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Con la morte nel cuore
Chi ha sparato all'ispettore capo Lanza del commissariato di Quarto Oggiaro? L'ispettore Michele Ferraro è alle prese con uno dei più difficili casi che gli siano mai capitati. Perché, in quella periferia milanese dove tutti si conoscono e dove è quasi impossibile distinguere gli innocenti dai colpevoli, sta succedendo qualcosa di grosso. Cosa c'è dietro? Che parte ha il Baffo, un sognatore finito a fare il barbone? E che strani intrecci si sono formati tra le mafie pugliesi, calabresi e slave? Ferraro indaga, facendo quotidianamente i conti con i suoi malumori, con l'ennesimo tentativo di prendere una laurea, e con il popolo minuto di una città raccontata con durezza sarcastica e simpatia contagiosa. -
Un matrimonio da dilettanti
Michael e Pauline sembrano una coppia perfetta: giovani, innamorati, in sintonia l'uno con l'altra. Si incontrano per la prima volta a Baltimora nel dicembre del 1941 e decidono di sposarsi durante la Seconda guerra mondiale. La loro vita prosegue serenamente, nonostante le diversità di carattere che emergono gradualmente negli anni. Il matrimonio li accompagna fino alla vecchiaia e sembrerebbe ormai al riparo da ogni intemperie, fino al giorno in cui tutto precipita... -
Della collocazione dei libri nelle pubbliche biblioteche (rist. anast. 1890)
Il volume ripropone l'opera scritta dal ventiseienne Giuseppe Fumagalli e pubblicata a Firenze nel 1890. Come chiarisce l'introduzione, il libro ""'destinato ai giovani colleghi, avviati da poco alla professione', ha dalla sua una grande chiarezza e sistematicità di esposizione, un ricco corredo di esempi e informazioni, un'attenzione competente e minuziosa per ogni aspetto della pratica professionale riguardante l'ordinamento materiale dei volumi in biblioteca; per un altro verso esso si propone come una sorta di manifesto degli oppositori 'al credo germanico della collocazione sistematica', a testimoniare lo straordinario interesse intellettuale di Fumagalli per una disciplina, la biblietoconomia, ancora in formazione."""""" -
Melodramma e spettacolo a Vienna. Vita e carriera teatrale di Giacomo Durazzo (1717-1794)
La figura del conte Giacomo Durazzo, figlio cadetto di una delle più illustri famiglie genovesi, diplomatico Generalspektakeldirektor dei teatri di Vienna dal 1754 al 1764, promotore di Gluck, Calzabigi e della riforma dell'opera seria e ambasciatore austriaco a Vienna; ad oggi tale figura si rivela poco mconosciuta nonostante i numerosi contributi critici. Il presente volume si prefigge di ripercorrere la sua intera parabola umana e professionale sulla scorta del maggior numero di documenti a stampa e d'archivio reperiti fino ad oggi. -
L' Accademia veneziana della Fama (1557-1561). Storia, cultura e editoria
Con l'edizione della Summa delle Opere (1558) e altri documenti inediti. -
Il tempio
Viene qui ristampato l'ultimo panegirico in versi (fra quelli editi per cura dell'autore e oggi per noi leggibili) di Giovan Battista Marino, che vi esalta la fiorentina Maria de' Medici, ascesa al rango di regina di Francia, come moglie di Enrico IV di Borbone. L'introduzione e il commento all'opera si prefiggono di lumeggiare le modalità dell'invenzione e dell'elocuzione di un Marino alle prese con un decisivo impegno epidittico e con tutte le esigenze (di rutilante argomentazione e figurazione) da esso stesso implicate ed imposte. -
Scritti. Vol. 13
Nove anni dopo la giornata di Ischia di Castro che aveva avviato una prima riflessione su Sebastiano Gandolfi e ne aveva ripercorso la carriera e indagato il ruolo, vengono qui riproposti i testi a lui riconducibili. Un piccolo corpus di rime - per lo più d'occasione - e di lettere che ci restituisce la parola del ""cavalier Gan-dolfo"""", uno dei segretari di Pier Luigi Farnese e sodale di Claudio Tolomei e di Annibal Caro. La silloge comprende sonetti, canzoni, stanze, e insieme lettere familiari e di negozio. Si tratta di testi parte inediti e parte proposti sparsamente nelle raccolte liriche e epistolari degli anni Quaranta e Cinquanta del Cinquecento che ora, riuniti e provvisti del necessario corredo esegetico, ci rendono familiare una voce altrimenti condannata all'indistinto quando non confusa con quella di Gandolfo Porrino. Una voce, quella del Gandolfi, che non si impone sulle altre né per qualità formali né per novità o profondità, ma della quale non potrebbe fare a meno chiunque, interessato alle vicende della vita politica o di quella culturale del tempo, sia impegnato a recuperare nella sua pienezza un ambiente che sappiamo destinato a segnare come pochi altri sia la vita pubblica che quella letteraria e artistica del pieno Rinascimento."" -
Dal latino al volgare. Scorci sulla letteratura del Cinquecento
L'autore si è impegnato a dimostrare l'infondatezza delle teorie di Felice Vinci che con il suo Omero nel Baltico, edito per la prima volta da Palombi nel 1995 e più volte ristampato, ha risolto a suo modo il problema delle incongruenze fra i luoghi descritti nei poemi omerici e la differente realtà geografica del Mediterraneo, indicando il teatro delle gesta di Achille ed Odisseo nei mari del Nord, fra la Scandinavia, la Finlandia, le isole Fiíróer ed alcune isole danesi. Con i suoi studi pazienti e meticolosi ci offre un quadro dettagliato della vicenda omerica e fa giustizia di teorie mirabolanti che pure hanno avuto successo presso un pubblico sempre più sprovveduto e alla costante ricerca di sensazioni ""forti"""" e rivoluzionarie purché garantiscano di non cambiare nulla."" -
Lettere
Le 127 lettere che costituiscono il corpus di questa raccolta comprendono 54 missive del letterato piacentino Lodovico Domenichi (15151564), 10 delle quali si pubblicano ora per la prima volta, e 73 a lui dirette da amici, collaboratori, conoscenti e perfino semplici ammiratori. Varie le tipologie documentate. Se tra le lettere del poligrafo piacentino (come si amava dire una volta, con ingiusta diminutio) prevalgono quelle a carattere privato scritte ad altri letterati, non mancano le lettere inviate a principi e notabili laici ed ecclesiastici, incunaboli di spirituali, polizzini a illustri sconosciuti. È curioso che tra le lettere sopravvissute del Domenichi difensore delle donne non ne compaia alcuna spedita a un destinatario femminile. Tra quelle a lui indirizzate spiccano i nuclei di lettere stampate tra le Lettere dell'Aretino, nel Nuovo libro di Lettere 1544 e soprattutto 1545, nelle varie compilazioni del Doni e in diverse altre raccolte epistolari (Brunetto, Contile, Martelli, Tolomei); tanto che le inedite si riducono a 14 pezzi. La presentazione in un'unica sequenza della partita doppia superstite consente di riaccostare immediatamente i disiecta membra del carteggio riproponendone la coreferenzialità tanto caratteristica del genere epistolare. Innumerevoli le notizie di interesse per la storia letteraria, linguistica, della tipografia e perfino del costume del XVI secolo. -
Origini baltiche degli eroi omerici? Achille e Odisseo non sono antenati dei Vichinghi
L'autore si è impegnato a dimostrare l'infondatezza delle teorie di Felice Vinci che con il suo Omero nel Baltico, edito per la prima volta da Palombi nel 1995 e più volte ristampato, ha risolto a suo modo il problema delle incongruenze fra i luoghi descritti nei poemi omerici e la differente realtà geografica del Mediterraneo, indicando il teatro delle gesta di Achille ed Odisseo nei mari del Nord, fra la Scandinavia, la Finlandia, le isole F? r? er ed alcune isole danesi. Con i suoi studi pazienti e meticolosi ci offre un quadro dettagliato della vicenda omerica e fa giustizia di teorie mirabolanti che pure hanno avuto successo presso un pubblico sempre più sprovveduto e alla costante ricerca di sensazioni forti e rivoluzionarie purché garantiscano di non cambiare nulla. -
Libri di piombo. Memorialistica e narrativa nella lotta armata in Italia
A trent'anni dalla fine della lotta armata, le librerie pullulano di titoli che narrano gli anni di piombo. Ma a produrre letteratura sul terrorismo non sono stati per primi gli scrittori, quanto gli stessi protagonisti della lotta armata, che attraverso un processo a tratti faticoso, complesso, e non sempre privo di ambiguità, hanno incominciato ad avvalersi degli strumenti della finzione letteraria per raccontarci gli anni del furore e la loro sconfitta politica. Questo saggio compie una ricognizione del fenomeno editoriale più strettamente legato ai protagonisti della lotta armata, individuandone le origini e l'evoluzione attraverso i generi letterari, e termina con un excursus sulla letteratura italiana d'autore degli ultimi anni, e sull'ombra che la sconfitta di una generazione ha lasciato nel nostro panorama letterario. -
Un uomo a piedi
Protagonista di ""Un uomo a piedi"""" è Roman, imprenditore che ha dissipato il suo talento per inseguire l'illusione di essere invincibile e un libro forse scritto dall'autore del Don Chisciotte. Ormai prosciugato dai propri errori e dai suo tanti volti, si protende disperatamente verso i suoi increduli dipendenti per una sorta di impossibile quanto tardiva redenzione. Nell'ultimo avvincente romanzo di Carmelo Pistillo, dal respiro cinematografico, è ancora la realtà a sorprenderci e non la fantasia, è ancora la labirintica malafede dell'uomo a governare il mondo, dove la truffa, la complicità e il malaffare indossano le maschere istituzionali dell'economia, della politica e della finanza. Con il suo inconfondibile stile, Pistillo ci consegna il memorabile ritratto di una società che continua a perpetuare intrichi e abiezioni sessuali, e si mostra incapace di riscattarsi dalla propria impudicizia."" -
Contro Rousseau
Hume e Rousseau, giganti della filosofia moderna, furono pensatori agli antipodi. Nonostante ciò si conobbero e intrattennero rapporti cordiali, tanto che Hume si spese con il re d'Inghilterra per trovare una sistemazione all'autore del Contratto sociale. Ma l'iniziale amicizia degenerò ben presto in una lite furibonda: senza ragione apparente Rousseau iniziò a sproloquiare contro Hume, che rispose con questo pamphlet, acuto e tagliente, mettendo a nudo le debolezze e le fissazioni dell'ex amico. Pubblicato in prima edizione italiana con lettere inedite di Hume, Rousseau, D'Alembert e Walpole, Contro Rousseau rivela il volto nascosto di uno dei più celebri filosofi moderni. -
Autobiografia involontaria
Maurizio Nichetti è famoso come regista di Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, Volere volare, che sono stati visti e apprezzati in tutto il mondo. Ma non solo. È un architetto milanese, attore teatrale, regista pubblicitario e sceneggiatore che ha trascorso gli ultimi quarant'anni a confrontarsi con ogni forma di spettacolo, impegnandosi anche nella direzione di festival e scuole di cinema e mantenendosi sempre all'avanguardia in tema di sperimentazione visiva. Ripercorrendo il filo delle emozioni di una vita, in questa autobiografia ci parla con semplicità dei tanti incontri che hanno segnato il suo lavoro, da Jacques Tati a Charlie Chaplin, da Moretti a Troisi e Benigni, dei successi e delle inevitabili delusioni. La lettura scorre, divertita e divertente, lungo pagine scritte con la leggerezza e la sensibilità tipiche dei suoi film, che cercano anche di capire come muoversi in una società dell'immagine di cui ci crediamo protagonisti mentre ne siamo i burattini. A parlare è ovviamente Maurizio Nichetti, che si propone come testimone oculare e laterale dei cambiamenti di costume, politica e linguaggi della comunicazione che riguardano tutti noi. -
Un'estate invincibile. La giovinezza nella società degli eterni adolescenti
A che età si smette di essere giovani? Mai, se ad accompagnarci è il demone dell'assoluto di cui ha parlato Malraux, la fedeltà al destino che ci si è assegnati, la capacità di stupirsi e l'ebbrezza della prima volta. Mai esce dalla gioventù chi accetta e non nega il trascorrere del tempo, chi vede nei vent'anni una condizione dello spirito e non un'età biologica da restaurare a suon di lifting e viagra, con grande sprezzo del ridicolo. In una società sempre più vecchia che muove una costante guerra ai giovani, Riccardo Paradisi ci conduce negli anni Settanta e Ottanta, fino al primo decennio del Duemila, per capire a partire da quando i giovani sono diventati un feticcio e un tabù. -
Minima moralia. Per un'etica delle virtù
Non si è mai parlato così tanto di morale come da quando la morale ha perso quasi totalmente significato. Tutti si riempiono la bocca di valori, in una società che assieme alla politica ha rottamato l'etica, soppiantandola con l'arrivismo e il dio denaro. Con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. È per accettare le sfide del futuro che, in questo volumetto, Alain de Benoist propone di ripensare l'etica, tra le mille contraddizioni di una modernità che ha visto naufragare le ideologie e un presente che pone domande nuove, a cui bisogna dare risposte nuove. Al di là di moralismi e immoralismi. -
Un talento per i guai
Michela Morellato si racconta in un'autobiografia, che con semplicità, ironia e joie de vivre svela i retroscena di alcune delle sue più chiacchierate avventure. Una donna ribelle, provocante e provocatoria, che da sempre cerca di essere solo e soltanto se stessa, in barba alle ansie e alle convenzioni di un mondo che, malgrado le presunte conquiste del femminismo, si mostra ancora bigotto e ipocrita. Dalle prime marachelle scolastiche alle note e controverse frequentazioni, dai due matrimoni agli scandali più scottanti, la vita di Michela Morellato si mostra ai lettori come una parabola della postmodernità più cruda, in cui un grido, al contempo dolce e rabbioso, canta la necessità di una comprensione scevra da ogni pregiudizio. -
Il gotico padano. Dialogo con Pupi Avati
Pupi Avati scandisce, in un continuo rilancio dialogico con gli autori, le tappe del percorso misterioso che ha punteggiato la sua agrodolce filmografia di regista e produttore con ricorrenti incursioni nei meandri del gotico. Un viaggio che prende le mosse dalla fertile mentalità dei contadi emiliani e romagnoli, inesauribili fucine di paure e tramiti di ataviche superstizioni. Dalle immobili campagne assolate alle acquose propaggini del delta del Po, dagli ombrosi boschi dell'Appennino fino ai chiassosi lidi della riviera, il libro segue le linee tracciate dai territori di una regione da sempre sinonimo di serenità e apertura, alla ricerca di quella crepa in cui la macchina da presa si inserisce riportando a galla un terrore antico. Il dialogo tra gli autori e il regista consente di comprendere a fondo le dinamiche filmiche e narrative attraverso le quali Avati ha costruito e veicolato la paura in 50 anni di cinema, dal film d'esordio Balsamus. L'uomo di Satana al dimenticato Thomas… gli indemoniati, dai cult movies La casa dalle finestre che ridono e Zeder al parodistico Tutti defunti… tranne i morti, dal capolavoro L'arcano incantatore fino ai brividi del nuovo millennio: Il nascondiglio e Il signor Diavolo. -
La differenza fra Terluzzi e Van Basten
Una questione di centimetri: quelli dello stop di un pallone, grandiosa metafora della vita e della storia. Pochi centimetri bastano a fare di un dilettante un fuoriclasse, e di un fuoriclasse un uomo. Possono salvare una vita, così come condannarla. Il segreto del romanzo che avete tra le mani è tutto in questo piccolo scarto, segno tangibile delle biforcazioni del destino e dei crocevia che la vita ci pone e impone, i se e i ma, le casualità e le coincidenze. Vie che si aprono e chiudono, incrociando la grande storia così come le cronache di un'Italia ancora paesana e fieramente provinciale, i corridoi notturni di una locanda addormentata o i labirinti di nebbia che avvolgono un lombardo paesi- no autunnale. Luci accese e dopo spente, scandite dall'incedere del gioco, dalla magia di ventidue uomini su un oceano verde. Ma si tratta sempre di sei-sette centimetri. Comunque meno di dieci. -
Fiume Diciannove. Il fuoco sacro della Città di Vita
Esattamente un secolo fa, un drappello di uomini capitanati da Gabriele d'Annunzio sfidò i ""poteri forti"""" di allora, battendosi per annettere all'Italia Fiume, che divenne così """"città sacra"""", meta di un lungo pellegrinaggio che da tutta Europa, e non solo, richiamò artisti e letterati, anarchici e sindacalisti, soldati e avventurieri. Per celebrare quei cinquecento giorni febbricitanti di rivolta, questo volume raccoglie per la prima volta una gran mole di testimonianze e resoconti, diari e immagini inedite, insieme a focus, saggi e approfondimenti, ricostruendo l'Impresa dannunziana in modo storico e non ideologico, concentrandosi sull'unicità di una manciata di mesi in cui la storia bussò in modo urgente e irrevocabile, a ribadire la libera autodeterminazione dei popoli di fronte a chi specula sulle guerre e sulla fame, obbedendo a interessi transnazionali e strangolando le genti.""