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Critica marxista (2019). Vol. 6
La storica rivista di cultura politica italiana, nata nel 1963, presenta indagini e commenti sull'attualità politica, sociale, economica, e riflessioni teoriche e storiografiche. -
Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale (2019). Vol. 4: Ottobre-dicembre
Rivista fondata da Aurelio Becca e da Ugo Natoli. -
Rapporto diritti globali 2020. Stato dell'impunità nel mondo. Il virus contro i diritti
Dopo 17 anni di pubblicazione, il Rapporto sui diritti globali cresce ed evolve, con l'edizione principale che diventa internazionale, viene pubblicata anche in lingua inglese e si focalizza sui diritti umani e sulla lotta contro l'impunità, a partire dalla collaborazione con l'Association Against Impunity and for Transitional Justice (AITJ), che lo promuove. Quella dei diritti umani e dell'impunità è questione oggi resa più centrale dalla crisi del multilateralismo e dal dilagare aggressivo di nazionalismi e populismi, che stanno implicando un progressivo svuotamento della democrazia e dei suoi istituti, un indebolimento del diritto internazionale e dei suoi strumenti, pericolosi disequilibri a livello globale. Ne è derivato, e lo vediamo tragicamente tutti i giorni, un dilagare di crimini di guerra, di aggressioni territoriali, di violazioni sistematiche dei diritti fondamentali della persona, di repressioni sempre più generalizzate e ingiustificate nei confronti di cittadini e di interi popoli, spesso nell'impotenza di istituzioni sovranazionali. Assieme, vediamo approfonditi altri crimini che violano e compromettono diverse sfere di diritti altrettanto fondamentali, che riguardano le comunità e non solo gli individui, come quelli ambientali, economici, sociali. Crimini di sistema, dei quali nessuno si sente responsabile, ma che sono invece prodotti da precise scelte politiche, economiche, di governo. Il 2020, con la pandemia di Covid-19, ha portato e sta residuando un drastico peggioramento nei diritti e nelle libertà, così come nella condizione sociale ed economica di milioni di cittadini in molte parti del mondo e ha mostrato con maggior evidenza la pericolosa vulnerabilità del sistema democratico e dello Stato di diritto. La necessità di profondi cambiamenti e di radicali inversioni di rotta è ora più urgente e deve riuscire a imporsi, costruendo maggiore consapevolezza sociale e responsabilità pubblica. Il Rapporto sullo Stato dell'impunità nel mondo è un contributo in questa direzione vitale per le persone e per l'intero Pianeta, per realizzare giustizia e costruire diritti globali. -
Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale (2020)
Rivista fondata da Aurelio Becca e da Ugo Natoli. Diretta da Umberto Carabelli. -
Critica marxista (2020). Vol. 5-6
La storica rivista di cultura politica italiana, nata nel 1963, presenta indagini e commenti sull'attualità politica, sociale, economica, e riflessioni teoriche e storiografiche. -
I miei anni a Mosca. Memorie di un comunista italiano (1958-1964)
Nel Centenario della nascita del PCI, l’autore – per quattro legislature deputato e stretto collaboratore di Enrico Berlinguer – ci regala, sotto forma di memoriale, la ricostruzione dettagliata della sua esperienza maturata quando giovanissimo, non ancora inquadrato in ruoli di funzionariato politico, viene chiamato dal partito a trasferirsi a Mosca – dove rimane dall’aprile 1958 alla fine del 1964 – per frequentare dei corsi di formazione (alla Scuola superiore di partito e poi all’Accademia di scienze sociali). Un’esperienza intensa, fatta di luci e di ombre e, sul piano politico, di conferme e di frustrazioni, che Rubbi condivide con una delegazione di giovani militanti italiani (tra cui un simpatico «spilungone milanese», un poco più che ventenne Antonio Pizzinato, destinato a diventare quasi trent’anni più tardi segretario generale della CGIL) e che sarà in quegli anni vissuta, altrettanto intensamente, da diverse migliaia di ragazzi provenienti da tutto il mondo – in particolare dai tanti paesi del pianeta dove erano in corso guerre d’indipendenza anti-coloniali – tutti o quasi accomunati da esistenze segnate da ristrettezze e povertà e dall’impossibilità, da parte delle famiglie di provenienza, di provvedere ai loro studi universitari. Un’esperienza certo non agevole – studi così severi ad una certa età, scrive Rubbi, «quando ormai più che allo studio ci si insegna a come costruirsi una vita» – e che, dopo alterni episodi (a cominciare dal matrimonio contratto nel 1963 con una ragazza moscovita), volgerà al termine, affrettando il rientro in Italia, a seguito di un avvenimento di politica interna sovietica giunto «inatteso e scioccante» a metà ottobre ’64: la brusca liquidazione dai vertici del Cremlino di Nikita Chruščëv. “I miei anni a Mosca” è indirizzato da Antonio Rubbi ai suoi nipoti americani Giacomo e Giulia, da cui, malgrado l’enorme affetto, si sente doppiamente separato: dal l’immenso Oceano Atlantico e dalla lingua; ma a trarne beneficio siamo anche noi lettori, affascinati dal racconto di dense vicende personali, capaci nello stesso tempo di assumere un valore storico e politico generale. Prefazione di Gianni Cervetti. Postfazione di Ivan Pedretti. -
Gastone Malaguti. Partigiano per sempre
Il libro scritto da Gastone Malaguti - che oggi ha 94 anni e vive a Roma - e curato da Massimo Franchi è il diario di una vita spesa in favore della giustizia sociale. Centrale nel racconto di Malaguti l'esperienza partigiana, fatta di stenti, ma anche di grande solidarietà. E punteggiata da numerosi episodi insurrezionali, in particolare la battaglia di Porta Lame dell'ottobre del 1944: unica vittoria in Europa occidentale di una popolazione che si ribella ai tedeschi (Malaguti è il penultimo sopravvissuto di quella battaglia). Nel dopoguerra è attivo nel recupero dei beni confiscati agli ebrei. Poi il duro lavoro in una fornace. Inizia subito il suo impegno nel Pci e nella Cgil, in cui entra nel 1948. Formato alla scuola sindacale di Bologna, Malaguti si occupa prima di edili e in seguito del settore del commercio. Firmerà il primo contratto nazionale degli esercenti cooperativi e sarà chiamato a Roma per fare il suo ingresso nella Segreteria nazionale Filcams. La vita di Malaguti - speriamo ancora lunga - è la grande avventura di un uomo che ha sempre lottato per gli ultimi con empatia, umorismo e immutato senso civico. Prefazione di Maria Grazia Gabrielli. -
Fredric Jameson
Fra i massimi teorici della cultura contemporanea, Fredric Jameson è l'esponente di punta dell'attuale critica marxista. Le sue analisi della postmodernità capitalistica hanno rivoluzionato l'alfabeto della teoria estetica e sociale. La sua difesa della dialettica continua a rappresentare un modello di resistenza filosofica alla liquidazione del pensiero critico. Questo volume si propone di attraversare le fasi più rilevanti di un'avventura intellettuale di lungo corso e di ampio respiro: dal confronto con i modelli del marxismo novecentesco all'elaborazione di una teoria politica del testo letterario, sino al tentativo di costruire una mappa delle ideologie attive nel presente. Letteratura, musica, cinema, nuove forme d'arte: nulla sfugge all'attenzione analitica di Jameson e al bisogno di mantenere vivo il punto di vista della totalità. -
Voci dal conflitto. Israeliani e palestinesi a confronto. Nuova ediz.
La storia del conflitto Palestina-Israele, anche in questa ultima e più drammatica fase, ha reso palese l’inadeguatezza di qualunque strategia di pace che poggi su una riduzione arbitraria della sua complessità. Per questo le autrici e gli autori del libro – ebrei israeliani, palestinesi cittadini di Israele, palestinesi dei Territori Occupati, scienziate e scienziati, esponenti dei movimenti per la risoluzione non violenta del conflitto – ne offrono una rappresentazione non appiattita sugli schemi della belligeranza, recuperando la molteplicità delle tensioni che si sono venute creando tra le due parti, non solo sul piano degli interessi politici ed economici, ma anche su quello delle fratture sociali e culturali. Voci di israeliani, voci di palestinesi, voci contro la guerra. Voci di sorprendente attualità nel mettere a fuoco cause ed effetti del fallimento del progetto “due popoli due Stati”. Nel denunciare, da punti di vista differenti, l’ingiustizia dell’occupazione, la sottrazione di risorse vitali come l’acqua, la strategia di apartheid di cui i governi israeliani sono responsabili, l’insostenibilità degli interventi (e dei non interventi) del mondo occidentale. Tutto questo mentre si avverte, oggi più che mai, la necessità della mediazione internazionale, in cui l’Unione europea, per i suoi principi e per le sue leggi, superando l’impotenza attuale, può essere il soggetto super partes al quale pure guardano le autrici e gli autori del volume. -
Tra scienza e politica
Il volume raccoglie gli articoli scritti, nel corso degli ultimi decenni, dal premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi (per lo più per il manifesto). Dal nucleare all’Aids, dall’affidabilità dell’omeopatia alla morte di Nicola Cabibbo, passando per i deficit della politica italiana in materia di ricerca e i tagli della Gelmini. Con un tratto comune: la scienza e la ricerca non sono mai neutrali, ma, poiché svolgono un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la crescita civile di una società, implicano sempre un discorso politico. Lo studioso che emerge da queste pagine, dunque, non è mai super partes e per questo è chiamato a esprimersi e a rendere pubblica la propria opinione sui temi che di volta in volta risultano vitali per quella collettività di cui lui stesso fa parte. -
Teste di ciaca
È la vigilia di Natale del 1976. Agostino Aiello, sindacalista di punta della Cgil siciliana, viene ucciso mentre torna a casa dopo una giornata di lavoro, a Bagheria. L’omicidio provoca uno sconvolgimento che va ben oltre la comunità locale, ma dopo un primo, frenetico, momento di indagini e attenzione mediatica, la sua morte violenta finisce presto in un silenzio che ne vuole cancellare la portata. Attorno a quel tragico evento, muovendosi tra memoir, romanzo popolare e inchiesta, ""Teste di ciaca"""" rievoca la storia di una comunità e dell’intero Paese: i profondi cambiamenti tra gli anni Cinquanta e Settanta, le vicende di un paio di generazioni di italiani e italiane che, come Agostino, vivono e agiscono da testa di ciaca, cioè di pietra: testardi, inflessibili, capaci di scontrarsi con la realtà del loro tempo fino ad averne ragione, a poco a poco, con strategia e con tenacia. Una generazione che vive la politica come «frutto di una ispirazione profonda, esistenziale, nella quale un grumo di sentimenti incontra la forma di un’idea». E che da tutto ciò si lascerà vincere, attraversando senza accorgersene la linea d’ombra di un cambiamento epocale col quale comincia il mondo in cui oggi viviamo. Prefazione di Francescopaolo Palaia. Postfazione di Ferdinando Scianna."" -
L' impresa grigia. Le infiltrazioni mafiose nell'economia legale. Un'indagine sociologico-giuridica
Il processo di investimento delle mafie nell'imprenditoria del settentrione viene ancora considerato un fenomeno del tutto residuale, dal carattere «meramente» economico, avulso da ogni significato criminale. Ne consegue una sottovalutazione della profonda essenza di violenza che, invece, caratterizza sia l'origine dei capitali investiti, sia le modalità di interazione sistematicamente applicate nelle relazioni economiche. Molte attività imprenditoriali hanno accolto capitali di dubbia provenienza con l'esclusivo interesse di salvare o incrementare le attività economiche, in una sostanziale e diffusa alterazione dei principi sui quali si basa lo sviluppo economico. In questi casi, le imprese sono state utilizzate per veicolare capitali, mediante operazioni poste in essere da tecnici ed esperti, sedotti con lauti compensi o promesse di future collaborazioni. Il ruolo di questi imprenditori e professionisti deve essere approfondito in considerazione di una responsabilità complessa, indirizzata all'esecuzione di un fine ordinato ad una realtà pubblica e indirizzato verso il bene comune. Le norme che concorrono a definire correttamente tale responsabilità non possono, quindi, limitarsi all'area giuridica, ma richiedono il coinvolgimento di quella dimensione sociale, ad oggi poco esplorata. Il testo propone un approccio interdisciplinare, nel tentativo di far dialogare gli studi sociologici, per loro natura descrittivi, con le risposte della scienza giuridica, per definizione prescrittiva. Benché le due discipline si siano poste i medesimi interrogativi, sovente le risposte sono risultate differenti e talvolta inconciliabili. La prospettiva sociologico-giuridica ha permesso, in questo caso, di ricondurre le osservazioni tanto in una teoria generale del diritto, quanto in una teoria generale della società. Introduzione di Nando Dalla Chiesa. -
Un secolo, due movimenti. Comunismo e femminismo, tracce di una vita
Comunismo e femminismo: c'è contiguità tra due dei movimenti che hanno segnato più profondamente il Novecento? Rossana Rossanda affronta teorie e percorsi storici che hanno influenzato gran parte della sua vita, tracciando anche un bilancio di una generazione politica. Introduzione di Maria Luisa Boccia. -
Variante lavoro
Dal medico al migrante, dall’impiegato all’operaia: un intreccio di voci, vicende personali, dati e interviste per raccontare il caleidoscopio della post-pandemia. Degli stessi autori, un film documentario che racconta, attraverso la grammatica dell’immagine cinematografica, il lavoro che cambia. Un viaggio tra le macerie di ciò che non ha resistito all’impatto della tempesta perfetta del Covid e alla ricerca di ciò che, invece, si è salvato, con lo sguardo rivolto verso il futuro. Innovazioni tecnologiche, nuovi mestieri, smart working, migrazioni, cambi di attività, rinunce e scoperte. Dal medico neolaureato che si forma in piena emergenza in un pronto soccorso a mille chilometri da casa al vecchio bracciante ghanese rimasto «intrappolato» in Calabria; dall’alfiere della protesta dei pendolari che cambia vita con lo smart working allo startupper bresciano che ha l’idea giusta nel momento giusto; alla maestra di danza diventata tornitrice in una fabbrica della Val Seriana. Un intreccio di vicende personali illustra il nuovo caleidoscopio del lavoro, accompagnato dal contributo analitico dei dati e dalle voci degli esperti. -
Critica marxista (2022). Vol. 2-3
La storica rivista di cultura politica italiana, nata nel 1963, presenta indagini e commenti sull'attualità politica, sociale, economica, e riflessioni teoriche e storiografiche. -
Giuseppe di Vittorio. Un album di famiglia
Sessantacinque anni fa, il 3 novembre del 1957, moriva a Lecco Giuseppe Di Vittorio, fondatore e segretario generale della Cgil, deputato all'Assemblea costituente, esponente di spicco del Pci nel dopoguerra e presidente della Federazione sindacale mondiale. Se Togliatti è il capo indiscusso della classe operaia, Di Vittorio – un uomo, prima che un politico o un sindacalista – ne è il mito. Un mito che nasce dalla sua identificazione totale con il mondo del lavoro, in un riconoscimento trasversale e assoluto. Per la prima volta la sua vita viene ripercorsa attraverso immagini e foto, molte inedite, lasciando alle sole illustrazioni il compito di parlare, di suscitare nel lettore emozioni, suggestioni e commozione attraverso il nondetto. Una lettura storica che racconta le grandi fasi e i momenti salienti della vita e dell'attività di Di Vittorio, dalla Puglia dell'Ottocento agli anni Cinquanta, collocando il protagonista nella sua dimensione quotidiana, nel suo paese natale e nei luoghi del suo esilio, in mezzo ai suoi familiari, ai suoi amici, ai suoi avversari, al suo popolo. Cento e più fotografie scattate tra il 1920 e il 1957, organizzate in quattro sezioni, introdotte da brevi testi curati da Giovanni Rinaldi, Fabrizio Loreto, Francesco Giasi, Francesco Palaia, con un'introduzione archivistica di Ilaria Romeo. Un album di famiglia che, mediante l'immagine del suo segretario più amato, si sforza di raccontare la storia della Cgil (che in tanta parte interseca la storia d'Italia) mediante i volti e i luoghi, le vittorie e le sconfitte, i simboli e i riti della grande comunità dei lavoratori e delle lavoratrici italiane. -
La scalata dell'Everest in ciabatte. SaGa Coffee, una lotta lunga 100 giorni
Cento giorni vissuti davanti ai cancelli di una fabbrica. E cento notti. D'inverno, in montagna. Per difendere il proprio lavoro. Attraverso il diario tenuto quotidianamente sui social media e le foto che l'hanno accompagnato, il libro racconta la resistenza di una comunità di 220 persone - in gran parte donne attorno cui si è stretta una comunità più ampia, a partire da quella dei paesi e borghi dell'Appennino bolognese per i quali la SaGa Coffee rappresenta una risorsa economica irrinunciabile. È la storia emblematica di una lotta per la sopravvivenza, contro la decisione di chiudere lo stabilimento e portare altrove macchinari e produzioni, che coinvolge tutto il territorio e trascina con sé anche le istituzioni civili e religiose. Alla fine, le operaie e gli operai della SaGa vincono e conquistano un futuro produttivo per la loro fabbrica. Introduzione di Maurizio Landini. Prefazione di Francesca Re David. -
Perennial. L'Italia che invecchia e che vuole ancora darsi da fare
Sono i perennial, definizione coniata negli Stati Uniti, sdoganata in Italia dall'enciclopedia Treccani, con cui si indica chi, nonostante le tante primavere alle spalle, ha ancora voglia di imparare, conoscere, confrontarsi, fare e darsi da fare. In un Paese come l'Italia che invecchia velocemente e in cui non si fanno più figli, da cui i giovani scappano perché non c'è lavoro e quel poco che è rimasto è precario, sbaglia chi vede negli anziani una zavorra o una casta privilegiata adagiata su pensioni faraoniche. Il libro di Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi-Cgil, passa al setaccio ogni angolo di questo mondo:16 milioni di persone con un'aspettativa di vita che fortunatamente continua ad allungarsi, i pensionati rappresentano quel collante fondamentale mato a unire le diverse generazioni. Lo fanno tenendo allenati il fisico e la mente, adottando stili di vita salubri, dedicandosi al volontariato, partecipando attivamente alle dinamiche delle comunità e dei territori di cui fanno parte. C'è però anche chi se la passa meno bene. Sono i 3,5 milioni di non autosufficienti che per non spegnersi hanno bisogno di cure costanti. Per non abbandonarli a se stessi, all'operato spesso sottopagato e poco tutelato di badanti o alle Rsa andate in tilt durante la pandemia, serve rivoluzionare il sistema sanitario e il welfare sociale del nostro Paese: attraverso servizi che siano più di prossimità, formando meglio il personale sociosanitario, sfruttando le soluzioni offerte dalla robotica, dalla telemedicina e dalla domotica. -
Profondo lago
Nel 1980 inizia la ristrutturazione delle grandi industrie italiane. La Fiat per prima, la Montedison e il resto della chimica subito dopo. All’improvviso sparisce un mondo di certezze sindacali e anche politiche. Il racconto di Gaetano Sateriale (che è anche una ricostruzione storica) descrive la fine dell’autunno caldo, quando il sindacato deve decidere se contrattare le ristrutturazioni oppure restare a sventolare le vecchie bandiere. I chimici di Cgil, Cisl e Uil scelgono di affrontare la sfida e negoziare, sporcandosi le mani, la riorganizzazione del settore e le riduzioni occupazionali. A Ferrara, le lotte in difesa del Petrolchimico, fino a una nuova crescita anche occupazionale, durano anni. Esperienza di forte unità interna e di litigi con il mondo politico e istituzionale esterno, anche dopo il 1984, con la crisi di San Valentino, la morte di Berlinguer e la rottura definitiva dell’unità sindacale. Il libro descrive nei particolari il complesso mondo, spesso ignorato, delle relazioni tra sindacato e imprese. -
Le regioni dell'egoismo. Autonomia differenziata, un pericolo per l'unità e il futuro del paese
Quando si parla di «autonomia differenziata», tornata di stretta attualità dopo la vittoria della destra alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, ci si riferisce alla possibilità – prevista dall’articolo 116 della Costituzione – di trasferire alle Regioni che lo richiedano, sottraendole allo Stato, potestà legislative e funzioni amministrative. Sulla base di questa norma Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna hanno rivendicato a partire dal 2017 l’attribuzione a sé stesse di maggiore autonomia nell’ambito di un numero esorbitante di materie tra quelle indicate nell’articolo 117 della Costituzione (istruzione e tutela della salute comprese), «con la garanzia – come spiega Maria Cecilia Guerra nel suo contributo al libro – di poter gestire quote crescenti di gettito erariale senza vincoli di solidarietà». «Un autentico shopping istituzionale», lo definisce il curatore del volume Mauro Sentimenti, tramite il quale in modo ideologico «si chiede solo perché è possibile chiedere», spesso senza alcuna valida giustificazione di merito. Il volume, composto dai contributi di diversi autori (Mauro Sentimenti, Maria Cecilia Guerra, Francesco Pallante, Francesco Sinopoli, Massimo Villone) propone una critica dettagliata alle richieste presentate dalle tre Regioni – ritenute in grado di colpire l’unità della Repubblica e aggravare le diseguaglianze territoriali – indicando come possibile via d’uscita una riforma degli articoli 116 e 117 della Costituzione. Prefazione di Christian Ferrari.