Sfoglia il Catalogo ibs041
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 21-40 di 10000 Articoli:
-
Campo dei fiori
Il volumetto raccoglie per ""famiglie"""" un gruppo di 26 poesie nelle quali l'autore, in puro dialetto romanesco, tratteggia, con stile ironico, ma con occhio sagace ed attento ai principi di etica e libertà, affreschi di storia sacra e cronaca ecclesiastica, caratteri di persone e personaggi, favole di animali, miti ed ideali del nostro tempo, rappresentazioni di sentimenti e presentimenti e luoghi romani. Prefazione di Rino Caputo."" -
Moravia Centodieci. Itinerari critici: narrativa, cinema, teatro
Nella circostanza dei centodieci anni dalla sua nascita, cosa si può dire di nuovo su Alberto Moravia? Quale battaglia dobbiamo ancora preparare? Si possono, ad esempio, cercare, al di là degli elementi già stabilmente presenti all’orizzonte degli studi su Alberto Moravia e che si devono tenere in gran conto, itinerari analitici che aiutino a comprendere le ragioni di storici addebiti che ancora oggi pesano sullo scrittore romano. ""Moravia Centodieci"""" intende rimettere al centro l’autore, lo scrittore, l’uomo, allentando per quanto possibile la morsa del dibattito sul Moravia simulacro di una stagione storico-politica ormai sfumata e facendo, casomai, di questo aspetto il motivo per approfondire e per chiarire le ragioni che hanno, magari involontariamente, favorito il decrescente interesse per la produzione moraviana con una conseguente, sbiadita sua presenza nel canone degli autori del nostro Novecento letterario."" -
Francesco De Sanctis e la critica letteraria moderna. Dal confronto al dialogo
Il Convegno Internazionale di Studi su Francesco De Sanctis e la critica letteraria moderna, che il 9 e 10 ottobre 2017 si è svolto nell'Università di Salerno, realizzato in sinergia con il Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita e in collaborazione con il ""Liceo De Sanctis"""" di Salerno, di cui si pubblicano gli Atti nella rivista «Sinestesie», diretta da Carlo Santoli, si è caratterizzato per una sua particolare fisionomia e autonoma identità. I contributi raccolti nei due fascicoli indivisibili della rivista si devono, pertanto, a giovani ricercatori e a studiosi di livello non solo nazionale, che, partendo dall'angolazione ermeneutica di De Sanctis con le sue geniali intuizioni e i suoi fuorvianti giudizi, l'hanno comparata, verificandone, di volta in volta, i tentativi di inevitabile """"dialogo"""", gli approcci di osmotica """"adesione"""", le constatazioni di incolmabile """"distacco"""", con gli approdi recenti e gli aspetti salienti dell'esegesi novecentesca."" -
I mémoires di Giorgio Strehler
I ""Mémoires"""" di Giorgio Strehler, riscrittura dei """"Mémoires"""" di Goldoni, sono frutto di una trentennale elaborazione dell'autore, che, attraverso il racconto del genio veneziano, definisce anche il suo personale itinerario di teatrante. Essi, dunque, sono un importante documento di studio. L'autrice, sulla base di una nutrita documentazione, ha esaminato in modo attento e accurato le """"Memorie"""" scritte dall'ottantenne Goldoni e le diverse stesure dei """"Mémoires"""" di Strehler per individuarne affinità elettive, analogie emozionanti, sensibilità comuni."" -
«Que ben devetz conoisser la plus fina». Per Margherita Spampinato
Margherita Spampinato per oltre quarant'anni ha insegnato con passione e dottrina la Filologia Romanza nell'Università di Catania. Questa raccolta di studi a cui hanno partecipato amici e colleghi non soltanto filologi, ma anche linguisti, dialettologi, storici della lingua, storici della letteratura, testimonia l'ampiezza dei suoi interessi scientifici e la ricchezza dei suoi rapporti umani. Studi promossi da Gabriella Alfieri, Giovanna Alfonzetti, Mario Pagano, Stefano Rapisarda. -
Sul filo della corrente. «Auto da fé» di Eugenio Montale
Nel 1966 Montale raccoglie novantadue articoli, scritti tra il 1925 e il 1964, di argomento politico civile e di polemica culturale, in un volume dal titolo ""Auto da fé"""". Questo studio propone un'interpretazione della raccolta attraverso l'isolamento di tre temi portanti (la storia, l'uomo e l'arte) con l'intento di ricostruire l'atteggiamento di Montale, profetico nel rilevare problematiche ancora attuali, nei confronti di una civiltà tecnologica che sembra esautorare ogni forma di umanesimo."" -
Viscìglie de Natale a tarde nustre. Sonetti natalizi e pastorali nel vernacolo tarantino
Lo scopo di questo piccolo lavoro di Pasquale Lanzo è quello raccogliere e conservare, per le nuove generazioni, tutto ciò che riguarda il passato che, ineluttabilmente, scivola via verso l'oblio... E Pasquale Lanzo lo fa con la sobrietà del narratore, fine dicitore, nostalgico delle tradizioni tarantine che oggi cedono il passo al consumismo accelerato dei ritmi della cura per tutto ciò che viene da ""fuori"""". """"Taranto, amante dei forestieri"""", lo dimostra il suo Santo Patrono, san Cataldo, testimone di fede della fredda e lontana terra di Irlanda. Ma Taranto è soprattutto terra di una tradizione che Lanzo vuole salvare e preservare dalla distrazione e dalla dimenticanza. Queste pagine ne sono la testimonianza."" -
Dormi con me stanotte?
A Barcellona, Carlos è un industriale mentre Aline è un'insegnante di scuola superiore; a Madrid, Julia divide il suo quotidiano tra l'università ed il lavoro che svolge per pagarsi gli studi. Cosa succede quando due donne che non si sono mai conosciute sono costrette a condividere gli effetti di un problema serio? E se questa convivenza fosse viziata da pregiudizi? ""Dormi con me stanotte?"""" è un romanzo sulla fiducia che racconta una storia vissuta realmente dall'autore ma da egli romanzata affinché la narrazione risultasse lucida ed esterna. Tre personaggi e tre personalità, le cui sorti confluiscono in una storia divisa in due parti: """"il mappamondo"""" in cui si mette maggiormente a fuoco sui luoghi, le abitudini ed i percorsi, e """"la clessidra"""", in cui l'ambientazione è unica con una concezione più """"teatrale"""" della vicenda, in cui è il tempo che comanda. Esattamente come nella vita reale."" -
Un viaggio nella vita
In questo libro ho raccolto alcune riflessioni, espresse in versi, che rappresentano un momento di crescita e cambiamento della mia vita. Quando tutto appariva senza senso ed inutile mi sono chiesto: - Chi sono veramente Io? - Cos'è la vita? -Sono io che la vivo? - Qual è il mio scopo? - Quale la meta? Ho iniziato ad osservarmi e ho preso consapevolezza che facevo parte di una meccanicità che mi schiacciava e ingabbiava, inaridendo le mie potenzialità. A te lettore che, per qualche evento sincronico, hai questo libro tra le mani, io offro nient'altro che la mia esperienza da condividere, perché forse anche tu ti poni le stesse domande, che da sempre alcuni Esseri si pongono. Puoi leggere questo libro nella sequenza che preferisci o aprendo una pagina a caso. Leggi senza pregiudizio, ma nell'ascolto di ciò che può giungerti nel cuore. -
Michele Pierri e Alda Merini. Cronaca di un amore sconosciuto
Il 6 ottobre 1984, nella Chiesa del SS. Crocifisso di Taranto, Michele Pierri e Alda Merini si sposano. Il medico e poeta tarantino ha 85 anni, la poetessa milanese 53. Da quasi 4 anni sono uniti da un'amicizia profonda, in un ininterrotto colloquio telefonico, basata sulla poesia e sulla solidarietà. Sentimenti che si trasformano in amore. Alda, rimasta vedova dopo la lunga malattia del marito, isolata a Milano dopo i successi letterari giovanili e i lunghi anni in manicomio, si lega all'anziano amico, sedotta dalle sue qualità. Ha deciso da tempo di diventare la moglie di Pierri e, vinte le sue forti resistenze, lo sposa. Insieme vivono anni felici, pochi, per via dell'età di Michele, ma molto intensi. Il loro amore, che sembra a molti una bizzarria, è un legame sublime, assoluto. Quel legame consente ad Alda di ritrovare se stessa. A Taranto, sotto il segno di quell'amore, nascono le sue opere più importanti, che la imporranno al pubblico. La fine di quel legame, per la morte di Michele, è un trauma grave, che fa ripiombare Alda nel barato della follia. Due anni difficili, nella sua Milano, dov'è tornata nel 1987, quando Michele è malato terminale (morirà nel gennaio '88)... -
Nel cortile bianco di luna
Manuela, giovane psichiatra leccese, decide di festeggiare la specializzazione appena conseguita con un viaggio ad Amsterdam: qui, nel museo dedicato alla sua grande passione artistica, Vincent van Gogh, incontra gli occhi di un uomo misterioso che occuperà un posto importante nella sua mente, pur restando sempre solo un fantasma. I due si incroceranno per brevi frangenti in diverse occasioni senza mai riuscire a trovarsi davvero. Attorno al nucleo centrale della narrazione, alla figura di Manuela, gravitano molte microstorie che si intersecano tra loro, talvolta senza soluzione di continuità. Tra i vari personaggi c'è Marina, amica e psicoterapeuta, che ha uno studio al centro di Lecce. Grazie a lei resta affascinata dalle teorie dello psichiatra americano Brian Weiss, il quale teorizza la possibilità di curare i disturbi psico-emozionali attraverso l'ipnosi regressiva: una opportunità di analisi degli eventi traumatici che potrebbero aver segnato le vite passate, generando i disturbi psicologici del paziente. -
Il sogno di Victor
Sbarcato alla Palombara per riconsegnare il bagaglio dell'amico Mario, Victor si imbatte nel muro di ostilità e sospetto fra le due famiglie da sempre in lotta nella bella penisola. Il suo compito è davvero arduo: far rivivere i desideri mai realizzati di chi non è potuto tornare. Il sogno di Victor è il racconto crudo e poetico della amicizia fraterna, l'ultima risorsa per tramandare segreti altrimenti destinati a disperdersi. In questa immaginaria vicenda: Victor, L'anziano marinaio, ora nostromo di terra, coltiva il sogno di riprendere il mare. Vera, artista improbabile, episodica amante di Victor, è la donna libera e avvenente che vive in città e sogna una vita finalmente accettabile. Mario è il compagno di avventure di Victor, scomparso in mare. Intendeva salvare la sua unica figlia dall'invidia della gente. Lavinia, la figlia adolescente di Mario, non da confidenza a nessuno e vaga in continuazione lungo la litoranea deserta, in cerca di qualcosa o di qualcuno. I suoi sogni sono così profondi da non poter essere ricordati. Christos, il missionario orfano inviato per punizione alla Palombara. Sogna di essere utile al prossimo, ma non sa ancora in che modo. Gilda... -
Le notti dei perdoni ovvero la velocità umiliata
Taranto ebbe, nei secoli remoti, ammiratori illustri che la amarono e lasciarono pagine memorabili con le loro descrizioni. Da Virgilio e Orazio. Diversa cosa per Taranto moderna, che fu attraversata, sì, da stuoli di studiosi e viaggiatori, ma tutti interessati solo a ricercare le vestigia del passato. E sono queste, anche principio di terzo millennio che stiamo vivendo, l'unica vera risorsa culturale che Taranto vanta e che trova il punto di forza nel Museo nazionale e nei pochi monumenti sopravvissuti alla distruzione e allo scempio dei secoli. E fu proprio quel patrimonio archeologico ad attrarre l'attenzione di un personaggio che resta centrale nella storia culturale recente della città: un personaggio che non era certo meridionale ma che anzi era nato nel lontano Trentino, a Rovereto, nel 1903, e che a Taranto era giunto per caso, come inviato del quotidiano nel quale lavorava, ""Il Tempo"""" del mitico Angelillo. Stiamo parlando di Carlo Belli, la cui impronta più importante è in quei Convegni internazionali di studio sulla Magna Grecia, che furono da lui ideati e che dal 1961, anno della prima edizione, rappresentano l'incontro annuale di studi archeologici più importante."" -
Capatosta e altre storie
Tre opere di Gaetano Colella, autore e attore tarantino, tentano un racconto della città dei due mari e delle sue vicende remote: il disastro ambientale, la crisi del lavoro e dei lavoratori in Ilva, la solitudine dei cittadini alle ""case parcheggio"""" nel quartiere Tamburi di Taranto, e la desolante ricerca in Mar Piccolo di due anime alla ricerca della loro memoria e della loro storia. Un trittico che l'autore non esita a definire d'u malesanghe - del sangue amaro - di questa città-mondo che è Taranto. Capatosta è uno spettacolo, prodotto dal C.R.E.S.T. e premiato al Bando nazionale Storie di Lavoro 2015, che nel giro di due anni ha fatto circa 50 repliche in tutta Italia. Esodo è invece un radiodramma scritto per Rai Radio3 andato in onda a novembre 2014.Marevomito è un testo inedito. Tre opere che disegnano una mappa emotiva di una città: dal cuore dell'acciaieria si arriva sul tetto di una casa-parcheggio del quartiere Tamburi, fino a Mar Piccolo per raccontare di come una comunità abbia perso il centro, di figli che lottano contro i padri in uno scontro che si fa sempre violento e mai costruttivo, della solitudine che abita ogni cuore che si lascia andare."" -
La settimana santa del 1956. I riti e le tradizioni del secolo scorso
"La biblioteca della memoria si arricchisce di questo articolo sulla Settimana Santa Tarantina. Scritto da Pietro Carelli e pubblicato sul bollettino del Comune di Taranto nell'aprile del 1957, l'articolo presenta numerosi elementi di interesse. Anzitutto proprio l'anno. Esattamente sessant'anni fa. Un periodo di tempo già interessante ma che si prolunga qua e là fino almeno agli inizi del '900, grazie alla citazioni di articoli più datati e grazie soprattutto alle testimonianze raccolte allora, frammenti di memorie, tradizioni orali, spiragli di luce su quanto la ricerca documentaria non potrà mai restituirci. Ancora sull'anno. Pur se pubblicato nel '57, la descrizione dei riti si riferisce naturalmente all'anno precedente. È quel 1956, quindi, anno primo della riforma dell'Ordo liturgico della Settimana Santa. Se ne parlava già dal 1948 - con l'insediamento della commissione per la riforma liturgica - ma solo nel 1955 col decreto Maxima Redemptionis la Sacra Congregazione dei Riti aveva varato definitivamente la riforma della liturgia della Settimana Santa voluta dal grande papa Pio XII."""" (Dalla introduzione di Giovanni Schinaia" -
I misteri di Taranto. Simboli e simbologia
La processione dei Misteri di Taranto si presenta come un universo di simboli, di modelli iconografici, di soluzioni cromatiche negli abiti di rito e nei simulacri, di elementi che non si limitano ad offrire una narrazione delle ultime ore della vita di Gesù, ma, utilizzando il linguaggio che è loro proprio, rimandano tutti ad una realtà ""altra"""". Quando la processione è nata ed è stata pensata in questo modo, o almeno quando è passata nel patrimonio cultuale della Confraternita del Carmine, ormai più di 250 anni fa, si trattava di un linguaggio immediatamente comprensibile per tutti: per i Confratelli che ne erano protagonisti e che prestavano le proprie spalle e le proprie forze, e per quanti assistevano al passaggio degli stessi Confratelli e delle statue. Col passare del tempo però, molta di quella consapevolezza è andata perdendosi o alterandosi. Perché gli abiti con cui il Cristo è raffigurato sono di quel colore e non di un altro? E a cosa alludono i vari attributi iconografici nelle mani dell'Addolorata o dell'Ecce Homo? E perché, a suo tempo, furono scelte proprio quelle scene da rappresentare, e proprio in quel modo?"" -
Transiziòne. Ri/E/voluziòne di una donna
La donna attraversa, durante la sua vita, passaggi e mutazioni: cambiamenti sociali, familiari, biologici e sentimentali. Quest'antologia si propone di raccogliere, tra le sue pagine, racconti e poesie che descrivano e illustrino il punto di vista femminile riguardo alla tematica del ""passaggio"""". La transizione il passaggio, il coraggio di percorrere nuove strade, la volontà di lasciare aperte al cambiamento l'anima e il corpo anche percorrendo sentieri ignoti che si dipanano attraverso strade impervie e in direzione non sempre favorevole. Come affronta la donna tutto questo? Come si manifesta il suo spirito di addattamento? Testi di: Chiara Bevilacqua, Giusi Boccuni, Francesca S. Cacciotta, S. Castellana, Elvira Cerino, R. Criscio, Anna Elvira Cuomo, Mariarita Cupersito, Orietta Degiorgi, Simona De Pace, Veronica Ferraiuolo, Claudia Gallo, Manuela Giacomelli, Gabriella Grande, Joanna Kalinowska, Rossella Laguardia, Annagrazia Larato, Lila Ria, Letizia Lo Prete, Giovanna Mantini, L. Marchitelli, Marta Marinò, V. Mellone, Gabriella Miglietta, Alessandra Ortuglio, Laura Pepi, Maria Delia Picuno, Trizia Pulpito, F. Repieni, Rossana Russo, Rossana Scudieri, Mara Venuto, Monica Vicentini."" -
«Furcè... 'nguè!». Piccolo glossario per la Settimana Santa
"Perché un glossario sulla Settimana Santa tarantina? Non bastavano le ormai numerose pubblicazioni sulla Settimana Santa tarantina? Ebbene, all'interrogativo rispondo con una semplice considerazione: l'informazione oggi necessita della immediatezza e per questo motivo ci affidiamo a Google o Wikipedia. Ebbene, questo mezzo da solo, a mio parere, non è in grado di rispondere ai mille interrogativi che suscita l'approccio con la nostra Settimana Santa tarantina, perché le notizie sul web non sempre sono veritiere o esaustive. Ed ecco la bontà dello strumento cartaceo che fissa significati e storia dei vari termini che ho elaborato sulla base della mia esperienza nel campo che conta già mezzo secolo, termini che hanno attinenza con i riti, i luoghi e altro sulla Settimana Santa tarantina.""""" -
Diario dei giorni sospesi
Diario dei giorni sospesi apre una finestra autobiografica, sotto forma di diario, su uno scorcio di vita in cui l'autrice si trova a dover lottare contro il male. Non il suo, ma quello di suo figlio. Lui, il cancro, arriva all'improvviso, sconvolge la tranquillità di una tipica famiglia tarantina, già di suo immersa nella barca alla deriva della disoccupazione, e costringe a tirar fuori tutto il coraggio per inseguire la scia trainante della speranza. -
L' Officina. Laboratorio delle Culture e delle Storie. Rivista di lettere, arti e attualità culturali. Vol. 1: La conquista del cielo.
Contributi: Antonio Basile - Le edicole votive; Lucrezia De Domizio Durini il cielo sopra Beuys; Claudio Frascella - Il ""cielo"""" della canzone italiana; Antonio Lucio Giannone - Mino Delle Site - Il pittore del cielo e del volo; José Minervini - Il cielo in Girolamo Comi, Michele Pierri, Raffaele Carrieri, Vittorio Bodini, Cristanziano Serricchio, CosimoFornaro, Giacinto Spagnoletti; Aldo Perrone - Luigi Bologna, un vero Mito, tra D'Annunzio e Taranto; Giuseppe Pierri - Quando il cielo sullo Jonio divenne di fuoco a causadi una aurora boreale; Maria Lucia Rasulo - Il cielo di Noè Trevisani fotografo di guerra; Angelo Sconosciuto - L'influsso salutare del cielo di Mesagne negli scritti di Epifanio Ferdinando; Silvano Trevisani - La conquista del cielo e le leggendarie crociere dell'Aeronautica italiana; Edoardo Trevisani - """"Il ladro di Bagdad"""" e l'eterna tensione verso il cielo; Aldo Perrone - I passi tarantini del giovane Pier Paolo Pasolini; Silvano Trevisani - Riedita l'autobiografia di Anna Fougez e tanto altro.""