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Artico. Guardate con me il mondo che cambia
Omar Di Felice, dopo aver già realizzato alcune avventure estreme in ambiente artico (Canada e Capo Nord nel 2018, Alaska e Islanda nel 2019, deserto del Gobi nel 2020 ed Everest nel 2021), affronta ora un'impresa eccezionale: percorrerà, in sella alla sua bicicletta, oltre 4000 chilometri, a temperature sotto i -30 gradi, partendo dalla Kamchatka, passando attraverso la regione della Lapponia (Russia, Finlandia, Svezia e Norvegia), Isole Svalbard, e Islanda, e approdando infine in Groenlandia, Canada e Alaska, spingendosi fin oltre la linea di demarcazione del Circolo Polare Artico, tra scenari spettacolari e orsi polari. Non si tratta solo di un'avventura sportiva e umana di grande complessità: questo viaggio, che fa parte del progetto Bike to 1.5°C, lanciato in occasione della COP26, la celebre conferenza sul clima che si tiene a Glasgow, ha come obiettivo quello di rendere l'Artico più vicino, più accessibile, per poterne sondare le fragilità e sensibilizzare tutti sul problema della crisi ambientale. Confrontandosi con climatologi, scienziati, esperti di sostenibilità e green economy, Omar Di Felice racconta cosa sta accadendo al Polo Nord, tra l'aumento incessante delle temperature, la fusione dei ghiacciai, la perdita di biodiversità, il peso dell'impatto umano - sociale, economico, politico e anche turistico - sulla natura incontaminata. Del resto, quale luogo migliore per comprendere da vicino come sta cambiando il nostro pianeta? E quale mezzo migliore della bicicletta, simbolo ormai di un modo di muoversi - ma anche di vivere - lento, rispettoso, sostenibile? -
Gender libera tutt*. Storie vere per amare, capire e fare la rivoluzione
«La mia battaglia per i diritti delle persone transgender è iniziata da una maglietta rosa con un unicorno: mia figlia la voleva indossare e io proprio non capivo perché un maschio non potesse farlo. Cercare di difendere questo suo diritto mi ha fatto iniziare a studiare e capire che cosa sia davvero l'identità di genere. Ma la cosa che mi ha aiutato di più in questo viaggio è stata conoscere tante persone transgender, di ogni età e di ogni nazionalità. Ognuna con la propria storia e le proprie peculiarità esattamente come chiunque: persone però che vivono in una società che non solo non le prevede, ma che ad oggi ancora pare non avere alcuna intenzione di prevederle. Basti pensare alle infinite discussioni per l'inserimento dell'espressione ""identità di genere"""" all'interno del DDL Zan e a quel vergognoso applauso quando è stato affossato.» Camilla Vivian, creatrice di """"Mio figlio in rosa"""", in cui racconta la sua esperienza di madre di una persona transgender, ha iniziato il suo percorso di attivista nel 2016. Da allora si è sempre scontrata, come chiunque porti avanti questa battaglia per i diritti, con una barriera di ignoranza e pregiudizio che finisce per sembrare insormontabile. Dall'uso del giusto pronome al riconoscimento giuridico, dalle terapie ormonali alla transizione chirurgica: le vicissitudini cui vanno incontro le persone transgender sono tante, dolorose e spiazzanti. Questo libro vuole essere un modo per cambiare le cose: attraverso le straordinarie testimonianze di 33 persone transgender di ogni età e provenienza, si racconta non solo la vera realtà della questione transgender in Italia, ma si affronta anche un problema politico e sociale che esige di essere risolto, affinché nessun diritto venga più negato e si inizi a costruire un mondo migliore."" -
Filosofia della carta. Natura, metamorfosi e ibridazioni
Carta e natura, riciclo e circolarità. Il filosofo Massimo Donà si propone di riflettere intorno alla materia di cui questo stesso libro è fatto: la carta. Lo fa ripercorrendone anzitutto le origini: la carta nasce in Oriente, proprio in virtù di un'ibridazione. La natura è per essenza circolare; i suoi dinamismi mostrano che andare avanti è per essa sempre un tornare indietro. Da cui un ricominciare perpetuo. In natura i processi circolari rendono palese che tutto, tornando ogni volta all'inizio, si fa nuovo. Che nulla è mai rigidamente ancorato a quel che sembra esser diventato. Tutto è in perenne metamorfosi. Tutto diviene. Dunque, far riferimento alla metamorfosi significa alludere a ciò che, della natura, ci mostra costantemente l'insostenibilità di qualsivoglia pensiero dell'immutabile, dell'eterno e del permanente. Comprendere che invece le cose sono sempre nuove, ossia che indicano sempre diverse possibili significazioni, vuol dire capire che alla base delle cose naturali v'è la «fantasia», e non l'astratta razionalità fatta propria da un certo tipo di scientificità. Buona parte dei disastri ecologici che rendono sempre più fragile il nostro pianeta, e sempre più a rischio la nostra permanenza sulla sua superficie, sono stati prodotti da una forma di pensiero lineare, produttivistico e fondato sul mito della «crescita». Su un'idea rigida di razionalità che, delle cose del mondo, ha visto solo l'essenziale sfruttabilità, utile a rendere sempre più potente il dominio dell'essere umano. Ma la natura ci insegna che in principio era il due, e non l'uno. Che tutto funge da risultato di un'originaria ibridazione; e che è folle credere che le cose siano «pure», univocamente significanti, e soprattutto che talune cose siano buone e altre cattive, alcune belle e altre brutte. Ed è così che possiamo tornare a riflettere sul fatto che la carta nasce in virtù di un'operazione di riciclo; e che solo in virtù di tale operazione può rivendicare una fortissima valenza simbolica. Ogni unità naturale è infatti in se stessa molteplice. Anche la cellulosa è una complexio; è un polimero, un aggregato. Solo se comprendiamo la strutturale complessità di ogni forma d'esistenza, possiamo capire in che senso ogni fenomeno naturale parli di una complessità strutturale che deve renderci particolarmente attenti a intervenire rompendo relazioni, e ferendo l'unità che tutto tiene insieme. Solo comprendendo questa verità, possiamo capire che in natura tutto è ibrido, complesso, e dunque correlato a ogni altra cosa; che nulla può vivere isolato, illudendosi di potersi confinare in una zona protetta e dunque non costretta a lasciarsi contaminare dall'altro, dal diverso, da quello che, in realtà, più propriamente ci riguarda. Prefazione di Carlo Petrini. -
Gli alberi del Nord
Il commissario Pietro Gastaldi si sente già in pensione quando vengono scoperte tre donne africane impiccate a un ontano in riva al Po, vicino a Piacenza, in una mattinata di nebbia. Una delle tre, giovanissima, è ancora viva, aggrappata ai cadaveri delle altre. Le indagini imboccano la pista del regolamento di conti fra bande che sfruttano la prostituzione. Eppure Gastaldi non è convinto. C'è un eccesso di ferocia in quel delitto che oltrepassa la razionalità criminale. «Gli alberi del Nord portano strani frutti», la versione deformata di una canzone resa celebre da Billie Holiday, sui linciaggi degli afroamericani negli Stati Uniti del Sud, risuona nella mente del commissario. Ora sono gli alberi del Norditalia a essere carichi dei frutti del razzismo. E il commissario Gastaldi ha raccolto uno di quei frutti che ancora respira. Purtroppo la superstite non è in grado di testimoniare, neppure quando riprende conoscenza, perché parla una lingua ignota, che appartiene a un gruppo etnico estinto. Stavolta Gastaldi, che per gran parte della sua carriera è riuscito a tenersi alla larga da inchieste pericolose, non può sottrarsi alla responsabilità di dare giustizia alla ragazza sopravvissuta, intrappolata in una lingua che nessuno capisce. Vorrebbe tanto fare il nonno, dedicarsi a coltivare l'intelligenza precoce del nipote Ettore, ristrutturare la casa di suo padre sulle Alpi e starsene lontano dalla Pianura Padana il più possibile. Invece si trova ad affrontare l'indagine più complicata della sua vita professionale, a un passo dalla pensione. Con ""Gli alberi del Nord"""" Marco Bosonetto si cimenta per la prima volta nel genere poliziesco rispettandone tutti i vincoli, ma senza rinunciare alla sua cifra stilistica: una lingua tagliente e perturbante, complessa. Un giallo in cui non solo gli uomini sono protagonisti, ma anche il fiume Po, un sottile nastro di wilderness nel cuore di una delle aree più industrializzate del pianeta."" -
Sotto lo sguardo della luna
In Toscana per il suo ottantesimo compleanno, Uliviero Daccorsi trova i ricordi di una vita ad attenderlo. A Villa Redenta, con tutta la sua famiglia, Uliviero riflette sul passato, sugli episodi che lo hanno segnato e fatto crescere. Nato in Puglia e portato rocambolescamente oltreoceano, negli Stati Uniti, all'interno di un ulivo - da cui il suo nome - Uliviero troverà in Amerigo un affettuoso padre adottivo, finché il caso non lo metterà sulla stessa strada dei suoi genitori biologici, Nennella e Baldovino. E, solo troppo tardi, scoprirà che quella donna bellissima e malinconica era sua madre. In un continuo intreccio di storie famigliari, amori, passioni, affermazioni professionali e rimpianti, la vita di Uliviero si snoda sotto i nostri occhi. Non c'è giorno che Uliviero e Mark, il suo compagno, non si trovino circondati dalla bellezza: arte, cultura, moda, cinema. Il lavoro di fotografo conduce Uliviero in giro per il mondo, i suoi scatti appaiono sulle riviste più famose e lui frequenta i circoli più esclusivi. Ma sotto questa superficie dorata, le radici italiane di Uliviero rimangono intatte; il suo stesso nome ne è vessillo ed emblema. La sua storia di uomo non può prescindere dal piccolo paese della Puglia in cui Nennella lo mise al mondo. ""Sotto lo sguardo della luna"""" ci porta in luoghi straordinari, ci fa incontrare donne e uomini che hanno fatto la storia dell'arte, della moda, del cinema, dove talento e grandi qualità alimentano fama e successo. Eppure, ciò di cui Uliviero non ha mai potuto fare a meno, è l'amore - di figlio, compagno, padre - in una favola che ha anche i suoi lati ombrosi, ma in cui le vere, e fondamentali, costanti sono gli affetti."" -
Non giudicarmi
È il 5 novembre del 1923. Il barone Jacques d'Adelsward Fersen sta tornando a casa, a Capri, nel suo buen retiro: Villa Lysis. Jacques è un uomo enigmatico e insoddisfatto: cocainomane, omosessuale, è un reietto, un diverso. La sua vita, benché luccicante e sofisticata, è una continua lotta contro i suoi demoni: gli mancava il talento per diventare lo scrittore che avrebbe voluto essere, ma è soprattutto la sua omosessualità ad avergli provocato un isolamento dalla famiglia, il carcere e una profonda malinconia. Ora, in quello che sembra a tutti gli effetti un simbolico ritorno al proprio io interiore, lo ritroviamo assieme ai suoi due amanti, Nino e Manfredo: il primo, compagno di una vita, è stato un ragazzo di strada, un manovale, e si prende cura di Jacques con compassione e affetto; il secondo, più capriccioso e volitivo, è un giovane talmente delicato da essersi guadagnato l'appellativo di ""fauno"""". Durante il viaggio non mancheranno gli incontri con amici del passato, ma anche con i fantasmi di un tempo che, alimentati dall'astinenza forzata dalla cocaina, tornano a tormentare il protagonista e provocano in lui allucinazioni, ossessioni negative, baratri emotivi. Una domanda assilla Jacques: è possibile riscattarsi almeno alla fine? Cosa può fare un uomo per sottrarsi alla condanna degli altri e alla sua stessa mediocrità? Un romanzo storico capace di restituire con esattezza e lirismo la vera voce di un personaggio realmente esistito e che tuttavia si dimostra in grado di travalicare il tempo: perché poco e niente sembra essere cambiato da quando Jacques Fersen, barone d'Adelsward, vagava per Capri sotto lo sguardo sdegnato della gente. Un libro feroce, commovente, raffinatissimo, che ci consente di decifrare un dolore che ci riguarda e ci appartiene ancora oggi."" -
Manhattan Transfer
Manhattan Transfer di John Dos Passos è un capolavoro della narrativa modernista, capace di creare un ritratto vivido e impressionista di una New York brulicante e sfaccettata. Attraverso le storie intrecciate dei protagonisti, la città a cavallo tra i Ruggenti anni Venti e la mitica Età del Jazz appare in fervente trasformazione, complicata, fuori controllo. Da Wall Street al lungomare, dalla Bowery al Village, dai grandi viali della città ai suoi vicoli grintosi, i suoi ricchi agenti di potere e i suoi immigrati in difficoltà, questo romanzo caleidoscopico trasmette l'energia inquieta della vita a Manhattan. Così le vite della bellissima e malinconica Ellen, dello sfortunato Stan, dell'imprevedibile Congo Jake, dell'acuto e sofferente Jimmy Herf, dell'avvocato rampante George Baldwin e di molti altri si scontrano e si mescolano in questa metropoli frenetica e smorta al tempo stesso, in cui sembra impossibile essere vivi e felici e in cui domina, su tutto, l'ossessione per il denaro e il successo. Pubblicato per la prima volta in Italia nel 1932, questo romanzo è poi stato a lungo ingiustamente dimenticato. Le innovative tecniche romanzesche utilizzate da Dos Passos - flashback, flusso di coscienza, inserzioni pubblicitarie e di notizie strillate dai giornali, per rendere la complessità dell'ambiente urbano - avrebbero ispirato una nuova scuola di scrittura. Quasi un secolo dopo, Manhattan Transfer rimane un tributo indelebile alle contraddizioni del sogno americano, un affresco brulicante di corruzione, di amore e di vitalità. -
L' oro di Mosca. La testimonianza di un protagonista
Questo libro, pubblicato per la prima volta nel 1993, racconta una pagina di storia quasi del tutto inedita: quella dei rapporti finanziari del PCI con il Partito Comunista dell'Unione Sovietica. Ne è autore Gianni Cervetti che delle vicende narrate non è stato soltanto testimone, ma protagonista. Fu a lui, infatti, che il segretario del PCI Enrico Berlinguer affidò, nelle forme caute e cifrate rispondenti alle necessità, il delicato compito di sganciare, finanziariamente parlando, il partito dall'orbita sovietica. Dal 1975 al 1978 Cervetti si dedicò alla non facile impresa e di quegli anni ""L'oro di Mosca"""" è la fedele cronaca in un susseguirsi di cifre, date, luoghi, ma anche decisioni, perplessità, travagli, mentre personaggi notissimi (da Luigi Longo a Berlinguer) compaiono accanto a uomini dei quali spesso finora erano noti, più che le identità, soltanto i nomi e a volte neppure quelli. Tuttavia il libro non si esaurisce nella pura rivelazione sull'oro di Mosca ma si dipana in altre direzioni: da quella che conduce alle considerazioni su denaro e ideologia a quella che porta verso i finanziamenti esteri di altre forze e di altri partiti, in particolare della DC, con la documentazione di parte italiana e di parte americana sui rapporti con la CIA e altre istituzioni statunitensi, fino ad arrivare alla vicenda Tangentopoli, che proprio nei primi anni Novanta scosse dalle fondamenta l'intero sistema partitico e politico del nostro Paese. """"Ai perplessi rispondevo che, se la verità non sempre è rivoluzionaria, in questo caso non avrebbe potuto che fare del bene. Anche oggi nel rileggerlo mi viene di continuare a pensarla allo stesso modo,"""" dice l'autore nella Prefazione a questo saggio, che viene ora riproposto nella sua versione originale. Un saggio che resiste alla prova del tempo non solo per i temi affrontati, ma per l'acuta e lungimirante analisi della condizione politica del nostro Paese, nel pieno di una crisi dei partiti, dimostrandosi un autorevole anticipatore del futuro che oggi viviamo e ci affanniamo a capire."" -
Strane cose, domani
Si può essere assassini e innocenti? Danio fa lo psicoterapeuta, è separato e ha un figlio, inquieto come tutti i ventenni. Ha anche una giovane fidanzata, e le pazienti che affollano il suo studio lo adorano. Fin troppo. Ma soprattutto Danio ha un segreto: è un assassino. Un assassino per caso. Nessuno lo sa tranne la sua ex moglie, l'enigmatica, magica Eliana. Il ritrovamento di un diario, abbandonato in un parco da una ragazzina, rompe il delicatissimo equilibrio che governa le sue giornate. Coinvolto in un odioso dramma famigliare, pressato dalla coscienza e seguito ovunque da un bizzarro e indimenticabile detective privato, Danio dovrà difendere se stesso e le persone che ama da una minaccia inattesa, fino a una resa dei conti rivelatrice per il senso stesso della sua esistenza. ""Strane cose, domani"""" è un romanzo ricco di sorprese e sottigliezze, una storia incalzante, lontana dai luoghi comuni, che racconta un amore indomabile per la vita. Ispirato a un fatto vero accaduto all'autore e uscito per la prima volta nel 2009, questo romanzo ha inaugurato il filone narrativo che la critica ha chiamato post noir. Storie piene di tensione ma libere di spaziare a fondo nella psicologia dei personaggi e delle loro relazioni."" -
Vite sospese
Dopo aver percorso i deserti del Niger lungo il cammino di chi tenta di arrivare al Mediterraneo, Francesca d'Aloja ed Edoardo Albinati hanno partecipato a nuove missioni dell'Agenzia ONU per i Rifugiati-UNHCR, stavolta percorrendo qualche tratto della famigerata ""rotta balcanica"""", che dal Medio Oriente conduce verso le nostre frontiere. È un percorso irto di pericoli, ma chi sta fuggendo dalla miseria e dalla guerra (il più delle volte, da entrambe) lo affronta come unica possibilità per conservare la vita o costruirsene una migliore. Su queste piste rischiose, attraverso foreste, fiumi e lande desolate, e confini spesso difesi in modo feroce, sono passati a centinaia di migliaia negli anni recenti, provenienti dalla Siria devastata, ma anche da Paesi molto più lontani: viaggi che durano mesi o anni, spesso costellati da sofferenze e umiliazioni, da trappole, inganni e brutalità che noi stentiamo a immaginare. Eppure, malgrado le ferite fisiche e morali inflitte loro lungo il cammino, i protagonisti di questo reportage rivelano sempre una sorprendente forza vitale e l'ostinazione di chi sta solo cercando di riconquistarsi un minimo di dignità. Dopo l'Africa narrata in Otto giorni in Niger, ritroviamo d'Aloja e Albinati alle frontiere che separano Macedonia del Nord, Serbia, Romania e Ungheria, Slovenia e Italia, e infine tra le montagne piemontesi, dove migranti e rifugiati diretti in Francia tentano forse l'ultimo passaggio. Senza alcun pietismo né partito preso gli autori hanno raccolto per noi le voci di chi ha tentato ripetutamente il """"game"""" - il gioco rischioso di attraversare frontiere ostili - e decine di volte sono stati respinti: racconti impressionanti da leggere oggi, quando quelle stesse frontiere europee si sono aperte per accogliere, calorosamente, i profughi della guerra in Ucraina. Ma dalle quinte di questo libro si affacciano anche altri personaggi, altrettanto ostinati: sono tutti coloro che si adoperano per soccorrere, accogliere, curare."" -
Come girare il mondo gratis. Un giornalista con la valigia
“Tre continenti, cinque capitali, venti traslochi e mai il tempo di annoiarsi. Enrico Franceschini riassume così quarant’anni come corrispondente di un grande giornale in giro per il mondo: dagli Stati Uniti alla Russia, dal Medio Oriente all’Europa, passando per Centroamerica, Afghanistan, Cina, Giappone e Nordafrica, per scrivere di elezioni e terremoti, di Olimpiadi e colpi di Stato, di Hollywood e terrorismo, di notti folli alla Trump Tower di Manhattan in compagnia di Federico Fellini e banchetti in frac a Buckingham Palace ospite della regina. Ma cosa significa cambiare per tutta la vita case (una ventina), città (New York, Washington, Mosca, Gerusalemme, Londra) e competenze? Com’è veramente, dietro le quinte, il mestiere di corrispondente dall’estero? E si può ancora sognare di farlo, nell’era del web, dei social media, della rivoluzione digitale? Raccontando la sua personale storia di reporter, in una galleria di personaggi che includono i grandi della terra, da Ronald Reagan a Mikhail Gorbaciov, da Shimon Peres a Yasser Arafat, da Tony Blair a Elisabetta II, dal primo uomo sulla luna, Neil Armstrong, all’uomo più veloce sul nostro pianeta, Usain Bolt, e molti grandi del giornalismo, a cominciare dal suo primo direttore Eugenio Scalfari, l’autore offre uno sguardo appassionato, ironico e istruttivo sulla grande avventura del giornalismo e sui Paesi in cui ha vissuto. Ci sarà sempre bisogno di giornalisti con la valigia pronta. Il prezzo è non fermarsi mai. Il premio è «girare il mondo gratis». -
Gauche caviar. Come salvare il socialismo con l'ironia
«Fra i molti sensi, molti uomini non sono riusciti a sviluppare quello del ridicolo. Forse è quello che è accaduto agli incidentali protagonisti di questa digressione storica e contemporanea che abbiamo narrato». -
Ossa rotte, terra bruciata
Il corpo carbonizzato di un poliziotto - sottoposto a inchiesta all'interno del dipartimento - viene trovato nella sua auto, sul litorale di Southend, nell'Essex. Una ragazza fragile, abbandonata anche dai servizi sociali, cerca di scoprire la verità sulla morte improvvisa della sua migliore amica. Il sergente Frank Pearson e l'agente Cat Russell della squadra di polizia investigativa dell'Essex hanno l'incarico di risolvere il mistero che circonda la morte del loro collega, ma subiscono la forte pressione di chi non vuole danneggiare la reputazione del dipartimento. Una drammatica serie di eventi getta una luce completamente nuova su entrambi i casi, e la soluzione sembra sempre più lontana. I due omicidi sono collegati? Quanto devono rivelare ai loro capi Pearson e Russell man mano che emergono gli oscuri segreti che il dipartimento vuole tenere sepolti? -
Brividi e maiali
La vita in provincia, lo sanno tutti, spesso è molto tranquilla, lenta al limite della monotonia. Eppure ci sono cose che all'improvviso la accendono. Succede ovunque, senza eccezioni. Gianni Gribaudo, il protagonista di questo giallo, lavora in un piccolo giornale, in una cittadina della meravigliosa regione storica delle Langhe. In redazione si occupa di sport, per lo più, e di cronaca nera, quando serve. Anche al giornale non succede molto. Un giorno però... In “Brividi e maiali”, Gribaudo, pseudonimo vistosamente regionale, allo stesso tempo autore e personaggio principale di questa storia, racconta una vicenda che sembra ambientata a Fargo. In un inverno particolarmente freddo e innevato, le ossa di un uomo vengono ritrovate in una discarica abusiva, spolpate dai maiali di un allevamento lì vicino. Il mistero è fitto e le indagini, condotte da un commissario napoletano in difficoltà con la comprensione del dialetto locale, sembrano a un punto morto. Un po' per caso e un po' per curiosità Gribaudo si improvvisa detective. In una girandola di equivoci, tra personaggi strampalati e indimenticabili – il Settegiacche, il Pagliasso, il Barachin e su tutti il Gadan, baby pensionato che passa il tempo in redazione vestito da damerino e legge i giornali a scrocco mentre fa la corte alla Maddalena, segretaria prosperosa e un po' isterica - Gianni Gribaudo arriva a individuare i colpevoli del delitto, non per maestria investigativa ma solo seguendo il suo istinto contadino. -
King. Un re senza regole
King è il primo capitolo della trilogia più calda dell’anno, che prosegue con Queen e si conclude con Desire.rn rn“Questo romanzo dovrebbe essere accompagnato da un’avvertenza: il libro potrebbe prendere fuoco mentre lo leggete.” - Marieke’s booksrn rnNew Orleans è il mio regno. Nessuno conosce il mio nome, ma in città il mio potere è assoluto. Ciò che voglio lo ottengo sempre. Mi piace che la gente sia in debito con me. E abbia paura. Soprattutto se si tratta di una bella, giovane vedova alle prese con un business da uomini. Lei non sa che la volevo da tempo. D’ora in poi io sarò il suo padrone. E poi potrei anche tenerla solo per il mio piacere. Ora è il momento di riscuotere il mio debito. Keira Kilgore è proprietà di Laclhan Mount.rnrnLachlan Mount è il re del mondo criminale di New Orleans. Tutti lo temono e lo rispettano, e non c’è nulla che avvenga in città senza che lui ne sia al corrente. Se desidera qualcosa, Lachlan Mount la ottiene senza indugio. Keira Kilgore, la protagonista, è la proprietaria di una distilleria. Poco dopo essere diventata vedova, fa una scoperta scioccante: il marito non solo la tradiva, ma si era indebitato con degli strozzini pericolosi. Si trova nei guai perché non sa come procurarsi i soldi. Lachlan, il creditore, le chiede il suo corpo come pagamento del debito. La protagonista è costretta a rinunciare alla sua libertà per salvare la sua società. Keira però sottovaluta il suo avversario. Pensa di poterlo gestire, pensa di poter riuscire a non essere manipolata, e si sbaglia. Mount, d’alto canto, vuole sottomettere Keira ai suoi voleri, ma non ha tenuto conto del suo carattere impetuoso e ribelle. Keira è una donna che non si lascia calpestare da nessuno. Il suo spirito da combattente mette a dura prova Lachlan e allo stesso tempo lo intriga. Finalmente qualcuno osa dirgli di no. -
La donna nella valigia
Il ritrovamento di una misteriosa valigia approdata sulla spiaggia di Albufeira, nel sud del Portogallo, dà inizio al nuovo thriller di cui è protagonista Alfonso Delgado, il giornalista italiano in pensione che si è trasferito a Lisbona con la moglie Marianna. Il trolley contiene il corpo di una donna: nuda, minuta, morta. Le prime indagini consentono di stabilire che si tratta della contessa romana Ines Della Corte, partita da Civitavecchia a bordo della nave da crociera Stella Polaris alla volta di Genova-Barcellona-Lisbona e Madeira, in compagnia del marito Giulio Fieramosca e della loro giovane avvocata di famiglia Jole Gentilini. Chi ha rinchiuso la donna nella valigia e l’ha gettata in mare? E perché? L’inchiesta giudiziaria e quella giornalistica di Delgado si sviluppano in parallelo, fra Lisbona e Roma, in un intreccio di retroscena e scoperte, relazioni clandestine e rapporti sentimentali, sesso e denaro. Non è facile ricostruire la dinamica del delitto, commesso su quel “palazzo galleggiante” che ospita 3800 passeggeri e 600 membri dell’equipaggio. Ma, con l’aiuto di un’amica magistrata a Roma e di una sua avvenente collega portoghese, il giornalista riesce a dipanare la matassa consentendo così agli inquirenti italiani di scoprire la verità. -
Somare
Andrea, critico cinematografico sottopagato, Eleonora, che frequenta solo locali gay per la disperazione della madre, Michelangelo, finanziere e insospettabile omosessuale, e Marco, bellissimo Mister Gay Roma 2012 ma refrattario alle relazioni durature. Quattro amici che si ritrovano in un ristorante della capitale per festeggiare l’inizio del 2019, ma soprattutto per mandare al diavolo un anno di botta-e-via primaverili, flirt estivi, scappatelle autunnali e corna invernali. -
Un altro finale per la nostra storia
Mauro Massari, quarantenne, è un “atleta mentale” pluripremiato; si dedica assiduamente alle gare di memoria, un’attività che porta avanti dai tempi dell’università. Per vincere utilizza la “tecnica dei loci”, evocando nella propria mente luoghi e momenti della sua storia d’amore con Bianca Cerutti, sorella di Fabio, suo migliore amico ai tempi del liceo, scomparso misteriosamente vent’anni prima. Mauro ha anche una figlia, nata dal rapporto con Ali¬ce; ma quando finisce anche questa storia, si ritira dalla vita pubblica, fino al momento in cui Bianca torna dal passato e lo contatta nella speranza di scoprire qualche frammento di verità sulla sparizione dell’amato fratello Fabio. Attraverso la ricostruzione del loro incontro, della conoscenza reciproca e del suo innamoramento per Bianca, Mauro riacquista la consapevolezza di quanto il sentimento d’amore e il desiderio siano alimentati dal potere dell’immaginazione.Proposto da Riccardo Cavallero al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«Dopo un felice esordio che ha rivelato un’autrice capace di orchestrare una vicenda corale in cui tutto funziona con precisione chirurgica, dall’arco narrativo teso alla capacità di condensare gli umori più oscuri delle realtà urbane, cogliendo a un tempo il carattere precipuo di una città e gli elementi che accomunano le metropoli globali, Bottani evoca questa volta una Milano come città invisibile calviniana, sospesa tra luoghi simbolici e intimi. Nelle pagine, l’autrice edifica un grande Palazzo della Memoria, una mappa della geografia sentimentale della città in cui Mauro si muove alla ricerca di Fabio, di Bianca e di sé stesso, psiconauta nello spazio e nel tempo, maestro nell’antica e (quasi) dimenticata ars memorativa e, proprio in virtù della sua pratica, consapevole della friabilità di ogni ricordo, di ogni frammento labile di una storia che non è ancora cristallizzata. La mnemotecnica, disciplina a cui si è votato il protagonista, epitome di una generazione che fa i conti con la lista delle promesse mancate e degli obiettivi falliti, non è qui solo un espediente narrativo o una curiosità da wunderkammer, ma un vero e proprio elemento costitutivo dell’architettura del romanzo, nel quale ogni accadimento e luogo si configurano come mattoni della sua costruzione mentale, ricordi veri e finzionali al contempo dell’immaginifico viaggio tra un passato e presente instabili e, in parte, indecifrabili. Eppure, è un senso di luminosa apertura che ci consegna infine il racconto, una schiusa che origina dalla malinconica consapevolezza della fine di un mondo, anzi di più mondi, quelli che hanno segnato le categorie storiche di lavoro, famiglia, relazione, ambiente, radici. Se ogni nostra storia d’amore è alimentata dall’elemento immaginativo, se anche la memoria è un processo narrativo inesauribile attraverso il quale scriviamo la nostra storia privata e collettiva, Bottani ci dice che nell’impossibilità ultima di stabilire la verità dei fatti e degli accadimenti, in quel nucleo misterioso è contenuta paradossalmente l’occasione di determinare un altro finale per la nostra storia. Un dono prezioso per immaginare futuri ancora possibili.» -
Factory girl
Nonostante la sua aura leggendaria, la Factory non rappresentava la stessa terra di libertà ed emancipazione per tutti quelli che la frequentavano. Andy Warhol la dominava, ne era il padre-padrone incontrastato. Le donne restavano ai margini: una a una passarono dall’adorazione per il loro “creatore” alla consapevolezza di essere state sfruttate. Isabelle Collin Dufresne, artista conosciuta come Ultra Violet, per decenni va in cerca delle sopravvissute. Il rimorso per la tragica fine di Edie Sedgwick la tormenta: a lei, bellissima e fragile, inseparabile doppio androgino di Warhol, non è rimasta altra scelta che togliersi la vita, nell’indifferenza totale di quella che considerava la sua vera famiglia. Ultra Violet, voce narrante del romanzo, prova a ricostruire quella che sembra la chiave del mistero: l’ultimo film con Edie intitolato The Andy Warhol Story, con un set trasformato in un ring e il girato misteriosamente sparito dalla Factory. Cosa rivelava Edie di così compromettente da dover essere distrutto? Per capirlo occorre ripercorrere le indagini di Ultra Violet, che raccontano un’altra versione della Factory e della controcultura newyorkese: quella di Edie e delle altre ragazze, bollate per decenni come pazze e assassine, la cui voce è stata cancellata. Con un lungo lavoro di documentazione, nato dalle interviste a John Giorno, ex compagno di Warhol, Nadia Busato restituisce l’atmosfera elettrica della Factory e le sue ombre. Dopo aver riportato alla luce la storia di Evelyn McHale con Non sarò mai la brava moglie di nessuno, l’autrice torna nella New York del secolo scorso e regala alla letteratura un’importante figura femminile dimenticata. -
Il tempio del piacere
Repubblica di Weimar, luglio 1932. Gereon Rath, commissario della polizia di Berlino, si trova di fronte a un enigma. Un uomo giace morto nel montacarichi del locale Haus Vaterland, il più importante “tempio del piacere” della città, che ospita, tra le varie cose, il più grande caffè al mondo. Il mistero si infittisce ancora di più perché la causa della morte sembra essere l’annegamento. L’omicidio, avvenuto a Potsdamer Platz, pare riconducibile a una serie di delitti che porteranno Rath a est, verso la Polonia. Mentre il commissario procede nelle indagini in una piccola cittadina della Masuria, Charly, appena rientrata dal suo anno di studio a Parigi, si introduce sotto copertura al “tempio del piacere” come aiuto cuoco. La situazione a Berlino si farà più tesa quando un segreto, tenuto a lungo nascosto, rischierà di essere svelato... Volker Kutscher delinea ancora una volta una storia avvincente e complessa, sullo sfondo di epocali avvenimenti storici: i conflitti di strada tra nazisti e comunisti causano sempre più morti, ma sarà la destituzione del governo democratico prussiano da parte del cancelliere del Reich, von Papen, a mettere i bastoni tra le ruote a Rath, perché questa decisione politica porterà anche alla rimozione del capo della polizia di Berlino. Un thriller che ritrae il periodo di transizione dalla Repubblica di Weimar al Terzo Reich, un’epoca oscura e carica di tensione della storia contemporanea.