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La satira in prosa. Tradizioni, forme e temi dal Trecento all'Ottocento
Che cos'è la satira? Il carattere semiserio del genere si concretizza su di un afflato morale; le composizioni rivelano e colpiscono con lo scherno o con il ridicolo le concezioni, le passioni, i modi di tutta una società; con l'endiadi irrisio e reprehensio la satira cerca la verità dei comportamenti di individui o società, rovesciando le presunzioni e le insicurezze, contestando l'equilibrio dei modelli comportamentali comuni. Il volume qui presentato accoglie studi dedicati alle forme della satira in prosa dal medioevo alla modernità. I vari saggi costituiscono una progressiva messa a fuoco delle dinamiche letterarie culturali e artistiche in materia di satira permettendo di fissare l'evoluzione del fenomeno nel tempo, e di riconoscerne i rapporti con la tradizione antica. L'obiettivo è stato costituire uno strumento utile per le nuove ricerche e un ulteriore punto fermo per le nuove indagini sul genere. -
Fuori e dentro il libro di italiano. Grammatiche e antologie nella scuola secondaria
Il volume riunisce i contributi presentati al seminario organizzato dalla sezione Lazio dell'ASLI Scuola presso il Dipartimento di Studi umanistici dell'Università ""Roma Tre"""" nel maggio 2018. L'incontro ha visto docenti di vari ordini di istruzione confrontarsi sui manuali di italiano, e in particolare sui libri di testo destinati alle scuole medie e al primo biennio delle superiori. Il volume si è poi arricchito di quattro altri contributi, che pure traggono spunto da quell'incontro catalizzatore di esperienze e interessi comuni. I vari contributi, che nascono dagli interessi e dall'esperienza didattica e scientifica dei propri autori, sono caratterizzati da una costante: il tentativo di osservare il manuale attraverso una pluralità di sguardi, e di dare la priorità al concreto contesto didattico, tenendo conto di come i docenti impiegano lo strumento libro di testo e di come gli studenti lo """"attraversano"""". Obiettivo del gruppo di docenti formatosi in seno all'assemblea regionale dell'ASLI Scuola è stato quello di esaminare l'attuale panorama editoriale e di indagarne i limiti, i pregi, gli aspetti da sviluppare, potenziare o superare."" -
Dialetti reloaded. Scenari linguistici della nuova dialettalità in Italia
Il volume raccoglie alcuni contributi che scandagliano del repertorio linguistico dell'Italia di oggi quel territorio definito da Berruto come la «neo-usabilità dei dialetti» o, con altre etichette, «risorgenze, rivitalizzazioni dialettali». Nella prima parte, Nuovi semicolti e scriventi digitali, dopo alcune riflessioni e aggiornamenti sull'italiano dei semicolti, si indaga la presenza del dialetto sul web. Alla presenza del dialetto in testi e autori recenti è dedicata la seconda parte, Letteratura neodialettale e dintorni, mentre nella sezione conclusiva, la terza, Dialetto, dialetti e media, si esplora la vitalità dei dialetti in media diversi, dal cinema al fumetto, dalla canzone alla fiction televisiva. -
Parole filmate a Nord-Est. Le scelte plurilingui nella rappresentazione del Triveneto al cinema
"Parole filmate a Nord-Est"""" è il racconto della lingua attraverso il cinema. I primi due capitoli inseriscono il discorso più specifico sulla lingua filmata del Triveneto all'interno dell'ampio panorama cinematografico nazionale: ne vengono poste in luce diversità e congruenze, se ne sottolinea e conferma la costante oscillazione tra ricerca di oralità e rispetto della norma, se ne evidenziano i processi di stereotipia. Dalle vedute Lumière sul Canal Grande (1896) alle irriconoscibili calli di Pitza e datteri (2015), i passi si snodano lungo la storia del cinema e della lingua del cinema per conoscere i volti, le immagini e le voci che hanno rappresentato il territorio veneto. Perché oggi il processo di decentramento che ha allontanato la produzione del cinema dal monopolio romano ha lasciato spazio a realtà locali e micro-provinciali e al loro corredo linguistico; e perché questo corredo linguistico, taciuto e più spesso annacquato, torna oggi ad arricchire il plurilinguismo dei nostri schermi, dà voce all'irriducibile multiformità delle nostre vite e ne racconta i margini, le derive e gli incontri." -
Arti transitabili. Letteratura e cinema
I rapporti inter artes hanno da sempre caratterizzato il discorso culturale e ancor di più contraddistinguono quello contemporaneo, aperto a nuovi strumenti comunicativi. La capacità di un'arte di transitare in un'altra è l'assunto da cui muove questo libro, in cui due sono i linguaggi ""in movimento"""" ad essere presi in esame: la letteratura e il cinema (e in un caso anche il teatro e la televisione). Una prima parte è dedicata agli autori polivalenti - registi/scrittori e scrittori/registi (Malaparte e Sorrentino) - mentre una seconda è consacrata all'adattamento cinematografico di opere letterarie (da Basile a Svevo passando per Manzoni e Boito). In entrambe le sezioni un ruolo fondamentale e innovativo è svolto dall'analisi delle sceneggiature, spesso inedite. Adattamenti, echi, rifrazioni: i confini tra parola e immagine sono assai duttili e questo volume ambisce a dimostrarne ancora una volta la straordinaria permeabilità."" -
L' amorosa inchiesta. Studi di letteratura per Sergio Zatti
Il titolo ariostesco - l'amorosa inchiesta - che i curatori hanno voluto dare a questa raccolta di contributi in onore di Sergio Zatti è per più ragioni adeguato. Prima di tutto esso allude a uno degli ambiti di ricerca più coltivati da Zatti: la letteratura cavalleresca in tutte le sue implicazioni esistenziali ed erotiche, con quel continuo perdersi e ricercarsi degli amanti. Non sono pochi, infatti, i saggi in cui Zatti si è occupato di desiderio amoroso, delle sue dinamiche e complicazioni. Ma va da sé che ad essere ""amorose"""" sono state anche e proprio le sue inchieste e ricerche di studioso: in un'epoca in cui spesso i testi letterari vengono studiati nel nome di altre cause - politiche, ideologiche, morali - Zatti li ha studiati sempre con rigore filologico e analitico, ma fondamentalmente per ragioni di desiderio, e cioè su impulso di una grande e gratuita passione. Si prendano per esempio i suoi saggi su Tasso per i quali non è esagerato affermare che se di quel poeta sono sempre state osservate le ambiguità testuali, Zatti è stato fra i primissimi a proporre una chiave di lettura capace di renderne conto in modo semplice, rigoroso ed elegante. E ciò lo si può capire già dal titolo del suo primo, importante libro: L'uniforme cristiano e il multiforme pagano, dedicato alla Gerusalemme liberata."" -
La struttura della lingua dei segni
Quando nel 1960 William C. Stokoe pubblicò ""La struttura della lingua dei segni. Un profilo del sistema di comunicazione visuale dei sordi americani"""", forse in pochi potevano prevedere, e lui per primo, che quel saggio, tanto breve quanto concettualmente dirompente, avrebbe avuto un così enorme impatto sull'approccio scientifico allo studio delle lingue dei segni. Stokoe è mosso da un obiettivo chiaro, quello di dimostrare che le lingue dei segni sono lingue a tutti gli effetti, al pari di quelle vocali. E per farlo applica a quella americana (ASL) gli strumenti di analisi allora più in voga, e cioè quelli dello strutturalismo linguistico statunitense a cui, appena tre anni prima, un giovane Noam Chomsky aveva infuso nuovo slancio pubblicando Le strutture della sintassi. Questa descrizione sistemica delle lingue segnate poggia innanzitutto sull'individuazione di elementi minimi di natura mimico-gestuale privi di significato e in numero finito, cioè i cheremi, in analogia con il concetto di fonemi usato per le lingue vocali. Dalla combinazione dei cheremi originano i morfemi segnici e quindi i segni che si combinano in unità frasali superiori. Un'analisi che ricorre anche ad un ingegnoso sistema di trascrizione con lo scopo di rappresentare sul piano bidimensionale della pagina la tridimensionalità cinetica delle configurazioni segniche, una sorta di metalinguaggio descrittivo che passerà alla storia come """"Sistema di Notazione Stokoe"""". Questa traduzione dell'opera di Stokoe, arricchita da una biografia intellettuale del linguista americano curata da Davide Astori, rende finalmente disponibile al lettore italiano un libro fondamentale che ha orientato il lavoro di generazioni di ricercatori in tutto il mondo. Con un saggio introduttivo di Davide Astori."" -
An etymological dictionary for reading Boccaccio's «The Corbaccio or The Labyrinth of Love»
Dopo il corposo lavoro sul Decameron di Boccaccio, sull'Elegia di Madonna Fiammetta, sul Ninfale fiesolano, sul Filostrato, sul Ninfale d'Ameto e il recente Filocolo lo studioso Osamu Fukushima propone un altro utile dizionario etimologico di un'opera del Boccaccio: Il Corbaccio. L'opera composta negli anni della maturità è scritta in volgare e ci è stata tramandata in ottantadue codici. Tra i quali, il più attendibile sarebbe il Laurenziano XLII trascritto a mano da Francesco d'Amaretto Mannelli. L'opera è, ancora una volta, la prima indagine sulla storia, l'origine o l'etimologia delle parole dell'opera di Boccaccio. Il testo affronta in modo diffuso argomenti grammaticali e sintattici come proprietà linguistiche nominali e pronominali quali persona, genere, numero e caso, proprietà linguistiche verbali come tempo, aspetto, modo e voce ed elementi sintattici come causativi, conversioni e costruzioni impersonali. -
Tradurre per il turismo. Da e verso l'italiano
In una società sempre più plurilingue, in cui il turismo rappresenta una dimensione costante, capillarmente presente in quasi tutte le aree del pianeta, la traduzione in questo settore è sempre più richiesta e rilevante, con ricadute cruciali dal punto di vista sia comunicativo che economico e sociale. In questo volume si affrontano le questioni traduttive relative a vari generi testuali accomunati dal fatto di essere realizzati in due o più lingue - fra cui l'italiano - e di avere come destinatari turisti potenziali o in loco. A partire da esempi tratti da un corpus di circa 400 testi raccolti negli ultimi venti anni in Italia e all'estero, vengono illustrate le varie tecniche traduttive adottate e vengono discussi gli errori più frequenti, cercando di interpretarne le cause e di fornire soluzioni alternative. -
An etymological dictionary for reading Boccaccio's «Genealogy of the gentile gods». Vol. 1: Books I-III.
Giovanni Boccaccio scrisse la Genealogia deorum gentilium in latino: 15 i libri di questo corposo progetto in cui sono interpretati allegoricamente molti miti delle divinità pagane. Oggi vengono riproposti i primi tre libri cui seguirà nell'arco di due anni l'opera complessiva. Nel trattato si cerca di fare chiarezza sui tanti e contorti rapporti di parentela tra le divinità del classico pantheon dell'antica Grecia e di Roma. Ancora una volta, come in molte altre sue opere, Fukushima propone un importante dizionario etimologico, uno strumento che pone il latino e il greco al centro delle lingue indoeuropee, su cui si fondano l'italiano, il francese, lo spagnolo, il tedesco e, non ultimo, l'inglese che sono qui comparati da vari punti di vista etimologici. L'opera è la prima indagine sulla storia, l'origine o l'etimologia delle parole nella Genealogia. Il testo affronta in modo diffuso argomenti grammaticali e sintattici come proprietà linguistiche nominali e pronominali quali persona, genere, numero e caso, proprietà linguistiche verbali come tempo, aspetto, modo e voce ed elementi sintattici come causativi, conversioni e costruzioni impersonali. -
L'italiano in Australia. Prospettive e tendenze nell’insegnamento della lingua e della cultura
Nell’attuale panorama dell’insegnamento dell’italiano come seconda lingua a livello internazionale, l’Australia presenta il maggior numero di studenti al mondo, con circa 400.000 apprendenti fra scuole e università. I saggi raccolti in questo volume bilingue, scritti da esponenti di spicco della ricerca linguistica e culturale in Australia, contribuiscono a spiegare questa presenza diffusa che è il frutto di un insieme di fattori. Dopo l’introduzione in cui i curatori contestualizzano gli interventi fornendo dati aggiornati sull’insegnamento dell’italiano a tutti i livelli scolastici, i capitoli della prima sezione illustrano la posizione dell’italiano nell’ambito della politica linguistica australiana e alcuni aspetti dell’insegnamento bilingue nelle scuole elementari e dell’insegnamento a distanza nelle università, incluse le motivazioni per la scelta dell’italiano. Nella seconda sezione si presentano riflessioni linguistiche e sperimentazioni didattiche che riguardano l’utilizzo nella classe di italiano L2 di varie tematiche linguistico-culturali: specificamente, l’e-italiano, i disegni di Fellini e i fumetti, il cinema italiano e il doppiaggio in particolare, il teatro di Fo e la musica italiana. -
«Amore ti perseguita». Lo scambio poetico tra Antonio degli Alberti e Giovanni Bonafé
Il volume è dedicato a un singolare quanto trascurato episodio della poesia italiana del primo Quattrocento, di interesse tanto letterario quanto filologico, perché i testi pubblicati sono parzialmente autografi. In queste pagine s’incrociano le voci di due corrispondenti, fiorentini, che si scrivono entrambi lontani dalla città natale. Il primo, illustre esponente della famiglia Alberti, Antonio, si trovava in esilio dal 1401; il secondo, Giovanni Bonafé, era a Venezia nel 1410, al tempo in cui riceveva da Bologna le poesie dell’amico e le trascriveva nei fascicoli finali del manoscritto senese I.IX.18. Il Bonafé fece allestire il nucleo principale del codice, composto da sezioni organizzate per autori-guida, e in coda si ritagliò un proprio spazio, trascrivendo testi dell’amico, suoi e di altri autori. Il lavoro propone uno studio complessivo del manoscritto senese, fornisce le coordinate biografiche dei due autori, offre un inquadramento linguistico dei testi e l’edizione critica dello scambio di sonetti riconducibili ai due poeti, insieme ad altri testi connessi alla corrispondenza. -
La lingua. Strutture, storia, variazioni. Studi offerti a Salvatore De Masi
Salvatore De Masi è stato docente di Linguistica generale e Dialettologia italiana presso l'Università del Salento a Lecce. Il volume accoglie scritti da amici e colleghi della stessa sede e di altri atenei italiani e stranieri, in occasione del pensionamento del docente. I contributi, riguardanti studi del campo linguistico, dialettologico e letterario, si distribuiscono in tre sezioni: Percorsi storico-linguistici; Percorsi storico-letterari; Tra italiano e dialetto. Strutture e variazioni. -
Parole del cibo in Campania. Cento voci del lessico gastronomico regionale
Il volume si propone di illustrare l’origine e la storia di cento parole appartenenti al lessico della gastronomia campana. Accanto a termini afferenti all’importante tradizione culinaria napoletana, il lemmario raccoglie voci meno note, le cui vicende permettono talora di ricostruire i rapporti instaurati nel tempo tra l’entroterra e la città, nonché gli usi alimentari di aree scarsamente rappresentate nella trattatistica d’argomento gastronomico. Le parole, selezionate attraverso criteri linguistici, geografici e cronologici, sono corredate di una scheda lessicografica che presenta puntuali riscontri nella letteratura napoletana e nei vocabolari. Il volume intende presentare, inoltre, un breve profilo storico della gastronomia campana, elaborato attraverso l’uso di fonti storico-artistiche, archivistiche e letterarie e attraverso la ricostruzione delle vicende delle parole scelte. -
Voci dal DESN «Dizionario etimologico e storico del napoletano»
La storia del napoletano è lunga e ampia: le opere disponibili vanno dalla fine del XIII secolo fino a oggi e coprono diverse tipologie testuali, dai poemi alle canzoni, dalle fiabe ai proverbi. Dopo aver radunato quasi duemila fonti e oltre cento vocabolari del napoletano e dei dialetti campani, un gruppo di studiosi ha iniziato a compilare il Dizionario Etimologico e Storico del Napoletano (DESN) per cogliere e rappresentare, attraverso la storia del lessico dialettale, gli intrecci di lingua e di cultura che hanno caratterizzato la vita della città nel corso del tempo. Il volume contiene le prime 152 voci del DESN (da taballo ‘strumento a percussione’ a taluorno ‘lamento prolungato’) e raccoglie preliminarmente alcuni saggi nati durante il lavoro redazionale: essi danno l’idea dell’opera di scavo e di sistemazione che è necessario fare ogni volta per un serio studio lessicografico, per mettere insieme la documentazione, definire la datazione, vagliare le ipotesi etimologiche e individuare la più plausibile. In questi frammenti della storia del lessico del napoletano, ricostruiti con cura, attenzione e studio, il lettore troverà la memoria delle parole della città e dei suoi abitanti, raccontata nel quadro delle lingue dell’Europa romanza e del Mediterraneo. -
Uno sguardo sul verbo: forme, usi, varietà
Il volume offre un percorso duplice, descrittivo e operativo, alla scoperta della parte del discorso del verbo. Da una parte presenta la parola per eccellenza della lingua, centro intorno a cui ruotano le frasi, analizzandone i principali caratteri morfologici, semantici e sintattici, la valenza, l'azione, l'aspetto, il modo, il tempo, la persona; dall'altra si concentra sui problemi piccoli e grandi che possono insorgere nell'uso reale del verbo, dalla scelta dell'ausiliare all'accordo a senso con il soggetto e l'accordo del participio passato con il complemento oggetto, dall'alternanza tra indicativo e congiuntivo nelle proposizioni subordinate alle regole della consecutio temporum e del periodo ipotetico. Descrizione e consigli d'uso sono integrati in un discorso unitario, nel quale ogni restrizione, alternativa e preferenza è spiegata alla luce di uno o più caratteri strutturali del verbo. La trattazione è costruita per essere accessibile tanto allo studente universitario quanto al curioso di tutte le età, grazie alla grande quantità di esempi che completa il discorso teorico e alla spiegazione di tutti i tecnicismi e i termini poco comuni. -
Allegorici, utopisti, sperimentali. Bonaviri, Lombardi, Lunetta, Malerba, Manganelli, Pomilio, Rosso, Spinella
Tensione allegorica, sperimentalismo e visione utopica sono i tratti che identificano le poetiche di alcuni tra i protagonisti della narrativa italiana tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta: Bonaviri, Lombardi, Lunetta, Malerba, Manganelli, Pomilio, Rosso, Spinella. Il volume intende mettere in luce la coesistenza tra le scritture sperimentali segnate da un elevato tasso di ""deformazione"""" del materiale verbale e le istanze ideali (ideologiche o ribellistico-antagoniste) che incanalano l'energia dell'invenzione testuale verso gli approdi della scrittura materialistica, dell'allegorismo radicale, di una scommessa sul cambiamento da intendersi ora come rivoluzione sociale, ora come feconda integrazione tra i portati della scienza e una rinnovata considerazione delle risorse naturali, infine come rilancio sotto l'angolazione dell'Utopia del discorso sul presente e i suoi guasti. Disforiche sul piano dei contenuti, queste narrazioni conoscono però la potenzialità demistificante del riso (il grottesco, la parodia, i giochi verbali) e fanno della rivolta dei linguaggi un antidoto alle contraddizioni insanabili del progetto utopico che si riflettono sulla crisi della forma romanzo."" -
Educazione linguistica e fantasia. Gianni Rodari e la lingua italiana
Il volume raccoglie gli atti del convegno svoltosi nell'ottobre 2020 a Omegna, città natale di Gianni Rodari, per ricordare lo scrittore nel centenario della nascita. Nelle pagine del libro viene messa in rilievo l'essenza profonda del lavoro di Rodari, che consiste nel porre al centro dell'attenzione la parola, per sperimentare tutta la gamma dei suoi usi. La parola è la chiave per accedere alla libertà e dunque alla democrazia: «Tutti gli usi della parola a tutti [...] Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo». Lavorando con le parole lo scrittore traccia anche la strada per la creazione fantastica. Il linguaggio e la fantasia sono infatti strettamente legati mediante il gioco linguistico. «Una parola può generare una storia perché mette in movimento tratti della nostra esperienza, del nostro vocabolario, del nostro inconscio. Mette in movimento le nostre idee, la nostra ideologia». Ecco allora che il gioco con le parole, con i loro suoni, sensi e significati, permette di sfruttare le numerose potenzialità della lingua, di usarla in modo libero e ""trasgressivo"""" infrangendone l'uso solito e, """"trasgredendo"""", consente di dar vita all'invenzione di storie o filastrocche. Testi creativi che lo hanno reso noto in tutto il mondo e che consentono agli insegnanti di mettersi alla prova con i propri allievi per sperimentare gli arnesi e le tecniche usati dallo scrittore. E, nel contempo, di impadronirsi meglio di tutti gli usi della lingua."" -
Drammi domestici e contrasti filosofici nel carteggio tra Benedetto Croce e Giovanni Gentile dal 1896 al 1914
Il saggio esamina aspetti della vita affettiva di Croce poco noti e, in particolare, si sofferma sulla sua ventennale relazione, more uxoria, con Angelina Zampanelli, sul trauma causato dalla sua prematura morte e sul matrimonio, poi, con Adelina Rossi. Sono stati esaminati anche i momenti più significativi dell'amicizia di Croce con Gentile e presi in considerazione i contrasti della loro collaborazione, che non fu mai priva di differenze, rimaste private prima, e diventate pubbliche dal 1913 con la così detta ""discussione tra filosofi amici"""" che segna il primo incrinarsi della loro collaborazione e amicizia. Gli ultimi capitoli vertono sullo scoppio della Prima Guerra Mondiale, sul contrasto tra neutralisti e interventisti, e sulla natura della neutralità di Croce, che non fu mai assoluta ma sempre piuttosto relativa. In tutti i casi esaminati, lo scopo della ricerca è stato quello di chiarire punti controversi e di far conoscere meglio la personalità di Croce."" -
Cursus in fabula. Ritmo e retorica nella novellistica da Boccaccio al Cinquecento
L'esercizio retorico del cursus nella letteratura volgare è davvero circoscrivibile alla prosa letteraria delle origini o tracce di un suo re-impiego più moderno sopravvivono in tutto il Medioevo e nel Rinascimento? La diffusa cura del dettato, nel Novelliere di Sercambi, l'insistita versificazione nel Pecorone, le calibrate cadenze nei Ragionamenti di Firenzuola e negli Ecatommiti di Giraldi Cinzio, o, ancora, l'aggettivazione esasperata e le puntuali corrispondenze ritmiche tra membri e chiuse di frase nel Paradiso degli Alberti sono solo alcuni degli aspetti della novellistica post-boccacciana che sembrano confermarne la discendenza stilistica dal Decameron. Il libro, dopo una ricostruzione della storia del cursus e dei principali studi dedicati a questo antico artificio retorico - volta a metterne in rilievo la particolare natura fonico-acustica e gestuale e l'importante funzione mimetica - delinea gli elementi chiave e ""modellizzanti"""" del ritmo prosastico nella principale opera di Boccaccio, marcando così una possibile direttrice di recupero, sviluppo ed evoluzione del cursus nella novellistica italiana.""