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L' icona mediterranea
"Quello che voi qui sfogliate e leggete non è un catalogo, ma un libro d'arte e d'invenzione. Anzi, una vera e propria opera d'arte e d'invenzione. Voi attraversate la galleria, le stanze, i saloni. Navigate per colline e per mari, per monti e per pianure, per prati e per città. Viaggiate fra gli oceani e le galassie. Vi trovate, senza saperlo, in un film interattivo."""" (Armando Verdiglione)" -
Michelangelo Buonarroti, Günther Roth
Qui due autori che vivono tra la Cina e la Francia sono chiamati al confronto tra due grandi artisti e la loro scultura: il sommo rinascimentale e l'espressivo contemporaneo. -
La bolla. Chi l'ha gonfiata? Come è esplosa? Come cavarsela?
"Stiamo vivendo un momento epocale e pericoloso. Ma la speranza non è solo un dovere morale, è una medicina realistica. Il capitalismo o è etica o non è"""". Il diario economico-politico di un protagonista, che vive in prima persona la politica, la studia e la analizza, diventa testimonianza e interpretazione degli eventi che stanno interessando l'Italia. L'attualità economico finanziaria, i recenti casi emblematici del nostro paese, sono qui ripercorsi e commentati - anche da dietro le quinte - in maniera originale e incisiva." -
Le banche e la crisi. Storia, etica, problemi, soluzioni
L'autore unisce la sua consolidata esperienza di governance di istituti bancari al ragionamento pratico dell'imprenditore e all'analisi precisa dello studioso di economia, in un saggio che analizza in modo chiaro la crisi internazionale, in termini di politica economica e finanziaria. Passando in rassegna le manovre attuate dai governi internazionali e dagli organi di controllo (dalla Fed alla Bce al Fondo monetario internazionale), Cantoni delinea le effettive prospettive di avvenire, alla luce degli indicatori economici degli ultimi dieci anni, auspicando un nuovo modo d'intendere il mestiere di banchiere, all'insegna di una maggiore etica e responsabilità. Particolare attenzione è dedicata allo sviluppo di una strategia di governance degli istituti di credito, a partire dal ""caso aziendale"""" di Bnl, da lui presieduta nella fase di passaggio da istituto pubblico a azienda privata."" -
Sviluppo e stabilità. Diagnosi e proposte tra Europa e globalizzazione nel 150° anniversario dell'unità d'Italia
Giampiero Cantoni dedica questo libro ai giovani. Si rivolge sia agli addetti ai lavori sia a chi voglia avere informazioni di prima mano sulle questioni economiche, finanziarie, politiche che ci toccano da vicino. Un'analisi dell'Italia, in occasione del 150° anniversario dell'unificazione: le sue debolezze storiche, l'attuale crisi in corso e gli spunti per uscirne. Come scrive l'autore, ""inutile gettare il sasso e ritrarre la mano, dando la colpa al 'sistema', alla 'società'. Il cammino della 'ricostruzione' comincia solo nel momento in cui abbiamo la forza e la capacità di prenderci ciascuno le nostre piccole grandi responsabilità"""". I temi: ripensare il rapporto fra stato e mercato, oltre l'assistenzialismo, affrontando temi come la centralità costituzionale e lo statuto dell'impresa; la liberalizzazione dei servizi locali; il federalismo fiscale tra centralità della famiglia ed equità; nuove regole e nuova etica per la finanza; un'azione politica fondata sui tre pilastri delle riforme: istituzionali, fiscali e della giustizia; la riforma dell'istruzione universitaria."" -
Udine nel suo anno più lungo ottobre 1917-novembre 1918
Ferruccio Costantini ha fissato il suo saggio sul reticolo d'una fitta documentazione. La sua scrittura, a tratti stesa in punta di penna, scorre via, trascina, fa riflettere, commuove come in un romanzo e fa toccare con mano la cruda realtà di una città invasa e saccheggiata. Accanto al racconto dei fatti d'arme vi è quello, toccante, dei profughi che riuscirono a guadagnare la riva destra del Piave e dei rimasti, entrambi legati dalla speranza e da un'attesa durante dodici lunghi mesi. Un omaggio a Udine, capitale della guerra, che rivede la luce in occasione dei centocinquant'anni dell'unità d'Italia. -
L' ultimo volo per il Cairo del «re dei leoni». Terracina 1947
Vengono ripercorsi i momenti più significativi di un ardito aviatore: il Ten. Col. Pilota Luigi Dentice di Accadìa, deceduto nel disastro aereo precipitando nel mare di Terracina, il 15 febbraio 1947. La scuola per piloti di idrovolanti a Portorose, il periodo dell'Accademia aeronautica a Caserta, le brillanti imprese in terra d'Africa, che gli valsero il titolo di ""re dei leoni"""", la ricostituzione della moderna aviazione italiana. La morte, avvenuta a bordo di un SM95 diretto al Cairo, assieme a quella di altri 16 passeggeri, tra i quali una principessa egiziana, rappresenta uno dei misteri irrisolti del primo dopoguerra."" -
L' ultimo... reparto operativo delle salmerie alpine
Andrea Soràpiss fu l'ultimo comandante della sezione salmerie del gruppo artiglieria da montagna ""Asiago"""". Le sue narrazioni autoironiche, le descrizioni realistiche del rapporto con i residenti di lingua tedesca, la sensibilità con cui descrive le fatiche che sopportarono gli ultimi muli ed Alpini nell'inflessibile volontà di adempiere ad ogni costo il loro dovere, rende questo libro attuale ed aperto ad una vasta fascia di lettori. In esso ritroviamo una morale ormai perduta che vagamente auspichiamo oggigiorno."" -
Kosovo monito per l'Europa
Kosovo come guerra umanitaria: illegittima, ipocrita e inutile. Kosovo, come precedente giuridico-politico per la secessione delle micro-patrie: Veneto, Catalogna, Scozia, Ossezia e Crimea. La tragedia balcanica come monito per l'Europa, che rischia di disgregarsi. -
La mia verde prigione
La vita dell'uomo è sempre una battaglia esistenziale. Lo dimostra anche questo memoriale o excursus biografico di Giovanni Patat d'Artegna. Egli sente la stirpe come un marchio di nobiltà e vive la famiglia, quella della sua origine e quella che si è formato, come un valore insostituibile al di là di ogni scala sociale. La riconoscenza per gli esempi e per l'educazione alla vita esce da ogni riga. Giovanni Patat tiene a essere autodidatta, ma la sua trafila ricorda il mondo del passato, precedente l'istituzione delle accademie e degli istituti d'Arte, come nel Rinascimento, da garzone di bottega a gestore autonomo di se stesso, aperto alla circolazione culturale del suo tempo, ma non immemore della lezione antica. La scultura è realizzata nello spirito prima che nella mano. Palpita di vita, pure quando sembrerebbe avvicinarsi a una certa retorica monumentale e alla tradizione sacra. Innova e personalizza. -
Venzone e il duomo. Scrigno superbo di cultura medievale e rinascita
Il testo, per tempi e contenuti, è composto da 2 sezioni, la prima che ha come oggetto ""Il Duomo di Venzone"""" riesuma l'impegno volto a coronare gli studi universitari della facoltà di materie letterarie presso l'Università degli Studi di Trieste negli anni '60; la seconda, in appendice, echeggiando i naturalisti latini Plinio e Lucrezio, vuole essere un ringraziamento ed un messaggio per la ricostruzione della cittadella murata, dettati anche dall'esperienza di consigliere comunale della stessa, acquisita dal 1975 al 1999."" -
Gli Oranti di Bressa. Lettere dai fronti di guerra 1941-43
Durante il secondo conflitto mondiale il Parroco di Bressa istituisce un unicum per l'Italia, la Pia Opera degli Oranti, affidando simbolicamente ad ogni fanciullo della Parrocchia un soldato, purché consacrato alla Madonna di Lourdes, venerata nella locale Cappella votiva dedicata ai caduti della Grande Guerra. -
L' Artiere. Giornale pel popolo (6 gennaio-29 settembre 1867). La SOMSI di Udine per la tutela dei lavoratori nel Friuli postunitario
La Società Operaia Generale di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Udine è stata fondata il 9 settembre 1866, primo ente mutualistico costituitosi nel Friuli postunitario. Per celebrare il 150° anno di fondazione, coincidente anche con i 150 anni dell'Unità del Friuli al Regno d'Italia, la SOMSI di Udine ha deciso di ristampare in anastatica il settimanale ""L'Artiere. Giornale pel popolo"""", che dal gennaio al settembre 1867 diventò l'organo ufficiale della stessa SOMSI, approdo naturale visto e considerato che il suo direttore Camillo Giussani ne aveva auspicato e sostenuto la nascita sin dai primi numeri del 1865 quando s'intitolava """"L'Artiere Udinese"""". Simbolo di quel pensiero liberale che portò alla unificazione politica e amministrativa del Regno d'Italia, il giornale si prodigò di trasmettere sani valori patriottici e soprattutto di divulgare tra i cittadini friulani i diritti della classe operaia e artigianale."" -
Avere vent'anni nei mitici anni sessanta
In questo libro l'autrice ricorda i suoi primi cinque anni d'insegnamento vissuti, all'inizio dello scorso sessantennio, in quattro sedi diverse nella provincia di Belluno. Ci sono poi i suoi viaggi, le sue amicizie, i suoi studi universitari ed altro ancora. Il tutto in una rievocazione quasi ""en passant"""" del particolare periodo storico vissuto negli anni presi in considerazione nel vicino Veneto e nella regione F.V.G., periodo legato soprattutto al cosiddetto boom economico con le sue conseguenze più varie. C'è in ogni caso un occhio di riguardo a quanto, nello stesso periodo, succedeva nel mondo."" -
Il partigiano Gianni
Il nome del protagonista è una evidente citazione, voluta dall'autore, del partigiano Johnny di Beppe Fenoglio, e testimonia anche il suo intento di richiamarsi all'ambiente ricostruito ne ""I ventitré giorni della città di Alba"""". Gianni il """"partigiano"""" è un personaggio di fantasia che esegue le azioni e compie i gesti che tante testimonianze attribuiscono a diversi partigiani """"tra virgolette"""". Rappresenta quindi il negativo della lotta partigiana in Carnia, che la gente è stata costretta a subire. Il protagonista di fantasia attraversa però le vicende e le situazioni che realmente hanno segnato la storia della Resistenza in Carnia."" -
Illusioni e tragedie. Protagonisti bujesi 1935-45
Le storie che vengono raccontate in questo libro sono dei frammenti di storia locale, testimonianze di vita destinate a rimanere sepolte nelle pieghe del tempo e pian piano dimenticate da tutti. I protagonisti sono tutti nati nella frazione di Avilla di Buja. La prima storia racconta le vicende di Valentino Fabbro, emigrato con la famiglia in Germania e testimone di fatti terribili accaduti in un campo di ""Rieducazione al lavoro"""" durante la Seconda Guerra Mondiale. Il secondo racconto narra invece la storia di Antonio Piccolo, partito per l'Eritrea negli anni trenta, dove lavorerà alla costruzione di strade in quel paese così lontano e diverso dal suo e dove verrà coinvolto in un'assurda avventura voluta da una nazione che, allora, cercava """"gloria imperiale"""". Il terzo episodio è ambientato proprio ad Avilla durante il periodo della guerra civile, alla fine della Seconda Guerra Mondiale: racconta un'azione partigiana che si conclude purtroppo tragicamente con la morte del giovane partigiano Diego Piccolo e con quella di una giovane, Gaudina Calligaro, coinvolta casualmente in quel fatto di sangue."" -
Una vita sul ponte di comando. Amore, dedizione, lavoro. I «10500» giorni di navigazione del Cap. Sup. di Lungo Corso Sergio Attori
Una Vita dedicata al mare con amore: così potremmo sintetizzare questa raccolta di memorie di un personaggio per nulla appariscente. Amore e rispetto rivolti anche agli strumenti indispensabili per la navigazione, conosciuti nei minimi particolari per passione e per ridurre i rischi dell'imprevisto, sempre in agguato nel più grande Elemento che costituisce il nostro pianeta. -
Malstâ... e al tornerâ seren! Testo italiano e friulano
I pensieri e le sensazioni nascono senza schemi, senza date, senza orari. Viaggiano per conto loro e ti assalgono senza preavviso. Questa raccolta, nata in un breve lasso di tempo e in seguito a un evento fortunatamente risolto senza fatali conseguenze, si snoda come intimo racconto di stati d'animo a volte urlati e a volte sussurrati. Una introspezione per raccontare a se stesso momenti di cupo sconforto e di temporaneo sollievo. Mantenendo sempre, nella mente e nel cuore, un freddo distacco dalla malattia, quasi a esorcizzare la paura. Alla fine, la consapevolezza che in fondo alla strada, se uno ci crede, è possibile ritrovare speranza e serenità. Prefazione di Toni Capuozzo. -
Cividalesi del Novecento
Questo dizionario biografico dei cividalesi del Novecento, che abbiamo conosciuto o dei quali ci è stata tramandata la memoria, ha la finalità di dare un volto alla Cividale dei nostri ricordi. La vita di una città non si esaurisce in coloro che hanno esercitato nobili ed alte funzioni, politici e clero, donne e uomini di cultura e di scienza, ma anche nella pluralità di tante persone, semplici e modeste. ""La storia... siamo noi"""", canta Francesco De Gregori, popolo e gente comune. Tutti noi siamo la nostra storia e la nostra memoria, individuale e collettiva. Ecco perché è importante ripercorrere microstorie del nostro passato, e alcuni ritratti personali sono strumenti per restaurare e riscoprire l'affresco conservato nella nostra memoria e a volte sono un mezzo per restituire affetto e riconoscenza ad alcune persone che abbiamo incontrato nella nostra vita."" -
«Esigenza Cantore» l'ordine mai dato. Vita segreta del Generale Luigi Olivieri (1892-1982)
Tutto preordinato e messo a punto come un orologio. Mancava e non è stato mai dato l'ordine di saltare in trincea: attuare esigenza Cantore che soltanto il Generale del V Corpo d'Armata poteva emettere. Forse non è del tutto esatto dire che quell'imperativo non fu mai pronunciato in quanto il 18 ottobre 1953, sottotraccia, il Comandante in capo di fatto avvertì che tutta l'«organizzazione» passava ai suoi ordini. Era il passo precedente alla mobilitazione reale suggerita dalle minacce di Tito di invadere con le armi la «Zona ""B""""» del Territorio Libero di Trieste.""