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L' estetica dantesca del dualismo
Questo saggio si propone un fine ambizioso: gettare una chiara luce dopo sette secoli su frasi, allegorie e personaggi della Divina Commedia, avvolti nell'oscura ambiguità dalle studiate parole di Dante Alighieri. Quest'opera deriva da un'attenta e documentata ricerca, che ha coinvolto la linguistica fonologica, la storia, l'economia storica, la teologia, la matematica, la filosofia e la storia dell'arte medievale. In tal modo sono state trovate con elevata probabilità, potendo la certezza essere giudicata presunzione, fonti finora non comprese appieno o addirittura non note. Queste hanno permesso al Poeta di costruire l'ordito di base del Poema, quando era a Firenze, per poi intesserlo con pazienza e dedizione negli anni difficili dell'esilio, decorandolo con personaggi incontrati ed eventi vissuti, sia nella nostalgia di Firenze, sia nell'attualità giornaliera. Questo ordito viene qui rivelato e sfrutta, con modi in uso tuttora nella moderna informatica e con una sistematicità finora incompresa, il sistema di numerazione posizionale odierno, introdotto al grande pubblico mezzo secolo prima della nascita di Dante. Per comunicare il messaggio basilare di partenza, centrato sulla figura del Salvatore nel momento della Pasqua di Passione e Resurrezione, Dante sviluppa un'estetica del dualismo in contrasto con i messaggi di unità teocratica delle gerarchie ecclesiastiche dei suoi tempi e in aderenza al messaggio evangelico, rinnovato nella predicazione dei nuovi ordini mendicanti. Egli tuttavia non è né eretico né settario, ma un cristiano di profonda fede, in cui si compenetra una razionalità geniale, e per questo usa modalità di tipo biblico nella costruzione a riferimenti incrociati del Poema. Nel suo cammino di giudizio sui suoi tempi lo guidano, nell'affidarsi alla Chiesa come a una Madre, l'ammirazione per la figura imperiale, incarnata da Federico II di Svevia e ravvivata davanti ai suoi occhi da Enrico VII di Lussemburgo, la santità nel governo di un popolo di San Luigi IX di Francia, la santità profetico-apocalittica di Gioacchino da Fiore e la santità tutta spirituale di San Francesco d'Assisi. In questo modo si arriva nell'Inferno a comprendere a quale figura si ispirino il Veltro e il Veglio di Creta, a decifrare l'esclamazione di Pluto, a togliere la maschera a molti personaggi del mito e della storia biblica là presentati, a rivelare del Purgatorio la struttura teologico-dottrinale e a dare al Paradiso il valore di premonizione della fine con il ricongiungimento agli affetti familiari e all'abbraccio paterno di Dio. -
Straniera. Extranjera
Non è per nulla facile seguire lo straniante contrasto di questa «straniera», profondamente innamorata della vita, ma anche tristemente delusa di non trovare la patria, un ubi consistam, su cui costruire un senso all'esistenza. L'essere umano del Duemila si trova ancora scisso tra spleen e idéal (Baudelaire), senza che si prospetti alcun ""luogo"""" in cui sentirsi in """"patria"""". Nonostante i progressi tecnologici, scientifici, nonostante le conquiste sociali e nonostante il benessere, la nostra società non ha ancora trovato il senso della sua permanenza temporanea su questo pianeta e continua a vagare nell'universo, aggrappandosi a valori effimeri alla ricerca di un'impossibile felicità."" -
Sogni e pensieri d'oro per grandi e piccini. Ediz. illustrata
"Sogni e pensieri d'oro per grandi e piccini"""" è una raccolta di sette fiabe per i piccoli che si accostano alla lettura, ma anche per gli adulti che vogliono leggere qualcosa di leggero e di divertente prima di andare a dormire. I racconti, tutti illustrati, affrontano diversi temi tra cui il potere del pensiero positivo, l'importanza di apprezzare i momenti di pausa, la capacità di riconoscere il valore degli altri e il loro ruolo nel mondo. Le storie sono arricchite con i disegni dei protagonisti da colorare e tutorial per imparare a disegnarli. Questa raccolta fa sorridere e alleggerisce le serate portando serenità e leggerezza." -
La città sul mare
"Questa opera di Arturo Sannino si distingue per la ricerca di una voce poetica personale e coerente: un tentativo felicemente riuscito sia nella tessitura stilistica sia nell'architettura complessiva dell'opera. Siamo di fronte a una poesia che parte dal concreto, dal quotidiano e dalla selezione sapiente dei dettagli, ma non si risolve in una dimensione intimistica, bensì spazia, seppure in maniera sotterranea e sommessa, in una dimensione meditativa che tende all'universale. In alcune poesie si compenetrano alla perfezione la dimensione descrittiva e meditativa, come in """"Il fascino delle erbacce"""" o in """"Lo scorcio dei vicoli serali"""", altre si distinguono per l'originalità dello sguardo su Napoli. Questi versi hanno il pregio di essere privi di enfasi, diretti ed essenziali, quasi si trattasse di una confidenza sussurrata, creando il terreno ideale per una calda empatia del lettore """"""""(Bruno Galluccio)." -
Memoria del silenzio
Alla base dell'ispirazione poetica della raccolta di Luana Minato sta la convinzione secondo cui, per entrare in empatia con il reale, con se stessi e con gli altri esseri umani, il silenzio costituisce uno strumento più coinvolgente del suono e tutti sappiamo quale bisogno di silenzio abbiamo nell'attuale epoca dominata dall'ipercomunicazione. -
Manipolazione
La cronaca contemporanea sovente mette in guardia gli utenti di internet dal pericolo di una manipolazione talmente subdola che riesce a insinuarsi all'interno della persona umana. Non si tratta di una pratica soltanto contemporanea; l'istinto di dominare gli altri è insito nell'essere umano, soggiogato, così sostengono gli psicologi, dalla volontà di potenza. E non esiste altro comportamento più subdolo e più invasivo che far credere a un altro di compiere una libera scelta, mentre sta semplicemente eseguendo un ordine altrui, finalizzato a interessi estranei. Gianmaria Tenca ambienta questa tesi nella New York degli Anni Settanta. Un delitto, apparentemente causato da ragioni di denaro, porta alla luce una serie di intrighi, dei quali sono responsabili personaggi inaspettati. Soltanto la perspicacia e la tenacia degli investigatori sapranno far luce su ambienti, sui quali sarebbe meglio non indagare. -
Memoria/Memorie
La scrittura di Paola Guizzi è intagliata da un corpo unico. Il lavoro è solido e preciso, così come la perdita e il peso di un'assenza che ha scavato un solco nel quale l'autrice si affaccia per studiarne i contorni, sentendo il dolore ma avvicinandosi priva di paura (Gianni Solla). -
Alzatevi, andiamo. Meditazioni nell'ora del Getsèmani
"Quella del Getsèmani è una pagina del Vangelo che ha affaticato teologi ed esegeti antichi e moderni, Padri della Chiesa e mistici, uomini di cultura contemporanei. La sconfitta di un Maestro venuto a predicare l'amore, che si ritrova solo, isolato, tradito, abbandonato, vilipeso, beffato, flagellato e ucciso ha richiamato le attenzioni filosofiche e poetiche di pensatori e letterati, dando spunto a infinite opere d'arte. Questi temi, su cui si dibatte da millenni, vengono qui affrontati da Lorenzo Borelli nell'ottica di un suo particolare Getsèmani, esperienza propria di ogni uomo. Nelle nostre vite l'ora della solitudine, dell'angoscia, della sofferenza può suonare in modo diverso, con reazioni ed esiti differenti. In queste Meditazioni ci viene offerta una visione originale della cruciale questione: l'accettazione del soffrire sulle orme del Maestro e come testimonianza per Lui è definita atto di conoscenza. La dignità umana viene illuminata e diventa ancora più grande nel suo confronto con l'evento della Redenzione. La riflessione apre alla speranza che nessuna angoscia rimanga inascoltata, nel presente e nell'oltre della storia"""" (Elena Giannarelli)." -
La versione di Laura. Una storia altra
L'opera è la biografia romanzata di un grande personaggio: Francesco Petrarca. Sulla frustrazione del poeta, per l'amore non corrisposto da Laura, si innesta il tema moderno del desiderio. A partire da qui si realizzano nel romanzo le trasformazioni volte ad accordare l'attenzione all'altro, per cui la protagonista diventa Laura con la sua versione inedita dell'amore. Rompono il silenzio anche personaggi che non hanno avuto voce nella storia ufficiale, come i due figli naturali e la madre a noi sconosciuta di uno di loro. L'immaginazione entra ed esce dalla Storia senza perdere la nozione del presente. Seguiamo le esperienze più formative di Petrarca sin dall'infanzia, quando il padre emigra, gli studi a Bologna, funestati dalla condanna a morte di uno studente, la giustizia con l'assurdità dei testimoni di niente, e l'incontro con Laura ad Avignone. Ben presto ci accorgiamo che l'essenza dell'amore non è il possesso e che la donna non è un modello prestabilito dalla mente di un uomo. Anche per questo Laura è la copia affascinante di un originale introvabile. È da lei che apprendiamo la versione dell'amore: l'""aspra fera"""", la """"dolce nemica"""", diviene ora il simbolo di una tregua. E forse ciò che si evita è significativo quanto quello che si desidera: «Forse l'amore è il desiderio di fuggire dal desiderio», come dice Laura. Sullo sfondo l'avventura di Cola di Rienzo, con il sogno e la spettacolarizzazione della politica. Petrarca si stabilisce per qualche anno a Milano sotto l'egida dei Visconti. Qui lo va a trovare Boccaccio, per narrare due insolite sventure di donne. Apolide, il poeta viaggia per dimenticare Laura, che muore durante la peste portando, chissà, un segreto con sé. L'opera è attuale per il nuovo punto di vista del personaggio femminile e si rivolge a lettrici e lettori sia giovani che adulti. La narrazione è stemperata in un sottofondo umoristico, in essa è anche presente un correttivo pedagogico, palese nella storia del figlio. Infine il desiderio, così come è inteso dal Nostro, segue un filo rosso che lo lega alla psicoanalisi d'oggi."" -
Il ragazzo con la lambretta e altri racconti
I personaggi di queste storie hanno nomi, età, lavori, ambienti di vita diversi, eppure soffrono tutti di una medesima voce malinconica, la voce struggente dell'adolescenza che si annuncia piena di sogni, di aspirazioni di giustizia, dell'impeto passionale di chi crede di aggiustare il mondo e si frantuma rapidamente di fronte a una realtà che non concede né il tempo, né lo spazio del sogno. Corre il pensiero a Giovanni Pascoli, che nel Fanciullino traccia la sua poetica, un inno all'età fortunata dell'infanzia, quando il mondo appare ancora innocente (Caterina Ferraresi). Ma l'immagine più bella e che ritrae il tuo spirito più autentico e intatto è quella in cui ti rivedo ragazzo, con l'eskimo verde e la lambretta, quando mi venivi a prendere nella palestra di Via Cherubini, dove andavo per frequentare il corso di ginnastica correttiva a causa della mia scoliosi. Tu avevi sedici anni e io nove. -
Gocce a ciel sereno
Quando si abita poeticamente il mondo e non si è fatto l'errore di tagliare i ponti con l'infanzia, la realtà non è mai banale e può assumere pieghe incantate. Le mani pensano di provare a sfiorarsi, gli oggetti sanno andare a tempo di musica, le radici di un albero si prendono cura di un vagabondo, le tende di una caffetteria somigliano agli abiti di una diva ed ""è inspiegabile come le persone vi passino accanto con noncuranza e senza notarne lo splendore""""."" -
Voglio una danza
La raccolta di poesie di Sara Ferraglia è ricca di tematiche, la cui ispirazione germina da un identico magmatico mondo di sentimenti e di affetti. La varietà, pertanto, va interpretata come apertura alla realtà multiforme e variabile con la quale l'essere umano si trova a relazionarsi quotidianamente. Il rapporto sottostante non è quello dello studioso e neppure del cronista, ma è frutto di una personale ""simpatia"""" (secondo il significato greco del termine """"provare sentimento insieme""""), cioè di una capacità di porsi in maniera immediata nello stato d'animo o nella situazione di un'altra persona per mezzo di un'intesa partecipazione emotiva."" -
Il Santo di Auschwitz
Rajmund Kolbe è un ragazzino polacco che vive con la madre, Maria, il padre, Julius e i fratelli, Franciszeck e Josef. Poiché sono poveri, Rajmund non può frequentare la scuola ma, un giorno, non appena il farmacista del paese lo sente pronunciare i nomi delle medicine in latino che lui a stento riusciva a ricordare, si offre di insegnargli tutto quello che sa. Kolbe studia in Polonia e in Italia dove si laurea in filosofia e in teologia e ottiene pure il dottorato. Salito al potere, Adolf Hitler emana leggi antisemite ed allarga i confini della Germania attaccando la Polonia dove vive la più numerosa comunità ebraica. Kolbe viene imprigionato insieme ad altri confratelli e, poi, viene condotto nel campo di concentramento di Auschwitz. Il convento Niepokalanów, che aveva dato rifugio a migliaia di persone, 1500 delle quali erano ebrei, viene chiuso dai nazisti. Un giorno, uno dei detenuti evade. I nazisti per vendetta condannano a morte nel bunker della fame dieci prigionieri uno dei quali esclama: «Mia moglie! I miei figli!». Allora Kolbe compiendo la missione per la quale era venuto al mondo, fa la sua scelta. -
Preferisco la partner al tutto. Aforismi
Tra i tanti aforismi raccolti in questo libro c'è un calembour che dice ""mi sento un flaianeur"""": si tratta di un sincero omaggio allo scrittore Ennio Flaiano, maestro insuperato di questo genere letterario, e al flâneur, l'osservatore disincantato e curioso che contempla, preferibilmente passeggiando, ciò che i suoi sensi percepiscono in modo spesso causale. Ed è forse così, passeggiando e muovendosi senza una meta precisa, che pensieri di vario genere arrivano alla penna dell'aforista. Attraverso la mediazione di una mente ospitale, che non esclude nulla e fiuta il lato meno visibile delle cose, egli prova come un rabdomante a raccogliere, a catalogare, a dare ordine a un materiale informe, salvo poi rassegnarsi malinconicamente alla mancanza di un sistema e di un disegno globale. Se c'è un senso, non sta nel tutto, ma tra le parti, in quello spazio bianco che non è ancora stato riempito, nelle righe che separano un aforisma dall'altro. Da qui l'importanza del detto e del non detto, della parola scappata o appena sussurrata e di quella trattenuta nel silenzio, del chiaro e dello scuro, del pieno provvisorio e del vuoto carico di possibilità e di fibrillazioni. Ci sono poche cose che non si possano dire con l'aforisma, ma tutto quello che sarà detto dovrà avere sempre il carattere della leggerezza e della volatilità. E alla fine si rimane sempre con un pugno di matite."" -
Identità spezzate (identités brisées)
Lo scrittore Dominique Valarcher ha lasciato alla moglie Laetitia un laconico biglietto in cui indica che ha bisogno di riflettere. Lei è preoccupata e non sa dove si sia rifugiato. Marito fedele e sempre innamorato, è tuttavia turbato e persino affascinato dalla studentessa Nora Nemeth, che i Valarcher hanno incontrato poco prima in Ungheria. Egli si sente in colpa: la fedeltà è per lui la virtù cardinale. Non può dividersi tra due donne. Per caso - ma è davvero un caso? - Nora e Dominique si incontrano a Nizza durante una conferenza sulla letteratura francese. -
La molteplicità condivisa. L'empatia come condizione sociale
La comprensione delle menti altrui è un problema col quale la filosofia si cimenta da sempre ed ancor più profondamente da quando Descartes ha introdotto una separazione tra res cogitans e res extensa. Il problema non si risolve se non ricostituendo l'unità dell'uomo attorno a un principio unificatore: l'empatia. Tra l'io e l'altro esiste un legame empatico che agisce come ""collante"""". Si dà conoscenza dell'altro, nella capacità dell'io di ripercorrere mentalmente e di ricostruire l'azione dell'altro, in una forma di condivisione. C'è un """"senso"""" condiviso, in quanto godiamo di una conoscenza intenzionale con il mondo degli altri, che è resa possibile da meccanismi nervosi che presiedono azioni, sensazioni, emozioni. Le neuroscienze contribuiscono a creare un'immagine dell'umanità, intesa come spazio intersoggettivo, del quale farebbero parte tutti gli individui. Una """"molteplicità condivisa"""", una forma di empatia più larga, che tende, in questo senso, ad abbracciare i diversi aspetti di comportamento che ci permettono di comprendere gli altri, mediante la creazione di legami significativi."" -
Cultura medica a Napoli nel secolo dei Lumi
In questa breve raccolta di saggi l'autore è attento a far emergere anche in testi e in pagine apparentemente marginali i fili che legano autori e temi del secolo dei Lumi ai problemi aperti dalla rivoluzione scientifica nel campo specifico della medicina. La superiorità delle conquiste della nuova scienza non era dovuta a mere ragioni teoriche, ma alla sua efficacia nel risolvere problemi concreti. L'autore non esita a sottolineare come nel caso di Sebastiano Bartoli e la rinascita del termalismo, nelle considerazioni sulla morte di Domenico Cirillo, nell'esame del magnetismo di Giuseppe Saverio Poli, quanto la cultura medica si vada trasformando in problemi ora di sanità pubblica - beneficenza e cura, - ora di antropologia - le sensazioni dei moribondi - ora di antropologia e di sociologia insieme, se non addirittura di costume - nel caso delle cure magnetiche tra Settecento e primo Ottocento. -
L' irrazionale, il lavoro, l'amore
Non v'è nella realtà nessuna ragione. Anzi non v'è in essa né ragione, né non-ragione. Perché i concetti ""razionale"""" e """"irrazionale"""", sono soltanto concetti della nostra mente, contributi recati unicamente da essa nel suo concepimento dei fatti, ma che a questi non appartengono. [...] Nella realtà non v'è che la realtà sola, cioè i fatti. Essi non sono né razionali né irrazionali. Non sono dominati o diretti da una forza chiamata """"razionalità"""" o """"irrazionalità"""", come, diceva Hume, non sono dominati da una forza chiamata """"necessità"""", """"necessità logica"""", che li costringa ad essere quello che sono, e che, già prima del loro manifestarsi, escluda che essi possano essere diversi dal come si manifesteranno. Né razionali, né irrazionali, né necessari, sono i fatti. Sono semplicemente. Non fanno che essere. Non fanno che prodursi. È soltanto la mente umana che contemplandoli dappoi vi scorge la razionalità, l'irrazionalità, la necessità - ossia vi aggiunge e vi immette arbitrariamente questa che è una sua contribuzione."" -
Nel mondo dei libri. Bizzarrie
Ma la libreria è un piccolo mondo. Oltre le opere del genio, c'è tutta una moltitudine sterminata che si agita, che ride, che piange, che ciarla, che impreca, che sogghigna. Guardando quei libri con l'occhio scrutatore, vi vedete passare davanti, in una corsa vertiginosa, gl'ispirati, i prepotenti, i consolatori, i pessimisti, i decaduti, gli umili, i biricchini, i superbi, i pedanti, i burloni, i maligni, gli spensierati, i poliziotti, i misteriosi. Alcuni con una potenza diabolica tentano risvegliare in voi quegl'istinti che con tanti sforzi cercate reprimere e soggiogare; altri con soave linguaggio vi sollevano a più spirabil aere; altri infondono nel vostro animo un forte entusiasmo spingendovi a grandi cose, ma il riso beffardo di uno scettico, vi rende perplesso e dubbioso. Qui un filosofo delira e vi nega tutto, anche il mondo corporeo, là un mistico vi accenna il cielo come ultima meta.[...] Che cosa sarebbe l'umanità senza questi libri? Per essi voi siete uomo, per essi conoscete il passato, vivete nel presente, interpetrate il futuro. I grandi scrittori sono i veri condottieri dei popoli: essi guidano l'umanità, suscitano tanti avvenimenti, determinano tante diverse epoche. Il germe di tutte le rivoluzioni, di tutte le riforme, di tutte le fasi del progresso e della civiltà è qui, sotto i vostri occhi. -
L' urgenza di un moderatismo radicale. Emanciparsi senza dilaniarsi
Moderatismo radicale significa che bisogna essere il più possibile radicali nella lotta contro tutte le forme di dominio, ma non al punto che un radicalismo eccessivo si ritorca contro la lotta che viene portata avanti. Oggi si parla soltanto della Russia e dell'Ucraina. È una buona occasione per ricordare come la radicalizzazione dell'ideale comunista l'abbia condotto a ritorcersi contro sé stesso, e oggi, più di un secolo dopo la rivoluzione del 1917, a minacciare non soltanto l'Ucraina ma anche i vicini più prossimi, e a poco a poco, l'Europa e il mondo intero.