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L' origine della cristianità
I saggi raccolti in questo volume, presentati per la prima volta al lettore italiano, sono stati scritti lungo tutto l'arco del Novecento da grandi studiosi di tre generazioni ed appartenenti a differenti ambiti di ricerca, ma ugualmente legati a dibattiti molto attuali. Tutti affrontano, da diverse angolazioni, il problema storiografico del ""distacco"""" del cristianesimo dalle strutture portanti dell'ebraismo, culla entro la quale era nato. Il volume è suddiviso in tre parti: nella prima vengono raggruppali i contributi relativi all'uomo Gesù e al contesto storico, ideologico e politico nel quale si trovò a vivere ed agire in quanto ebreo. La seconda parte raccoglie invece interventi tipicamente esegetici, dedicati alla figura e alla delicata opera missionaria di S. Paolo, primo grande diffusore, interprete e teologo del pensiero cristiano. La terza parte unisce testi dedicati alla travagliata nascita di questa nuova religione da un contesto culturale e antropologico in cui il disfacimento dell'ellenismo e l'incombenza della religione imperiale romana, da un lato, nonché l'influenza reciproca di alcune opzioni """"ereticali"""" e settarie (quali il giudeocristianesimo, lo gnosticismo e il marcionismo), dall'altro, giocarono un ruolo essenziale nello sviluppo, appunto, del cristianesimo e della prima Chiesa e di una cristologia compiutamente """"cristiana""""."" -
La bioetica. Per decidere della nostra vita
Vita, morte, qualità della vita: sono i temi fondamentali di cui si occupa la moderna bioetica fra filosofia, scienza, diritto e religione. Dall'aborto all'eutanasia, dall'inseminazione artificiale alla clonazione umana, dagli interventi sul genoma (patrimonio genetico) ai trapianti di organi: i grandi temi, le grandi tragedie e le grandi gioie che attraversano la nostra vita quotidiana e che, come il caso di Eluana Englaro ha ampiamente dimostrato, invadono la scena politica provocando profondi conflitti morali, divisioni fra credenti e non credenti, laici e cattolici. Questo volume affronta tali questioni da un punto di vista culturale ed epistemologico senza ricorrere al linguaggio specialistico e tecnicistico che ha disumanizzato, negli ultimi anni, la ricerca bioetica. I temi vengono analizzati con spirito tollerante, rispettoso delle tante posizioni in campo, tenendo sempre presente la centralità dell'uomo. L'intenzione dell'autore è quella di ricondurre la bioetica allo spirito originale del suo fondatore, V. R. Potter, che la considerava, come oggi il grande pensatore francese Edgar Morin, un ""ponte verso il futuro"""" ossia la disciplina che ha al centro del proprio interesse il destino del pianeta terra, di tutta la biosfera. Il volume è corredato da una interessante antologia di scritti sulla bioetica, ivi compresi alcuni documenti ufficiali della Chiesa cattolica, e da una bibliografia utile al lettore che voglia approfondire le tematiche fondamentali della disciplina."" -
Santa Claus, un'allegoria. Testo inglese a fronte
"Un'allegoria in blank verse (versi giambici a cinque accenti) sul capitalismo - così E. E. Cummings presenta il dramma morale """"Santa Claus"""" nella quinta e sesta delle sue non-conferenze, tenute nei primi anni Cinquanta all'Università di Harvard."""" (Dall'introduzione)" -
Il destino che non c'è
Un cadavere senza nome, nessun testimone, nessun indizio. Per risolvere il mistero del morto trovato davanti a un confessionale, al maresciallo Saverio Fermi non resta che analizzare il contenuto dei fogli che il defunto stringeva in pugno al momento del decesso: racconti, a prima vista, storie fantastiche, inventate, improbabili. E invece no, è tutto accaduto nella realtà, documentato attraverso una serie di dati di cronaca, di quelli che fanno dire che la realtà supera la fantasia. L'anziana scomparsa misteriosamente nel nulla, l'orfanella dalla doppia personalità, il bellissimo giovane dall'aspetto angelico ma dal destino diabolico... Sono tutte persone realmente esistite. Più si addentra nell'indagine, più il maresciallo, nonostante per indole e professione sia portato a misurare ogni cosa con il metro della ragione, si trova a tu per tu con l'inspiegabile, con il lato oscuro dell'esistenza. E, mentre il mistero si infittisce, è costretto a fare i conti, attraverso le vite di altre persone, con la sua. Perché queste storie di cui cerca di ricostruire il senso hanno tutte in comune una cosa: una furiosa voglia di evasione, l'ambizione di dare una svolta drastica e improvvisa alla propria vita, il desiderio di darsela a gambe. Perché il destino non esiste, soprattutto quello che non ci appartiene. -
Gratitudine. Voci di Hölderlin
La gratitudine è un sentimento difficile, soprattutto oggi, ma è una grande opportunità etica. Possiamo rovesciare le prospettive degli stili di vita attuali, solitamente segnati dall'ansia di prestazione professionale ed esposti alla frustrazione, nel riconoscimento sereno che l'esistenza è buona in se stessa e per chiunque, e non ha bisogno di essere meritata. Ringraziare è una via di liberazione dell'energia della vita, aperta al desiderio e alle possibilità di ciascuno. Una via di ""politica dell'amicizia"""" capace anche di sciogliere i conflitti fra le posizioni più estreme. Dobbiamo alla parola serena - anche quando c'è sofferenza - del poeta e filosofo Hölderlin questa attitudine, di cui parla questo libro che è la prima monografia sull' argomento. La sua filosofia non è una teoria astratta, ma un'apertura verso la natura, una pratica dialogica poetica dei sentimenti e del linguaggio, un'arte per imparare a vivere meglio."" -
Etiche dell'intenzione. Ideologia e linguaggi nell'architettura italiana
Il libro attraversa la vicenda dell'architettura italiana, dal dopoguerra a oggi, per rendere palese il ruolo decisivo dell'intenzionalità autoriale, spesso giocato in funzione auto legittimante. Le figure di Aldo Rossi, Canella, Gabetti e Isola, ma anche Aymonino, Gregotti, Raineri sono accomunate da una medesima convinzione che l'architettura sia in primo luogo una proiezione di sé, delle proprie intenzionalità figurative. Un egotismo linguistico che è la fortuna di questi architetti, ma anche la causa principale della marginalità dell'attuale architettura italiana. Il libro denuncia i limiti di questa autorialità pervicacemente perseguita nella professione e soprattutto nell'università, dove l'insegnamento spesso si riduce alla riproposizione di stilemi linguistici, seppur d'autore. In conclusione il libro tenta la costruzione di un paradigma diverso, in grado di accogliere e interpretare i valori degli altri. -
Architettura dell'indelebile. Due Memoriali della shoah. Milano e Drancy
Sia per la storia, sia per l'architettura la Memoria della Shoah presenta una difficoltà ontologica. Esiste da un lato l'incapacità di esprimere, di comprendere, di immaginare l'esito finale della deportazione, quando il dire coinvolge l'indicibile. Dall'altro lato, la testimonianza dei sopravvissuti rende necessaria la narrazione letterale, precisa, minuziosa del meccanismo della cosiddetta soluzione finale. Sia in Francia, sia in Italia sono rimasti segni architettonici concreti della Shoah. Fautori di genocidi, i regimi nazifascisti hanno pianificato la logistica della deportazione tramite luoghi di concentramento e di deportazione. Il campo di Drancy in Francia, nella periferia nord-est di Parigi, è stato una stazione di transito per migliaia di persone, così come dalla Stazione Centrale di Milano ne furono deportate centinaia. In Francia, dove il negazionismo ha cercato di sopravvivere al racconto dei sopravvissuti di Drancy, le istituzioni nazionali hanno conferito nel 2001 lo statuto di Monumento Storico alle reliquie del campo. A Drancy come alla Stazione Centrale di Milano si cristallizza così un programma interpretativo dove la narrazione storica coabita con un centro di documentazione e una biblioteca. Scopo di questo bouquin è di confrontare il Memoriale della Shoah di Milano, opera degli architetti Morpurgo de Curtis, vincolato dal MiBACT per il suo ""interesse culturale storico particolarmente importante"""", con il Memoriale di Drancy, progettato dallo studio Diener & Diener. Alla drammaturgia del percorso milanese, che si svolge tra straniamente e distanziamento, risponde l'espressione laconica del Memoriale di Drancy."" -
Fidia l'uomo
È di un uomo che parlerà questo libro, dell'uomo che fu Fidia, ma non dell'uomo nel suo essere determinato dalla vita quotidiana e dalle circostanze dettate dal caso, per le quali sarebbe bastata una qualsiasi biografia. Questo libro parlerà di un uomo che seppe penetrare nelle sue opere e che attraverso di esse continua a parlarci e non solo da semplice artista, seppur capace di creare un nuovo stile, nuovi ritmi e proporzioni, nuovi gruppi e sequenze di figure, nuovi modi di rappresentare lo spazio, i corpi, i panneggi. Perché, prima ancora del grande artista, che pure ha inscritto il proprio nome all'interno della storia dell'arte, si trova l'uomo, che, attraverso le proprie opere, è entrato a far parte della storia dell'umanità. È di quest'uomo, e di nessun altro, che parleranno il libro e il suo autore, cui va il raro merito di saperci avviare alla comprensione dell'arte dell'antica Grecia. -
Quale relazione? Scritti e carteggi in dialogo e confronto
Il libro esplora la relazione unica, emblematica, durata tutta la vita, tra Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, attraverso un confronto critico tra gli scritti originali dell'uno e dell'altra. Michel Kail, ideatore di questo libro, propone un'analisi comparata nella forma di un dialogo e di una conversazione sui temi centrali del loro pensiero. Entrambi filosofi, entrambi scrittori di romanzi, sensibili a tutte le innovazioni culturali, entrambi impegnati nell'appoggio fattivo all'indipendenza dell'Algeria, e al sostegno del '68 durante il maggio francese. Uniti dalla comune adesione ai principi dell'esistenzialismo, Simone de Beauvoir li applica in particolare alla questione dell'emancipazione femminile. La sua ricerca costituisce una delle prime e più acute analisi filosofiche sul tema della differenza tra i sessi e una delle più radicali denunce del monopolio maschile della cultura, aprendo la strada al pensiero femminista. Il testo trae spunto dal continuo e mai interrotto dialogo tra due protagonisti assoluti della cultura del Novecento francese; un raccontarsi per conoscersi e riconoscersi e rappresenta ancora oggi un momento culturale di altissimo valore sul quale non si può non riflettere. -
Fuori dal coro. L'arte libera delle ideologie al tempo della contestazione
A partire dal '68 ricorre in molta parte della critica la convinzione secondo cui l'arte debba essere coinvolta nell'impegno sociale e politico. Molti artisti effettivamente hanno scelto di mettersi da quel momento al servizio, con la loro opera, delle lotte studentesche e operaie, della difesa dei diritti, della promozione dell'emenacipazione mirando alla costruzione di un nuovo mondo. Ma così non fu per tutti. Vi è stata una componente che si è sottratta alle urgenze del tempo e alle sollecitazioni esterne per reclamare l'autonomia dell'arte rispetto alla società e alla politica, riaffermando l'istanza di un'arte pura , ""in quanto tale"""", non sussidiaria e senza ansie rivendicative. Un'arte che voleva collocarsi al di fuori del minuto quotidiano e dalle urgenze del momento, per elevarsi ad arte più intima che indaga l'uomo e il senso, verso una dimensione assoluta piuttosto che contingente. A quella che all'inizio costitutiva una sparuta minoranza è dedicato il libro, in un percorso che parte dal Sessantotto e arriva fino ai primi anni Ottanta, delineato attraverso opere, eventi e parole dei protagonisti, fra cui Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Carla Lonzi, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Pino Pascali, Salvo."" -
Artiste e femminismo in Italia. Per una rilettura non egemone della storia dell'arte
Il volume è la costruzione di un percorso visivo in cui l'arte declinata al femminile diventa progetto non solo artistico, ma soprattutto politico, sociale e di genere. Tra i numerosi percorsi che possono essere tracciati per vicinanza geografica, temporale o stilistica, l'autrice seleziona una schiera molto significativa di artiste che hanno operato in Italia dalla prima metà del Novecento a oggi e dalle quali emergono una serie di articolazioni estetico-politiche che hanno fatto dell'arte un campo per esprimere aspirazioni sociali, urbane, ecologiche e femministe tanto radicali quanto oggi rimosse. Questo racconto di una storia dell'arte diversa da come la si può trovare narrata nei manuali scolastici è il tentativo, certamente non esaustivo, di tracciare un percorso filtrato attraverso le lenti del femminismo e della militanza al fine di proporre una lettura dell'evoluzione artistica da un punto di vista non egemone, quello femminile appunto, che possa continuare a trasmettere e attualizzare le voci di chi per secoli non ha trovato ascolto. -
L'atelier come progetto. Parole e riflessioni di un collettivo militante
Tradizione costruttiva e intelligenza tecnologica hanno caratterizzato negli ultimi vent'anni il lavoro dello studio catalano Harquitectes, sviluppando una poetica personale intorno al tema dell'architettura passiva. Studiare il movimento dell'aria all'interno dell'edificio, utilizzare i materiali adeguati al respiro degli spazi, scegliere sistemi strutturali che rispondano a principi gravitazionali propri della vita dell'uomo e svelare l'invisibile attraverso il riconoscimento del rapporto con la natura sono solo alcuni dei temi che il giovane collettivo sviluppa in questo primo testo teorico. Le parole scritte ci offrono una proposta di lavoro concreta, per un'architettura reciproca, che attraversa il tempo per dare continuità all'attualità. In un momento in cui la ricerca architettonica contemporanea non può non confrontarsi con il grande problema della città a combustibile fossile, questo testo ci presenta una serie di riflessioni che consolidano il ruolo dell'atelier come luogo del pensiero più avanzato. -
Osservando i marmi bianchi della Tholos di Delfi. Perché sono crollati i templi greci
L’autore prende spunto dalla suggestiva scenografia delle antiche rovine di Delfi osservando i marmi della Tholos di Atena Pronaia. La vicenda è quella che ha segnato la tradizione di uno dei monumenti più emblematici dell’architettura occidentale: dalla magnificenza della sua oscura e celebrata origine progettuale, al suo millenario e rovinoso abbandono, fino a una ritrovata attualità nella storia dell’arte e nella scienza del costruire. Le osservazioni investigative condotte dall’autore con i soli strumenti del progetto, palesano le tracce di una testimonianza ancora avvolta nell’ambiguità dei troppi enigmi irrisolti. Dalle indagini emerge una sequenza di fatti, rilievi e riscontri che aprono un confronto interdisciplinare tra la ricerca spaziale e costruttiva tipiche dell’architettura contemporanea e le analisi proprie dell’archeologia. Come? Quando? Perché sono crollati i templi ellenici? E come può tutto ciò essere fonte di innovative proposte? Più che dare una risposta questo libro vuole evidenziare l’urgenza che tali domande pongono, indagando le circostanze storiche e tecniche di un’intramontabile icona dell’architettura universale, nell’intento di svelarne le radici razionali ed i sottesi dispositivi progettuali. -
Sospetti
L'omicidio di un ricco impresario di pompe funebri appare fin dall'inizio oscuro e scottante e sembra coinvolgere esponenti politici, fra i quali l'affascinante moglie della vittima, la senatrice Ellen Crease. Richard Quinn, un giovane e coraggioso giudice, è deciso a far trionfare a ogni costo la giustizia, ma il labirinto dei misteri si allarga fino a insidiare la sua vita privata. A pochi giorni dal processo Quinn rimane infatti invischiato in una strana vicenda, che metterà a rischio la sua carriera e persino il suo matrimonio. -
La coppa d'oro
La giovane Henrietta De Rivera, appartenente a una ricca famiglia ebrea, s'innamora di Daniel Roth, un uomo anticonformista e dalle idee radicali. Il loro è un rapporto tempestoso e passionale, sullo sfondo della New York di inizio secolo, ma il sentimento che li lega, seppure tenace, rischia di soffocare nelle incomprensioni. Henrietta si scopre tradita dal marito e impotente di fronte alla fragilità del figlio, tuttavia non si arrende al destino e combatte fino all'ultimo per salvare la famiglia e il suo matrimonio. -
I Malavoglia
Sullo sfondo aspro e selvaggio della Sicilia dell'Ottocento, la storia dolente dell'umile famiglia di pescatori di Aci Trezza: il naufragio della ""Provvidenza"""", i debiti, la perdita dell'amata casa del nespolo. Nella prefazione di Verga si legge: """" 'I Malavoglia', 'Mastro-don Gesualdo', 'La Duchessa di Leyra', 'L'onorevole Scipioni', 'L'uomo di lusso' sono altrettanti vinti che la corrente ha deposti sulla riva, dopo averli travolti e annegati, ciascuno colle stimate del suo peccato, che avrebbero dovuto essere lo sfolgorare della sua virtù. Ciascuno, dal più umile al più elevato, ha avuto la sua parte nella lotta per l'esistenza, per il benessere, per l'ambizione."""" Con una postfazione di Giuseppe Pontiggia."" -
Bambine
In una Ravenna singolare, dove a scorci luminosi e brillanti si alternano nebbiosi paesaggi d'acqua e campagna, una serie di agghiaccianti omicidi terrorizza la città: alcune bambine vengono trovate morte, assassinate e mutilate da quella che sembra la mano di un solo folle maniaco. Un giornalista si trova suo malgrado coinvolto nelle indagini, spinto dal timore per l'incolumità della creatura cui tiene di più nella vita: la figlioletta del suo migliore amico, perito in mare per un incidente subacqueo. -
Canone a tre voci
L'avevano avvisato: la curiosità è sempre inquilina dell'obitorio. La città della Santachianca se ne viene giù a grumi di mattoni e sulla strada dove arriva Fedele Bissi, giornalista senza contratto, c'è pure la transenna a causa di un'eventuale voragine. Nessuno gli segnala, però, che è l'ultima sera della sua intera vita. La voragine gliela fanno in testa. Undici pallottole attraverso il finestrino e di moventi ""ce ne sono trecentododici"""". Inizia così questo romanzo affollato di vite, accrocchiato su una città che somiglia al vulcano che le sta sopra: pare che dorma ma quando si sveglia picchia e dove piglia piglia."" -
Senilità
Emilio Brentani è un letterato mediocre, un uomo debole, indeciso, preda di immotivate velleità. A trentacinque anni, vive in casa con l'infelice e poco avvenente sorella Amalia, una donna semplice e buona. Un giorno nelle vie di Trieste, Emilio si lancia in un'avventura amorosa con la giovane e disinvolta Angiolina: è il suo tentativo di emulare l'amico Balli, uno sculture fallito, premiato però dal successo con le donne. Se per Emilio la relazione diventa sempre più importante, per Angiolina invece... Così Balli viene chiamato in aiuto: il suo intervento tra i due amanti, e poi tra fratello e sorella, avrà però effetti disastrosi. -
Vento d'autunno
Nell'America insanguinata dalla guerra civile, Norman e Leah si incontrano casualmente. Lui è un soldato nordista che è appena stato ferito in battaglia, lei una schiava di colore dal passato misterioso, in fuga verso il Nord e la libertà. Tra i due nasce un sentimento forte, decidono di sposarsi e di andare a vivere nel Vermont, nelle proprietà di Norman. In queste terre ricche, abitate solo dai bianchi, inizia la loro vita familiare serena, allietata dalla nascita di tre figli, malgrado le diffidenze e i sospetti della comunità. Ma dopo venticinque anni di lontananza per Leah il richiamo della sua gente e del Sud diventa irresistibile e la donna decide di ritornare sui propri passi per prendersi una rivincita e mettersi in pace con la coscienza.