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Le radici del cielo
Considerato il primo romanzo autenticamente ecologista, Le radici del cielo valse all’autore il Prix Goncourt 1956.rnrn«Questo romanzo è un capolavoro. Una satira amara che dimostra quanto il mondo sia poco razionale» – Anaïs Ninrn«Un libro ammirevole, pieno di talento, originale, di spessore. Non mi capitava da tanto tempo di trovarmi qualcosa di simile tra le mani. L’avventura, il movimento, la realtà, l’ideale ne fanno una delle letture più eccitanti che sia dato avere» – Émile Henriot, Le MondernrnA Fort-Lamy, nell'Africa Equatoriale Francese, il centro d'attrazione è l'Hotel del Ciadien. Il caffè-bar-dancing è di proprietà di Habib, una canaglia col sigaro perennemente alle labbra, il sorriso beffardo che non si rivolge a nessuno in particolare, ma pare destinato alla vita stessa, e di un suo protetto: de Vries, un giovane esile, eretto, capelli biondi ondulati, che si fa vedere raramente a Fort-Lamy e trascorre il tempo a braccare la natura in tutti i suoi rifugi col suo bel fucile col calcio incrostato d'argento. Fino a qualche tempo fa il Ciaden era un luogo piuttosto desolato, poi è arrivata Minna, tedesca, bionda, un gran corpo vistoso, un passato da dimenticare alle spalle, e l'atmosfera è cambiata. Un giorno, mentre Minna è al bar intenta a scegliere i dischi per la serata, piomba sulla pista da ballo un uomo con un viso energico e un po' scuro, i capelli castani e ricciuti, che ogni tanto rigetta indietro con un gesto brusco. L'uomo ordina un rhum. Poi comincia a parlare a Minna. Non le dice né chi è né da dove viene, ma le parla degli elefanti, delle migliaia di elefanti che vengono uccisi ogni anno in Africa. Meravigliosi animali in marcia negli ultimi grandi spazi liberi rimasti al mondo, abbattuti senza pietà. E così, quasi senza accorgersene, Minna e Morel, il ""francese pazzo"""", l'""""avventuriero dello spirito"""" compiono l'uno verso l'altra i primi passi di un'avventura che diventerà leggenda in Ciad e in tutta l'Africa Equatoriale Francese."" -
Lasciando casa
Londra, fine anni Settanta. A ventisei anni, Emma Roberts è una giovane donna che vive un fragile equilibrio tra la sofferenza e il piacere che la solitudine le procura. rnrn«Un romanzo magnifico, profondo ed elegante» – New York Times Book Reviewrn«Anita Brookner è una delle grandi scrittrici della narrativa contemporanea» – Literary Reviewrn«Un romanzo che non concede nulla lla moda, né riguardo all'intreccio, né alla tipologia dei personaggi, e in cui nulla è straordinario, se non la qualità della scrittura» – La StamparnTratta la vita proprio come il giardino oggetto dei suoi studi: taglia, cura, accorcia le sue emozioni e i desideri per realizzare il proprio ideale, un'esistenza caratterizzata dal decoro e dalla moderazione. Aspira, come dice lei stessa, a condurre i suoi giorni ""secondo l'ideale classico fatto di ordine, controllo e autonomia"""". Sa, tuttavia, anche che, se vuole pienamente realizzare le sue aspirazioni, deve in qualche modo sciogliere il cordone ombelicale che la lega alla madre. Quell'amore così intenso, e così esclusivo da mutarsi in angoscia, per una donna che è sopravvissuta alla vedovanza considerandola un ritorno al suo stato naturale, e che trascorre il suo tempo a leggere e a pensare, deve essere per un po' messo da parte per cercare sicurezza altrove, nel duro confronto con il mondo. Emma parte perciò per Parigi, con l'intenzione di riprendere nella capitale francese gli studi di progettazione del giardino. A Parigi, stringe una fragile amicizia con Françoise Desnoyers, una giovane bibliotecaria animata da un'energia tale da rendere la sua sola presenza pericolosa per il resto del mondo. Françoise, il cui viso s'illumina sovente di sincero divertimento, le lascia intravedere un modo di vita turbolento, ben diverso dal suo e spinge Emma a una disputa con sua madre sul futuro della loro tenuta di campagna."" -
Alla ricerca di Velazquez
Fondendo romanzo e biografia, Alla ricerca di Velázquez è un omaggio appassionato a uno dei più grandi artisti della storia, un uomo dalla vita quasi altrettanto sfuggente della sua arte.rnrn«Intelligente, divertente, a metà tra il tono erudito e quello colloquiale. Mi sono subito trovato a casa tra le pagine di questo libro, leggendolo ho avuto la sensazione di aver pensato a questo argomento da tutta la vita» – Jonathan Coern«Sontuoso...l’opera scintillante di un’autrice al culmine della propria arte» – The New York TimesrnrnIn un giorno d'ottobre del 1845 cinque centimetri di denso inchiostro nero sulle lunghe colonne del «Reading Mercury» attirano l'attenzione di John Snare, libraio di Reading, antica città di mercato del Berkshire. Annunciano un'asta presso Radley Hall, un edificio nei dintorni di Oxford che ospita l'«Academy for Boys» di Benjamin Kent. Il collegio sta per chiudere, gli alunni sono partiti, e ogni bene è stato messo in vendita. Il «Mercury» elenca cuscini e testiere in ferro, dizionari e grammatiche latine, ma aggiunge anche, suscitando l'entusiasmo di Snare, che il signor Kent vende la sua collezione d'arte. Appassionato d'arte, accanito cacciatore di tesori del passato, Snare ha già messo piede una volta a Radley Hall e, tra paesaggi olandesi, ritratti di vescovi medievali, papi e badesse, ha potuto sbirciare, appeso su un'alta parete e in penombra, un'opera davvero speciale della collezione di Kent: «Un mezzo busto di Carlo I (attribuibile a Van-dyke)», così recitava il catalogo del palazzo. Snare ritorna perciò di buon grado a Radley Hall. Attende che i visitatori siano usciti e trascina una scala dalla biblioteca fino al salone dove il grande dipinto è appeso. Si arrampica fino a trovarsi faccia a faccia con la tela. Davanti ai suoi occhi compare il volto di un giovane barbuto dagli occhi scuri, l'aria pallida e malinconica. È Carlo certamente, ma un Carlo giovane principe e non sfortunato monarca destinato al patibolo. Un giovane principe assorto in chissà quali pensieri che non può essere opera di Van Dyck, tenuto conto che il pittore fiammingo giunse in Inghilterra solo nel 1632, otto anni dopo l'incoronazione di Carlo. Un ritratto per giunta realizzato da un artista di pari livello, se non addirittura superiore... da un Velázquez, ad esempio, il pittore spagnolo la cui arte è ancora materia rara, ignota, oscura. Tra l'euforia e il timore di commettere un errore irreparabile, Snare acquista il dipinto per otto sterline, affascinato dall'idea di poterne ricostruire la storia. Una ricerca che si tramuterà presto in ossessione e, come tutte le ossessioni, destinata a trascinarlo su strade pericolose. -
Quattro lettere d'amore
Romanzo che ha svelato il talento dell’autore di Storia della pioggia, Quattro lettere d’amore è stato pubblicato in oltre venti paesi, raccogliendo ovunque un grande successo di pubblico e di critica.rnrn«Una strabiliante affermazione della magia e del potere dell’amore» – The Timesrn«Con Quattro lettere d’amore Niall Williams si ritaglia un posto di rilievo nella letteratura: un posto in cui si crede al potere dei miracoli e a quello dell’amore… un romanzo che ha qualcosa di magico» – New York Timesrn«Un’autentica gioia, una storia sensuale e fortemente evocativa» – Marianne FaithfullrnrnNicholas Coughlan ha dodici anni quando Dio parla per la prima volta con suo padre, un impiegato statale di Dublino perennemente vestito di grigio. Il discorso è breve e perentorio: l'uomo deve lasciare il lavoro e dedicarsi anima e corpo alla pittura. A nulla valgono le obiezioni di sua moglie, una donnina piccola e minuta con vivaci occhi castani: William Coughlan, uomo di poche parole, non trova nulla da replicare, se non un laconico «devo». Una parola che si abbatte con brutale violenza sull'esistenza di Nicholas e di sua madre. Su un'isola nell'ovest dell'Irlanda, uno squisito drappo intessuto di luce marina e sabbia, vive Isabel Gore, l'anima gemella di Nicholas, ancora ignara del legame che il destino ha approntato per lei e il figlio di William Coughlan. Dopo la scuola lei e suo fratello Sean, una di quelle creature di cui Dio si serve per svelare la musica del creato, si recano all'altro capo dell'isola dove, nel silenzio e nella bellezza maestosa di quel lembo estremo di terra, possono immaginarsi sovrani di un fantastico regno di violinisti e poeti. Isabel danza sul margine del roccione seguendo le note del fratello, al ritmo sempre più frenetico e vorticoso del violino, fino a quando la musica cessa di colpo. Sean giace a terra, gli occhi arrovesciati e il corpo irrigidito sulla roccia. La musica si è dileguata e lui è rimasto muto e inutile come uno strumento accantonato. La convinzione che sia stata la sua danza selvaggia a causare il male del fratello non abbandonerà mai Isabel, graverà come un peso ineliminabile sulla sua vita e sulle sue successive scelte di giovane donna. Nicholas e Isabel: due anime forti, forgiate da un'infanzia fatta di sogni svaniti e di una sorte crudele, due anime destinate ad amarsi come raramente accade ai comuni mortali. -
La scomparsa di Josef Mengele
Romanzo vincitore del prestigioso Prix Renaudot, La scomparsa di Josef Mengele si immerge fino in fondo nel cuore di tenebra del secolo trascorso. rnrn«La mente malefica di Mengele messa a nudo». - la Repubblicarnrn«Guez ci fa entrare nella mente di un criminale a cui bastava un cenno per decidere le sorti di un condannato a morte per Auschwitz». - Il Fogliornrn«Ci sono libri duri, ma necessari. È il caso di La scomparsa di Josef Mengele di Olivier Guez». - Il Sole 24 OrernrnBuenos Aires, giugno 1949. Nella gigantesca sala della dogana argentina una discreta fetta di Europa in esilio attende di passare il controllo. Sono emigranti, trasandati o vestiti con eleganza, appena sbarcati dai bastimenti dopo una traversata di tre settimane. Tra loro, un uomo che tiene ben strette due valigie e squadra con cura la lunga fila di espatriati. Al doganiere l'uomo mostra un documento di viaggio della Croce Rossa internazionale: Helmut Gregor, altezza 1,74, occhi castano verdi, nato il 6 agosto 1911 a Termeno, o Tramin in tedesco, comune altoatesino, cittadino di nazionalità italiana, cattolico, professione meccanico. Il doganiere ispeziona i bagagli, poi si acciglia di fronte al contenuto della valigia più piccola: siringhe, quaderni di appunti e di schizzi anatomici, campioni di sangue, vetrini di cellule. Strano, per un meccanico. Chiama il medico di porto, che accorre prontamente. Il meccanico dice di essere un biologo dilettante e il medico, che ha voglia di andare a pranzo, fa cenno al doganiere che può lasciarlo passare. Così l'uomo raggiunge il suo santuario argentino, dove lo attendono anni lontanissimi dalla sua vita passata. L'uomo era, infatti, un ingegnere della razza. In una città proibita dall'acre odore di carni e capelli bruciati, circolava un tempo agghindato come un dandy: stivali, guanti, uniforme impeccabili, berretto leggermente inclinato. Con un cenno del frustino sanciva la sorte delle sue vittime, a sinistra la morte immediata, le camere a gas, a destra la morte lenta, i lavori forzati o il suo laboratorio, dove disponeva di uno zoo di bambini cavie per indagare i segreti della gemellarità, produrre superuomini e difendere la razza ariana. Scrupoloso alchimista dell'uomo nuovo, si aspettava dopo la guerra di avere una formidabile carriera e la riconoscenza del Reich vittorioso, poiché era... l'angelo della morte, il dottor Josef Mengele. -
Insegnamenti sull'amore
«Thich Nhat Hanh è un vero maestro Zen». - l'Unitàrnrn«Minuto, magro, dai lineamenti aspri ma pronti a schiudersi nel più disarmante dei sorrisi, occhi neri e saettanti sotto la testa rasata, Thich Nhat Hanh è tra i maggiori maestri spirituali del nostro tempo». - Corriere della Serarnrn Attraverso pagine ispirate, piene di indicazioni pratiche, apprendiamo i modi di praticare l’amore e «impariamo anche a guarire dalle malattie della rabbia, del dispiacere, della tristezza, della solitudine e degli attaccamenti insani».rnrn«Thich Nhat Hanh è un monaco buddhista vietnamita, esule da decenni, proposto al Nobel per la pace da Martin Luther King per l'impegno a favore della fine del conflitto in Vietnam». - l'AvvenirernrnSecondo il Buddha per dimorare in eterno con il Brahma, il Dio universale, bisogna praticare i Brahmavihara, vale a dire l'amore, la compassione, la gioia e l'equanimità. I Brahmavihara sono i quattro elementi costitutivi dell'amore, e sono detti ""incommensurabili"""" poiché crescono ogni giorno all'interno di colui che li pratica, rendendolo felice. Thich Nhat Hanh, celebre monaco vietnamita, maestro zen e poeta, illumina in questo libro la via dei Brahmavihara, attingendo a storie antiche e nuove della grande tradizione buddhista e al ricco bagaglio della sua esperienza personale."" -
Aspettando l'alba
Lysander Rief è un giovane uomo di trent'anni banalmente bello. Un dandy leggermente corrucciato, che si aggira per le strade della elegante Vienna del 1913. Attore inglese, figlio di un inglese e di un'austriaca, fidanzato con Blanche che l'aspetta impaziente a Londra, Lysander è angustiato da un «problema» di non poco conto. L'ultima volta si è manifestato in una piccola e opprimente stanza in Dover Street, nella capitale inglese. La ragazza, pesantemente truccata, aveva un certo fascino vistoso. Lui era partito bene, ma poi era accaduto l'inevitabile. La ragazza, però, aveva preteso lo stesso i soldi. «Una cartuccia a salve fa sempre il botto», aveva detto con una frase appresa forse da un cliente militare. Anziché andare a Lourdes o tentare i rimedi di un ciarlatano, Lysander decide di rivolgersi al dottor Bensimon, un inglese trapiantato a Vienna, uno psicanalista, o meglio un apostolo della psicanalisi, non il dio di cui parlano tutti e che abita dalle parti della Berggasse, il celebre dottor Freud. Una scelta fortunata, tuttavia, poiché nella sala d'attesa di Bensimon Lysander si imbatte nella sua salvatrice: Hettie Bull, che irromperà come un ciclone nella sua vita, stravolgendola. Edizione originale Neri Pozza. -
Il figlio prediletto
Due storie di resistenza e ribellione ai pregiudizi magistralmente intrecciate tra la Calabria e l’Inghilterra degli anni Settanta e dei giorni nostri. Un romanzo intenso, commovente, di feroce malinconia.rnrnÈ una sera di giugno del 1970 in un piccolo paese della Calabria, Nunzio e Antonio hanno vent'anni e si amano, in segreto, da due mesi. Il loro amore si consuma dentro la vecchia Fiat del padre di Antonio, parcheggiata in uno spiazzo abbandonato. Ma, proprio quella notte d'estate, tre uomini incappucciati e armati trascinano Antonio fuori dall'auto, colpendolo fino a quando il giovane non giace a faccia in giù e a braccia aperte, come un Cristo in croce. Tre giorni dopo Nunzio Lo Cascio sparisce dal paese, messo su un treno che da Reggio Calabria lo conduce lontano, a Londra. Il mondo, all'improvviso, gli ha mostrato il volto più feroce, quello di un padre e due fratelli che «gli hanno spezzato le ossa a una a una» per punirlo del suo ""peccato"""". Nulla sembra avere più senso per il ragazzo: la fiducia negli uomini, la speranza di un futuro, la sua stessa identità. Di lui rimane soltanto la foto del campionato del '69, appesa nella pescheria dei genitori, che lo ritrae con tutta la squadra sul campo dopo la vittoria, promessa mancata del calcio. A interrogarsi sulla vita di Nunzio è anni dopo sua nipote Annina, che sente di avere con quello zio mai conosciuto, di cui nessuno in famiglia parla volentieri, inspiegabili affinità. Anche Annina, sebbene in modo diverso, si trova a combattere con un padre violento e prevaricatore e con la stessa realtà chiusa del paese, in cui una ragazza non ha altre possibilità che essere una «femmina obbediente». E, come Nunzio, scoprirà la dolorosa necessità di riprendersi il mondo, ribellarsi ai pregiudizi e lottare per la propria libertà."" -
A casa di Jane Austen
Lucy Worsley, con una scrittura affascinante e spiritosa, perfettamente in tono con i romanzi della Austen, ci conduce nella quotidianità della scrittrice più amata.rnrnIl mondo dei romanzi di Jane Austen è domestico, ordinato, intimo. I suoi personaggi abitano in villini deliziosi, residenze di campagna principesche ed eleganti palazzi cittadini. Si è tentati perciò di credere che anche la vita della grande scrittrice si sia svolta in ambienti analoghi. Nulla di più lontano dalla realtà. L'esistenza di Jane, in apparenza tanto tranquilla, fu segnata da porte chiuse, strade che non le fu consentito imboccare, scelte che non poté compiere. La piccola somma guadagnata a fatica grazie ai suoi libri non bastava a consentirle di avere una casa tutta sua, e la morte del padre la costrinse a peregrinare tra abitazioni in affitto o presso parenti che le riservavano il destino proprio delle zie nubili: badare ai bambini. Leggendo i suoi romanzi, così pieni di case amate, perdute, sognate, si comprende bene come il desiderio struggente di una casa vera, di un luogo protetto dove mettere al sicuro i propri manoscritti e scrivere senza il peso delle faccende domestiche, non l'abbia mai abbandonata. Dalla modesta canonica di Steventon, circondata da castagni e abeti e da «uno di quei giardini vecchio stile nei quali convivono verdure e fiori», in cui Jane nacque e crebbe, fino al cottage di campagna di Chawton, nell'Hampshire, dove trascorse gli ultimi anni della sua breve vita, Lucy Worsley, con una scrittura affascinante e spiritosa, perfettamente in tono con i romanzi della Austen, ci conduce nella quotidianità della scrittrice più amata, mostrando le sue giornate buone e quelle storte, i piaceri privati e le incombenze, quelle «piccole cose dalle quali dipende la felicità quotidiana della vita domestica», e che lei elevò ad arte. -
Un giorno
Comico, intelligente, malinconico, Un giorno cattura l'energia sentimentale delle grandi passioni: i cuori spezzati, l'intricato corso dell'amore e dell'amicizia, il coraggio, le attese e le delusioni di chiunque abbia desiderato una persona che non può avere.rnrn«Intelligente e profondo, coinvolgente e irresistibile, un ritratto brillante degli ultimi anni della nostra vita» – Nick Hornbyrn«Una storia d'amicizia e d'amore che si allungherà per vent'anni e che David Nicholls racconta con ritmo e pezzi di bravura accecante, comicissimo e solo sporadicamente tragico» – TuttolibrirnÈ l'ultimo giorno di università, e per due ragazzi sta finendo un'epoca. Emma e Dexter sono a letto insieme, nudi. Lui è alto, scuro di carnagione, bello, ricco. Lei ha i capelli rossi, fa di tutto per vestirsi male, adora le questioni di principio e i grandi ideali. Si sono appena laureati, l'indomani lasceranno l'università. È il 15 luglio 1988, e per la prima volta Emma e Dexter si amano e si dicono addio. Lui è destinato a una vita di viaggi, divertimenti, ricchezza, sempre consapevole dei suoi privilegi, delle sue possibilità economiche e sociali. Ad attendere Emma è invece un ristorante messicano nei quartieri nord di Londra, nachos e birra, una costante insicurezza fatta di pochi soldi e sogni irraggiungibili. Ma per loro il 15 luglio rimarrà sempre una data speciale. Ovunque si trovino, in qualunque cosa siano occupati, la scintilla di quella notte d'estate tornerà a brillare. Dove sarà Dexter, cosa starà combinando Emma? Per venti anni si terranno in contatto, e per un giorno saranno ancora assieme. Perché quando Emma e Dexter sono di nuovo vicini, quando chiacchierano e si corteggiano, raccontandosi i loro amori, i successi e i fallimenti, solo allora scoprono di sentirsi bene, di sentirsi migliori. -
Caterina d'Aragona. La vera regina. Le sei regine Tudor
Inghilterra, 1501. In piedi sul ponte della nave, con le ciocche di capelli rosso e oro che le sferzano il viso, Caterina d'Aragona, figlia di Ferdinando il Cattolico e d'Isabella di Castiglia, scruta con trepidazione la costa inglese, domandandosi cosa le riserverà il futuro.rnrn«Uno sguardo affascinante sulla vita della regina Caterina d'Aragona e sugli intricati e viziosi intrighi politici della corte dei Tudor. Una ricerca meticolosa, un ritratto illuminante e coinvolgente della ""vera regina""""» – Historical Novels Reviewrn«Gli amanti dei Tudor hanno molto da aspettarsi da questo libro» – Booklistrn«Molto dettagliato. Alison Wier apporta un notevole contributo alla storia della vita di Caterina d'Aragona» – Kirkus ReviewsrnrnPromessa sposa dell'erede al trono, il Principe Arturo, Caterina sa che sarà suo dovere dimenticare la Spagna e adeguarsi agli usi e costumi del nuovo regno, di cui un giorno sarà regina. Giunta a Londra, tuttavia, la giovane fatica a mascherare lo sgomento quando si trova davanti il futuro marito: Arturo è gracile e smunto e, alla luce fioca delle candele, Caterina nota che le gote non sono affatto rosee, come apparivano nel ritratto che le ha donato, bensì bianche, accese solo da un rossore febbrile. Ben diverso da Arturo è il fratello minore, il Principe Enrico, di stazza robusta e innegabile fascino, capace di suscitare in Caterina un inspiegabile turbamento, quel turbamento che sempre si prova dinnanzi a coloro che ci sono destinati. Otto anni dopo sarà infatti Enrico, salito al trono come Enrico VIII, a sposare Caterina, e con lei regnerà per sedici anni, prima che l'arrivo a corte della seducente e intrigante Anna Bolena, intenzionata a fare breccia nel cuore del re, muti le sorti del regno, segnando per sempre il futuro di Caterina. Imprigionata da Enrico nel castello di Kimbolton, ripudiata e spogliata di ogni privilegio, Caterina non rinuncerà mai a farsi chiamare Regina, mentre intorno a lei andrà raccogliendosi un notevole ancorché violentemente represso consenso popolare... Attraverso pagine capaci di evocare un mondo perduto pieno di splendore e brutalità, e una corte in cui l'amore - o il gioco dell'amore - dominava su tutto, Alison Weir dà vita a un romanzo storico sulla tumultuosa vita della Regina Caterina d'Aragona, sposa devota fino alla fine e unica «vera» moglie di Enrico VIII."" -
Le ceneri di Londra
«Il quadro incredibilmente ambizioso di un’epoca». - Financial Timesrnrn«Una magistrale lezione su come intrecciare una storia ben documentata e una trama complessa». - The TimesLondra, 1666. Divampato nella bottega di un fornaio di Pudding Lane, il Grande Incendio sta devastando la città, consumando e riducendo in cenere ogni cosa. Perfino la maestosa cattedrale di St Paul, fino a quel momento considerata invulnerabile, brucia come una gigantesca lanterna. Tra la folla che assiste, impotente, all'agonia della cattedrale c'è James Marwood, giovane impiegato della London Gazette. Simpatizzante della Quinta Monarchia, suo padre è stato trovato un giorno in possesso di documenti compromettenti e imprigionato nella Torre di Londra. Grazie all'intercessione di messer Williamson, direttore della London Gazette, è stato scarcerato. Da allora, però, la gratitudine nei confronti di Williamson obbliga James ad accettare qualsiasi incarico gli venga affidato. Domato l'incendio e fatta la conta dei danni, il giovane viene perciò spedito, senza troppe cerimonie, a indagare sul singolare rinvenimento di un cadavere all'interno di St Paul. L'uomo giace nudo nella navata, riverso su un fianco in una goffa posizione e con le braccia dietro la schiena. Tutto porterebbe a pensare a un tragico incidente, se non fosse che i pollici sono legati insieme con un pezzo di corda, e c'è una piccola ferita proprio all'attaccatura della testa. Spronato da Williamson, James inizia un'avventurosa caccia all'assassino per le strade devastate di Londra. Tra falsi indizi, nuovi omicidi e l'incontro con Catherine Lovett, una giovane donna in fuga da un matrimonio imposto con la forza e più che mai determinata a rintracciare il padre che non vede da anni, James Marwood navigherà nelle acque agitate e pericolose di una delle più turbolente epoche della storia inglese. -
Fer-de-lance. Le inchieste di Nero Wolfe
"Fer-de-lance"""" appare per la prima volta a metà degli anni Trenta. Sfratta dal crime novel le vecchie signore e """"i bizzarri curiosi nell'arte di scoprire e raccontare il delitto"""" e fa posto a un nuovo singolare detective: Nero Wolfe.rnrn""""Strout scrive bene, racconta benissimo e i suoi romanzi sono coltivati con cura come un fiore raro e raffinato"""" - Carlo LucarellirnL' amante della buona cucina che vive in un lussuoso appartamento di Manhattan, coltiva orchidee e tiranneggia i suoi compagni d'avventura: Archie Goodwin, il bel seduttore, Fritz Brenner, il portentoso cuoco svizzero, Saul Panzer, l'abile segugio e Fergus Cramer, il cinico ispettore. Nel romanzo Wolfe si trova alle prese con l'omicidio di un giovane immigrato italiano, Carlo Maffei. Alcuni indizi sembrano collegare il delitto con l'assassinio di un certo Barstow, il presidente dell'Holland College, un uomo influente con una moglie pazza, un figlio geloso e una figlia bellissima. Ma quando Wolfe riceve il pericoloso dono di un velenosissimo serpente, sa che per l'assassino le ore sono contate." -
Orchidee nere. Le inchieste di Nero Wolfe
"Orchidee nere"""" appare per la prima volta, insieme al racconto """"Cordialmente invitati a incontrare la morte"""", nel 1942. Mentre il mondo è sconvolto dal più grande conflitto armato della storia, Rex Stout decide di dilettare i lettori concedendo al suo detective pigro, grasso ed edonista anche un'altra """"nobile"""" manifestazione oltre al suo inguaribile narcisismo: l'invidia. rnrn""""Torna il mito di Nero Wolfe, il detective che ama le orchidee più degli umani e considera il cibo l'unica arte per cui vale la pena di esistere"""" - Il Venerdì di RepubblicarnrnrnUna dolorosa, insopprimibile invidia che Nero Wolfe nutre per Lewis Hewitt, il milionario che ha osato creare, e mostrare all'Esposizione floreale, tre magnifiche orchidee nere: il sogno o, meglio, la chimera di ogni floricoltore che si rispetti. Pur di avere nella sua serra quei fiori preziosi e rari, Wolfe non esita a sfidare l'irruente ispettore Cramer e a mettere nei guai Archie Goodwin, occultando le prove di un delitto, nascondendo testimoni e decidendo persino di rinchiudersi in una camera a gas... In """"Cordialmente invitati a incontrare la morte"""", invece, è una letale tossina - stufata, ahimè, anche con gustose animelle fresche di maiale - a determinare il triste destino di Bess Huddleston, organizzatrice di eventi, caduta in disgrazia presso i suoi facoltosi clienti. Introduzione di Carlo Lucarelli." -
Entra la morte. Le inchieste di Nero Wolfe
Uno dopo l'altro, tre nuovi casi si presentano a Nero Wolfe, veri e propri rompicapi per il celebre detective, una sfida non indifferente alle sue capacità investigative. rnrn""Wolfe, semplicemente, mi piace da matti. E lo leggo e lo rileggo, ogni volta che me ne capita l'occasione"""" - Giancarlo De CataldornrnLa prima a varcare la soglia dello studio sulla Trentacinquesima è una creatrice di moda che dichiara di aver visto vivo a una sfilata suo zio, morto suicida qualche tempo prima. Di lì a poco Wolfe scoprirà che lo zio è davvero vivo, così vivo da essere ucciso nello studio della nipote, che diviene la principale indiziata dell'omicidio. Poi è il turno di un'ambigua e reticente famiglia su cui Wolfe indaga per dimostrare l'innocenza di un celebre chef accusato di omicidio. Infine, Wolfe e Archie Goodwin sono alle prese con il caso di un giardiniere che, in una serra piena di orchidee, ha scoperto il cadavere della sua bella, una giovane donna priva di scrupoli. Tre casi d'amore e di morte che ci restituiscono un Wolfe più sornione che mai e un Archie Goodwin in piena forma. Introduzione di Camilla Baresani."" -
Jane Seymour. La regina più amata. Le sei regine Tudor
Cresciuta a Wulfhall, una suntuosa tenuta immersa nella campagna del Wiltshire, la giovaneJane Seymour coltiva una sola aspirazione: quella di prendere i voti e ritirarsi nella quiete di un monastero. Giunta ai diciotto anni, tuttavia, Jane cede alle pressioni della sua ambiziosa famiglia e, grazie all'intercessione di un lontano cugino, Sir Francis Bryan,viene mandata a corte come damigella della regina Caterina d'Aragona, la sovrana nota per la sua grande bontà. Le giovani donne al servizio della regina sono nel posto giusto per trovare un buon marito, ma Jane, con la sua pelle diafana, gli zigomi poco pronunciati e il naso troppo grosso si sente invisibile agli occhi degli uomini di corte. Di certo lo è davanti are Enrico, il cui sguardo sembra non riesca a staccarsi da un'altra damigella, la maliziosaAnna Bolena. Non passerà molto tempo prima che scoppi lo scandalo: re Enrico ripudia Caterina per sposare Anna, provocando una drammatica scissione con la Chiesa. Jane diventa dama di compagnia della nuova regina, ed è in quelle vesti che, per la prima volta, il sovrano la nota: se Anna è brillante ma spesso aggressiva, Jane è, al contrario, dolce e pacata. Un balsamo per l'animo ferito dell'inquieto Enrico. Sollecitata a ricambiare l'affetto del re e guadagnarne il favore per la sua famiglia, Jane verrà, suo malgrado, coinvolta in un pericoloso gioco politico e trascinata al centro dei drammatici eventi che segneranno la Riforma e decreteranno la caduta di Anna Bolena. -
E Marx tacque nel giardino di Darwin
Nel 1881 Charles Darwin è già da decenni una persona famosa. Il sacco di posta che gli viene quotidianamente recapitato attesta chiaramente che ""L'origine delle specie"""", la sua opera maggiore pubblicata nel 1859, è nota ormai in ogni angolo del mondo: tra i botanici delle isole dei Mari del Sud fino agli abitanti della Lapponia. Riceve naturalmente lettere anche da un cospicuo numero di pazzi che gli pongono sempre lo stesso interrogativo: qual è il posto del Creatore in un mondo governato dalle leggi dell'evoluzione? Lettere che hanno per lui il solo effetto di procurargli forti attacchi di quell'emicrania cronica per lenire la quale riceve da tempo le visite del dottor Beckett. Medico incline al progresso scientifico, Beckett ha il coraggio di sperimentare nuovi metodi di cura e non ha soltanto Darwin tra i suoi pazienti di spicco. Si reca infatti spesso a casa di un esule tedesco affetto da una grave forma di bronchite: Karl Marx, filosofo ed economista, autore di un'opera anch'essa di vasta risonanza, """"Il capitale"""". L'orrenda aria londinese, ricca di nebbia e carbone, ha dato il colpo di grazia all'apparato respiratorio del pensatore tedesco, ma non ha minimamente arrestato la sua attività di studioso e di erudito. Un giorno, dopo aver riposto lo stetoscopio nella borsa, lasciando vagare lo sguardo nella stanza di Marx, sul tavolino di legno accanto alla finestra Beckett scopre una copia consunta e corredata di numerosi foglietti dell'""""Origine delle specie"""". Quando di lì a poco, a casa di Darwin, si imbatte in una copia del """"Capitale"""", un'idea si affaccia, irresistibile, nella sua mente: far incontrare i due studiosi per scoprire magari quale costellazione di pensiero li unisca."" -
Il peso dell'inchiostro
Londra, novembre 2000. Helen Watt, una studiosa di storia ebraica sull'orlo di un pensionamento obbligato, viene convocata per visionare alcuni documenti ritrovati in una casa del tardo XVII secolo. Consulenze come questa non sono insolite, nella sua professione: talvolta capita di scoprire vecchie carte in una soffitta oppure sul fondo di un baule di famiglia e, se non si intende informare la Soprintendenza, ci si rivolge alla facoltà di Storia dell'Università. Il giorno prima, però, un uomo ha telefonato chiedendo specificamente di lei. Giunta sul posto, Helen non riesce a trattenere l'emozione: all'interno di un ripostiglio segreto, nel vano rettangolare nascosto da un pannello, la aspettano due palchetti colmi di documenti: lettere in ebraico e portoghese risalenti a più di tre secoli prima, fascicoli sciolti, volumi rilegati in cuoio dai dorsi sbiaditi. Una testimonianza inedita e preziosa della rifondazione della comunità ebraica dopo quasi quattro secoli di espulsione dal suolo inglese. Avvalendosi dell'aiuto di Aaron Levy, uno studente americano alle prese con una tesi sulle possibili connessioni fra l'opera di Shakespeare e gli ebrei rifugiatisi nella Londra elisabettiana per sfuggire alle persecuzioni, Helen scopre che le lettere appartengono al rabbino HaCoen Mendes, uno dei primi insegnanti della rifondata comunità ebraica londinese, accecato dall'Inquisizione in gioventù. Vergate per lui da uno scriba, le lettere recano in basso, nell'angolo a destra, la lettera ebraica aleph, iniziale del nome del misterioso copista, su cui si concentrano le ricerche dei due studiosi. Ricerche che li condurranno dinnanzi a una sconcertante rivelazione: a tradurre sulla carta i pensieri del rabbino non era, come hanno creduto sino a quel momento, un suo studente, ma una donna. Poco alla volta, dalle pergamene finemente vergate, emerge il ritratto di Ester Velasquez, una giovane ebrea che, nella Londra del XVII secolo, combatte per le uniche due cose capaci di dare un senso alla sua esistenza: la libertà e la sete di conoscenza. -
La città d'oro
Questo romanzo è l'avventurosa storia di Rudolph August Berns, l'uomo che per primo scorpì Machu Picchu, l'antica città perduta degli Inca, quarantaquattro anni prima che l'esploratore americano Hiram Bingham ottenesse fama e fortuna rivendicando a sé la sensazionale scoperta.«Una storia potente e ricca di suspense» – Der SpiegelTutto ha inizio in Germania, nella prima metà dell'Ottocento, quando il piccolo Rudolph August Berns, primogenito del commerciante Johannes Berns e della moglie Caroline, passa il suo tempo nella bottiglieria del padre a fantasticare sui miti e le leggende delle epoche passate. I suoi sogni a occhi aperti riguardano soprattutto le cronache del viaggio in Perù di Johann Jakob von Tschudi, dove si narra delle meraviglie di quel paese, di giacimenti d'oro e gioielli preziosi, di vestiti, strumenti e strade d'oro, e dove si afferma che, all'arrivo degli Spagnoli, gli Inca furono costretti a rivelare i propri segreti. Tutti, tranne uno: El Dorado, la città sacra, interamente fatta di oro purissimo: i ponti, le case, le strade, le terme... una meraviglia dell'architettura, che avrebbe lasciato a bocca aperta, entusiasmato e contemporaneamente arricchito chiunque l'avesse ritrovata. -
La sesta estinzione
La specie che, a un certo punto della sua storia, si è autonominata ""specie dell'homo sapiens"""", nel corso della sua """"evoluzione"""" ha alterato profondamente la vita del pianeta. Tra le catastrofi da essa causate, cinque sono state così grandi da meritare il nome di """"Big Five"""". Questo libro ripercorre la storia dei """"Big Five"""" per gettare luce su un altro allarmante evento che gli esseri umani stanno producendo. È presto per dire se esso è comparabile, per forza e portata, ai """"Big Five"""", ma è in corso ed è noto col nome di Sesta Estinzione. Dalla foresta pluviale amazzonica alla cordigliera delle Ande, dalla Grande Barriera Corallina alla moria di organismi riscontrabile nel giardino di casa propria, Elizabeth Kolbert conduce il lettore nei luoghi di questa Estinzione attraverso un racconto in cui all'entusiasmo per le nuove, recenti conoscenze sull'argomento si unisce l'orrore che esso comporta.""