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Quell'anno del '43. I giorni di guerra in un paese del Sud
Quei giorni di guerra di quel cupo e tragico anno del '43 furono per gran parte delle popolazioni del Sud Italia, in particolare per quelle della Campania e significativamente del Napoletano e del Salernitano, un vero e proprio orrorifico incubo, in cui la speranza di uscirne in qualche modo vivi ai più sembrava una mera chimera. Questa volta la guerra era in casa, anzi casa per casa, con il suo strascico di morti e distruzioni. Anche il nemico in quei giorni non era per niente chiaramente individuabile. Tutto era offuscato e caotico: l'alleato di ieri diventava il nemico (e che nemico!) di oggi, e il nemico di appena ieri si attendeva, a braccia aperte, come liberatore. In quelle contrastate battaglie all'ultimo sangue di quei giorni confusi e terribili la gloria e il valore dei soldati di ambedue le forze contendenti furono ben poca e misera cosa a fronte alle cataste di morti civili innocenti e alle immani distruzioni materiali e morali, che segnarono come indelebili scudisciate la faccia di quelle popolazioni. Troppo spesso, ci si dimentica che la grande Storia è fatta di tante piccole storie, intrecciate tra loro in una trama fittissima, senza queste ultime nemmeno esisterebbe la Storia e tantomeno essa avrebbe per noi un senso compiuto. Sono proprie le piccole storie a creare quell'empatia, che ci permette poi di comprendere i singoli avvenimenti in un più vasto disegno. Come la piccola storia narrata da un anziano, allora appena ragazzotto quindicenne, che visse quei giorni tra una continua e insaziabile fame e una curiosità irrefrenabile, che quasi sempre la vinceva persino sulla fame. Che con i suoi occhi sgranati per la meraviglia vedeva passare, nella stretta strada dove abitava, i mastodontici carri armati di una divisione panzer tedesca e guardava sbalordito e ammirato quei giovani carristi tedeschi affacciati alla torretta, solo di qualche anno più grandi lui. E quasi quasi provava invidia. Ignorava allora che quei giovanissimi andavano a morire nell'assolata e desertica piana di Paestum. Erano comunque e sempre i giorni di guerra di quel cupo e tragico anno del '43. -
Prima e dopo Barbarossa. La parabola del III Reich
Ricorre quest'anno l'80° della battaglia di Stalingrado, anche se la ""città di Stalin"""" si arrese, con la 6a Armata di von Paulus, il 2 febbraio 1943. Inizio della definitiva parabola discendente del terzo Reich. Non aveva portato fortuna, l'anno prima, intitolare l'attacco all'URSS all'imperatore Hohenzollern, soprannominato """"Barbarossa"""". Troppe le carte mancanti. La prosecuzione delle ostilità contro l'Inghilterra (vana la missione di pace del """"delfino"""" di Hitler, Rudolf Hess) aveva costretto la Wehrmacht a disperdere Divisioni su Divisioni: dalla Francia alla Norvegia, dalla Danimarca alla penisola balcanica, alla Libia. Inoltre contro il parere dell'alleato, Mussolini aveva attaccato la Grecia aprendo all'Asse un nuovo fronte, con il differimento delle operazioni contro la Russia dal 15 maggio al 22 giugno: preziose settimane di bel tempo perdute. Infine, nessun serio tentativo venne fatto per convincere il Giappone ad attaccare alle spalle l'Armata Rossa, quando i Tedeschi raggiunsero i sobborghi di Mosca. Spaventoso il prezzo, in vite umane, pagato dall'URSS. Nel 1940 Kruscev chiese agli esperti i dati """"veri"""": gli fu risposto, 40 milioni i caduti, militari e civili, della """"Grande Guerra Patriottica"""": spaventato, il Segretario generale del PCUS dimezzò la cifra. La sola Armata Rossa aveva perduto otto volte più uomini dell'esercito tedesco."" -
Dopo Caporetto. L'amministrazione del Friuli occupato. da novembre 1917 a ottobre 1918
Sin dai giorni che la seguirono, l'occupazione dei territori del Friuli e Veneto, avvenuta in seguito alla sconfitta di Caporetto, non ha mai smesso di essere sotto i riflettori, né ha cessato di attirare l'attenzione dei lettori e degli storici. Ma nonostante la copiosa produzione letteraria, si è sempre avvertita la mancanza di un'analisi del punto di vista di chi occupò quei territori italiani dopo la sconfitta dell'ottobre 1917: l'esercito austro-ungarico. Il presente lavoro, basato sulla relazione del Magg. Gen. Hermann Leidl, ex-capo del dipartimento amministrativo del comando del Gruppo d'Armate del Feldmaresciallo Boroevic, finalmente fa luce su di un'attività amministrativa di assoluta importanza sia sotto il profilo civile, che militare. Protagonista è quindi il ""mondo alla rovescia"""", ossia la visione di un'occupante che si trovava alle prese, sia con quello che era a tutti gli effetti un territorio nemico, sia con le prospettive dell'occupato (la popolazione italiana che non era riuscita a fuggire dopo Caporetto), impegnato a sua volta nella disperata lotta per la sopravvivenza e messo di fronte, non di rado, a difficili scelte identitarie."" -
Come un sottile strato di nubi
New York, 1971 La vita del Comandante Lorusso sembra perfetta: un lavoro che lo porta ai comandi di un Boeing 747, eredità del suo grande sogno di bambino, una moglie bellissima che conosce da sempre e che lo aspetta a casa e un meraviglioso attico a Manhattan con vista su Central Park. Finché una lettera non riavvolge la pellicola della sua vita a un fotogramma di 26 anni prima... Venosa, 1944 Il Capitano John è in missione sul suo P51 Mustang in Italia per fornire copertura aerea e scorte ai bombardieri impegnati nel conflitto. Abbattuto da alcuni caccia tedeschi, a strapparlo da un sonno cupo è il dolce suono della voce di Emilia, giovane staffetta appartenente a una delle tante Brigate partigiane, che lo aiuterà, rischiando la sua stessa vita, a ritrovare la strada di casa e a riconoscere per la prima volta l'Amore. Come un sottile strato di nubi è la storia straordinaria di un uomo e una donna che si battono per la libertà; è il racconto di un legame che supera il tempo e lo spazio, che avvicina il sogno alla realtà; è la poesia di una vita che, anche se solo per un istante, ti riporta esattamente dove avresti sempre dovuto essere. -
LAI. Linee Aeree Italiane. La storia dell'altra compagnia aerea italiana
Tutti sanno tutto di Alitalia. Le infinite vicissitudini passate dalla nostra compagnia di bandiera in questi ultimi decenni hanno fatto sì che su di essa e sulla sua storia siano stati riversati fiumi di inchiostro. Non vorremmo però che, specialmente ora che la stessa si è trasformata in ITA Airways, si perdessero completamente le tracce della compagnia che nel 1957 è confluita in Alitalia ed ha largamente contribuito a lanciarla in campo internazionale, permettendole di divenire una delle compagnie mondiali leader del trasporto aereo. -
Aerosiluranti italiani 1922-39. Con risorse online
A seguito dei primi tentativi dei pionieri nella Grande guerra, nel 1922-23 la Regia Marina e Aeronautica bandirono dei concorsi per un idrovolante lanciasiluri d'alto mare. Dopo uno stentato incipit emerse il SIAI S.55 che ebbe un decennio di sviluppo ininterrotto, partecipando da protagonista alle quattro crociere internazionali promosse dal gen. Italo Balbo dal 1928 al 1933. Seguì la costituzione di un reparto sperimentale con il concorso di ufficiali delle RR. Marina e Aeronautica, che svolse un'intensa sperimentazione a Cadimare nel 1932-33. Al fine di sviluppare un siluro di caratteristiche valide per entrambe le forze aeronavali, nel 1935 i C.S.M. delle RR. Marina e Aeronautica stabilirono una convenzione, i cui sviluppi e risultati, dapprima contrastati, generarono le specifiche dei siluri per l'incipiente conflitto e i relativi ordinativi del novembre 1939. Nel 1936 iniziarono i lanci sperimentali con aerei terrestri SIAI S.81 ed infine S.79. Mentre il Silurificio Whitehead di Fiume ed il Silurificio Italiano di Napoli sviluppavano e definivano prototipi dei siluri, la SIAI Marchetti metteva a punto un sistema di attacco e sgancio dell'arma, gettando le basi per i siluri aerei impiegati nella seconda guerra. -
Il giro della Luna in 80 mappe. Ediz. illustrata
Perché disegnare crateri lunari, impiegare ore a tavolino e ottenere comunque un risultato imperfetto, quando con un buon telescopio, una videocamera e un programma facilmente scaricabile da Internet si possono ottenere immagini dettagliate in pochi minuti? La risposta è semplice: attrazione e passione per un soggetto, la Luna, mutevole e volubile. Un tempo dea buona, Selene, o cattiva, Ecate, simbolo femminile per eccellenza, oggetto di preghiere da parte delle partorienti, per millenni riferimento obbligato di molte attività umane, protagonista di infinite leggende e poesie, oggi ridotta a oggetto conteso per prestigio politico o per presunti vantaggi economici futuri, basati su un progresso tecnologico imprevedibile. In questo libro, l'autore ritorna ad un rapporto umano con la Luna, attraverso i disegni eseguiti nell'arco di 20 anni, direttamente al telescopio, di 131 crateri e formazioni lunari. Il tutto inserito nel diario immaginario di un astronauta in orbita. Il testo si amplia alla narrazione della vita e delle opere dei personaggi cui ogni cratere è dedicato. Platone, Giulio Cesare e tanti altri riemergono dal passato e si offrono al lettore a completamento di un viaggio pensato non soltanto per gli astrofili cui ovviamente è dedicato. Il naso d'oro di Tycho e la morte di Ipazia, Keplero e Copernico scaraventati nell'Oceano delle Tempeste, sono solo alcune delle curiosità che vi si possono trovare. -
Il centro di astrologia parapsicologia esoterismo di Ravenna. Esperienze dagli anni '70 agli anni '80
... Quello che avevamo messo a punto e gli studi continuamente in evoluzione, cominciarono ad attirare l'attenzione di un pubblico sempre più vasto; quindi si diede l'avvio a molteplici attività con il Patrocinio del Comune di Ravenna (Assessorato per le Manifestazioni Culturali), con quello dell'Assessorato per la Cultura della Provincia e con la collaborazione di associazioni varie come ad esempio: il Centro di Parapsicologia di Bologna, il Centro Gramsci, la C.A.P.I.T., il Centropolivalente di Yoga-ArtiMarziali ""La Torre"""", ecc.; poi con quella particolarmente importante di un giornale come ASTRA che, tramite il direttore Luigi Razzoli ed il caporedattore Rudi Stauder, si rese disponibile ad inviare i suoi esperti per molteplici conferenze dibattiti...."" -
Isabella Soldati e Renato Salvadeo artisti in Ravenna. Dagli anni '60 ad oggi
Dalla seconda metà degli anni '60 ad oggi, Isabella Soldati (belga di nascita) e Renato Salvadeo (ravegnano doc) hanno svolto per cinquant'anni abbondanti, sia assieme sia singolarmente, un'intensa e ininterrotta attività di artisti e animatori culturali nella città di Ravenna e dintorni. Non risulta (con l'eccezione forse dei coniugi performer Gianni e Renata Strada) che esistano qui da noi altre coppie di artisti che, dopo essersi sposati giovanissimi, abbiano saputo collaborare professionalmente per un periodo così lungo e ancora persistano. Li ha certo pittoricamente uniti la comune ispirazione e impronta metafisico-surrealista, corroborata dalla vocazione eclettica per le varie tecniche, dall'olio su tela e su legno alla grafica, spaziando dalle opere di grande formato al collage citazioni sta e all'illustrazione editoriale e cimentandosi con ogni committenza: privata, pubblica, religiosa. Entrambi sono stati filiali amici di Walter Magnavacchi e suoi preziosi aiuti per lo storico Premio Nazionale ""Marina di Ravenna"""". Entrambi inseriscono abitualmente nelle loro opere qualche dettaglio problematizzante e ironico che Isabella filtra con inossidabile leggerezza, mentre Renato si concede a volte qualche punta di inquietante sarcasmo. Entrambi hanno la stessa paura dell'""""horror vacui"""", esorcizzato con l'esecuzione meticolosa dei particolari. Entrambi portati a una creativa ed energica visionarietà fantastica. Un sodalizio artistico, oltre che di vita, unico nel suo genere. (Nota dell'editore)"" -
Fare è sapere. Manuale tecnico-pratico del metodo musicale Tititom
Il Metodo Tititom attiva tutte le tipologie di intelligenza individuate dalle moderne neuroscienze (Gardner, Sternberg) ed accoglie al suo interno l'eredità del pensiero di intellettuali e scienziati come Maria Montessori e Rudolph Steiner. È adottabile a partire dai sei anni di età in poi, senza particolari differenze a livello didattico e non sono richieste particolari competenze nemmeno a chi assume il ruolo di didatta! Non occorre essere ""musicisti"""" per usare il metodo Tititom e lo scoprirete leggendo il manuale Fare è Sapere."" -
La mia Odissea
«Mi muovo tra i colori e le parole, i modi espressivi più belli del mondo, con i quali provo a trasmettere le mie emozioni. Spero che questo mio libro possa essere un piccolo insegnamento per i miei lettori e nello stesso tempo un invito convincente per apprezzare la vita in tutti i suoi aspetti» (Emilia Frunz?). -
La Croce del Sud. Prose e poesie dalla Romagna all'Oriente
L'immaginario di un bambino ravennate degli anni '50 si avvera dopo decenni tra gli arcipelaghi dell'Oceano Indiano, le perplessità di un liceale degli anni '60 riaffiorano inaspettate sotto il cielo stellato di una notte asiatica. Appostato tra le folle di una metropoli o nella solitudine di un'isola tropicale, l'autore annota con tagliente lucidità inquietudini, malie, essenze profonde dell'Oriente, filtrandone le luci nel prisma culturale della propria origine mediterranea, intimamente custodita proprio perché tanto lontana da quel mondo. Guida a queste rotte erranti del pensiero, rivelatrice epifania nel notturno e rassicurante metafora di vita, il muto fulgore di una costellazione australe racchiude i codici di un'intera esistenza. Temi e vissuti eterogenei, radicati negli anfratti di un'epoca irripetibile per il suo fermento e i suoi demoni, la sua rabbia e le sue virtù, varcano con disinvolta energia i limiti convenzionali rivelando inaspettate affinità. Ombre trasvolanti e benevole di poeti di ogni tempo impregnano di raffinato stupore queste pagine, dedicate da un pescatore e da uno psichiatra alle arcane parentele che legano parola e silenzio, musica e poesia, poesia e follia. La Croce del Sud. (n.d.e.) -
La clinica è maestra di vita. Racconti brevi di un urochirurgo «gotico»
Appare scontato pensare all'evoluzione che la medicina ha avuto in questo mezzo secolo ma è un pensiero poco utile perché l'evoluzione continua e ci siamo dentro tutti, giovani e vecchi. Invece, le riflessioni e i pensieri che, dall'esperienza maturata, meritano di essere coltivati e meglio affrontati sono relativi ai momenti di cultura sociale e di umanesimo propri della medicina come scienza e come professione. Viene così spontaneo il ricordo di come eravamo, dall'università alla specialità chirurgica, e di come siamo oggi in un confronto sempre più tecnologico ma non sempre più convincente. È il percorso della memoria, del ricordo di avvenimenti che hanno attraversato la nostra vita professionale legata alla clinica dove siamo nati e cresciuti e dove abbiamo imparato a vivere, più che con il nostro lavoro, nel nostro lavoro. (dal capitolo introduttivo) -
Nero fondente
Dalila, giovane studentessa universitaria con ambizioni umanitarie e di volontariato, assiste in diretta all'annuncio dell'attentato alle Torri Gemelle di New York. Il fatto, le motivazioni e tutte le conseguenze dell'accaduto liberano nella mente della ragazza ragionamenti a catena rafforzandone la propensione caratteriale di voler aiutare il prossimo. Dalila parte con l'amica Maria per il Medio Oriente, entrambe dirette ad un ospedale da campo dove possono prestare aiuto in qualità di crocerossine. Durante questo soggiorno Dalila ha modo di vedere da vicino e partecipare personalmente a situazioni di morte e di dolore, nonché di innamorarsi, platonicamente del medico del campo, Lorenzo Malatesta che, insieme alla dottoressa Taddei, dirige il progetto. Interessante è l'atteggiamento di Dalila di fronte alla disperazione di ragazze stuprate, bimbi rapiti e dolore inteso nel senso più ampio del termine. Finisce l'esperienza e Dalila rientra in Italia dove riprende la propria quotidianità. Improvvisamente nella sua vita riappare Lorenzo Malatesta... -
Antonio Marras. Dieci anni dopo. Ediz. italiana e inglese
Antonio Marras festeggia i suoi dieci anni di carriera con un libro fatto di carte diverse e cucite insieme da un filo e dal ""ligazzo rubio"""", una fettuccia di tessuto rosso porpora che è diventata tratto distintivo della sua produzione. La storia creativa di Marras rivive negli abiti indossati da modelle che posano sullo sfondo dei paesaggi selvaggi della terra di Sardegna. Nelle stupende fotografie di Yelena Yemchuk emerge il contrasto tra bianco e nero, la sensualità e la forza, la contaminazione fra tradizione e innovazione che caratterizza da sempre il fare moda di Marras. Arricchiscono il libro gli schizzi e i bozzetti dell'artista sardo, che documentano il suo notevole talento artistico. Un libro sperimentale con contributi di giornalisti del settore, critici d'arte, artisti come Carol Rama, Angela Vettese, Mariella Milani, Alessandra Mammì, Maria Luisa Frisa e uno scritto dello stesso Marras."" -
The yellow conjurer
Dove sono finite le 4 palline colorate del prestigiatore? E il coniglio? E il tre di cuori? Insieme ad altri otto testi, Il prestigiatore giallo fa parte della serie di libri del 1945 in cui Bruno Munari si è cimentato dopo la nascita del figlio Alberto. Libri fatti di fustelle, fori e disegni grandi ed eleganti che invitano in un gioco di scoperte e ricerche che lascia appesi alle magie che la carta può fare. Età di lettura: da 3 anni. -
Prendete quel coccodrillo!
La fruttivendola Faguni vende frutta fresca al villaggio, ma un giorno s'imbatte in un coccodrillo nel fosso. Prendete quel coccodrillo! urlano gli abitanti terrorizzati. Ma chi lo farà? Robin il poliziotto? Il dottor Dutta? O Bhayanak Singh il lottatore? La storia del coccodrillo è in realtà quella di un animale smarrito, che non deve essere catturato ma vuole semplicemente ritornare al proprio fiume. Ce la farà? Dopo Una tigre!? Su un albero?! e L'elefante non dimentica!, un nuovo racconto di Anushka Ravishankar fatto di frasi che si rincorrono graficamente in un movimento ritmico. Uno scritto in rima che può essere letto, recitato o cantato come un girotondo. Le illustrazioni increspate ed essenziali, realizzate in serigrafia a due colori, giocano con il nero e il verde su una carta speciale, prodotta e stampata in India per dare alla storia i profumi e le consistenze originali della carta su cui è scritta. Età di lettura: da 5 anni. -
Iris Colombo. Ediz. italiana e inglese
Questo libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1972 nella collana ""Tantibambini"""", curata da Bruno Munari per Einaudi. Iris Colombo è un uccellino grigio, che vola fra le pagine attraversando paesaggi che gli lasciano un poco di colore sul corpo. La sua casa non può che essere l'arcobaleno finale. L'autore e illustratore di questo libretto è un progettista grafico, autore anche di libri sul linguaggio grafico. Lavora a Milano, dove è nato sotto il segno dei pesci. Però dal suo studio vede solo colombi e merli. Pare che uno di questi colombi grigi gli abbia ispirato, in un giorno di temporale, questo libretto. Età di lettura: da 4 anni."" -
Mille & 40 modi di usare la spugna e altri materiali. Ediz. italiana e inglese
Un volume dedicato a materiali, forme e colori, e alla capacità di combinarli e utilizzarli in modi sempre nuovi: questo volume vuole essere un contenitore in forma di libro per sperimentazioni visuali e materiche attorno alla spugna (ma non solo). Gelati di spugna, colorate collezioni di frutta e morbide architetture d'autore diventano in queste pagine un nuovo alfabeto visivo di pattern grafici, suggestioni cromatiche e variazioni compositive: osservati da punti di vista insoliti, gli oggetti più comuni svelano forme e colori inaspettati, che si prestano ad essere liberamente accostati e ricombinati per essere inventati di nuovo. Il risultato è una sorta di mostra d'arte astratta su carta, nata dalla curiosità applicata all'esperienza, da sfogliare a piacere come esempio di improvvisazione creativa fra gli infiniti possibili: punto di arrivo di un lavoro di sperimentazione e contemporaneamente punto di partenza per creare idee nel futuro. Questo volume nasce dall'attività e in collaborazione con MartiniSPA, un'azienda tradizionalmente vicina alla sperimentazione e al design, ma nella sua immediatezza è pensato per essere godibile e fruibile da tutti. -
Cambiare il mondo con un vaso di fiori. Biennale di ceramica nell'arte contemporanea. Ediz. italiana e inglese. Vol. 4
All'incrocio fra arte, artigianato e design, la tradizione della lavorazione della ceramica incontra le suggestioni di importanti artisti e designer contemporanei: ne nascono 40 progetti tecnicamente ingegnosi, che ripensano l'identità e la pratica del vaso di ceramica e ne spostano il senso in inedite direzioni. Il tema comune, ""cambiare il mondo con un vaso di fiori"""", è emblematico. Da accessorio apparentemente desueto e poco stimolante, il vaso è riconsiderato nel suo ruolo di recipiente che riceve e offre, solida pelle fra interno ed esterno, custodia che porta in scena se stessa e quanto contiene. Per questo, i 40 progetti presentati in questo volume non vogliono essere soltanto concrete testimonianze di maestria realizzativa né semplicemente oggetti e prototipi per abitare uno spazio domestico, ma rappresentazioni viventi di un'idea e ambasciatori di un pensiero: la visione del vaso diventa così la visione del mondo. Per questo loro valore di contenitori di pensiero, con le parole di Andrea Branzi, """"oggi potremmo dire che la qualità di una città non è più costituita dall'architettura, ma dai vasi e dai fiori che si trovano dentro"""".""