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Dalla Senna alla Neva. La Carmen di Aleksandr Block
Carmen provoca sensazioni ed immagini intense, difficili da circoscrivere. La sua figura ha ispirato artisti ed esaltato lettori e spettatori. Nietzsche, cercando di spiegare la grande suggestione provocata dall'opera di Bizet, conclude: essa conferisce potenza ""perché nell'udirla si diventa noi stessi un capolavoro"""". Carmen eccita lo spirito dell'analogia, fa recuperare le figure di altre vere o apparenti consorelle, dalla maga Circe alla Brett Ashley di Fiesta. Ma è pure capace di evocare immagini a lei opposte, da Beatrice a Mar'jana dei Cosacchi tolstoiani. Carmen rinnova la meraviglia nata dalla vista delle scatole cinesi: una interna all'altra in una successione di cui pare non trovare mai una fine, gusci che contengono e sono contenuti in altri gusci, e tutti nati da uno stesso monolite."" -
Manga e il fantasma dell'abate Leonate. All'avventurosa scoperta dell'abbazia di San Giovanni a Casauria
Seguendo le rocambolesche e appassionanti avventure di Manga, Alice e Nutella imparerete, divertendovi, a conoscere e ad amare i più importanti monumenti del nostro Paese. Età di lettura: da 6 anni. -
Manga contro Ercole. Alla scoperta dell'Abruzzo antico
Età di lettura: da 8 anni. -
La rivoluzione del business collaborativo. I contratti di rete, per crescere senza scomparire
Questo volume raccoglie competenze ed esperienze di esperti a livello nazionale sul tema delle reti di impresa, al fine di fornire strumenti concreti e multidisciplinari per valutare ed implementare progetti di sviluppo, in rete, che riteniamo una sfida fondamentale per il sistema imprenditoriale italiano. Introduzione di Daniele Becci. -
Notti dannunziane nella testimonianza di Aélis Mazoyer
Questo studio di Attilio Mazza è dedicato ad una donna di umili origini, ma di grande sensibilità, che fu costantemente vicina al Vate da Arcachon a Gardone come discreta custode della sua intimità: Aélis, così d'Annunzio la chiamava, meritò di vivere accanto a lui, assistendolo con amorosa dedizione. Dalla ricostruzione biografica di Mazza, basata su documentazione inedita e attente ricerche, la figura della donna fedele emerge come illuminata di riflesso dalla vivida luce che anche negli anni della piena maturità e del declino senile Gabriele d'Annunzio seppe esprimere grazie alla sua tempra di autentico ""artifex"""" delle lettere. Dunque, ancora un utile contributo alla conoscenza piena della vita e dell'opera di uno scrittore che ha improntato di sé la modernità."" -
Le medicine di D'Annunzio nella farmacia del Vittoriale
L'esplorazione della vita privata di un personaggio della cultura può riservare interessanti sorprese, oltre che contribuire validamente alla migliore comprensione della sua opera: sono i risultati che hanno conseguito gli autori di questo libro indagando con intelligente accuratezza sul rapporto, così nella vita quotidiana come nella creatività letteraria, che Gabriele d'Annunzio ebbe col mondo dei farmaci e della medicina: un rapporto esteso e continuo, dunque significativo. Attilio Mazza, in particolare, esplora molti aspetti di questo peculiare interesse dello scrittore, giovandosi di un'ampia conoscenza della biografia e dell'arte dannunziana e soffermandosi anche sull'""enigma"""" della morte del poeta: il suo è un contributo di coinvolgenti indagini e riflessioni che integra la cospicua serie di saggi già da lui dedicati alla figura di d'Annunzio. Antonio Bortolotti, a sua volta, cataloga accuratamente i medicinali e i prodotti affini rinvenuti nello scaffale della Zambracca posto alle spalle della scrivania del poeta: anche questo, un utile fascio di conoscenze sulle sue consuetudini di vita e, di riflesso, sul suo profilo di uomo e di scrittore."" -
Gabriele d'Annunzio e la famiglia d'origine
L'interesse che Franco Di Tizio ha da tempo rivolto alla cerchia dei famigliari di Gabriele d'Annunzio si compendia organicamente in questo suo nuovo lavoro dedicato ai membri del nucleo domestico - i genitori, le tre sorelle, il fratello -, ma getta fasci di luce anche su altri parenti ed amici, come a voler ricreare quel mondo di affetti e di relazioni che il poeta portò sempre con sé, pure quando si chiuse nel romitaggio del Garda. È vero, tuttavia, che i legami parentali di d'Annunzio non furono scevri da incomprensioni, tensioni, contrasti, ad eccezione di quelli con la madre, adorata in vita e in morte, costante oggetto di una devozione senza limiti. Soprattutto nella seconda parte della sua vita, meno condizionata da esigenze economiche, d'Annunzio dovette fronteggiare, quasi difendersi dalle pressanti richieste di aiuto che i consanguinei gli rivolgevano. Da questa indagine, condotta dall'autore con scrupolosa attenzione e basata su un'ampia e corretta documentazione, affiorano inediti risvolti della biografia dannunziana e nuovi spunti per la comprensione della sua personalità. -
Lettere a Flavio
In ""Lettere a Flavio"""" l'autrice realizza attraverso la forma dell'epistolario una sorta di romanzo dove si plasma una storia d'amore nuziale, durata cinquant'anni, secondo una miscellanea di lirico realismo, con una rappresentazione dell'amore, come dinamica di inseguimento e fuga, come mimesi del movimento discontinuo e frammentario degli accadimenti e dello spirito. Irene, infatti, scrivendo si rivolge a Flavio che non e più di questa terra, alla ricerca di un altrove di senso, nel sognabile di un'esistenza vissuta in pareti fragili di speranza, in aporia ed inquietudine. Ella realizza così una comunicazione letteraria che si carica progressivamente di ricordi che sembrano agganciare il proprio essere donna ad un divenire sostanziato e scandito in momenti chiave ed episodi idonei a sviluppare i toni del sentimento, nella forma della epistola e nella acquisita consapevolezza di un fine ultraterreno dove è possibile ritrovarsi e comunicare con l'essere amato."" -
D'Annunzio e villa Cargnacco
"Spesso le dimore degli artisti sono meta di un turismo culturale che non si esaurisce nella curiosa esplorazione di spazi e cimeli, ma serve ad integrare la conoscenza, la memoria, l'ammirazione di quelle personalità. Tanto più è vero ciò per una dimora, il Vittoriale di Gardone Riviera, che Gabriele d'Annunzio intese ristrutturare, ampliare ed arredare 'secundum cor suum', come espressione autentica e fascinosa della propria arte, visibile ed imperituro monumento della sua geniale creatività. Attilio Mazza, da sempre attento e perspicuo studioso dannunziano, offre con questa ricerca un ritratto compiuto del Vittoriale, nella prospettiva storica della nascita e della evoluzione materiale dell'edificio attraverso i secoli e nell'attualità del suo assetto, come il Vate lo volle per consegnarlo ai posteri."""" (Umberto Russo)" -
Patrioti. Storia della Brigata Maiella alleata degli alleati
"Gli eroi riscoperti. Una vera epopea che si snoda dal duro battesimo del fuoco di Pizzoferrato fino a culminare nell'ingresso a Bologna. Le imprese della Maiella non sono state celebrate quanto avrebbero meritato."""" (Antonio Carioti 'Corriere della Sera')" -
Avere trent'anni
"Chissà perché i testi ancorati alle esitazioni delle fasi di passaggio riescono a parlarci meglio dell'anacronismo degli spazi interiori. La risposta più semplice è che con il proprio formalizzarsi nell'indeterminatezza di una pausa riescono a fare dell'impasse un movimento conoscitivo. Da questo punto di vista risultano quasi esemplari gli esiti dell'ultima prova poetica di Federica D'Amato, che fin dal titolo 'Avere trent'anni', si sofferma sullo sconcerto di chi al termine della giovinezza si trova davanti alla necessità di un consuntivo. Tutti abbiamo sperimentato l'importanza di quel personalissimo passaggio obbligato verso l'indipendenza e la solitudine chiamato 'linea d'ombra'. Possiamo ben comprendere quindi quanto sia stimolante fare i conti con quelle particolari sensibilità poetiche in cui questo passaggio si rovescia nella comparsa di un''ombra della linea'; nell'addensarsi cioè, sul tratto ancora esitante di ciò che appare, delle nebbie e i fantasmi che possiedono segretamente ogni esperienza..."""" (dalla nota di Luigi Trucillo)" -
Andrea Pazienza. Il mio nome è Pentothal
Le straordinarie avventure di Pentothal è un'opera complessa, dove per la prima volta in Italia il fumetto diventa strumento per raccontare fenomeni sociali e dove il narcisismo autobiografico dell'artista si confronta duramente con la cronaca e il vissuto, e quindi con la storia. Andrea Pazienza è stato nel fumetto una rivoluzione e una sfida, di pensiero e di stile. Un'avanguardia e un caposcuola. Parlare di lui alle nuove generazioni e a quanti non conoscono la sua opera di fumettista, caricaturista, artista visivo vuol dire iniziare da Pentothal, dal racconto dei sogni e dei disagi di un talentuoso artista di provincia che a 19 anni approda a Bologna per studiare al Dams. -
Loro non mi vedono
"Credete sia difficile vivere. Voi non sapete quanto sia difficile morire. Non sapete cosa significa guardare ad ogni alba volti liquefatti sui cuscini, circondati da una infinita pena: pupille che tradiscono l'augurio di morire, morire presto. Voi non conoscete il desiderio del perché non prendi me, pur di non vedere, non testimoniare l'arsione pazza che divora le cellule più giovani. Non vedete irrigidirsi le vene lungo le braccia dei padri e dei mariti quando le unghie si incidono nei palmi, quasi a voler trattenere la persona amata come un lenzuolo tirato di notte. Ma la vita, al contrario di quello che ci insegnano, non è aria, non si tiene ferma nei pugni chiusi.""""" -
Esportare facendo rete. Strategie e strumenti per competere all'estero
Il presente volume intende fornire una panoramica strategica e operativa per imprenditori, consulenti, manager e a quanti aspirino ad operare nel settore Export, in particolare nell'ambito delle piccole e medie imprese, attraverso la diretta esperienza dell'autore che vanta una ultradecennale esperienza nelle attività di esportazione sui mercati mondiali dei prodotti del made in Italy. Il libro si inserisce in una serie di azioni intraprese dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Pescara, nell'ambito dell'Accordo di Programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l'Unione Italiana della Camere di Commercio, volte a favorire l'apertura delle imprese ai mercati internazionali, attraverso processi aggregativi, con particolare riferimento alle PMI. -
Pizzoferrato. Eventi bellici del 1943. Ricordi e testimonianza
"Nonostante le difficoltà e gli estremi disagi, la maestra lavora con gioia ed entusiasmo. Si affeziona ai suoi quindici alunni che provenivano dai casali sparsi nelle vicinanze. Bravi bambini, gentili ed intelligenti: ancor oggi la maestra li ricorda tutti. Conosce i genitori ed i loro problemi, ne condivide ansie e speranze; indaga sulle tradizioni e sul passato di quella piccola comunità, si immedesima in quella vicenda esistenziale e così viene a sapere che, proprio nella stalla su cui lei insegnava, il 25 dicembre del 1943 i tedeschi si resero responsabili di un tragico fatto di sangue. Di qui, dunque, l'autrice parte per ricostruire gli avvenimenti bellici a Pizzoferrato e, più in generale, nei paesi circostanti: storia di inaudite violenze, di fame nera, di case saccheggiate, bruciate, di gente raminga senza meta nei boschi e nelle campagne [...] in quel crudo inverno del 1943-'44. Tutto questo è stato raccolto dalla viva voce dei superstiti, che a quell'epoca erano dei ragazzi ma tuttora conservavano vividi ricordi di quelle tragedie. Questo libro rende un giusto e doveroso tributo di affettuosa memoria ai caduti ed alle sofferenze di uomini che troppo spesso vengono dimenticati dalle istituzioni e dalla cultura 'ufficiale'"""". (Dalla prefazione di Nicola Fiorentino)" -
D'Annunzio e la censura. Michetti-Masciantonio. Un'amicizia vera
Nel libro ""D'Annunzio e la censura - Michetti-Masciantonio: un'amicizia"""" vera ho riportato una parte inedita (Lettere, biglietti, cartoline, telegrammi) della corrispondenza intercorsa tra d'Annunzio, Michetti e Pasquale Masciantonio. Quando si pensa a d'Annunzio, si pensa al poeta, allo scrittore, all'uomo di azione, al combattente, quasi mai all'uomo che egli fu nel """"quotidiano"""". E proprio questo che troviamo nella fitta corrispondenza con Masciantonio. Nel mio scritto ho voluto, inoltre, dare risalto all'episodio, poco conosciuto, che mandò su tutte le furie il """"Vate"""" quando venne censurato per il romanzo """"Il Trionfo della morte"""", e ho riproposto sia l'episodio che incrinò, seppure per breve tempo, i rapporti di amicizia con Michetti, definiti da d'Annunzio uno dei più tristi della mia vita interiore, e quello che lo vide sfidare in duello l'avv. Luigi Mezzanotte che aveva offeso la madre Donna Luisa. Quanto a Michetti, basta dire che fu, tra i componenti del Cenacolo di Francavilla, il più caro e sincero amico di Pascal. Un'amicizia, come traspare dalla corrispondenza, disinteressata che durò, forte del legame che univa le due famiglie, per tutta la vita."" -
Abitare un foglio
"Con garbo e senso di ospitalità, Giuseppe Rosato fa entrare il lettore in una casa sobria ed elegante di dieci stanze, visitando le quali, tra il mobilio, si trovano i segni della presenza del suo abitatore: i temi e le figure che più gli stanno a cuore. Siano scale a forbice, partite ancora da giocare o che non si giocheranno mai più, eternità da spendere o già spese, parole in esubero, meteorologie fantastiche, uomini in frantumi, guerre perse o da perdere, viaggi da non viaggiare e perfino una metropolitana gallina, ignara di tutto, a spasso, un po' spaesata forse fra l'uscio semiaperto di una casa e il cancelletto del cortile."""" (Massimo Del Pizzo)" -
Gabriele D'Annunzio e il figlio Veniero
Con questo volume dedicato a Venier d'Annunzio Franco Di Tizio aggiunge un ulteriore, prezioso tassello alla sua ricostruzione della vita e dell'opera del Vate pescarese, nonché di coloro che, per consanguineità, per amicizia o per collaborazione, gli furono vicini: un lavoro, il suo, che non conosce sosta ormai da vari decenni e che ha già prodotto tanta mole di conoscenze, di revisioni e di scoperte. Questa volta il suo interesse si è diretto sul terzogenito di d'Annunzio e ne ha delineato compiutamente il profilo, non omettendo di scandagliare anche sulla sua discendenza. Ne emerge un personaggio che certamente era meritevole di essere conosciuto, innanzi tutto per le doti umane che lo connotavano: era il più affettuoso dei figli del poeta, per il quale era sempre disponibile, si trovasse in Italia o negli Stati Uniti, dove lo chiamava la sua attività di tecnico aeronautico e automobilistico, ma si direbbe anche il più ""concreto"""" dei tre, sapendo coniugare alla sincerità dei sentimenti il possesso di una cultura prevalentemente tecnica, ma estesa anche ad altri settori, l'impegno nel lavoro e la coscienza dei propri doveri."" -
La religione di D'Annunzio
Gabriele d'Annunzio ebbe una sensibilità fortemente religiosa. Dichiarò, infatti, di aver avuto un'""anima nativamente religiosa"""". Anche se risulta difficile, addirittura impossibile, definire la sua religiosità. Fu sempre consapevole del mistero in cui viviamo. E sembra avesse la certezza della vita oltre la vita. Addirittura affermò di aver visto i trapassati: l'adorata madre, Luisa De Benedictis ed Eleonora Duse, in particolare. Furono solo fantasie della sua mente """"siderale""""? Nessuno potrà mai confermare o smentire. È dunque arduo definire quale sia stato il credo del poeta."" -
La consolazione della poesia
"C'è qualcosa di disturbante e allo stesso tempo di irrinunciabile nell'idea della consolazione, e i versi di questa raccolta, che ne definiscono la possibilità attraverso la poesia, restituiscono alcune sue decisive significazioni. Alludono alla sua presenza e alla sua assenza nella nostra inquietudine, nel movimento di immersione e allontanamento dalla vita che batte come un cuore nelle nostre giornate. La consolazione dell'amore in quanto fusione, scacco della separatezza (Caporossi); la consolazione dall'ingiustizia (Di Giulio) e l'impossibilità della consolazione, della ricomposizione, in quanto la vita è l'inconsolabile (Bux) e il linguaggio non fa che riproporre la ferita (Pacini) che chiede consolazione. L'azione consolatoria della poesia comporta un rischio di subordinazione, di sottrazione, e allo stesso tempo apre a una possibilità di conforto in quanto relazione con il mistero della realtà (Iannone). La commozione prodotta e accolta dalla poesia è una consolazione provvisoria (Nibali), la sua leggerezza sfugge al discorso (Nardoni). Sono versi che chiedono al lettore di porsi in modo forte queste domande. Possiamo trovare consolazione? Possiamo desiderare consolazione?"""""