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Asino d'oro (da Apuleio)
A lungo si è discusso se questa traduzione, di cui conosciamo una stampa del 1518, fosse opera di Matteo Maria o del nonno di lui, Feltrino. Ha fatto chiarezza sull'argomento l'importante studio di Matteo Favaretto (1988); alle cure dello stesso studioso è affidata la nuova edizione. -
Ghost in the shell. Perfect book 1995-2017
"L'ondata di marea dal cartone animato giapponese al live action hollywoodiano""""." -
Il Marco Aurelio e la sua copia
Tutti hanno seguito il lungo restauro al quale è stata sottoposta la scultura equestre forse più famosa del mondo realizzata intorno al 176-180 d.C. per celebrare i trionfi dell'imperatore filosofo, voluta da Michelangelo al centro del Campidoglio, su un basamento che disegnò appositamente. Il volume vuole essere una guida che ripercorre il lavoro occorso per riprodurre il Marco Aurelio. I lavori, durati due anni, hanno dato risultati sorprendenti, segnando sicuramente un punto di paragone e possibile modello per realizzazioni future. -
Ilaria del carretto di Jacopo della Quercia
Il monumento funebre a Ilaria del Carretto (seconda moglie del Signore di Lucca, morta nel 1405 in giovane età) è senz'altro il capolavoro del periodo giovanile di Jacopo della Quercia ed è universalmente considerato come la più bella tomba destinata a una donna mai realizzata in tutto il Rinascimento.Il volume analizza e riscopre questa insuperata opera d'arte, attorno alla quale il fotografo ha costruito un'intensa, palpitante indagine visiva, cogliendo la perfezione di un monumento che nei secoli già ha indotto gli spettatori ad attribuire a Ilaria, anche inconsciamente, un'aura divina. -
Fiamminghi in Liguria (XV-XVII secolo)
Il libro intende costituire un nuovo contributo alla comprensione della diffusione della cultura fiamminga nel territorio genovese, grazie alla presenza di artisti quali, fra gli altri, Rubens e Van Dyck ed ai dipinti a loro commissionati dalle grandi famiglie genovesi e dagli ordini religiosi, tuttora conservati nei musei e chiese della Liguria. -
Popoli italici e culture regionali
La collana, dedicata alle origini della civiltà italiana, propone al lettore aspetti meno noti delle culture dei vari popoli. La scelta di rivedere vecchie problematiche interpretative, che sin dal primo volume sul mondo etrusco ha portato a una rilettura di teorie divulgate ma non sempre fondate storicamente, guida anche il secondo volume, che ha per protagonisti i Celti. Nel terzo volume vengono messe a confronto le numerose popolazioni che abitavano la penisola – Liguri, Camuni, Reti, Paleoveneti, Umbri, Piceni, Dauni, Peuceti, Messapi – inserendole nel loro habitat, mentre nel quarto volume viene considerata l’influenza della cultura greca sul territorio italico. Le vicende delle isole bagnate dal Mediterraneo vengono analizzate nel quinto volume, che mette in luce i conflitti e le stratificazioni culturali della Sicilia e della Sardegna, la sofferta unicità della Corsica e la peculiarità dell’arcipelago maltese, “porto aperto” della storia millenaria del Mare Nostrum. Nel volume dedicato alle culture regionali vengono distintamente prese in esame le civiltà delle genti del Latium vetus, dei Sanniti e Brettii, dei Golasecchiani. L’originale sintesi di tecniche, culture e schemi urbani operate dalla civilizzazione romana è il contenuto del più recente volume della collana. Attraverso lo studio dell’urbanistica, della topografia e tipologia delle necropoli, dei sistemi e metodi di organizzazione e di controllo dello spazio, delle attività produttive e di alcuni aspetti dello ius, viene messa in evidenza l’eredità che la civiltà romana ha lasciato all’Europa, un patrimonio linguistico, tecnico, scientifico, artistico, giuridico e culturale che non può essere dimenticato. -
Svelto. I suoi primi 25 anni (1973-1998)
Nel 1973 veniva lanciato sul mercato dalla Lever Italia, detersivo per i piatti, nella duplice forma, in polvere o liquido; sfogliare queste pagine che ne raccontano la storia è come seguire l'evoluzione della pubblicità in questo settore lungo un quarto di secolo. La risposta alle esigenze del consumatore, che mutano con il passare del tempo, è sempre stata la preoccupazione principale di chi, nel corso degli anni, ha operato sul prodotto e anche di chi, attraverso riuscite ed efficaci campagne pubblicitarie, ha curato la comunicazione fra l'azienda e il cliente., l'amico per i piatti, un mago per amico: una presenza costante sugli scaffali delle cucine e nei punti vendita, ed una formula pubblicitaria che ha riscosso particolare fortuna ed è entrata nell'immaginario degli italiani. Un amico che aiuta sempre, fidato, sicuro: è la storia di un prodotto che permette di leggere, in filigrana, uno spaccato di storia italiana del costume e del consumo. -
Azulejos: piastrelle decorative e architettura
Con il viaggio in Spagna del re portoghese Emanuele I nel 1498 e con il suo desiderio di decorare la propria residenza secondo modelli di palazzi andalusi, si vuole tradizionalmente che inizi la storia dell'azulejaria potoguesa, che avrà grande sviluppo nel corso dei secoli e caratterizzerà la cultura artistica nel Portogallo, rappresentando una presenza costante sia negli interni che negli esterni di numerosi ambienti architettonici. L'azulejaria, o arte della decorazione in azulejos - piastrelle smaltate dipinte - di ampie superfici, soprattutto parietali, è l'oggetto di questa pubblicazione, che ripercorre i momenti fondamentali della storia di questa tipica e originale espressione della cultura artistica portoghese attraverso l'analisi di alcuni modelli esemplari, situati in particolare a Lisbona e nelle regioni vicine - zona nella quale si concentra gran parte della produzione in azulejo -, quali il Pal‡cio Nacional de Sintra, la Quinta de Bacalhoa, la Quinta dos Azulejos. Realizzazione tipicamente artigianale, l'azulejo continua ancora oggi la sua storia, anzi trova ulteriore diffusione, dando piacevolezza anche alla visione di ambienti cittadini periferici e anonimi, di spoglie architetture industriali o di infrastrutture urbane solitamente poco invitanti, quali la metropolitana di Lisbona. Vibrazioni di luci e di colori, effetti scenici, immagini nelle quali si percepisce un'armonia fra architettura e natura costituiscono il ricco apparato iconografico del volume, dove viene riproposto lo straordinario fascino di questa sorta di ""variante portoghese della pittura ad affresco""""."" -
Leonardo. La dama con l'ermellino
Dipinta intorno al 1488-1490, la Dama con l'ermellino di Leonardo costituisce il primo atto di un processo rivoluzionario che, teorizzato negli appunti poi confluiti nel Trattato della Pittura, introduce nel ritratto i ""moti dell'animo"""", quei movimenti della mente registrati dalle attitudini e dai gesti. La Dama con l'ermellino si configura come inedita anticipazione, geniale esperimento di una prima applicazione a un """"ritratto al naturale"""" delle teorie artistiche del maestro vinciano che conduce, al tempo stesso e per gli stessi motivi, al primo ritratto """"moderno"""" della storia dell'arte. La mostra itinerante che ha portato il dipinto da Cracovia all'ammirazione del pubblico italiano costituisce uno splendido spunto per un volume che, opportunamente corredato di una ricca documentazione di confronto, aggiorna la situazione delle conoscenze storico-critiche su un'opera tra le più grandi dell'arte occidentale. ROMA Palazzo del Quirinale 15 ottobre - 14 novembre 98"" -
I romani dalla terra all'uomo
La collana, dedicata alle origini della civiltà italiana, propone al lettore aspetti meno noti delle culture dei vari popoli. La scelta di rivedere vecchie problematiche interpretative, che sin dal primo volume sul mondo etrusco ha portato a una rilettura di teorie divulgate ma non sempre fondate storicamente, guida anche il secondo volume, che ha per protagonisti i Celti. Nel terzo volume vengono messe a confronto le numerose popolazioni che abitavano la penisola – Liguri, Camuni, Reti, Paleoveneti, Umbri, Piceni, Dauni, Peuceti, Messapi – inserendole nel loro habitat, mentre nel quarto volume viene considerata l’influenza della cultura greca sul territorio italico. Le vicende delle isole bagnate dal Mediterraneo vengono analizzate nel quinto volume, che mette in luce i conflitti e le stratificazioni culturali della Sicilia e della Sardegna, la sofferta unicità della Corsica e la peculiarità dell’arcipelago maltese, “porto aperto” della storia millenaria del Mare Nostrum. Nel volume dedicato alle culture regionali vengono distintamente prese in esame le civiltà delle genti del Latium vetus, dei Sanniti e Brettii, dei Golasecchiani. L’originale sintesi di tecniche, culture e schemi urbani operate dalla civilizzazione romana è il contenuto del più recente volume della collana. Attraverso lo studio dell’urbanistica, della topografia e tipologia delle necropoli, dei sistemi e metodi di organizzazione e di controllo dello spazio, delle attività produttive e di alcuni aspetti dello ius, viene messa in evidenza l’eredità che la civiltà romana ha lasciato all’Europa, un patrimonio linguistico, tecnico, scientifico, artistico, giuridico e culturale che non può essere dimenticato. -
Beato Angelico e Benozzo Gozzoli. Artisti del Rinascimento a Perugia. Catalogo della mostra
I restauri da poco conclusi del polittico Guidalotti del Beato Angelico e della pala della Sapienza Nuova di Benozzo Gozzoli hanno restituito nella loro cromia originaria due fra i più importanti documenti della pittura del Rinascimento perugino, realizzate da maestri che si erano formati in terra toscana, in un’epoca di grande fioritura e di vera e propria rivoluzione delle arti figurative. Due dipinti legati fra loro dal nome dei Guidalotti, una delle più potenti e autorevoli famiglie guelfe della Perugia del XV secolo, che con tutta probabilità attraverso Elisabetta, donna di grande personalità e amministratrice del patrimonio familiare, commissionarono al frate di Fiesole il polittico per la cappella di famiglia nella chiesa di San Domenico a Perugia e forse rivestirono un certo ruolo nell’affidamento al Gozzoli della pala per il collegio della Sapienza Nuova, voluto dal vescovo Benedetto Guidalotti nel terzo decennio del Quattrocento per ospitare gli studenti forestieri che frequentavano l’Università cittadina. La mostra organizzata a conclusione dell’importante lavoro di ripristino del primitivo aspetto dei due dipinti – che, fra l’altro, ha permesso di ricomporre anche la predella della pala dell’Angelico con i due pannelli conservati alla Pinacoteca Vaticana sin dal secolo scorso – è stata l’occasione per riunire, dopo oltre cinquecento anni, il maestro e l’allievo, consentendoci anche di percorrere, insieme a loro, quelle terre dell’Umbria dove essi lavorarono, alla riscoperta dei tesori nascosti in un territorio di recente duramente provato. -
Hiro
Un mondo che conosciamo ma che, al contempo, appare ai nostri occhi come qualcosa di completamente diverso è quello in cui ci proietta la fotografia di Hiro. Giunto sin da ragazzo in America dal Giappone, Hiro si afferma come fotografo lavorando per Richard Avedon, imponendosi per la particolare prospettiva da cui guarda la realtà, ""come se la retina umana fosse stata sostituita da quella di un insetto o di un uccello predatore"""". Con i lavori di Hiro siamo proiettati in un mondo onirico, fatto di tecnologia, spazio, natura e volti umani, colti nella quotidianità, che diventa eccezionale perché osservata da un punto di vista inconsueto, particolare. """"Se guardi attraverso la macchina fotografica e vedi qualcosa che hai già visto, non aprire l'otturatore dell'obiettivo"""". Queste parole di Brodovitch corrispondono esattamente alla ricerca di Hiro, ben rappresentata dalle fotografie che compongono questo volume. Realtà conosciute, ma osservate con un nuovo occhio si affacciano in queste pagine, che si concludono con una serie di bianco e neri scattati nell'ultimo decennio aventi per soggetto parti anatomiche di infanti: di fronte al millennio che si chiude, lo sguardo indagatore dell'artista si sofferma sulla nuova umanità che si affaccia alla vita e comincia una nuova storia."" -
Curve e biondi riccioli viennesi. Mobili in faggio curvato da Michael Thonet ad Antonio Volpe
Quando attorno al 1830 Michael Thonet cominciò la produzione di mobili utilizzando, almeno per l’abbellimento di singole parti, il metodo di curvatura del legno per mezzo del vapore, si avviò un nuovo stile di lavorazione del legno, che incontrò presto il gusto di molti e la cui diffusione rappresentò in seguito un fenomeno di portata mondiale, in particolare fra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Nel volume viene ripercorsa l’avventura imprenditoriale di Thonet, che trasformerà il suo primo piccolo laboratorio di falegnameria in un’azienda costituita da circa seimila uomini operanti in quattro fabbriche e ventidue negozi e che conquisterà il mercato grazie alla continua ricerca della limitazione dei costi di produzione, in modo di offrire prodotti di qualità a un numero sempre più vasto di consumatori. Come testimoniano queste pagine, la storia gli diede ragione. -
Italie, il sogno di Stendhal. Catalogo della mostra (Genova)
Il 16 giugno 1800, dopo aver valicato il passo del Gran San Bernardo al seguito delle truppe giudate dal primo console Napoleone Bonaparte, il diciasettenne Henri Beyle (Stendhal) arrivava per la prima volta in Italia. Sarà l'inizio di un grande amore per il nostro paese ""...il cui cielo è la felicità dell'uomo"""", come avrebbe scritto dopo nella, una delle sue più ampie autobiografie. Questa data rappresenta per l'uomo di lettere un punto focale della sua esistenza: infatti è da quel primo """"colpo di fulmine"""" che si avvia - e durerà per tutto il corso della sua vita - l'esplorazione dell' Italia, paese che avrà una parte fondamentale nell'opera dello scrittore. Il volume è suddiviso per sezioni che cadenzano città, emozioni e opere di Stendhal, toccando così i molteplici interessi e la vasta produzione dello scrittore, dalle opere letterarie a quelle teatrali, dalle biografie alla storia dell'arte. Un ricco corredo iconografico consente di evocare, attraverso le riproduzioni di manoscritti, ritratti, vedute di città e dipinti, un'Italia vista """"con gli occhi di Stendhal""""."" -
La pietra e il tempo. Il libro del restauro, il libro fotografico. Ediz. italiana e inglese
Il restauro della facciata della Basilica Vaticana è nato da una sfida con il tempo e con il monumento simbolo della cristianità. I due volumi, uno dedicato al restauro, l'altro alla testimonianza fotografica dei diversi interventi, si pongono come documenti storici della massima inportanza. L'idea di affiancare a un volume di testi sulle fasi del delicato quanto complesso restauro un secondo libro che ripercorresse il cammino intrapreso nasce dalla necessità non solo di conservare un archivio di immagini, ma anche di ricreare le emozioni che in quei mesi dovettero provare i restauratori lavorando sulle pietre che da duemila anni testimoniano il passaggio di intere generazioni di fedeli. -
Giannino Marchig. Un artista triestino a Firenze. Catalogo della mostra (Trieste)
A vent'anni esatti dall'ultima mostra dedicata a Giannino Marchig, curata e coordinata dall'artista vivente, si intende riprendere e approfondire il discorso sulla formazione artistica e intellettuale del pittore triestino nel contesto artistico locale del principio del secolo, nonché evidenziare il legame reciproco con la città natale mantenuto inalterato nonostante la dipartita dell'artista allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.A tale scopo, oltre alle opere degli anni Venti e Trenta del pittore e a quelle dell'ultimo decennio, verranno proposte al pubblico alcune opere inedite della produzione giovanile di Marchig, per un totale di circa ottanta lavori su tavola e tela.Inoltre, attraverso la scelta di un cospicuo numero di opere su carta ( una cinquantina circa di disegni e una trentina di acqueforti) ci si prefigge di valorizzare l'attività grafica e disegnativa di Marchig, meno conosciuta forse eppure di notevole rilevanza artistica.L'artista: nato a Trieste nel 1897 da padre goriziano e madre austriaca, Giannino Marchig iniziò giovanissimo ad interessarsi dell'arte. La sua prima formazione artistica sarà triestina alla scuola di Grimani e Zangrando e nell'atelier di Orell e Parin. Dopo una breve soste a Venezia, presso Fragiacomo, nel 1915 proseguirà per Firenze dove risiederà fino alla fine degli anni Trenta. La seconda fase della sua vita sarà per lo più incentrata sul restauro di opere antiche. Morirà a Ginevra all'età di ottantasei anni.Marchig non aderì mai pienamente ad alcuna corrente artistica, svolgendo un percorso personale fondato essenzialmente sullo studio dei maestri della tradizione e sulla ricerca della qualità tecnico - coloristica del linguaggio pittorico. -
Tirannicidi. Il disegno. Catalogo della mostra (Roma, aprile-maggio 2000; Torino, luglio-agosto 2000). Vol. 1
E' la prima di tre collettive di artisti contemporanei invitati a confrontarsi con le tre tecniche rappresentate nelle collezioni dell'Istituto Nazionale per la Grafica (disegno, stampa e fotografia). Con questo primo appuntamento, dedicato al disegno, si inaugura la prima edizione di vetrine alla Calcografia. E' la nuova formula dell'Istituto per accedere all'arte contemporanea e conoscere le definizioni sempre nuove e diverse che le tecniche ricevono dal lavoro degli artisti. Vetrine alla Calcografia è l'iniziativa che per dieci anni dovrà garantire all'Istituto una continuità di informazione sulle evoluzioni delle tecniche che tradizionalmente costituiscono le sue collezioni. Attraverso l'opera di quindici artisti contemporanei, invitati a confrontarsi con la prima delle tre tecniche - il disegno - sarà possibile indagare la molteplicità delle inclinazioni di uno degli atti fondamentali dell'arte. Dal confronto diretto con la definizione convenzionale della tecnica e con l'autorità del museo, ogni singolo gesto artistico si configurerà come segnale di continuità o di rottura con la definizione accademia. Gli artisti: Stefano Arienti, Paolo Canevari, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Ferruccio De Filippi, Gianni Dessì, Avish Khebrehzadeh, Maria Lai, Felice Levini, Eva Marisaldi, Gianfranco Notargiacomo, Nunzio, Vettor Pisani, Giuseppe Salvatori, Cesare Tacchi. -
Secondo Premio del Golfo 1949-1965. Sedici anni di pittura e di critica in Italia. Le mostre spezzine. Vol. 3
Alla Palazzina delle Arti alla Spezia, sarà allestita e aperta al pubblico dal 14 luglio al 17 settembre 2000 la mostra antologica Premio del Golfo 1949 1965. Sedici anni di pittura e di critica in Italia che raccoglie i premi-acquisto derivanti dalle edizioni dellimportante rassegna comprese tra il 1953 ed il 1965. La mostra fa seguito alledizione dello scorso anno dedicata alle opere premiate nelle prime esposizioni a Lerici avvenute tra il 1949 ed il 1952.Il Premio Nazionale di Pittura Golfo della Spezia, nato nel 1949 al seguito del precedente storico del 1933 voluto da Filippo Tommaso Marinetti, ha costituito un appuntamento artistico nazionale di grande rilievo: in questa mostra, pertanto, tesa a restituire pienamente lo svolgimento del Premio, sono esposte le opere premiate negli anni 1953, 1954, 1955, 1956, 1957, 1959, 1961, 1963, 1965.Lampio e vivace dibattito sui linguaggi visivi, svoltosi tra la fine degli anni Quaranta e i problematici anni Sessanta, con le tempestose contrapposizioni tra correnti astrattiste e realiste, si è riflesso significativamente nelle mostre spezzine, consapevolmente aperte al confronto di posizioni e di tendenze diverse.Fra gli artisti presenti: Giuseppe Ajmone, Ugo Attardi, Gastone Breddo, Arturo Carmassi, Bruno Cassinari, Mauro Chessa, Alfredo Chighine, Piero Giunni, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Armando Pizzinato, Mauro Reggiani, Mario Sironi, Luigi Spazzapan, Domenico Spinosa, Emilio Vedova, Bruno Zoni.Il volume è dedicato allanalisi delle opere e dei movimenti artistici attraverso le opere premiate dal 1953 al 1965 nelle edizioni spezzine del Premio, completando il quadro conoscitivo e critico della manifestazione fino ad oggi rimasto inedito.I saggi contribuiscono a storicizzare gli eventi e i personaggi con particolare riguardo al confronto con i coevi premi nazionali di pittura e darte, allo studio del cont -
Caravaggio, La Tour, Rembrandt, Zurbaran: la luce dal vero. Catalogo della mostra
Ventisei opere di quattro grandi artisti del primo Seicento, molte delle quali esposte per la prima volta in Italia, hanno fatto di questa mostra, curata da quattro grandi studiosi, uno degli eventi culturali del 2000. Un itinerario alla scoperta della rivoluzione caravaggesca della luce, delle sue influenze, delle interpretazioni che di questa diedero tre grandi maestri della pittura europea, George de la Tour, Rembrandt van Rijn e Francisco de Zurbarán, accomunati da una nuova ricerca e tuttavia autonomi nel proprio percorso e nei risultati finali. La luce acquista un nuovo significato; non è più mero ausilio pittorico, con funzione illuminante, ma è anche e soprattutto la prova di una nuova presenza che irrompe nella scena e informa di sé tutti gli uomini, luce divina che squarcia le tenebre e rende partecipi i personaggi di una più alta conversazione e li pone in un ideale colloquio con il divino. -
Villa Carlotta, il giardino e il museo. Guida storico-artistica
Ce guide est un outil d’une grande souplesse aidant à la visite de la villa Carlotta, monument fascinant doté d’un riche patrimoine artistique et botanique. La construction de la villa de Tremezzo, sur la rive ouest du lac de Côme, remonte à al fin du XVIIe siècle, et on la doit au marquis Giorgio Clerici, riche marchand de la région. En 1795, la villa passe à la famille Sommariva ; la demeure étant ensuite vendue en 1843 à la princesse Marianne de Nassau, femme d’Albert de Prusse, qui la donna à sa fille Charlotte à l’occasion de son mariage avec Georges, prince héritier de Saxe-Meiningen. Depuis 1927, l’entretien, la conservation et l’enrichissement de la villa – propriété de l’Etat italien – sont confiés à l’Ente Villa Carlotta. Ce guide illustre deux itinéraires précédés d’une introduction historique évoquant les phases de constructions de la demeure ; on y décrit les importantes collections d’art et l’extraordinaire jardin, célèbre pour la floraison des quelques cent cinquante variétés d’azalées et de rhododendrons. Cette édition présente un nouveau parcours muséal illustré par la conservatrice Serena Bertolucci ; la visite du jardin est confiée à Paolo Cottini. Les images de cette nouvelle campagne photographique on été réalisées par Marco Beck Peccoz. Tra le storiche ville che si affacciano sulla sponda occidentale del lago di Como, Villa Carlotta ha sempre ricoperto un posto preminente. La villa, risalente alla fine del Seicento, fu fatta costruire dal ricco mercante lariano marchese Giorgio Clerici. Nel 1795 passò in proprietà alla famiglia Sommariva e più tardi, nel 1843, fu acquistata dalla principessa Marianna di Nassau, moglie di Alberto di Prussia, che la donò alla figlia Carlotta in occasione delle nozze con il principe ereditario Giorgio di Sassonia-Meiningen. Dal 1927 la villa, di proprietà dello Stato Italiano, è gestita dall’Ente Villa Carlotta. La guida propone due itinerari di visita: il primo è dedicato alla costruzione della villa e del famoso giardino, mentre il secondo illustra l’interno della villa, arricchito di arredi Impero, arazzi settecenteschi, dipinti di Hayez, Wicar e Migliara, affreschi di Appiani celebranti le glorie e i fasti di Napoleone, sculture del laboratorio del Canova e fregi di Thorvaldsen.