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Verso i sud del mondo. Carlo Levi a cento anni dalla nascita
A cento anni dalla nascita di Carlo Levi, la città di Palermo ha ricordato il grande scrittore e pittore torinese, ospitando un convegno che ha avuto come nucleo tematico comune a tutti gli interventi – pur nella diversità delle chiavi di lettura – proprio l’immagine del Mezzogiorno d’Italia che le pagine leviane ci hanno consegnato. Sotto un profilo sia letterario sia storico-politico, quest’immagine rappresenta un punto di partenza autorevole e imprescindibile per interrogarsi sui cambiamenti che la percezione del Sud ha subito nel tempo. L’interesse di Levi per il Mezzogiorno fa da traccia per una riflessione che nell’immediato tocca il Sud più vicino allo scrittore, quello dei contadini lucani o della Sicilia materna, ma che si spinge più in là, verso il Sud del mondo, la controparte di un dualismo Nord-Sud non solo italiano, ma globale.Alla Sicilia, cui Carlo Levi dedicò una parte importante del suo impegno politico-civile e della sua attività di scrittore e di pubblicista, è riservata nel volume un’attenzione particolare come luogo emblematico del Mezzogiorno, per la sua complessità storico-sociale, nonché per il fatto di essere stata e di essere ancora oggi punto d’incontro di competenze culturali diverse e di una fervente attività artistico-letteraria. Sulla scorta di queste premesse, il libro fa il punto sull’attuale stato della discussione in un’ottica pluridisciplinare che abbraccia la ricerca storico-sociale, le scienze etno-antropologiche e la produzione saggistico-letteraria nelle sue forme sia creative (con interventi di scrittori meridionali di successo), sia di riflessione critica: tutto quanto, cioè, in misura più o meno diretta, incontra o rimanda alle idee, ai miti e alle immagini del Mezzogiorno e del Sud del mondo che Levi ci ha lasciato. -
Vita di Hermann Hesse
Questo libro ci accompagna nel ""labirinto Hesse"""", facendoci scoprire un cammino inquieto e dai mille volti, con una scrittura capace di essere al tempo stesso profonda, divertente e ricca di particolari. Prinz lascia al lettore il compito di trovare le risposte e di ricomporre il proprio ritratto del grande scrittore mettendo insieme i pezzi di questo puzzle complesso. Ritroviamo così il bambino precoce e vivace, l'adolescente tormentato in fuga, il giovane uomo dilaniato dai dubbi provocati dalla tragedia della grande guerra, il confronto con la psicoanalisi, la maturità artistica, il ritiro svizzero a Montagnola, il premio Nobel. Un viaggio tortuoso, profondamente segnato, tuttavia, da una tensione esistenziale unitaria."" -
Il paesaggio americano dell'Ottocento. Pittori, fotografi e pubblico
È stato un grande intellettuale americano, Ralph Waldo Emerson, a proporre un modello di relazione con la natura che fa dell’osservatore una «pupilla trasparente», capace – come un meccanismo ottico – di percepire ogni dettaglio dell’ambiente. Attraverso il confronto fra le immagini fotografiche e pittoriche, la letteratura artistica, gli scritti scientifici e letterari sugli scenari naturali, emerge nel volume un’illuminante lettura del modello di paesaggio che dall’Ottocento accompagna la mentalità americana e che è fin dall’origine condizionato dalla tecnologia, dall’idea della rappresentazione come spettacolo ottico. Uno spettacolo basato nell’Ottocento sull’uso di strumenti quali lo stereoscopio, il diorama e il panorama, allo stesso modo in cui il Novecento si sarebbe servito del cinema. La pittura e la fotografia di paesaggio hanno avuto un ruolo centrale nella costruzione dell’identità nazionale americana, a partire dagli anni dell’espansione all’Ovest. Il gusto per il rurale che si diffuse in quel periodo non nacque da un ingenuo culto della natura, ma fu fin dall’inizio parte integrante della retorica del capitalismo americano, e fissò alcuni luoghi comuni condivisi dalla cultura «alta» e da quella popolare. In sintonia con l’ideale di Emerson, l’apparecchio fotografico e la lastra negativa furono assunti come punto di riferimento per l’osservatore, che doveva amplificare al massimo la propria capacità di vedere e di memorizzare, e la cui visione era considerata tanto più vicina allo spirito divino quanto meno corrotta dal filtro deformante dell’artista. Fu questo ideale a sostenere il lavoro di pittori e fotografi al seguito dei viaggi di esplorazione e di conquista dei territori del West: e l’esito di questa ricerca resta profondamente radicato nell’immaginario americano e in quello di tutta l’umanità moderna. -
I sindaci. Storia e sociologia dell'amministrazione locale in Italia dall'Unità a oggi
Le vicende dei sindaci e delle amministrazioni comunali sono in genere considerate una specie di storia minore rispetto alla storia alta dei parlamenti e dei governi nazionali. In realtà non solo le due storie sono inestricabilmente legate tra loro, ma il più delle volte le arene locali anticipano i problemi, le tendenze e le sperimentazioni su cui è poi costretto a pronunciarsi il decisore statale.Questo libro affronta più di centoquarant’anni di evoluzione dei poteri municipali in Italia, toccando i principali nodi che li hanno caratterizzati: il rapporto tra il centro e la periferia, l’equilibrio tra i partiti e gli eletti, il ricorrente problema della legittimazione delle istituzioni da parte dei cittadini, la capacità dei comuni di soddisfare le domande provenienti dalla società civile. Al centro della ricerca si pone la questione dell’identità degli amministratori locali nelle varie tappe della storia italiana, secondo una chiave di lettura che non si limita a considerare le caratteristiche biografiche degli stessi amministratori, ma esamina anche i quadri normativi e le risorse finanziarie che il sistema politico centrale, come pure i partiti a livello nazionale, hanno via via riservato agli uomini e alle istituzioni del potere locale.Nei capitoli finali il libro prende in esame la stagione più recente delle vicende municipali, iniziata con la crisi della «prima repubblica» e con le leggi 140 del 1990 e 81 del 1993. Molti osservatori hanno parlato in proposito di una prima fase segnata dalla prevalenza di sindaci espressione della società civile e di una seconda caratterizzata dal ritorno dei partiti. Gli anni duemila, in realtà, sembrano aprirsi all’insegna di un processo in cui i partiti paiono sì condizionare gli eletti nei comuni, ma per restarne a loro volta profondamente condizionati e trasformati. -
Finanza etica. Commercio equo e solidale
Stretta tra i due problemi della povertà e della sostenibilità ambientale dello sviluppo, l’umanità è posta oggi di fronte al difficile dilemma di favorire la crescita economica assicurandone al contempo la compatibilità sociale e ambientale. I limiti dei successi raggiunti sino ad oggi su entrambi i fronti hanno alimentato negli ultimi anni forme di insoddisfazione e di protesta da parte della società civile nei confronti di imprese e istituzioni nazionali e internazionali.Esistono però potenzialità non ancora pienamente sfruttate in grado di contribuire alla soluzione dei problemi sul tappeto. Forme di consumo e risparmio socialmente responsabile come il commercio equo e solidale, il microcredito, la finanza etica, non sono solo importanti per i loro effetti diretti, ma anche e soprattutto per quelli indiretti di stimolo a una maggiore responsabilità sociale di imprese e istituzioni.Gli autori spiegano in questo libro, attraverso un approccio rigoroso e allo stesso tempo semplice e accessibile a tutti, in che modo questi effetti diretti e indiretti rappresentano altrettanti meccanismi correttivi ai limiti del mercato in direzione della realizzazione nella sostanza del principio della «sovranità del consumatore» e dell’«equilibrio dei poteri» tra imprese, cittadini e istituzioni. Attraverso l’analisi di alcuni campi di applicazione già concretamente e positivamente sperimentati, il libro dimostra che un cambiamento silenzioso, in grado di trasformare il sistema dall’interno, non solo è possibile, ma è già in atto. -
Reddito minimo di inserimento. Che fare?
Il Reddito minimo di inserimento costituisce una sostanziale innovazione per quanto riguarda l’articolazione del sistema italiano di welfare. Esso è stato introdotto da pochissimi anni, in via sperimentale e in un ristretto numero di comuni (39 nella prima fase, relativa al biennio 1999-2000, ai quali ne sono stati aggiunti 267 nella fase successiva, relativa al biennio 2001-2002). La sua collocazione organica, invece, nel quadro delle politiche sociali è stata prevista ancor più di recente, dalla legge n. 328/2000 (la legge-quadro sul sistema integrato di interventi e servizi sociali), che ne indica la messa a regime come misura generale di contrasto della povertà e dell’esclusione sociale. Nonostante il disposto legislativo, la generalizzazione di questa misura risulta ancora dipendente dalle decisioni politiche e di governo (a livello nazionale e regionale), che rischiano di rinviare sine die la sua definitiva integrazione nel sistema di protezione sociale, e con essa il superamento di un gap istituzionale che pone l’Italia un passo indietro rispetto alla maggioranza dei paesi europei sul terreno dei diritti di cittadinanza sociale.Il volume, che nasce da un’iniziativa promossa nel 2002 dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Cnr e dall’assessorato agli Affari Sociali del Comune di Napoli, raccoglie gli interventi di studiosi italiani e stranieri, avviando una riflessione sui risultati della sperimentazione, la cui valutazione ha dato luogo a un vivace confronto e dibattito politico tuttora in corso.A partire da un raffronto con le esperienze di Francia e Spagna, che si pongono come i due modelli di riferimento nel panorama europeo, lo studio si sposta sul caso Italia, dando conto degli esiti della fase di sperimentazione e delle potenzialità di tale strumento come mezzo di lotta alla povertà e alle disuguaglianze socio-economiche. -
Il pianeta senza confini. Prose di viaggio
«I viaggi sono come dei sogni. Lo sono già quando avvengono nel loro colore attuale, nel seguirsi inatteso delle vicende: lo sono molto di più nella memoria, che oscura, cancella e perde i nessi pratici, la continuità delle ore, e ricolloca gli incontri e le esperienze in un tempo diverso e istantaneo, dove figure lontane si legano in un racconto fantastico».Carlo Levi è scrittore di un solo libro complessivo di cui il viaggio è l’unità strutturale. È un viaggiatore che osserva fuori per guardarsi dentro e il suo bisogno di conoscenza trova nello stesso tempo soddisfazione e origine nella situazione del viaggio. Il viaggio provoca una frattura di tempo e di luogo; secondo Levi è «una fuga, una inconsapevole ricerca, uno scampo, un abbandono». Viaggio, dunque, come fuga/ricerca che consente l’analisi e la scoperta dell’io; viaggio come possibilità di abitare il mondo e, nello stesso tempo, di abitare l’altrove. Strumento privilegiato di questa avventura è la parola: il viaggiatore è perciò nello stesso tempo narratore. Levi quindi viaggia da scrittore, fa coincidere esperienza e racconto. La sua stessa scrittura si dà come continua «transizione», le sue opere hanno un andamento itinerale, il viaggio si compie anche tra testi. Nei suoi reportages dall’India, dalla Cina, dalla Russia, dall’America, dal Cile, insomma, Levi racconta se stesso. -
L' esperienza della neve
«Ma voi dov’eravate quando c’ero,quando solo con l’ombra vi aspettavo, ospite di un dolore che si perdeoltre la luna che più in là è settembre?» -
Memorie della mia vita. Edizione tematica dello «Zibaldone dei pensieri» stabilita sugli «Indici» leopardiani. Vol. 6
Luogo dello spazio interiore, il percorso delle Memorie della mia vita è origine di tutti gli altri «libri» dello Zibaldone. Nel tempo della memoria si pone infatti il ricordo autobiografico, in cui la casa paterna, i genitori, i fratelli trovano un’identità diversa, quella recepita da Giacomo in alcuni particolari momenti del suo rapporto con loro.Ma memoria è soprattutto analisi, di sé e degli altri: da questo punto di vista l’itinerario leopardiano diviene una discesa nel profondo dell’inconscio, giungendo a definire la storia e le forme della depressione moderna a partire dal sé, e delineando nello stesso tempo i modi del comportamento individuale nella società.L’analisi delle passioni si unisce così a quello che Leopardi chiama il Macchiavellismo di società, per stabilire definitivamente le forme della diversità. Leopardi si pone allora come soggetto che vive al limite della comunità sociale, contro le forme dell’«incivilimento smisurato», perché ancora in grado di sentire la vita e disconoscere la mediocrità: il suo essere-nel-mondo significa quindi vivere la propria sensibilità per poter toccare il bello, permettendo all’immaginazione di fiorire. L’impossibilità di volgersi al poetico, in un mondo che cerca solo l’utile, e la sofferenza, la «malinconia», che deriva dalla distruzione delle illusioni spingono l’uomo sensibile alla morte interiore, cioè all’indifferenza. Contro questo mostro, prodotto dell’epoca moderna, la voce di Leopardi è denuncia, grido di adolescente, consapevolezza di una ineluttabilità metafisica e storica, ma anche desiderio infinito di un’utopia possibile. -
Machiavelli, o dell'incertezza
Nessun pensatore politico ha subito, come Machiavelli, il rischio di una continua riduzione al facile stereotipo di se stesso: una serie infinita di deformazioni e attualizzazioni, che tuttora imperversano, ha voluto riconoscere a tutti i costi nel segretario fiorentino lo «scienziato della politica» per antonomasia, lo scopritore della sua presunta «autonomia». La forza e l’originalità di quel pensiero viene qui fatta risalire alla sua natura «pratica» e al suo svolgersi da essenziali radici letterarie. Ferroni ne mette in evidenza alcuni punti fondamentali: l’«incertezza», l’«illusione» e l’«errore» come dati determinanti dell’agire politico e la minaccia di rovina che incombe su ogni potere e ogni istituzione. L’interesse attuale verso il pensiero di Machiavelli si riconosce quindi nel suo prospettare una vera e propria «antropologia del rimedio»: compito del politico è per l’appunto quello di trovare rimedi, di stornare per quanto possibile la minaccia della rovina.Una simile prospettiva può essere oggi di grande interesse, nel nostro mondo globalizzato e minacciato da disastri di ogni sorta. Il pensiero di Machiavelli ritrova così un’attualità fuori dalle spire velenose del machiavellismo, al di là delle presunzioni e degli stiracchiati ammiccamenti dei tanti piccoli machiavelli nostrani. -
Le storie del gatto sornione
Gli animali che popolano le pagine di questo libro, lupi, vacche, galline e cani, inevitabilmente somigliano, loro malgrado, agli uomini. Tuttavia non hanno intenti moraleggianti, non vogliono insegnare nulla a nessuno. Sono piuttosto, insieme alle due incantevoli e terribili bambine che così innocentemente li seviziano, la messa in scena di storie con un sottile umorismo. -
Josefine la cantante
Vale ancora la pena di leggere e tradurre Kafka? C'è ancora una dimensione nascosta da scoprire in uno scrittore che è diventato un classico del Novecento? A tali provocazioni rispondono queste cinque storie di animali: gli unici racconti nell'opera kafkiana nei quali gli animali hanno sentimenti e pensieri, si esprimono o si comportano come esseri umani proprio in quanto animali. Si tratta di storie anche immediatamente connesse, in un modo o in un altro, all'ebraismo, e che sollevano dunque numerose domande. Perché l'ebraismo si collega, nell'immaginazione kafkiana, con molteplici forme della vita animale? Come bisogna leggere questi inquietanti racconti? Quali sono i sensi cui essi rinviano? -
La potenza del falso. Illusione, favola e sogno nella modernità letteraria
Sul finire del secolo dei Lumi, lo scrittore scopre la sua vocazione: egli è un creatore, un inventore di narrazioni che non riproducono la realtà secondo i precetti imposti dal realismo ingenuo, ma che si muovono all'interno di uno spazio autonomo. Dichiarandosi assoluta e senza vincoli, però, la letteratura rischia di ridursi a un falso, impalpabile e inconsistente. Verità e finzione, allora, coesistono, perché il falso non è un errore, ma una via ""altra"""" per approssimarsi alla realtà. Questo studio esplora le regioni antropologicamente costitutive del falso: l'illusione, la favola, il sogno, declinate dalle voci di Leopardi, Valéry e Novalis, autori che si muovono sul terreno di un pensiero poetante che intreccia creatività e interrogazione razionale."" -
Lo Stato sociale in Italia 2003-2004. Rapporto annuale Iridiss-Cnr
Nel corso degli anni novanta in tutti i paesi europei hanno avuto luogo significativi interventi di riforma nei sistemi di welfare, in una certa misura convergenti anche in nazioni con governi di orientamenti politici diversi, determinati da analoghe trasformazioni a livello demografico e sociale, oltre che dalla comune esigenza di mantenere la spesa pubblica per le politiche sociali entro limiti sostenibili dal punto di vista macro-economico. In Italia il decennio si è caratterizzato per una ricchezza senza precedenti di iniziative che hanno introdotto importanti cambiamenti, pur non modificando in maniera significativa il modello italiano di welfare. Esse si sono orientate secondo tre grandi linee di tendenza: quella della razionalizzazione, quella della privatizzazione e quella del decentramento delle responsabilità nella gestione delle politiche sociali. Il presente rapporto è dedicato all’analisi dell’evoluzione del sistema italiano di welfare in tutte le sue principali dimensioni (dall’assistenza alla sanità, dalle politiche per gli anziani a quelle per la famiglia e per i minori, dalla scuola al lavoro e all’immigrazione) con riferimento ai fattori di cambiamento e alle loro implicazioni per le politiche sociali. L’analisi è inquadrata nel contesto dei mutamenti demografici e sociali del paese, che hanno fatto registrare tra l’altro una persistente riduzione della natalità, un accentuato invecchiamento della popolazione, uno stabilizzarsi della presenza straniera e una più complessa realtà del mercato del lavoro. -
Grande storia della Germania
Una storia della Germania in due volumi, dalla caduta dell'Impero romano sino alla recentissima riunificazione dopo la caduta del muro di Berlino. La ricerca si concentra sul rapporto tra democrazia e nazione. La vicenda tedesca, infatti, è segnata dal nazismo e Winkler pone quell'epoca al centro della sua riflessione: non solo scrive pagine di grande rigore ed equilibrio, ma sceglie di misurare tutta la storia tedesca con quell'evento. L'indagine cerca anche di valutare la supposta inevitabilità del fenomeno alla ricerca di tracce nei periodi precedenti che ne motivino l'insorgenza. Un'opera monumentale, ma non un monumento a un paese raccontato senza reticenze, narrandone grandezze e miserie, tragedie e riscatti. -
Storia del miracolo italiano
Italia, anni cinquanta: la seconda guerra mondiale è finita ormai da qualche anno e il suo ricordo si allontana; trasformazioni radicali investono i modi di produrre e di consumare, di pensare e di sognare, di vivere il presente e di progettare il futuro. È la fine dell’universo contadino. Irrompono nuovi gusti e più complesse culture, in un processo tumultuoso che ridisegna geografie produttive e sociali, insediamenti e poli di attrazione. L’intero paese si trasforma sotto un impulso irrefrenabile. È il «miracolo». La profondità della «grande trasformazione», e i molteplici impulsi che essa produce, vengono qui ripercorsi in un’indagine a tutto campo che analizza sia la capacità di tenuta di vecchi orizzonti mentali, sia i tratti di una «modernità» che si va affermando in modo prepotente quanto diseguale.Nell’agonia del centrismo emergono strutture e comportamenti degli apparati dello Stato largamente segnati dal fascismo, ma ora innestati nel quadro della nuova collocazione «atlantica» dell’Italia. Irrompono forme diverse di protagonismo collettivo, solo in parte eredi delle organizzazioni di massa delineatesi nel dopoguerra. Ed è l’avvento del centro-sinistra. Con questo volume, che dopo quattro edizioni nei «Progetti» Donzelli viene ora riproposto nelle «Virgolette», Guido Crainz ha dato inizio alla sua ricognizione a tutto campo della storia dell’Italia contemporanea: un percorso che ha conosciuto la sua seconda tappa con Il paese mancato, dedicato al periodo successivo, apertosi con i tumultuosi anni sessanta e chiusosi con gli scenari di stabilizzazione degli anni ottanta. -
Tempi storici, tempi biologici
«Mentre con lo schiudersi del nuovo millennio la scienza celebra i fasti di risultati fino a ieri semplicemente inimmaginabili, è nello stesso tempo davanti agli occhi di tutti una crisi radicale nel nostro rapporto con la natura. C’è il rischio concreto di un abbassamento della qualità della vita, di una distruzione irreversibile di fondamentali risorse naturali, di una crescita economica e tecnologica che produce disoccupazione e disadattamento».La lettura di questo libro, qui riproposto in un’edizione interamente riveduta a distanza di venticinque anni dalla prima stesura, evidenzia l’attualità dei problemi trattati; addirittura profetiche si rivelano molte delle previsioni avanzate nella prima edizione – e qui verificate e riproposte – circa il nucleare, le biotecnologie, l’effetto serra e le catastrofi annunciate. Il lettore ha modo così di rintracciare le originali basi scientifiche che avrebbero poi portato, negli anni a noi più vicini, alla formulazione di un concetto chiave come quello di «sviluppo sostenibile». La modernità di Tempi storici, tempi biologici sta proprio nell’avere intuito l’intreccio tra economia sostenibile e fisica evolutiva, tra valori etici e politica ambientale, tra estetica e scienza della complessità. La rivisitazione del testo, con nuove aggiunte introdotte alla luce delle sfide del nuovo millennio, è anche un’occasione per approfondire le grandi rivoluzioni del pensiero scientifico e filosofico di questi ultimi anni: quelle segnate da Ilya Prigogine e Gregory Bateson, Herman Daly e Stephen Jay Gould.Il tempo è la chiave di lettura per riscoprire leggi e storia, evoluzione e miti, biodiversità e bellezza. -
Di contrabbando. Venti storie vere, completamente inventate
Figlio della periferia ""rossa"""" parigina, cresciuto nella cultura della Resistenza, Daeninckx è un autore autodidatta, ha fatto il tipografo e poi ha scritto su giornali di provincia. Ha composto una trentina di gialli, alcuni romanzi e una serie di racconti, una parte dei quali sono qui raccolti. L'autore giustappone luce e buio, personaggi e situazioni solari che scivolano improvvisamente nel cono d'ombra di una notte corrotta e malsana, e schizza una galleria di ritratti pedinando le gesta di perdenti e cani randagi, di cui sa restituire violenza e tenerezza, amoralità e disagio."" -
Esercizi di oleodinamica
Il testo propone una serie di esercizi su valvole, componenti, impianti e sistemi oleodinamici. Lo scopo del libro quello di far meglio comprendere ed assimilare la teoria attraverso lo svolgimento di calcoli mirati al dimensionamento di componenti e sistemi oleodinamici o alla verifica del loro funzionamento. I temi affrontati e le domande di approfondimento sono inoltre, un valido strumento di autovalutazione delle proprie conoscenze. Di alcuni esercizi, in un capitolo a parte, viene proposta una risoluzione commentata quale guida generale per affrontare lo svolgimento di tutti gli altri. -
Progettazione bioclimatica in ambito urbano
Questo testo cerca di porre le basi per una riflessione sull'impatto che hanno le città sul clima locale.