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Amber
Frutto di un’immaginazione femminile sovversiva per la sua epoca, Amber è la prima rappresentazione nel Novecento della donna ribelle al suo destino di madre e sposa devota.rnrn«Ricordo che la prima volta che lessi Amber rimasi impressionata dal suo coraggio, dalla sua temerarietà e dalla sua forza. Nel rileggere il romanzo ora sono stata enormemente colpita dal femminismo sovversivo della Winsor e dagli scopi e dall’ambizione della sua immaginazione storica» - Elaine Showalter, The Guardianrnrn«Il romanzo americano più famoso nel mondo» - Washington PostrnrnNel 1944 un romanzo, ambientato esattamente tre secoli prima, precisamente nell’Inghilterra del 1644, scosse la società americana. Il libro fu vietato in 14 stati americani per i suoi numerosi riferimenti a rapporti sessuali, gravidanze illegittime, aborti ecc.rnNella forma di un romanzo storico, camuffato da romanzo d’appendice, camuffato a sua volta da romance, narrava la storia di un’eroina, Amber St Clare, orfana abbandonata di nobili natali, che non esita a usare la sua bellezza e il suo fascino per farsi largo in un mondo a lei estraneo. Quello che infastidiva soprattutto i puritani giudici americani degli anni Quaranta era che Amber St Clare rompeva gli schemi dell’eroina dei romanzi d’appendice, in trepida attesa del principe azzurro, per delineare l’inaspettato ritratto di una donna intraprendente, spregiudicata, che non esita a fare libero uso della sua sessualità e, soprattutto, della sua astuzia per raggiungere i suoi scopi. -
La rilegatrice dei libri proibiti
È il 1859 a Londra, e sir Jocelyn Knightley coltiva il sogno di liberare la società dalle ""pastoie del ritegno"""" e della morale, collezionando i libri che i puritani dell'epoca vorrebbero bruciare tra le fiamme dell'inferno: il Decamerone, il Satyricon di Petronio, l'Ars Amatoria di Ovidio... A rilegare quei libri con preziose pelli e fodere scarlatte è, in barba a tutte le leggi della corporazione dei legatori che vietano il lavoro alle donne, Dora Damage, la giovane moglie di Peter Damage. Le sue originali rilegature, così morbide e seducenti, suscitano l'entusiasmo di sir Knightley, della filantropica e ambigua Lady Sylvia e della cerchia dei suoi amici: i """"Sauvages Nobles"""". Ma non finisce forse puntualmente nei guai chi entra in una """"società del vizio""""? Romanzo storico, che ci restituisce impeccabilmente i conflitti di sesso, razza e classe dell'età vittoriana. """"La rilegatrice dei libri proibiti"""" ci offre, con Dora Damage, un'eroina moderna che non esita a infrangere le regole e i tabù della Londra del XIX secolo, la città più grande del mondo, in cui gli ideali più nobili si accompagnano alle miserie più sordide."" -
Nulla resta nell'ombra
È l'una e mezzo di un soffocante giorno d'agosto quando Sarah e Mark Holling raggiungono la val Bormida con la loro Ford malandata. Sono diretti in Liguria dalla natia Germania, in viaggio di nozze. Qualche mese prima Mark ha fatto irruzione nella vita di Sarah come un tornado. Una storia d'amore travolgente, che ha trovato il suo naturale epilogo in nozze improvvise e inaspettate. Tra le vigne sulle colline del Piemonte, dove fino all'orizzonte non si scorge anima viva, Sarah, tuttavia, non si abbandona alla felicità. Avverte, anzi, un'inspiegabile sensazione di disagio, un presentimento cupo, accresciuto dalla calura insopportabile che grava su quella landa. La sua mente sta già volando al mare luccicante della Liguria, agli yacht e alla dolce vita che imperversa nei suoi ameni porticcioli, quando l'auto si arresta di colpo e Mark annuncia sommessamente che non c'è nemmeno un goccio di benzina nel serbatoio. Sono rimasti a secco tra quei poggi e avvallamenti oppressi da un'afa insopportabile, lontani sette chilometri dal primo centro abitato. Troppi per Sarah, sfinita dal caldo. Un'inezia per il prestante Mark, che afferra una tanica e si allontana deciso. Non tornerà più. Sarah si struggerà nell'attesa, avanzerà mille congetture, e alla fine raggiungerà anche lei il paese vicino per denunciare la scomparsa di suo marito alla locale stazione dei carabinieri... -
Odessa star
«Prosa sferzante, sarcasmo feroce, perfidi giochi di relazioni che sembrano dissezionati al di là di una lastra di ghiaccio» - rn Leonetta Bentivoglio, la Repubblicarn rn«Koch è bravo a tendere la sua tela per imprigionare il lettore» - Niccolò Ammaniti, Corriere della SerarnrnC’è una cosa più triste di arrivare a cinquant’anni e accorgersi di non aver realizzato i propri sogni: lamentarsene. E lamentarsi è proprio quello che Fred Moorman fa in continuazione, travolto dalla più classica delle crisi di mezza età.rnUna sera, però, in un cinema di Amsterdam, Fred riconosce Max G., un vecchio compagno di scuola scapestrato e poco promettente, e la sua vita muta d’incanto.rnImpeccabilmente vestito, sicuro di sé, in compagnia di una donna meravigliosa, Max lo invita a passare a trovarlo: può aiutarlo a dare una scossa alla sua noiosa esistenza, se gli va. Fred non ci pensa su due volte. È disposto a tutto per recuperare l’ammirazione del figlio e la stima della moglie, per cui stringe amicizia con Max e la sua guardia del corpo, Richard. Ma quando, dopo improvvise sparizioni, sequestri lampo, quiz televisivi truccati e maestosi funerali, Fred capisce di essersi spinto troppo oltre e cerca di prendere le distanze da quelle compagnie, una verità inaspettata verrà a galla, una verità che gli farà capire di essere sempre stato soltanto una pedina nelle mani di Max, e delle persone più insospettabili. -
Il morso
Palermo, 1847. Lucia Salvo ha sedici anni, gli occhi come «due mandorle dure» e una reputazione difficile da ignorare: nella sua città, Siracusa, viene considerata una «babba», ossia una pazza. La nomea le è stata attribuita a causa del «fatto», ovvero il ricorrere di improvvise e violente crisi di epilessia. Per volontà della madre, speranzosa di risanare le sorti della famiglia, Lucia viene mandata a Palermo a servizio presso la casa dei conti Ramacca. Il Conte figlio, incallito donnaiolo, è alla ricerca di una donna che per una volta gli sfugga, dandogli l'impressione che la caccia sia vera e che il trofeo abbia capitolato solo per desiderio. O, meglio, per amore. Quando il nano Minnalò, suo fedele consigliere, gli conduce Lucia, il Conte figlio le si accosta perciò con consumata e indifferente esperienza, certo che la bella siracusana non gli opporrà alcuna resistenza. La ragazza, però, gli sferra un morso da furetto. Un morso veloce, stizzito, che lo fa sanguinare e ridere stupefatto. -
Il quinto quarto della luna
11 settembre 2001, Tel Aviv. Un grido si leva dalla camera della quindicenne Madja. Quando Avram e Jumana, i genitori adottivi della ragazza, israeliano lui, palestinese lei, si precipitano nella sua stanza, la trovano in preda allo sgomento mentre indica tremante le immagini che appaiono sullo schermo del televisore: un aereo si è appena schiantato contro una delle torri del World Trade Center e fiamme gigantesche escono dall’edificio che domina New York, a sud di Manhattan. Uscendo sul balcone che affaccia su Yehuda ha-Nasi Street, Avram scorge la gente correre in tutte le direzioni. Sembra che Tel Aviv sia diventata un grande mulino che macina angoscia: ogni immagine, ogni brandello d’informazione va ad accrescere un’ansia indefinibile e antica. 11 settembre 2001, Il Cairo. Al Fishaui, il caffè dove su un grande specchio campeggia il ritratto di Nagib Mahfuz, Premio Nobel per la Letteratura e illustre frequentatore del locale, il televisore vomita il suo tragico flusso di immagini. Nell’istante in cui il secondo aereo si schianta sul World Trade Center, Gamil Sadek lascia cadere la tazza di caffè, chiedendosi se stia in realtà assistendo a un film con Bruce Willis. 11 settembre 2001, Mossul, Irak. Al terzo piano di un edificio un tempo moderno, Jabril Chattar sta per regolarsi i baffi quando il figlio quindicenne, Yussef, si fionda in bagno come se Satana in persona gli stesse appiccicato addosso, per riferirgli i fatti che stanno sconvolgendo il mondo. Nella mente di Jabril si ridestano subito vecchi pensieri, dai quali emana una paura indefinibile. 11 settembre 2001, Baghdad. Soliman el-Safi, cassiere alla Central Bank of Irak, non capisce se sia immerso in un sogno o in un incubo: avverte confusamente le voci di suo figlio Ismail e della figlia Suheil, che commentano le informazioni provenienti da New York, ma gli paiono discorsi del tutto irreali. Attraverso gli occhi di quattro famiglie assistiamo, all’indomani della data che ha segnato la storia recente del mondo, all’avvento di una nuova era in Medio Oriente. Un’era in cui sono gli estremisti a muovere le pedine e due opposte visioni a fronteggiarsi: l’arcaismo islamista e il miraggio dell’Occidente. Ci saranno un vincitore e un vinto? O di tutto ciò resteranno solamente le ceneri? -
Anna Bolena. L'ossessione del re. Le sei regine Tudor
Ricordata come la regina che cambiò per sempre il volto dell'Inghilterra, Anna Bolena rappresenta una delle figure femminili più interessanti della Storia: un'eroina imperfetta ma profondamente umana. Una donna di grande ambizione, idealismo e coraggio che pagò un prezzo troppo alto per le sue ambizioni.rn«L'Anna Bolena di Alison Weir è una donna ferocemente intelligente, colpevole di nient'altro che del desiderio di potere, potere che era suo pieno diritto rivendicare» – NPRrn«Impeccabilmente documentato e convincente: la storia dell'ascesa e della tragica fine di Anna Bolena» – The Timesrn«Questo romanzo offre una soluzione affascinante al mistero della vera natura di Anna Bolena... Superbo» – Sarah GristwoodrnrnInghilterra, 1512. Anna Bolena ha solo undicirnanni quando suo padre, Thomas Bolena, unornscaltro cortigiano che, grazie alle proprie abilitàrndiplomatiche, si è distinto rapidamente alrnservizio di Sua Maestà Enrico VIII, decide di inviarlarnalla corte di Borgogna, come damigellarnd'onore delta Reggente Margherita. Una posizionernambita, che offre molte opportunitàrna una fanciulla di buona famiglia.rnLa giovane Anna dimostra sin da subito unarnspiccata attitudine alla vita di corte a novernanni dopo, quando diventa la damigella d'onorerndella regina Caterina, moglie di EnricornVlll, a ormai una ventenne scaltra, cotta a sofisticata,rnben lontana dalla fanciulla ingenuarndi un tempo.rnAbile nel gioco della seduzione, Anna si diverternad amoreggiare, a fare a botta a rispostarndavanti a un bicchiere di vino e a giocarerna carte e a dadi con i suoi ammiratori. I capellirnscuri, gli zigomi alti e lo sguardo fiero e maliziosornle procurano molti corteggiatori, finornal giorno in cui, su di lei, cade lo sguardo delrnre in persona.rnDa questo momento è un susseguirsi di avvenimentirndestinati a consumarsi nel sangue:rnEnrico a ossessionato da Anna, desiderarnaverla piu di ogni altra cosa, ma lei rifiuta dirnessere una semplice amante, vuole diventarernla sposa del re. La mite e placida Caterina,rnla «regina buona», è tuttavia così amata dairnsuoi sudditi, che rinunciare a lei significherebbernper il re rischiare di perdere la popolaritàrne la benevolenza del Paese, perfino ilrntrono stesso... -
A noi la libertà
rnrn""Un'opera fondamentale per uomini e donne di oggi"""" - Le ParisienrnrnLa libertà interiore è la naturale estensione della saggezza. Colui che raggiunge la saggezza gode di una grande libertà interiore, e colui che si libera dalle sue delusioni è sulla sua strada verso la saggezza. Come progredire, dunque, verso la libertà interiore, quella condizione che ci consente di affrontare tranquillamente gli alti e bassi dell'esistenza e di liberarci dalle cause della sofferenza? Fin dall'infanzia, siamo ostacolati da paure, pregiudizi e incertezze che ci impediscono di essere felici. Intraprendere l'avventura della libertà interiore vuol dire demolire una ad una tutte queste convinzioni, quelle che abbiamo creato noi stessi e quelle che la società del consumo e della competizione ci impone. Questo libro, scritto a tre voci da uno psichiatra, un filosofo e un monaco, ci invita a un itinerario gioioso per sfuggire alle nostre prigioni e avvicinarci agli altri."" -
Piccola ape
Con una prosa serrata e dal ritmo incalzante, Chris Cleave, l'autore de ""I coraggiosi saranno perdonati"""", dà vita all'odissea di una ragazzina in un continente crudele, dove lì'orrore e la bellezza si danno la mano.rn«Chris Cleave, al suo secondo romanzo, con una prosa insieme realistica e magica, evoca presente e passato, fa lievitare l'immagine di due mondi: l'Inghilterra di Sarah, la nIgeria di Piccola Ape costretta a rientrarvi.» - Claudio Gorlier, La Stamparn«Se la missione di uno scrittore è coinvolgere il lettore in problemi morali e, allo stesso tempo, rendere suggestiva la cronaca, allora Chris Cleave, con il romanzo """"Piccola Ape"""" fa centro.» - Il Secolo XIXrnPiccola ape viene da un minuscolo villaggio situato sulla foce del Niger, là dove imperano le compagnie petrolifere, e orrore e sfruttamento costituiscono il destino delle popolazioni che vi abitano. Ha sedici anni e, nel campo di internamento in Inghilterra dov'è finita, nessuno conosce il suo nome. La chiamano semplicemente Little Bee, Piccola Ape. Liberata dopo due anni, la ragazza decide di cercare rifugio presso Sarah O'Rourke, una giornalista inglese conosciuta in Nigeria, mentre era in vacanza con suo marito Andrew.Sarah l'accoglie senza esitazioni, benché debba fronteggiare un momento delicato della sua vita. Andrew è morto; Charlie, il bambino avuto da Andrew, è preda di strane fantasie, indossa l'abito di Batman e crede di essere una sua incarnazione; Lawrence, l'uomo col quale ha una relazione da qualche tempo, vorrebbe chiarire la natura del loro rapporto.Anche Piccola Ape, tuttavia, attraversa un momento decisivo della sua esistenza. Nel campo in Inghilterra si è dato al feroce apprendimento della lingua inglese ed è, in qualche modo, «rinata in cattività». Ora però deve trovare la sua strada nel mondo, una strada che passa necessariamente da un confronto e una riconciliazione col suo passato. È in Nigeria, dinnanzi ai rischi e ai pericoli di quella tormentata terra, che ognuno dei componenti di quella singolare famiglia - Piccola Ape, Sarah, Charlie e Lawrence - scioglierà i nodi della propria esistenza."" -
La grande cecità. Il cambiamento climatico e l'impensabile
Il punto di vista di uno dei più grandi narratori contemporanei sul cambiamento climatico.rnrn«La leggerezza e l’agilità della scrittura di Ghosh riescono a mantenere tutta l’urgenza e le ombre di qualcosa che non riusciamo davvero a guardare: il destino dell’umanità» - Giorgio Agambenrn«L'accusa magistralis di Ghosh: perché i romanzi parlano di tutto tranne che di cambiamenti climatici?» - Ttl, La Stamparn«Una riflessione acuta, provocatoria e originalissima dalla penna di uno dei più grandi scrittori indiani» - la RepubblicarnrnNei primi anni del XXI secolo Amitav Ghosh lavorava alla stesura de Il paese delle maree, il romanzo che si svolge nelle Sundarban, l’immenso arcipelago di isole che si stende fra il mare e le pianure del Bengala. Occupandosi della grande foresta di mangrovie che le ricopre, Ghosh scoprì che i mutamenti geologici che ciclicamente vi avvenivano – un argine poteva sparire nell’arco di una notte, trascinando con sé case e persone – stavano diventando qualcos’altro: un cambiamento irreversibile, il segno di un inarrestabile ritrarsi delle linee costiere e di una continua infiltrazione di acque saline su terre coltivate. Che un’intera area sotto il livello del mare come le Sundarban possa essere letteralmente cancellata dalla faccia della terra non è cosa da poco. Mostra che l’impatto accelerato del surriscaldamento globale è giunto ormai a minacciare l’esistenza stessa di numerose zone costiere della terra. La domanda, per Ghosh, nacque perciò spontanea. Come reagisce la cultura e, in modo particolare, la letteratura dinanzi a questo stato di cose? La risposta è contenuta in questo libro in cui l’autore della trilogia della «Ibis» ritorna con efficacia alla scrittura saggistica. La cultura è, per Ghosh, strettamente connessa con il mondo della produzione di merci. Ne induce i desideri, producendo l’immaginario che l’accompagna. Una veloce decappottabile – un prodotto per eccellenza dell’economia basata sui combustibili fossili – non ci attrae perché ne conosciamo minuziosamente la tecnologia, ma perché evoca l’immagine di una strada che guizza in un paesaggio incontaminato; pensiamo alla libertà e al vento nei capelli; a James Dean e Peter Fonda che sfrecciano verso l’orizzonte; a Jack Kerouac e a Vladimir Nabokov. Questa cultura, così intimamente legata alla storia del capitalismo, è stata capace di raccontare guerre e numerose crisi, ma rivela una singolare, irriducibile resistenza ad affrontare il cambiamento climatico. Quando il tema del cambiamento climatico appare, infatti, in una qualche pubblicazione, si tratta quasi sempre di saggistica. La rara e fugace comparsa di questo argomento in narrativa è sufficiente a relegare un romanzo o un racconto nel campo della fantascienza. Che cosa è in gioco in questa resistenza? Un fallimento immaginativo e culturale che sta al cuore della crisi climatica? Un occultamento della realtà nell’arte e nella letteratura contemporanee tale che «questa nostra epoca, così fiera della propria consapevolezza, verrà definita l’epoca della Grande Cecità»? -
La vita degli altri
In casa Ghosh è concesso a tutti il lusso di recitare la Grande Famiglia Felice. Quando cala il palcoscenico sulla recita, la realtà però svela il suo vero volto.rn«Commuove profondamente» - Amitav Ghoshrn«Atterrisce e, nello stesso tempo, delizia» - A.S.Byattrn«L'autore racconta ascesa e caduta di una solida dinastia borghese nell'India turbolenta degli Anni '70 divisa tra tradizione e modernismo occidentale» - Ttl, La StamparnNel 1967, nel cuore di Bhabanipur, a Calcutta, fa bella mostra di sé una grande casa a quattro piani, con un prezioso giardino sul retro. È la casa dei Ghosh, gente scaltra e abile che viene da Calcutta nord e possiede aziende come la Charu Paper & Sons, una rinomata cartiera - e, a detta di tutti, eccellenti entrature nelle alte sfere del Partito del Congresso. Al piano superiore vivono Babà e Ma e la famiglia di Adinath, l'erede designato del grosso della ricchezza dei Ghosh, il primogenito che segue docilmente il sentiero tracciato per lui dal padre. Al piano immediatamente inferiore Bholanath, il più giovane dei Ghosh che dirige la Charu Books, un'azienda i cui guadagni se ne vanno quasi tutti per sostenere l'istruzione della figlia in una costosa scuola in lingua inglese, più sotto abita il secondogenito Priyo, e più sotto ancora Purba, la giovane vedova dell'ultimogenito. In una nicchia al centro della parete rivolta a est della casa, in uno sfavillio di seta rossa e oro, troneggia la divinità che regna sulla casa, la munifica dea della ricchezza, Lakshmi, col suo imperscrutabile mezzo sorriso. Prima di ogni pasto, la famiglia riunita attende, com'è costume della gente di Calcutta nord, che il primogenito deflori l'intonso monticello di riso cotto con un grosso cucchiaio. -
Lizzie
Impeccabile romanzo storico, Lizzie illumina un periodo centrale della storia dell'arte moderna, offrendo nello stesso tempo un mirabile ritratto di Elizabeth Siddal, una donna forte e fragile, insieme, partecipe fino in fondo della creatività e dell'autodistruzione che segnarono la vita di uno dei grandi protagonisti della pittura del XIX secolo.rn«Un viaggio affascinante nell'epoca vittoriana» - L'eco di Bergamorn«Un romanzo storico che fa luce su un periodo decisivo per l'arte moderna» - Donna Modernarn«Questo impeccabile romanzo storico racconta la vera storia del rapporto burrascoso tra Dante Gabriel Rossetti ed Elizabeth Siddal» - L'ArenarnNella Londra vittoriana della metà del XIX secolo, una congrega di giovani pittori, accomunati dall'avversione per l'arte ufficiale, desta l'attenzione generale della cultura britannica e l'apprezzamento di critici del valore di John Ruskin. Si fanno chiamare Confraternita dei Preraffaelliti. Ne fanno parte artisti di talento come William Hunt, John Everett Millais e Walter Howell Deverell. Ma è soprattutto la loro guida, il giovane Dante Gabriel Rossetti, a colpire per l'audacia e la modernità del suo pensiero e delle sue opere. Rossetti è ossessionato dalla ricerca della modella perfetta, una donna capace di incarnare il suo ideale di bellezza e tramutarsi nella sua Beatrice, nella sua Madonna, nella sua Eva. L'affannosa ricerca termina il giorno in cui Deverell incontra per strada la ventenne Elizabeth Siddal. Sottile e flessuosa come un ramoscello di salice, Lizzie, nonostante le umili origini, appare affascinante e irraggiungibile come una regina. Deverell la presenta agli altri Preraffaelliti, che ne restano rapiti. Esile e pallida, i capelli fulvi che gettano scintille, la ragazza diviene presto la modella prediletta del gruppo, posando per opere destinate a diventare capolavori dell'arte, come l'Ophelia di Millais. Per Rossetti, tuttavia, Lizzie non rappresenta soltanto la musa ispiratrice tanto attesa, ma una Beatrice con cui instaurare un legame totalizzante fatto di arte e passione, tormento e ossessione. Il suo studio diventa il luogo dove Lizzie trascorre tutto il suo tempo, divenendo al contempo modella, allieva e amante. Nei mesi e negli anni successivi alle loro nozze, celebrate dopo un lungo e travagliato fidanzamento, la relazione di profonda dipendenza tra i due mostra, tuttavia, i suoi risvolti oscuri: bugie, silenzi, tradimenti, recriminazioni e massicce dosi di laudano, di cui entrambi fanno largo uso. -
La ragazza inglese
Una storia che, tra inseguimenti, false piste e omicidi, porterà Gabriel Allon a capire che niente è quello che sembra, e che esiste una cosa più pericolosa persino dei nemici: la veritàrn«Una prosa ipnotica, personaggi descritti con rara maestria e un'azione senza pause incanteranno i fan di Silva e convertiranno i novizi» - Peoplern«Gabriel Allon è uno degli eroi più affascinanti che il genere thriller abbia mai prodotto» - Philadelphia InquirerrnMadeline Hart è un astro nascente del governo britannico. Intelligente, bella e dotata di una grinta che le deriva da un'infanzia difficile, Madeline sembra avere tutte le carte in regola per fare una brillante carriera. Un segreto, però, si cela dietro tanta perfezione: è l'amante del Primo Ministro Jonathan Lancaster. E quando un giorno la sua ragazza scompare misteriosamente da una spiaggia della Corsica dove si trova in vacanza, è chiaro che qualcun altro doveva essere a conoscenza del suo segreto. Terrorizzato dalla possibilità che i sequestratori possano rivelare alla stampa la sua relazione con Madeline e mandare così in frantumi la sua carriera politica, il Primo Ministro Lancaster decide di risolvere la faccenda da solo e, invece di coinvolgere la polizia, si affida a un agente del Mossad con la passione per l'arte e il restauro di opere antiche: Gabriel Allon. Le richieste dei rapitori sono chiare e il tempo stringe: se il riscatto non verrà pagato entro sette giorni, Madeline verrà uccisa. -
La figlia del boia. Il diavolo di Bamberga. Vol. 5
Un caso curiosamente legato alle abitazioni in rovina, testimoni silenziose di un crimine violento, forse il più violento che quelle contrade abbiano mai visto: il processo alle streghe di Bamberga.rn«La ricostruzione storica è accurata, l'intreccio giallo avvincente e l'atmosfera è quella da brivido di una fiaba dei Grimm» - Lara Crinò, il Venerdì di Repubblicarn«Un romanzo storico di magnifica inventiva, che conduce il lettore in un'altra dimensione, tra superstizioni e follie collettive» - VoguernBaviera, 1668. Jakob Kuisl, il boia di Schongau, è in viaggio con la sua famiglia verso Bamberga. Nella foresta piove a dirotto e una fila di carri e barrocci diretti alla città vescovile ostruisce la strada. Dinanzi a un guado del fiume Regnitz, carrettieri e contadini, riuniti in un semicerchio, osservano qualcosa. Incuriosita, Magdalena, la figlia del boia, si fa largo tra la folla: nella melma lambita dall'acqua affiora il braccio destro mozzato di un uomo.Qualcuno mormora che nella foresta di Hauptsmoor si aggira un mostro, una creatura dalle sembianze demoniache venuta direttamente dall'inferno. Dopo il ritrovamento di un braccio mozzato e di una gamba rosicchiata dai topi, il panico regna. Gli abitanti di Bamberga credono che sia opera del demonio, soprattutto da quando una creatura irsuta è stata vista aggirarsi di notte tra i vicoli. Jacob Kuisl si rifiuta di credere a una simile superstizione e, insieme alla figlia, decide di indagare sul caso. -
La virtù femminile
Romanzo che ci conduce nelle stanze segrete dell'animo femminile, là dove la ""virtù"""" contempla anche il coraggio della trasgressione.rn«Qualcosa di strabiliante percorre La virtù femminile» - la Repubblicarn«Harumi Setouchi: la più famosa autrice giapponese di bestseller, da trent'anni monaco buddista... un simbolo e un guru, una che ha vissuto e che è disposta a insegnare a vivere» - Lidia Ravera, Sette - Corriere della SerarnDopo essere stata acquistata dalla più famosa okiya (casa di geishe) di Kyoto, Tami diventa una delle più ricercate geishe giapponesi, ammirata e amata da nobili, industriali, uomini politici. Tami ama i kimono dalle falde larghe che si agitano """"come una marea che si ritiri da una spiaggia"""", ama truccarsi come """"una marionetta del Bunraku"""" e ubbidire ai riti più sottili della sua arte, ma non esita a fuggire con il suo amante a Hollywood, a vestirsi all'occidentale, a gettarsi tra le braccia di una giovane ereditiera americana, a invaghirsi di un giovane studente a Parigi e, infine, a ritirarsi in un piccolo tempio tra i boschi di bambù di Saga e, col nome di Loto della Saggezza, condurre una rigorosa vita monacale e lasciare ancora nutrirsi alla fiamma del desiderio soltanto i suoi bellissimi occhi."" -
Florence Grace
Dopo il successo di Amy Snow, Tracy Rees torna con un’altra vicenda ambientata nell’Inghilterra vittoriana, e con un’eroina che non si lascia intimorire da nulla, nemmeno da trascorsi infausti e dall’avverso destino.rn«Tracy Rees è la nuova, eccezionale voce del romanzo storico» - Lucinda Rileyrn«Florence è un personaggio forte e intrigante e la trama è intelligente, reale e veritiera» - Joanna CourtneyrnCornovaglia, metà Ottocento. Florence Buckley nasce a Braggenstones, un piccolo villaggio di contadini, unico nastro verde in una distesa di brughiere paludose, spazzate dal vento e dalla pioggia. Venuta al mondo in una notte carica di funesti presagi – la madre muore nel darla alla luce – Florrie cresce con la saggia Nan, ricevendo in dono dalla sorte la singolare capacià di percepire distintamente i sentimenti altrui e di riuscire a prevedere in qualche modo gli accadimenti. Divenuta una tredicenne alta e snella come una giovane betulla, in un tiepido settembre le viene offerta la possibilità di guadagnare un po’ di denaro lavorando come cameriera al ricevimento di Mr e Mrs Beresford di Truro. La ragazza accetta con entusiasmo, attratta dall’idea di affacciarsi a un mondo completamente sconosciuto. Mentre osserva rapita quell’universo di luci e colori in cui si muovono affabili gentiluomini e nobildonne raggianti di gioia, la sua attenzione viene catturata da due giovani uomini. Uno ha il sorriso gentile, i capelli dorati e limpidi occhi castani simili ai laghetti nelle brughiere. L’altro è imbronciato, con il volto pallido nascosto da un ciuffo di capelli fini e lisci come seta. Sono i fratelli Grace, Sanderson e Turlington, eredi di una delle famiglie più ricche e discusse di Inghilterra. Qualcosa suggerisce alla ragazza che l’incontro con i Grace non è stato affatto casuale, un presentimento che non l’abbandona fino al giorno in cui Nan, sentendosi vicina alla fine della sua vita, decide di rivelarle un segreto a lungo taciuto: Florrie è una Grace. Sua madre, Elizabeth, veniva da Londra e apparteneva a quell’influente famiglia, distintasi, negli anni, per la bellezza, la temerarietà e la fortuna sfacciata dei suoi membri. Orgogliosi e litigiosi, i Grace hanno per capostipite il temibile Hawker Grace, detto Lucifero. L’uomo che, anni prima, ha ripudiato e diseredato sua figlia Elizabeth, colpevole di essersi innamorata di un giovane di umili origini. -
Sugar money
Con la prosa ricca ed evocativa che l’ha resa maestra di suspense ne I Gillespie e ne Le osservazioni, Jane Harris consegna al lettore un magnifico romanzo storico, ispirato a una vicenda vera, che tiene con il fiato sospeso fino alla fine. Una storia profonda e commovente sul legame tra fratelli e sul valore della libertà.rn«Una travolgente avventura basata su una storia vera» - Daily Mailrn«Schiavitù e libertà, innocenza ed esperienza, amore e disperazione in un romanzo dal ritmo perfetto e dalla magnifica prosa» - Amanda Craigrn«È a Grenada che Jane Harris rende vivida e limpida la brutalità della schiavitù» - The Spectator rnSaint-Pierre della Martinica, Antille Occidentali, 1756. Lucien e suo fratello Emile sono schiavi creoli al servizio dei Frères de la Charité. Coltivano la canna da zucchero, coi proventi della quale i frati riescono a far fronte ai debiti accumulati per mantenere in vita l’ospedale locale e prendersi cura dei malati. Un giorno padre Cléophas, un uomo dallo sguardo sfuggente e pieno di malizia, li convoca per affidare loro un delicato incarico: recarsi a Grenada e, con la scusa di dover consegnare alcune piante medicinali, ritornare in Martinica con i quarantadue schiavi rimasti sotto il dominio inglese dopo l’occupazione. Il momento è ideale per riportarli nella terra cui appartengono di diritto: il trattato di pace con gli inglesi sembra reggere e tra Grenada e la Martinica vi è libero passaggio. Riavere i quarantadue di Grenada a Saint-Pierre è, per i Frères de la Charité, essenziale. La febbre ha decimato gli uomini negli ultimi tempi e la terra da disboscare e mettere a coltura è ancora tanta, per non parlare della distilleria da avviare. Emile e Lucien conoscono Grenada, hanno entrambi servito i Frères dell’ospedale di Fort Royal e, soprattutto, Lucien parla un po’ di inglese. Padre Cléophas affida loro una procura ad agire per conto dell’ordine, un documento che, dice, garantisce il consenso degli inglesi all’espatrio degli schiavi. Ma quando sono a bordo della Daisy, l’imbarcazione che li attende per condurli a Grenada, Emile rivela la verità a Lucien: Cléophas ha mentito, la procura non ha alcun valore e quello che ci si aspetta da loro è che «rubino» gli schiavi proprio sotto al naso degli inglesi. Una missione pericolosa, se non impossibile. -
Eterna Spagna
Spagna, quella eterna e quella postmoderna, quella tenebrosa e barocca e quella smart e disincantata, raccontate e celebrate come in un romanzo picaresco.rn«È un compagno di viaggio, un Baedeker, una guida di altri tempi, che in sessanta brevi saggi costruisce altrettanti indizi di un grande giallo storico» - Enrico Deaglio, il Venerdì di Repubblicarn«""L'Eterna Spagna"""" esplorata e raccontata da Marco Cicala, """"un viaggio alla ricerca dell'hispanidad e della sua mutevole anima""""» - La Repubblica-MilanornNella Mancia sulle tracce del «vero» Don Chisciotte. A La Coruña nella fabbrica dell’uomo più ricco di Spagna (e secondo al mondo dopo Bill Gates). In Catalogna con la maîtresse di Orson Welles e il Gesù di Pasolini. In Andalusia indagando sul «miliziano» di Robert Capa e a Granada tra gli islamici che hanno «riconquistato » la città. Nei Paesi Baschi con il fondatore dell’ETA. A Madrid con gli ultimi nostalgici di Franco e a Barcellona, dove la storia d’amore tra Catalogna e Spagna sembra giunta al capolinea. E poi anarchici, comunisti, golpisti, imperatori, banchieri, toreri-letterati, sante, poeti, nani, pittori, assassini, geni maledetti del flamenco. L’orologiaio italiano di Carlo V e la nave fantasma dell’Invincibile Armata. La principessa Aria di Salvador Dalí, il «Divino». La bohème nei caffè sotto il franchismo e il paesino vicino Siviglia dove hanno instaurato un kolchoz. Le estati esagerate a Palma de Maiorca, i segreti di Gaudí e quelli dello Sherry o della paella…"" -
Villetta con piscina
«Un romanzo in cui i personaggi sono smarriti, euforici, malinconici, a volte meschini, insomma simili a noi» - Giorgio Falco, la Repubblicarn«La forza di Koch sta nel romanzare il cinismo che pervade i rapporti sociali» - Io DonnarnRalph Meier, star televisiva, era malato, profondamente malato. Nel suo corpo le cellule maligne si erano già rivoltate contro quelle sane quando si è presentato al cospetto di Marc Schlosser, medico e amico di famiglia. Schlosser ha capito subito che occorreva un intervento drastico, un bombardamento a tappeto che avrebbe messo K.O. tutte le cellule maligne in un colpo solo. Eppure ha tranquillizzato l’attore, dicendogli che non c’era nulla di serio di cui preoccuparsi. E un anno e mezzo dopo Meier ha ingoiato un bicchierino letale per non lasciare alla malattia il gusto di portarselo via. Omicidio premeditato? Crudele assassinio?Il comportamento del dottore ha forse a che vedere con quanto accaduto nella villetta con piscina affittata dai Meier, dove la famiglia Schlosser ha trascorso qualche anno fa l’estate, tra abbuffate, relax e amicizia? E con la vicenda di sua figlia Julia, tredici anni e lunghi capelli biondi, ritrovata ferita e in stato di amnesia sulla spiaggia, la stessa notte in cui Ralph Meier, il donnaiolo dallo sguardo osceno, il sessantenne che in piscina giocava ad abbassare il costume alle adolescenti, era sparito per tanto, troppo tempo? -
L' amante di Calcutta
"L'amante di Calcutta"""" narra la storia di una giovane donna capace di leggere nel cuore altrui e di lottare contro le costrizioni imposte dal sistema delle caste e della colonizzazionern«Avvincente romanzo sull'amore, il tradimento e l'arte di sopravvivere» - Booklistrn«Il fascino dell'India, una protagonista indimenticabile, emozioni senza tregua» - Il Sole 24 Orern«Dall'India cara alle lettrici... la storia di una ragazza che scopre il piacere dei libri» - L'EspressornPiccola orfana che, in una scuola inglese in India, passa lo straccio nella sala da pranzo e serve il bed tea alle insegnanti ancora assonnate, la protagonista di queste pagine sente un giorno leggere L’isola del tesoro, Il libro della giungla, e ancora Virginia Woolf e Steinbeck, e scopre che cosa vuole fare da grande: lavorare con i libri.E, magari, diventare una brava insegnante. Spinta da una forza di volontà fuori dal comune, ogni notte, dopo il lavoro, studia l'Oxford English Dictionary cercando di apprendere il più possibile. Quando, però, sembra aver fatto passi da gigante, nella scuola scoppia uno scandalo e la ragazza è costretta a fuggire a Kharagpur, una città insidiosa, violenta, in cui alle donne sole è permesso lavorare soltanto nei postriboli. Dopo nove fughe e imprevedibili rivelazioni, il caso la conduce a Calcutta dove incontra un affascinante funzionario del governo inglese che le offre di lavorare nella sua biblioteca. È l'occasione per diventare quello che ha sempre voluto essere: una donna istruita, libera e innamorata."