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Naturalismo, scetticismo, politica. Studi sul pensiero rinascimentale e libertino
Gli studi raccolti in questo volume affrontano i nessi tra naturalismo e politica in alcuni autori rinascimentali - da Cardano a Machiavelli, Telesio o Campanella - e ripercorrono taluni momenti della fortuna di questi temi e di questi pensatori nella cultura scettica e libertina francese del XVII secolo e degli inizi del XVIII, da Naudé a Bayle. Ne emerge un quadro ricco e articolato della filosofia italiana del Rinascimento e della sua circolazione nell'Europa di prima età moderna, dove confluiscono elementi testuali (quali le edizioni o le traduzioni di testi), polemiche teoriche e dibattiti storiografici. -
Hagiographica (2019). Vol. 26
M. Van Uytfanghe, L'intertextualité biblique dans la plus ancienneVie de saint Arnoul, évêque de Metz (VIIe siècle) - J. Alturo - T. Alaix, A New Codex Fragment Produced in Lyonin Around AD 900, Which Transmits the Anonymous «Vita et passio sancti Desiderii episcopi et martyris» - L. Castaldi, «Vobis expetentibus». L'allestimento del dossier sulla vita di Anselmo da Lucca: genesi, tradizione manoscritta, attribuzione - A. Vuolo, Monaci agiografi in terra beneventana tra i secoli XI-XII - A. Placanica, La «Vita di san Giovanni confessore» (BHL 4423) nella produzione letteraria di San Michele della Chiusa- C. Puche López, La leyenda de Pilatos en la «Legenda aurea» de Iacobus de Voragine: estructura narrativa y exemplum a contrario - A. Degl'Innocenti, Iacopo da Varazze e le reliquie di san Fiorenzo d'Orange - S. Nocentini, Un eremita, due confessori, tre redazioni: i primordi dell'agiografia brigidina in Italia- F. Santi - B. Scavizzi, Francesco Eiximenis (1327?-1409), Angela da Foligno e la scrittura mistica europea tra XIV e XV secolo. Indici a cura di L. Andreani. -
Diagnostica testuale. Le «Tabulae capitulorum»
Introduzione. L. Castaldi, «Tabulae» spezzate, invertite e ampliate nella «Vita Gregorii» di Giovanni Immonide; P. Chiesa, Le scansioni interne della «Regula pastoralis» di Gregorio Magno: impostazioni d'autore e aggiustamenti di tradizione; E. Colombi, Titoli e capitoli nella trasmissione del «De ciuitate Dei» di Agostino; G. P. Maggioni, La «tabula capitulorum» nei primi manoscritti della «Legenda aurea». Anomalie utili per la ricostruzione filologica della tradizione; F. Martello, Le «tabulae capitulorum» come strumento per la ricostruzione del testo. Il caso del «Liber testimoniorum» di Paterio; V. Mattaloni, «Tabulae» per sintesi o per sbaglio: due casi nella tradizione del «Rescriptum» di Gregorio Magno; R. Modonutti, Rubriche ed «epithomata» nel «De gestis Italicorum post Henricum septimum Cesarem» di Albertino Mussato; J. C. Santos Paz, «Tabulae capitulorum» de las obras proféticas de Hildegarde de Bingen - P. Stoppacci, Le «tabulae titulorum» delle «Institutiones» di Cassiodoro: ovvero il polimorfismo di un manuale e la topografia di una biblioteca. -
I manoscritti datati della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna
Il volume contiene la descrizione di 64 manoscritti datati conservati nella Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna. Il catalogo è introdotto dalla storia dei fondi ed è corredato dagli indici, dalla bibliografia e da 65 tavole in bianco e nero. -
I dodici giardini
Il trattato, noto con il titolo ""I dodici giardini"""", è un'opera redatta in due lettere indirizzate a una non meglio identificabile «dulcissima, preclara et in Cristo Iesù ornatissima madona er sorella». Attribuita con buona probabilità a santa Caterina da Bologna (1413-1463), importante figura di clarissa del monastero del Corpus Domini di Ferrara, fondatrice del monastero delle clarisse di Bologna e autrice de """"Le sette armi spirituali"""" (A. Degl'Innocenti, Firenze 2000) e di numerosi componimenti oggi riuniti sotto il titolo di """"Laudi, trattati e lettere"""" (S. Serventi, Firenze 2000), l'opera traccia un percorso di ascesi articolato in tre giornate di cammino, indicanti i tre tradizionali gradi dell'itinerario spirituale («incipienti», «proficienti», «perfetti»), attraverso dodici giardini; a ogni giardino è attribuito un fiore o un frutto particolare, corrispondente ciascuno ad una virtù che aiuterà l'anima «viatrice e peregrina» a raggiungere la «cella vinaria» e «riposare nel grembo del dillecto». Il trattato, composto in volgare padano-emiliano del XV secolo, un vero e proprio gioiello della letteratura monastica femminile, è ricco di citazioni scritturistiche e patristiche."" -
Iconographica (2019). Vol. 18
J.-M. Spieser, Mise en scène du corps du Christ dans l'antiquité paléochrétienne; P. Piva, Il capitello 'biblico' di Sovana e l'iconografia di Sara e Agar; M. Vagnoni, Meanings and Functions of Norman Royal Portraits in the Religious and Liturgical Context: the Mosaic of the Cathedral of Monreale; N. Chikhladze, Mural images of St Eugenios of Trebizond as an Indirect Message of the 12th-13th Century Georgian State political interests; C. Berardi, The Emperor's Virtues: on the so-called chiesola di San Marco in Venice; R. Argenziano, Addenda alla pittura tardogotica senese: gli affreschi di San Giovanni in Poggiolo a Montepulciano; F. Saracino, Meditazioni su un cuscino di Jan van Eyck; S. Cohen, Sin and Penitence; Aspects of Self-Representation in Titian's Late Works; I. Pittui, Il ""çintamani"""": un tessuto ottomano nella Deposizione di Tiziano nel Museo del Prado; A. Spiriti, Como asburgica: iconografia e iconologia di tre cicli figurativi; R. Y. Nasr, L'image absidale de Qannoubine: Incarnation picturale de l'exégèse liturgique de Douaihy; I. Mamasakhlisi, The Cycle of The Life of St Eustathius in the Murals of Ertatsminda Church. Authors and Photocredits."" -
Animali parlanti. II. Letteratura, teatro, disegni
E. Fabbro, Tereo, l'uomo-upupa di Aristofane: una metamorfosi incompiuta; G. Paduano, Il linguaggio dell'animalità nelle Metamorfosi di Ovidio; M. Pastoureau, La voix du corbeau antique et médiéval; C. Mordeglia, Animali 'recitanti'. Segnali di coscienza teatrale nell'Alto Medioevo; P. Dandrey, Physiognomonie antique et fable ésopique. Un cousinage de 'parlerie' animale; F. Stok, Il linguaggio dei corpi. Animali e fisiognomica; S. La Barbera, Cosa aspettarsi da una zanzara? Epigonismo espressivo nel Culex pseudovirgiliano; W. Lapini, Animali che si lamentano con gli uomini (Aviano, Epistola a Teodosio 5.1 Guagl.); F. Santi, Ululati. Storie di confine/storie al confine; V. Piro, Animali parlanti, vizi e virtù: il caso dei topi nelle Fabulae di Oddone di Cheriton; F. Sanguineti, Dante 'animale' e il V dell'Inferno; L. Battaglia, Le ragioni degli animali in Voltaire; M. Nucci, «Ti rispetto e per questo ti ucciderò». Il pesce di Santiago in Il vecchio e il mare; G. Giorello, La filosofia di Topolino. Tavole a cura di G. Cavazzano, G. Silvestri, Staino. Indici a cura di C. Mordeglia. -
Frammenti. Esclamazioni. Testamento spirituale
Si pubblicano per la prima volta i frammenti di Giovanna della Croce, quindici esclamazioni (1637) e il testamento spirituale (1654). I frammenti documentano relazioni storiche, mentre le esclamazioni ci danno una redazione più rudimentale, che anticipa di anni testi che ritroveremo nelle Rivelazioni (VIII). Il libro ci introduce nel laboratorio spirituale ed esistenziale di Giovanna, svelandone aspetti nuovi. -
Opusculum comicum. Ediz. latina e italiana
L'""Opusculum comicum"""" del giurista bolognese troilo Malvezzi è trasmesso dal codice Magliabechiano vII 1165 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. La pièce è dedicata a poggio Bracciolini e rievoca - nell'intreccio, nella struttura e nella lingua - le atmosfere e il modus scribendi di Plauto e Terenzio: presenta, infatti, una divisione in cinque atti e un intreccio giocato sulla vicenda d'amore di due giovani, Claudio e Lavinia, e sulle macchinazioni del servus Furvo, vero mattatore dell'opera."" -
Manoscritti agiografici latini della Biblioteca Capitolare di Verona. Catalogo
Il volume è un catalogo dei testi agiografici conservati presso la Biblioteca Capitolare di Verona, una delle più antiche biblioteche della latinità medievale. Per ciascuno dei testi agiografici individuati (142, contenuti in 35 codici) sono fornite le coordinate essenziali, utili allo studioso come punto di partenza per ulteriori approfondimenti (numero BHL, breve nota introduttiva, incipit ed explicit, rinvio a repertori e a una o più edizioni di riferimento); l'analisi è estesa anche a tutte le opere che nei manoscritti accompagnano i testi agiografici e che spesso rispondono al medesimo progetto culturale, costituendo un quadro complessivo di 780 opere. -
Historia de victoria quam Ianuenses habuerunt contra gentes ab Imperatore missas
L'Historia de victoria quam Ianuenses habuerunt contra gentes ab imperatore missas è un poema epico in 1064 esametri composto dal notaio Ursone da Sestri che, nel raccontare tutte le fasi della spedizione della flotta navale genovese contro quella di Federico II avvenuta nel 1242, delinea più in generale i conflittuali rapporti tra la città e l'imperatore. Il carme può essere considerato un documento politico inserito poeticamente in un ambiente geografico descritto con accuratezza dal notaio-poeta, in cui il paesaggio ligure fa da sfondo a una vera e propria azione di guerra. Ursone nel comporre il poema fonde insieme una solida institutio, che emerge dai numerosi richiami alle auctoritates classiche (Virgilio e Lucano, ma anche Ovidio, Orazio, Giovenale, Silio Italico e Claudiano), con una prospettiva storiografica di impronta medievale di tipo fortemente provvidenzialistico, in cui la presenza di Dio gioca un ruolo determinante nel succedersi dei fatti narrati. -
Las leys d'amors. Redazione lunga in prosa
Sulla genesi e la ricezione dell'ampio progetto di divulgazione metrico-retorica e grammaticale elaborato attorno alla metà del XIV secolo a Toulouse dai membri del Concistori votati alla diffusione della Gaya Sciensa e tràdito con il titolo di Leys d'Amors o Flors del Gay Saber restano ancora molti interrogativi. Il corpus consta di tre versioni, di cui due in prosa ed una metrica per un totale di quattro manoscritti ed un frammento. La presente edizione critica, che ha per oggetto la redazione lunga in prosa, è la prima basata su di una recensio completa e concepita per documentare le diverse fasi elaborative dell'opera: il manoscritto base si caratterizza infatti come opus in fieri dalle numerose ed articolate riscritture. La scelta di un'edizione genetica è inoltre motivata dalla volontà di offrire uno strumento che permetta di indagare sui rapporti con le altre redazioni e con i dottrinari coevi o che dalle Leys d'Amors hanno preso ispirazione, nell'intento di contribuire a incrementare la conoscenza della tradizione e della cultura trobadorica che caratterizza il Trecento occitano-catalano. -
Il ciclo di Guiron le Courtois. Romanzi in prosa del secolo XIII. Vol. 4: Roman de Guiron. Parte prima.
Con il titolo di Roman de Guiron si indica la seconda branche del Ciclo di Guiron le Courtois, mastodontico complesso di romanzi francesi in prosa composti all'incirca tra il 1235 e il 1240. Copiato nei secoli e amato da molte generazioni di lettori, tra cui Federico II di Svevia e Ludovico Ariosto (che vi trovò numerosi spunti per l'elaborazione dell'Orlando furioso), il Ciclo di Guiron le Courtois viene pubblicato integralmente per la prima volta a cura del «Gruppo Guiron». Il presente volume contiene l'edizione critica della prima metà del Roman de Guiron (§ 1-970): in questo romanzo viene introdotto nel mondo arturiano Guiron il Cortese, un prode cavaliere ignoto alle prose francesi del Duecento a causa della prigionia che lo ha tenuto lontano dalle scene per molti anni. -
Historia Gothorum
Tra il 1450 e il 1458, Enea Silvio Piccolomini compose numerosi scritti di contenuto pedagogico-formativo, storiografico e geografico, tra i quali si annovera anche un'epitome dei Getica di Giordane, redatta dopo il ritrovamento, nel monastero benedettino di Göttweig, di un esemplare dell'opera altomedievale. Si tratta dell'""Historia Gothorum"""", edita qui sulla base dei sei codici superstiti e dell'unica edizione a stampa (Francoforte 1730)."" -
Il ciclo di Guiron le Courtois. Romanzi in prosa del secolo XIII. Vol. 6: Continuazione del Roman de Guiron.
Con il titolo di ""Continuazione del Roman de Guiron"""" si pubblica in edizione critica un testo appartenente al """"Ciclo di Guiron le Courtois"""". Si tratta di una continuazione che si pone, da un punto di vista diegetico, al seguito della seconda branche del ciclo, il """"Roman de Guiron"""", alla fine del quale tutti i migliori cavalieri del regno sono imprigionati o impossibilitati nell'azione cavalleresca. La Continuazione narra un'avventura errante del giovane re Artù, il quale abbandona la corte per partire alla ricerca del re Meliadus e scopre così, avventura dopo avventura, il senso della vita erratica e della cortesia cavalleresca."" -
Lettere e altri scritti
Con l'edizione di questa importante raccolta di 150 documenti, Lettere e altri scritti, il volume rivela nuovi e coinvolgenti aspetti del profilo personale e spirituale di Giovanna Maria della Croce. Si tratta di carte datate tra il 1637 e il 1672 (ma soprattutto dal 1654 e ancora più intensamente negli ultimi anni della vita), capaci di spalancare una grande finestra sulle relazioni di Giovanna con i suoi padri spirituali. -
Comoedia Leucasia
La Comoedia Leucasia del giurista napoletano Girolamo Morlini è in atto unico e sembra non ascriversi ad alcun genere teatrale specifico: l'autore stesso, consapevole dei singolari gusti dell'utenza partenopea e della particolare situazione contingente, dichiara di aver composto qualcosa di nuovo, una «fabella», probabilmente messa in scena davanti alla corte napoletana nell'arco del primo decennio del XVI secolo, dopo che le truppe francesi erano state ridotte alla fuga dal Gran Capitano Consalvo di Cordova. I protagonisti del dramma, dal chiaro intento encomiastico, riprendono i nomi dell'epica e della tragedia greco-latine e rappresentano le allegorie di quei personaggi storici (Protesilao-Ferdinando II d'Aragona e Oreste-Luigi XII di Francia), che, tra la fine del Quattrocento e i primi del Cinquecento, si erano contesi il ridente Regno di Napoli (Leucasia) -
Hagiographica (2020). Vol. 27
Rivista di agiografia e biografia della Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino fondata da Claudio Leonardi. Testi in italiano, francese, tedesco e spagnolo. -
Lettere viggiutesi. Ricordi e riflessioni di tre varesotti
Questi racconti di vita vissuta e di fantasie diventate realtà sono il frutto di un sentimento oggi tanto abusato, ma pochissimo coltivato: l'amicizia. Pertanto l'Introduzione non è fatta a tre mani bensì è formata, come il lettore attento capirà, da tre diverse, ma eguali riflessioni storiche e umane. Così abbiamo tre spaccati che sottolineano la varietà di sentimenti e di visione che ha caratterizzato la ricchezza sociale delle nostre comunità. -
La materia e il vuoto. Una nuova lettura della «iule ton gignomenon»
Il volume vuole proporre una nuova, ulteriore (ma non alternativa) chiave di lettura della materia sensibile nelle ""Enneadi"""" di Plotino, chiave di lettura che possa render conto delle numerose e vistose analogie che paiono intercorrere tra questo peculiare aspetto della teoresi plotiniana e il concetto di vuoto che era, all'epoca, recisamente avversato da Aristotele, ma che oggi è stato ampiamente rivalutato sia dalla fisica quantistica che dalla micropsicoanalisi di matrice fantiana. Il vuoto è, nell'opera di Plotino, non solo concepibile (sia pure non come ente reale, bensì come ente di ragione), ma anche contemplabile in maniera evidente, come spazio astratto metafisico privo di forma.""