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Mosaico
Le liriche che compongono ""Mosaico"""" sono ambientate in un tempo senza tempo, in un luogo non-luogo, scritte col sangue sui pendii di un paesaggio talvolta rigoglioso e talvolta riarso, a volte glaciale e spesso infuocato: l'anima. Questo senso di vaghezza, come fosse una voce sfumata ed antica, si ode in ogni verso, ed emerge con forza ad ogni pagina, come fragranza lontana di ruggine, avena e miele. Al lettore non resta che chiudere gli occhi e aprire il cuore, prepararsi al salto nell'ignoto, meraviglioso ed atroce, che ogni viaggio impone. """"Sono le mie feroci creature, ma ora che le ho gettate nel mondo te le affido: sono anche tue""""."" -
Amarsi è peccato
Inghilterra del Sud, anno del Signore 1347. Il giovane e ambizioso frate Mark dell'ordine dei francescani, viene nominato inquisitore supremo dal Santo Padre in persona e inviato dalla Chiesa di Avignone nel villaggio inglese di Winchy. Ma, fin dai suoi primi giorni sull'isola, l'uomo si ritrova coinvolto in un'intensa e inaspettata lotta contro se stesso, quando scopre per la prima volta nella sua vita l'amore terreno, aldilà di ogni spiritualità, e si innamora di una donna sposata del luogo piena di segreti, Abby Lock. Il loro sofferto amore viene vissuto di nascosto, tra profondi sensi di colpa, contraddizioni e atti di estrema lussuria, sfidando antiche e severe norme religiose e morali. Ma tutto cambierà inesorabilmente quando follia, odio e morte giungeranno nel tormentato villaggio. -
Racconti del mistero e del grottesco
Ispirandosi alle tematiche della letteratura americana, Raccis confeziona dei racconti dalle tinte cupe su poeti pazzi, corvi, gatti neri e misteriosi omicidi, non risparmiando una certa dose di grottesco su varie vicende legate alla vita cittadina di Cagliari. Delitti che forse non sono ciò che sembrano a prima vista e l'ambientazione nel quartiere storico di Castello, a Cagliari, completano il quadro di una narrativa che è non solo riflessione sul destino e sul rapporto tra arte e pazzia, ma anche un omaggio alla figura di Edgar Allan Poe. -
Chick Shock. Scene da un nuovo sogno
Dopo aver conosciuto un certo successo, Marino rimane vittima delle proprie ossessioni. Impegnato a ""passare attraverso ogni esperienza senza soccombere, non importa quanto potesse risentirne"""", lo scrittore perde Eleonora e, quel che è peggio, perde l'ispirazione. Non c'è più niente da inventare, la sua opera è troppo meno interessante della sua vita, l'unica cosa di lui che ancora fa scalpore nelle folli notti dell'Agglomerato, il perverso scenario post-urbano dove si muovono i personaggi della nuova Bohème e si intrecciano tutti i cammini e le storie. Marino amava mescolarsi con chiunque e passare attraverso gli individui più diversi rimanendo sempre se stesso, o almeno così diceva lui. Ma in realtà lui chi era? Questo Eleonora da un po' di tempo non riusciva più a dirlo con certezza. Lui era certo di saperlo, e riusciva perfino a convincerne il prossimo: era solo uno che univa yin e yang, decadenza e vitalismo, o, come diceva lui, chic e shock."" -
La ballerina sugli scogli
Falsi cartomanti, astrologi, numerologi, scegliete voi. Un call center, quello dove ho lavorato io. Un'esperienza ai limiti della legalità, ben oltre quelli della moralità. Una truffa in piena regola di cui si rendono corresponsabili tutti coloro che prenotano un consulto telefonico. E sono tantissimi! E non immaginate quanti! E potrei essere io, tu, mia zia, suo nipote, la nonna, la badante, l'uomo d'affari, il giocatore incallito, l'amante, il fedifrago, l'adolescente, il malato terminale. Il contenuto delle telefonate è autentico. Le vicende narrate si basano su fatti realmente accaduti. Uno spaccato della società attuale che trae origine dal nostro dono più potente, la capacità di creare illusioni... e di crederci. Il tutto in equilibrio tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, in bilico tra l'insensatezza di un lavoro assurdo e la necessità di sopravvivere, un piacere che nasce all'apice della sofferenza, altrui e propria, un po' come quello assaporato da una ballerina che danza in punta di piedi su scogli scivolosi, spugnosi, taglienti. -
Cineprese di regime
Studiando in che modo e attraverso quali politiche Mussolini, Hitler e Stalin si siano serviti dello strumento cinematografico per veicolare e propagandare le rispettive ideologie, ""Cineprese di regime"""" si propone di ripercorrere storicamente le vicende cinematografiche relative ai totalitarismi del XX secolo. Generalmente accessibile e agendo sulla sfera emotiva di ogni individuo, l'arte cinematografica ha rappresentato uno strumento efficace al servizio della propaganda totalitaria grazie al quale poter influenzare con successo pensieri, credenze e azioni di ogni essere umano, concorrendo così alla trasmissione di idee e valori orchestrata dalla propaganda stessa. Ecco allora che, attraverso fonti bibliografiche e fonti coeve (riviste cinematografiche, stampa periodica e quotidiana), l'opera si prefigge un obiettivo ambizioso, quello di offrire una triplice comparazione tra regime fascista, nazista e sovietico, contribuendo in termini di originalità ad una produzione storiografica che, in questo specifico ambito, raramente ha conosciuto una comparazione simile, limitandosi quasi sempre a prendere in considerazione solamente due dei tre regimi alla volta."" -
I profumi della fantasia
Questa è una storia ricca di buoni aromi ed ha inizio con due fratellini, Alberto e Stefania, che un giorno mentre giocano in casa avvertono una particolare fragranza. Seguendola scopriranno un magico portale che darà inizio ad una fantastica ed insolita avventura, alla scoperta di mondi incantati popolati da simpatiche creature. Un percorso di crescita accompagnato da scie profumate, durante il quale il piccolo Alberto con l'aiuto della sorella maggiore Stefania, sempre al suo fianco, affronterà le difficoltà che incontra nel suo cammino divenendo più coraggioso e sicuro. Età di lettura: da 6 anni. -
Il centro del cerchio
Un musicista di strada che suona al centro di un ideale cerchio tracciato dai passanti che assistono allo spettacolo. È questa l'immagine che ossessiona Matteo Toscano, giovane medico radiologo la cui vita è scandita tra la problematica quotidianità del lavoro in ospedale e l'instabilità tragicomica delle sue vicende amorose. Vivendo quasi con paranoica apprensione il rifiuto di una vita da spettatore, il protagonista si lancia in un percorso di autodiagnosi, analizzando con metodo psicanalitico gli eventi che hanno caratterizzato la sua esistenza e il cui controllo sembra a tratti sfuggirgli di mano. Per cercare di rispondere alla fatidica domanda: come si fa a stare al centro del cerchio, a diventare protagonisti della propria vita? Sempre che la prospettiva secondo cui il mondo è diviso tra musicisti e passanti, tra protagonisti e spettatori, sia in definitiva quella corretta. -
La leggenda del Burqa
In un paese devastato da una guerra senza fine, corrotto, preda di trafficanti e invasori stranieri, due eroine decidono di dedicare la propria vita alla lotta per la democrazia e la libertà, in difesa del popolo, in particolare delle donne e dei bambini. Combattono le stesse battaglie, ma con armi diverse. Le affianca un personaggio misterioso e letale: c'è chi lo acclama come liberatore, chi invece lo definisce un terrorista. C'è chi dice che sia solo una leggenda. L'unica cosa davvero certa è che incontrare Il Burqa è come incontrare la morte in persona. -
Terre. A sud del tempo
"Terre. A sud del tempo"""" è una raccolta di versi plurale, sia per il significato duale dell’opera, sia per la varietà delle tematiche trattate. Due sono, infatti, le terre a cui il titolo fa riferimento: la prima, fisica, reale, con i paesaggi, le atmosfere, le nature e gli elementi visionari; la seconda, metafisica, ideale, quasi onirica, con le reminiscenze, le suggestioni, le nostalgie e la propensione dell’io verso tutto ciò che è ormai perduto. Entrambe si collocano, come esplicitato dal sottotitolo, “a sud del tempo”, ovvero in una dimensione spazio-temporale lontana dal centro e dal presente. La terra fisica, difatti, è un estremo lembo di meridione - come si evince dal componimento che porta lo stesso titolo della raccolta - che si colloca ai margini del tempo e che persiste nella sua staticità e inviolabilità. Al contrario, la terra metafisica altro non è che una proiezione del passato che, sebbene lontano, si contraddistingue per la sua dinamicità e per il suo ricorrere quasi ossessivo." -
Le briciole sul tavolo
Bianca, ragazza introversa e dall'animo estremamente inquieto, conosce Ludovico, giovane esuberante e assai colto. Tra i due nasce un fortissimo legame d'amore, che si sublima con la nascita della figlia Neve. In un quadro familiare apparentemente idillico, piomba la sciagura di un terribile male che in breve tempo strappa Ludovico alla moglie e alla figlia. Poco prima di morire, Ludovico chiede a Bianca di cercare qualcosa tra le sue mail. Bianca scopre così una verità che la spinge a partire e ad incontrare una persona che le rivelerà dei particolari inquietanti sul passato della famiglia del marito scomparso. E proprio quando il quadro sembra ricomporsi e ogni colpa pare essere espiata, gli anobi che abitano il mondo malato di questa vicenda partoriscono un finale che distrugge definitivamente ogni possibilità di redenzione. -
Alla rivoluzione in tram
Sabrina è una consulente aziendale, approdata ad un’azienda municipalizzata con la testa ancora piena di cliché sul miglioramento dei processi e dell’efficienza. I suoi collaboratori sono curiosi, ma molto preoccupati per il loro futuro. Il suo Capo l’ascolta con attenzione e capisce tutto, ma al momento di passare ai fatti inizia a fischiettare. Poi ci sono due sindacalisti, decisi a resistere ad ogni novità, perché “efficienza vuol dire licenziare le persone”. O forse no. E infine tanti, tanti tranvieri. Si ritrovano tutti insieme alla Ditta Manetta Felici, uniti da un’unica certezza: il lavoro sicuro. Fino alla pensione. Tra nuovi software, ingenui tentativi di stravolgere una cultura ancestrale e di dare un diverso significato alla parola “sindacato”, Sabrina naviga a fatica assistita dalla sua personal coach e con il sostegno morale del gatto Mino. Perché se hai un lavoro sicuro ti danno il mutuo, ma anche tante mazzate. -
Il giro degli ormoni
Un romanzo che racconta di disamori, famiglie sfasciate e sesso inutile. Dodici piccole storie incastrate l'una dentro l'altra, come scatole cinesi, fino all'epilogo in cui il giro sembra chiudersi. Ma niente è come appare, con i dodici personaggi vittime dei propri istinti e di una bussola impazzita, incapace di indicare loro la strada e l'orizzonte da seguire. ""Il giro degli ormoni"""" è un torrente in piena, scritto per lettori a cui piace viaggiare scomodi, sballottati da una corrente che spazza via ogni rassicurante costruzione della realtà e lascia dietro di sé solo i detriti di un mondo alienato, in cui non rimane altro che assecondare la propria natura animalesca di fronte al fallimento del sentimento razionalizzato."" -
Fiabe raccontate da Gian Dàuli
Dai fratelli Grimm a Hans Christian Andersen, passando per James M. Barrie, Aleksandr S. Puškin, Wilhelm Hauff e tanti altri. Venti fiabe della tradizione europea rivisitate per il pubblico italiano da Gian Dàuli (Vicenza, 1884 – Milano, 1945), scrittore, traduttore ed editore particolarmente attivo tra le due guerre mondiali. Una raccolta di racconti classici per tramandare ai più giovani gli insegnamenti e la saggezza dei grandi narratori del passato e per far riscoprire ai più grandi le storie con le quali sono cresciuti. Biancaneve, i sette nani e il Principe Azzurro La fanciulla virtuosa La figlia del mare Il compagno di viaggio Il Reuccio intrepido L’erba buona e l’erba cattiva Il lumino azzurro La Reginotta superba Il Gigante pauroso Il Castello del Sole Re Saltan Inga, povera Inga La gattina bianca Cuor vivo e cuor di sasso Tristina Buona sera, Zaccaria I sei giovani e la Reginotta Sette sogni Peter Pan Nannino e Ghita. -
Diafonie. Microfisica dei piccoli gesti
Vite che si incrociano a un semaforo rosso, davanti a una caffetteria chiusa, dal barbiere o in un freddo ospedale. Esistenze che si sfiorano, si scambiano impulsi, interferiscono con le solitudini quasi incurabili dei personaggi. ""Diafonie"""" è una raccolta di scritti che indagano sul potere condizionante dei piccoli gesti, delle più banali azioni quotidiane, indugiano sulle ferite che le relazioni umane producono, talvolta in maniera inconsapevole. Alessandro Chiesurin ci porta con la sua scrittura cinica e incisiva, fatta di scariche elettriche di intensità e durata variabile, in un mondo dominato dall'entropia, dal caos interiore di personaggi la cui esistenza viaggia su ritmi binari, intermittenti, e dove il senso dell'azione umana pare smarrirsi nel tremito che segue la scossa, in quel sussulto della carne che chiamiamo sensazioni e che, malgrado tutto, ci fa sentire vivi."" -
Favelado. Quaranta racconti da Rio de Janeiro
Rio de Janeiro. Un italiano frequenta un centro spiritista, alla ricerca di un equilibrio interiore. Di tanto in tanto, si unisce a un gruppo di cooperanti che ha messo su una scuola nella favela per sottrarre gli adolescenti al narcotraffico. Molti ragazzi però preferiscono cercare fortuna in strada. Mentre narcos e forze dell'ordine si spartiscono i proventi della vendita di armi e droga, uno dei pochi poliziotti onesti è intenzionato a sconfiggere il malaffare a ogni costo. Ma gli equilibri di potere nella baraccopoli stanno cambiando: imperversa la guerra tra due fazioni criminali, mentre i reparti speciali della polizia e l'esercito provano a preservare lo status quo. Dalle inquietudini borghesi dei residenti di Copacabana alla quotidianità sempre incerta degli abitanti della favela Rocinha, Matteo Gennari ci consegna uno spaccato di vita pulsante all'ombra del Cristo Redentore, un carosello di personaggi accomunati dall'affanno di un'irraggiungibile pace materiale e spirituale. Così, quella del “favelado” diventa la dimensione dell'insicurezza e della precarietà esistenziale, in cui il bene e il male non si contrappongono, ma coesistono e si rendono necessari l'uno all'altro. -
Tutti schiavi in Portogallo
Da qualche anno, Marta vive a Lisbona. Partita con un sogno da realizzare, si è ritrovata a lavorare in un call center, lavoro che non ama particolarmente, ma che le permette di guadagnare il necessario per vivere dignitosamente nella capitale lusitana. Tanti sono i dubbi che si affollano nella sua testa: si sente a casa in Portogallo? Perché ha accettato un lavoro che avrebbe potuto fare anche in Italia? È quello il posto ideale per realizzare il suo sogno? Una serie di storie e di eventi la tengono legata quasi indissolubilmente a Lisbona. Tra pulsioni istintive e inevitabili sbagli, Marta rincorrerà la risposta alla sua fondamentale domanda: cosa l'ha portata realmente a Lisbona? -
Le feritoie d'alabastro
Quanto siamo realmente in grado di conoscere, dunque di comprendere, l’altro da noi? Questa è la domanda sottesa nelle pagine de “Le feritoie d’alabastro”, una raccolta di scritti che indaga gli stati esistenziali dell’uomo dall’angusta prospettiva di una stretta finestra sul mondo, i cui confini sono circoscritti dalla limitata possibilità che abbiamo di scrutare l’intangibile, l’animo del nostro “prossimo”. -
Maira Nereide
Maira Nereide, ragazza orfana, di padre inglese e madre italiana, viene cresciuta nella famiglia dello zio materno. Trascorre l’infanzia e la giovinezza facendo la spola tra Roma e il possedimento fuori città dei parenti, prima al seguito dello zio medico e poi del cugino, con cui instaurerà un rapporto ambiguo e morboso. Maira si trasferirà per un breve periodo a Parigi e, al cospetto di questa modernissima città, si accorgerà di quanto la sua vita fosse stata apatica fino ad allora. Sarà nella capitale francese che farà un incontro destinato a cambiarle la vita. ""Maira Nereide"""" racconta la quotidianità di una famiglia medio-borghese della seconda metà del XIX secolo, che vive in una provincia rurale e che, nonostante l’agiatezza economica, non può sfuggire ad alcune incombenti dinamiche contadine. Situazioni private e realistiche di un tempo antico si muovono su uno sfondo storico in rapido mutamento, che ci riporta dalle agitazioni per l'annessione di Roma al Regno d'Italia ai fasti della Parigi capitale imperiale."" -
Ossiuri
Un uomo come tanti, insoddisfatto della sua vita. Una compagna con cui non parla mai realmente, della quale assapora profili e fughe. Un rapporto vissuto solo dall’ombra che proietta. Litigi inconcludenti. Un lavoro che svolge come un automa. Un capo ufficio crudele ma che si rivelerà forse la persona a lui più simile. Un pescatore anarchico, testimone ultimo della sua storia. ""Ossiuri"""" è il dramma di un mediocre, di una persona qualunque, che cerca di risolvere il suo tormento interiore, la sua incapacità di vivere e la paura d’assecondare il sogno di una vita in riva al mare, facendo ciò che gli viene più naturale: incolpare qualcun altro. Travolto da una fatale catena di circostanze, decide di indirizzare la sua voglia di riscatto sociale ed emotivo contro il potere costituito: tenta, da solo, un colpo di stato, nell'illusoria convinzione che il velo di Maya sia sorretto da poteri schiavisti e che, con il suo gesto, possa riuscire a liberare altri “schiavi” come lui, lasciando loro la possibilità di vivere secondo le proprie inclinazioni, lasciando agli altri la possibilità d’amare a lui ormai negata.""