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La giudìa
Fu Pier Paolo Pasolini che suggerì all'amico Sandro De Feo il titolo ""La giudìa"""" per questo volume di racconti, uniti a comporre un vero e proprio romanzo di formazione. Roma, come fosse l'emblema del mondo al femminile, ne è l'autentica protagonista: prima è la città della guerra, un losco paradiso di fame e borsa nera, poi quasi di colpo è quella, cosmopolita e mondana, che tutti riconoscono nel mito della Dolce Vita. L'autore, testimone e complice, si sorprende a raccontarla con ironia e insieme con struggente malinconia: """"Quasi mezzo secolo di oblio - scrive Massimo Raffaeli nell'introduzione - non è riuscito a cancellare il fatto che Sandro De Feo sia stato uno dei più originali scrittori degli anni Sessanta e che """"La giudìa"""" rimanga una delle opere più singolari del decennio""""."" -
Il chiodo nella sabbia
"Il chiodo nella sabbia"""" racconta il lungo viaggio di un uomo del Sud attraverso l'universo femminile: le tante donne dell'infanzia vissuta in una grande e calorosa famiglia meridionale durante il fascismo, con madre, nonne e tante zie a contendersi l'affetto dell'ultimo arrivato; l'adolescenza nel dopoguerra e i primi rapporti con l'altro sesso nei giochi innocenti dell'estate; le esperienze della maturità negli anni del boom e della liberazione sessuale. Un bilancio esistenziale e sentimentale che, sul filo dei ricordi, ricostruisce le tappe essenziali di una vita, ciascuna segnata da una donna straordinaria." -
Sulle lagune
"Sulle lagune"""" è il terzo romanzo della produzione giovanile di Verga. L'opera, pubblicata la prima volta nel 1863, segue di un solo anno il più celebre """"I carbonari della montagna"""". Qui le passioni sentimentali si intrecciano con un patriottismo tipicamente ottocentesco. Lo sfondo per la trama è, singolarmente, Venezia: l'occupazione austro-ungarica, il carnevale, le angherie del potere straniero sono la cornice per una travagliata storia d'amore tra un ufficiale dell'esercito austriaco e una giovane veneziana." -
Tutta colpa di Alfredo
Un gioielliere bolognese, il signor Guermandi, ha cercato di frodare con dollari falsi la mafia uzbeka che gli fornisce i diamanti di contrabbando. Messo di fronte alla minaccia di rapimento della figlia, ingaggia Alfredo Magnani come bodyguard. Alfredo è un giovane ex carabiniere che lavora con quattro amici in un'agenzia investigativa diretta da suo zio Antonio. L'agenzia A-Zeta si occupa di indagini particolari, molto rispettose della privacy di quei clienti che preferiscono non rivolgersi alle forze di polizia. Il primo problema che Magnani deve affrontare, nella calura bolognese che crea qualche miraggio al capo della Squadra mobile, è la bellezza e la spigliatezza della signorina Guermandi. Tanto bella e spigliata da confondere il giovane ex carabiniere. Non abbastanza bella e spigliata da evitare di rimanere a sua volta confusa. Visti i collegamenti che la mafia uzbeka ha stretto con la mala del Brenta e per non cadere in una trappola, i due giovani si trasferiscono vicino Roma, a Civita Castellana, nella casa che il padre di Alfredo avrebbe voluto acquistare una volta andato in pensione. A Civita Castellana ci sono i ricordi cari dell'infanzia, legati al nonno e a uno strano prete, che ha finanziato la costruzione della sua parrocchia con l'attività di tombarolo. Al centro della valle c'è un monte isolato: il Soratte. Per Alfredo il Soratte è una presenza forte e protettiva, quasi totemica. -
Scene dal domani
Un marito un po' folle e istrione precipita da una scalinata per fare uno scherzo alla moglie; uno stupro rivelerà un esito insospettato e imprevedibile; un pianeta irritabile (la terra del domani) i cui posti di comando sono ormai appannaggio dei minorenni. Sono soltanto tre di una serie assortita e scioccante di racconti che, attraverso un gioco intrigante e multiplo di incastri, compone il romanzo coerente e unitario, surreale e memorabile, della vita italiana all'inizio del terzo millennio. La vita di un paese incauto e distratto, cattivo e però involontariamente comico, vitale e litigioso, in cui una famiglia riunita a tavola può anche essere capace di dividersi, furiosamente, fra sostenitori e detrattori di Craxi e Berlusconi. Così, fra cronaca e fantascienza, accelerazioni hard e incursioni colte, dentro pagine sempre esilaranti, il mondo ibrido e promiscuo della provincia diventa la metafora e l'osservatorio privilegiato dove mettere a fuoco riti e cliché di un'intera civiltà. -
Poesie
In eleganti versi, dove la memoria disegna il presente, Mario Scotti traccia un intenso commento poetico alla propria esistenza di uomo appassionato del mistero della vita; commento tanto più significativo e, se vogliamo, ""stravagante"""", se si pensa che il ricordo di lui """"è affidato, per i più, alla sua eccellenza di studioso di letteratura italiana, uno dei migliori dell'ultimo Novecento: alle sue indagini eruditissime e ad ampio raggio, allo scrupolo e alla solerzia del filologo, al fattivo promotore di iniziative editoriali... Chi abbia avuto la ventura di conoscerlo e frequentarlo a lungo e non solo formalmente non stentava a cogliere in lui una tenace convinzione che ne animava la sua attività di """"ricercatore"""" e presiedeva al suo rapporto con la letteratura, e che traspariva anche nelle conversazioni in apparenza più divaganti: essere la poesia una forma d'amore per la vita. Non amare la poesia, non avere con essa una intimità quotidiana equivaleva per lui a disprezzare la vita, avere con essa un rapporto falsato, o quanto meno impoverito. Escludeva inoltre che possa esistere una civiltà o """"Kultur"""" senza poesia; e, di conseguenza, che possa esistere una poesia esprimente un disamore per la vita""""."" -
Dido. Operetta pop
Alla morte del marito, Elissa è spinta da Anna, l'intraprendente sorella, a lasciare la città, una città corrotta e sprofondata nella violenza. Le due si mettono in mare accompagnate da uomini e donne che come loro desiderano vivere in un luogo migliore. Così Elissa diventa Didone, l'errante, ma anche la Regina che fonderà una nuova città per il suo popolo, Cartagine. Durante la traversata s'imbattono in cadaveri galleggianti, sirene che gridano festose e malefiche arpie. Arrivano in Libia. Un vero e proprio sbarco tra i bagnanti inorriditi poiché vedono le promesse del loro pacchetto vacanze miseramente andare in fumo. In una notte di tempesta arriva Enea. Gli dèi ci mettono lo zampino e così, condotto per mano da Venere, sua madre - vera mamma mediterranea -, seduce Didone ritrovandosi in una storia d'amore che non lo convince. Ma arrivano i tempi dell'addio. Per Enea è ora di andare e, come da copione, prepara in segreto le sue vele, senza dire a Didone che vuole abbandonarla. Enea non dà spiegazioni. Didone è perduta. Entra in scena la sua disperazione. Sembra che le cose si siano messe definitivamente male per la nostra Didone, ma è proprio a questo punto che la storia fa una brusca giravolta. -
Le lunghe notti
I personaggi de ""Le lunghe notti"""" sono personaggi estremi - prostitute, alcolizzati, assassini - tutti legati dal male di vivere. Sono figure penitenziali alla ricerca di un senso. Esistenze infelici che vacillano sul baratro della notte più cieca. Decideranno di cambiare pagina, di dare una svolta alla loro vita miserabile. In un solo giorno, in una sola notte, nulla sarà più come prima. Forse li spinge il desiderio inconscio di espiazione di una colpa, un pentimento che però arriva troppo tardi, perché un destino già scritto alla fine deve compiersi. Storie di chi vive male e troppo in fretta."" -
... E infine vi prego di continuare. Il club degli alcolisti in trattamento nel mondo. L'impegno di oggi per crescere domani
I testi del XIV Congresso degli Alcolisti in Trattamento. -
Storie di uno di noi. Progetto di sensibilizzazione ai temi della diversità e della salute nelle scuole
Il progetto ""Storie di Uno di Noi"""" nasce dall'esperienza e dal desiderio di tre associazioni di volontariato (AISM, Associazione Diabetici Forlivese e Associazione Raggio di Sole) che, col contributo dell'Assiprov di Forlì-Cesena, hanno cercato di creare un'occasione di incontro e confronto sui temi della diversità, che contribuisse alla costruzione di una cultura dell'integrazione e della solidarietà. Si è ritenuto che questo punto di incontro dovesse necessariamente coinvolgere il contesto scolastico, luogo significativo di crescita individuale e sociale e microcosmo rappresentativo della realtà che ci circonda. Questa pubblicazione intende raccogliere idee, vissuti, emozioni di tutti coloro che, a diverso titolo, hanno contribuito alla riuscita di questo progetto: i volontari, gli insegnanti, gli alunni e le loro famiglie, gli esperti che hanno supportato e condotto i percorsi."" -
Spaziotemporale
Noa, una ragazza trentenne, si fa protagonista di un processo di metamorfosi interiore che la porta alla conoscenza di sé, degli altri e del mondo. Si snodano così storie di incontri, paure, ricordi, il mito della vera amicizia, le problematiche delle relazioni sociali e dell'amore... Determinata ad uscire dal cerchio delle sue tensioni, Noa affronta con risolutezza e autoironia crisi economiche, sentimentali, logistiche, in una lunga prova nella quale celebra infine il superamento della sua lunga adolescenza. Il libro è dunque la storia di un cammino interiore, un itinerario dell'anima in una complessa dimensione geografica-emozionale nella quale passano luoghi vicini e lontani, uomini e donne, sentimenti ed attese. -
Il respiro dell'orsa. Racconti fantastici
Protagonista un'eroina femminile. Non giovane, non avvenente, non versata in arti magiche o guerresche, l'eroina di Daniela ha il fascino delle persone autentiche, sovente oppresse dall'ipocrisia della società in cui vivono. Sullo sfondo il profilo minaccioso e, paradossalmente, rassicurante dell'Orsa, madre, archetipo, dea, costellazione: risorsa atavica che riposa nell'inconscio di ogni donna, dal cui respiro nebbioso e greve può nascere il vento liberatorio dell'emancipazione. -
Ciò che siamo, ciò che vogliamo. Dalla crisi dei valori all'Europa del diritto
Opera ""libera, inqualificata e inqualificabile"""", libro impolitico e tuttavia inevitabilmente politico, questo saggio non accademico si rivolge all'europeo di oggi nel tentativo di capire che cosa significa essere un europeo nel XXI secolo: quale eredità culturale e politica la storia gli consegna e quale prospettiva le circostanze presenti, così drammatiche e insieme ricche di promesse, sembrano indicargli."" -
Comune di Rimini e famiglia Malatesta. Gli archivi antichi, il Liber Instrumentorum del comune e dei Malatesta, e scritture in Archivio Segreto Vaticano
Rimini, dalle origini del libero Comune alla fine della Signoria malatestiana, ha svolto un ruolo di primo piano nell'area adriatica fra Romandiola e Marca. La memoria delle sue istituzioni e la loro sedimentazione documentaria costituiscono l'interesse del volume. In questa luce si presenta per la prima volta il regesto completo dei cartulari del Comune e dei Malatesta, fondamentale non solo per la storia della città e del suo territorio; inoltre si recupera quanto conservato in Archivio Segreto Vaticano. Nella ricca appendice si offrono nuovi apporti su alcuni falsi, sull'eresia e l'Inquisizione a Rimini e un quadro della sigillografia comunale e malatestiana. -
Marmolada
Il volume offre una visione d'insieme aggiornata sul gruppo della Marmolada, accompagnando testi di alta divulgazione, redatti dai maggiori esperti e conoscitori di questo settore dolomitico, con un repertorio fotografico d'eccezione. La ""personalità"""" della Marmolada, nei vari aspetti legati alla natura, alle vicende della storia e alla costruzione del suo mito, viene ricostruita nella prima opera organica su una montagna per molti versi unica."" -
Girolamo Forabosco
Sebbene sino ad oggi non ancora omaggiato da una monografia, Girolamo Forabosco è certamente da ritenersi tra i principali rappresentanti del Seicento Veneto. Il volume si propone di ricostruirne la vicenda umana e professionale che gli permise di diventare una delle figure di spicco nell'ambito della ritrattistica, e non solo, nella Repubblica di Venezia. Interprete raffinato di un secolo di mutazioni per Venezia, seppur legato alla cultura figurativa barocca ancorata agli stilemi e al successo riscosso dalla pittura del secolo precedente, appare uno degli artefici più importanti della sensibilità moderna. -
Un cuoco costava come un cavallo. L'avventura dei cuochi nella storia della cucina italiana
Questo libro è una storia dei cuochi e ne segue l'avventura secolo dopo secolo e fino ai nostri giorni fra testimonianze, ricette, cronache, aneddoti. Del cuoco professionista conta quel che sa fare e sono i piatti a parlare per lui, insieme ai riconoscimenti o alle critiche dei gastronomi. Ma del cuoco-uomo poco si sa, del suo intimo e del suo modo di essere, girandolone, soldato di ventura, individualista, egocentrico, creativo e insieme curioso, un po' artista e un po' psicologo. Egli stesso non si è (quasi) mai raccontato. Fino ad anni recenti quando è salito nella scala sociale per diventare un protagonista, spesso un imprenditore, un testimone. A lui talvolta si guarda come a chi, in un mondo in rapido cambiamento, è affidato il futuro della cucina che rappresenta per il nostro paese un punto di eccellenza e di immagine. Con tutte le responsabilità che ne conseguono e richiedono non solo conoscenze merceologiche, abilità, tecnica ma anche impegno, applicazione, scienza e senso del limite. -
La facciata nord di San Marco a Venezia. Storia e restauri
La basilica di San Marco a Venezia è uno fra i più importanti edifici sacri del medioevo. Nonostante sia anche uno dei più studiati, alcuni aspetti sostanziali della sua storia sono tuttora incerti. Dal 2002, in occasione del restauro del fianco nord della basilica, un gruppo di studiosi tedeschi ha indagato con metodi all'avanguardia lo sviluppo architettonico dell'edificio, dalle strutture preesistenti alla basilica contariniana dell'XI secolo fino ai restauri moderni. In parallelo, accurate ricerche d'archivio hanno messo a confronto i documenti dei restauri otto-novecenteschi, in parte inediti, con le evidenze studiate dal vivo. Alla luce delle nuove conoscenze, la facciata nord - a lungo considerata una facciata minore, all'ombra della basilica - risulta ora rivestire un ruolo fondamentale per la storia architettonica dell'intero edificio. Punti salienti dell'indagine sono gli ""impulsi"""" che San Marco riceveva dalla sua chiesa gemella, San Teodoro, la funzione della zona nord della basilica come luogo di sepoltura e l'aspetto della facciata prima del criticato restauro ottocentesco, le cui manomissioni sono ora chiaramente evidenziate."" -
Destini incrociati nel Novecento veronese
Dalla Resistenza a Tangentopoli, un'indagine storica a più voci sull'azione politica e amministrativa di sei protagonisti del gruppo dirigente democristiano veronese (Renato Gozzi, Agostino Montagnoli, Giorgio Zanotto, Gianfranco De Bosio, Gambattista Rossi, Enzo Erminero) attivi in diverse e successive stagioni, l'uno diverso dall'altro, ma uniti da un sentire comune che per mezzo secolo accomuna i loro ""destini incrociati"""" e li identifica con quello della città. Nato negli anni novanta da una discussione con un """"grande vecchio"""" della sinistra italiana, Vittorio Foa, nel momento in cui i grandi partiti di massa del secondo dopoguerra erano tutti scomparsi, travolti da una crisi senza precedenti, questo volume - oggi riproposto con una nuova prefazione di G.P. Romagnani - nasce dall'esigenza di comprendere le ragioni di una così lunga durata dell'universo democristiano e illumina le origini del modello veneto di sviluppo, prima del repentino crollo che avrebbe consegnato il Nordest al partito delle """"identità locali"""" o al """"partito degli affari"""". Una base di partenza per riflettere sulla crisi della democrazia rappresentativa e sull'involuzione del ceto politico."" -
La scuola a Belluno nel Novecento. L'esperienza di Antonio Pastorello, direttore didattico dal 1904 al 1926
Dopo i saggi su tre figure di rilievo della scuola e dell'educazione a Belluno (Francesco Gazzetti, don Angelo Volpe e Pierina Boranga), Ferruccio Vendramini presenta un altro fondamentale innovatore, Antonio Pastorello. Formatosi a Milano anche con Maria Montessori, all'inizio del Novecento Pastorello promosse un rinnovamento nella scuola bellunese che la portò ai primi posti in Italia, per frequenza e rendimento degli allievi, e per qualità degli edifici. Sullo sfondo, le vicende legate alla Grande Guerra e all'occupazione della città nel 1918 da parte degli austriaci, il difficile dopoguerra e il passaggio al fascismo.