suoi committenti; Raffaella Morselli, I Ludovisi e il «bizzarro Barbieri» tra Bologna e Roma; Daniele Benati, Il Guercino e Roma; Enrico Ghetti, I 'compagni di stanza' del Guercino a Roma; Patrizia Cavazzini, Agostino Tassi tra il carcere e la committenza; Ludovisi Laura Bartoni, L'allestimento delle collezioni nella villa pinciana: spazi, criteri, funzioni; Caterina Volpi, La collezione Ludovisi come ""Scuola del mondo"""". Il ruolo di Agucchi, Marino, Valesio, Guercino e Domenichino Gli apparati decorativi; Giacomo Alberto Calogero, La fortuna critica dell'Aurora, capolavoro """"romantico"""" del Guercino a Roma; Pasquale Stenta, La stanza dei paesaggi; Francesco Gatta, Domenichino e Giovanni Battista Viola paesaggisti prediletti del cardinal Ludovico: novità su disegni e pitture per Villa Ludovisi; Giulia Iseppi, La sala dell'Aurora Cecilia Paolini, La sala della Fama; Ilaria Miarelli Mariani, La fortuna visiva dei dipinti di Guercino nella Villa Ludovisi; T. Corey Brennan, L'archivio Boncompagni Ludovisi e gli affreschi di Guercino per il Casino dell'Aurora; Il modus operandi; Barbara Ghelfi, Guercino decoratore fra poesia del quotidiano e scelte tecniche; Chiara Matteucci, Martina Cataldo, Gaia Tarantola, Pascal Cotte, Salvatore Andrea Apicella, Fabio Bevilacqua, Guercino oltre il colore. Indagini conoscitive; Progetti in corso; Francesco Freddolini, I Ludovisi tra Sei e Settecento: strumenti computazionali e ricostruzioni storiche; Bibliografia; Indice dei nomi.""