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Le parole per dirlo. Migrazioni, comunicazione e territorio. Atti del convegno (Roma, 22 settembre 2011)
Gli atti del convegno ""Le parole per dirlo. Migrazioni, comunicazione e territorio"""", svoltosi il 22 settembre 2011, presso la sezione di Geografia del Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche dell'Università La Sapienza, rappresentano la sintesi di un confronto critico, interdisciplinare, culturale e di forte spessore scientifico sull'uso del linguaggio in tema di migrazioni. L'evento ha messo in luce la possibile ambiguità del linguaggio nella trattazione delle migrazioni, il verosimile uso manipolatorio e discriminante delle parole ma, allo stesso tempo, ha evidenziato le potenzialità che possono scaturire dall'uso dei termini linguistici nel processo di territorializzazione legato al fenomeno delle migrazioni."" -
Tolleranza e diritto
L'attuale scenario internazionale presenta una serie di conflittualità e di problematiche ritenute, fino a qualche tempo fa, come caratteristiche di un passato ormai completamente superato. Lungi dall'essere finita, la storia invece prosegue fra prospettive di emancipazione e drammi collettivi, e nuovamente ha mostrato come illusorie le proclamazioni del raggiungimento di una fase nella quale conflitti e lotte sarebbero scemati fino a dileguare. Si è trattato di un effetto ottico rivelatosi tale piuttosto presto, se, come accade, assistiamo al ritorno in grande stile dei conflitti religiosi. Ma non è anche questo un ulteriore effetto ottico? Come sono stati neutralizzati conflitti di questo tipo in passato? Si può volgere lo sguardo alla lezione di autori quali Tommaso Moro, Milton, Locke e Voltaire anche in vista di una comprensione più profonda della situazione contemporanea. -
Tra Nietzsche e Freud. Soggetto, potere, esperienza del male
L'analisi della dimensione teoretica e morale della soggettività in Nietzsche e Freud, condotta alla luce del contributo fenomenologico hegeliano, implica la riflessione sugli aspetti più contraddittori e ""drammatici"""" della condizione umana. In un'epoca che è stata definita post-metafisica, in questo volume si illustra attraverso Nietzsche e Freud il tragico delle scelte morali entro una cornice storica profondamente segnata dal """"male"""", ponendo le loro opere dal lato del dovere e del volere della coscienza morale di fronte al problema della libertà. Mettendo in risalto il regime di interdipendenza fra soggettività, potere ed esperienza del male, si vuole ritrovare un orizzonte possibile di intersoggettività. Nell'esercizio della scrittura filosofica, a fronte dell'esperienza morale del mondo - che nel nostro tempo fa ancora """"problema"""" - questo volume intende praticare un'inversione di marcia rispetto alla """"lettura"""" della stessa già a suo tempo indicata, con acume e originalità ermeneutica, da Karl Löwith nel suo procedere """"da Hegel a Nietzsche"""". Si affida al lettore il senso di questo gesto interpretativo."" -
Politics e Liberation. Ediz. italiana
Nell'America degli anni Quaranta e Cinquanta, il dissenso politico fu pressoché inesistente. Alla progressiva scomparsa delle forze riformatrici e alla perdita di peso di quelle liberal e democratiche che erano state in prima fila nell'Amministrazione Roosvelt, corrisposero la dissoluzione e l'emarginazione dei gruppi di sinistra che avevano guidato il dissenso e l'opposizione sociale e politica. Tuttavia il radicalismo non scomparve completamente. Un filone di radicalismo sopravvisse, venne fatto proprio da una ristretta minoranza di intellettuali e trovò espressione in alcune riviste politico-culturali a tiratura limitata. ""Politics"""" e """"Liberation"""" furono tra tali pubblicazioni. Le due riviste, pubblicate in periodi diversi - Politics dal 1944 al 1949 e Liberation dal 1956 a tutti gli anni Sessanta - furono significative della reazione al clima politico, sociale e culturale dominante."" -
L' olismo nella scienza e nella filosofia. Breve storia di un termine
Il libro si propone di presentare la storia di un termine - l'olismo - nonché il complesso e ampio dibattito filosofico e scientifico che ne è seguito, a partire dal momento della sua introduzione ufficiale dei primi anni Venti del XIX sec. fino ai nostri giorni. Mediante la ricostruzione del pensiero del padre linguistico dell'olismo - J. C. Smuts - si seguono le tracce del suo sviluppo, facendo rivivere le voci di filosofie di scienziati; si analizzano i dibattiti e i metodi di ricerca che adesso si sono ispirati, si ripercorrono correnti e scuole di pensiero più omeno note, in modo da toccare una fetta importante della storia della cultura del Novecento. Attraverso l'inseguimento dei sostenitori così come dei critici dell'olismo, il libro mostra come, di sicuro, la riflessione sulla scienza e sul suo metodo non è più la stessa dal momento del suo apparire. -
La scuola delle opportunità. Strategie didattiche per una pedagogia della complessità nelle società contemporanee
Un architetto che parla di pedagogia della complessità, di pedagogia delle differenze, di sguardo ecologico sul mondo? Se l'abitare rappresenta il tratto distintivo dell'essere umano che vive nel mondo, se alla base di un buon percorso didattico vi è la formazione del gruppo classe, da cui nessuno si senta escluso, se l'autorità con gli studenti non basta, ci vuole autorevolezza, se oggi viviamo in una società-mondo in cui non si può più parlare di patrimonio culturale condiviso da tutti... allora i luoghi, il territorio e lo spazio costituiscono importanti strumenti strategici per ricercare percorsi didattici capaci di confrontarsi con le sfide del XXI secolo. I docenti non possono essere lasciati soli ad affrontare in prima linea problematiche nuove e complesse che riguardano tutti noi. Da una ricerca-azione pluriennale svolta presso alcune scuole perugine e dall'energia ricevuta per i riscontri ottenuti sul campo, l'autrice propone le sue riflessioni e le attività didattiche svolte con gli studenti, nella convinzione che le buone pratiche vadano condivise. -
La civiltà della cooperazione. Un modello di rinnovamento per una leadership etica
Stiamo vivendo un'epoca di passaggio e trasformazione, feconda di visioni e ricca di prospettive. Questo è il vero volto della ""crisi"""", quello che ci deve permette di progettare innovazioni e realizzare cambiamenti. In questo libro corredato da """"reti concettuali"""", composte di """"parole-chiave"""" - è presentato un nuovo """"modello cooperativo"""", costruito da una """"società a rete"""", costituita dalla condivisione, dalla compartecipazione e dalla corresponsabilità. L'esigenza di """"rinnovamento sociale e politico"""" comporta una riscoperta morale, edicata sulla """"tensione etica"""" e su competenze sociali e organizzative. Da ciò l'urgenza di generare una """"leadership etica"""", riconosciuta pubblicamente, che provenga dal tessuto sano della società civile. Il fine è di ricostituire uno """"spirito di collaborazione"""" e di """"reciproca fiducia"""", anima e forza di una """"economia a porte aperte"""", dove equità e trasparenza possano ridare legittimazione alle istituzioni pubbliche e riassegnare credibilità all'impegno amministrativo e politico."" -
Fotogrammi
Sotto il titolo ""Fotogrammi"""" sono qui raccolti gli articoli usciti, tra il settembre 2000 e il febbraio 2011, sulla rivista """"Film D.O.C."""", fondata e diretta da Piero Pruzzo. Si tratta degli sconfinamenti di uno studioso di teatro nel vasto territorio del cinema. Da Helmut Käutner a Edgar Reitz, da Jean Vigo a François Truffaut, da Beckett a Jarman, da Trenker a Zurlini, ieri e oggi si alternano negli intrecci del cinema europeo proposti in questo libro. Così come, da Alberto Casella a Anna Bonacci, si danno esempi di scambi tra cinema e teatro, non mancano i passaggi dalla letteratura al cinema, da Bontempelli a Pirandello, da Elfriede Jelinek a Bruce Chatwin. Ne scaturisce un caleidoscopio di immagini, tratte da film noti e meno noti."" -
Sorelle di Saffo, sorelle di Shakespeare
I saggi di questo volume collettaneo trattano delle difficoltà di affermarsi, ma anche della grande originalità di scrittrici nel campo della poesia, della prosa e del teatro in un arco di tempo e di culture che va dalla Grecia di Saffo alla Roma antica, dal Cinquecento francese al Seicento spagnolo, dal Settecento inglese all'Otto e Novecento tedesco e americano, presentando un quadro di letterature comparate al femminile quanto mai interessante, variegato e di rara competenza. -
Nuovo viaggio in Carolina. Resoconto degli usi e costumi degli indiani
Tra il Seicento e il Settecento, l'Inghilterra della dinastia degli Stuart e degli Hannover conobbe una notevole espansione delle esplorazioni nel Nuovo Mondo, che influì non poco sulla produzione letteraria del tempo, con la nascita del romanzo realista. Diversi viaggiatori inglesi avevano scritto diari e resoconti sulla Carolina prima che John Lawson vi si recasse. Partendo, probabilmente, dai riferimenti cartografici dei suoi predecessori, Lawson si inoltrò in un'avveniristica esplorazione delle zone vergini della Carolina, imbattendosi nell'universo dei nativi d'America, ancora poco conosciuti. ""Nuovo viaggio in Carolina"""", pur contenendo anche una relazione sugli aspetti geografici e naturalistici della colonia, si staglia per l'analisi dettagliata della vita degli indiani locali, configurandosi come un prezioso documento di carattere antropologico che avrebbe avuto un'importanza basilare per la ricostruzione storica delle popolazioni autoctone della costa orientale."" -
Faxian. Un pellegrino cinese nell'India del V secolo
Nella sua relazione di viaggio, il grande monaco buddhista cinese Faxian narra il suo pellegrinaggio ""alla ricerca del dharma"""", intrapreso con l'obiettivo di procurarsi copie manoscritte dei testi del Vinaya, la disciplina monastica di cui lamenta l'assenza in Cina. Partito da Chang'an, attuale Xi'an, nel 399, Faxian percorre i torridi deserti dell'Asia Centrale, valica la catena montuosa del Karakorum e giunge nell'India Settentrionale, visita il Madhyadesa e lo Sri Lanka, per poi rientrare in Cina via nave nel 413/414 attraverso le perigliose rotte dei mari del sud. Le sue memorie sono una raccolta unica e preziosa di informazioni sulla religione, gli usi e costumi e in generale la società centro-asiatica e indiana dell'inizio del V secolo: vi troviamo la dettagliata descrizione dei principali luoghi di culto, di immagini e oggetti sacri e dei ritualidel Buddhismo dell'epoca, ma anche dati più generici sulla flora e sulla fauna locali, sugli usi e costumi delle diverse popolazioni, sull'amministrazione pubblica e sul sistema penale."" -
Folclorismi medievali, rinascimentali e barocchi. Riflessioni antropologiche sulla contemporaneità «storica»
Questo volume nasce dall'incrocio di più percorsi personali, professionali e scientifici, su un fenomeno ampiamente diffuso in Italia: il revival storico come elemento cardine della festa contemporanea. I saggi degli otto autori, con una introduzione di Giancarlo Baronti, rappresentano il tentativo di costruire una piattaforma concreta didialogo, all'interno della quale la riflessione antropologica e l'etnografia riescano a misurare i propri lessici con le dimensioni locali dei patrimoni culturali festivi, nonché a confrontarsi con le attitudini e con le propensioni di tutti quei differenti soggetti che con Hugues de Varine potremmo definire ""militanti locali del patrimonio""""."" -
Il trionfo dell'antieroe nelle serie televisive
Negli ultimi anni gli spettatori televisivi si sono abituati alla presenzasempre più imponente di serie tv. Ma non solo. Queste serie televisive vedono sempre più al centro delle vicende narrate protagonisti un po' particolari, con caratteristiche che potrebbero sembrare a prima vista abbastanza anomale. Infatti si tratta spesso di protagonisti ""negativi"""", deboli o cattivi, in sostanza si tratta di antieroi. Il testo affronta quindi l'analisi di questi personaggi anomali che manifestano caratteristiche contrarie a quelle normalmente attribuite all'eroe, ma che nonostante tutto attraggono gli spettatori televisivi che ad essi si affezionano. Ma perché siamo attratti dai protagonisti """"negativi"""" delle serie tv? Cos'è un antieroe? E come tale figura si integra alla forma della narrazione televisiva attraverso la serialità?"" -
Alfonso Gatto. Poeta e scrittore
Questo lavoro costituisce una riflessione sull'opera di Alfonso Gatto e del valore universale della composizione creativa, sia essa testo poetico, letterario, o manifestazione artistica, affinché diventi sempre più espressione del primato dell'essere sull'avere. Alfonso Gatto visse ed operò per l'arte. Se per i canoni della Retorica è la poesia che risponde ad opera che rappresenti un sentimento in modo da renderlo universale e che sia prodotto dalla fantasia, anche i testi in prosa di Alfonso Gatto pur esprimendo un sentimento in modo immediato, particolare e autobiografico, per certi aspetti rispettano tali canoni. Personalità eclettica, come è comprensibile, che ha tracciato un solco profondo sia nella nostra letteratura con le sue leggiadre poesie e coni suoi edificanti saggi dai profondi contenuti, sia nell'arte, dove ha trasmesso un'intensità emotiva corroborata da un cromatismo perfetto, presente in tutta la sua opera. La stessa poesia, così raffinata e toccanteci appare come un affresco, tanto è impregnata di colore. -
Le parole dell'antropologia medica. Piccolo dizionario
Il testo seleziona un repertorio di temi fondanti dell'antropologia medica, dandone una presentazione critica e costruendo un interessante quadro di riferimento, attento al dibattito internazionale contemporaneo, che fa spesso riferimento anche al contesto sociale e politico-istituzionale italiano. I contributi, caratterizzati da una comune impronta innovativa, si collocano entro un orientamento di antropologia medica critica che si sottrae a soluzioni riduzionistiche o a semplificazioni ideologiche. La rassegna che ne risulta è uno strumento utile sia ad orientare il lettore che si cimenti in un primo approccio alla materia, sia ad aprire prospettive di riflessione per chi ne è già esperto. L'iniziativa del testo ha origine dall'intento di esprimere un riconoscente omaggio a Tullio Seppilli, il fondatore di questa disciplina settoriale nel nostro Paese, che ha dato vita alla Società italiana di antropologia medica (Siam), alla sua rivista (""AM"""") e ha favorito il costituirsi del gruppo di studiosi che intorno ad esse si raccolgono."" -
Corrispondenza dalla Libia per il «Corriere della Sera» (1911-1912)
Lo scrittore livornese Guelfo Civinini fu corrispondente in Libia per il ""Corriere della Sera"""" nel periodo compreso fra la fine del settembre 1911 e la metà dell'agosto 1912, i mesi cruciali della conquista coloniale italiana. Per il quotidiano milanese scrisse ottantadue articoli, dei quali ventuno sono ripubblicati in questa antologia. Si tratta di corrispondenze di argomento vario: traversate marine, battaglie, uso bellico dei dirigibili, descrizioni paesistiche, illustrazione di usi e costumi delle popolazioni locali, cronache delle scoperte archeologiche, riflessioni sul senso e il fine della propria professione. Altrettanto varia è la loro cifra stilistica: dal racconto avventuroso e fiabesco dei viaggi per mare e per terra al resoconto concitato ed eroizzante degli scontri militari più cruenti, dal conciso reportage di prima o di sesta pagina alle pause descrittive della vita degli abitanti delle città e delle oasi, destinate alla terza."" -
Colloquio di Lorenzo con la madre
Nel chiuso di una stanza una madre (Alice Weiss) e un figlio (Lorenzo Milani) dialogano e discutono sulle scelte di una vita e suigrandi temi dell'esistenza: l'amore, l'uguaglianza, la dignità, la giustizia,la coerenza, il tradimento&Ma è soprattutto sulla politica, la scuola, la Chiesa che la discussioneassume toni appassionati e di forte attualità. Un dialogo sincero e vero attraversato dal filo dei ricordi familiari,dalle immagini ancora vive della guerra, dalla malattia e dalla consapevolezzadi avere seminato provocazioni e contraddizioni. ""Non sono stato un santo. Non mi sono preoccupato di essere simpatico. Ho amato quelli che mi erano vicino con tutta l'anima. Ad essi ho dato l'anima, tutto quello che avevo, tutto ciò che sentivo, tutto ciò che conoscevo""""."" -
L' inchino ai faraglioni
Chi non ha sognato almeno una volta di solcare il mare su una nave da crociera? Di passeggiare lungo quei corridoi di coperta respirando a pieni polmoni l'aria che sa di salsedine, di pranzare nelle enormi sale imbandite di ogni ben di Dio, di partecipare a quegli spettacoli nei saloni illuminati a giorno sentendosi un po' protagonista? E, infine, di assaporare il gusto dell'esotico e dell'avventura nei porti di attracco? La storia ha come protagonisti due giovani coppie di diversa estrazione sociale che, superato il primo momento di diffidenza, stringono una profonda amicizia. Attraverso di loro scopriremo i segreti e gli intrighi della vita di bordo, ma anche il fascino misterioso delle escursioni nei porti più caratteristici del mediterraneo. Ma un finale a sorpresa, che ruota intorno alla figura del Comandante della nave, li vedrà coinvolti in un disastroso inchino ai faraglioni di Capri, che cambierà per sempre le loro vite. -
Scomparire
"Leggendo la raccolta di Matteo più volte ho avuto occasione di pensare al modello pascoliano, alla rivoluzione inconsapevole del poeta, come la chiamò Giacomo De Benedetti e, soprattutto, alla definizione, diventata poi classica, che il discepolo Manara Valgimigli attribuiva alla Poesia del Maestro difficilissima tra le più difficili. Un giudizio che, come sa chi ha amato e ama leggere il Pascoli, facilmente si rovescia per diventare poesia facile tra le più facili per chi ne avverta i naturali meccanismi che la ispirano e la governano e, soprattutto, per chi ne concepisce la visione delle cose e del mondo. Non paia irriverente l'accostamento, ma la semplicità del Pascoli si basa sulla poetica del Fanciullino e ha come destinatario naturale il fanciullo, anche avanti negli anni, e sulla tecnica 'del cannocchiale rovesciato' che rende piccole le cose grandi e grandi le piccole. Pascoli aveva letto e ben letto Omero e Virgilio e da loro aveva imparato le regole naturali della poesia, adottando un vocabolario limitato, ma molto vario negli esiti grammaticali, linguistici, stilistici e musicali."""" (dalla prefazione di Carmine Varasano)" -
Manuale di peruginitudine. Adattato all'uso e all'intelligenza comune
Nell'affrontare la materia ""grammatica"""" mi sono reso conto che una lingua è solamente un elemento di quella che può essere definita cultura di una collettività, intesa come patrimonio di conoscenze, nozioni e azioni. Per analizzare, comprendere e spiegare una parlata vi è quindi bisogno dell'osservazione di fenomeni di portata e livello superiore come il concatenarsi degli eventi dell'umanità, meglio conosciuto con l'accezione """"storia""""; e come la spiegazione dei comportamenti di una determinata popolazione, che risponde al nome di """"antropologia"""". Nel combinare questi elementi si giunge a spiegare la cultura di Perugia col termine di peruginitudine, col quale abbiamo intitolato il nostro libro. La peruginitudine è stata definta da Giacomo Santucci come la coscienza che i Perugini, vecchi e nuovi, hanno della propria cultura antropologicamente intesa.""