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Dal certo al vero. Per una esplicita fondazione metafisica del pensiero di Wittgenstein
L'opera di Wittgenstein ha individuato le regole di un linguaggio rigorosamente esatto, perché gran parte delle domande della filosofia sono state generate proprio da un suo uso inadeguato. Ma quanto più precisamente si definisce il dicibile, tanto più si comprende che ciò che è decisivo per l'uomo non è neppure sfiorato. È il silenzio ad esprimere la coscienza della creatura di fronte al Creatore. Wittgenstein ridimensiona le pretese dell'epistemologia scientifica delimitandone rigorosamente i confini ma indicando, al contempo, dall'interno, l'indicibile fondamento che è il Mistico. -
Linguaggi e concetti nel diritto. Atti della VII Giornata canonistica interdisciplinare
La dipendenza del Diritto dal linguaggio è un dato di fatto millenario di cui il secolo scorso ha preso coscienza in modo esplicito soprattutto attraverso le varie Teorie dell'interpretazione sviluppatesi in ambito analitico ed ermeneutico. Il tema, però, è molto più ampio e si pone già all'origine stessa del pensare giuridico, nel momento in cui si cerca di esprimere con le parole la complessità del vissuto umano sottoposto sia all'attività normativa che giudiziale: è là che emergono i concetti, che popolano il mondo giuridico. I concetti, però, non esistono (in natura) ma dipendono dal linguaggio disponibile ad ogni cultura e civiltà, nel tempo e nello spazio della storia umana, soffrendo a volte le strettezze della stessa espressività... anche per mancanza dei termini adeguati, cosicché il giurista può rimanere ...senza parole (adeguate) davanti alla realtà. -
Gli archivi civili italiani ed ecclesiastici nell'attuale ordinamento giuridico
Gli archivi, in ambito ecclesiale e civile, sono necessari per la retta amministrazione e il buon governo. Il loro ricco contenuto è un patrimonio di memoria viva, perché le esperienze e le conquiste degli antenati sono comunicate ai posteri come tesoro di vita. Gli archivi ecclesiastici hanno una funzione amministrativa, informativa e culturale, pastorale e sociale, diventando centri d'informazione e di ricerca. Sono organizzati e sistemati secondo le tecniche più avanzate e moderne, per favorirne la più larga fruizione. Essi sono la testimonianza della vita e delle opere della Chiesa e ne costituiscono la documentazione essenziale e insostituibile. -
Il Vangelo della fraternità
Nel suo messaggio per la giornata mondiale della pace 2014 papa Francesco presenta solo alcuni dei possibili cammini di pace, che derivano dall'assunzione e dalla coniugazione del principio della fraternità e si inoltrano negli ambiti cruciali della povertà, dell'economia, della corruzione, della guerra, oltre che della salvaguardia della natura. Nella prima parte delle sue riflessioni S. Ecc. Mons. Mario Toso si ferma a considerare la valenza ecclesiologica e comunitaria, cristiana e civile, teologico-morale del Messaggio. In un secondo momento ne considera la valenza sociale, sottolineandone la funzione architettonica. -
Temi di ecclesiologia
C'è chi fa notare che di ecclesiologia se ne è fatta fin troppa e che è l'ora di rivolgere altrove le proprie attenzioni. In effetti, si ha l'impressione che la difficoltà a capire oggi cos'è la Chiesa provenga dal fatto che non si ha più una corretta immagine dei grandi temi della fede. Eppure c'è sempre luogo e tempo per parlare della Chiesa, perché il suo trattato ha le caratteristiche del crocevia è perché è lei, in fondo, a fare da collegamento con il mondo. L'ecclesiologia non può perciò rinunciare ai suoi compiti, che sono di farla conoscere meglio, di rispondere alle domande del presente e di fondare una prassi ecclesiale corrispondente. Questo volume non è un manuale, ma non manca di una certa visione organica che permette di utilizzarlo per fini scolastici. Dopo una introduzione storica, e alcune coordinate essenziali per capire cos'è la Chiesa, insieme alle principali categorie ecclesiologiche, si considerano il soggetto e le qualità derivanti dagli attributi del Credo. Seguono temi come la riforma, la Chiesa locale o particolare, l'ecclesialità delle sorgenti, i ministeri e i carismi, la corresponsabilità, il rapporto col mondo e la dimensione escatologica. L'aspetto che li accomuna, è un'ermeneutica che privilegia i significati, mentre il filo rosso è quello di una Chiesa ""vivente e operante"""" in tutti i suoi membri."" -
Eucaristia pane del pellegrino. 80° Opera Romana Pellegrinaggi 1934-2014
Non sembra si possa intravedere un luogo ove l'Eucaristia - pane, alimento e sostegno della vita del credente - possa integrarsi, più autenticamente, come nel pellegrinaggio cristiano, poiché il mistero eucaristico si ritrova in questa pratica devozionale come in uno spazio proprio e, in qualche modo, alla sua sorgente. C'è un'evidente armonia e analogia tra pellegrinaggio ed Eucaristia per il fatto stesso che l'una e l'altra ""riuniscono"""". Infatti, se il pellegrinaggio facilita l'incontro e la fusione ed è sua caratteristica quella di saldare insieme in una stessa esperienza spirituale i pellegrini, dove si completa la pienezza della comunione fraterna se non nell'Eucaristia? Quando il """"popolo peregrinante"""" fa l'Eucaristia, l'Eucaristia fa la Chiesa, la genera, la costruisce, poiché è sorgente dell'unione che Dio offre in Gesù. Solo l'Eucaristia è sacramento del """"corpo"""" del Signore che costituisce il """"corpo ecclesiale"""" del Cristo. È logico, dunque, domandare all'Eucaristia di completare l'opera del pellegrinaggio: quest'ultimo riunisce un popolo; la Messa ne fa il corpo ecclesiale del Cristo. È evidente che il valore dell'Eucaristia è omogeneo (anche se sostanzialmente più ricco) all'efficacia del pellegrinaggio; secondo una logica interna si può dire che il pellegrinaggio, """"che riunisce"""", esige come suo coronamento la """"comunione"""" che è l'effetto tipico dell'Eucaristia."" -
Persona e anima
"L'anima è parte della specie umana e perciò, benché separata, dal momento che mantiene la natura disposta all'unione, non può essere detta """"individua substantia"""", cioè, ipostasi, o sostanza prima (...) Per cui non le si addice né la definizione, né il nome di persona"""" (Tommaso D'Aquino, Summa theologiae, I, q. 29 a. 1 ad 5). """"Ho sempre stimato che queste due questioni, di Dio e dell'anima, erano le principali di quelle che devono essere dimostrate piuttosto dalle ragioni della filosofia che non della teologia"""" (R. Descartes, Meditazioni sulla filosofia prima nella quale è dimostrata l'esistenza di Dio e l'immortalità dell'anima). """"Ma che cosa fa, in fondo, l'intera filosofia moderna? Da Cartesio in poi - e, per la verità, più a dispetto di lui che sulla base del suo esempio - da parte di tutti i filosofi, sotto l'apparenza di una critica al concetto di soggetto e di predicato, si perpetua un attentato contro l'antico concetto di anima, - vale a dire: un attentato al presupposto fondamentale della dottrina cristiana"""" (F. Nietzsche, Al di là del bene e del male, 54)." -
Nuova evangelizzazione e trasmissione della fede
Nuova evangelizzazione sta ad indicare un annuncio del vangelo rivolto a destinatari che dovrebbero averlo già ricevuto e/o conosciuto, ma che non lo vivono affatto, ovvero vivono come se non avessero ricevuto nulla riguardo a Gesù Cristo e al suo vangelo. Una situazione del genere è pastoralmente nuova e, perciò, implica un'opera nuova da compiere, dove il ruolo e l'azione della comunità cristiana rimangono decisivi. Di questo si è occupata la XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi e il Pontificio Istituto Pastorale Redemptor Hominis gli ha dedicato la sua annuale giornata di studio (7 maggio 2013). -
Il denaro deve servire non governare
"il denaro deve servire, non governare"""". Con una delle sue sintesi omiletiche che ormai abbiamo ben imparato a conoscere e ad apprezzare, Papa Francesco non ha fatto che ribadire, in fondo, il primato dell'umana creatura su tutto quanto è stato creato per essere posto a suo servizio. In che direzione dobbiamo cercare, allora, la forma buona dell'uso del denaro? O, detto altrimenti, che relazione debbono avere l'economia e i sistemi economici in rapporto agli altri poteri e alle altre forze che determinano i sistemi sociali e la vita dei popoli? Quale dovrà essere il contributo specifico dei cristiani nella governance dei processi economici? Che ruolo, in particolare, deve occupare la politica, che così spesso ci appare succube e ancillare rispetto alle leggi del mercato e alle decisioni che esse le impongono? Sono queste alcune delle domande e delle tematiche oggetto dei lavori del Colloquio e alle quali ci si è accostati con un approccio interdisciplinare." -
Astri del deserto. 50 figure di santi e santi di Ordini religiosi
Dicevano i Padri del deserto che, se si sapesse quanto difficile è la vita nel convento, nessuno ci entrerebbe, ma se si conoscesse il premio che attende dopo la morte, tutti ci andrebbero. I santi di questo libro, di epoche e contesti diversi, appartengono tutti a Ordini religiosi. La loro scelta fu mossa dalla convinzione che la vita consacrata permette, nonostante le sue difficoltà, e forse grazie ad esse, di captare Dio 'in flagrante'. Nelle loro 50 storie contrassegnate da sacrificio e difficoltà e sospinte dall'amore per il prossimo si coglie che ""il cielo deve esistere"""": essi si rendono faro dell'umanità (Astri del deserto), disegnando valori spirituali, come penitenza, misericordia, semplicità, carità, che le collette della liturgia mettono in chiara evidenza. Il loro modello, pensato come stimolo per l'Anno della Vita consacrata 2014-2016, si presenta in un'agile intelaiatura in cui l'autore affianca le varie biografie a vivaci spunti di attualizzazione."" -
Evangelii gaudium: una lettera teologico-pastorale
La gioia cristiana è frutto di una relazione, possibile per l'iniziativa di Dio e per la risposta dell'uomo. La gioia del vangelo segnala la presenza del Signore e il nostro dimorare in Lui, che riscatta la tristezza prodotta dal peccato. Papa Francesco ha scelto il registro della gioia per la sua prima Esortazione apostolica. Per rispondere all'esigenza di una riflessione teorico-pratica dei temi posti dal documento e per favorirne una recezione intelligente nella prassi pastorale, il Pontificio Istituto Pastorale Redemptor Hominis ha tenuto la sua annuale giornata di studio su ""Evangelii Gaudium: una lettura teologico-pastorale""""."" -
Il mandatum del can. 812 CIC e la missio canonica dell'art. 27 § 1 SPCH disposizioni normative convergenti o divergenti?
Tra gli strumenti giuridico-canonici tesi a regolamentare l'insegnamento accademico della teologia, figurano il mandatum del can 812 Codex Iuris Canonici 1983 e la missio canonica dell'art 27 § 1 della Costituzione Apostolica Sapientia Christiana: istituti giuridici uguali o diversi? Attraverso una analisi del settore ordinamentale nei quali gli istituti sono inseriti, una disamina delle ricorrenze dei termini nei documenti conciliari e nella codificazione canonica ed un accostamento critico alla prassi attraverso la quale il mandatum e la missio canonica vengono conferiti o revocati, si giunge a sostenere la loro sostanziale identità, proponendo ipotesi de iure condendo. -
Chiesa e Stato dalla potestà contesa alla «sana cooperatio»
Il presente studio si propone di analizzare l'evoluzione storico-giuridica dei rapporti ""Chiesa-Stato"""" dal punto di vista del diritto pubblico ecclesiastico. Tale disciplina, inizialmente sorta per tutelare e difendere apologeticamente gli iura Ecclesiae, è riuscita a riqualificarsi in seguito al Concilio Vaticano II e, soprattutto, all'impostazione ecclesiologica emersa. La Chiesa, che ha sempre saputo leggere con saggezza e prudenza i """"segni dei tempi"""", è quindi chiamata in questo terzo millennio a misurarsi con un mondo sempre più globalizzato ma nel quale si offre come realtà capace di """"creare ponti"""" all'interno dell'unica societas pluralistica e in spirito di sana cooperatio (GS 76)."" -
In silenzio dentro il mistero. Per una lettura teologica della poetica di Cesare Cellini
L'intenzione di questo breve saggio è sondare la poetica di Cesare Cellini (1963-1993), laico, genovese di nascita, catanese di adozione, scomparso a soli 28 anni. Una poetica densa, simbolica, piena di fede, tanto che le sue poesie possono essere suscettibili di analisi teologica, in quel filone di ricerca che pone la poesia come capace di parlare di Dio all'uomo moderno. La sua poesia è struggente, ma scevra di sterili sentimentalismi, radicata in un dialogo di fede, serio, sereno e pacificante con quello che egli stesso definisce ""l'antico dilemma / il bisogno di Dio"""". L'autore del presente saggio - composto in occasione di una conferenza tenuta a nell'Università di Catania, per i venti anni dalla morte del poeta - accosta la sua poetica a quella di David Maria Turoldo, evidenziandone, allo stesso tempo, le differenze. Un testo utile per approfondire la poetica di Cesare Cellini e quel dialogo proficuo a mai interrotto tra la poesia e la teologia."" -
Davide e la sua corporeità tra armonie e conflitti. Psicologia e Bibbia in dialogo
Il re Davide, figlio di Jesse e nato Betlemme, è un personaggio chiave della storia ebraica. Dalla sua dinastia nacque Gesù. Di questo personaggio ripercorriamo alcuni aspetti della sua umanità, psicologia e spiritualità. Quello che colpisce di lui, fin dalla sua giovane età, è l'aspetto vocazionale che rovescia ogni nostro criterio di scelta. È Dio che lo sceglie per ricostruire, tramite percorsi tortuosi, un unico popolo: il suo. Questa figura, così lontana da noi, se accostata da diversi punti di vista, non finisce più di stupirci, ma in queste pagine ci si chiede perché questa personalità affascina ancora, pur non essendo esente da errori. E, nonostante tutto, qui riscontriamo una reciproca sintonia tra l'uomo e Dio. Di fronte ad una simile figura, l'uomo religioso o agnostico rimane perplesso. Queste semplici e brevi riflessioni, tentano di accostare Davide nella sua normalità, che lo accomuna a noi, e nella straordinarietà, che desta stupore. Un approccio umano, non certo dualistico, ma unitario ed olistico, che instaura legami di alleanza con Dio fino a diventare strumento di mediazione del suo popolo con Dio. -
Essere e comunione. A confronto con la proposta teologico-trinitaria di G. Greshake
Il presente lavoro compie un'analisi critica dell'idea di communio elaborata da Gisbert Greshake e da lui considerata il concetto-chiave di tutta la teologia. Attraverso un'attenta lettura della prima sezione di Der dreieine Gott (Il Dio unitrino), sono valutati la portata, la consistenza, le potenzialità e i limiti di una categoria di sicuro interesse per la riflessione sul Dio Unitrino e sul senso dell'essere, evidenziando le aree problematiche e le prospettive che da essa si aprono. -
Disagio sociale e periferie esistenziali
Il tema del disagio sociale è affrontato e declinato con un interesse particolare a quelle periferie esistenziali (e dunque non solo geografiche) su cui ha attirato più volte l'attenzione papa Francesco, quelle periferie ""dove Dio non c'è"""" e dove non si cammina per """"andare incontro all'altro"""" (discorso nella Cattedrale di San Rufino ad Assisi, 4 ottobre 2013). C'è una diffusa difficoltà a far fronte alla complessità esistenziale, riscontrabile anche nel disagio di molti giovani e adolescenti; ecco quindi l'importanza, soprattutto per la comunità cristiana, di mettere al centro la persona e la promozione di relazioni capaci di reciprocità e prossimità, interpretando la realtà e il mondo che cambia, nella prospettiva di un miglioramento esistenziale e di una nuova progettualità di vita."" -
Il giudice laico: un fedele cristiano nella Chiesa e per la Chiesa. Un commento dinamico al can. 1421 §2
La discussione sul giudice ecclesiastico laico è stata da sempre monopolizzata dalla diatriba sulla potestà di governo nella Chiesa. Il presente volume si propone, invece, di analizzare la figura del giudice laico partendo dalla sua vocazione laicale, dal suo essere un Christifidelis che, vivendo la collaborazione con gli altri Christifideles (chierici, religiosi e laici), è chiamato a mettere le sue qualità umane, cristiane e professionali al servizio della comunità ecclesiale: ad essere, cioè, un fedele di Cristo nella Chiesa e per la Chiesa. -
Lateranum (2015). Vol. 2: Il Concilio Vaticano II a cinquant'anni. Questioni aperte e prospettive.
"Nel Convegno, celebrato tra il 22 e 24 settembre 2014, ci siamo domandati quale potesse essere un argomento di interesse comune, pur nella estrema diversità storica e geografica delle Chiese rappresentate dalle istituzioni accademiche associate alla PUL: dai paesi dell'Est europeo alle Americhe, dal Nord Europa all'Isola di Guam, da Roma a Gerusalemme. È sembrato che un tale servizio alla comunione e alla circolazione del sapere teologico, potesse essere - questa volta - quello di una rivisitazione dell'evento e del significato teologico del Concilio Vaticano II. La domanda non certo impertinente è stata la seguente: è stato davvero recepito il Vaticano II nel suo insegnamento """"reale""""? E il nostro modo di fare teologia, lo ha assunto come effettiva bussola di orientamento? Quali prospettive lasciate aperte dal Vaticano II potranno essere raccolte per il nostro modo di fare teologia? Ed ecco allora il tema del Convegno del 2014: Il Concilio Vaticano II a cinquant'anni. Questioni aperte e prospettive."""" (dall'Introduzione di Mons. Nicola Ciola, Decano della Facoltà)" -
Imparare a guardare. Il «bello» nel buio delle catacombe
"Monsignor Giovanni Carrù, in questo saggio, racconta le sensazioni che prova il pellegrino dei nostri giorni, fornendo un agile ed efficace strumento per 'imparare a guardare il bello nel buio delle catacombe'. Con uno stile essenziale, ma estremamente efficace, riesce a disegnare un ideale percorso catechetico, aiutandosi con il repertorio iconografico delle catacombe, che rappresenta la grande novità dell'arte cristiana delle origini, che si nutre del linguaggio biblico, che seleziona quegli episodi che, in maniera paradigmatica, evocano la speranza immortale dei fedeli della prima ora."""" (dall'Introduzione di S.Em.za Tarcisio Card. Bertone)"