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Memorie di guerra e brigantaggio. Diario inedito di un garibaldino (1860-1872)
Un ritrovamento eccezionale: 150 anni dopo l'unità d'Italia dalle carte di una famiglia lombardo-piemontese riemerge il diario, assolutamente inedito, di un protagonista della campagna di guerra del 1860. Gaetano Ferrari prese parte come volontario garibaldino alla seconda fase della spedizione dei Mille da Milazzo al Volturno, fu poi bersagliere nella terza guerra d'indipendenza e nella campagna contro il brigantaggio in Sicilia e in Calabria. Infine fu ufficiale istruttore nella milizia territoriale torinese e brillante oratore della locale Società Reduci. Una testimonianza di notevole valore storico e al contempo un'incalzante narrazione di imprese avveneturosi, nel più autentico spirito garibaldino. -
La chimera di Carlo VIII (1492-1495)
Un ampio e documentatissimo volume sul periodo italiano del re di Francia Carlo VIII di Valois quando varca le Alpi alla testa della maggiore armata che gli italiani abbiano visto nel corso del secolo, non motivato da sete di conquista, ma dall'onesto intento di riavere qualcosa che secondo lui gli appartiene: il regno di Napoli. Sua Maestà, convinta di averlo ereditato dai propri antenati, lo vuole anche per farne la base di una crociata contro il Turco. Paradossalmente, sarà proprio un sovrano animato dalle ""migliori intenzioni"""" a rovinare una delle più splendide civiltà che l'uomo abbia saputo costruire, e fare della Penisola un campo di battaglia corso per trecentocinquanta anni dagli eserciti di tutta Europa. Presentazione di Giancarlo Andenna."" -
La svolta e tutti i racconti
Il volume raccoglie tutti i racconti di Mario Bonfantini, critico letterario e romanziere, studioso di letteratura francese e italiana, partigiano nella val d'Ossola: ""La cordialità, un ottimismo di fondo conservato e fors'anche accresciuto dalle molte peripezie e difficoltà di cui la vita non gli è stata avara, sono le qualità che in Mario Bonfantini mi hanno sempre sorpreso. Trovar simili doti in un uomo è piuttosto raro, oggi; trovarle poi in un uomo di penna ha dell'incredibile"""" (Eugenio Montale)."" -
Maestri e no. Dodici incontri tra vita e letteratura
"Gli incontri che si fanno tra le pagine dei libri sono altrettanto importanti di quelli della vita. Spesso, anzi, sono più importanti"""". Lo testimonia uno scrittore come Sebastiano Vassalli che qui raccoglie testi introduttivi scritti in quasi mezzo secolo, dodici incontri di vita e letteratura: un campionario esemplare per capire che ci sono buoni e cattivi (o falsi) maestri. Al centro sta sempre il valore della parola: dalle lettere con cui l'apostolo Paolo costruisce la Chiesa a quelle di un altro uomo religioso che fa ancora discutere, don Milani, stanno libri entrati nella storia. Ecco una certa cultura occidentale negli antieroi Bouvard e Pécuchet di Flaubert, l'America di Malcolm X, le lettere dal carcere di """"un grande Italiano"""", Gramsci, la Sicilia di Dolci e Sciascia, la guerra al femminile di Renata Vigano, la lingua virtuosa di Celine, le prose scapigliate di Faldella e Ragazzoni, estremisti come il precursore della neoavanguardia Garrone e soprattutto come II poeta """"fuori posto"""" Campana. Maestri o no? Per l'autore della Chimera """"I veri maestri sono rari"""". Ma si trovano nel libri." -
Tra le parole della «virtù senza nome». La ricerca di Luigi Meneghelle. Atti del Convegno internazionale di studi. (Malo, 26-28 giugno 2008)
A cinquantanni dalla pubblicazione del suo primo libro ""Libera nos a malo"""" Luigi Meneghello si rivela figura capace di parlare a noi oggi: per la forza del suo """"stile"""", con cui ha saputo fondere orizzonti culturali e linguistici diversi, facendo scaturire oggetti letterari che ci schiudono una visione penetrante e anticonvenzionale delle cose. L'elaborazione della sua esperienza personale attraverso la scrittura ci consegna un'immagine veritiera e critica dei tempi che ha vissuto, ma insieme mette in luce dinamiche relazionali, modi di sentire e di essere, una sorta di dna sociale ed esistenziale per capire anche i tempi in cui viviamo. Il volume raccoglie gli atti di un convegno internazionale pensato e voluto a un anno dalla scomparsa di Meneghello, per sondare la sua così specifica vocazione di scrittore."" -
Il tempo che non muore
Una plaquette, quella di Stefano Carrai, che, come scrive Luigi Surdich, ""si propone come esordio poetico sorprendente, di assoluta qualità, ancor più rimarchevole perché le risorse di singolarità espressiva e originalità formale spiccano al cospetto di un patrimonio tematico di consolidata frequentazione"""", che è quello, principalmente, degli affetti e dei ricordi. """"Il tempo che non muore"""" è, infatti, il tempo che racchiude l'esistenza privata, ma anche quello degli altri e quello della storia collettiva. Il poeta tenta quindi di ricomporre la frantumazione delle esperienze e di proporre non solo indicazioni di sopravvivenza, ma di persistenza e di accoglimento nella durata. E questo percorso si nutre in modo esclusivo di materiale del vissuto, in una dialettica continua tra universo individuale e mondo esterno, in coerente rispetto di una nozione della poesia come evento sempre strettamente legato all'esperienza: """"che è il solo modo di recuperare situazioni, figure, presenze care e potere laicamente, nell'atto del congedo e nel persistere dell'adesione alla memoria, di non caricarsi della colpa di chi resta e di non dire per sempre addio"""". Con una nota Luigi Surdich. Edizione a tiratura limitata."" -
Il segno della parola. Poeti italiani contemporanei
Alcuni dei maggiori poeti italiani contemporanei in una nuova interpretazione, con una selezionatissima antologia da leggere in una luce diversa: da De Angelis a Piersanti, da Cucchi a Rondoni, da Loi a Pontiggia, passando per Doplicher, Damiani, Rosadini e Moscè. L'autrice, oltre a valorizzare i vari artisti della parola, cerca di dare un ruolo chiaro a chi da anni lavora su linguaggio, suggestioni ed evocazioni da cui attinge, prima o poi, qualcosa tutta la società. ""Soprattutto per i giovani, che sono alla ricerca di un confronto con la propria interiorità, la poesia può rappresentare uno strumento ineguagliabile e una guida etica e di speranza. La parola quando è poesia, oggi più che mai misteriosa al grande pubblico, difende la sua autenticità dalla banalità e dalla spettacolarizzazione di tutto, sfugge all'effimero e si pone come resistenza ultima di valore"""", come scrive Rossella Frollà, nome nuovo della critica letteraria. Quest'antologia ne conferma la rotta e, nel """"segno della parola"""", raccoglie voci tra le più forti della nostra epoca."" -
Natività in cornice. Opere dei Musei Civici di Novara dal XIV al XVIII secolo. Ediz. illustrata
«La notte, che già fu sì buia, / risplende d'un astro divino... venite, pastori e massaje...»: il richiamo di alcuni dei maggiori poeti qui vale anche per scoprire un gruppo di opere d'arte dei musei civici di Novara. Dal XIV al XVIII secolo artisti ignoti o conosciuti mostrano gusti e mode che cambiano ma senza che mutino lo spirito del Natale e l'emozione di fronte alla nascita di Gesù e alla Madonna con Bambino. Se Natale è anche la festa del cuore, il Comune di Novara vuole invitare tutti nel ""cuore"""" culturale della città, l'antico Broletto, appena restaurato e quindi tornato a battere grazie alle emozioni della storia e grazie a quelle dell'arte della riaperta collezione Giannoni. Durante il periodo natalizio le sale della Galleria acquistano nuovo splendore con quadri mai prima esposti: ciò avviene attraverso un servizio di rotazione del patrimonio artistico conservato nei magazzini museali comunali. Da qui emergono anche le opere che costituiscono un'originale e contemporanea mostra sulla Natività nel Salone dell'Arengo, che un anno fa aveva ospitato diverse incisioni della Natività e gli altri capolavori grafici del maestro Albrecht Dürer. «La notte, che già fu sì buia, / risplende d'un astro divino... venite, pastori e massaje...» è il richiamo di un celebre poeta piemontese come Guido Gozzano che ci invita a rivivere l'emozione della nascita per eccellenza e, in questo catalogo, ci aiuta con altri autori a scoprire un piccolo ma significativo gruppo di opere d'arte: questi artisti ignoti o conosciuti, dal XIV al XVIII secolo, mostrano gusti e mode che cambiano senza che muti lo spirito del Natale di fronte alla nascita di Gesù ma anche davanti alla Madonna con bambino. Come ha scritto il critico d'arte Federico Zeri, ci sono capolavori senza anima e Natività formalmente ineccepibili ma prive di religiosità e spirito: è proprio il contrario per le opere, talvolta umili ma vere (e nostre, della città), qui raccolte. L'augurio è che possiamo ritrovare, grazie all'emozione dell'arte, un momento di serenità in questo periodo tanto difficile, come spera anche un altro poeta di fronte alla Natività, Umberto Saba, quando si chiede: «Notte fredda e stellata di Natale, / sai tu dirmi la fonte onde zampilla / improvvisa la mia speranza...?» Auguri!"" -
La bottega dei cammei. 39 profili di donna dalla a alla z
"E par che sia una cosa venuta / da cielo in terra a miracol mostrare"""": i versi di Dante Alighieri aprono un libro originalissimo dedicato alle donne. Citazioni dalla grande letteratura mondiale introducono brevi componimenti poetici di misura quasi epigrammatica: """"cammei"""" con incisi volti femminili. C'era proprio bisogno di un altro catalogo delle donne, dopo quello scritto, temporibus illis, da Esiodo? Forse sì..." -
Dante. Storia della «Commedia»
L'opera su Dante di Mario Apollonio, figura di grande studioso del secolo scorso, maestro di letteratura in Università Cattolica, riconsegna alla cultura italiana uno studio irrinunciabile sulla ""Commedia"""". """"L'originalità intrinseca e il non essere stato letto e metabolizzato a suo tempo lo rendono perfettamente fruibile oggi"""", scrive il curatore Carlo Annoni. Apollonio riconosce e ricostruisce la presenza del capolavoro dantesco in tutte le forme espressive della civiltà italiana ed europea lungo i secoli, fra la poesia, ovviamente, il teatro, le arti figurative, la musica, il costume in genere."" -
La roccia nel cuore
Sul lago d'Orta una piccola comunità è sconvolta dal suicidio di un adolescente. Due sole persone dubitano che le cose siano proprio come sembrano: un compagno del ragazzo morto e il nuovo parroco del paese. Due opposti modi di vedere il mondo stretti in un'inedita alleanza per svelare un mistero che va infittendosi quando nella basilica vicina sparisce il teschio di un santo. Sulle orme di Fred Vargas, un romanzo d'esordio con qualche tono di giallo dove le digressioni contano quanto gli indizi. Dove la descrizione della realtà, nei suoi risvolti di attualità sociale, si mescola all'immaginario in una geografia costruita tanto su luoghi reali fedelmente descritti quanto sulle loro leggende. -
Noi. Incontri di una lunga vita salvati in poesia
Con disegni inediti di Giovanni Testori. L'esordio poetico di Carlo Alberto Carutti si affida a questa sessantina o poco più di testi che vogliono ""salvare in memoria"""" l'essenziale di una lunga esperienza di vita. Il """"noi"""" del titolo è soprattutto degli affetti, familiari, di amicizia, di generazione. Questo noi inglobante affianca prima di tutto all'io poetico quello che nei riepiloghi della memoria appare come """"il primo delli suoi amici"""", tanto da farsi ideale """"motore"""" della raccolta, Giovanni Testori. A distanza di settant'anni è come se ora Carutti riscontrasse pubblicamente, dopo la lunga consuetudine privata con l'amico e il familiare - tramata in particolare, più che di letteratura, di spedizioni per quadri e pittori, per rivelazioni di mostre e di pitture - quella lontana, liminare inclusione di amicizia. Un suggello di vicinanza rivendicato da Carutti anche con la decisione generosa di inserire nella raccolta un bel manipolo di disegni inediti del suo amico Gianni, disegni del terribile 1944, di un Testori ventunenne che, muto di parole, si raccomandava allora a un segno tra Picasso e Braque per le sue angosciate riflessioni sulla condizione umana."" -
Vite distratte. Una casa di Roma racconta
Come si vive nella capitale? Un caleidoscopio di vite distratte, sole, confuse, problematiche: è un condominio di via del Forte Bravetta a Roma, attorno al quale ruotano gli inquilini, personaggi ritratti fisicamente e metaforicamente dagli specchi dei loro appartamenti. Paolo Pomati racconta le loro storie fatte di professioni e stili di vita diversi, di ansie e di solitudini ripiegate su se stesse ma anche di rinascite e nuove avventure affrontate senza la paura del futuro. -
Requiem
Allineando le parti di un'ideale messa di requiem (negli occhi il grande affresco michelangiolesco, nell'anima la musica di Mozart e di Verdi) la Gnemmi conduce una dolorosa, straziata meditazione sul male della storia, con lo sguardo tuttavia rivolto allo sfolgorante ritorno finale del «giusto indifesa follia che disarma, apre i cuori, perdona ai fratelli caini, sacrificio riparatore». -
Montale dietro le quinte. Fonti e poesie dagli «Ossi» alla «Bufera»
Un altro importante tassello si aggiunge alla bibliografia degli studi montaliani. Carla Riccardi ricostruisce e analizza gli spunti e le suggestioni alla base dei capolavori del premio Nobel per la poesia nel 1975, dallo scambio epistolare con il grande poeta americano Ezra Pound (cui è dedicata un'illuminante appendice) al tormentato rapporto con Irma Brandeis, ovvero Clizia, la ""musa"""" montaliana per eccellenza."" -
Il racconto più lungo. Storia della mia vita. Conversazione con Giovanni Capecchi
Giornalista, viaggiatore, uomo di lettere, Manlio Cancogni è una delle voci fondamentali della storia dell'Italia repubblicana: la sua lunghissima vita si intreccia indissolubilmente con quella del nostro Paese. In questo libro egli la racconta a Giovanni Capecchi dalla poltrona di casa sua in Versilia (""io solo qui non desidero essere altrove""""), dai primi anni romani durante il fascismo fino al ritorno nell'amata Toscana, passando per le principali capitali europee e volando tra le vicende politiche e culturali dell'Italia e del mondo."" -
Le fiabe sono vere. Note su storie e libri non soltanto per bambini
"Le fiabe sono vere"""", ha scritto Italo Calvino, perché sono, """"prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita"""". Ci ha sempre creduto Roberto Denti, fondatore della prima iibreria italiana per ragazzi (la seconda d'Europa), partigiano, giornalista e scrittore. Di lui sono qui raccolte alcune note sul tema della fiaba e della lettura dei bambini che sono il testamento di un grande esperto di promozione della lettura e dell'infanzia, che ci fa comprendere meglio il valore delle storie e dei libri per i bambini e non solo per loro. Denti indaga le origini storiche della fiaba intendendola infatti """"strada sotterranea e segreta che aiuta a superare le drammatiche difficoltà quotidiane"""". Con un testo di Gianni Rodari." -
Eva-Frine. Ediz. critica
Iniziato nel 1864-65 a Catania, riscritto a Firenze e pubblicato a Milano nel 1873, il romanzo della ballerina e del pittore ci viene restituito dall’edizione critica curata da Lucia Bertolini in tutta la sua importanza. Il confronto sinottico fra la prima stesura Frine, ancora legata ai moduli del racconto d’appendice, e la redazione definitiva mostra la decisiva maturazione di Verga verso una narrativa di stampo psicologico che travalica persino la pur recente Scapigliatura. -
Teatro. Cavalleria rusticana, In portineria, La Lupa. Ediz. critica. Vol. 1
L'edizione critica di Barbara Rodà e Giovanni Battista Boccardo mette in luce le dinamiche compositive dei due drammi rusticani del Verga: in ""Cavalleria rusticana"""" esplode il tema passionale e violento che entusiasmò il pubblico borghese dell’epoca; in """"La Lupa"""" è palpabile la tensione verso il melodramma omonimo, poi incompiuto. Il passaggio dalla novella milanese """"Il canarino del n. 15"""" alle «scene popolari» """"In portineria"""" è testimoniato da una selva di manoscritti, il cui confronto evidenzia la ricerca di un dramma “intimo” alluso ma non rappresentato."" -
Vita de alcuni electi Capitani (da Cornelio Nepote)
Il primo volgarizzamento di Boiardo per Ercole d'Este, come alcuni dei seguenti all'insegna dell'institutio principis, è stato pubblicato con criteri ormai sorpassati all'inizio del Novecento. Del tutto nuova l'edizione di Fabio Romanini, accompagnata da uno studio linguistico.