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Lo spazzacamino dagli occhi azzurri. Dalla Val di Non al mar Adriatico: il viaggio della fame ai tempi del regime
Negli anni Trenta, gruppi di giovani spazzacamini provenienti dalle montagne tirolesi spinti dalla fame e dalla necessità scesero nelle città italiane a professare la loro tradizionale mansione artigianale. Nel primo avventuroso viaggio lungo il grande fiume di pianura, il più giovane dei componenti del gruppo vivrà nuove esperienze e intense emozioni. Davanti ai suoi occhi si alterneranno paesaggi sconosciuti, visioni pittoresche e suggestive, personaggi d'altri tempi fantasiosi e incredibili. Al culmine dell'eccitante avventura, il giovane spazzacamino si innamorerà perdutamente di un'affascinante maestra. Il suo spirito inquieto non avrà più pace e si dividerà combattuto fra l'affetto di una compagna d'infanzia e la nuova attrazione fatale. Incapace di trovare una giusta soluzione, lascerà scegliere al destino e le conseguenze si riveleranno imprevedibili. -
La teoria standard del commercio internazionale
Questo libro intende affrontare, in chiave didattica e non convenzionale, quella parte dell'Economia internazionale che viene denominata ""economia degli scambi internazionali"""" o """"teoria standard del commercio internazionale"""". Nell'ultimo capitolo si è tentato di tratteggiare una teoria completa, un approccio, cioè, che unisca la """"parte reale"""" con la """"parte monetaria"""" di un sistema economico aperto, onde integrare la moneta e il Forex nel sistema degli scambi del circuito del reddito nazionale."" -
Tra storia e memoria. Le vicende di una famiglia trentina. Tra due guerre, tra Italia e Francia
La narrazione ben corrisponde al titolo di questo lavoro, in cui l'autrice ha assunto una duplice dimensione: di storica, rispettosa della scientificità della ricerca, attenta alle fonti per evitare travisamenti indebiti, ma anche di soggetto partecipe, di persona che si sente chiamata in causa per non sfuggire al dovere di riconoscere errori e corresponsabilità a livello sociale e del proprio retroterra familiare. I passaggi autobiografici si fondono con il resoconto puntuale di fonti autorevoli, per condurre infine a degli interrogativi sul tempo attuale: perché le tracce che la storia ha impresso sul presente hanno bisogno di essere capite, assunte, rielaborate per poter costruire libertà e giustizia, condizioni di pace in ogni epoca (Micaela Bertoldi). -
un garbo libero
In questa raccolta di poesie ci sono un prima, un durante e, purtroppo, un dopo, che non doveva esserci e che è solo accennato nella più breve delle sezioni, perché l'autore ha voluto che al centro del libro restasse l'amore vissuto nella vita, qui in questo mondo mortale. E poi c'è la vita, appunto, che si diffonde in ogni angolo e fessura, anche al di fuori della storia principale, ed è immensa dappertutto e nei versi filtra quel poco che può, quel poco in cui forse chi legge può specchiarsi. -
Nikolaj Gumilëv. Le liriche italiane
Il libro si articola in tre capitoli. Nel primo viene presentato il poeta, prestando particolare attenzione al ruolo svolto da Gumilëv nell'ambiente letterario pietroburghese nei primi anni del XX secolo. Viene inoltre sottolineata la passione del poeta per i viaggi e il suo culto dell'esotico. Tra i luoghi visitati dal poeta trova spazio anche l'Italia. Dal contatto diretto con il nostro Bel Paese, scaturisce una serie di poesie di argomento italiano. Nel secondo capitolo si racconta del suo viaggio in Italia. Si danno delle spiegazioni sulle motivazioni che hanno spinto il poeta ad avere un contatto diretto con la nostra penisola, luogo peraltro ricorrente nell'immaginario di molti altri scrittori russi. Si procede poi alla presentazione delle liriche italiane, che vengono tradotte a fronte e successivamente analizzate. Nel terzo capitolo si cerca di evidenziare i temi ricorrenti nel corpus poetico italiano di Gumilëv e l'importanza che quest'ultimo riveste all'interno dell'intera produzione gumilëviana. Le ultime riflessioni riguardano la fortuna artistica di questo poeta in Italia e il fascino che l'Italia ha da sempre esercitato e continua a esercitare sugli scrittori russi. -
Versi di vino rosso
"Cerco di non mancare di rispetto alla poesia e allo stesso tempo spero che rimanga impigliata nelle parole che scrivo. A me piace giocare con le parole, mettere a nudo la loro fragilità, quando c'è e si fa intravedere. Mi piace giocare con l'ambiguità e la molteplicità dei loro significati. Mi piace usare l'ironia, che ritengo sia un medicinale efficace contro la seriosità. La poesia deve essere contenta di alzarsi la mattina. Sono uno scolaro discolo della poesia. Uno scolaro che spera che questa Signora ogni tanto arrivi e gli tiri benevolmente le orecchie""""." -
Alfa
Se vi siete rivolti a me siete senz'altro delle persone curiose, che amano sperimentare e porsi le giuste domande, mantenendo però i piedi per terra. Oggi avrete l'occasione di scoprire le risposte ai principali quesiti della vostra esistenza. Chi siete? Perché esistete? Qual è il vostro scopo? C'è qualcosa oltre l'orticello che avete costruito? Vi metterò in contatto con un certo ""Alfa"""". Non conoscete la sua vera identità, ma lui sa bene quale sia il vostro ruolo nel mondo, ed è pronto a rivelarvi tutto, se sarete così coraggiosi da arrivare fino in fondo. È giunto il tempo della vostra Apocalisse. Non parlo della cancellazione del mondo, piuttosto della disgregazione dell'idea che avete costruito della realtà fino ad ora. Apprenderete che non tutto ruota attorno ai bisogni degli esseri umani. In verità loro sono solo uno dei tasselli in gioco. Non ha importanza che voi siate buddisti, cristiani, induisti o agnostici. Quello che conta davvero è che state per conoscere la storia e il funzionamento di ciò che è stato e che sempre sarà. Purtroppo le menti umane non sono in grado di andare oltre ciò che già conoscono e per questa ragione vi servirete di metafore, similitudini e un pizzico di immaginazione. Cosa accade dopo la morte? Esiste qualcun altro oltre a voi nell'Universo? Qualcun altro di sicuro c'è, e il suo nome è Alfa."" -
Paesaggi e percorsi. Castelli e ville nell'area transfrontaliera italo-slovena
A uno sguardo che abbracci l'arco dell'Alto Adriatico che va dall'area contermine alla laguna di Venezia sino alla costa nord-occidentale della penisola istriana emerge una caratteristica fondamentale: la varietà dell'ambiente. Un ambiente non solo considerato nella sua accezione ecologica, ma come insieme delle condizioni di vita che si sviluppano in un determinato spazio geografico. Condizioni di vita intese come manifestazioni sociali, culturali, politiche ed economiche che interagiscono con gli elementi biologici e climatici circostanti, modellandosi a vicenda. Il fenomeno della diffusione di ville e castelli è stato talmente rilevante dal punto di vista ambientale, sia qualitativamente che quantitativamente, che sarebbe difficile immaginare il paesaggio veneto e istriano senza di essi. Ecco perché vale la pena di osservarli e comprenderli, perché rappresentano una linea di continuità tra il passato e il nostro presente. -
Il sentiero naturalistico-geologico del Col Quaternà in Val Comelico
In Veneto il Col Quaternà costituisce un unicum dal punto di vista geologico, essendo l’unica testimonianza ad Est del Primiero degli imponenti fenomeni vulcanici che, nel Permiano inferiore, sconvolsero una vastissima area delle attuali Alpi sudorientali. Il Quaternà è appunto un corpo magmatico rappresentante il riempimento di un antico condotto vulcanico. Oggi la cima del monte, con la riconoscibile forma piramidale, caratterizza in sinistra orografica il paesaggio della Val Comelico. Alle sue pendici sopravvivono importanti aree umide e torbiere di sicuro pregio naturalistico, con una flora e una fauna anche rare, soggette a grave rischio in conseguenza della rarefazione di tale tipologia ambientale. Il libro, raccogliendo i contributi di più autori, vuole essere una guida alla conoscenza di uno degli ambiti più belli del Comelico, cerniera fra le Dolomiti e la Catena carnica. -
La collina dei mirtilli
Sergio, il protagonista del romanzo, appena uscito dal carcere, dopo aver scontato una pena di tre anni per una rapina a mano armata, si trova a dover affrontare la dura realtà della vita. Il rientro nella sua città natale, Ivrea, lo porta a rivangare il passato alla ricerca di una redenzione quanto mai problematica. L'isolamento del carcere e l'apparente mancanza d'affetto da parte del padre, hanno profondamente lacerato la sua esistenza. Anche Eleonora, la sua ragazza di sempre, sembra essere svanita nel nulla. E adesso che fare? Come ricominciare? Dove indirizzare il nuovo cammino in un mondo che non gli è mai appartenuto e che mai gli ha regalato la voglia di vivere? Rimane solo il rimpianto, ma pure una flebile speranza, sebbene appesa a un filo... Presentazione di Gianpiero Perlasco. -
Tesori e giacimenti culturali della provincia di Verona. Ediz. illustrata
Questo libro nasce dalla passione e dall'amore che un gruppo di veronesi ha per la propria terra. Il nostro territorio, ove per secoli generazioni di varie etnie si sono plasmate in gioia e sofferenza, è frutto degli eventi che la Natura e la Storia hanno forgiato consegnandocelo stupendamente ricco. Un gruppo di fotografi, non professionisti, appassionati del quotidiano vissuto nella loro realtà, ha raccolto un mondo di immagini tra le quali abbiamo estratto quelle che qui vi presentiamo. Belle foto con belle storie, perché la bellezza sia piena e la straordinarietà abbia il sopravvento... Un certosino lavoro agiografico, di assoluta qualità storico-culturale completa l'opera. Una raffinata suggestione del vissuto, apparirà nel leggere le brevi note storiche per ognuna delle magnifiche 98 municipalità, e per il nostro capoluogo, oltre a ciò, l'esaltazione di una leggenda perché Verona rappresenta tutto il territorio ai massimi vertici mondiali della cultura e della bellezza. -
Le verità nascoste. Dalla missione Airone all'operazione Ibis
"Gli eventi riportati in questo libro sono frutto dei miei ricordi. Si tratta di fatti realmente accaduti, che ho cercato di narrare nel modo più realistico possibile, per rendere l'idea di quello che ho vissuto. La dedica riportata nel retro copertina è del Capitano Ultimo."""" (L'autore)" -
Nella tasca del pastrano. Viaggio nel tempo della propria esistenza
Morgan si ritrova, con un incredibile salto nel tempo, negli anni della sua gioventù. Non sarà facile spiegare alle persone a lui care cosa gli stia succedendo considerando che anch'egli stenta a crederlo. Ma dovrà farlo se vuole cambiare quella parte del suo passato o almeno credere di poterci riuscire. Avrà a che fare con incredibili fatti accaduti lottando per opporsi con tutta la sua volontà. Ma cosa ne sarà del suo futuro se riuscirà a cambiare il passato? Il vecchio pastrano di suo padre svelerà al suo ritorno nella vita reale ciò che di fatto è accaduto. -
Il chiodo nel cuore
La storia parte dalla metà del primo decennio del XXI secolo. Una serie di circostanze faranno incontrare alcuni ragazzi che vivranno insieme gli anni dell'adolescenza, con i suoi mille problemi e le altrettante gioie. Saranno pervasi dai sentimenti, dai dubbi, dalle certezze e dalle incertezze tipici della loro età. Vivranno esperienze di vita che li segneranno per sempre e che li porteranno ad attraversare quell'epoca per poi farli passare all'età adulta. Sono ragazzi normali che amano la vita in tutte le sue sfaccettature. Attraverseranno diverse città durante la loro storia, città che daranno sempre il proprio contributo a rendere la loro vita emozionante e a volte saranno la giusta medicina per superare le difficoltà. Le loro vite saranno per sempre legate tra loro, non ci saranno sentimenti o distanze che li separerà mai per davvero. -
Griseicapilla Group. Ediz. illustrata. Vol. 1
"Salve a tutti, sono Luigi Pagliei, curatore di quest'opera e modesto allevatore ciociaro. Da tre anni mi dedico alla realizzazione di articoli e libri inerenti al mondo Estrildidi. Circa un anno e mezzo fa ho creato un gruppo Facebook collegato alla pagina del mio allevamento. Quest'opera, prende il nome dal mio allevamento e dal gruppo Facebook Allevamento Griseicapilla Group. Circa 3 mesi fa ho deciso di raccogliere semestralmente, tutto quello che accade e che viene pubblicato sul gruppo. Dai successi agli insuccessi, da nuove scoperte in ambito genetico a smentite, da vecchie a nuove pubblicazioni, ovviamente tutto inerente al meraviglioso mondo degli Estrildidi. Questo primo volume è stato realizzato con il mio caro amico Andrea Miraval fondatore di una grande rivista e omonimo gruppo Facebook, Uccelli Esotici Magazine. Come potrete leggere, sono presenti articoli in lingua italiana ed in lingua inglese, perché siamo un gruppo internazionale che ha la facoltà ed il piacere di collaborare con allevatori e autori sparsi in tutto il globo. Spero che questa internazionalità possa costituire un ulteriore arricchimento.""""" -
34 coltelli
34 Coltelli, pur avendo tutti gli elementi del classico thriller con tanto di episodi cruenti, suspense, indagini e momenti di crudo erotismo, è da considerarsi, per la suggestiva narrazione, un giallo sui generis. L'ampio spettro di caratterizzazione dei personaggi e degli ambienti, la varietà di linguaggi e di situazioni sono alla base della scrittura intrisa di termini ricercati, neologismi opportuni, e spunti di riflessione sulle relazioni umane e sulla società. La dinamica degli omicidi, che sembra tratta da un film horror, fa da contraltare alle svariate atmosfere di pathos e di bonaria ironia abilmente miscelate in una trama non priva di colpi di scena e di un finale a sorpresa. Non mancano ""invenzioni"""" squisitamente letterarie come, ad esempio, i pensieri di un gatto, gli incisi di una voce fuori campo, l'intrufolarsi nella storia dell'autore stesso."" -
Musica africana e musicoterapia
Quest'opera nasce dal desiderio di cercare connessioni teoricopratiche tra la musica africana e la musicoterapia. Nella cultura africana la musica è presente in ogni momento della vita pubblica e privata, accompagnando la persona dalla nascita alla morte ed è concepita come un evento sociale e socializzante che lascia spazio alla partecipazione collettiva (con canti, danze e accompagnamenti sonori da parte di tutti), alla creazione di eventi comunitari (dagli onori religiosi, alle cerimonie di nascita e sepoltura, alle celebrazioni per la pubertà e per le nozze), all'esecuzione di canti per occasioni legate alla caccia o alla raccolta dei prodotti della terra, alla realizzazione di strumenti ricavati da materiali naturali quali pelli, nervi e membrane di animali, pietre, legno, semi, gusci, sabbia, zucche che avvicinano l'uomo alla natura. La musicoterapia riesce a far emergere il proprio ""se"""" e facilita la comunicazione spesso difficoltosa verso """"l'altro"""". I numerosi elementi in comune tra musica africana e musicoterapia hanno originato l'idea della proposta di attività su un gruppo di pazienti cerebropatici per migliorare la qualità della loro vita."" -
Guida alla stesura di una tesi di storia dell'architettura
Questa guida è dedicata soprattutto a chi per la prima volta si avvicina al mondo della ricerca nell'ambito della storia dell'architettura ed ha lo scopo di fornire indicazioni metodologiche che possano, a mano a mano, rendere lo studioso autonomo evitando che l'inesperienza lo porti fuori tema o che inizialmente possa scoraggiarsi perché convinto di non trovare sufficienti informazioni. Attraverso la lettura di questa guida si renderà conto, infatti, che spesso non mancano le risposte ma che occorra, prima di tutto, imparare a porsi le domande giuste. -
La chiesa di San Gioacchino all'Olivella a Palermo. Architettura, stucchi e colore
La Chiesa di San Gioacchino all'Olivella, a Palermo, per la sua particolare articolazione in pianta, ad opera dell'architetto Nicolò Palma, e per la presenza di stucchi di Procopio Serpotta, Francesco Alajmo e dei dipinti di Pietro Martorana e di Filippo Randazzo costituisce un unicum nel panorama architettonico della città di Palermo nel Settecento. -
Arregodendi mamma mia
"Scrivi, scrivi anche questo perché quando non ci sarò più io, che sono l'ultima, non ci sarà più nessuno che ti dirà queste cose"""". È con queste parole che mia madre mi accoglieva quando mi recavo a farle visita, soprattutto nell'ultimo anno della sua vita, ma usava il vernacolo, la sua lingua del cuore, e suonavano più o meno così: """"icrì, iscrì custu puru, po ita candu non c'appessi prusu deu, chi seu s'urtima, non c'adessi prusu nemmusu chi t'ada contai custas cosas"""". Era come un mantra, un vero e proprio mantra che mia madre cercava di insinuarmi nella testa, nel tentativo di svegliare il mio interesse e permetterle di tramandare i suoi ricordi..."