Sfoglia il Catalogo ibs040
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1701-1720 di 10000 Articoli:
-
Valigie senza spago
Storia di una emigrazione controcorrente. Il titolo parla chiaro: questa volta le valigie sono ""senza spago"""", e questo significa che, chi si muove, lo fa dalla parte del vincitore. Eppure Salvatore, il protagonista del romanzo, proviene dalla foltissima schiera dei perdenti: scuola dell'obbligo, carne da macello in mano ai caporali, manovale, muratore, aspirante capomastro. È solo più fortunato degli altri: suo padre gli ha lasciato in eredità, oltre a un fisico poderoso, un credito di riconoscenza che i debitori, maggiorenti perbene, pagano aiutandolo a scalare la vetta del successo. Una storia calabrese, solare e pulita, nonostante venga messa alla prova da quella parte di umanità, la peggiore, che regge occultamente le sorti del territorio in cui le vicende si svolgono, e funestata da morti violente e da lutti, retaggio di un passato che il protagonista e le persone che ama riescono, pur dolorosamente, a lasciarsi dietro le spalle."" -
Solengo
Questa è la storia che udii una sera dalla bocca di un vecchio, nella cantina del Grillo. Raccontava, a modo suo, cantilenando, un fatto realmente accaduto: la morte di un bracconiere indigeno e di un guardiacaccia forestiero che si erano sparati in un padule dei dintorni. -
Ricordi di rotaie nodi, linee, costruzioni e soppressioni in Italia dal 1839 ai giorni nostri
Il libro raccoglie sinteticamente le notizie di tutti quei collegamenti che nei due secoli passati hanno determinato la storia e lo sviluppo ferroviario della Nazione. -
Un mito di nome Nanda la Pivano. Una vita da road movie
Questa non è solo la storia della vita vera, la storia più vera del vero, di Fernanda Pivano detta Nanda. Questa è una provocazione, una sollecitazione, un'esortazione ad usare l'opera della Grande Pivano come una guida per viaggiatori del pensiero. -
Tra di noi, il mare
Una donna siciliana che ha vissuto la mancanza dell'amore della madre emigrata in America nel secondo dopoguerra italiano, cercherà di comprendere il senso di una scelta imposta dalle circostanze della vita. L'abbandono, la ricerca e la comprensione sono gli elementi che danno vita al romanzo, dove la realtà esce a intervalli regolari, prepotente e autentica. Romanzo ispirato a fatti realmente accaduti. -
Il gioco beffardo del destino
Andrea il protagonista della storia, sottovaluta il ricatto di cui è vittima da alcuni giorni, sottovaluta quei trafficanti di opere d'arte che lo pedinano, lo minacciano di morte. Un errore che non avrebbe dovuto commettere, trascura anche il potere che esercitano le stelle, la presunta ""sventura"""" che si portano dietro. Che cosa è accaduto ad Andrea quella notte durante il passaggio della cometa? Perché la Parma che gli si profila dinanzi non è più quella di pochi attimi prima? Perché casa sua è circondata da un nastro giallo della polizia? Il romanzo racconta la storia sconvolgente di Andrea, un uomo come tanti che ricalca i passi dei suoi simili che si trovano al posto sbagliato nel momento sbagliato. La pace e la tranquillità si sono dissipate coma la nebbia alle prime luci del mattino e il suo cammino disperato, lo porterà inevitabilmente incontro al suo destino."" -
Le radici dell'utopia. L'incompatibilità tra utopia e giudizio cristiano
L'utopia è un'idea innocua? Assolutamente no. Essa ha sempre generato sangue e non a caso. In questo libro si mettono in evidenza quelle che sono le radici filosofiche dell'idea di utopia. Ne viene fuori un risultato che pochi conoscono: l'utopia è strutturalmente antiumana. Per due motivi: il primo, perché si pone volutamente al di fuori dell'ordine naturale; il secondo, perché deve necessariamente poggiare su un vero e proprio delirio dell'immaginazione. Da qui un'incompatibilità irrisolvibile tra l'idea di utopia e la filosofia naturale e cristiana. Corrado Gnerre insegna Storia dell'Utopia in età moderna e contemporanea presso l'Università Europea di Roma. Collabora con riviste a tiratura nazionale e ha al suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui ""L'Incarnazione alla prova della Storia"""" (Udine 1999) e """"La religiosità orientale. Induismo e Buddismo a confronto con il Cristianesimo"""" (Roma 2003)."" -
Enigmi del fantastico
L'autore è noto a livello internazionale per i suoi studi sulla paura e sulla letteratura, ma la sua fama si è attestata saldamente con la realizzazione di un opus ambizioso, La paura e l'immaginario sociale nella letteratura. Non sfuggirà, anche al lettore più distratto, l'ampio respiro dell'analisi runciniana, a cui piace andare alla radici delle cose, ricostruendo con pazienza i percorsi meno noti del mutamento culturale, senza mai dare nulla per scontato, richiamando, anzi, costantemente aspetti, suggestioni e riferimenti al rapporto tra cultura e società. Questa attenzione meticolosa all'evoluzione del pensiero umano (e dei suoi riflessi sulla cultura, sull'immaginario, sul sociale) è frutto di un metodo sociologico-letterario a cui è sempre rimasto fedele. -
Mazzini
Giuseppe Mazzini ha rappresentato a lungo, con Garibaldi, un'icona mitica. Della loro partecipazione alla breve avventura della Repubblica romana, Arturo Carlo Jemolo celebrò la purezza e la virtù del primo e, assieme al sangue generoso dei molti prodi caduti sul Gianicolo, l'eroismo del secondo abbandonando alla ""dimenticanza tutto ciò che vi fu di meno saggio, non solo, ma d'imprevidente, di tumultuoso, di disordinato nel governo della repubblica, e dei non pochi eccessi che questa tollerò."""" La vera storia è invece, più che revisionista, iconoclasta perché nella ricerca della verità non arretra nemmeno di fronte alle statue del Pantheon. Del resto iconoclasta è anzitutto il tempo, che spoglia gli eroi delle loro virtù non appena vengono accantonati dallo stesso immaginario popolare che prima, e in altri contesti, li aveva osannati. Di questo oblio Giuseppe Mazzini è una delle vittime più illustri."" -
I gesuiti e la rivoluzione italiana nel 1848
Questo saggio offre uno scorcio chiarificatore sulla vicenda di molti religiosi della Compagnia di Gesù che, nell'Italia infiammata dalla Rivoluzione europea del 1848, furono messi al bando e costretti a defatiganti esili a causa dei moti risorgimentali dello stesso anno. Propellente ideologico innescato contro i Gesuiti furono soprattutto i corrosivi pamphlet di Vincenzo Gioberti, che li accusava di costituire ""uno dei principali ostacoli al riscatto d'Italia"""". Al contrario, furono invece perseguitati e costretti a lasciare il paese insigni studiosi appartenenti alla Compagnia, molto apprezzati all'estero (dove poterono infatti trovare rifugio e continuare le loro attività), come i padri Francesco de Vico e Angelo Secchi considerati ancor oggi pionieri dell'astrofisica, i teologi Giovanni Perrone e Johann Baptist Franzelin, e infine il filosofo Luigi Taparelli d'Azeglio i cui studi sul diritto naturale e sui rapporti fra società civile e Stato (questi ultimi per molti aspetti anticipatori dell'attuale dibattito sul """"principio di sussidiarietà"""") rappresentano pietre miliari nel pensiero cattolico contemporaneo."" -
Sconcerto italiano. Diario di un paese impossibile
Un punto di vista eterodosso, lucido e tagliente, sulla realtà di un Paese, il nostro, che immiserisce nei suoi vizi sempiterni. ""Sconcerto italiano"""" ripercorre, con vena appassionata, la nostra storia recente e ne coglie il legame inscindibile con le tormentate vicende del Novecento. Lungo il filo delle pagine, in un tessuto fitto di rimandi culturali e di battute fulminanti, s'incontrano Montanelli e Sciascia, Craxi e Marinetti, Berlusconi e Mishima, no global e sciurette in bicicletta. Niente e nessuno è come sembra, la Patria non è morta l'8 settembre ma nel '68, e gli orfani di un'ideologia oscurantista che si diceva umanitaria marciano al fianco di banche e Confindustria. Con questo pamphlet irriverente, che non rispetta convenienze di bottega e di sacrestia, Besana è riuscito nell'impresa d'essere indigesto ugualmente alla sinistra e alla destra. È un uomo in rivolta, per usare le parole di Camus, e, com'erano Malaparte e Prezzolini, un innamorato deluso dell'Italia."" -
La collina dei fuochi fatui
L'autore racconta l'oscura tragedia che ha visto come protagonisti dodicimila ragazzi del nostro regio esercito, i ""figli di mamma"""" della Divisione Acqui del generale Antonio Gandin stanziata sull'isola di Cefalonia in Grecia. Era il mese di settembre del 1943 quando si doveva decidere se cedere le armi ai tedeschi o """"resistere"""" per onorare la Patria: prevalse l'idea che """"sull'arma si cade ma non si cede"""", e così avvenne. Un reportage sul nostro passato, un'utile retrospettiva per mettere a fuoco un avvenimento che attende ancora di definire il proprio ruolo nella storia di quegli anni, ma anche la vicenda personale e umana di Salvatore Di Rado, ancora troppo giovane per morire, forse l'unico """"superstite fucilato"""" della seconda guerra mondiale, testimone della propria odissea illuminata da un imprevisto amore tormentato, da un'amicizia che si consolida giorno dopo giorno e dalla visione di luoghi incantati."" -
Ed è subito blog. Identità e narrazioni nella rete
L'intento di questo libro consiste nel cercare di descrivere e di comprendere il fenomeno blog partendo dai concetti di identità e di narrazione. Tale fenomeno di massa, seppur alimentato nella solitudine delle postazioni dei personal computer, esprime il bisogno di praticare attraverso il racconto le faticose attività di costruzione e di decostruzione del sé intessendo nella rete una variegata trama di relazioni sociali. Per certi aspetti sembrerebbe un modo proattivo di dare una risposta solitaria e nello stesso tempo corale alle ricorrenti domande esistenziali che ciascuno di noi si pone. -
La follia in scena
Forme di emancipazione dal logocentrismo, l'arte e la riflessione estetica sempre più si accreditano come espressioni di libertà del senso e di fabulizzazione della verità. E in quanto tali s'impegnano a mettere in luce il lato infondato del logos, abilitando in qualche modo la ""follia"""" che lo costituisce. Traendo spunto da una commedia di Eduardo nella quale il protagonista pazzo si trova spaesato nella quotidianità """"sana"""" dell'arte, dei doppi sensi, delle metafore, La follia in scena prende alla lettera la pretesa """"folle"""" dell'estetizzazione della verità e tenta di confrontarla con la follia effettiva, quella incarnata appunto nei pazzi. Allora, però, emerge una precisa differenza tra follia con e senza le virgolette: divaricazione tra una visione poetica e riflessiva che resta utilmente all'interno dei codici logici e realistici, sia pure per relativizzarli, e una pratica esistenziale che sconvolge il logos nell'assenza di una coscienza riflessiva e di finalità derealizzanti. Ed è proprio con questa assenza che va cercato il confronto."" -
Èmile Zola. Scrittore sperimentale. per la ricostruzione di una poetica della modernità
La statura intellettuale e letteraria di Émile Zola (Parigi, 1840-1902) non avrebbe bisogno di particolari presentazioni. Padre della corrente letteraria del Naturalismo e autore di una lunga serie di romanzi (solo il ciclo dedicato alle vicende umane e sociali dei Rougon-Macquart occupa uno scaffale di ben venti volumi), Zola è stato una personalità eminente nelle lettere e nella cultura francese del secondo Ottocento. Tuttavia la sua figura è più nota oggi per l'intransigente partecipazione all'affaire Dreyfus (è celebre il suo articolo ""J'accuse!"""" che riaprì il caso giudiziario relativo all'ufficiale francese accusato ingiustamente di spionaggio) che per il suo contributo alla ridefinizione del romanzo moderno. L'obiettivo di questo libro è, invece, quello di cercare di illustrarne la poetica per temi scelti attraverso una serie di analisi relative alle sue opere principali per verificarne testualmente l'attualità."" -
Fregati dalla storia
Questo volume include dozzine di piccole storie che la storia con la maiuscola dà per sottintese, ma che in realtà non si conoscono affatto o si conoscono in modo approssimativo. Alcuni di questi brani sono stati pubblicati in precedenti volumi, altri come articoli giornalistici, la maggior parte invece vedono in questa sede la luce per la prima volta. Si tratta di vicende minime, dettagli, sfumature o di fatti poco noti e in qualche caso addirittura colpevolmente ignorati dalla storia ufficiale, quella ""politicamente corretta"""". Storia e geografia si intrecciano alle biografie di personaggi della cultura o della politica colti nella loro quotidianità diventando così più """"umani"""". Luoghi, religioni, cimiteri, simboli, superstizioni, curiosità, riti, mestieri e tragedie ignorate: una miniera di notizie derivate dallo studio di attenti specialisti che nel corso dei decenni hanno consegnato al sapere e alla cultura il frutto delle loro ricerche. Vicende a volte """"piccole"""" che risultano estremamente utili per comprendere ancor meglio il clima culturale di un periodo o lo spirito di un'epoca."" -
La politica coloniale del Regno d'Italia (1882-1922)
Italia ""potenza"""" imperialista in Africa. Con questo breve saggio, Marco Iacona indaga le vicende fallimentari della politica coloniale italiana nel periodo liberaldemocratico, dal 1882 al 1922, cioè dall'acquisizione della baia di Assab sulla costa meridionale del Mar Rosso (inizio di una lunga e complessa vicenda coloniale), alle origini dell'era fascista. Le scelte e dei governi sottoposti alla guida di Francesco Crispi e di quelli presieduti da Giovanni Giolitti, nei modi, tuttavia, non si paleseranno affatto diverse rispetto alle opzioni del ventennio fascista. Uno dei giudizi finali di una vicenda che non ha mai smesso di far notizia, sarà infatti quello di un'Italia liberale che, in Africa, farà proprie le stesse opere di """"convincimento"""" di una sorella fascista che, non troppo tardi, avrebbe occupato un posto che riteneva il """"proprio"""". Così gli annunci mussoliniani del 5 maggio del 1936, relativo alla cessazione della guerra d'Etiopia e quello successivo del 9 maggio, proclamazione dell'impero """"sui colli fatali di Roma"""", non faranno altro che """"consacrare"""" una vicenda di lacrime, sangue e sudore, di fatto lunga più di mezzo secolo."" -
Breviario di italiano. 18 punti per salvare la nostra lingua
L'italiano ha rappresentato, e seguita a rappresentare, il cemento unitario del Paese. Ne era ben conscio Vincenzo Monti, quando scriveva: ""La lingua è l'unico legame di unione che l'impeto dei secoli e della fortuna, né i nostri errori medesimi non hanno ancor potuto disciogliere: l'unico tratto di fisionomia che ci conservi l'aspetto d'una ancor viva e sana famiglia."""" Ma in questi ultimi anni la nostra lingua ha risentito in modo evidente della nuova congiuntura storica. Da un lato la globalizzazione e dall'altro il regionalismo ne hanno messo a dura prova la tenuta. La latitanza delle classi dirigenti e l'indifferenza di molti italiani hanno fatto il resto. Alcuni dicono che bisogna lasciare la lingua al suo corso. Ma in realtà, apertamente o no, le decisioni linguistiche sono prese comunque e dovunque, nel mondo politico, in quello economico e nei media, per contribuire ad una migliore comprensione fra i cittadini o, al contrario, per dividerli. L'alternativa non è tra intervento e non intervento, ma tra una politica dichiarata (overt policy) ed una non dichiarata (covert policy)."" -
Per una storia religiosa del Sannio
Questo volume descrive nelle linee essenziali la storia civile, religiosa, ed ecclesiastica del territorio di Benevento. Ovviamente non presume di esaurire l'argomento che è assai vasto e profondo ma soltanto di offrire un orientamento per chi desidera approfondire specifici spazi culturali. In particolare il testo si rivolge a quanti amano la regione del Sannio in tutti gli aspetti che il racconto del passato riesce a suggerire alle nuove generazioni. Il tutto con la visione, in tempi non lontani, di quel pastore che si compiaceva di definire la sua diocesi alla stregua di un'autentica ""terra di santi""""."" -
La scatola di Eliana
Riuscire a cambiare pelle, ad abbandonare quella troppo stretta dell'adolescente per entrare nel mondo degli adulti è un processo impegnativo, per alcuni più che per altri. La morte della madre è per Eliana il doloroso punto di partenza, la crepa profonda che permette al bruco di diventare farfalla. Tra Roma e il peso della storia e il cielo libero d'Australia, il percorso di Eliana è un tuffo a capofitto. Entra dentro di sé, cerca nel proprio fondo, trova collocazione alle sue paure, si lascia spingere verso l'esterno, dove si lascia condurre dalla sua fisicità ad allungare la mano per toccare la vita. L'esperienza a misura d'adolescente le fa scoprire una dimensione tangibile, fatta di carne e di sensazioni, non solo di pensiero. La porta finalmente si apre ed Eliana è pronta a provare a volare. Scrittura metaforica dall'intensità incalzante, la storia dei primi passi della protagonista, a cui fa da sfondo il mistero che si nasconde dietro gli eventi e le scelte di ogni vita.