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Andrea Brustolon, Valentino Panciera Besarel. La scuola di restauro di Sedico (BL) interroga i grandi maestri
La pubblicazione prende lo spunto dal restauro di alcuni arredi degli scultori bellunesi Andrea Brustolon (XVIII sec.) e Valentino Besarel (XIX sec.), recentemente ultimati presso il Palazzo del Quirinale a Roma. Il nucleo del volume è infatti rappresentato dal resoconto storico-artistico di Luisa Morozzi, conservatrice del patrimonio artistico presso il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, sugli ""Arredi lignei del XVIII e XIX secolo restaurati al Qurinale"""" e della restauratrice Roberta Sugaroni sulle tecniche esecutive e le procedure d'intervento seguite. Sulla stessa linea si pone il contributo di Milena Dean sulla storia dell'Atelier Besarel e il restauro dell'altare da lui realizzato a La Valle Agordina nel 1886, anche attingendo all'Archivio Besarel presso la Fondazione G. Angelini, che viene descritto da Ester Cason. Lo scopo è quello di offrire spunti ed ispirazioni alla locale Scuola di restauro (Sedico - BL), illustrata da Michele Talo, che, unitamente alla Scuola del legno e dell'arte lignea, rappresenta un centro di eccellenza nel campo della formazione professionale."" -
Per la conoscenza del Gruppo della Marmolada. Aspetti geologici, geomorfologici, antropici e paesaggistici sul Gruppo della Marmolada e Alta Val Cordevole
Atti del corso di formazione di geografia sulle Dolomiti patrimonio dell'Unesco ""Aspetti geologici, geomorfologici, antropici e paesaggistici sul Gruppo della Marmolada e Alta Val Cordevole"""" del 8-10 luglio 2016 organizzato dalla Fondazione Giovanni Angelini."" -
Per la conoscenza dello Spiz Zuèl (gruppo Civetta-Moiazza) e del M. Punta (gruppo del Pelmo). Sistemi n. 3 e n. 1 Dolomiti UNESCO
Aspetti geologici e geomorfologici delle montagne oggetto del corso, a cura di D. Giordano, sotto la guida scientifica di G.B. Pellegrini, e di quelli vegetazionali, a cura di C. Lasen. La storia e l'architettura del paesaggio rurale di Zoldo, con particolare attenzione al 500esco Mas di Sabe, che rappresenta una tappa importante del corso, vengono tracciate da F. Alberti con foto di L. Celi, mentre il saggio dello storico W. Musizza si sofferma sulle complesse opere di difesa della Val di Zoldo, a partire dal 1882 fino al 1917, lungo la cosiddetta Linea Gialla, con foto d'epoca, carte topografiche austriache e schizzi dell'ufficiale del Genio militare Alberto Alpago Novello (1889-1985). Segue un contributo dal titolo ""Cacciatori, scienziati, alpinisti alla scoperta delle Dolomiti"""" con cenni di storia alpinistica, e un articolo di carattere linguistico a spiegazione dell'etimologia di alcuni oronimi e toponimi. A conclusione, la descrizione particolareggiata dei due itinerari percorsi, da riproporre ad alunni e gruppi guidati da parte dei formatori del Corso. Itinerario 1: Dal Crép di Pécol allo Spiz Zuèl. Itinerario 2: Monte Punta, per boschi e pascoli."" -
Agneléze Erèra Pizzòcco. Monti della destra Mis
Il gruppo dei Monti della destra Mis (Agneléze, Erèra e Pizzòcco) rappresenta uno scrigno di naturalità e insieme un territorio ampiamente percorso dall'uomo nel passato e quindi ricco di sentieri e di toponimi, purtroppo oggi poco conosciuto e frequentato. La presente Guida descrive dettagliatamente, anche tramite cartine inedite disegnate a mano, la rete di tali sentieri, intensamente battuti da cacciatori, pastori, boscaioli, soldati, così da farli rivivere, e recupera i toponimi ed oronimi dell'area che altrimenti sarebbero andati perduti. Il libro può interessare sia chi ama camminare in montagna lungo itinerari non scontati, che richiedono capacità di orientamento e uno studio attento del territorio, sia a chi è legato ai luoghi dove vive e desidera conoscerne la storia. -
Geomorfologia del territorio bellunese. Negli scritti di Giovanni Battista Pellegrini
Approfondire le conoscenze geomorfologiche del territorio bellunese, col supporto di una grande ricchezza di immagini, schemi e disegni che facilitano il lettore nella comprensione dei diversi fenomeni naturali. Il libro rappresenta anche un valido sussidio didattico per gli insegnanti impegnati a far conoscere la geografia e la geomorfologia del territorio e uno strumento utile per le guide ambientali, turistiche e naturalistiche in quanto vengono segnalati anche i beni geomorfologici, che per il loro particolare pregio naturalistico e paesaggistico, sono oggetto di richiamo turistico. Definita l'area di studio dal punto di vista geografico, se ne analizzano le caratteristiche fisiche, mettendo in evidenza gli elementi che regolano la morfogenesi di questa regione partendo dall'esame sintetico delle caratteristiche climatiche odierne, utili per un confronto con quelle del passato. Le caratteristiche geomorfologiche sono largamente collegate a quelle geologiche dell'area. -
Per la conoscenza dei Gruppi Marmarole e Antelao (Sistema n. 5 di Dolomiti UNESCO)
Raccolta dei contributi del corso di formazione di geografia su ""Aspetti geologici, geomorfologici, antropici sui Gruppi Marmarole e Antelao"""". I principali temi trattati: il significato a livello locale e le ricadute sul territorio dell'inserimento delle Dolomiti nella World Heritage List, l'approfondimento dedicato agli aspetti geologici e geomorfologici dei gruppi Marmarole e Antelao, che contraddistinguono il sistema Dolomiti UNESCO n.5, le principali caratteristiche vegetazionali e del paesaggio del territorio montuoso interessato dal corso, l'evoluzione del clima e l'interpretazione di tale processo nello studio dei ghiacciai locali, le caratteristiche linguistiche del territorio locale attraverso lo studio di toponimi ed oronimi, i principali caratteri del paesaggio agrario cadorino e il significato della coltura del granoturco anche in relazione alle dinamiche sociali, il significato per la tutela dell'ambiente e della cultura locale nella creazione del """"Parco del Cadore"""". Nell'opera sono descritti anche gli itinerari svolti durante le escursioni, corredati dalla carta con la segnatura del percorso e dei punti di sosta previsti."" -
Lingua e toponomastica. Percorsi di toponomastica nell'arco alpino orientale
Cos'è un toponimo? Cosa sono gli oronimi che costellano le montagne dolomitiche? Da cosa derivano i nomi di paesi come Alnét o Ciarpenét o Baselga di Piné o del fiume Reno e del rio Rin? I toponimi vengono paragonati ad un ""fossile"""" in cui rimane depositata la storia di un determinato luogo, la sua caratterizzazione geografica, talvolta la sua economia: analizzarli e comprenderne l'etimologia rappresenta un esercizio interessante, una scienza riservata ai glottologi, ma di grande fascino per tutti. Il lavoro si apre con una panoramica sui principali toponimi delle aree venete, ladine, trentine e friulane, opera di autori che sono stati in questi anni promotori di progetti di ampio respiro, oltre ad essere solide guide per l'interpretazione dei nomi di luogo, materia avvincente ma anche facilmente ingannevole."" -
Buone pratiche per la cura dell'ecosistema alpino. Il caso del progetto Energianova al Rifugio Bosconero in Val di Zoldo
Negli ultimi venti anni si è andato sempre più affermando il concetto che i rifiuti solidi e liquidi da problema (economico, tecnico, ambientale) possono trasformarsi in opportunità. Opportunità di cambiare modelli di vita - cercando di ridurne, ad esempio, la quantità o di migliorarne la qualità - e di sfruttare le risorse in essi racchiuse. L'idea di applicare il sistema ai rifugi alpini fu immediata. Un rifugio rappresenta un naturale impianto pilota, piccolo, controllabile e suscettibile di ricevere vantaggi dall'applicazione del sistema."" Dalla prefazione di Raffaello Cossu, ideatore del progetto """"Energianova"""" e dell'impianto di gestione e di depurazione dei rifiuti installato presso il rifugio Bosconero, a 1480 m di quota in val di Zoldo, e curato dalla Fondazione G. Angelini. Il progetto rappresenta un modello nel panorama della sostenibilità ambientale per i rifugi distribuiti nelle Dolomiti oltre che nell'intero arco alpino e può costituire un reale riferimento anche per i nuclei insediativi della realtà montana bellunese."" -
Per la conoscenza del Gruppo delle Tofane e degli Altopiani ampezzani. Aspetti geologici, geomorfologici, antropici e paesaggistici sul gruppo Tofane e Altopiani ampezzani (Dolomiti settentrional...
Raccolta dei contributi del Corso di formazione di Geografia su ""Aspetti geologici, geomorfologici, antropici e paesaggistici sul Gruppo delle Tofane e Altopiani ampezzani"""", svoltosi con la supervisione scientifica di G.B. Pellegrini, già docente di Geomorfologia all'Università di Padova. Nell'opera sono descritti dettagliatamente due Itinerari che rappresentano le escursioni svolte durante il Corso di formazione, segnati su carta topografica con la segnatura dei punti di sosta di carattere tematico, che hanno permesso di """"guardare"""" gli aspetti del paesaggio in modo interdisciplinare, com'è tipico della Geografia, considerandoli nello stesso luogo dal punto di vista geologico, geomorfologico, floristico-vegetazionale, faunistico e storico antropico; essi rappresentano anche le caratteristiche salienti dei gruppi montuosi e degli altopiani ampezzani indagati durante il Corso di Geografia"" -
Per la conoscenza del Gruppo delle Pale di San Martino. Aspetti geologici, geomorfologici, antropici e paesaggistici sul gruppo delle Pale di San Martino (Sistema n.3 delle Dolomiti Patrimonio Mo...
Atti del corso di formazione interdisciplinare di Geografia sulle Dolomiti Patrimonio Unesco, organizzato nei giorni 9-11 luglio 2021 da Fondazione G. Angelini e Fondazione Dolomiti UNESCO, sotto la guida scientifica del prof. Giovanni Battista Pellegrini, già docente di geomorfologia dell'Università di Padova e membro del Consiglio scientifico della Fondazione G. Angelini, con la collaborazione del CAI sez. di Agordo, del Parco Naturale Paneveggio - Pale di San Martino e del comune di Agordo. La monografia è dedicata al gruppo delle Pale di San Martino-Pale di San Lucano, di cui approfondisce la complessa e affascinante geologia e geomorfologia, soffermandosi anche sugli aspetti carsici e glaciologici, sul paesaggio vegetale e le trasformazioni del paesaggio antropico, sulle problematiche derivanti dai cambiamenti climatici, in particolare a causa della tempesta Vaia, sulla toponomastica e la storia alpinistica. A conclusione vengono proposti due Itinerari lungo la Val di Garés in salita, e lungo la Valle di S. Lucano in discesa, dopo l'attraversamento dell'Altopiano delle Pale. -
Déodat de Dolomieu. Curiosando tra i taccuini di viaggio e nella vita avventurosa del padre delle Dolomiti
Il volume, curato da Paolo Zanzi, è dedicato a Luigi Zanzi (1938-2015), profondo studioso di Dolomieu nella storia della scienza e nella storia delle Alpi, autore del saggio in 4 lingue ""Déodat de Dolomieu"""" (pp.13-28) e """"Riscoperta di Dolomieu"""" (pp.29-36) e si apre con la Prefazione di Reinhold Messner che delinea Dolomieu come un aristocratico """"gentiluomo della geologia"""" che inventò un'altra aristocrazia, quella della montagna intesa come scelta di una forma di vita. Il personaggio emerge, infatti, come un pioniere della geologia ma anche come un alpinista ante litteram per scopi scientifici, sulla scia di Horace-Bénédict de Saussure, curioso della natura del mondo, camminatore su impervi sentieri alpestri dove nessuno al suo tempo si era ancora spinto, dormendo sotto le stelle. Il saggio dello storico Enrico Rizzi (pp.37-60) ricostruisce la vita di Déodat de Dolomieu (1750-1801)."" -
Monti di Longarone. Val Tovanella. Cima dell'Albero. Caiàda. Pèlf. Spiz Galìna
Il libro valorizza i sentieri dimenticati e raccoglie le testimonianze, ormai sempre più rare, di coloro che hanno frequentato queste cime e queste valli. Il primo capitolo dedicato alla Val Tovanella ripropone uno scritto edito da tempo nella rivista Le Alpi Venete e corrisponde al più selvaggio tra gli ambienti trattati nel volume, ampliato con la descrizione delle aree vicine e meno impervie del Col Fasón e della Cima de l'Albero. Un altro capitolo interessa gli aspri versanti della Val Costa dei Nass, con la traversata de le Pale de la Cazéta da una parte e la lunga ricerca, coronata da successo, della Zengia de l'Adriano dall'altra. Si prosegue con una approfondita esplorazione del versante nord del Pèlf, la Montagna del Fontanón, e delle sue propaggini (Nervìlle e Zime de la Scala). Ampio spazio è dedicato alle cime che contornano la conca di Caiada: la dorsale Bécola-Cima Saline, le Crode de la Rachéta, le Zime e il Zimón de Caiada. La parte escursionistica-alpinistica si chiude con lo Spiz Galìna, il ""Pan di Zucchero"""" che domina il paese di Soverzene."" -
Dolomites
Questo volume intende proporre la regione dolomitica descritta e raccontata attraverso immagini suddivise in otto capitoli. -
Alexander Shiryaev. Master of Movement. Ediz. inglese
Esponente di spicco del Balletto Imperiale Russo di San Pietroburgo, Alexander Shiryaev (1867-1941), danzatore, maître de ballet e insegnante, considerava il cinema come il mezzo ideale per documentare il lavoro del coreografo. Acquistata una cinepresa 17,5 mm, fra il 1906 e il 1909 filmò i balletti del Teatro Mariinsky lasciandoci una serie di pellicole che costituiscono un'eccezionale testimonianza d'epoca. Pioniere solitario, egli sperimentò tecniche di animazione ancor oggi stupefacenti per maestria e perfezione. Eppure i film da lui realizzati sono stati ignorati per un secolo. Acquisiti nel 1995 da Victor Bocharov che li ha riuniti nel documentario del 2004 ""A Belated Premiere"""", nel 2008 sono stati proiettati tutti alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone. Questo libro, curato in prima persona dal direttore del festival David Robinson, unitamente a Bocharov e alla russista Birgit Beumers, è complementare alla retrospettiva pordenonese e propone, oltre a saggi e ricordi, anche la prima traduzione in inglese delle memorie dell'artista: rimaste inedite per decenni e pubblicate in russo pochi anni fa, sono un raro documento sul mondo del balletto imperiale all'inizio del '900."" -
Su printzipeddu
I pregi di questa traduzione: ordito sintattico semplice, naturalezza del lessico, indicazione precisa di differenze fra sinonimi, aggiunta in nota di spiegazioni dell'uso in parole di bassa frequenza, restauro di voci genuine che si contrappongono a italianismi presenti nell'uso comune, precisazioni grammaticali per strutture irregolari nel sistema nominale o verbale, e così via. -
«Ma io non vedevo quella luna». Breve antologia di Grazia Deledda
Quante volte capita di subire - o arrecare - ingiustizia; quante volte si avverte crollare inesorabilmente la speranza; quante volte ci si imbatte in un amore illusorio, fallace, fosco, o ci si interroga sulla ragione degli eventi, sul reale influsso della propria volontà o sull'esistenza di un'Altra volontà che si interseca con la nostra, cui ci si affida talvolta con grande fede, ed altre volte con timore; e quante volte si comprendono i reali pensieri e sentimenti dei propri genitori, vedendoli d'improvviso come esseri umani e cercando e trovando nel passato le radici del presente. Il viaggio fra le pagine di Grazia Deledda attraversa cinque temi: la giustizia, la speranza, l'amore nelle sue sfaccettature, la volontà, ed infine l'esser madri e padri e figli, e si addentra nell'animo umano che spesso assume tinte torve. I protagonisti dei suoi romanzi, come accade nella vita, non sempre vedono la luce, ma anche nell'oscurità più profonda brilla quella che per Grazia Deledda è la luna, pupilla d'oro nel cielo azzurro che pare l'occhio stesso di Dio, a significare che, anche nel buio più intenso vi sarà sempre, da qualche parte, una luce a rischiarare la strada. -
Da Mont''e 'Omu al Carso. Voci dalla Grande Guerra
La Grande Guerra raccontata attraverso frammenti di vita vissuta al fronte da parte degli ultimi. Coloro che la guerra la subirono, ma che combatterono con onore in nome di ideali spesso distanti dal loro sentire. Le ferite, la prigionia, la diserzione, segnarono indelebilmente la loro vita con il marchio di una tragedia epocale. Storie che fanno riflettere, affinché la memoria storica di quei tragici fatti, venga tramandata alle generazioni future. -
Il viaggio. Breve antologia di Grazia Deledda. Vol. 2
"Il viaggio. Breve antologia di Grazia Deledda"""", è un viaggio letterario nell'animo umano, attraverso quattro capitoli che riassumono e commentano quattro romanzi di Grazia Deledda concernenti quattro particolari viaggi, nei quali i protagonisti affrontano speranze, illusioni, errori, desideri, sentimenti profondi e spesso contrastanti, per approdare inesorabilmente alla conoscenza di se stessi, ed alla consapevolezza che la méta che raggiungiamo nei nostri innumerevoli viaggi è sempre diversa da quella che ci eravamo prefissati, con tanta sicurezza, in partenza: """"la vita segue il suo corso fluviale, inesorabile: vi sono tempi di calma e tempi torbidi, a cui nulla può mettere riparo, e invano si tenta di arginarla, di opporsi anche di traverso nella corrente per impedire che altri venga travolto"""". Quella stessa vita che spesso, """"sotto l'illusione delle cose più belle e ricche, nasconde le unghie inesorabili""""." -
Dures. Un'isola nell'isola
Sardegna 2037. Ottenuta l'indipendenza dall'Italia, e nel corso di una profonda crisi economica mondiale, l'isola è stata venduta ai cinesi. Tutto cambia. I nuovi residenti trasformano le attività turistiche sulle coste nell'epicentro dei loro traffici marittimi. Un crocevia commerciale che muta radicalmente il territorio e le sue abitudini. Ma non solo. Dopo aver preso il potere ed eletto il presidente, i nuovi residenti edificano una grande muraglia che divide il perimetro costiero della Sardegna dalle zone interne. Una distanza che radicalizza differenze, culture e bisogni. La Barbagia, infatti, presentata al resto del mondo come un pericoloso covo di briganti, sopperisce alla mancanza di controllo e di legge, ripristinando l'antico codice barbaricino e i segni della sua cultura millenaria. -
Janas s'incantu. Ediz. a caratteri grandi
"Janas s'incantu"""" è un libro dedicato ai bambini ma godibile anche per gli adulti. Vuole raccontare ai più piccoli chi siano le Janas attraverso una storia di fantasia ispirata alle leggende e ai racconti della tradizione orale della Sardegna. È proposto in formato cartaceo bifronte/bilingue, lingua italiana su un lato e lingua sarda sull'altro, nelle due macro varianti, campidanese e logudorese, è realizzato con font certificato Easyreader per favorire i dislessici e sarà disponibile anche nella versione multimediale grazie ad un QR-code, che permetterà di accedere all'audiolibro in lingua italiana, sarda campidanese, sarda logudorese e nei principali idiomi europei, così da favorire la fruizione anche ai non vedenti e contribuire alla promozione della cultura e lingua sarda all'estero. Il libro costituisce azione di progetto del Janas-Lab, finanziato dal Bando Culture-Lab 2018 indetto dalla Regione Autonoma della Sardegna, un progetto identitario finalizzato a valorizzare i beni culturali attraverso un connubio di arte e tecnologie di ultima generazione, dedicato alla Necropoli di Prunittu, il complesso nuragico e la mostra archeologica di Su Monte, nel Comune di Sorradile (OR)."