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La profezia di Eleonora
Sardegna, Oristano, anno 2015. Nanni Sainas, fantino e specializzando in Cardiochirurgia, viene convocato in assoluta segretezza presso il Municipio: durante alcuni lavori di restauro in un'antica casa di Mogoro, è stata ritrovata un'antica pergamena in lingua sarda, precedentemente nascosta nella chiave di volta di un arco, raffigurante il vero volto di Eleonora D'Arborea. Nel testo, c'è un chiaro riferimento a una ragazza, Eva De Bas anche essa Cardiochirurgo, nota in città per essere sopravvissuta a un terribile incidente stradale, il giorno prima della Sartiglia del Gremio di San Giovanni in cui avrebbe dovuto interpretare proprio la Giudicessa nel corteo dei sartiglianti. Cosa nasconde la pergamena ritrovata e chi è Eva De Bas? Una storia d'amore e di riscatto prende vita nello sfondo della Sartiglia di Oristano e di una Siena alla vigilia del suo famosissimo Palio. -
Nessun destino è segnato. Le storie di Casa Emmaus
Non esiste una vita che non si possa recuperare. Su questo principio si fonda Casa Emmaus, un'associazione di volontariato che in trentadue anni di attività ha rappresentato un luogo di rinascita, e una grande famiglia, per circa seimila persone. Come funziona una comunità di recupero? Questo libro fotografa una realtà unica in Sardegna attraverso le voci e le storie dei suoi protagonisti. Uomini e donne, ragazze e ragazzi con problemi di dipendenza o di naturapsichiatrica, affetti da disturbi dell'alimentazione o migranti dalla Siria e dall'Africa raccontano in prima persona la loro esperienza durante il percorso comunitario. Altri spiegano come hanno ricominciato a vivere, e quale sia stato l'apporto dei familiari. Parlano i responsabili delle diverse strutture e i membri delle équipe multidisciplinari che ogni giorno si impegnano per ottenere anche un piccolo cambiamento. A Casa Emmaus la porta è sempre aperta per chi ha bisogno di aiuto. -
Il miglio deve ancora venire. Ediz. integrale. Vol. 2: 102 crucci vari.
Giornata Frida - Temperature in Khalo; Vendo dente del giudizio. Mai usato; La cefalea a grappolo la trovo in pescheria o dal fruttivendolo? Sono alcuni dei 102 Crucci vari che compongono ""Il miglio deve ancora venire 2"""". Un libro che raccoglie giochi di parole, nonsense, aforismi ed esperimenti linguistici. Atzeni continua a mescolare le parole, come ne """"Il miglio deve ancora venire"""", edito nel 2018. Quasi sempre si ride, ma c'è spazio per le riflessioni: Siamo solidali virtuali e indifferenti reali. Matteo Porru che firma la prefazione, definisce lo scrittore """"Qualcosa di incollocabile"""", condividendo il pensiero di Gianni Filippini. Nell'estate appena passata, nove crucci uniti a dei disegni, sono finiti su delle magliette: parole di cotone. La vita si attraversa di corsa e allora meglio se nel tragitto ci fa compagnia un sorriso."" -
Sotto un cielo di stelle. Storie di vita
Ci sono delle esperienze che accumunano tutte le persone, di qualsiasi ceto, lingua e cultura. Per esempio nella notte osservare il cielo pieno di stelle e, per un attimo, rimanere affascinati dalla sua immensità e dimenticare i propri problemi. Il libro ""Sotto un cielo di stelle"""" intende partire da una prospettiva """"dal basso"""", riscoprendo la voce di coloro che abitano le nostre città pur rimanendo al margine. Oltre venti storie, tutte vere, che spingono la riflessione """"verso l'alto"""", cioè verso nuovi orizzonti di fraternità e solidarietà, indicati da Papa Francesco nel suo magistero ecclesiale."" -
Sa generalissa. Contus de fèminas e de àteru puru-La generalessa. Storie di donne e di altro ancora. Ediz. bilingue
Il sottotitolo suggerisce l’idea di una galleria al femminile dove le donne ritratte sono quelle sfruttate in ambito familiare o sessualmente, donne autoritarie, altre che si vendicano in modi diversi di angherie subite, giovani donne anticonformiste, disinibite, qualcuna capace di ordire inganni crudeli a danno del proprio benefattore, donne dalla vita equivoca e mogli che, dopo anni di convivenza, abbandonano il marito avaro o per l’incredibile miseria morale. Naturalmente non mancano, anche se poche, ragazze e donne cosiddette “normali”. Infine Sa Generalissa, la Generalessa, il racconto che chiude la raccolta in cui un marito frustrato, umiliato, mostra tutto il suo disprezzo per il mondo militare e se ne allontana perché costretto dalla moglie. Con lui, gli altri, gli uomini... anche loro diversi, “normali”, spregiudicati o malati del male di vivere. Uno sguardo impietoso su un mondo ancora sospeso tra passato e presente, quello dell’autore, in cui domina il sarcasmo, stemperato, qualche volta, dal sottile umorismo che già conosciamo e dall’umana solidarietà, tutta implicita, per chi vive una vita di sofferenze. Il tutto in uno stile moderno, asciutto, rapido. -
L'incanto del cielo stellato. Storia, miti e credenze popolari della Sardegna
I Dolmens, le Tombe di Giganti, le Domus de Janas, le Perdas Fitas, lo Ziqqurat, i Nuraghi, le ciclopiche costruzioni megalitiche in Sardegna, fino agli inizi del secolo scorso possiamo dire che facevano parte delle cosiddette ""Civiltà sepolte"""", poi è stato anche scoperto che erano in gran parte orientate seguendo il cammino del Sole e le fasi della Luna e che avevano una grande importanza architettonica nel Mediterraneo. E che i Sardi, infatti, come altri popoli antichi, hanno riportato sulla volta celeste i tratti più significativi della loro civiltà, del loro modo di fare e di pensare, della loro vita sociale ed economica, fatta di Frades, di Gurdones, di Pinnetos, di Farches, all'interno di """"Sa Via de Sa Paza"""" (la Via Lattea), in quanto il cielo stellato per ogni popolo non è altro che lo specchio della realtà terrena. Questi nomi non erano altro che i tratti più significativi della nostra comunità proiettata sulla calotta celeste. C'era tutta la nostra civiltà agro-pastorale e l'economia: """"Sa Farche"""", rappresentava il mondo contadino, """"Su Pinnetu"""" il mondo pastorale, """"Su Gurdone"""" i viticoltori: pane e casu e binu a rasu, come dice un vecchio e noto proverbio."" -
Lezioni di una sconfitta, promessa di vittoria. Critica e teoria della rivoluzione spagnola 1930-1939
La crisi rivoluzionaria degli anni Trenta in Spagna si colloca in una fase storica cruciale. Preceduta da un quinquennio di scioperi e sollevazioni di operai e contadini poveri, essa approda a battaglie decisive nel 1936, quando si era già concluso il ciclo di rivoluzioni iniziato con la Prima guerra imperialista e con l'Ottobre del 1917, e quando l'Internazionale Comunista era stata ormai asservita agli interessi dello Stato russo. In Spagna, un generoso proletariato e la sua avanguardia furono impegnati in una lotta mortale, privi di strategia e senza un partito leninista in grado di dare prospettive nel corso di quell'eruzione che scosse tutte le classi della penisola iberica. In quegli anni la denuncia del ruolo controrivoluzionario del nazismo, del fascismo, dello stalinismo e dei partiti democratici e ""socialisti"""" era un nodo determinante. Grandizo Munis offre nella sua opera le notizie e le indicazioni necessarie perché le future avanguardie internazionaliste possano riflettere e far tesoro di quell'esempio storico. Munis ci offre pagine indimenticabili di lotta e di denuncia del fascismo e dello stalinismo, di abnegazione alla causa del comunismo."" -
Il compito inedito
Nel testo è riordinata l'elaborazione di un intero decennio attorno ai nodi della lotta per l'organizzazione di classe, e il ""compito inedito"""" che vi è richiamato è appunto quello del radicamento, nelle odierne condizioni della maturità imperialista, di un partito rivoluzionario sul modello bolscevico. Scorrendo gli articoli si vedrà come vi sono ripercorse le tappe della battaglia politica fondamentale in questa fase del ciclo - attestare una forza organizzata leninista nel cuore dell'imperialismo europeo - e come i nodi della lotta per il partito sono affrontati in relazione alle tendenze chiave della contesa mondiale e alle questioni cruciali che la politica internazionalista ha dovuto fronteggiare."" -
Studi sullo sviluppo del capitalismo in Italia. Vol. 2
Muovendo dal restauro della concezione marxista dell'importanza cruciale del credito, un'attenzione costante è rivolta al sistema bancario, alle condizioni specifiche del suo sviluppo in Italia, al suo condizionamento da parte del mercato mondiale, al suo nesso con le battaglie monetarie in cui l'imperialismo italiano si è trovato coinvolto. Un secondo piano di ricerca riguarda le grandi guerre industriali che hanno attraversato il secolo scorso giungendo sino al nostro. La questione del capitalismo di Stato è trattata in stretta connessione con entrambe le precedenti, fino al suo ridimensionamento sotto la pressione del ciclo liberista. Un quarto filone riguarda i protagonisti delle battaglie, gli uomini le cui qualità, debolezze, passioni e volontà sono state strumento del reale dispiegarsi della legge generale dello sviluppo capitalistico. Da ultimo, ritorna costantemente l'interesse per le ideologie, per le forme attraverso cui uomini e classi hanno travestito i propri interessi, per il modo con cui hanno impugnato nelle proprie battaglie i materiali di pensiero ereditati dal passato e li hanno riconsegnati, trasformati dall'uso, alle generazioni successive. -
La guerra civile in Francia-La forma politica finalmente scoperta
Le pagine indirizzate da Marx al proletariato parigino che nel marzo 1871 compie il suo ""assalto al cielo"""" dando vita alla Comune. Pagine in cui troviamo dignità, energia, documentazione e, tracciate in una sintesi magistrale, le principali tendenze del secolo a venire. Nell'Introduzione Engels sottolineerà: """"La Comune dovette riconoscere sin dal principio che la classe operaia una volta giunta al potere non può continuare ad amministrare con la vecchia macchina statale."""" Lo Stato era divenuto in secoli di storia un organo a sé, """"al servizio dei propri interessi particolari"""" e ciò era evidente """"non solo nella monarchia ereditaria, ma anche nella repubblica democratica"""". Marx aveva scritto: """"La lotta della classe operaia contro la classe capitalistica e il suo Stato è entrata, grazie alla lotta di Parigi, in una nuova fase ... un nuovo punto di partenza di importanza storica universale è conquistato"""". Un punto di partenza perché, scrive Cervetto, """"La Comune di Parigi è durata pochi giorni. Lenin lo sa bene quando restaura la scoperta di Marx, mezzo secolo dopo, e pochi mesi prima che il movimento reale in Russia la riproponga all'ordine del giorno""""."" -
Battaglie e principi per una politica comunista
In una manchette a un articolo che pubblichiamo, Cervetto considera le ideologie sfornate dalla classe dominante negli scorsi decenni. Scrive che la validità di Marx trova una sua conferma potremmo dire quotidiana, basta avere la pazienza di sfogliare ""l'album dei miti"""" che nel tempo è cresciuto pagina dopo pagina. Il filo che lega gli articoli che presentiamo, scritti nel corso di circa tre decenni, era il tentativo di seguire questa sollecitazione. La produzione di pagine per l'album dei miti della classe dominante non si ferma mai, come non si ferma la lotta tra le sue frazioni e il conseguente tentativo di legare al proprio carro la classe sfruttata. Per questo il marxismo, nella sua lotta rivoluzionaria, non cessa mai di opporre la validità della sua analisi scientifica alla falsa coscienza borghese. Per questo si trova contro tutti i rappresentanti politici, tutto il mondo accademico, religioso, tutti quelli che a vario titolo contribuiscono a sostenere e difendere l'attuale società."" -
La Russia nel mondo multipolare
Un decennio fa, all'inizio dell'arco temporale qui ripercorso, la Russia mostrava tutti i segni della sconfitta strategica patita: un dimezzamento della forza economica e un ritorno indietro di duecento-trecento anni per quanto riguarda il rango della potenza. Oggi si presenta con una forza ricostituita. Il ritorno al PIL del 1990 riassume il lato economico del mandato di Putin, ma indica anche che si è trattato di un recupero di forza, non di un avanzamento. La traduzione sul piano politico è ancora più complicata, dal momento che forze e debolezze possono essere valutate solo in relazione al movimento delle altre potenze. Il confronto è oggi con un mondo che ha marciato a ritmi sostenuti, trainato dall'Asia. L'Unione Europea ha inglobato buona parte della sfera d'influenza russa, e mentre Mosca ricostituiva la propria potenza, altre crescevano a ritmi anche superiori, come è il caso della Cina e, in parte, dell'India. Il mondo delle potenze è ormai popolato da attori di stazza continentale e il combattimento si va facendo più aspro. Il vertice politico russo ha tracciato la propria linea, ma sarà la storia a dire se la ""nuova"""" Russia saprà reggere gli scossoni del confronto."" -
Lettere. 1880-1883
Il carteggio di Marx ed Engels dal 1880 fino al 1883, quando il cuore di Marx cessa di battere, riflette i mutamenti nella politica internazionale e la vita dei partiti del proletariato quando la classe rivoluzionaria entra nell'infanzia della sua storia. I due fondatori del socialismo scientifico insegnano che la politica del proletariato non può prescindere dalla ""visione del mondo"""". Nel loro lavoro quotidiano essi tengono sotto osservazione la politica mondiale e lo sviluppo dei partiti proletari, in particolare nelle grandi potenze europee: Germania, Francia, Inghilterra, Italia e Russia. Pur con i pochi mezzi che avevano a disposizione, nessun evento di rilievo passava senza lasciare una traccia nella loro riflessione e le loro lettere erano lo strumento di un processo di formazione continuo. Tale rimangono per chi intende, oggi, utilizzare gli strumenti della scienza marxista al fine di orientarsi in un mondo in cui gli interrogativi sulle prospettive del futuro si fanno ogni giorno più pressanti."" -
Illusioni alla berlina e certezza del marxismo
Sotto i nostri occhi, nel 2008, rapidamente le rappresentazioni ideali degli apologeti del mondo capitalistico si sono scontrate con la cruda realtà della crisi globale. Iniziano ""tempi di ferro"""" e i colonnelli che dirigono partiti parlamentari e sindacati dovranno aggiornarsi e preparare nuove mascherate. L'intervento del potere statale sulle questioni sindacali è, in generale, un tratto della debolezza delle organizzazioni dei lavoratori. In particolare, nelle fasi di recessione, il potere esecutivo, tende ad accentrare nelle sue mani gli aspetti più importanti inerenti la condizione della classe sfruttata. La subalternità del sindacato ai governi, messa in evidenza nel lungo ciclo di passività sociale degli ultimi trent'anni, continuerà anche nel ciclo politico iniziato con la recessione globale. Il particolarismo si farà sentire nelle lotte di difesa che segnano e segneranno la questione sindacale nella fase della crisi globale e della recessione. Il lavoro leninista nel sindacato deve averlo presente; del resto è sempre stato suo obiettivo ultimo e decisivo lo sviluppo e il radicamento del partito di classe nel cuore del proletariato europeo."" -
La fondazione dell'Internazionale Comunista. Marzo 1919
L'Internazionale Comunista fu il prodotto della Rivoluzione d'Ottobre, pensata dal partito bolscevico come rottura dell'anello debole della catena imperialistica proprio in funzione della rivoluzione mondiale. Lenin aveva concepito questo progetto ardito sulla base dello studio scientifico del fenomeno dell'imperialismo, e su questo stesso studio poggiava lo strumento d'organizzazione che ne aveva resa possibile la realizzazione: il partito di una minoranza rivoluzionaria indipendente. L'Internazionale Comunista voleva essere un'organizzazione mondiale al servizio di una strategia rivoluzionaria mondiale e per alcuni anni essa lo fu a tutti gli effetti. Quando l'avamposto russo fu travolto dalla controrivoluzione mondiale anche l'Internazionale fu travolta e fu messa da Stalin al servizio degli interessi imperialistici russi. Ma un punto fermo era stato ormai stabilito: il proletariato era riuscito dove nessuna classe prima di esso era riuscita. Si era organizzato in un proprio partito mondiale per la realizzazione della propria missione storica mondiale, confermando che il comunismo non è una utopia, ma l'avvenire del mondo. -
Struttura economica e sociale della Russia d'oggi
Con la classica analisi marxista che a metà del Novecento stabilì un punto fermo sulla natura capitalistico-statale dell'URSS, Bordiga difendeva la lezione di Lenin sul capitalismo di Stato. La storia gli ha dato ragione, come era ineluttabile. In Russia si era sviluppato un capitalismo di Stato, che inevitabilmente sarebbe giunto alla maturità imperialista. Oggi, a cinquant'anni dalla sua prima pubblicazione e a quasi venti dall'implosione dell'URSS, il saggio di Bordiga continua ad avere un'attualità: il mito del ""socialismo in un solo paese"""", della """"patria del socialismo"""" è crollato senza l'onore delle armi; ma la tesi della continuità tra elaborazione strategica di Lenin, rivoluzione bolscevica e successivo periodo staliniano continua a sopravvivere. Il saggio di Bordiga aiuta a combattere questo comodo mito. Oggi la crisi globale apre una nuova stagione dell'intervento dello Stato. Dopo le magnificazioni dello """"Stato minimo"""", torna l'ora di teorie e ideologie che chiedono """"più Stato"""". L'elaborazione marxista sul capitalismo di Stato, aggiornata all'epoca della moderna democrazia imperialista, si conferma strumento fondamentale di orientamento e di battaglia politica."" -
Lotta comunista. Annata 2008
La crisi globale ha fatto del 2008 un anno di svolta delle relazioni di potenza multipolari. L'onda sismica della crisi ha investito, nei cinque continenti, l'economia, la politica, la società tutta. Di tutto quest'anno il volume raccoglie e ripresenta integralmente gli articoli via via pubblicati sul mensile ""Lotta Comunista"""", corredati di un apparato di indici che agevola il lettore nella ricerca dei temi di suo interesse all'interno dei più diversi filoni di analisi."" -
Lettere. Aprile 1883-dicembre 1887
Il terzo volume dei carteggi di Marx ed Engels copre il periodo dal 1883 al 1887. È il primo in cui figurano solo scritti di Engels: la morte di Marx ha interrotto quattro decenni di sodalizio scientifico e rivoluzionario ed Engels si trova solo a reggere l'impegno su entrambi i fronti. Ad August Bebel scrive di una ""enorme mole di corrispondenza, che prima era divisa tra me e Marx e che da più di un anno devo sbrigare da solo. Infatti, fino a quando ce la faccio, vogliamo mantenere intatti i molti fili che convergevano spontaneamente da tutti i paesi verso lo studio di Marx"""". Le lettere contenute nel volume sono innanzitutto la cronaca della realizzazione di questo piano di lavoro. Negli anni su cui si stende la lunga bonaccia seguita in Europa alla guerra franco-prussiana, l'occhio scientifico di Engels sa scorgere, dietro l'apparente schiarita della storia, l'accumulo dei fattori che avrebbero portato alla catastrofe della Prima guerra mondiale. Proprio per questo la sua intensa attività teorica è tutta concepita, come anche le lettere testimoniano, in funzione della """"agitazione pratica"""" che i militanti devono condurre."" -
Il Giappone e la crisi
Il ""decennio perduto"""" degli anni novanta è stato per il Giappone una sconfitta strategica. Certo vi ha contribuito la oggettiva correlazione di forze tra le potenze nella regione, ma i conti non tornerebbero senza il fardello del cronico squilibrio politico a Tokyo. È questo il tema dominante de """"Il Giappone e la crisi"""", che copre circa quindici anni di vicende politiche ed economiche in Giappone e nel Sud-Est asiatico. La trattazione si apre con il Partito Liberaldemocratico (LDP) che nel 1994, dopo la crisi politica dell'anno precedente e un breve interludio lontano dal potere, torna al governo del Giappone; si conclude con la disfatta dell'LDP alle elezioni politiche dell'agosto 2009 e con la costituzione dell'esecutivo di Yukio Hatoyama, presidente del DPJ. Esamina, quindi, la transizione politica del Giappone e del più ampio bacino sud-orientale asiatico, lungo i vasti processi di trasformazione politica che la crisi del 1997-1998 ha catalizzato."" -
Studi sullo sviluppo del capitalismo in Italia. Vol. 3
Anche il terzo volume degli studi sulla storia del capitalismo italiano spazia dalla riflessione di lungo periodo ai nodi più recenti di una trama sempre vagliata sullo sfondo del mercato mondiale. Dalla dialettica di decadenza e sviluppo che già nel '600 contrassegna, nella penisola, il nuovo modo di produzione, a quella tra innovazione e ritardo tecnologico che, anche nei tempi più recenti, palesa i ""vincoli esterni"""" dello sviluppo italiano. Largo spazio ha l'indagine su un fronte come quello finanziario e bancario, oggi al centro del dibattito su una crisi globale che ha squassato il mondo. Innumerevoli sono i riferimenti a temi di stretta attualità. Vale per il modo in cui il fascismo affrontò la crisi del 1929, oggi costantemente evocata a pietra di paragone, come per il ruolo che in quelle circostanze ebbero a giocare la Banca centrale, la politica monetaria e il sistema del credito. Persino una """"questione settentrionale"""", argomento di un dibattito sempre rinnovato ma spesso povero di consistenza, trova qui riferimenti che ne indicano le radici nelle guerre economiche degli anni '70 del secolo scorso.""