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Bar dei Caraibi. Reggae, rum e lacrime
Un gruppo di amici parte alla volta della Giamaica per trascorrere un'estate indimenticabile, fra rum e mare, ganja e reggae, coca e ""ragazze d'ebano che ballano nude sulla spiaggia corallina"""". Col vago punto di riferimento di un lontano conoscente che ai Caraibi avrebbe fatto fortuna - o almeno così si vocifera nella nebbiosa Brianza - i protagonisti si ritrovano alle prese con usi e costumi del luogo, arrivando a conoscere una realtà cruda ma fascinosa, in ogni caso ben diversa da quella che si vede nei depliant delle agenzie di viaggio."" -
Racconti a luce rossa. Il Decameron al tempo del «lockdown»
Ecco dunque in questo nuovo Decamerone, le canoniche dieci giornate durante le quali una disinibita congrega di amiche e amici, rinserrati piacevolmente in una villa sul mare, danno libero sfogo alle loro pulsioni. Rivivetene nella lettura le prodezze senza porre limiti all'immaginazione, «la più alta facoltà del pensiero umano», come sosteneva il non mai abbastanza compianto Federico Fellini. Prefazione di Gianfranco Angelucci. -
Donna Summer. La voce arcobaleno. Da disco queen a icona pop. Ediz. illustrata
Quando dieci anni fa giunse inaspettatamente la notizia della prematura scomparsa di Donna Summer a soli 63 anni, di colpo i dancefloor di tutto il pianeta interruppero i suoni elettrizzanti e le luci stroboscopische. La disco music aveva perso la sua regina. Voce potente e poliedrica come poche nel panorama musicale, nell’arco di quasi 4 decenni la superstar afroamericana originaria di Boston vende più di centocinquanta milioni di dischi, vince 5 Grammy, un Oscar e ottiene una valanga di premi e dischi d’oro e di platino in ogni parte del globo. Sovrana del dancefloor, ma anche iconica diva della musica pop, la Summer incarna l’intramontabile colonna sonora degli anni ’70 con una pletora di mega-hits da lei stessa scritti insieme al duo di produttori e musicisti Giorgio Moroder e Pete Bellotte: dalla sensuale Love To Love You Baby alla futuristica I Feel Love passando per gli evergreen Last Dance, Hot Stuff e Bad Girls, tra gli altri. Ma c’è di più. Le radici artistiche della cantante risalgono all’epoca hippie tra rock psichedelico e musical teatrali in quel di Monaco di Baviera dove, alla fine degli anni ’60, Donna inizia la sua ascesa verso il successo che la porterà a collaborare nel tempo con nomi come Barbra Streisand, Quincy Jones, Bruce Springsteen e David Foster. Incontrastata regina della disco music, genere poliritmico e rivoluzionario da lei stessa ancor più nobilitato, Donna Summer, trascendendo etichette e stilemi musicali, diventa una caposcuola per le generazioni di artisti che si succedono dagli anni ’80 fino ai giorni nostri. Non una mera biografia, il volume, impreziosito da interviste esclusive degli autori alla cantante e ad altri personaggi a lei vicini, offre uno spaccato inedito del percorso esistenziale e artistico di questa grande star oltre a delineare il contesto storico e sociale in cui questa magica avventura si è sviluppata. Prefazione di Pete Bellotte. -
Platone orale
Il saggio si pone all'interno di una secolare tradizione di ricerche e dibattiti sulle cosiddette dottrine non scritte del filosofo greco. Utilizzando dati di natura rigorosamente testuale e avvalendosi di un approccio filologico, Quintino Cataudella respinge la posizione di coloro che negano l'attività orale di Platone senza però mai giungere a sopravvalutarla a scapito di quella scritta. L'originale studio si compone di dieci capitoli redatti su cartelle dattiloscritte, con numerose integrazioni a mano, spesso frammentario a causa della scomparsa dell'insigne grecista e viene edito grazie alla cura di Paolo Cipolla, ricercatore di Letteratura Greca presso l'Università degli Studi di Catania e di Debora Cilia, dottoranda di ricerca in Filologia Greca e Latina presso la stessa Università. -
Viaggio in Sicilia e a Malta nell'estate del 1772
Con poche quanto rare eccezioni, la moderna storiografia del Grand Tour ha sino ad oggi ignorato il diario di viaggio dell'inglese William Young, di cui qui si presenta la parte relativa alla Sicilia e a Malta. L'opera di questo tipico rappresentante del Settecento razionalistico e illuminato a suo tempo passò inosservata e non ebbe alcuna diffusione né fra il pubblico né nei salotti dell'intellighentia inglese ed europea in quanto il suo autore nel 1774 ne fece stampare soltanto venti copie privatamente, a proprie spese e per il diletto dei suoi amici. A ben vedere, però, il Journal di William Young che nel 1772, all'età di ventitre anni, venne in Italia e fece il suo tour nelle regioni del Sud allora incognite e misteriose, presenta elementi tali da farlo annoverare, fra le opere più interessanti e godibili della letteratura odeporica relativa alla Sicilia. -
L' attualità della modernità. Da Céline alle espressioni artistico-letterarie contemporanee
Definito dallo storico Eric J. Hobsbawm come uno dei secoli più cruenti della storia a discapito delle innumerevoli conquiste sociali, scientifiche e tecnologiche che lo caratterizzano, il Novecento si presenta come una delle età più controverse per quella tensione dicotomica modernità/antimodernità che ha suscitato aspri dibattiti e polemiche non ancora sedate. L'antimodernità non deve essere, necessariamente legata a delle posizioni reazionarie, bensì ad una resistenza ragionata contro i mali della modernità dovuta a una viva sensibilità o alla capacità di prevedere lo sfacelo della società contemporanea. Come testimoniano i saggi contenuti in questo volume curato da Loredana Trovato, professore a contratto di Lingua Francese presso l'Università di Catania e di Letteratura Francese presso l'Università Kore di Enna, il rifiuto del mondo moderno si attua nelle forme più disparate: con il ricorso all'invettiva politica, all'accesa battaglia per le idee; c'è chi, invece, preferisce rifugiarsi in realtà 'utopiche'; c'è chi, infine, come Céline, abbandona qualunque forma d'engagement politico per darsi ad una poetica del désengagement. -
Gita pedestre da Ventimigia alla Spezia
Nel leggere il resoconto del viaggio pedestre da Ventimiglia alla Spezia, scritto da Antonio Annoni nel 1897, si rimane colpiti nel constatare come, alla fine dell'Ottocento, nelle due Riviere liguri la vocazione turistica e la vocazione industriale si ritrovino a coesistere con risvolti di sorprendente modernità. Si tratta di 366 km a piedi, che il lettore può seguire attraverso gli occhi del viaggiatore in cammino, attirato, di volta in volta, o dalla straordinaria mutevolezza del paesaggio o dalla ricchezza del patrimonio storico-artistico che lo porta a descrivere, con sintetica precisione, chiese, santuari, fortificazioni e palazzi. Annoni inaugura così un nuovo modo di vivere il viaggio, dove il piacere della scoperta, dell'esplorazione e della conoscenza consente di vedere il paesaggio dall'interno, diventandone parte. Il volume ripropone il testo integrale del viaggio di Annoni con un accurato apparato critico e bibliografico curato da Sabrina Cipriani, funzionario del Servizio Turismo della Provincia della Spezia e docente di marketing e marketing turistico presso l'Università degli Studi di Catania. -
Metodo della sopravvivenza
È arduo trovare un'intesa con l'altro da sé. Forse l'unico rapporto tra esseri umani di qualche soddisfazione è quello sessuale, affidato all'incontro dei corpi. Questo è per Dante Virgili il ""Metodo della sopravvivenza"""". Nessun legame che non passi attraverso la carnalità sembra capace di interrompere la solitudine del protagonista, un professore di tedesco non più giovane che consuma le sue giornate nella Milano estiva del 1990. Nessun evento particolare, non una trama. Solo pensieri, ricordi d'incontri con corpi di uomini e donne, desideri di nuove avventure. È una celebrazione dell'erotismo, che esplode in una sessualità sfrenata, non usuale, in cui il corpo si fa altare del piacere, attraverso il dolore spasmodico, che prelude all'urlo dionisiaco del nichilismo ad alzo zero. Il professore vive da solo. Pochi i contatti con il mondo esterno, teatro di eventi eccezionali, che come un'eco arrivano nel suo salotto borghese, attutiti dalla penombra, come la calura estiva. Sui giornali si festeggia la riunificazione tedesca, la caduta del muro di Berlino, mentre la televisione trasmette le semifinali dei mondiali di calcio."" -
Netflix party
Viaggiatori dispersi in un futuro troppo caldo per essere vero. Pubblicitari in carriera in fuga da se stessi. Adolescenti senza scampo. Musicisti jazz, homeless, scalatori, alieni atterrati sul pianeta Terra. E ancora: bottiglie di vino che raccontano una vita ormai giunta alla fine e cinici manager alle prese con l'ennesimo Negroni sbagliato. Sono alcuni dei protagonisti dei dodici racconti di Netflix party: esistenze giunte al limite, personaggi trasformati da scelte estreme ma anche oggetti e luoghi trasfigurati dall'attività umana. Scritte come fossero canzoni rock o brevi film dai dialoghi serrati, le dodici storie raccontano l'ansia, l'adrenalina, il senso di perdita, la follia, lo smarrimento che si provano una volta giunti al limite: quando le scelte valgono doppio, gli errori sono imperdonabili e la catastrofe sembra imminente. E pure, nonostante tutto, c'è un senso di profonda umanità racchiuso nelle scelte di molti dei personaggi. Quasi una sorta di resistenza a un mondo che ci vuole confinati. -
Crocevia dei cammini
«Luce lasciata e tersa / dei primi giorni di dicembre, / misericordia del vento sul / tuo viso gentile, tagliato dal freddo. / È l'eco ostinata del vuoto, è un peso greve sul cuore; / neve che accende e poi placa l'inciampo della sera. / Andare in pezzi, fiorire un mattino.» -
Taccuino pugilante sono
Racconti -
Cateteri e stelle
Il secondo tirocinio del secondo anno della scuola per infermieri, prestai servizio in una casa di riposo a Venezia gestita dalle suore dell'ordine delle oblate benedettine. Il giorno che arrivai la casa di riposo era in subbuglio. Uno degli ospiti lasciato libero di camminare per i corridoi stringendo in pugno l'asta di una flebo dalla quale non si staccava mai, aveva rubato un occhio di vetro dal comodino di un altro ospite, lo aveva imprigionato nel pugno e non voleva lasciarlo. - Paride - la voce di un'infermiera risuonò acuta, mentre tentava di strapparglielo di mano. - Che cosa sta succedendo? - il dottor Zanca, il primario dell'istituto, uscito dal suo studio li raggiunse. - Paride ha rubato un occhio di vetro dalla scatola sul comodino del comandante Malfatti - l'infermiera rispose affannata salvandolo per il rotto della cuffia prima che cadesse sul pavimento. Il vecchio Paride affetto da demenza, ignaro del motivo di quelle accuse, agitando la mano libera dall'asta della flebo si difese: - Io? Un occhio di vetro? Non so niente. -
Il volo degli storni
Al risveglio da un incubo premonitore, C, un adolescente alle soglie dei quattordici anni, scoprirà suo malgrado che non sarà più figlio unico. J, il suo migliore amico, nello stesso giorno viene a sapere che il suo amato nonno presto se ne andrà per sempre. Questa oscillazione tra una vita in arrivo e una che se ne va, innescherà una serie di inevitabili reazioni a catena che coinvolgeranno con forza i protagonisti della storia, mettendoli di fronte alle loro più intime paure e fragilità. Un romanzo di formazione, nel quale una gravidanza e un male incurabile saranno i luoghi di incontro tra generazioni distanti. Tutto accadrà in ventiquattr'ore, mentre una serie di maldestri incidenti obbligheranno i personaggi a mettersi a nudo, a reagire velocemente, all'unisono, in un intreccio composto da ironia e commozione. Sullo sfondo, le forze selvagge di una natura sublime e potente, alla quale nessuno potrà sottrarsi. -
Una zattera di nuvole
Matilde ha un appuntamento, di quelli che non si possono rifiutare. Con un medico che pronuncerà una sentenza - ancora non sa quale. Il suo viaggio in treno si trasforma così in un parallelo viaggio dentro sé stessa, per prepararsi al verdetto che l'attende. Ogni gesto degli altri passeggeri, qualunque dettaglio le scava nel cuore, riportando a galla emozioni e sentimenti mai dimenticati: la sistematica incomprensione e l'eccessiva durezza della famiglia d'origine, il rapporto conflittuale con la sorella, il dolore feroce che solo chi dovrebbe per definizione volerci bene può infliggerci. Infine l'amore, assorbente ed esclusivo, per Riccardo. Un amore in grado di dare un senso a un'esistenza intera, di regalare la forza per accettare anche quello che non è in nostro potere cambiare. Una zattera di nuvole cui aggrapparsi per non smarrirsi nell'incessante fluire della vita. -
Ultimi miracoli
I protagonisti di queste storie, antieroi dei nostri giorni, devono affrontare momenti cruciali o nodi irrisolti e nel contempo superare le proprie fragilità. Sono sospesi fra occasioni mancate e attese rivincite, mentre il destino prepara in segreto i suoi agguati. Un uomo già adulto non sa più chi sia il proprio vero padre. Un altro, in doloroso conflitto con la figlia, vede messa in crisi la scelta su cui ha fondato la propria esistenza. Due sorelle difendono la loro storica libreria, mentre un giovane bibliotecario vuole risolvere l'enigma di un messaggio di soccorso lasciato in un volume. Con una scrittura asciutta e limpida, che rivela più di quanto dice, vengono messe in luce speranze e ossessioni, solitudini e intese profonde, come quella che nasce fra un assistente sociale e l'anziano invalido che un tempo fu il suo professore. Sotto la superficie della realtà preme una tensione che prelude a svolte inaspettate, per il lettore e per gli stessi protagonisti, accomunati dalla volontà di non arrendersi, dalla tenace ricerca di un varco salvifico. Di un ultimo miracolo possibile, come quello che illumina una coppia di profughi in una toccante natività odierna. -
Le stanze
Una formidabile presenza di situazioni e figure popola questo nuovo libro di Guido Monti, che ci offre, ad ogni passo, pagine densissime di concretezza e vissuta realtà. Il suo stile si muove nella scelta di un ampio verso denso e prosastico, che è un efficace strumento per realizzare un percorso che si apre a un largo fiato narrativo. ""Tra la magica progressione dei tempi e le solite storielle"""", pescando dalla memoria, o essendone coinvolto, tra riapparizioni da un tempo lontano e strappi di pena, Monti indaga l'evolversi o l'involversi di un mondo in cui vede l'affiorare e l'imporsi di nuove presenze e condizioni, pur se la sua sensibilità non può non registrare anche la luce, per esempio, di immagini femminili, come Nina, per quella che definisce una """"liturgia d'amore"""". E nel corpo pulsante di questo suo articolato insieme, spesso anche inevitabilmente, umanamente contraddittorio, si affaccia il risalto delle più indimenticabili guide, dei protagonisti, nei diversi tempi e luoghi, della scrittura, come, per citare solo i primi che nelle varie pagine affiorano, Auden, Keats, Montale. Le stanze, è dunque la testimonianza di una piena maturità espressiva che fa di Monti una figura di riferimento della nuova poesia."" -
Prima opera del gesto
Dire questa calda umanità/ sulla pagina dove domina la lode/ dire la colma gioia dei venti/ che conducono stanchezze sante./ Che tu sia qui o fra le salde croci/ dei versi, io andrò/ una sera con i pollini svanendo/ in un invisibile cantuccio d'oro. -
Ricostruzione delle favole
L'opacità refrattaria della vita irrisolta,/ il ripetersi di ossessioni psichiche/ come braccia vive staccate daí corpi./ Dimenticato il torto scatenante,/ in queste case infestate s'aspetta/ il singolo atto d'amore/ che spezzi la catena dell'errore. Prefazione di Umberto Piersanti. -
Antologia del domicilio
Ci si arena nello specchio la sera/ concludersi di nuovo nel riflesso/ come su una banchina a guardare/ sul binario il treno che arriva/ ancora una volta a portarti a casa. Scampoli di storie, un'antologia di esistenze, un raduno di vite, raccontate e testimoniate attraverso le loro appartenenze domestiche. L'irresistibile trama che rende singolare e unica ogni esistenza, nel saldare speranze e ferite, ricordi e mancanze, scoperte e sottrazioni, attraverso la dimora. -
Il diario del Minotauro
Si tufferà Moschino dal suo scoglio ? Si capiranno Giorgia e Pincio? Qtianto durerà l'amore di Dru nel fuoco della vita? E il Minotauro, saprà salvarsi ? Moschino, Giorgia, Dru, il Minotauro: alcuni dei protagonisti de Il diario del Minotauro, dodici racconti raccolti in quattro arcipelaghi: Sangue, È questo amore, Case, Slittamenti. Storie tutte che germogliano da un seme di vero e ci catturano con la violenza di un pugno o il soffio di una carezza. Pagina dopo pagina, si affonda con mani e piedi nella vicenda umana: dall'incandescenza dei legami di sangue e d'amore a quelli con la casa, luogo psichico-materiale di felicità o drammi, nel mutare di ogni esistenza. Sono tutte storie vicine nel loro orizzonte di senso, florilegio di registri espressivi che per stile e lessico aderiscono come un calco naturale ai mondi narrati, in una polifonia capace di penetrare il profondo di emozioni e sentimenti, illuminando ora il mistero e l'incanto dell'adolescenza, ora la disperazione e la gioia adulta, ora il guizzo imprevedibile della vita quando si fa destino. L' intreccio dialogante di voci, tempi e spazi compone il caleidoscopio dolceamaro di quel reale in cui le vicende interrano il loro seme, e i personaggi, allora, seppur nella varietà delle singole trame, si prendono per mano, fratelli di un'unica, sola avventura che conduce il lettore là dove tutto accade per restituire, alla fine, sorpresa e spaesamento. Se il Minotauro ci ricorda il monstrum che abita in noi, i racconti luminosamente lo svelano.