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Asfalto
"Con la nuova raccolta 'Asfalto', l'autore (siciliano di origine) si è calato perfettamente nell'atmosfera e nel paesaggio urbano milanese, riuscendo a coglierne dettagli e segreti con un occhio attento ad indagare perfino nell'ombra. Vedo in lui una sorta di discepolo ideale di mio padre, proprio per il fatto che nei versi di questo giovane la tradizione classica insulare si fonde con i nuovi stimoli offerti dal contemporaneo. Si sente che è cresciuto con l'aria di mare, immerso nella luce e nei colori mediterranei... tuttavia la scelta di trasferirsi a Milano ha determinato una evidente conversione alla modalità della megalopoli, non solo nelle abitudini di vita quotidiana ma anche - e soprattutto - nel modo con cui egli guarda ciò che gli sta intorno: come se avesse indossato un paio di lenti fumè. Sul tram, sul treno, a piedi lungo i Navigli... tutti i percorsi descritti rappresentano un viaggio non solo fisico ma anche metafisico attraverso rappresentazioni istantanee che il poeta riesce a definire in sequenze successive, in movimento: sembra di vedere l'architettura di Milano nei suoi più recenti cambiamenti, nelle trasformazioni che hanno portato la città a competere con le grandi metropoli europee in termini di grattacieli ed edifici magniloquenti. [...] alla fine di questo viaggio per immagini, il Poeta e il lettore trovano l'essenza ultima dell'Uomo ('un io cemento'), le sue miserie e la tragedia del dubbio perenne."""" (Alessandro Quasimodo)" -
L'evasione dai giorni
Il desiderio amoroso, più che l'amore, è da sempre fra i temi dominanti della poesia. Ed è desiderio in quanto mancanza e, per ciò, sofferenza e pretesa. Se dunque non sorprende il ritrovarlo, così ampiamente affrontato e subìto, in questo libro di Luigi Lombardi Satriani, è piuttosto singolare saperlo non relativo al tempo breve di un innamoramento, ma vissuto ed espresso lungo un'intera esistenza. Ché queste poesie sono state composte lungo decenni, dentro età diverse, e pure segnate dalla stessa forte tensione. Qui l'antropologo e l'uomo di conoscenza soffre d'amore come il più sconsolato e sprovveduto degli uomini. Perché l'amore affama, denuda. Prefazione di Elio Pecora; postfazione di Dante Maffia. -
A piene mani
"Alice Serrao approda alla sua prima raccolta poetica in età molto giovane, ma con già alle spalle diversi anni di interesse, pratica e studio della poesia che le consentono una scrittura dotata di originalità e sicura nelle scelte stilistiche. L'intensità passionale della percezione e delle esperienze si riversa nelle tematiche più ricorrenti che si articolano nelle diverse sezioni della raccolta: la tensione affettiva nelle sue diverse espressioni - nel sentimento amoroso, nella sensualità e nei rapporti famigliari in primo luogo, declinando tale tematica nell'intermittenza della relazione, nell'alternarsi di acquisizioni e perdite, ravvicinamenti e separazioni. Domina lo scenario la forte consapevolezza di un Femminile come potenza del sentimento, oppure grazia seduttiva, corporalità vissuta ed espressa senza remore e con capacità sia di abbandono che di orgogliosa rivendicazione. Alice Serrao si aggiunge coraggiosamente e ambiziosamente alle autrici che nella tradizione del Novecento hanno fatto del corpo come entità complessa la sede dell'esperienza e della poesia, da Ada Negri ad Antonia Pozzi ad Alda Merini, aggiungendo ora, in questa valida prova, la lingua dello studio e dell'esperienza di sé e della poesia della contemporaneità fatta di legami famigliari, di sogni potenti, di sentimento assoluto e, d'altra parte, di prime sconfitte, separazioni e prime rinascite. In questo caso tornano non solo i conti dell'amore, ma anche quelli della poesia."""" (dalla prefazione di Luigi Cannillo)" -
Prima di Eva. Sui sentieri dei luoghi di culto della Grande Dea
Miti, riti del divino ancestrale e simboli dell'eros vengono rievocati da Luisella Veroli per dialogare con l'immaginario. Per rivivere la storia delle nostre origini, l'autrice intraprende un viaggio alla ricerca di luoghi di culto preistorici che la porterà a ritrovare, in Dordogna, il più antico santuario dimenticato della Dea Luna e, nel greto abbandonato di un fiume, una neolitica ""'pietra della vita"""", come preannunciato da un sogno. Ci si addentra così in un percorso iniziatico al femminile. Mentre gli itinerari spirituali al maschile vanno da un perdersi iniziale nella materia, nell'oscuro, nelle tenebre (Apuleio nell'Animalità, Dante nell'Inferno, Goethe nella Magia) a un tendere verso la luce, verso l'ascesi, qui il percorso è inverso: dalla solarità di Afrodite alla discesa nell'ombra, nell'utero della Madre Terra, sino a sfiorare la materia incandescente da cui proveniamo. L'opera è corredata da un itinerario iconografico che aiuta ad avvicinarsi alle opere d'arte delle origini e agli archetipi del femminile, alla maniera degli antichi iniziati che si lasciavano fecondare dall'ambivalenza dei simboli custodendone il segreto. La prefazione di Alda Merini, gli """"autografi alla luna"""" di Vivian Lamarque, la veste grafica di Paola Varani, e il dialogo sull'enigma della bellezza di Lella Ravasi Bellocchio rendono questo libro simile a un magico vaso di terracotta."" -
Giuseppe Compagnoni e gli ultimi anni della Repubblica di Venezia
Divulgato dalla storiografia nazionale del primo Novecento quale inventore del tricolore d'Italia, e poi collocato da Cantimori nella più adeguata prospettiva del giacobinismo italiano, Giuseppe Compagnoni (Lugo, 1754 - Milano, 1833) è qui considerato per la modernità di vedute e per l'efficace azione intellettuale, in particolare nel campo del giornalismo e degli studi giuridici. Sono attività che egli intraprende e matura a Venezia, durante l'ultimo decennio di autonomia repubblicana (1787-1796), ad ulteriore testimonianza di una vitalità culturale estrema non sempre sufficientemente ricordata. Di particolare rilievo, durante gli anni del prolungato soggiorno veneziano, la Direzione dei periodici «Notizie del Mondo» e «Mercurio d'Italia», nonché la stesura dell'Epicarmo, esempio di letteratura utopica alla cui base sono chiaramente rinvenibili i princìpi giuridici che faranno dell'autore il primo costituzionalista d'Europa. -
Soco Chico
Dall'autore de ""Il pane nudo"""" un ritratto di Tangeri, paradiso di dissolutezze per gli occidentali negli anni Settanta."" -
Il viaggio del piccolo Gandhi
Amore e guerra civile a Beirut, la città più cosmopolita del Mediterraneo. Un piccolo grande uomo è protagonista, eroe e vittima della guerra civile, di cui anche l'autore fu protagonista in un momento critico per il suo paese. -
E chi se ne frega di Meryl Streep!
Contro la globalizzazione dilagante nei paesi arabi, Rashud, il protagonista, affronta ironicamente il tema della sessualità e dell'amore, in una società tradizionale, mediterranea in genere, in cui l'uomo non sa rinunciare a un esasperato machismo. -
Da Alessandro Magno all'Islam. La pittura dell'Asia Centrale
L'Asia Centrale ha goduto, in questi ultimi tempi, di una certa visibilità dovuta agli sconvolgimenti politici che si sono verificati in quest'area. Le Repubbliche dell'Asia Centrale sono però ancora poco conosciute in Occidente proprio perché assimilate per lungo tempo all'Unione Sovietica. Il libro tratta dell'arte di queste regioni, con particolare attenzione alle pitture murali che sono state rinvenute in abbondanza nelle città sepolte di quelle antiche culture. Arte che ha il fascino dell'inconsueto e del multiforme, ed è espressione tipica di quelle aree che sono state per secoli crocevia di popoli e culture diverse, e che quelle culture hanno assimilato e trasformato per trasmettere messaggi religiosi e per raccontare il proprio mondo. -
Odissea nel paese del Nilo
Romanzo storico che ci riporta ad una delle epoche più ricche di eventi e mutamenti nella storia dell'Egitto e del Mediterraneo: l'epoca dei sultani mamelucchi, degli schiavi, degli scontri tra le flotte turche ed europee. Questo mondo fu sconvolto, all'improvviso, dall'arrivo di Napoleone con il suo esercito e i suoi scienziati. Così fu anche per la famiglia di contadini di cui si narrano le avventure e disavventure, in mezzo a leggende, superstizioni, usanze, che appartengono alle diverse culture fiorite nei secoli nel paese. -
Il romanzo di Ibn Khaldun
Filosofo e scrittore, Bensalem Himmish è autore di numerose opere in arabo e in francese. Tre dei suoi romanzi sono tradotti in diverse lingue. È stato insignito di quattro premi tra cui il Premio Nagib Mahfuz (2002) e il Premio Sharjah-Unesco (2003) per l'insieme delle sue opere. Dei suoi numerosi saggi e romanzi filosofici: ""La formation ideologique en Islam"""" (1983), """"Ibn Khaldoun, un philosophe de l'hisloire"""" (1987), """"Le livre des fièrres el des sagesses"""" (1992), """"Au pays de nos crises"""" (1997), """"Calife l'épouvante"""" (1999), """"Etre en vie, et autres philosophèmes"""" (2006), """"Le Savantissime"""" (2006). Intellettuale impegnato, Bensalem Himmish è attivo in politica e nell'ambito dei diritti umani."" -
Fideles crucis 1274-1314. Il papato, l'Occidente e la riconquista della Terra Santa
Tra i due concili di Lione (l274) e di Vienna (1312) si consumarono la fine dell'era crociata in Terrasanta, il definitivo abbandono delle prospettive di riconquista, lo scioglimento dell'Ordine del Tempio. Al centro dell'intenso, drammatico quarantennio, il Giubileo del 1300. L'autrice ci guida in una foresta di date e di dati, di alibi e di progetti. La crociata più affascinante è proprio questa, delineata dai molti fideles crucis, e di cui molti discussero ma che non si fece mai. -
Dieci notti di sogni
Presentato per la prima volta in traduzione italiana, ""Dieci notti di sogni"""" è considerato il romanzo più poetico di Soseki, capace di trasmettere, con la levità delle atmosfere oniriche, l'intimità di un confronto a cui l'uomo moderno non può sfuggire, quello con il nulla. Il nulla, nelle dieci notti, è ciò che si sottrae all'abbraccio, ciò che compare, ma non si può afferrare, non si può conoscere con il corpo. Il nulla, in fondo, è ciò di cui sono fatti i nostri sogni e solo la scrittura può, da svegli, aiutarci a cogliere e a rivivere il momento evanescente in cui """"sembra che le cose esistano, ma non esistono""""."" -
Redenzione e pallone
Basta prendere in mano un giornale, accendere la televisione o la radio, per riconoscere i segnali, percepire le onde lunghe di un'esplosione avvenuta centinaia di anni fa, quando il pallone fece la prima barba al palo. Quando e come è diventato il gioco più brutto del mondo? Le risposte non sono in questo libro. Queste pagine non contengono che impressioni, spesso inesatte, intuizioni, perlopiù fuorvianti, ricordi confusi. Profezie da leggere all'incontrarlo su un tempo che non è mai stato e non sarà mai. Un tempo in cui il calcio non era il gioco più bello del mondo né il più brutto. Anzi, non era affatto un gioco. Il calcio era tutto. Prima degli sponsor, prima delle telecronache del tifoso, prima che la monetina impattasse il terreno. Non c'è nostalgia per il passato, perchè non è passato. Il calcio non passa mai: è sempre solista, ed è sempre moderno. Le barricate le fanno gli altri, per conto di Bizzotto, che crea falsi miti di progresso. L'apocalisse, però, c'è stata. E siamo rimasti noi, privi di sensi sul pavimento del bagno, con una penna in mano. Il rumore dei suoi tacchetti sulle piastrelle ci ha destati da un sonno durato mille anni. I suoi riccioli biondi ci hanno sfiorato il viso. Abbiamo visto il 10, e ci siamo rialzati. Era davanti a noi: gli occhi fissi, il dito puntato verso un lettore, seduto sulla tazza, nella fremente attesa fra un gemito e uno sciacquone. -
Scaccomatica. I conti della regina. La matematica gioca a scacchi
Il vero scacchista è un abile calcolatore che per vincere deve saper prevedere almeno una mossa in più dell'avversario. Capacità di calcolo analoghe sono alla base della matematica, tanto che secondo alcuni studiosi gli scacchi sarebbero nati e si sarebbero sviluppati proprio attraverso la matematica. E ""Scaccomatica"""" sia, dunque! La scacchiera diventa un paese delle meraviglie infinitesimale...tendente all'infinito, nel quale l'autore, prendendo spunto dalle mosse dei diversi pezzi e dalle geometrie non sempre euclidee del """"campo di battaglia"""", ci accompagna in un viaggio fra leggende e teoremi, cenni storici e calcoli fantastici. Il lettore è sfidato in un continuo gioco sul gioco, dalle quattro operazioni elementari fino ai numeri progressivamente elevati dell'albero delle varianti, o alla stima probabilistica del valore dei pezzi. E questi, via via, inducono ad aggirarsi fra concetti affascinanti come i quadrati magici, il triangolo di Tartaglia, i numeri triangolari, la sequenza e i conigli di Fibonacci, la spirale aurea, la circolarità del cavallo, il problema delle """"otto regine non interagenti"""", e tanti altri: una progressione cognitiva che può essere di svago, a casa, o materia di studio, nelle scuole."" -
I linguaggi politici della civiltà occidentale. Retorica, democrazia e populismo
"Questo nostro discorso (prende le mosse dallo studio della retorica antica), al fine di sviluppare alcune riflessioni filosofiche, su cui fondare [...] una ricostruzione storica che ci condurrà, attraverso le varie definizioni di retorica nonché attraverso tutte le sue ricadute pratiche, etiche, sociali e politiche, al mondo dell'attualità, in cui troveremo lo spunto per interrogarci intorno ai linguaggi, più o meno retorici, sviluppati in seno alle democrazie e ai cosiddetti populismi che caratterizzano l'Occidente - o meglio, quel che resta di esso."""" (Dall'Introduzione dell'autore)" -
Da Pigmalione a Pinocchio. Miti arcaici e cartoni animati
Siamo sinceri: chi non vorrebbe riordinare casa schioccando le dita come Mary Poppins, o superare il traffico cittadino grazie a un tappeto volante? Anche se oggi la tecnologia ci viene molto in aiuto, non siamo ancora soddisfatti. A maggior ragione non lo erano i greci nel V secolo a. C., infatti esprimevano in letteratura desideri molto simili ai nostri. Diverse scene, soprattutto delle commedie, erano ambientate in mondi utopici in cui l'uomo non doveva faticare, perché erano gli utensili a farlo per lui. Gli antichi greci definivano automatos bios il fenomeno degli oggetti che prendono vita per sottostare agli ordini dell'uomo, appagando ogni sua richiesta. Proprio come fanno gli ingredienti della torta ne ""La bella addormentata nel bosco"""" o le scope di Topolino ne """"L'apprendista stregone"""". A distanza di secoli, i casi di automatos bios nell'immaginifico regno Disney sono moltissimi: è evidente che ci troviamo di fronte a un archetipo connaturato nell'identità stessa dell'uomo. Questo libro propone un percorso che condurrà il lettore dal mito classico al mito moderno, riscoprendo ed evidenziando la classicità dietro ai film d'animazione che hanno accompagnato - e continuano ad accompagnare - intere generazioni. Introduzione di Giulio Giorello."" -
Fiabe e leggende della Cina
Questo volume è il risultato di anni di ricerca condotta sulle leggende e i miti della tradizione cinese.Partito come missionario per l'Impero cinese, l'orientalista Richard Wilhelm poté studiare approfonditamente la cultura del paese ospitante. Servi fedeli e saggi che intraprendono la via dell'ascesi, incantevoli fanciulle ed eroici guerrieri, maghi e taoisti, volpi, draghi e pantere: i mille personaggi che popolano queste fiabe rappresentano un'umanità lontana, ma al tempo stesso misteriosamente familiare, grazie alla semplicità e alla leggerezza della narrazione. -
Luce diurna e incubo
Borges scrisse di Chesterton che ""qualcosa nella creta del suo io inclinava all'incubo, qualcosa di segreto, e cieco e centrale"""". In questi trentadue racconti incontriamo un Chesterton nascosto, narratore del fantastico in molte diverse sfumature, dalla fiaba lontana nel passato alla fantascienza sociale, fino alle inquietudini dell'onirico e del surreale. L'inchiostro di queste pagine disegna voli nella notte, distopie sottomarine, una creatura morta che continua a vivere... Ma l'autore sa che l'incubo più grande non si trova nei mostri dell'immaginazione, ma nella natura stessa dell'uomo e del mondo, nella nostra capacità di vedere la realtà, o d'ignorarla terribilmente: perché un prato è fatto di dita e il sole è qualcosa d'inquietante e alieno, sotto il quale viviamo le nostre esistenze ma che non possiamo mai guardare."" -
L' anno Mille. Storia religiosa e psicologia collettiva
All'anno Mille romantico, antitesi apocalittica del Rinascimento, la scuola storica francese, con Duby in testa, contrappone un anno Mille destinato a diventare classico: svolta cruciale dove avviene, in attesa della fine del mondo, il passaggio da una religione rituale e liturgica a un cristianesimo di azione. ""L'inizio di una svolta importante, il passaggio da una religione rituale e liturgica - quella di Carlomagno, quella ancora di Cluny - a una religione d'azione e che s'incarna, quella dei pellegrini di Roma, di Santiago e del Santo Sepolcro, e presto quella dei crociati. Nel seno dei terrori e dei fantasmi, una primissima intuizione di quella che è la dignità dell'uomo. Qui, in questa notte, in questa indigenza tragica, in questa barbarie, cominciano, per secoli, le vittorie del pensiero europeo."""" Tempo di speranza e di paura, l'anno Mille, dunque, è quello dell'incarnazione che i contemporanei vivevano come promessa di una nuova primavera del mondo.""