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Amarcord. Usi e tradizione di Giovinazzo. Vol. 3
L'autore può essere considerato uno storico degli usi, costumi e tradizioni di Giovinazzo, suo paese natale di cui è anche conservatore del dialetto. I racconti raccolti in questo libro sono stati pubblicati come singoli articoli, mensilmente, sulla rivista ""La Piazza"""" di Giovinazzo."" -
E c'è il tuo sguardo. Ediz. italiana e spagnola
È ponte di dialogo fra chi scrive e chi legge: due Universi annodati in un gioco continuo di riflessi. Ci si addentra nel terreno poetico per intensificare ogni attimo dell'esistere; per dare profondità alla parola; per interrogarsi e per camminare verso orizzonti di luce, dove la vita interiore e il mondo esterno man mano si intrecciano, ampliandosi. Raccolta di trenta poesie, scritte in lingua italiana e tradotte in lingua spagnola, corredate da delicati acquerelli. -
Il vento nel giardino
1796. La campagna d'Italia arriva nelle Tre Venezie. Le armate francesi e asburgiche si combattono nel Trentino, sul Garda, intorno a Mantova, nel veronese, nel vicentino e si avvicinano sempre più minacciosamente a Venezia. Nella quiete di un giardino della Valsugana due precoci innamorati, Giovanni Francesco e Antonia, scorgono un misterioso personaggio, Marlenburg, che sta preparando l'assassinio dell'arciduca Carlo d'Asburgo, comandante degli eserciti imperiali, generando una ventennale saga giallo poliziesca. -
Il piombo e l'oro
1809. La campagna d'Italia giunta nelle Tre Venezie sta per concludersi. L'astro napoleonico ha toccato l'apogeo; presto inizierà la parabola discendente. Con la catastrofe della Grande Armée, si concluderà anche la cupa catena di delitti di Marlenburg e la saga giallo poliziesca iniziata nel 1796. Braccato sempre inutilmente dai servizi d'informazione austriaci e francesi, Marlenburg risparmierà la sua ultima vittima prima della sua tragica fine. -
L' aqua granda. I giorni dell'alluvione
4 novembre 1966. La tragedia dell'alluvione del novembre 1966, che ha devastato Venezia, le isole e l'entroterra veneto, riassunta attraverso le cronache de Il Gazzettino. -
Lessico etimologico del dialetto rustico del vittoriese
Raccolta in ordine alfabetico di vocaboli del vittoriese rustico che in gran parte non sono riconducibili direttamente all'italiano per evoluzione storica (it. 'ombelico', dial. bunigol), o per origine (it. 'tino', dial. brènt), o per la fonetica (it. 'ape', dial. àve). Di ognuno di essi viene ricostruita la base etimologica. Da questo 'reliquario glottologico' emergono radici di una profondità e varietà sorprendenti, a testimoniare di un idioma, per quanto ispido e irsuto, in cui sono depositate e intrecciate intere epoche storiche e uno sforzo continuo di dare significazione alle relazioni sociali e agli eventi naturali. -
Logica, dialogica, ideologica. I segni tra funzionalità ed eccedenza. Atti del convegno (Bari, 13-16 febrraio 2002) Ediz. italiana, inglese e francese
Dedicato all'intrico logica/dialogica/ideologica e al rapporto funzionalità/eccedenza del significare, questo libro riflette sulle tematiche inerenti il dialogo e narrazione, la retorica e letteratura, la metamorfosi del critico. Indaga sui rapporti tra comunicazione, guerra e senso comune e sui modi di argomentare la guerra e la pace, per giungere all'analisi dell'intertestualità nella musica, nel teatro e nel cinema. Mette a fuoco alcune questioni concernenti la semiosi sia come modellazione, che come comunicazione. Le modalità dell'inferenza logica, la dimensione dialogica e la critica dell'ideologia richiedono che il loro studio passi attraverso lo studio dei segni e una considerazione dello diverse funzioni di questi ultimi. -
Dalla schiuma del mondo. Ierofanie nella via del caduco
Dalla riflessione su Giordano Bruno, 'testimone dell'infinito', al dibattito sull'immortalità, dal problema dell'ecologia e della possibile armonia tra uomo e mondo fino alla ricerca delle tracce del mitico 'Re del Mondo'. Questi ed altri temi, assai cari alla riflessione filosofica ed esoterica contemporanea, sono svolti da un autore che mostra una conoscenza dei simboli e delle tematiche del pensiero tradizionale. -
L' inizio e il ritorno. Mabda' o Ma'ad
Quest'opera che fa parte della tradizione letteraria della Naqsbandiyya, ordine sufi di origine centro asiatica, che ebbe grande diffusione nel subcontinente indiano a partire dalla fine del XVI secolo. È un breve trattato in cui vengono annotate le intuizioni metafisiche di Sah Ahmad Sirhindi, uno dei più importanti autori del Sufismo. Nel Mabda' o Ma'ad (L'inizio e il Ritorno) il grande maestro indiano espone sinteticamente il suo punto di vista sui grandi temi della metafisica islamica, annota le sue riflessioni su questioni teologiche e legali, ma parla anche dei suoi maestri, racconta le sue grandi visioni, descrive la figura dell'Uomo Perfetto (aI-Insan al-Kamil) e il ruolo della guida spirituale. -
Architettura: dialoghi e lettere
Il libro nasce con l'intento di dare più attenzione e più senso all'evolversi del progetto architettonico, proprio nel momento in cui l'immagine in generale sta soffocando i contenuti. L'architettura, che si esprime attraverso lo spazio e, quindi, attraverso le forme, rischia di non evidenziare più la sua funzione. La creatività che la connota, la relazione col divenire della tecnologia e il suo rapporto con la tradizione sfuggono anche alla visione attenta di studiosi, professionisti del progetto e studenti. L'esplicito riferimento a Platone presente nel titolo di quest'opera indica la sua struttura in dialoghi e lettere, tali da far emergere innanzitutto la metodologia progettuale e non la semplice forma del progetto architettonico. -
Manifesto IRF. Transizione dalla cultura e struttura dei Servizi alla famiglia. La liberazione della donna etero dalle morte strutture dello Stato
Secondo l'autore il Manifesto IRF è il primo tentativo nel suo genere di descrivere dal loro interno le radici teoriche occulte e alcuni meccanismi di funzionamento di strutture anti-maschio, anti-famiglia e quindi sostanzialmente antivita (ombre del Geist!). In primo luogo, i Servizi Sociali e il Tribunale per i Minori, i Centri anti-violenza, i Consultori ecc., che da alcuni decenni assediano, attraversano e spesso stritolano la coppia e la famiglia post-moderna, trasformandola a volte in una sorta di palestra sado-maso, avamposto dissolutorio di legami del grande deserto che avanza, in cui a rimetterci è sempre di più ogni membro della famiglia, primi fra tutti i figli. -
Antasofia. Vol. 3: Viaggio nella modernità.
Il viaggio continua, alla volta della modernità, dell'illuminismo e della politica. Scenario complesso, in cui siamo completamente immersi. Saltano agli occhi contraddizioni, paradossi, convenzioni del pensiero e del discorso apparentemente verificate dall'abitudine della teoria a dettare le proprie regole, quando sulla scena filosofica irrompe un nuovo e irriducibile attore: il presente. Come parlarne? Come, senza parlare e chiedere intorno a noi stessi? Dentro quale contesto? Con quali mezzi in vista di quali fini? Cosa distinguerà la filosofia da qualsiasi altro domandare? Un'antologia del presente, un tentativo di risposta. -
OT fantasma
OT/ ORBIS TERTIUS Ricerche sull'immaginario contemporaneo - numero 1“Questa revisione di un mondo illusorio si chiama provvisoriamente Orbis Tertius () accadde in un appartamento di via Laprida, dinanzi a un chiaro e alto balcone aperto sul tramonto () fu questa la prima intrusione del mondo fantastico nel mondo reale” Jorge Luis Borges, Finzioni 1944 Il pensiero comune associa alla parola immaginario qualcosa che somiglia, di volta in volta, ad un grande bacino di immagini, ad un luogo in cui precipitano le rappresentazioni sociali, al luogo in cui si generano gli archetipi, ossia le immagini ancestrali che traducono gli elementi profondi dell’esperienza dell’umanità. Nel linguaggio comune l’immaginario è quasi sempre associato all’aggettivo “collettivo”, tanto che l’immaginario tende fatalmente a coincidere con l’immaginario collettivo, ossia l’archivio in cui si trovano quelle immagini che sono diventate, ormai, significative per tutti, indistintamente, e hanno la capacità di accumulare una tale densità di significato da essere condivise da tutti. In questo senso l’immaginario collettivo tende ad assumere la stessa funzione che un tempo era assolta dai miti. Esiste un altro modo di intendere l’immaginario. La sua versione più recente, indica nell’immaginario quell’istanza transindividuale che – nella società dello spettacolo – ci dice come dobbiamo desiderare. È a partire dalla distanza fra questi modi di pensare l’immaginario che ha preso le mosse il nostro lavoro, che trova in questa rivista il suo luogo ideale di presentazione. INDICE9 / Fulvio Carmagnola, Il marketing del fantasma “Nuova Fiat 500”19 / Elena Marinoni, E chi si è visto si è visto della sottrazione27 / René Capovin, Il fantasma della felicità39 / Andrea Capra, La carne e il fantasma Il Sofista di Platone e l’ombra del filosofo49 / Marcello Ghilardi, Il Maestro fantasma Forma e autopersecuzione nelle discipline tradizionali giapponesi65 / Matteo Bonazzi, Lacan e la logica del fantasma75 / Aegle Pizzone, Aristotele e il fantasma dei sensi la difficile integrazione di un irriducibile87 / Matteo Bonazzi e Francesco Cappa, Il rovescio della modella105 / Vesna Oldani, La geisha, desiderio fantasma “Spettro, sogno o maestra d’arte?”119 / Michele Parodi, I fantasmi dell’antropologia139 / Michele Marzulli, Lost, perduti chi sono gli altri?151 / Alessandro Pozzetti, Se ci sei batti un colpo, qualsiasi Fantasmi a fumetti157 / Gabriele Illarietti, Il fantasma di Slavoj Žižek167 / Pietro Rizzi, Volver tornare179 / Andrea Bellavita, Inland Empire mondi infestati di fantasmi191 / Francesco Cappa, Il fantasma derubato dei Beatles un caso di camp capovolto201 / Vincenzo Culotta, Il fantasma dell’esecutore211 / Martino Negri, House of leaves il fantasma della letteratura nell’opera prima di Mark Danielewski243 / Michele Truglia, Fuori il fantasma Philip Roth exit ghost263 / Marco Senaldi e Francesco Cappa, I quindici minuti di Warhol -
Spinoza atlantico
Il volume traccia il doppio rapporto di Spinoza con la mistica eterodossa da un lato, il radicalismo della Rivoluzione inglese dall'altro. Le due influenze, filtrate e convertite in un precoce illuminismo, gettano un fascio di luce su alcuni aspetti meno frequentati del suo pensiero e contribuiscono a spiegare la singolare associazione fra beatitudine del saggio e regime conflittuale della moltitudine nonché il sostanziale illegalismo della prassi politica che ne deriva. -
La muraglia ebraica. L'impero eisenmaniano
Il grande abbaglio della cultura nichilista acceca la nostra mente. Doppiamente. Primo, poiché non sappiamo riconoscere la profonda natura estetica del sapere dominante tecnico-scientifico nel quale siamo immersi. Secondo, poiché non riconoscendo tale prepotenza, non riusciamo nemmeno a distinguere gli apporti e i contributi diversi provenienti da altri saperi, benchè questi appartengano ad uno stesso orizzonte: il pensiero occidentale. L’architettura contemporanea galleggia sopra questo incredibile abisso scavato proprio dalla nostra duplice inconsapevolezza. Cercare di penetrare nella cultura ebraica attraverso l’opera di Peter Eisenman per comprendere il linguaggio formale del nostro tempo, significa non solo restituire a quella cultura l’importanza e la ricchezza di senso che le compete, ma anche sciogliere l’ambiguità del sapere nichilista per comprendere i valori di un’altra grande tradizione: quella greco-cristiana, fondamento dell’architettura occidentale. Una nuova edizione che raccoglie insieme Mistico Nulla, I pungiglioni del pensiero, L’eresia nascosta, arricchita da un saggio inedito sul rapporto tra il pensiero di Benjamin e l’opera di Eisenman. -
Identità, individuo, soggetto tra moderno e postmoderno
Il volume discute un elemento cruciale della storiografia filosofica postmoderna, ossia che la modernità abbia costruito se stessa su un impiego ipertrofico delle nozioni di identità, deduzione e coerenza, generando così un primato assoluto dell’universale sul particolare. La postmodernità viene di contro a configurarsi come poliforme tentativo di arginare questa tensione moderna, sgretolandone i correlati principali: identità è l’esito di un raccontato; individualità è un aspetto di una molteplicità più profonda; soggetto non è qualcosa di astratto, unico e solitario, bensì effetto di un’interazione sociale. La postmodernità si celebra quindi in quanto rilegittimazione dei diritti del particolare, finalmente ‘liberato’ dall’ipoteca di universali di qualunque sorta. È questo il volto del postmodernismo che il volume si propone di assumere e discutere, all’interno di una lettura non celebrativa, rivolta all’individuazione delle sue luci ed ombre, dei suoi elementi di legittimità, come pure dei suoi intrinseci momenti di paradossalità e incoerenza. Testi di Gabriella Baptist, Giovanni Alberto Biuso, Remo Bodei, Simone Costagli, Sara Dellantonio, Nectarios Limnatis, Giuseppe Longo, Riccardo Manzotti, Roberto Marchesini, Valerio Meattini, Luigi Pastore, Hans Jörg Sandkühler. -
L' eredità di Pier Paolo Pasolini
Assimilare l'eredità di Pasolini significa avvicinarsi a un sintomo violento, letale per quel malessere sociale di tipo perverso, distruttore di ogni particolarità sacra dell'uomo. Un sintomo che Pasolini ha avuto il coraggio luterano di donare come parola a un lettore spesso insensibile al linguaggio gergale, poetico. L'eredità di Pasolini, tra estetica e senso, è un importante nucleo di sapere su quel moderno uomo medio autore della propria e altrui distruzione, difensore della propria ignoranza. Il sapere di Pasolini, come emblema costante di una disperata vitalità è un'eredità che non può essere condivisa da tutti, ma solo da chi è capace di articolare una necessaria domanda sul senso della vita, della sofferenza, della morte. Fare il punto sul lascito dell'insegnamento pasoliniano implica, in questa occasione, ribadire il valore dell'atto etico. Questo volume riattualizza l'eredità pasoliniana per mezzo degli strumenti della psicoanalisi lacaniana applicata al disagio sociale, con il contributo di altre discipline estetiche, letterarie, politiche, già presenti nel pensiero di Pasolini. Lo scopo è di dar vita a una riflessione storico-sociale non tanto su Pasolini, ma con Pasolini, per comprendere come e cosa siano diventati, in un'epoca dei consumi ancor più conclamata rispetto a quella degli anni Sessanta, quei mali sociali che il poeta ebbe la forza di denunciare mediante un amore mai ricambiato e riconosciuto. -
Alla ricerca della chiave perduta. Ermetismo e ermetismi
Il rinascimento si caratterizzò come un'epoca dominata dall'insofferenza per un sapere ritenuto ormai immobile e sterile, quello del medioevo scolastico, e dai tentativi di superarlo. In essa nacquero due correnti di ricerca proiettate verso opposte direzioni, verso il passato e verso il futuro. Tali correnti furono all'inizio pressoché indistinguibili luna dall'altra nei loro intrecci, ma finirono col produrre esiti assai diversi. La prima corrente, quella rivolta verso il passato, nacque dallo studio dei testi ermetici e platonici che si erano resi disponibili nella Firenze medicea per l'arrivo dei dotti bizantini in fuga da Costantinopoli a seguito della conquista ottomana. Essa ripropose il tema di una sapienza spirituale immutabile risalente a tempi immemorabili. La seconda, quella diretta verso il futuro, all'inizio poco distinguibile dalla prima ma poi sempre più forte ed autonoma, nacque dall'urgenza di disporre di un sapere più efficace e operante in senso trasformativo sulla realtà. Essa si alimentò a lungo dello studio della magia e della riscoperta delle antiche scienze tradizionali e portò poi, attraverso complessi passaggi, al nascere ed all'affermarsi della scienza moderna, con tutto il suo potenziale di cambiamento, ma anche con i suoi rischi e le sue aporie. Luna e l'altra corrente hanno mutato in modo irreversibile il mondo in cui viviamo e continuano ad influenzarlo. -
Friedrich Nietzsche. L'arte della trasfigurazione
Il testo affronta una questione pressoché ignorata dalla critica: la ricorrente presenza della Trasfigurazione di Raffaello negli scritti di Nietzsche. Un'opera che da oggetto di confronto diventa modello del processo di pensiero: dalla tragedia greca come trasfigurazione apollinea del dionisiaco alla tragedia di Zarathustra come trasfigurazione dionisiaca del tragico alla volontà di potenza come trasfigurazione filosofica del dionisiaco. ""Un filosofo che ha fatto il suo cammino passando per molti stati di salute, e continua sempre a camminare, è anche passato attraverso altrettante filosofie, egli appunto non può far nient'altro che trasferire ogni volta il suo stato nelle forme e nella lontananza più spirituali proprio quest'arte della trasfigurazione è filosofia"""". Un'arte essenzialmente teatrale, in cui la trasfigurazione è elemento ermeneutico imprescindibile per comprendere lo sviluppo drammaturgico e stilistico del pensiero e delle figure di Nietzsche."" -
Tra realismo e utopia liberale. Scritti 1949-1956
“Le idee, una volta entrate in circolazione, si sviluppano senza tener conto dell’influenza personale dell’autore, e anche se forse il politico deve sempre pensare a ciò che è praticabile oggi, tuttavia è un privilegio e un dovere del teorico dire apertamente quello che ritiene giusto.” Friedrich August von Hayek.