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Il tempo non matura l'uomo
L'arte e, nello specifico, l'arte della poesia, come ogni attività creativa, svolge, tra le altre, una funzione riparativa nei confronti degli oggetti, interni ed esterni, e delle parti di sé danneggiate. La creatività poetica, dunque, ripara: ripara i legami e le parti di sé rotte dall'esperienza. -
Gershom
Gershom, il protagonista, si racconta a Mat suo interlocutore, confessore e depositario della memoria che renderà romanzo la sua cronaca. La vicenda ha luogo nel presente e rispetta le unità aristoteliche, ma esplode, nella narrazione di Gershom, fino a raggiungere luoghi ed epoche diverse, sempre con la precisa coscienza del hic et nunc, dove l'epilogo fatale, previsto e destabilizzante, attende i personaggi e i fruitori dell'opera. -
Un lombardo nel pallone
"Un lombardo nel pallone"""" è l'autobiografia di Gianni Brera, raccolta da Piero Mazzarella Jr. e portata in scena dal padre Piero, celeberrimo attore e grande amico e compagno di bevute di Gianni. Accompagnano questo testo due atti unici radiofonici, """"Il licenziamento di Adamo"""" e """"Don Giovanni alla svolta"""" e la commedia """"Mille e non più mille"""", andata in onda sul terzo programma RAI con Franco Parenti nel ruolo principale." -
Trame per 5 giornate 1848-2006
Quattro atti unici scritti da quattro autori diversissimi tra loro per un esperimento che ha origine nella volontà di ricordare quel forte legame che unisce il nostro passato, pubblico e privato, con il nostro presente. -
Intelligente imperfetto
"Questi versi si levano impercettibilmente, sussurranti. Prendono forma a poco a poco. In silenzio, a gattoni. Camminano, si siedono, corrono. Talvolta inciampano, causando strascichi melodici che sorprendono per i colori del linguaggio, per la ricchezza dello spirito. Queste poesie sono autentiche coccole verbali, gocce di spirito saturo, palpiti intermittenti.""""" -
La casa degli zii e altri racconti
Quattordici racconti che affrontano vari temi, tra i quali il rapporto di difficile convivenza tra la famiglia di un ragazzo e quella di alcuni parenti benestanti, l'atteggiamento di genitori incolti di fronte alla laurea del figlio, la meraviglia per i materiali usati da un pittore d'avanguardia, gli intrighi amorosi di un uomo in carriera, la doppia vita di un ex funzionario di banca, un caso di follia due: la madre e il figlio, il terribile segreto di uno scienziato che nella sperimentazione si è spinto ogni limite. Le varie storie, scrive Giuseppe Bonura nella prefazione, ""sono sempre osservate con gli occhi dello stupore e con una prosa concreta ed essenziale""""."" -
La ragazza di Copacabana
Incontrare la persona giusta in un momento ed in un luogo sbagliati è forse il più beffardo segno del destino. Alfredo, il personaggio di questo romanzo, cerca di porre rimedio alla sorte avversa con una recherche che subito però risulta essere confusa e nata sotto una cattiva stella, destinata al fallimento fin dall'inizio. Sullo sfondo, la Rio vivace e dissoluta di Copacabana e una Milano che a paragone pare angusta e provinciale. -
Di' grazie alla signora! Educazione di un figlio della lupa al Giambellino
La malattia senile del giornalismo è l'autobiografismo, ha detto Enzo Biagi, e questo quaderno, un passatempo autoerotico come ogni diario retrospettivo, è stato annotato appunto nella stagione infeconda in cui si dimenticano i nomi e gli ombrelli. Mi ritrovo, insomma, a sottrarre le dita all'artrite intrecciando questo cestello di giunchi nell'età che induce persino i vescovi a dimettersi; del resto, come scriveva la nonagenaria Lalla Romano, si ritorna sempre nel luogo dal quale non si è mai partiti. -
Dove non si tocca
Nel prendere possesso dell'appartamento lasciatogli in eredità, Matteo, ultraquarantenne, trova una lettera d'amore indirizzata al padre recentemente scomparso, scritta da una donna che non era sua madre. Decide, perciò, di mettersi sulle tracce di quella storia segreta, che ha come sfondo la Trieste del '56 e la coeva rivoluzione ungherese. In questo viaggio il protagonista mette in discussione l'immagine paterna, quella di un uomo monolitico, apparentemente incapace di mostrare partecipazione emotiva. Matteo, privato delle sue sponde morali, si troverà a fare i conti anche con l'Eros, soffocato dall'abitudine e dall'accidia. -
Da Grosseto a Milano. La vita breve di Luciano Bianciardi
Luciano Bianciardi nasce a Grosseto il 14 dicembre 1922. Si laurea alla Normale di Pisa. Tornato a Grosseto si sposa, ma pochi anni dopo il matrimonio, Bianciardi lascia la moglie e i due figli per trasferirsi a Milano dove viene assunto come redattore dalla Feltrinelli. Da qui esce poco tempo dopo, con in tasca la patente di traduttore e da quel momento il lavoro di ""ribaltatura"""", come lui stesso lo definisce, non gli mancherà. Maria, la donna conosciuta qualche tempo prima a Livorno, che gli rimarrà accanto per oltre quindici anni e che, oltre ai due avuti dalla moglie, gli darà un terzo figlio, sarà lo stimolo che lo sosterrà fino al momento in cui lei stessa deciderà di cambiare vita, abbandonandolo. In quel momento tragico della sua tormentata esistenza, Bianciardi vedrà profilarsi nitidamente il capolinea della propria vita e, corroborato e sostenuto dall'alcol, si incamminerà verso la fine. Morirà a Milano nel novembre del 1971, ma, prima dell'inevitabile traguardo, lascerà nove romanzi -tra cui La vita agra, il suo capolavoromigliaia di articoli giornalistici, decine di racconti e numerose traduzioni magistrali tra cui brillano i Tropici di Henry Miller."" -
Alloggio vista mare e altri racconti
In questa raccolta vengono proposti un romanzo breve e diversi racconti, tutti con distinte ambientazioni, tutti con un filo comune: il mero piacere della lettura con sollecitazioni spontanee di attrazione e astrazione. L'interesse dell'autrice, la sua personalità di artista e la sua stessa natura, tendono a vivisezionare gli aspetti esistenziali dell'uomo comune. -
Angelo pazzo e altri racconti
L'autrice mette in scena un mondo spezzato, frantumato: ambienti, eventi, persone, sentimenti si presentano come schegge indipendenti le une dalle altre, frammenti di realtà che hanno perso il loro legame con l'insieme da cui pure provengono; dietro una realtà durissima - nel suo essere dissociata corre però un senso di commozione, come l'eco di una felicità perduta non dimenticata, come una speranza disarmata che, pur debolmente, sostiene che la vita potrebbe anche non essere così. -
L' imitatore di storie. Finzioni di vicendevoli umori
L'imitatore di voci di Bernhard sapeva che, a forza di imitare voci altrui, non aveva più una voce propria. Il mio vecchio imitatore di storie riteneva inutile far finta di raccontare la sua storia quando sapeva già che tanti altri l'avevano raccontata in tanti modi. Avrebbe potuto raccontarla solo se avesse saputo trovare realmente un nuovo stile di narrazione. Nella sua personale impossibilità, si accontentava del possibile. -
Ossimori esistenziali (i piccoli casi della vita sono grandi casini)
Le ministorie carusiane si possono prendere ciascuna a sé o montare in un narrato unico di micro vicende, si possono leggere in progressione o in retromarcia, secondo lo stile del crostaceo amico gambero. Paiono qualcosa tra la bugia attendibile e la verità con il naso lungo di Pinocchio. Pure, la scrittura godibile, la risatina fra i denti, il groppo alla gola che alle volte ci prende ineliminabile, durante la lettura, rappresentano i termometri per descriverci la febbricola di questa nostra realtà, che non riesce mai a sfebbrarsi completamente, risanandosi, o a dar luogo almeno a un decisivo febbrone da cavalli. Carusi, sornione, con la grattugia della sua cordiale scrittura, ci prepara tante porzioncine che insaporiscono le vicende orarie della nostra malincerta metropolitanità. -
Zizì Caterina
"(...) Non è stato facile rimettere in ordine i ricordi. Non ho mai avuto una buona memoria e adesso, a quasi settant'anni, va ancora peggio. Comunque, i fatti raccontati accaddero in questo paese, durante, più o meno, i cinquant'anni che seguirono l'inIzio del Novecento. Per alcune circostanze, persone e avvenimenti qui descritti, del paese preferisco tacere il nome. Dico soltanto che esso si trova nella terra di Capitanata, l'antica Daunia, in Puglia..."""" dalla Premessa di Ninetta." -
L' ultimo fiore
La storia narrata racconta la passione della protagonista per un uomo, che nulla le promette se non qualche sporadica ora d'amore. Ma la donna non riesce ad arginare il sentimento che la travolge e la obbliga a modificare radicalmente la sua esistenza. L'impeto della passione l'accompagna quotidianamente in un'esaltazione continua, come una ossessione capace si condizionare ogni pensiero ed azione. La natura, nel dipanarsi dei mesi, è la muta testimone di questa vicenda, dalla quale emerge prepotente un'assoluta solitudine, sino ad una totale chiusura esterna, che condurrà la protagonista, ormai consapevole e determinata, a respingere con violenza l'ultimo fiore. -
Getsemani. Scene da una rappresentazione profana
Chi era Gesù? Forse Giuda di Gàmala, detto il Galileo? Se fosse così, sarebbe nato nel 43 a.E.V. e morto sulla croce durante il censimento di Quirino, nel 6 E.V. E se non fosse morto? Quel sepolcro vuoto di cui tanto si parla avrebbe un altro significato. E l'altro Giuda, l'ischar, il sicario, fu un traditore, come vuole la tradizione, o lo strumento di un'autodenuncia, da parte di un Rabbi, capo del movimento zelota, allo scopo di evitare una carneficina, simile a quella compiuta da Varo dieci anni prima? Gesù di Nazareth... e se non si fosse chiamato Gesù ma Giovanni, figlio dello stesso Giuda Galileo, come sostengono alcuni? E se non fosse stato di Nazareth (perché pare che la città, a quei tempi non esistesse), ma semplicemente un nazireo come lo furono David e Sansone? E se, come affermano in Kashmeer, fosse stato quell'Issa sepolto a Srinagar? E se... -
Uova di matrigna. Storie di cavoli amari e uova strapazzate
Questo libro è dedicato alle matrigne. A tutte le donne, insomma, che vivono con mariti o compagni usati, di seconda mano, ma con prole fresca di giornata. Matrigne che hanno la foto della moglie precedente sul comò, come una civetta, anzi tre. Che devono confrontarsi con Ambarabà, Ciccì,e Coccò, i figli nati dai matrimoni precedenti. Che, per spiegare chi sono, devono scalare un albero genealogico alto come un baobab. Matrigne che, la mela avvelenata, alla fine se la mangiano loro. Eppure, ce la si può fare. Parola di matrigna. -
Basta cose
Poesia come parole che arrivano inattese e che non sono programmabili. Come via poi faticosamente costruita ed elaborata per tentare un dialogo interiore che colleghi i conflitti attuali alle ragioni personali, tutte, di chi queste parole accoglie e dà sulla carta. In questi testi le tracce dell'esperienza personale, ambientata fra storia e memoria, si legano al triste fascino della pena che opprime il segno biologico e del ""frastuono morale"""" che ferisce ogni percorso umano."" -
La morte del pianeta terra
In questo saggio, l'autore esamina lo stato di salute della Terra, indicando i mali che l'affliggono e che rischiano di portarla verso l'autodistruzione. Attraverso un'indagine che parte da lontano -e precisamente da Malthus e dalle sue previsioni, che risalgono agli inizi dell'800- fino alle attuali teorie scientifiche -che sembrano avvalorare quelle previsioni e, addirittura, aggravarle- l'autore evidenzia quei mali e li fa derivare dalla sovrappopolazione. Dall'incremento demografico, infatti, dipendono l'eccesso di tecnologia, l'inquinamento, la povertà della gran parte del Sud del mondo e, soprattutto, l'effetto-serra che determinerà, se non verranno drasticamente abbattute le emissioni di gas nocivi, la morte del Pianeta per eccessivo riscaldamento. Torna pertanto d'attualità un vecchio tema, troppo a lungo trascurato e ""messo all'indice"""" dai benpensanti e dal moralismo di tipo confessionale: il controllo delle nascite, unico mezzo per porre un freno alla sovrappopolazione, madre di tutti i problemi che affliggono l'umanità.""