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Antoine de Saint-Exupéry ad Alghero. Pizzicaluna a l'Alguer
Antoine de Saint-Exupéry ad Alghero è la terza edizione aggiornata che lo storico e scrittore Massimiliano Fois dedica a quello che con un soprannome francese veniva chiamato Pizzicaluna, chi guarda sempre verso il cielo. L’autore direttore artistico del M.A.S.E. (Museo di Antoine de Saint-Exupéry) ad Alghero, arricchisce questa edizione con foto inedite e due lettere che lo scrittore-fotografo francese aveva scritto e spedito alla moglie Consuelo dal suo soggiorno ad Alghero, dal cui aeroporto militare si è involato nel 1944 per andare a fotografare le linee nemiche in Francia. L’aereo pilotato da Saint-Exupéry non aveva armi, ma soltanto macchine fotografiche e fu abbattuto da un aereo tedesco tra la Corsica e il sud della Francia. Questo volume si presenta negli ottant'anni dalla prima edizione del Piccolo Principe, il romanzo di Saint-Exupéry più tradotto al mondo dopo la Bibbia e il Corano. -
Non escludo il ritorno
Il romanzo può essere definito un giallo storico che riprende un vero cold case rielaborando con la fantasia artistica un episodio di cronaca nera avvenuto in Sardegna negli anni ’20. L’io narrante utilizza sistemi scientifici sofisticati come l’uso di software e supporti multimediali unitamente alle classiche ricerche di archivio per risolvere il caso. In un paesino del sud della Sardegna un sacerdote fu accusato dell’omicidio di una dodicenne. Scarcerato dopo molti anni, “Non escludo il ritorno” ne ipotizza la completa estraneità al fatto delittuoso. Di indubbio interesse anche la parallela ricerca spirituale che l’io narrante conduce con l’aiuto di una psicoterapeuta alla ricerca delle vite passate attraverso l’ipnosi regressiva. Claudia Origoni dopo essersi cimentata con opere di saggistica anche sociologica, con “Non escludo il ritorno” è al suo primo romanzo quasi interamente ambientato in Sardegna, isola dalla quale proviene una parte della sua famiglia. -
Fiori dal male
Questa antologia, curata dalla poeta e giornalista Antonetta Carrabs, racchiude un lungo percorso tuttora operativo che la vede attiva al fianco delle persone fragili e in difficoltà. La poesia è il filo conduttore che lega tutte quante le storie e le esperienze presenti nel volume. A partire dal 2009 Antonetta Carrabs, su suggerimento di Giuseppe Masera già direttore dell’Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale San Gerardo di Monza, incontrò i bambini del reparto di ematologia pediatrica per aiutarli a fare poesia, anche in collaborazione col medico psichiatra della struttura Milena Provenzi. Inoltre la Carrabs ha avviato un laboratorio di poesia all’interno sia di case di riposo per anziani che nella casa circondariale di San Quirico in Monza. La diffusione della “terapia poetica” ideata e sperimentata da Antonetta Carrabs ed esemplificata in questo importante volume, dimostra come per i soggetti fragili (i bambini ricoverati, gli anziani e i carcerati), le loro creazioni poetiche siano un toccasana a beneficio della loro salute. -
C'è un tempo per ogni cosa
Questo libro di Peppino Burgio raccoglie componimenti poetici nei quali l’autore rappresenta molteplici vicende. Nelle sue poesie, si trovano avvenimenti della propria vita che l’hanno segnato profondamente nell’animo, così come scene di vita quotidiana. Nei suoi scritti emerge spesso il confronto tra la realtà di oggigiorno con quella di oltre cinquant’anni fa, evidenziando le differenze fra i vari scenari sia in ambito familiare che in quello lavorativo. Dalle poesie di Peppino Burgio emerge e si fa strada la volontà di “dare gli strumenti al prossimo” che gli permettano di costruire una propria esistenza che abbia una rilevanza, creando una rete di rapporti interpersonali positivi e che faccia sì di poter apprezzare le piccole soddisfazioni personali e le letizie che ogni giorno ci può offrire. -
Poesie vietresi
Francesco Agresti una delle voci poetiche italiane più prestigiose, organizzatore di eventi di poesia a livello nazionale come il pluricitato Premio Pasolini, si presenta al suo pubblico con una raccolta lirica a tema. Infatti come ricorda il titolo queste poesie sono dedicate a Vietri sul Mare, splendido luogo di inizio della costiera amalfitana vicino al Eboli in cui Agresti è nato. I luoghi suggestivi della città marina si uniscono a sentimenti di amicizia ed a volte nostalgico ricordo. Vi trova spazio anche descrittività dei suggestivi panorami in particolare quelli marini, e della peculiarità anche artigianale vietrese. A questo proposito la copertina riprende una poesia di Francesco Agresti scritta su maiolica e posta nel Viale dei poeti, tratto panoramico e oltremodo affascinante in Vietri sul Mare. Il volume è arricchito da una prefazione del critico Vito Pinto da una nota del poeta Enzo Tafuri oltreché dal lusinghiero contributo del sindaco Giovanni De Simone di Vietri sul Mare. -
Voglio essere folle
La poesia “Voglio essere folle” che dà il titolo al libro di Francesco Madonna, fa trasparire il desiderio di rischiare nel voler raggiungere obiettivi o spingersi verso i propri limiti e desideri che “senza la follia” non sarebbero avvicinabili. Dalla poetica di Francesco Madonna emerge l’amore incondizionato ma fine a se stesso, quell’amore che ti pervade e ti investe. Nelle poesie dell’autore risalta il voler perseguire l’amore puro che ti fa cercare quella sensazione profonda che ti suscita immense emozioni che ti producono vibrazioni intense. Il libro di Francesco Madonna, attore, regista, poeta, contiene anche un’aggiornata nota biografica sull'attività artistica ed i premi ricevuti. È aperto da due Prefazioni a firma di Ferdinando Cortesani e Francesco Paolo Memmo; è chiuso da una postfazione di Neria De Giovanni, presidente dell'Associazione Internazionale Critici Letterari. -
Sicilia cristiana. Dal I al V secolo. Vol. 1
L'opera si inserisce nella serie dei ""Testimonia Siciliae Antiqua"""", ed è dedicata allo studio delle fonti relative al paleocristianesimo siciliano. Per la prima volta, dopo l'antica letteratura """"erudita"""", viene preso in esame l'intero complesso delle testimonianze letterarie al riguardo (peraltro integralmente trascritte in numero di 193), con attenzione riservata anche agli altri dati, nel frattempo moltiplicatisi grazie alle intense ricerche archeologiche ed epigrafiche. Sulla base di tale corredo testimoniale l'autore ricostruisce le linee evolutive della prima affermazione del cristianesimo nell'isola, nel loro intreccio con quelle del coevo cambiamento economico, sociale e culturale."" -
Arezzo nell'antichità
Il volume intende offrire una sintesi dei risultati più significativi conseguiti nei singoli ambiti disciplinari relativi alla storia di Arezzo nell'antichità dalle origini pre e proto-storiche fino a tutto ilVI secolo d.C., cioè all'invasione longobarda e al papato di Gregorio Magno, indicando nel contempo, ogni qual volta sia possibile, le prospettive di un ulteriore allargamento e approfondimento degli studi. -
Nogara. Archeologia e storia di un villaggio medievale (Scavi 2003-2008)
Il volume su Nogara (Verona) presenta gli studi condotti tra il 2003 e il 2008 sul settore di un abitato medievale, posto presso il fiume Tartaro, poco a Nord del Po, nella bassa pianura veronese. Le indagini sono state condotte nell'ambito di un progetto di ricerca che ha coinvolto più soggetti e partners scientifici. Con questa prima pubblicazione si offre una disamina della documentazione scritta relativa all'area di Nogara, nei secoli centrali del medioevo e una lunga serie di contributi dedicati allo scavo e alla descrizione delle strutture lignee rinvenute (edifici e infrastrutture), alla loro datazione e interpretazione. -
La colonia latina di Vibo Valentia
Il volume di M. Cannatà è il prodotto di un percorso di studio lungo ed articolato, di durata quasi decennale, incentrato sugli aspetti topografici ed archeologici relativi alla fase di vita più oscura della città di Hipponion-Vibo Valentia, una delle più importanti di tutta la Magna Grecia. -
La pittura vascolare etrusca del V secolo
Studio sulla ceramica etrusca decorata nella tecnica a sovraddipintura, anche denominata sovraddipinta/suddipinta o a figure (rosse) sovraddipinte, del V sec. a.C., usualmente ricondotta ai Gruppi di Praxias e Vagnonville e ancora non a fondo esplorata, in quanto considerata troppo spesso di interesse secondario. -
Le ceramiche fini da mensa di Adria Romana. Le indagini di via Retratto (1982 e 1987)
L'edizione dei materiali di via Retratto ad Adria offre alla consultazione degli studiosi una mole impressionante di dati relativi a classi di ceramica di uso comune e quotidiano che aprono una finestra decisiva per comprendere le dinamiche produttive e commerciali dell'orizzonte alto-adriatico. -
Iasos. L'area a sud dell'agorà. Con tavola illustrata. Vol. 1: tempio distilo d'età ecatomnide e l'architettura ionica, Il.
Con contributi di S. Angiolillo, D. Attanasio, M. Bruno, F. Delrieux, W. Prochasca e C. Servadei. -
I taccuini. Vol. 1: Riproduzione anastatica e trascrizione dei Taccuini 1-4
I taccuini di Paolo Orsi sono un giacimento di informazioni in gran parte inesplorato, la cui pubblicazione attirerà sicuramente l’interesse degli studiosi portando un contributo importante al dibattito scientifico. Se è vero, infatti, come è stato più volte sottolineato, che la produzione a stampa dell’illustre archeologo è di proporzioni smisurate, è anche vero che in essa confluiscono in primo luogo i resoconti delle campagne di scavo, le scoperte più importanti, le riflessioni sui grandi argomenti. L’edizione dei primi quattro taccuini (1888-1889), cui farà seguito in tempi brevi quella di successivi sei, relativi agli anni 1890 e 1891, già in preparazione, vuole proporre agli studiosi, finalmente, la lettura integrale dei testi, le cui pagine sono presentate in successione, con una precisa corrispondenza tra originale e trascrizione, puntuale, che aiuti nella lettura della grafia, che restituisca al lettore la ricchezza di dati, informazioni, riflessioni, la completezza della documentazione grafica, che fanno dei taccuini un’opera ancora oggi fondamentale, testimonianza di un’epoca, di un metodo di lavoro e ricerca, di una passione. -
Recipienti bronzei a labbro perlato. Produzione, circolazione e destinazione
810 recipienti, la cui provenienza colma un'estensione geografica che va, in senso nord-sud, dalla Germania e dalla Repubblica Ceca alla Sicilia e, in senso est-ovest, dalla Spagna alla Turchia. Con questo volume ci auguriamo che la visione d'insieme della distribuzione della classe dei recipienti a labbro perlato possa contribuire, non solo alla discussione sui contatti e gli scambi tra le aree di produzione e altre regioni mediterranee, europee ed egee, ma anche, grazie alla lettura dei contesti dei recipienti (talora rifunzionalizzati per adattarli a nuove destinazioni conformi agli usi delle comunità coinvolte nella circolazione), a intravedere alcuni aspetti delle diverse identità di popolazioni anche lontane dai luoghi di produzione e i cambiamenti intercorsi al loro interno nel corso dei secoli. In tal senso sono importanti anche le imitazioni locali fittili dei recipienti metallici della classe, alla cui documentazione è dedicata un'appendice. -
Lingua, testi, storia. Atti della giornata di studi in ricordo di Aldo Luigi Prosdocimi (Firenze, 6 giugno 2017)
"Dando vita a questo incontro abbiamo ritenuto di interpretare il desideratum di molti colleghi e amici, che, colpiti e quasi disorientati per la scomparsa di Aldo, desideravano in qualche modo onorarne la memoria. La giornata di studi ci è sembrato l’evento che avrebbe consentito un’attuazione più agevole in tempi ragionevoli e così, a meno di un anno di distanza dalla scomparsa di Aldo, ci siamo ritrovati molto numerosi a ricordare la sua personalità umana e scientifica""""." -
Fregellae. Il tempio del Foro e il tempio suburbano sulla via Latina
Sono pubblicati due templi di Fregellae, quello del Foro e quello suburbano sulla via Latina, scavati, il primo nel 1991-1992 ed il secondo fra il 1998 e il 2004, entrambi ancora inediti. Il tempio del Foro (di m 8.18?×?19.38), per motivi chiaramente ideologici, riprendeva modelli arcaici del VI sec. a.C. e verosimilmente era stato dedicato alla Concordia (restano vari frammenti della statua di culto). Di grandissimo interesse sono le terrecotte architettoniche pertinenti alla seconda fase dell'edificio che, per la qualità eccezionale e la firma dell'autore, attestano la presenza nella città di un artista greco già nei primi decenni del II secolo a.C. Il tempio suburbano sulla via Latina (m 6.11?×?13.29) è un piccolo edificio di ordine ionico (prostilo, distilo o tetrastilo, privo di podio) che era forse dedicato alla Bona Dea. Infatti, per esso è stato riconosciuto un culto femminile di carattere iniziatico, legato al passaggio di status dall'infanzia all'età adulta. Di particolare interesse sono i frammenti di una monumentale iscrizione dedicatoria, in terracotta, destinata ad essere esposta sulla fronte dell'edificio pubblico. [...] -
Le tribù Romane. Indici
Finora mancanti, e nati dall'esigenza di rendere facilmente fruibili e pienamente consultabili gli oltre 13200 lemmi che compongono un'opera tuttora fondamentale, questi indici costituiscono il suo indispensabile completamento, e insieme rendono doveroso omaggio a Giovanni Forni, massimo studioso dell'istituzione tribale romana. -
Antichità in giardino, giardini nell'antichità. Studi sulla collezione Giusti a Verona e sulla tradizione delle raccolte di antichità in giardino. Atti del Convegno
L'occasione di presentare al pubblico alcune iscrizioni e sculture di età classica e rinascimentale della collezione Giusti, ha costituito il motivo di una riflessione più ampia sul ruolo delle antichità nei giardini in età moderna e sulla concezione dei giardini nella cultura classica e nella società romana in particolare. [...] -
Il santuario di Portonaccio a Veio. Vol. 2: scavi di Maria Santangelo (1944-1952), Gli.
L'opera ha lo scopo di fornire dati rilevanti relativi all'attività di scavo svolta da Maria Santangelo nel santuario di Portonaccio a Veio tra il 1944 e il 1952. Laura Ambrosini ha scritto, su richiesta di Giovanni Colonna, l'Introduzione e le Conclusioni del volume, nonché gli indici analitici che corredano il volume. La ricostruzione dell'attività di scavo di Maria Santangelo nel santuario di Portonaccio a Veio è particolarmente difficile vista la totale assenza di documentazione grafica e l'estrema stringatezza degli appunti presenti su alcuni taccuini. Ulteriori problemi nell'identificazione delle aree di scavo indagate dalla Santangelo sono sollevati dalle espressioni assai vaghe in termini topografici, con le quali la studiosa si riferisce in modo improprio a strutture murarie esistenti nel santuario. Il volume, dopo due capitoli introduttivi relativi alla formazione e biografia della Santangelo e alle scoperte effettuate nel 1943 che daranno lo spunto alle successive ricerche, segue il filo rosso delle campagne di scavo svolte dalla Santangelo al Portonaccio, dalla I campagna del 1944 fino alla XI del 1952. [...]