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I colori. Ediz. a colori. Con gadget
Un grande libro per i più piccoli per imparare i colori, ma anche per le prime manipolazioni e per giocare! Il divertente gioco delle sagome da posizionare è molto didattico: posizionare le sagome nella sede giusta stimola la coordinazione oculo-manuale; posizionarle e riposizionarle sviluppa la manualità e stimola l’intuizione e la logica. Età di lettura: da 3 anni. -
È nata una bimba!
Un libro fondamentale per racchiudere la felicità immensa che un bebè in arrivo ci dona. Ricordi speciali, momenti divertenti... Il primo anno del bebè trascritto in un libro che diventa un tesoro! -
123 numeri. Ediz. a colori
Un libro colorato e interattivo per imparare i numeri e fare i primi conticini, comporre il proprio nome e tante altre paroline, costruire e conoscere tanti animali colorati... Imparare, giocare e costruire con i mattoncini LEGO. Età di lettura: da 3 anni. -
Enchantimals. 1000 stickers. Ediz. a colori
Le Enchantimals sono amiche speciali e vivono felici con i loro cuccioli nella Foresta Incantata di Enchantiland. Tante attività magiche da completare con oltre 1000 stickers staccattacca! Età di lettura: da 3 anni. -
Noi siamo le Enchantimals! Enchantimals. Libro puzzle. Ediz. a colori
Vuoi conoscere le Enchantimals e i loro cuccioli? Sono amiche speciali, amano la natura e vivono nella Foresta Incantata di Enchantiland_Diventa loro amica e fai i divertentissimi puzzle! Età di lettura: da 3 anni. -
Un mondo incantato. Enchantimals. Ediz. a colori
Tante sorprese magiche da scoprire nell'universo incantato di Enchantiland: apri le finestrelle e conosci le Enchantimals, fantastiche ragazze custodi della Foresta Incantata e i loro amici cuccioli! Età di lettura: da 3 anni. -
Bambini curiosi. Tante risposte a tanti perché. Ediz. a colori
Salvare il pianeta, l'invenzione della ruota, l'elettricità, i computer e internet: domande e risposte sui primi perché, ma anche curiosità e divertenti attività! Adatto ai più piccoli. Età di lettura: da 4 anni. -
Il leone fa roar! Prime rubrichine. Ediz. a colori
Un mondo di colore in un libro per piccoli lettori adatto alla scoperta del mondo intorno a sé. Il piccolo che inizia a leggere scopre gli animali e tante paroline e le impara, aiutato dall'associazione della parola con le coloratissime illustrazioni che la rappresentano. Età di lettura: da 3 anni. -
Una casa piena di animali. Millemondi. Ediz. a colori
È bastato un buchino nella recinzione dello Zoo per iniziare un'incredibile avventura! Gli animali curiosoni hanno iniziato ad esplorare una casetta intrufolandosi dappertutto: dentro gli armadi, sugli scaffali, nel frigorifero... e anche nella vasca da bagno! Tanti animali da trovare in un divertentissimo cercatrova per tutti i bambini! Età di lettura: da 3 anni. -
Amici animali. Coccolibri di stoffa. Ediz. a colori
I libri in stoffa sono adatti alla manipolazione, per le prime letture, o per essere letti da mamma e papà. Una dolce coccola per rendere magico il momento della nanna e tanti altri momenti con il cucciolo di casa. Età di lettura: da 6 mesi. -
Il libro della nascita della mia bambina
Momenti speciali, prime esperienze da ricordare... Tante pagine da scrivere e tante fotografie da incollare per conservare i primi fantastici momenti della tua bambina! -
Coloriamo Venezia. Ediz. illustrata. Con gadget
Età di lettura: da 5 anni. -
Bambini e genitori
Le famiglie restano il luogo eletto dell’intimità e dell’identità, nonostante la tendenza all’individualismo e alla personalizzazione che connotano le attuali relazioni sociali. Ed è proprio in virtù di questo contrasto che la questione della responsabilità diviene cruciale, in quanto tiene insieme l’aspetto della persona e quello della relazione, ambedue orientati da, e verso, un’etica della cura, veicolata culturalmente e giuridicamente. Il volume, esito del lavoro teorico ed empirico di quattro gruppi attivi nelle Università di Milano, Padova, Torino e Urbino Carlo Bo, pone dunque l’accento sulla responsabilità nelle famiglie, declinata sul versante della responsabilità di padri e madri, e di quella di figli e figlie, con particolare attenzione in tal caso al tema dell’autonomia. Come interpretano i genitori la propria responsabilità rispetto al loro ruolo sociale a giuridico e rispetto ai figli? E come se la prospettano questi ultimi? Muovendo da tali interrogativi, la ricerca ha tentato di individuare le condizioni e le regole che orientano la responsabilità e le sue pratiche, anche allo scopo di definire, sotto il profilo delle politiche di welfare, dove finisce la responsabilità del genitore e dove comincia quella della collettività, dei servizi, dello Stato, ed eventualmente del minore. Mediante tecniche e strumenti d’indagine che vanno dai questionari alle interviste in profondità e ai focus group, il tema della responsabilità (e dell’autonomia) è stato contestualizzato e analizzato in vari modelli di famiglia e in diversi ambiti sociali, inclusi quelli educativi e dei servizi. Ne emerge un quadro complesso e diversificato, caratterizzato da cambiamenti importanti ma anche da persistenze inaspettate rispetto al passato. -
Diario di un naufragio. Italia 2003-2013
Il presente come storia. La forma è quella di un diario che ripercorre anno dopo anno la trama del nostro passato più recente sul filo di una originalissima ""memoria individuale"""", intessuta di raffronti tra i giudizi del momento e le valutazioni che l'autore ne può dare oggi. Una parabola impressionante: dall'apparente consolidarsi della seconda Repubblica al suo rovinoso crollo. Sullo sfondo, crisi e bufere globali, dal dramma di Nassiriya al """"pericolo greco"""", dagli attentati di Londra e Madrid a una crisi economica internazionale che disvela gli inganni del neoliberismo. Sino al nodo dell'Europa, e all'""""angoscia da spread"""". Un interrogarsi sul lungo permanere della stagione berlusconiana. Su tutte, una domanda. Perché questi processi hanno trovato così deboli anticorpi? Perché la stagione berlusconiana ha potuto protrarsi così a lungo? Il libro diventa una riflessione impietosa sull'inadeguatezza della sinistra italiana, sulla sua incapacità di progettare il futuro e di modificare radicalmente il proprio modo di essere restituendo ai cittadini la fiducia nella democrazia: una fiducia gravemente erosa da una """"partitocrazia senza partiti"""" sempre più priva di etica, e spesso di decenza. Se una nuova partenza è possibile, può avvenire solo da qui."" -
Microcredito e inclusione. I prestiti alle famiglie e alle imprese non bancabili
Negli ultimi anni, quelli della crisi economica e delle crescenti difficoltà di accesso al credito delle banche per i soggetti più deboli, il fenomeno del microcredito non solo registra uno sviluppo costante, ma ha raggiunto una dimensione quantitativa non più trascurabile. Il volume presenta i risultati dello studio più recente sul microcredito realizzato da Unioncamere, con il contributo di c.borgomeo&co. e di CamCom Universitas Mercatorum. Nel 2012 l'ammontare di credito concesso grazie a questo strumento ha superato i 115 milioni di euro e sono stati oltre 12 000 i soggetti destinatari dei prestiti, tra cui numerose famiglie, aiutate a fronteggiare impreviste difficoltà finanziarie, imprese e studenti, che hanno potuto accedere all'istruzione universitaria o ai corsi post laurea. Anche se il quadro normativo tarda a essere definito, il ruolo esercitato dal microcredito a favore dell'inclusione sociale dei soggetti non bancabili sembra ormai centrale, ed è per questa ragione che, come viene dimostrato da questo studio, una moltitudine crescente di soggetti realizza programmi differenziati per target e obiettivi. -
Euro e cittadinanza. L'anello mancante
Introdotto nel 2002 al posto delle valute nazionali, l'euro è oggi la moneta comune di diciassette paesi e di trecentotrentacinque milioni di persone. Si è trattato del più grande cambiamento che ha coinvolto i cittadini nella storia dell'Unione europea. La moneta unica è inoltre al centro del dibattito sulla crisi dell'Eurozona, al punto che, se molti dicono che essa è solo un capro espiatorio per le istituzioni comunitarie e i governi nazionali, molti altri si domandano se, dopo più di dieci anni, vada celebrata o piuttosto commemorata. In ogni caso, mentre dell'euro si discute quasi soltanto in termini macroeconomici e di finanza globale, poca o nessuna attenzione è riservata alla sua relazione con la cittadinanza. Il volume, che raccoglie saggi di ricercatori ed esperti europei e americani, approfondisce questa visione non convenzionale della moneta unica. Il rapporto con gli individui che sono e si sentono europei viene in evidenza proprio non appena si smette di considerare la moneta unica come una ""cosa"""". Invece, questo rapporto si rivela se si guarda l'euro come crogiolo di simboli, come linguaggio comune, come base di un sistema di comunicazione, come deposito di valore e strumento di calcolo e di scambio di beni e servizi, come nucleo di uno spazio pubblico europeo e come veicolo della costruzione delle istituzioni comunitarie."" -
È tutta colpa dell'Europa. Euroscettici ed eurocritici in 56 vignette satiriche
Crisi economica, crisi della democrazia, crisi del sistema paese. .. crisi: non si sente parlar d'altro. E molto spesso la madre di tutti i mali, il parafulmine di tutte le lagnanze, è una sola: l'Europa, la vecchia e non proprio ""cara"""" Unione europea. Il Vecchio continente sta vivendo una trasformazione radicale, che mette in discussione la sua centralità in un mondo multipolare. L'età media dei cittadini è sempre più elevata, le risorse e le materie prime sono scarse, lo scenario è quello di una dipendenza energetica dagli altri paesi: un quadro destabilizzante per le democrazie europee. L'Unione sembra inoltre incapace di far fronte alle molteplici sfide che la attendono, spesso intrappolata nei suoi trattati e nei suoi intricati meccanismi di governance. I sintomi di cui soffre l'Europa dipendono, secondo Thierry Vissol, da tre grandi malattie: la mancanza di memoria, la complessità delle sue istituzioni e dei meccanismi che le regolano e la confusione che ne deriva. Sulla base di questa diagnosi l'autore tenta di fare chiarezza: riportando alla luce una storia dell'Europa spesso ignorata e sgombrando il campo dai luoghi comuni e dai preconcetti che regnano nell'opinione pubblica quando si parla di Unione europea. Come contrappunto ironico e salace a questo tentativo di mettere ordine nel groviglio delle istituzioni europee, intervengono le vignette: termometro dello scetticismo degli europei nei confronti dell'Unione. Prefazione di Lucio Battistotti."" -
Nella tela del ragno. Perché in Italia non c'è lavoro e come si può fare per crearlo
Il lavoro è al centro della lunga crisi che opprime l'Italia. Il paese ha le ali legate, come se fosse immobilizzato in una ragnatela. Ben prima della crisi, i paesi più avanzati hanno fatto precise scelte rispetto al funzionamento del mercato del lavoro, al sostegno all'innovazione e alle politiche di governo, mentre l'Italia non riesce a promuovere proprio questi tre aspetti che sono fondamentali per costruire le condizioni dello sviluppo. Secondo Romano Benini, da anni consulente delle maggiori istituzioni pubbliche e private che operano sul mercato del lavoro in Italia e all'estero, l'unica possibilità per creare occupazione oggi passa attraverso un adeguato sistema di servizi, politiche e incentivi capace di restituire ai cittadini un ruolo attivo, dalla scuola alla pensione. Per liberarsi finalmente dalla tela del ragno bisogna infatti pensare a un diverso modello di crescita che ponga lo sviluppo umano come base dello sviluppo economico. Il libro propone un confronto tra la situazione italiana e quella degli altri Stati europei, esaminando le logiche, le caratteristiche e i risultati della strada verso il lavoro che tali Stati stanno compiendo con riforme necessarie per riattivare il mercato. Se nella prima parte del volume si esplora la tela del ragno, nell'ultima si delineano alcune vie d'uscita: un programma per il lavoro fatto di dati, valutazioni e proposte concrete che rimettano al centro l'uomo e consentano di guardare progettualmente al futuro. -
Cuore tedesco. Il modello Germania, l'Italia e la crisi europea
Possiamo fare a meno della Germania? Possiamo scrollarci di dosso l'Europa? Ma che cos'è, oggi, la Germania? È lo stesso paese che ha rappresentato, da Bismarck in poi, il più grande problema dell'Europa moderna, o non è intervenuto un cambiamento epocale che l'ha trasfigurata? In principio c'è una data, il 9 novembre 1989: la caduta del Muro di Berlino. Quel giorno, nella città simbolo della guerra fredda, è finito il Novecento, il ""secolo più violento della storia dell'umanità"""": si è dissolto l'ordine geopolitico stabilito dalla seconda guerra mondiale e nel cuore del Vecchio continente è tornata, protagonista assoluta, la Germania. A oltre vent'anni dalla caduta del Muro, infatti, il modello tedesco si sta rivelando il più efficiente dal punto di vista economico il più deciso nella difesa del sistema di welfare europeo. Anche l'Europa è uscita radicalmente trasformata da quell'evento: la generosa speranza dei padri europeisti era nata come risposta all'epoca """"di sangue e di ferro"""" della guerra civile europea, avendo come presupposto implicito la persistenza di una Germania divisa. Ma l'unificazione tedesca ha cambiato tutto. Cosa ne sappiamo noi, oggi, di questa nuova Germania, del gigante d'Europa che suscita nei suoi partner scarsa simpatia e crescente apprensione? Non sarebbe meglio, prima di temerla, cercare di capirla?"" -
Abbondanza, per tutti. Contro la scienza triste della scarsità
La scienza economica è fondata sul principio di scarsità dei fattori produttivi che determina a sua volta la scarsità di beni e servizi producibili, e quindi la necessità di ottimizzare le scelte individuali, attraverso i meccanismi concorrenziali del mercato. Nel mondo contemporaneo, però, grazie agli enormi incrementi di produttività generati dal progresso tecnologico, lavoro e capitale sono sempre più abbondanti. Anche le risorse naturali non rinnovabili, oggettivamente limitate, possono essere utilizzate in modo più razionale, lungimirante e sostenibile, così da superarne la relativa scarsità. L'attuale crisi economica mondiale non è quindi determinata, come quelle del passato, da un'offerta inadeguata a soddisfare le necessità di tutti; al contrario, essa è generata da una domanda insufficiente ad assorbire tutta l'offerta potenziale, a causa della troppo disomogenea distribuzione di redditi e patrimoni. Di qui l'enorme, strutturale, aumento della disoccupazione, soprattutto giovanile, in quasi tutto il mondo. Bisogna avere la volontà di cambiare i propri stili di vita, privilegiando la quantità rispetto alla qualità, e soprattutto perseguire una più equa ripartizione dei redditi e dei patrimoni.