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Wanderwoman. Monologhi, racconti e trallallà
Mi chiamo Arianna Dell’Arti, sono nata un lunedì del 1977, sono miope e astigmatica. Mi vergogno di portare gli occhiali. Ho paura della velocità. Sono scaramantica. Non guido in autostrada. Lavoro nel mondo dello spettacolo dal 1999. Nel cinema come aiuto regista, nel teatro come autrice, regista e performer. Sono maniaca della puntualità. Pigra nella vita, operativa nel lavoro. Millanto di andare a correre con regolarità. Sono una falsa estroversa. Mi piace stare da sola, andare sola al ristorante, camminare, e proprio nei ristoranti, i bar, per strada, raccolgo alcune delle storie che racconto. Fumo molto. La mia famiglia di origine è da tutte le parti, nei miei scritti, nei miei pensieri. La mia famiglia acquisita, formata da amici, luoghi, quartieri, strade, la si trova tra le righe, nelle atmosfere, nelle voci di alcuni personaggi. Questo libro è una raccolta di alcuni monologhi, racconti, dialoghi che ho scritto nel corso degli anni e mette in evidenza la mia ossessione per l’osceno. -
Blu
Una storia d'amore, due ragazze. Una storia d'amore tra due ragazze, che finisce… Blu è tutto quello che vorresti in una storia d'amore: la passione, la voglia, la complicità , lo star bene e tutto ciò che le persone vivono a pieno senza il bisogno di raccontarlo. Io ho scelto di scriverlo, di ricordarlo, di portarlo con me tanto da tenerlo per sempre sulla pelle. Blu non è un colore ma il mischiarsi di due anime che alla fine sceglieranno di vivere una storia molto singolare. Un misto tra ricordo e lacrime, tra sorrisi e pensieri, tra scelte e avventure. Blu è un amore omosessuale, un amore unico, è qualcosa che arriva dal profondo e non te ne liberi perché sei destinata a portarlo con te per sempre, come un marchio, come un tatuaggio. Blu è ricordo, un ricordo fitto, qualcosa che non sfuma ma che martella dentro il tuo cuore, qualcosa che non perde i contorni ma che si fa ancora più accesa e senti che dentro di te il cuore esplode per tutto l'amore che provi. Blu è un susseguirsi di parole, pensieri e battiti. Blu è ciò che arriva quando non hai ben chiaro niente, quando vorresti solo startene per conto tuo, quando non vorresti altri pensieri, quando i pochi che hai son già troppo e ti accarezzi la testa perché i pensieri pesano e tu sei stanca di pensare così scegli di vivere diversamente ma le cose arrivano quando meno te l'aspetti e noi abbiamo sbagliato i tempi. Blu è una chitarra su un letto sfatto, una canzone cantata a squarciagola, il finestrino della macchina abbassato con la musica e il vento, una mano sulla coscia e l'amore tra i capelli lunghi che svolazzano leggeri, leggeri come queste parole. -
Quando eravamo portieri di notte
Se Lei ti lascia, e tu lavori di notte in un albergo, tra apparizioni e incontri con i personaggi di un bizzarro mondo sotterraneo, prima o poi (con l'aiuto del vino bianco) cominci ad elencare, a raccontarti tutto quello che Tu e Lei avete fatto, di giusto e soprattutto di sbagliato. Che cosa, esattamente, è andato storto? E questa cosa, scritta notte dopo notte per riconquistare Lei, diventa un libro. Che nessuno pubblica. -
L'uomo tagliato a pezzi. Anni 60, entra la Corte. Nuova ediz.
Vecchi articoli, vecchi resoconti di processi in Corte d'assise, a Torino. Questo libro li ripropone a mezzo secolo di distanza, così come uscirono allora, giorno per giorno sulle pagine regionali, talvolta nazionali, de L'Unità , inseriti in un racconto avvincente anche per chi di quelle vicende non ha mai sentito parlare. E'cambiato il mondo, da allora. Sono cambiati i cittadini, i giornali, le istituzioni, i codici e i processi. Anche l'aula della Corte d'Assise non è più lì, nella Curia Maxima in via Corte d'Appello. E non c'erano , allora, le tv, folle di cineoperatori a riprendere l'interesse del pubblico per la vicenda ""noir"""", nessun Vespa rifaceva il processo in modo mediatico, spettacolarizzandolo con i plastici e gli esperti in studio, psicologi e periti sempre pronti a mettersi in mostra. Quei processi, quella Torino, quegli imputati, quelle arringhe. La gioielliera assassinata in via Berthollet. Il processo al vigile urbano che inseguì e uccise il ladro che aveva appena rubato la Flaminia del sindaco Anselmetti. L'omicidio di Chivasso, l'uomo ucciso , tagliato a pezzi , rinchiuso in una valigia, trasportato e gettato in una roggia a Ceva, imputata la giovane vedova con tutto il """"clan"""" familiare siciliano: due fratelli, un cugino, la madre. Nel libro sono riportati anche l'estradizione di un boss della mafia made in Usa, la truffa di Radiofortuna, la fuga di un imputato dall'aula, il processo a Giulio Einaudi , Michele Straniero, Sergio Liberovici, Margot Galante Garrone, per un libretto di """"Canti spagnoli"""", giudicato blasfemo e sequestrato dalla Procura. C'era ancora il caudillo Franco, a Madrid. E ci sono anche due cronache di apertura di anni giudiziari, 1963 e 1965, per significare che quasi nulla è cambiato da allora, giustizia sempre in crisi, in qualsiasi aula."" -
Agenzia Pertica
Chi meglio di uno scrittore fallito in ottimi rapporti con l'alcol potrebbe accompagnarci in un'avventura letteraria fatta di giravolte degne di Bolaño e dello spirito praghese alla Ripellino? Basta vedere il ""Programma, la """"tavola dei contenuti"""", altrove detta Indice, per farsene un'idea """"geografica"""" nel senso mentale Domizio Pertica, è uno scrittore fallito. Ci ha provato in tutti i modi, cambiando generi, stile, forme letterarie, ma non ce l'ha mai fatta. Ha saltabeccato da un editore all'altro, ha provato ad auto pubblicarsi, ha persino dato alle stampe un libro di pagine bianche, nella speranza di fare il botto con un'opera che non stancasse il lettore… I pochi lettori, disorientati, l'hanno abbandonato; gli editori si sono stancati di vederselo piombare in redazione con una bottiglia di vodka nella tasca della giacca e l'improperio in bocca; i critici hanno fatto a gara a chi riusciva a deriderlo meglio. Così, un giorno, di punto in bianco, Pertica decide di mollare tutto: secondo lui, l'Italia culturale non merita la sua arte. Un giorno, in un bar di dubbia fama, conosce Venus Diomede, una bionda mozzafiato praghese, approdata a Torino con Zappa, la sua merla indiana parlante, amante del vino boemo, se ne innamora e decide con lei di aprire un'agenzia investigativa… E i clienti? Ma i delinquenti in cerca di alibi, naturalmente."" -
San Francisco Rock
Una nuova ""rock'n'roll swindle"""" ideata da quattro ragazzi che per realizzare il sogno di sfondare nel mondo della musica annunciano di avere scoperto un vinile inedito di una band degli anni Settanta. Jeff, Ben, James e Phil danno così origine a un meccanismo affascinante e perverso che finirà per coinvolgere artisti, manager, media, e cambierà profondamente le loro esistenze. San Francisco Rock è un romanzo di formazione, il ritratto di una generazione che sogna, scommette e desidera! Intorno al romanzo si è sviluppato un progetto, fluido e work-in-progress, in cui scrittura, musica e immagini concorrono alla narrazione e nel quale Marcello Oliviero ha coinvolto due artisti ventenni. Trovandosi per caso a Catania una sera, passeggiando per il centro, fu attratto dalle voci e dalle note che uscivano da un locale. Era in corso una jam session e la voce graffiante e profonda del cantante Nicola Cavallaro ne era la protagonista. La notte è stata lunga, accompagnata da tante birre. Due anime vagabonde in cerca di risposte, ma anche di novità nelle proprie vite, non potevano che attrarsi reciprocamente. Marcello con una storia in mente, Nicola con l'anima blues e una chitarra in mano, in comune la passione per la musica e tanti progetti, avevano bisogno l'uno dell'altro per esprimersi appieno. Le luci soffuse di un locale di Catania hanno fatto il resto. Così è nata un'amicizia e San Francisco Rock ha trovato la voce della sua colonna sonora: cinque brani inediti ai quali Marcello e Nicola stanno lavorando insieme, l'uno scrivendo i testi e l'altro le musiche e l'interpretazione, dando forma all'energia che li accomuna."" -
Destinazione cuore
«Ogni giorno milioni di vite si incrociano per brevi istanti, come sconosciuti ai semafori, prima di proseguire. Talvolta, queste collisioni di destini producono mutamenti, piccini all'apparenza, deviazioni di pochi millimetri che però, con l'andare del tempo, si trasformano in distanze enormi tra i non-luoghi che si sarebbero raggiunti se non ci si fosse incontrati e si avesse continuato sulla retta originaria, e i luoghi che la realtà invece ti pone davanti. Questo libro è uno di quei luoghi distanti anni luce dal posto in cui sarei stato, se non avessi mai incrociato Eleonora. E oggi sono qui, emozionato quasi quanto lei, nello scrivere parole che non potranno mai essere all'altezza del suo lavoro, per descriverne brevemente il valore. Quel che posso dire è che non si tratta di un libro di poesie, né di una raccolta di poesie. Questo manufatto che avete per le mani andrebbe messo nell'incavo di un albero. Perché è lì che secondo Czeslaw Milosz si trova la Poesia.» (Massimo della Penna) -
Pinocchio, il sentiero nordico
Un piccolo breve saggio su Pinocchio, che apre grandi e diverse prospettive interpretative sul capolavoro di Collodi. D'un tratto, ciò che ci è sempre stato familiare sembra nuovo. Per la prima volta Pinocchio e gli altri ben noti personaggi sono messi in relazione con l'olimpo degli dei nordici: così in Pinocchi si può ritrovare l'eco di Loki, Odino e Thor, i due falegnami Mastro Geppetto e Mastro Ciliegia sono accomunati agli dei fratelli Odino e Vé, il Grillo parlante può essere Heimrdallr, la Fata Turchina la dea Freyja (e molte altre combinazioni stupefacenti). Un parallelo, ovviamente, viene stabilito dall'autore anche tra la mitologia norrena, Pinocchio e Aspettando Godot. Vi sembrerà folle, finché non lo leggerete. Una grande allegoria che riporta a tempi lontani e mitici. Eugenio Dario Lai ha già avvicinato il Becket di Aspettando Godot alle leggende norrene, con Pinocchio ci stupisce ulteriormente, argomentando con precisione le sue tesi, appoggiate dall'antropologo Massino Centini, che firma la prefazione al libro. -
E anche più lontano
Anna ha 21 anni e aspetta l'occasione giusta per lasciare la sua ingombrante famiglia cattolica e il paesino di provincia in cui è cresciuta. Un giorno la sua amica Valeria le propone un ""alloggio"""" da condividere nel centro storico di Torino, a condizione che la aiuti a renderlo abitabile. L'impresa si rivela molto più complicata del previsto… ma non per loro. Questo colorato romanzo è ambientato nella Torino degli anni '80, tra declino industriale e la fine della stagione del terrorismo, ma anche degli ideali, lambiti dall'eroina. La vita però, con determinazione tutta femminile, si affronta, vincendo le difficoltà , verso sempre nuovi obbiettivi."" -
Tu fai arte di me
"Tu fai arte di me"""": la vita che non la possiamo controllare ma possiamo scegliere che sia un'artista, e noi le sue opere. Nei suoi ultimi reading ha già letto alcune delle poesie contenute in questo libro ed è sorprendente quanto, nonostante le ritenga fortemente personali, abbiano sempre un riscontro con il pubblico molto positivo e il più delle volte è il pubblico stesso a riconoscersi in esse." -
Omissis
La poesia di Chanin è il prodotto di due culture: quella della lingua in cui è scritta, ma anche quella dell'ambiente che la ispira; essa rientra nell'alveo della poesia russa al di fuori dalla Russia, dalla fine degli anni Ottanta ""testo"""" a sé, prima di tutto per la duplicità culturale. Slivinskij definisce il mondo di Chanin una sorta di antiutopia, «dolce, agrodolce, ma tant'è»; l'aspetto utopico di questa lirica deriva dall'affidarsi in maniera totale alla lingua e alle sue proiezioni, non tanto per fiducia, quanto piuttosto perché è un appiglio meno effimero della realtà ."" -
Dolci traumi
Da uno dei migliori poeti slammer italiani, una raccolta di testi sui suoi e gli altrui ""Traumi"""", tra tenerezza e battute fulminanti, umorismo e burbera comicità , ma anche citazioni colte e crepuscolari. Da """"Esser poeta"""": «Quando mi aggiro, (spesso, a dir la verità ) per le strade dove le condense umane ristagnano, nelle notti acquiescenti al Whiskey sento urlare – Poeta! –. Mi conoscono così. Non mi conoscono. Ma mi conoscono così. Poeta è una parola bella grossa come un pianeta, ma sgonfiabile, credo io.» «L'ispirazione per quanto mi riguarda esiste, perché quando non esiste lo sento nel vuoto, nel tempo che scorre, nel silenzio dentro l'armadio. Carver era uno con le idee molto chiare. Il mio fallimento sta nell'essere """"soggetto a"""" e mai padrone di me stesso, mai padrone del mio tempo. Il mio fallimento è inguaribile come il mio essere romantico. Diventerò con sforzo ed ostinatezza solo un soffio di quel genio che non sono stato mai. Baciami Chanel, cane bellissimo.»"" -
La folle storia del kamikaze che non voleva morire
L'uomo dei racconti di Claudio Marinaccio si sente perso in un mondo tecnologico e logoro. La passione abita i desideri e la vita rimane nei deliri quotidiani in cui alla fine qualcuno muore per forza. L'estraneo è il marziano, la coppia un sistema assurdo e il figlio una possibilità . Una raccolta di racconti brevi e incatenati tra loro dalla salvezza che ognuno cerca negli altri e che perde a trovare sé stesso. Quarta: «Undici racconti. Dieci storie che raccontano il mondo d'oggi attraverso avventure terribili seppur piene di ironia. Claudio Marinaccio racconta una realtà dalla quale è difficile uscire indenni. Una donna che soffre del delirio di negazione, la fusione tra i due più grossi colossi del mondo multimediale, il tentativo di sintetizzare chimicamente l'amore, zombi, alieni, soldati, padri pronti a tutto e kamikaze che non vogliono morire. Uomini comuni che tentano disperatamente di sopravvivere, nonostante tutto. Marinaccio si dimostra una delle voci più interessanti della narrativa italiana contemporanea con una scrittura tagliente e diretta, ma soprattutto con il suo modo di raccontare quello che viviamo e che spesso facciamo finta di non vedere.» -
Amor
Lucia è sopravvissuta a un grave incidente e a un amore interrotto. Traduttrice e scrittrice, vive in un piccolo monolocale romano, isolata dal mondo e assecondando una stretta routine che si è imposta per superare dolore e depressione. Quando per errore riceve la telefonata di un uomo che la scambia per l'amore mai dimenticato, la voglia di confidarsi con uno sconosciuto enigmatico e affascinante la spinge a fingersi la persona che lui cerca. Questa piccola bugia avrà conseguenze impreviste e spingerà Lucia a rompere il suo isolamento e ogni difesa per sfuggire a un'assurda caccia all'uomo, sullo sfondo di una città grande, bella e spietata: Roma. Può una situazione paradossale, un caso fortuito portato alle estreme conseguenze, cambiarci la vita? E soprattutto, visto che non siamo così ben messi, ma reduci da un incidente e soli al mondo, ce la può cambiare in meglio? -
Dalla parte della radice
Un viaggio interiore e stilistico fra i più complessi nella poesia italiana 2.0 che alterna l'indignazione civile, a volte proprio la protesta, alla riflessione filosofica, dove i due filoni non solo si amalgamano, ma si nutrono e si rafforzano l'un l'altro: ""Dall'orditura incostante/ dell'orologio fermo/ di luce lacrima/ l'occhio prosciugato"""". Una poesia che nella sua versificazione robusta, veloce e appropriata nello stesso tempo diventa l'obiettivo con cui riprendere il mondo. In questo modo l'oggetto diventa sempre soggetto """"da non riuscire più a scrivere/ il proprio nome/ rispettando lo spazio""""."" -
Sostanze in fiera
La poesia di Azzirri non è mai complicata o astrusa, altalenante o oscura come pure potrebbe sembrare a una prima lettura - è complessa perché così deve essere. Le sue oscillazioni tra incertezza della realtà e sua coerente rimessa in discussione mediante l'ironia e la musicalità del suo dettato lo rendono un poeta capace di modulare tutte le gamme della poeticità diffusa (tra pathos e sarcasmo, tra nostalgia di pianto e pacata evocazione del passato) e di giocare nella fiera che è diventata la vita, tutte le sue sostanze liriche e umane. (dalla prefazione di Giuseppe Panella) Francesco Azzirri è nato nel 1981 a Firenze, dove si è laureato in Italianistica. Vive nella campagna pratese. Suoi scritti, racconti e poesie, sono presenti in varie antologie edite dalla Giulio Perrone Editore. Con Eretica Edizioni ha pubblicato il libro 1101, connubio tra pittura e poesia, composto con il pittore modenese Sergio Padovani. -
I balordi di Tulear
Madagascar, anno 2009. Nei giorni della caduta del presidente Marc Ravalomanana, un gruppo di italo-francesi progetta un colpo al portavalori di una banca di Tulear. Si tratta di Jean Marie Valbuena, ex combattente dell'OAS con un trascorso nelle carceri di Parigi, Bruno Rondano (detto Robert), professore in pensione con il vizio delle donne, e Bartolomeo Resti, ex croupier del casinò di San Remo con frequentazioni nei gruppi neofascisti. Sono uomini al capolinea, vecchi arnesi in secca sulle spiagge malgasce, coperti di debiti e strangolati dai bisogni. Si tratta di unire le forze e organizzare una batteria per fare il colpo della vita. -
Della resistenza e del ritorno dal fronte dell'altrove
Già l'incipit di questa silloge è emblematico: tra ""il fetore dei finti vivi"""" non c'è più posto per """"una poesia buona"""". Il piglio è deciso, quasi battagliero. Dopo la crisi delle ideologie e dei valori spetta all'arte, in particolare alla poesia impegnata, mettersi sulle tracce della realtà e ricucire il rapporto interrotto [...] La poesia di Paola D'Angelo è avvolta in un alone di suggestività non solo per la vivezza rappresentativa delle immagini, ma anche per le varie possibilità d'interpretazione che le stesse lasciano aperte. In breve, è poesia capace di moltiplicare all'infinito sé stessa e il proprio significato."" -
Nel verso giusto
"Lo sapeva da sempre, alcuni destini sono segnati, ma quella volta, per qualche ora, aveva pensato che sarebbe stato diverso. Alzò il bavero del cappotto, si rimise gli occhiali scuri e iniziò a camminare, senza una meta, per le strade di New York."""" Sette racconti i cui protagonisti sono in equilibrio sul filo dell'umorismo, del coraggio, della voglia di dare un senso alle loro vite, e trovare finalmente """"il verso giusto"""". C'è chi conserva, nonostante tutto, quella irrazionale voglia di sorridere, anche controvento, di guardare per la prima volta il mare e raccogliere così l'infinito in uno sguardo. C'è chi prova a dimenticare il passato nella ricerca di un perdono, chi lascia una parola sottolineata, nascosta in un libro, affinché un giorno qualcuno la possa leggere ed evocare così la bellezza di un ritorno." -
ABS. Apparente buona salute
Ti amo, maestra. Non ho mai smesso di amarti, perché mi hai insegnato che niente ha un senso se non la nostra noncuranza del tempo. Ti amo, perché mi hai dato un abaco, un abbecedario e un pallottoliere e mi hai detto ""tutte le risposte sono qui dentro"""" e io ti ho creduto e anche il nano è ormai dei nostri. Quando il gallo morirà tutto tornerà come prima e io trionferò sulle macerie della mia vita. Diciassette storie che il lettore potrà ritenere ammissibili solo accettando un tacito compromesso con lo scrittore, liberandosi del modo convenzionale di vedere le cose, scendendo nella profondità del senso, in una dimensione che esiste in maniera immota come un """"già visto"""" che riemerge dall'inconscio, assumendo a volte le fattezze del monito, altre quelle del mito.""