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La sospensione dei pensieri
Il titolo della seconda raccolta di Francesca Piovesan spinge di primo acchito a cercare analogie con ""Les Pensées"""" di Blaise Pascal, il grande filosofo francese tormentato dalla coscienza dei limiti umani. La poetessa mediante """"l'esprit de finesse"""" riesce a superare le angustie della pura razionalità intrinsecamente incapace di cogliere la realtà dell'essere umano profondamente complesso, enigmatico, contraddittorio, ricco di infiniti aspetti."" -
Il perdono delle cose
"'Il perdono delle cose' affronta il grande tema del lutto per la scomparsa del padre in maniera piuttosto particolare: prima di tutto perché l'avvenimento doloroso che scatena la scrittura non è affatto recente, bensì assai lontano nel tempo, cosa non usuale. L'elaborazione del lutto, se di questo dobbiamo e vogliamo parlare, avviene dunque a grande distanza, e sarà allora frutto di una lenta presa di coscienza, di un lento cammino verso la parola e verso """"il perdono"""" che il titolo annuncia subito come proveniente dalle cose."""" (Fabio Pusterla)" -
Canto randagio dal Cilento
Dopo la decantazione preannunciata dalla sua ultima raccolta di versi, Menotti Lerro torna con una struggente melodia randagia che s'innalza, tra feroci dolcezze e violenze edulcorate, dal suo Cilento selvaggio e sconfinato, così ricco di poesia inespressa. Tra temi cari abilmente rimodulati e nuove vibranti intuizioni, la sua poesia si svela trascinando il lettore in un nuovo vortice di emozioni e immagini. -
Lettera da Noversch
John Barleycorn, poeta misconosciuto, non insegna, non dirige case editrici né tanto meno riviste poetiche. In una parola, è povero. Ma ha un dono: incanta quando scrive. Il contesto storico in cui vive è quello di una notizia apparsa su La lettura del «Corriere della Sera», che annuncia la morte dell'ultimo poeta maledetto italiano, Simone Cattaneo. Alcolizzato e pieno di ossessioni, ricorda il suo glorioso passato letterario, simile a un bagliore, spento dall'invidia di molti. Per questo motivo ha cercato il nascondimento, ma non senza affrontare amore, deliri onirici e fantasmi, che gli si sono parati davanti come riflessi di vetri rotti. In appendice al romanzo, il lettore troverà il poemetto ""Una stagione in paradiso""""."" -
Il continente dimenticato. Ko-Mython
"Nel momento stesso in cui i Ko-Mython si ritrovano senza scopo e senza futuro, Antun scompiglia le carte con una rivelazione inaspettata che li riporterà in viaggio, questa volta via mare, verso una speranza. Sarà giunto il momento di incontrare Aylynn Darkwater e di conoscere la terribile verità che si cela nel loro legame? Sull'ultimo capitolo della saga incombono le ombre di una possibile apocalisse...""""" -
Nostro fratello Giuda. Il Vangelo in poesia
"I versi di questa raccolta, in cui il dramma esistenziale dell'autore si mescola e si confonde con il grido di ogni uomo alla ricerca di un senso e di una risposta alle proprie attese più profonde, accompagnano il lettore in un percorso alla scoperta di quella firma segreta che sta dentro le cose, a quell'impronta tatuata dentro il petto che fa del cuore umano e della realtà tutta una tenera argilla gravida d'altrove"""". (Massimo Camisasca)" -
La torre del diavolo
La torre del diavolo è una delle torri del borgo medievale di San Gimignano ma, in una notte del 2008, essa diverrà scena di un efferato crimine. Il commissario, l'uomo chiamato a indagare sulla vicenda criminosa, in ragione della sua anima fragile e di un passato avaro di affetti e di soddisfazioni, si ritroverà coinvolto e, per certi versi, travolto dalle sue stesse indagini. Egli sarà costretto a stare in equilibrio tra la sua scarsa autostima e le sfide impostegli dalla follia omicida di qualcuno o di ""qualcosa"""". La realtà si presenterà ai suoi occhi come un sistema nel quale passato, presente e futuro diventano un tutt'uno e ogni certezza conoscerà il tremore e il malore del dubbio o la smentita. Il romanzo gode dei patrocini del Comune di San Gimignano e del Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano."" -
«Quel problema del cielo». La poesia di Pier Luigi Bacchini
Il volume raccoglie una serie di studi critici sull'opera di Pier Luigi Bacchini. Nella prima sezione sono pubblicati gli atti del Convegno ""Pier Luigi Bacchini, Quel problema del cielo"""", tenutosi a Parma nelle stanze del Palazzo del Governatore il 18 ottobre 2018, a cura di Luca Ariano, con interventi di Luca Ariano, Alberto Bertoni, Paolo Briganti, Marzio Dall'Acqua, Giuliano Ladolfi, Daniela Marcheschi, Giuseppe Marchetti, Giovanni Ronchini. La sezione seguente invece riunisce i contributi critici di altri studiosi dell'opera bacchiniana - Amedeo Anelli, Camillo Bacchini, Salvatore Ritrovato -, che in questo volume viene dunque analizzata e sistemata coerentemente all'interno del quadro della poesia italiana ed europea."" -
«Atelier»: tradizione e futuro
La storia di una rivista militante si fa non solo sui contenuti, ma soprattutto rileggendo gli editoriali, il ""luogo"""" cioè dove si annida il pensiero estetico e pratico del gruppo che fa capo ai direttori, i quali aprono orizzonti di lavoro per coloro che intendono partecipare al progetto culturale (Giuseppe Langella). Questo lavoro, all'inizio del ventisettesimo anno di attività della rivista «Atelier», si propone di rimediare alla frammentarietà degli interventi, propri di una rivista letteraria militante che trova nell'attualità la spinta e l'energia di riflessione e di scrittura, e di delineare in modo organico i princìpi che hanno guidato l'opera di studio e di direzione durante questo periodo. Non si intende operare alcun bilancio e neppure tracciare le linee dell'intera attività. Lo scopo va ricercato nella necessità di sistematicità e di organicità di pensiero, maturata su una serie di scelte epistemologiche e critiche, già chiare e distinte fin dal primo numero."" -
Canzoni sotto la cattedra
"L'amore, il tempo, gli affetti sono i temi centrali che vengono a costruire il mondo poetico dell'autrice, che rivolge uno sguardo particolare alle relazioni più profonde, quelle tra esseri umani. Al centro della raccolta c'è una voce che dice io e che si rivolge a un tu, amato, ma non sempre presente, anzi a volte solo sognato."""" (dalla prefazione di Maria Gioia Tavoni)" -
Divino disincanto
"Divino disincanto"""" è un romanzo di formazione in versi e, come ogni storia di formazione, racconta una crescita e una maturazione seguendo l'evoluzione dell'autore-protagonista verso e oltre l'età adulta attraverso prove, situazioni ed esperienze, per raccontarne emozioni, sentimenti, progetti, azioni, svelati nella loro genesi interiore. È quell'evoluzione della personalità che passa attraverso il complesso rapporto con i genitori, il periodo adolescenziale nel contatto con i coetanei e con i luoghi della propria infanzia, le prime avventure sentimentali, via via fino alla ricerca di un lavoro e alla conquista di un ruolo sociale nella propria esistenza (dalla prefazione di Paolo Ruffilli)." -
Nelle rovine del sogno
La raccolta di poesie di Giorgi Lobzhanidze presenta diverse tematiche, che riflettono il difficile periodo che la Georgia sta vivendo tra tradizione orientale e occidentale, tra passato e futuro, tra nuovi valori e quelli precedenti. Il severo sguardo indagatore del poeta si volge ad analizzare la società contemporanea e trova «uomini nelle tenebre» e «uomini nella luce», uomini vinti dal miraggio del successo della ricchezza, come pure uomini giusti e sobri, in un chiaroscuro di difficile decifrazione, quando il bene e il male sono mescolati. Questa situazione conduce il poeta a un'amara conclusione: «ma non vi so dire, l'ultima volta / che vidi un uomo». -
Nuda
Le poesie di Doris Bellomusto rispondono appieno all'etimo dell'aggettivo che l'autrice sceglie per dare il nome a questa raccolta. ""Nuda"""" è il femminile dell'aggettivo """"nudo"""". Ciò che andiamo leggendo è privo ornamenti, ma è ricco di immagini e accostamenti inconsueti come Kurt Cobain e una scacchiera. L'io lirico risponde appieno al senso figurato della nudità di questi versi, perché sono versi schietti, semplici. Se ne avverte la purezza, suo malgrado (Prefazione di Ilaria Grasso)."" -
Frattura composta di un luogo. Frattura composta di un nome
Questo volume riunisce le due parti di un dittico, ""Frattura composta di un luogo"""" e """"Frattura composta di un nome"""" (Ladolfi, 2019 e 2020), un giallo esploso in frantumi che in prima istanza appare come il racconto di un luogo, di una cittadina universitaria che """"assomiglia molto alla mappa che la rappresenta"""", coperta dalla neve e infine primaverile, in cui la vita degli studenti si mantiene in equilibrio tra l'inquietudine e la festa. Poi accadono eventi straordinari, si annuncia l'arrivo di un grande personaggio capace di rispondere alle domande più confuse, uno strano rapace azzurro fa ogni tanto capolino, soprattutto scompare misteriosamente una ragazza. Sono in fondo tre modulazioni della speranza: che risponda, che sia un segno, che ritorni. In quest'atmosfera sospesa tra Twin Peaks e la giovinezza, dove """"tutto sembra la prova di qualcosa di più grande che avverrà fuori, all'esterno"""", si attende allora di scoprire che fine abbia fatto Sabine. Il lettore stesso potrà ricostruire la verità, attraverso le tre sezioni (Il luogo - I nomi - Le voci), percorse una volta e poi di nuovo come riavvolgendo il nastro. Protagonista rimane la geometria del luogo, che fa da sfondo rigoroso agli struggimenti umani"" -
L' esodo giuliano-dalmata in Piemonte e il caso di Novara
L'interesse per la storia dei profughi giuliano-dalmati, portata all'attenzione del pubblico dall'istituzione della ""Giornata della memoria"""", sta coinvolgendo gli studiosi i quali intendono presentare alle nuove generazioni un dramma a lungo sepolto nella memora collettiva."" -
Foudroyer le soleil. Poèmes égarés aux carrefours du monde-Fulminare il sole. Poesie smarrite agli incroci del mondo
Nella vicenda umana e poetica di Emorine rivive non solo la recente storia europea, ma anche la rappresentazione antropologica della cacciata da un paradiso terrestre, in cui l'umanità non è ancora riuscita a rientrare perché non vuole riconoscere che tutti siamo fratelli e che la felicità consiste nel fare il bene del prossimo. Questa non è una raccolta di poesie da leggere; è una raccolta da soffrire, soffrire fino alle lacrime, fino a lasciarsi sconvolgere intimamente al punto da perdere ogni precedente riferimento affettivo e conoscitivo. Dans l'histoire humaine et poétique d'Emorine, il y a non seulement l'histoire européenne récente qui prend vie, mais aussi la représentation anthropologique de l'expulsion d'un paradis terrestre, dans lequel l'humanité n'a pas encore réussi à rentrer parce qu'elle ne veut pas reconnaître que nous sommes tous frères et soeurs et que le bonheur consiste à faire du bien à son prochain. Ce n'est pas un recueil de poèmes à lire, c'est un recueil à subir, à subir jusqu'aux larmes, jusqu'à être intimement bouleversé au point de perdre toute référence affective et cognitive antérieure. -
Il custode della Primavera
La primavera non è solo una stagione: è esplosione di vita, è l'infanzia; è la rinascita dopo la morte; è un bucaneve che sconfigge il gelo. ""Il custode della primavera"""" ci trasporta in un mondo sprofondato in un lungo inverno, fisico e spirituale. Una speranza si fa spazio fra gli alberi ghiacciati e i cumoli di neve; grida al risveglio delle coscienze con la potente innocenza di un bambino e vi condurrà in un viaggio che trascende lo spazio ed il tempo, dalle Alpi Italiane fino ai fondali dell'Oceano Pacifico Meridionale."" -
Nel silenzio della parola
"Nel silenzio della parola"""" è il titolo di una silloge di poesie, corredata da fotogreafie, che scaturisce da un domandare continuo, strenuo, istante per istante. Valentina Picco è sospinta da tale incessante ricerca che la porta a porsi in ascolto del silenzio, dal quale emergono le tanto amate parole, parole che vengono rinvenute tra le pieghe della pelle, dappertutto nel corpo. La lingua si dispiega e si irraggia ed ovunque abita il corpo e il mondo, che così prendono vita, vengono plasmati da questo procedere di parola. Corpi in dialogo, vento, fiume, fiori, abitano questi scritti, e si fanno a loro volta, in un ciclico fluire senza fine, l'autrice che scrive." -
Autofiction. Poesie 1982-2019
Che cos'è un'autoantologia? E come si fa? A quali criteri potrà mai obbedire? Se la poesia è una possibilità di diventare se stessi, e di incontrare gli altri, in una dimensione che è quella della forma, dell'immaginazione, dell'altrove che ci abita, come si può ricostruire e selezionare qualcosa che è nei libri, oramai, in una dimensione che, per l'autore, non è più appropriabile di quanto lo sia per un qualunque lettore? A meno che l'autore non accetti di dare voce ""all'esile mito"""" che ha perseguito e dal quale è stato più volte tradito sullo sfondo degli anni, della cronaca e degli incontri, e decida di raccontare ciò che oggi gli appare ancora essenziale per quello che ha scritto. Per le dinamiche proprie della memoria e per il semplice fatto che tutto il tempo è il presente, tutto ciò non può che diventare Autofiction. Solo le poesie restano le stesse di quando sono state scritte e pubblicate."" -
Il segno e la parola (1000 versi). Signs and words (1000 lines)
Anche in questa raccolta Il segno e la parola (1000 versi) di Max Mazzoli emerge tutta la cultura del poeta parmigiano, ma inglese di adozione. Il testo, come quasi tutti quelli del poeta, è bilingue ed è suddiviso in quattro sezioni: Gli Oggetti, I Simboli, Le Persone, Le Idee. Ogni poesia porta un titolo chiave, quasi come in un mazzo di carte suddivise in simboli quali cuori, spade, fiori, picche o nei Tarocchi; ogni poesia è portatrice di un emblematico significato-segno archetipo da dover essere interpretato al fine di individuarne l'esperienza di vita, di volta in volta traumatica, sublime, trascendentale, umile, epifanica (Luca Ariano).