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Palatino, Velia e Sacra via. Paesaggi urbani attraverso il tempo
Il volume è dedicato allo studio ed alla analisi dei risultati degli scavi effettuati nel centro di Roma durante gli ultimi decenni di ricerca, decenni in cui, anche alla luce di nuove analisi dei dati già esistenti (comprese le fonti letterarie antiche e quelle antiquarie), si è venuta delineando una più precisa topografia urbanistica e monumentale delle zone storicamente e archeologicamente più antiche della città, dalla via Sacra al tempio di Giove Statore ed a quello dei Lari, dalla casa dei Tarquini alla Porta Mugonia. I dati e le prime conclusioni delle indagini effettuate vengono presentate dall'autore senza nascondere la natura problematica del cuore di Roma antica: esso rappresenta una straordinaria e inesauribile risorsa di storia. -
Giambi XIV-XVII
Il volume propone un'ipotesi sulla struttura globale del ""Libro dei Giambi"""" callimacheo, fornendo un'edizione critica completa e commentata dei frammenti 226-229 Pf. Se il liber dei Giambi fosse composto da tredici o da diciassette componimenti è un problema, filologico e letterario al tempo stesso, che continua a dividere gli studiosi in quella che, a buon diritto, può essere definita una piccola 'questione callimachea'. Discutendo entrambe le ipotesi, l'autore, nell'ampia introduzione, sostiene che importanti elementi (materiali e letterari) inducono a credere che la collocazione (e la natura letteraria) dei quattro carmi in questione sia quella del liber dei Giambi."" -
Giambi XIV-XVII
Il volume propone un'ipotesi sulla struttura globale del ""Libro dei Giambi"""" callimacheo, fornendo un'edizione critica completa e commentata dei frammenti 226-229 Pf. Se il liber dei Giambi fosse composto da tredici o da diciassette componimenti è un problema, filologico e letterario al tempo stesso, che continua a dividere gli studiosi in quella che, a buon diritto, può essere definita una piccola 'questione callimachea'. Discutendo entrambe le ipotesi, l'autore, nell'ampia introduzione, sostiene che importanti elementi (materiali e letterari) inducono a credere che la collocazione (e la natura letteraria) dei quattro carmi in questione sia quella del liber dei Giambi."" -
I discorsi per le feste e per i giochi (Ars Rhet. I e VI Us.-Rad.)
Tra i discorsi epidittici inclusi nell'""Ars Retorica"""", erroneamente attribuita a Dionigi di Alicarnasso, il """"Panegirico"""" e il """"Protrettico per gli atleti"""", entrambi destinati ad occasioni di festività solenne, offrono spunti di interesse culturale e documentario. Il """"Panegirico"""", erede delle orazioni di illustre tradizione di Gorgia, Lisia, Isocrate, documenta la natura celebrativa dell'oratoria nell'età imperiale, che ha fatto anche il suo ingresso nel programma uf?ciale dei giochi. Il """"Protrettico"""" attesta l'esistenza di un'orazione inaugurale nelle manifestazioni agonistiche che dedica ampio spazio alle esortazioni da rivolgere agli atleti prima delle gare, perché mirino alla vittoria e gareggino in maniera corretta."" -
La città di Argo. Mito, storia, tradizioni poetiche. Atti del Convegno internazionale (Urbino, 13-15 giugno 2002)
Dopo il convegno dedicato alla città di Tebe, i cui Atti sono stati pubblicati in questa stessa collana, il volume che qui si presenta concentra l'attenzione su una seconda polis di grande rilevanza nel mondo greco sotto il profilo storico-culturale: Argo. L'opera approfondisce non solo gli aspetti storici, istituzionali, politici, militari e sociali, ma anche l'immagine che della città hanno restituito la poesia, la storiografia, la produzione oracolare, il teatro e le arti figurative: questo perché la collocazione che una polis aveva nell'immaginario degli antichi era per lo più generata dalla sua produzione letteraria ed artistica, dai suoi miti e dalle sue genealogie. -
La città di Argo. Mito, storia, tradizioni poetiche. Atti del Convegno internazionale (Urbino, 13-15 giugno 2002)
Dopo il convegno dedicato alla città di Tebe, i cui Atti sono stati pubblicati in questa stessa collana, il volume che qui si presenta concentra l'attenzione su una seconda polis di grande rilevanza nel mondo greco sotto il profilo storico-culturale: Argo. L'opera approfondisce non solo gli aspetti storici, istituzionali, politici, militari e sociali, ma anche l'immagine che della città hanno restituito la poesia, la storiografia, la produzione oracolare, il teatro e le arti figurative: questo perché la collocazione che una polis aveva nell'immaginario degli antichi era per lo più generata dalla sua produzione letteraria ed artistica, dai suoi miti e dalle sue genealogie. -
Tipologia linguistica del genere epistolare nel primo Ottocento. Sondaggi sulle lettere familiari di mittenti cólti
Il volume si propone di indagare quali fossero le caratteristiche dell'italiano scritto di uso medio nel primo Ottocento. La varietà della lingua qui presa in considerazione è, nell'ambito di un secolo fra i più studiati sotto l'aspetto linguistico, ancora poco descritta. L'autore del presente lavoro prende in considerazione lettere di quaranta scriventi diversi (uomini e donne, scrittori e non, originari dell'Italia del Nord, del centro e del meridione), e cerca di riconoscere una norma, intesa nel senso di ""media"""" tra le diverse scelte dei singoli. Il secondo intento della ricerca è scoprire se la """"grammatica ottocentesca"""", giungesse a condizionare gli aspetti espressivi più specifici (scelte sintattiche, fonologiche, morfologiche)."" -
Il Simposio. Testo greco a fronte
Il volume presenta la traduzione, con testo greco a fronte, del famoso dialogo di Platone ""Il Simposio"""". Nell'ampia introduzione l'autrice ripercorre le vicende della composizione dell'opera, i precedenti del genere e la sua collocazione nella temperie culturale dell'epoca. Particolare attenzione è posta alla caratterizzazione dei personaggi ed all'analisi formale del dialogo, attraverso uno studio approfondito degli aspetti stilistici e linguistici. L'opera, completata da un ampio commento e dalla bibliografia delle opere consultate, è particolarmente adatta ad un pubblico scolastico."" -
Per il Cinquecento religioso italiano. Clero cultura società
Il Convegno ""Per il Cinquecento religioso italiano. Clero Cultura Società"""", di cui questi due volumi raccolgono gli Atti, ha cercato di muoversi diacronicamente tra tardo Quattrocento e tardo Cinquecento, a volte sconfinando nel Seicento, indagando le interrelazioni tra cultura ecclesiastica, prassi pastorale, impegno educativo, indirizzi spirituali e approcci istituzionali del periodo, andando oltre la tradizionale contrapposizione riforma protestante-riforma cattolica-contro-riforma."" -
Saggi su Giacomo Leopardi
Il presente volume raccoglie vari studi su Giacomo Leopardi, studi dedicati a momenti e testi considerati dall'autore fondamentali nel percorso poetico leopardiano. Un folto gruppo di scritti tratta del soggiorno napoletano del Leopardi, del suo incontro con gli scolari di Basilio Puoti e col giovane De Sanctis e della sua amichevole convivenza con Antonio Ranieri e la sua ospitale famiglia. Un'approfondita lettura degli scritti in prosa e della Palinodia al marchese Gino Capponi ha istradato i capitoli che ad essi si riferiscono verso un differente itinerario. Dalla lettura dello Zibaldone si dirama infine un capitolo atto a delineare il rapporto tra Leopardi con i poeti e gli scrittori stranieri del suo tempo. -
Ashes to Ashes. Art in Rome between Humanism and Maniera
Il volume raccoglie una serie di saggi (tutti in lingua inglese) che rappresentano il frutto di un programma di ricerca intitolato ""From Renovation to Reform: the Visual Arts and the Rise of the Papal Capital""""; il programma, iniziato nel 1997 all'Istituto Norvegese di Roma e proseguito nel corso degli anni in una serie di incontri di studio a Fiesole, Mantova, Vicenza e Padova, vuole mettere a disposizione degli studiosi un forum interdisciplinare per lo studio del Rinascimento italiano. Il titolo stesso del lavoro che qui si presenta identifica il periodo di tempo e il luogo preso in considerazione dai vari articoli; si riferisce inoltre allo stato di decadenza in cui si trovava Roma al momento del ritorno in città di Papa Martino V, nel 1420, e, di nuovo, dopo il sacco del 1527 da parte delle truppe imperiali. La rinascita delle arti e dell'architettura all'interno di queste due date è l'argomento principale del volume."" -
L' esilio (Pap. Vat. G. 11 verso)
Il De exilio di Favorino di Arelate, tramandato sul verso del Pap. Vat. Gr. 11, è un brillante esempio dell'oratoria della Seconda Sofistica. Costruita su topoi della letteratura consolatoria di stampo cinico-stoico, l'opera offre tuttavia una sincera testimonianza autobiografica non attestata da altre fonti antiche. L'esilio di Favorino, collocato fra il 131 e il 138 d. C. sullo sfondo di un Impero unificato sul piano politico e culturale, è un indizio del disagio di intellettuali che, greci per formazione e non per nascita, in nome dell'antica paideia reclamavano per sé un ruolo di primo piano, spesso in contrasto con il progetto di ellenizzazione di Adriano. Dopo l'editio princeps di Norsa-Vitelli e dopo il lavoro del Barigazzi, la revisione autoptica del papiro ha permesso una ricostruzione più fedele del testo, il cui chiarimento è affidato ad un commento puntuale, dove si discutono questioni testuali e letterarie. Precede un'ampia introduzione che presenta la storia, poco nota, del ritrovamento e dell'acquisto del papiro da parte dei primi editori e in cui sono forniti dati bibliotecnici e bibliologia del manufatto: descrizione del rotolo e della scrittura, impaginazione del testo sul verso, datazione della copia letteraria e ipotesi sul numero delle colonne iniziali perdute. -
La rappresentazione del tempo nell'opera di Orazio
Il tempo fugge. Da sempre l'hanno pensato e detto innumerevoli scrittori in prosa ed in versi, filosofi, uomini comuni. L'autore di questo volume ha scelto di concentrare la sua attenzione sul poeta latino Orazio, che come pochi ha saputo rappresentare i vari modi di agire del tempo nella natura e nella vita dell'uomo. Sotto la scorta di Epicuro e della grande lezione della lirica e della tragedia greca, Orazio ci ha voluto anche dire come dal tempo ci si possa difendere: chiudendoci nel presente e proteggendolo dal passato (da cui tornano i fantasmi dei beni perduti), senza pensare al domani, che è del tutto inconoscibile. Attraverso l'analisi dei vari componimenti, il loro confronto con i greci e, fra i latini, principalmente Lucrezio, Ovidio e Seneca, si precisa il pensiero di Orazio su questo tema e la sua posizione all'interno di un argomento che è uno dei più noti e dei più studiati della letteratura. -
I prefetti e le norme elettorali politiche del 1921 e del 1925
La prima parte del volume esamina la fase preparatoria dei provvedimenti normativi del 1921, volti a realizzare integralmente, dopo la prima, provvisoria applicazione, la riforma elettorale del 1919 in senso autenticamente proporzionale con circoscrizioni ampie ed articolate. La seconda rivisita il progetto di ripristino del sistema uninominale, presentato nel 1924 e varato, senza avere poi mai applicazione, nel 1925. Il volume è basato sulla documentazione inedita presente nei 'fondi' del Ministero dell'Interno presso l'Archivio Centrale dello Stato. All'interno del materiale raccolto tra il 1910 ed il 1938 dall'Ufficio elettorale della Direzione generale dell'Amministrazione civile, sono stati esaminati i documenti che raccolgono le repliche dei 36 prefetti delle province interessate nel 1921 alla risistemazione dei collegi elettorali e quelle dei prefetti nella loro totalità, nel 1924, relativamente all'impressione prodotta ed alle ripercussioni suscitate negli ambienti politici dalla notizia dell'avvenuta presentazione del disegno di legge di ripristino del sistema uninominale. Le risposte dei prefetti ai quesiti proposti dall'esecutivo consentono di delineare un quadro preciso della situazione politica del 1921 e di verificare nel 1924 in ambito locale il livello di consolidamento del regime fascista. -
Baudelaire, dalla aemulatio alla creazione
"Di un futuro poeta in latino è utile, anche necessario, non mera curiosità, ricercare e scoprire le prime reazioni ch'egli ha avuto ai primi contatti con la lingua latina e, più estesamente, con le varie manifestazioni del mondo antico. Si portano così alla luce le radici di quell'albero classico che estenderà poi i suoi rami fin dentro la grande poesia. Si penetra cioè nell'intimo comporsi di quella mentalità che poi monterà le strutture delle poesie latine, opererà a creare qualcosa dell'imagerie nella poesia in francese, e farà scattare lampi citazionali qua e là in varie opere. L'evidenziazione delle memorie classiche, sprigionantisi dopo il cursus scolastico, costituirà la riprova dell'assorbimento del mondo antico operato negli anni di formazione"""". Il volume prende così in considerazione i ricordi degli studi di antichistica desunti dall'epistolario di Baudelaire e alcuni riflessi classici che emergono nelle opere maggiori, per poi affrontare l'analisi di alcune opere latine composte dal poeta durante il corso dei suoi studi liceali, di cui si presenta la traduzione e un ampio commento metrico e stilistico." -
Eraclidi. I canti
Il volume presenta il testo dei cantica degli ""Eraclidi"""" di Euripide, corredato di apparato critico (che registra solo le varianti e le congetture di rilevanza metrica) e di apparato colometrico (dove si dà conto delle eventuali divergenze dei manoscritti rispetto alla colometria adottata nel testo). Sono ricordati inoltre i principali emendamenti testuali e colometrici moderni, dei quali la curatrice dell'opera fornisce l'interpretazione metrica più evidente nei casi in cui essa non sia stata indicata dall'autore stesso. Per la descrizione e l'interpretazione delle forme metriche è stata seguita la terminologia attestata nelle fonti antiche. Il testo è stato visionato autopticamente sui manoscritti originali L e P, tentando di recuperare la tradizione concorde dei due manoscritti laddove essa, anche se attendibile e coerente, era stata oscurata durante il corso della trasmissione testuale che ha inizio da Triclinio per arrivare alla più recente edizione di Diggle."" -
Myth and culture in Aeschylus' Seven against Thebes
I critici, sia antichi che moderni, hanno considerato il dramma Sette contro Tebe, prodotto nel 467 a. C., un significativo esempio del primo stile di Eschilo. In questo libro Daniel W. Berman esamina la tragedia da una nuova angolazione: la rappresentazione, nell'opera, di particolari caratteristiche, sociali e materiali, della cultura greca classica. I capitoli trattano aspetti di cultura materiale, come la raffigurazione delle decorazioni sugli scudi o sulle mura di Tebe, e pratiche e norme sociali, come i modi in cui si trasmetteva e veniva divisa l'eredità. L'autore dimostra che una rappresentazione 'di maniera' di questi aspetti culturali crea una specie di 'patina eroica' all'interno di un discorso drammatico. Mette anche in evidenza come il dramma influenzi il suo stesso contesto culturale attraverso una dinamica interazione tra rappresentazione e realtà. Così questo studio, mentre si configura come un commento su i Sette contro Tebe, nello stesso tempo si serve anche della tragedia per riflettere su grandi questioni culturali e sulle loro interpretazioni moderne. -
Pindari et Bacchylidis Hyporchematum fragmenta. Ediz. italiana e greca
L'iporchema era una tipologia melica caratterizzata da un canto corale accompagnato dalla danza. Il fatto che l'elemento distintivo di questo genere risiedesse nella coreografia costituisce un motivo di grande difficoltà per il suo studio. Le nostre attuali conoscenze si limitano a materiale esiguo: i versi di Pindaro, Bacchilide e forse Pratina e una trentina di testimonianze che sono state raccolte nel volume in modo quasi esaustivo. L'autore, nel presentare l'edizione critica dei frammenti iporchematici di Pindaro e Bacchilide (con traduzione e commento), ha cercato di radunare i disiecta membra del genere intorno ad alcuni nuclei tematici; ha discusso le informazioni legate alla sistemazione eidografica dell'iporchema; ha esaminato alcune problematiche relative alla sua origine, all'apparato orchestico, al metro e all'accompagnamento musicale. -
L' ictus, curare e prendere cura. Un manuale per pazienti e famigliari
Frutto della collaborazione di un gruppo di operatori del settore (medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, logopedisti, assistenti sociali) che giornalmente partecipano all'assistenza delle persone colpite da ictus e dei loro famigliari, questo libro vuole portare a tutti, con un linguaggio chiaro e illustrazioni esplicative, le conoscenze e i consigli pratici utili a migliorare la prevenzione, la terapia e la riabilitazione di chi è colpito da ictus. Gli argomenti spaziano dalla conoscenza di cos'è l'ictus (le cause, i sintomi, i fattori di rischio, gli esiti), cosa fare quando si presenta un ictus, come avviene la cura in ospedale, alla riabilitazione, le dimissioni protette, il ritorno a casa e la gestione delle complicanze a lungo termine. Gli autori affrontano ogni aspetto della cura e della vita quotidiana con particolare attenzione alle problematiche pratiche (igiene, abbigliamento, posizioni, movimentazione delle persone a letto e delle persone parzialmente autonome) e psicologiche. -
Nel segno di Star Doggy
Età di lettura: da 6 anni.