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Caravaggio. Dov'è Matteo? Un caso critico nella Vocazione di San Luigi dei Francesi. Ediz. illustrata
Per quattro secoli ha goduto il privilegio di essere lui il ""vero"""" Matteo. Da quando Giovan Pietro Bellori, il biografo di Caravaggio, ne aveva accreditato l'identità, nessuno più ne aveva messo in dubbio le credenziali. Poi, a metà degli anni Ottanta del Novecento, alcuni storici manifestarono un dubbio amletico: chi è il """"vero"""" Matteo che Caravaggio ha raffigurato nella Vocazione di San Luigi dei Francesi? Sarà l'uomo dall'aspetto ben curato, la folta barba, sontuosamente vestito, che sembra indicare se stesso rispondendo alla chiamata di Cristo; oppure è il giovane senza barba, la testa fìssa sul tavolo a contare i soldi, che sembra non accorgersi nemmeno dell'entrata di Gesù in scena? Questa seconda ipotesi è stata recentemente riproposta, e nonostante il dibattito svoltosi a metà degli anni Ottanta sia caduto ben presto nel dimenticatoio, l'idea che il """"vero"""" Matteo sia il personaggio a capotavola, rimane suggestiva, ricca di spunti interpretativi e tutt'altro che peregrina. Si tratta di un caso di dissimulazione, non insolito per l'epoca di Caravaggio, oppure di un abbaglio critico? Questo libro raccoglie i testi principali del dibattito svoltosi negli ultimi trent'anni su questo caso, per lo più inediti in Italia. Presentazione di Maurizio Cecchetti."" -
Goethe impolitico
Tre saggi su Goethe, il padre delle letteratura tedesca moderna, scritti fra il 1932 e il 1949. Meno di vent'anni, ma densi di storia, sia quella personale di Thomas Mann (che dopo l'avvento di Hitler decide di emigrare in America), sia quella della Germania e dell'Europa, gravate dall'orrore nazista e da una guerra mondiale. Dalla pubbicazione, subito dopo la fine della Grande guerra, di Considerazioni di un impolitico, la critica si è a lungo interrogata sulla visione politica del ""conservatore"""" Thomas Mann. Un testo che poi, restrospettivamente, ha pesato sul giudizio riguardo la sua posizione verso il nazismo, considerata per certi aspetti ambigua, mentre nel saggio scritto durante il primo viaggio in America - Traversata con Don Chisciotte (riedito l'anno scorso da Medusa) -il giudizio verso il Nazionalsocialismo traspare senz'ombre. Che cosa è cambiato nel frattempo in Mann? I saggi compresi in questo libro ci svelano la lenta ma costante evoluzione del giudizio su Goethe come esponente della borghesia tedesca e precursore del pensiero della democrazia. È anche una specie di autoritratto intellettuale? Gli anni tra le due guerre sono decisivi nella maturazione del pensiero di Mann, il quale abbraccia una visione di moderata, fiduciosa apertura alla cultura democratica. E su questa strada la frequentazione del Maestro del Werther, del Wilhelm Meister e del Faust è sempre più stretta, come se Mann dovesse prendere dalle mani di Goethe il testimone di interprete della coscienza civile germanica. La strada maestra che lo porterà a comprendere le ragioni della democrazia - progresso che i saggi qui raccolti mettono bene in evidenza - passa dalla contrapposizione fra amore della morte e amore della vita. In quegli anni cruciali per l'Europa Mann arriva a dire che il popolo tedesco è affascinato dalla morte, mentre per Goethe «l'ultima parola contro la morte e per la vita, rimane: """"Non si tratta infine che di andare avanti""""». Non lascia molti dubbi sulla posizione di Mann questa lettura di Goethe che diventa implicito giudizio sulla Germania hitleriana."" -
L' uovo di Silesius
Ecco una scrittura gremita di riferimenti letterari, di sottili invenzioni, di piccoli splendori visivi, di segreti riferimenti a ricordi e figure familiari all'autrice: nuovo e antico, attuale e demodé. Difatti non è collocato da nessuna parte e in nessun tempo preciso. Panta rei! Tutto scorre, nell'Uovo di Silesius, colto da uno sguardo divertito, ironico e partecipe; a volte distante, a volo d'uccello. E se nominiamo gli uccelli, una ragione c'è; come se, per esempio, dicessimo ""cavallo alquanto sagace"""", per non dire """"parlante"""". Infatti i numerosi personaggi sono sia esseri umani che animali. Essi si muovono sperdutamente e allegramente in una terra dalle nevi eterne, tra il castello Davenscope e la villa Diantenesk-Turnowsky. In questo scenario fiabesco, di un freddo delizioso e paralizzante, il poeta-lucografo Angelus Silesius si dedica a singolari invenzioni, mentre gli abitanti della grande villa, specie di teatranti spiantati, allestiscono nel sottotetto spettacoli e serate musicali per i loro nobili padroni. Vi si incontrano anche viaggiatori provenienti da una calda terra del Sud, portatori di capovolgimenti. Va da sé che, essendo i protagonisti dotati di spiccate differenze e stranezze, la """"trama"""" si presenta eccentrica. Essi vivono e sognano durante le notti polari; si muovono in modo imprevedibile, compiono azioni impreviste e sono leggeri, volatili... Una cosa va tenuta presente: qui non si piange e non si produce violenza. Da ciò si può capire che siamo... Ma dove siamo finiti?"" -
I morti. Discorso sulle tre guerre mondiali
Se prima alla ""teoria dei giochi"""" alla base dell'equilibrio del terrore (la famosa MAD, Mutually Assured Descruction) era assicurata una sua validità in quanto i giocatori erano due, poi tre (la Cina, cosa che Anders non manca di registrare), oggi la dissuasione nucleare è un gioco che forse non ha neppure un tavolo, tanti sono gli attori che di volta in volta postano sul tappeto verde le loro fiche. Se questo è vero, lo è anche e ancor più il motivo per cui queste pagine sono state scritte e Günther Anders ha speso la maggior parte delle sue risorse intellettuali e morali e la sua intelligenza, vale a dire il pensiero che le società nuclearizzate sono vulnerabili in una modalità e con pericoli che minano alla radice la possibilità stessa dell'esistenza umana in quanto tale. Le pagine di Anders qui pubblicate rappresentano un buon prò memoria a uso delle giovani generazioni su quanto sia importante non solo mantenere alta l'attenzione sui fenomeni di proliferazione dell'armamento nucleare ma, soprattutto, sull'evolvere e mutare del loro significato. E dal momento che il pensiero del filosofo tedesco ha per oggetto l'uso della filosofia per evitare la catastrofe, quindi con un forte appello all'azione, è altrettanto evidente che si tratta per il presente di riattivare le risorse morali capaci almeno di indicare la natura della minaccia che incombe. Oggi questo indicare è pressoché scomparso. E queste pagine possono essere ancora motivo di riflessione per riattivarlo. Seguito da """"Una prefazione a Hiroshima è dappertutto"""". In appendice testi di Karl Jaspers, Maurice Blanchot, André Glucksmann e John Rawls."" -
Ibis
Contro chi si scaglia Ovidio, chi è l'ignoto nemico nascosto sotto il nome di Ibis, uccello immondo e malefico? Il cantore della Roma mondana e degli amori, divenuto poi ombra affranta e supplichevole nel gelido sepolcro in cui si sente rinchiuso, svela d'un tratto tutta la sua ira e il suo odio scrivendo con l'Ibis un poemetto noir che non ha precedenti né seguito nella letteratura latina. Chi ha provocato la sua rovina e chi si adopera per renderla definitiva? Nemici occulti o, come già Brunetto Latini aveva affermato, lo stesso Augusto? Preda di un incontenibile furor orgiastico, il poeta, come toccato dal tirso delle Baccanti, esce dalla realtà quotidiana per entrare nella sfera senza tempo della magia e del mito: sacerdote di un rito di maleficio, diviene vate di sventure, nascoste nelle forme di indovinelli coltissimi e ben calibrati. La rivincita di chi getta in faccia al nemico la propria superiorità? Un voler giocare con la propria disperazione? Una sfida mortale? E, come è ben noto, spesso questa forma di sfida è in bilico fra il gioco e la morte. -
Torino in guerra. La vita quotidiana dei torinesi al tempo delle bombe
Com'era la vita quotidiana dei torinesi durante la guerra? Come si viveva nella città rabbuiata dall'oscuramento, nelle notti attraversate dalle sirene dei bombardamenti? Come ci si arrangiava per mettere insieme pranzo e cena, fra razionamenti e ""tessere della fame"""", borsa nera e orti di guerra? E ancora: gli sfollamenti, vere e proprie migrazioni della città fuori della città. L'effimera stagione di libertà fra il 25 luglio e l'8 settembre 1943. Poi l'occupazione tedesca, la Resistenza, infine la liberazione e il faticoso ritorno alla vita. Dall'autore di """"Torino sotto le bombe"""", una cronaca originale dei cinque anni di guerra a Torino, attraverso il racconto di chi c'era, le pagine dei giornali dell'epoca e un apparato iconografico di grande valore emotivo e documentario."" -
Sci di fondo sulle Alpi occidentali. Nevi, borghi e antiche leggende tra Piemonte e Valle d'Aosta
30 itinerari imperdibili per chi pratica lo sci di fondo. Dalle Alpi Marittime alle Cozie, dalla Val d'Aosta all'Ossola. Le piste più note e i percorsi meno conosciuti, tutti in luoghi di straordinario valore paesaggistico e ambientale. Schede tecniche, lunghezza, difficoltà dei percorsi. Immagini, cartine, riferimenti per ottenere informazioni sull'innevamento. E in più, per ogni itinerario, approfondimenti storici, naturalistici e culturali sui borghi più suggestivi delle Alpi Occidentali e una raccolta di antiche leggende popolate da masche e folletti, lupi e camosci bianchi, testimoni dell'interminabile lotta tra uomo e ambiente naturale. -
Cronache della Liberazione in Piemonte
Il 1945 è per il Nord Italia e il Piemonte in particolare un anno cruciale. L'anno della fine delle sofferenze che avevano funestato gli anni precedenti, ma anche un momento di snodo che prefigura (e in parte condizionerà) la vita della nuova democrazia nascente. Attraverso il racconto dei mesi che hanno portato al 25 aprile e che hanno seguito la liberazione delle città, il volume descrive la struttura, la forza e la distribuzione territoriale delle formazioni partigiane in Piemonte; indaga i contrasti all'interno delle giunte popolari del CLN, che già prefigurano le divisioni del dopoguerra. Racconta la cronaca degli ultimi, terribili eccidi nazifascisti prima del 25 aprile e le successive rappresaglie partigiane contro gli sconfitti; i processi contro i criminali di guerra, le esecuzioni e l'amnistia ""libera tutti"""", l'opera di costruzione del mito della Resistenza e le polemiche tra partigiani autonomi e garibaldini, con il tentativo di alcuni di questi ultimi di riprendere le armi e tornare in montagna. A settant'anni dai fatti, personaggi, luoghi, storie del 25 aprile in Piemonte. Per non dimenticare."" -
35 borghi imperdibili. Oltrepò pavese
C'è una terra sorprendente circa 60 km a sud di Milano, a cui è facilissimo accedere: basta attraversare il ponte sul Po. Quello è il varco da cui si entra in una storia avvincente, ancora in gran parte da scoprire: l'Oltrepò Pavese. Colline scolpite dal lavoro dell'uomo, pievi, complessi religiosi, ville ed edifici di diversi stili ed epoche. «Terra di vigne e di castelli» è stato definito questo lembo di Lombardia: sono ben 38 le fortezze medievali che ancora si ergono sul paesaggio. E non va dimenticato il fascino dei paesi fantasma, testimoni silenti della «civiltà del castagno». L'Oltrepò possiede anche un patrimonio naturale straordinario, un succedersi di ecosistemi che dal Po risale fi no alle cime appenniniche: un caleidoscopio di biodiversità oggetto di attenta tutela a due passi dalla più antropizzata pianura d'Europa. Infine, ma non ultima, l'enogastronomia: queste colline rappresentano uno dei territori italiani che più ha associato la propria identità al vino. L'Oltrepò Pavese è la terza denominazione mondiale per la produzione di pinot nero (quasi 4000 ha), la terza in Italia per ettari vitati (13.500), una delle zone spumantistiche italiane più vocate. E poi ci sono i tartufi ; i prodotti tipici dell'agricoltura, come il peperone di Voghera; i prodotti lavorati, come l'antico salame di Varzi; i piatti locali, come la schita, la mostarda di Voghera, la zuppa di Voghera. Oltrepò Pavese. Questa guida è un'occasione succosa per rivelare questi e tanti altri tesori al grande pubblico, più che mai ora, in un momento storico in cui si sta riscoprendo il turismo di prossimità, lento e sostenibile. A due passi dalle nostre città. -
La seconda guerra mondiale. Smart history
1939-1945: tutta la seconda guerra mondiale in 40.000 parole e 100 illustrazioni. Personaggi, strategie belliche e politiche, schieramenti, teatri di operazioni, le grandi battaglie, le grandi tragedie. Un libro agile e originale, per farsi in poche ore un'idea essenziale ma completa del conflitto che ha riscritto la storia del mondo. Le premesse: le dittature verso la guerra. Gli inizi: il trionfo della Germania, l'Inghilterra resta sola. Il conflitto si allarga: la guerra nel Pacifico. Inversione di tendenza: Stalingrado, la guerra in Nordafrica, la Resistenza. L'Europa diventa campo di battaglia: lo sbarco in Italia, il D-day. Attacco al Giappone: il trionfo della Marina americana nel Pacifico. La fine: dal crollo della Germania a Hiroshima. Le conseguenze: vincitori, vinti e nuovi equilibri. -
Liguria medievale. 50 luoghi da scoprire e visitare
I monumenti medievali della Liguria costituiscono un patrimonio storico, architettonico e artistico straordinario, spesso rimasto ingiustamente all'ombra di quello di altre più celebrate regioni italiane, e tuttavia meritevole di essere conosciuto, valorizzato, studiato. Questo libro vuole essere una guida per coloro che vogliono andare alla scoperta delle cattedrali, delle grandi abbazie benedettine e cistercensi, dei conventi degli ordini mendicanti, ma anche di quei siti distanti dalle città maggiori, ma non per questo meno importanti, che donano il piacere dell'esplorazione: pievi, cappelle, battisteri, dipendenze dei monasteri più importanti, chiese private e castelli. Ne esce l'immagine di un territorio ricchissimo, sensibile a orizzonti culturali di ampio respiro, complice la posizione di confine, ma anche capace di elaborazioni del tutto autonome e destinate a fare scuola. Uno strumento chiaro e divulgativo, ma anche rigoroso e documentato, punteggiato da curiosità che mirano a sfatare la regina delle leggende metropolitane sul Medioevo: quella secondo la quale si tratta di un'epoca monolitica, succube della dimensione religiosa e sempre uguale a se stessa. Di monumento in monumento, questo libro porterà il lettore a incontrare vescovi, canonici, abati, monaci, cardinali, marchesi, conti, duchi, castellani e persone comuni che gli dimostreranno l'esatto contrario. Liguria medievale, i luoghi: Ventimiglia, Dolceacqua, Pigna, Apricale, Bordighera, Sanremo, Taggia, Montalto Ligure, Triora, Lingueglietta, Montegrazie, l'entroterra di Imperia, Andora, Albenga, Finale, Noli, Savona e nei dintorni, Millesimo, Tiglieto, Varazze, Genova e il suo entroterra, Uscio, Camogli, Rapallo, Cogorno, Borzone, Sestri Levante, Montale di Levanto, Levanto, Vernazza, Riomaggiore, Porto Venere, isola del Tino, Brugnato, Lerici e Sarzana. -
Redattore ordinario
1983: mentre a Torino esplode lo «scandalo delle tangenti», nel Po viene ritrovato il cadavere di una donna. Un banale suicidio? Così sembra a un primo esame. Ma il giovane cronista incaricato di «coprire» la notizia non è convinto e comincia a scavare nel passato della vittima. Dove non tutto è limpido. Anzi, spunta un possibile (forse probabile) coinvolgimento nella «tangenti-story» che in quei giorni, con molti anni di anticipo su Tangentopoli, travolge alcuni dei politici più noti del Piemonte. Ma il giornale è in crisi e i suoi capi, timorosi di perdere finanziatori, preferiscono archiviare in gran fretta la vicenda. Sullo sfondo infuria la guerra tra il clan dei Catanesi e i calabresi per il controllo delle attività criminali sulla piazza torinese. True crime o giornalismo d'inchiesta? Pura fiction o rilettura romanzata della realtà? Come spesso accade in un grande noir, i confini non sono sempre così chiari. E, nelle pagine del romanzo, il lettore ritroverà eventi, luoghi, fors'anche personaggi familiari... -
Alpini sui sentieri del mito
Un percorso inedito attraverso la storia e i luoghi degli Alpini, dalla nascita (1872) alla seconda guerra mondiale. Le divise, le armi, i grandi personaggi, le pagine di eroismo. Le immagini d'epoca, gli scenari operativi, il racconto di alcune fra le leggendarie battaglie combattute dal corpo militare che più di ogni altro è entrato nell'immaginario collettivo come sinonimo della tenacia, della capacità di sacrificio, della volontà di resistenza dei soldati italiani. E poi una serie di spettacolari itinerari escursionistici su tutto l'arco alpino, dall'Ortigara ai confini occidentali, per ripercorrere i sentieri su cui sono state scritte alcune fra le pagine più indimenticabili dell'epopea delle Penne Nere. Cartine, approfondimenti storici, un apparato iconografi co realizzato ad hoc. -
Sentieri natura in Piemonte
Un'inedita serie di escursioni alla scoperta della natura piemontese. Dai Roc del vallone del Sangonetto, che ci fanno vedere - e quasi toccare con mano - gli effetti delle immense forze che hanno innalzato le Alpi, alla vita in montagna dei secoli passati, raccontata dall'ecomuseo Colomba-no Romean a Salbertrand, alle piante tipiche della macchia mediterranea, come il cappero, che hanno colonizzato la Rocca di Cavour. Forse non è così risaputo che a Roccaverano e nelle oasi xerotermiche della bassa vai di Susa ci sono le orchidee, che gli uccelli migratori in rotta per l'Africa fanno tappa nell'Oasi di Crava Morozzo o che a Vermogno i Salassi e poi i Romani cercavano l'oro e rimodellavano l'ambiente, mentre in valle Botto si possono ammirare fossili di molluschi bivalvi del Pliocene, rimasti intrappolati nell'argilla quando la zona era in fondo al mare. Siamo perlopiù abituati a pensare le manifestazioni più spettacolari della natura lontane da casa e dai luoghi di più antica antropizzazione, dimenticando a volte che la natura è ovunque e che anche l'antropizzazione è in un certo senso natura. Questi 28 itinerari sono qui per ricordarcelo, con percorsi molto facili, per tutti, dove il punto di arrivo - la panoramica «vetta» - questa volta è una grande scoperta dietro casa. -
35 castelli imperdibili del Lazio
I fasti imperiali di Roma, è vero, non smetteranno mai di incantare. Ma da qualche decennio un «altro Lazio» è uscito dal cono d'ombra dell'Urbe per mostrare al mondo gli innumerevoli tesori che si dipanano lungo le sue strade antiche, nella Tuscia viterbese come nell'Agro Falisco, nella Sabina come in Ciociaria. Tra questi svettano i castelli, baluardi di pietra segnati in maniera indelebile dal blasone delle dinastie che li hanno eretti o conquistati, difesi oppure rasi al suolo per poi ricostruirli e magari trasformarli in splendide dimore signorili, emblemi di raffinatezza e sfavillante potenza. Nei secoli le roccaforti laziali hanno ospitato imperatori e pontefici, prelati e condottieri, nobildonne e mecenati, vedendo consumarsi tra le loro mura le imprese, le passioni, i tradimenti dei grandi casati - i Colonna e i Caetani, i Borgia e i Della Rovere, gli Orsini e i Ruspoli, i Farnese e i Baglioni - che hanno plasmato nel profondo l'identità di questi luoghi scrivendone la storia. Giunti alla modernità con qualche ferita, gli splendidi castelli laziali tornano in queste pagine a far sentire la loro voce, raccontando le loro vicende e facendone rivivere i protagonisti. -
Sui sentieri della Grande Guerra
Tra il 1915 e il 1918 sulle Alpi Orientali si è combattuta una guerra diversa. Durissima, eroica, spietata e difficile per le condizioni climatiche e ambientali estreme in cui operavano i soldati di entrambe le parti. Oggi, in tempo di pace e dopo più di cent'anni, ripercorrere quei sentieri è un'esperienza unica, capace di unire come in nessun altro luogo del mondo l'emozione dell'alta montagna e la memoria storica. Dai ghiacciai dell'Ortles ai forti del Brenta, dal massiccio del monte Grappa al Tagliamento, dal Sass de Stria al monte Paterno, al cospetto dei meravigliosi panorami che circondano le Tre Cime di Lavaredo, da Redipuglia alle trincee del monte San Michele, rese celebri dalle poesie di Giuseppe Ungaretti: una straordinaria selezione di itinerari escursionistici sui sentieri della Grande Guerra. Per ogni area descritta: la delimitazione dei fronti di combattimento, il racconto puntuale delle vicende belliche, i percorsi di scoperta fra trincee, cannoniere, postazioni fortificate e sacrari. Un viaggio nelle memorie di una guerra che ha lasciato segni indelebili nel paesaggio di montagne ormai entrate nel mito. Cartine, schede tecniche con tutte le informazioni per organizzare le escursioni e la visita dei siti, approfondimenti sui luoghi e i protagonisti della Grande Guerra sulle Alpi Orientali. Per camminare nella storia del Novecento. -
35 borghi imperdibili. Borghi delle Marche
Le Marche sono una distesa gioiosa di rughe e di pieghe, di solchi d'acqua e grumi di roccia. Sono le sfumature verdi degli appezzamenti coltivati che digradano verso il mare collina dopo collina, i piccoli insediamenti e le case sparse, i profumi del tartufo e della norcineria, dell'olio nuovo e dell'uva matura. Luoghi idilliaci, che la storia ha tramutato in scenari di guerra e posti di confine. I Piceni e i Romani, i Goti e i Bizantini, i guelfi e i ghibellini, le truppe sabaude e quelle pontificie: venticinque secoli di eserciti e di battaglie, di assedi e combattimenti. Valli parallele tra l'Appennino e il mare, paesi che per secoli si sono guardati in cagnesco da un colle all'altro e si sono fatti la guerra o perlomeno i dispetti. Grandi contrasti, grande bellezza. La necessità di difendersi ha portato all'incastellamento, facendo sorgere una miriade di borghi meravigliosi aggrappati alla cima delle colline e arrivati a noi come vere e proprie istantanee del Medioevo; la nascita delle signorie ha regalato mecenati capaci di valorizzare gli artisti locali e di chiamarne da fuori, arricchendo anche i borghi più piccoli di straordinari capolavori. -
Borghi della Tuscia
La Tuscia - regione che, sul piano storico e geografico, rappresenta l'area abitata dai misteriosi Etruschi - non può essere definita da confini. Si tratta infatti di un vasto territorio delimitato a ovest dal mar Tirreno e disseminato di borghi nati sugli alti speroni tufacei che caratterizzano in buona parte la provincia di Viterbo, ma che si estendono anche a nord verso la Toscana, a est verso la valle del Tevere e l'Umbria e a sud verso Roma. Per tale motivo questa guida non si pone limiti territoriali, ma segue i passi degli Etruschi riscoprendo, borgo dopo borgo, villaggi arroccati sulle loro rupi, o nascosti in mezzo ai boschi, o difesi da imponenti mura e rocche, città abbandonate e altre impregnate di atmosfere medievali, emozionanti vedute sui laghi vulcanici, la sontuosità senza tempo delle ville rinascimentali e il mistero di favolosi giardini nascosti. Borghi della Tuscia. Tutto qui è rimasto con grande fatica in piedi, nonostante le insidie della natura e della modernità, e continua a regalare magnifiche sensazioni. Ed è proprio il fascino della precarietà insieme a quello della continua scoperta a rendere i borghi della Tuscia ancora più preziosi. E come un bene prezioso vanno trattati: visitateli a passo lento percorrendo le antiche vie che li collegano (su tutte, la Francigena), siate curiosi, fatevi accompagnare dalle guide locali, sentitevi un po' come archeologi, geologi, viaggiatori nel tempo. La Tuscia vi sorprenderà. -
Varco! 30 mesi di storia del btg. Guastatori del genio
A centocinquant'anni dalla fondazione delle truppe alpine e nell'anno dell'ottantesimo anniversario della battaglia di El Alamein, un libro che racconta il ruolo cruciale dei Guastatori durante il secondo conflitto mondiale, attraverso una documentazione inedita, frutto di anni di ricerche d'archivio, e le preziose testimonianze dei reduci. Nelle pagine del volume, sulla struttura portante del diario di guerra del 32° Battaglione Gastatori (che registra gli eventi di ogni giornata dal 24 febbraio 1941 al 10 agosto 1942) s'intrecciano infatti le voci degli stessi protagonisti: le lettere alla famiglia, i diari o le memorie, con i loro ideali, le loro speranze e spesso anche con rancori e frustrazioni del momento, completano la narrazione mostrandone tutto il lato umano. Uno strumento innovativo e prezioso, per consentire al lettore di «calarsi nella storia» e rivivere quanto accadde in quei frangenti. L'ampio apparato documentale e la straordinaria ricchezza delle fotografi e d'epoca - molte delle quali fornite all'autore direttamente dalle famiglie dei protagonisti - costituiscono un materiale di sicuro interesse per storici e collezionisti, così come l'analisi degli equipaggiamenti specifici dei Guastatori. -
Sentieri balcone e di cresta in Piemonte e Valle d'Aosta
Diego Vaschetto propone ai lettori un'originale serie di escursioni sulle montagne del Nordovest, tutte caratterizzate da una caratteristica fondamentale: raggiungono e percorrono alcuni dei sentieri più arditi e spettacolari delle Alpi occidentali. Sono tutti percorsi che seguono il filo di cresta di cime e gruppi montuosi di grande valore panoramico o che, sempre in quota ma senza per forza raggiungere le vette, rappresentano altrettanti straordinari «balconi» su alcuni dei paesaggi più straordinari compresi tra le Alpi Liguri e il massiccio del Monte Bianco. Dalle montagne cuneesi alle valli valdesi, dalla valle di Susa ai sentieri tracciati al cospetto dei mitici «quattromila» valdostani, una selezione di itinerari per tutti, privi di difficoltà tecniche, ma pensati e realizzati per scoprire l'irripetibile, maestosa bellezza di alcuni fra i più emozionanti paesaggi alpini. Escursioni diverse, da fare almeno una volta nella vita. Escursioni d'autore.