Sfoglia il Catalogo ibs041
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 261-280 di 10000 Articoli:
-
Viterbo e i Giubilei del Rinascimento (1450-1550). Storia, personaggi, opere
Nel presente volume, Simonetta Valtieri traccia i profili dei papi che hanno indetto i giubilei e i loro rapporti con Viterbo, approfondendo le conseguenze del giubileo di Nicolò V, che segna lo sviluppo del culto di Santa Rosa e coincide con l'arrivo a Viterbo del nuovo linguaggio rinascimentale attraverso opere di importanti artisti toscani operanti per il papa, come Benozzo Gozzoli e Bernardo Rossellino. Enzo Bentivoglio tratta della promozione di Sisto IV nei lavori di due opere significative - il palazzo del Governatore e il Santuario della Quercia - e approfondisce il profilo di Paolo III Farnese, di origine viterbese, che indice l'ultimo dei giubilei esaminati, leggendo attraverso la sua figura l'ascesa e il tramonto della cultura rinascimentale. Salvatore Enrico Anselmi, nell'individuare gli interventi urbanistici e architettonici a Viterbo in vista del giubileo di Sisto IV, analizza la pala del Salvator Mundi del Duomo di Viterbo. Daniela Gallavotti Cavallero contestualizza nel periodo critico per la Chiesa, seguito alla Riforma luterana e alla disfatta imposta dai Turchi, il dipinto della Flagellazione di Cristo di Sebastiano del Piombo, commissionato nel 1525. -
Risveglio graduale, risveglio immediato. Commentari al sutra della piattaforma del maestro Eno
La pratica dello zen insegnata dal maestro Eno è l'uguaglianza del raccoglimento e della saggezza, cioè della concentrazione e dell'osservazione. Con la concentrazione, si impara a lasciare andare i pensieri, ad abbandonare tutto ciò che ingombra lo spirito. L'osservazione, è vedere con chiarezza che il nostro corpo, le sensazioni, le percezioni, i pensieri, pur esistendo, si manifestano attimo per attimo, totalmente impermanenti e inafferrabili. Con questo modo di praticare, Eno diceva che i Buddha di tutti i tempi appaiono e trasformano tutte le cause di sofferenza, tutti i veleni in occasioni di risveglio e di pratica della Via. È uno dei punti sviluppati nel Sutra della Piattaforma, in cui il maestro Eno - Hui Neng in cinese - invita i suoi discepoli a restare vigili, a lasciare che zazen faccia chiarezza nella nostra vita, facendo il voto di armonizzarci con ciò che lo zen ci insegna, cioè di essere guidati dallo zazen. -
Gli appunti di Pasqualino dalla Regia Nave «Liguria», 1903
Le pagine di questo libro non contengono notazioni estrapolate dal diario del solito militare in vena di narrare se stesso ai posteri. Pasqualino Ventura, marinaio volontario sull'incrociatore corazzato di 3a classe ""Liguria"""" partendo da La Spezia, nell'agosto 1903, per una lunga campagna navale dell'unità attraverso i mari del mondo, era giovane, illetterato, ingenuo e povero. Aveva però quattro cose con sé ed è grazie a queste che oggi, io, posso parlare di lui: due quaderni a righe, con la copertina nera, come si usava una volta, un'asticciola con pennino e una boccetta di inchiostro nero a base tannica. Con questi semplici oggetti, il marinaio Pasqualino ha lasciato, a se stesso prima che ad altri, una testimonianza di valore inestimabile su fatti, atti, momenti e situazioni che solo uno spirito eletto poteva regalarci."" -
Martin Lutero. Atti del Convegno internazionale nel quinto centenario della nascita (1483-1983)
Gli anni in cui visse Martin Lutero (1483-1546) corrispondono a un periodo straordinariamente ricco di avvenimenti e personaggi che esercitarono un influsso di grandissimo rilievo sulla vita culturale, sociale e religiosa dei secoli a venire, fino ai nostri giorni. Furono contemporanei di Lutero: Girolamo Savonarola, Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci, Erasmo da Rotterdam. Nel 1492 Cristoforo Colombo scopre l'America e sulla sede di Pietro si succedono - tra gli altri - Alessandro VI Borgia, Giulio II della Rovere, Leone X Medici, Paolo III Farnese. Nel 1506 inizia la ricostruzione della Basilica di San Pietro e nel 1520 Magellano intraprende il primo viaggio intorno al mondo. Nel 1534, con Enrico VIII, si assiste allo Scisma della Chiesa Anglicana e Ignazio di Loyola fonda l'ordine dei Gesuiti. Infine, proprio un anno prima della morte di Martin Lutero, nel 1545, si apre il Concilio di Trento con cui inizia la Controriforma, risposta alla celebre affissione delle 95 ""Tesi"""" del frate agostiniano. In occasione della significativa cadenza di 500 anni da quel 1517, si ripropongono in questo volume le pagine degli Atti del convegno internazionale dedicato a Lutero nel 1983."" -
La famiglia Ciarrocca a Santo Stefano di Sessanio tra storia e ricordi
Nel presente volume l'autore ripercorre la storia della propria famiglia e dei suoi stretti rapporti con il paese di Santo Stefano di Sessanio, nell'alta montagna aquilana, con la speranza che tale ""microstoria"""" intrecciata con quella del piccolo centro medievale possa stimolare ulteriori riflessioni circa gli accadimenti economico-sociali che qui si sono dipanati nel corso del tempo: dalla transumanza alle leggi murattiane di respiro illuminista fino al fenomeno dell'inurbamento. La speranza è quella di far rivivere e meglio comprendere le opportunità, le tendenze e i valori che hanno segnato l'intero Meridione, augurandosi appunto di poter indurre nei lettori un processo di riscoperta delle proprie origini e del proprio territorio."" -
I progetti del «Tempio di Santa Rosa» a Viterbo di Arnaldo Foschini (1908, 1967)
La pubblicazione di un inedito corpus di disegni redatti nel 1967 dall'architetto Arnaldo Foschini - vincitore nel 1908 del concorso bandito per ""l'ampliamento, la sistemazione e la decorazione del tempio di Santa Rosa in Viterbo"""" e desideroso di completare il suo progetto rimasto incompiuto - è stata l'occasione per ripercorrere le vicende che hanno condotto alla completa trasformazione dell'antica chiesa, a partire dalla ricostruzione operata dal Federici, esibendo nella loro interezza anche gli elaborati presentati al concorso."" -
Ruderi & vegetazione. Questioni di restauro
Il fascino del rudere colonizzato dalle piante spontanee è parte della cultura occidentale. L'Italia è il paese dove questa suggestione prende forma grazie alla sua storia complessa, ma non mancano esempi in altre culture. In diverso modo architetti, conservatori, storici e filosofi hanno riflettuto sulle reciproche relazioni tra ruderi e vegetazione, a fronte di molteplici luoghi archeologici e siti abbandonati dove l'intreccio tra le due componenti si sviluppa naturalmente e velocemente, se non gestito, a favore dei dinamismi naturali. A un panorama generale sul tema fanno da contrappunto, oltre all'esperienza maturata nel corso dei restauri della cinta muraria di Ninfa, testimonianze di esperienze pratiche e multidisciplinari, sviluppate nel resto volume per proporre spunti utili a definire metodologie condivise di approccio al progetto di luoghi archeologici e allo stato di rudere. -
Vespignani a Viterbo. Il Teatro dell'Unione e le opere progettate nel viterbese dall'architetto Virginio Vespignani
Dopo una nota introduttiva di Francesco Moschini, Segretario Generale dell'Accademia di San Luca di cui Vespignani fu Presidente, Vincenzo Fontana inquadra l'attività dell'architetto nel panorama storico-artistico di metà Ottocento, Clementina Barucci ne illustra le opere realizzate a Viterbo e nella provincia e, infine, Enzo Bentivoglio ripercorre l'iter della realizzazione del Teatro dell'Unione attraverso gli atti formali attestati da quasi 300 lettere, conservate presso la Biblioteca Comunale degli Ardenti di Viterbo, che ben evidenziano le problematiche quotidiane del cantiere nei rapporti con la committenza, con la ditta appaltante e con le maestranze a cui Vespignani fornisce costantemente indicazioni dal punto di vista sia tecnico che estetico. Dalle lettere viene così delineato un quadro che fa emergere le molte difficoltà, oltremodo attuali, che possono insorgere nell'esecuzione di un'opera pubblica. -
Un anno a Rovere (1943-1944)
In questo volume è racchiusa la piccola grande storia di una famiglia ebrea che, fuggita da Roma una settimana dopo l'8 settembre 1943, si ritrova per dieci lunghi, gelidi mesi in un paesino sperduto tra le montagne abruzzesi, condividendo con la gente del luogo le paure e le difficoltà di un inverno reso ancor più duro dalla convivenza forzata con le truppe degli occupanti tedeschi e dai mitragliamenti degli aerei alleati. L'autore mescola sapientemente i ricordi personali con le pagine di un diario infantile e con le lettere che i genitori inviarono dopo la liberazione ai parenti sparsi per il mondo. Quella raccontata è un'avventura finita complessivamente bene, dalla quale emerge il rapporto difficile e intenso tra i membri di una borghesia cittadina, un borgo di contadini e dei soldati che combattono a malincuore un guerra che considerano ormai perduta. Un rapporto che ha indubbiamente segnato la vita di tutti i protagonisti, per i quali ha rappresentato un importante momento di crescita che ha lasciato un ricordo indelebile. Il libro è arricchito dalle fotografie dell'epoca di Vito Camiz e dai disegni che il piccolo Paolo fece nel suo diario. -
Le 280 lettere di Virginio Vespignani per la costruzione del Teatro dell'Unione di Viterbo
Il presente volume contiene il corpus della corrispondenza di Virginio Vespignani con gli esponenti della ""Società Teatrale per la costruzione del Nuovo Teatro dell'Unione"""", conservata in Viterbo presso la Biblioteca Comunale degli Ardenti. Tali documenti, inerenti a un arco temporale che va dal 28 marzo 1846 al 15 settembre 1855, permettono di ripercorrere le fasi salienti della realizzazione del teatro. Nel dettaglio, al numero predominante delle lettere autografe di Vespignani si aggiungono quelle scritte per suo conto dal collaboratore di studio Alessandro Viviani e dall'assistente alla costruzione del Teatro Giacomo Barchiesi. Molte di queste missive, per come risultano redatte, esprimono lo stato d'animo e di salute dello stesso Vespignani nonché il differente atteggiamento con cui l'architetto si rivolge a questo o a quel destinatario a seconda delle circostanze. Nel lungo arco temporale in cui si dipanano i suddetti scambi epistolari, è possibile percepire il modo in cui si innescarono e si svolsero i rapporti tra un architetto """"conte"""" e gli esponenti aristocratici e colti della società viterbese - e non solo - nella metà dell'Ottocento, in pieno Risorgimento. Le lettere sono state scritte a (e ricevute da) Antonio Calandrelli, Guido Caposavi, Cesare Pocci e altri."" -
Il restauro delle Scuderie papali di Giulio II a Viterbo. La «resurrezione» di un'architettura bramantesca
Bramante, chiamato da papa Giulio II a ristrutturare la Rocca Albornoz di Viterbo, divenuta residenza pontificia, effettua una radicale modifica del complesso, dotandolo di Scuderie monumentali, esterne ma vicine al palazzo, addossate alle mura urbane. Dopo i bombardamenti del 1944, il crollo della copertura e delle volte a crociera, poggianti su 24 colonne in peperino alte quasi cinque metri, non più visibili, aveva condotto all'abbandono e al progressivo degrado della struttura. I circa tre metri di rovine coperte da piante infestanti nel suo spazio interno, racchiuso dalle mura in parte crollate, avevano occultato ogni valenza architettonica. È stata la ricerca storica a innescarne il salvataggio indicando inoltre le linee progettuali del restauro effettuato. La scelta progettuale nel restauro attuato è stata condizionata dalla grande quantità di materiale autentico a disposizione, rinvenuto tra le macerie, che ha consentito così la ""resurrezione"""" di un monumento di indiscusso valore storico."" -
Bruno Zevi 1918-2018. La storia dell'architettura per gli architetti
Nel presente volume, che si propone di celebrare i cento anni dalla nascita di Bruno Zevi, i due autori intrecciano i propri ricordi personali del rapporto avuto con l'ineguagliabile maestro, prima da discenti poi da docenti. Enzo Bentivoglio ne traccia il profilo sulla base della propria esperienza e ripropone l'intervista ""immaginaria"""" a Francesco Milizia, con il testo """"di spalla"""" di Zevi, pubblicata nel 1976 nella rivista, da lui diretta, «L'architettura. Cronache e storia». Simonetta Valtieri, invece, sottolinea come la lezione della """"Storia dell'architettura"""" di Zevi sia indirizzata esclusivamente agli architetti progettisti, attraverso la lettura critica della percezione dello spazio delle opere, individuandovi i connotati salienti per sollecitare un linguaggio moderno. In appendice al testo alcune foto di architetture del passato, scelte da Zevi attraverso una severa selezione, e caratterizzate da scatti linguistici innovatori - dai nuraghi alla struttura produttiva del Lingotto - sono state accostate a opere contemporanee a queste collegabili nello spirito creativo."" -
La casa albero. Un esperimento di architettura
Le pagine di questo libretto, concepito e realizzato personalmente da Giuseppe Perugini oltre trenta anni fa, vengono pubblicate per la prima volta con la finalità di raccontare la genesi della sua ""casa albero"""" di Fregene e per rendere noto al grande pubblico il percorso creativo che ha accompagnato i 3P (nome in codice dei tre architetti, Giuseppe, Uga e Raynaldo) nella realizzazione di questo """"modello a scala urbana"""" di un complesso di edifici sperimentali. La casa albero oltre a essere il risultato finale di una serie di sperimentazioni sull'abitare condotte da Giuseppe Perugini assieme a Uga de Plaisant, è stata oggetto di numerosi riconoscimenti tra cui il Primo Premio Inarch-Finsider del 1967 e ha acquisito nel corso degli ultimi anni un sempre maggior interesse anche da parte di un pubblico di non """"addetti ai lavori"""" a livello nazionale e internazionale."" -
Offese di guerra e restauri al patrimonio artistico dell'Italia (rist. anast.)
Ristampa di un articolo di Emilio Lavagnino redatto tra il 1946 e il 1947. Uno dei protagonisti del ""salvataggio"""" di molte opere artistiche in terra italiana nel corso del secondo conflitto mondiale, descrive in questo scritto lo stato di conservazione delle suddette opere nonché gli interventi di restauro già compiuti oppure da effettuarsi regione per regione. Il testo è inoltre preceduto da una presentazione firmata da Amedeo Bellini e da un introduzione di Enzo Bentivoglio e un appendice fotografica, inerente in particolare gli avvenimenti e le azioni belliche che ebbero luogo a Viterbo, città martoriata da una lunga serie di indiscriminati bombardamenti. Il volume è infine corredato da un indice dei nomi e uno dei luoghi."" -
Antonio Rubino. Un artista poliedrico
Questo saggio, dedicato al disegnatore sanremese Antonio Rubino (1880-1964), mira a sottolineare la modernità della sua arte, sapiente commistione di linguaggio iconico e verbale che ne ha fatto un pioniere dell'albo illustrato. Rubino ebbe il merito di rivitalizzare l'illustrazione per l'infanzia, e nel farlo si caratterizzò per la capacità di non ""edulcorare"""" la realtà agli occhi dei bambini. Oltre che con i fumetti, si cimentò nella produzione di ex libris, copertine di riviste, progetti d'arredamento e pubblicità, avvicinandosi anche al mondo del cinema. Fu dunque un artista poliedrico, capace di accogliere suggestioni simboliste, liberty, déco e futuriste, filtrando poi il tutto con il suo personalissimo stile. Tra i suoi molteplici contributi, si ricorda la collaborazione con il Corriere dei Piccoli, settimanale per cui realizzò una serie di vignette corredate da quartine di ottonari in rima baciata, utili a stimolare nei bambini sia il canale visivo sia quello uditivo e quello mnemonico. Lo scopo era quello di trasformare i suoi piccoli lettori in soggetti attivi, coinvolgendoli pienamente nelle opere a loro dedicate."" -
Leonardo da Vinci e la Nazione Fiorentina a Roma
Il presente volume contribuisce a far luce su uno dei periodi meno noti della vita di Leonardo da Vinci, ovvero il suo soggiorno romano. Giunto nell'Urbe, il Maestro fu accolto, in data 8 ottobre 1514, presso la ""Confraternita dei Fiorentini"""". Nella pubblicazione è tra l'altro identificato, per la prima volta, il nome del bizzarro medico fiorentino che introdusse Leonardo nella confraternita e analizzati i motivi dell'ammissione e quelli della successiva uscita dell'illustre toscano. Nel saggio emergono poi nuovi personaggi - come il fratello di Sandro Botticelli - e vengono delineate le relazioni familiari, sociali e commerciali dei membri della Nazione fiorentina a Roma, collegate al più ampio panorama storico relativo ai rapporti tra Roma e Firenze. Quanto esposto è figlio di un'approfondita quanto esaustiva esplorazione archivistica dei fondi conservati presso l'Archivio dell'Arciconfraternita di San Giovanni dei Fiorentini; il tutto integrato da fonti contemporanee e dalla disamina di edizioni riconducibili al periodo d'interesse. A favorire la ricerca contribuisce un esteso e completo indice dei nomi."" -
Come in uno specchio. Michelagniolo e gli ultimi due lieder per la Cappella Paolina. Ediz. italiana e inglese
L'autore del presente volume propone un originale studio sugli ultimi due affreschi di Michelangelo: l'opera più difficile e perciò incompresa del Maestro. Il libro si apre con un'intensa e inaspettata ricapitolazione della storia dell'arte nei suoi rapporti con l'opus di Michelangelo, per poi gettare lo sguardo sulla quotidianità dell'artista mentre lavorava ai due ""quadroni"""", penetrando infine nel cuore di tali opere, studiate anche con l'illuminante ricorso alla musica come chiave per comprendere l'alterità del tardo stile michelangiolesco."" -
La Basilica di San Francesco a Viterbo. Fasi costruttive, trasformazioni e tombe dei papi
Il volume intende evidenziare l'importanza della chiesa di San Francesco a Viterbo per le analogie stilistiche e dimensionali con la chiesa madre di Assisi. Entrambi i complessi conventuali furono realizzati grazie alla donazione dei rispettivi terreni da parte di papa Gregorio IX. L'ampliamento della chiesa di Viterbo - realizzata in due fasi - dovette avvenire durante il generalato di Bonaventura di Bagnoregio (1257-1274), quando la città è sede papale. Le scarse menzioni della chiesa nelle pubblicazioni sulle architetture francescane, forse derivano dalla convinzione che sia stata ricostruita nei restauri di ripristino seguìti ai bombardamenti del 1944, dai quali si è invece salvata la zona presbiteriale. La chiesa ha subito nei secoli arricchimenti e trasformazioni, ma l'architettura gotica del presbiterio, coperto a crociere nei bracci del transetto e nel vano absidale illuminato da una grande polifora ha conservato la sua monumentalità originale. -
Gli organi della Pontificia Basilica del Santo a Padova. Ottocento anni di storia ed arte organaria nell'insigne santuario antoniano
Tra le innumerevoli opere d'arte che arricchiscono la Pontificia Basilica di Sant'Antonio, come i dipinti, i bassorilievi, le sculture, le dorature, i manufatti lignei e marmorei, vanno certamente ricordati i molti Organi a canne che, nel corso di otto secoli di storia, hanno accompagnato e scandito la vita liturgico-musicale di questo mirabile complesso devozionale. Il volume ricostruisce le vicissitudini di storia organaria e ricorda i vari Organi che si sono avvicendati sotto le grandi cupole del Santuario Antoniano: dalle prime notizie del Trecento sino ai nostri giorni. La pubblicazione è completata dalla descrizione tecnica dell'attuale strumento: uno tra i più grandi e importanti d'Europa; costruito tra il 1895 ed il 1931 dalle prestigiose ditte ""Carlo Vegezzi Bossi"""" e """"Vincenzo Mascioni"""", possiede più di 6000 canne (la più grande misura più di 7 metri di lunghezza), un centinaio di registri sonori, cinque casse espressive e 2 consolles (una di 5 tastiere e una di 3)."" -
Il pattern cromatico discendente. Approccio alla composizione. Progetto didattico per ensemble musicale giovanile
Un progetto compositivo proposto in forma laboratoriale la cui pianificazione attuativa ha coinvolto alcuni alunni di una Scuola media a lndirizzo musicale. La trasfigurazione didattica da un lato ha imposto una scelta dei contenuti musicali, accomunati da una peculiarità strutturale passata alla storia come pattern cromatico discendente, dall'altro ha richiesto una coloritura espressiva mediata da alcuni testi poetici di Vivian Lamarque, particolarmente adatti a rivisitare creativamente con i ragazzi quel clima di malinconico disagio esistenziale a loro tanto caro.