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Commercio resiliente. Il mercato di Raibetta nel cuore di Genova tra precarietà e legittimità sociale
Un mercato clandestino, dove immigrati rivendono cose di seconda mano e provenienti da circuiti informali su lenzuola stese a terra, si sviluppa da vent'anni nel cuore della città di Genova a due passi dal Porto antico. Oggetto di vessazioni e sequestri continui, il mercato è stato mal tollerato con un'escalation di xenofobia e attacchi politici che lo hanno fatto sparire agli occhi dei genovesi nell'aprile 2015, alla vigilia delle elezioni regionali, vinte poi dal centro-destra. Nell'autunno 2015 il Comune di Genova ha quindi promosso un progetto di mediazione dal nome ""Chance"""" che ha portato all'emersione di un gruppo di emigrati con una nuova collocazione sotto le mura di Sarzano, a duecento metri dai luoghi scelti in passato, ma una parte del vecchio mercato resiste di notte nei portici di Sottoripa. L'inchiesta di tipo etnografico tra gli immigrati trovarobe racconta i percorsi a caccia di oggetti, la percezione della discriminazione di questo lavoro che diventa spesso camera di compensazione in periodi di disoccupazione. Le parole degli altri attori coinvolti (abitanti, commercianti, amministrazione e polizia) ci interrogano sulle dinamiche migratorie, sulla precarietà del mondo del lavoro in Italia, sul diritto all'utilizzo delle città da parte di nuovi e vecchi abitanti e sulle nuove povertà."" -
Per non tornare al buio. Dialoghi sull'aborto
Per non tornare al buio, a quegli anni oscuri in cui le donne erano costrette ad abortire in clandestinità. Ripensare l'obiezione di coscienza, che in Italia riguarda oggi oltre il settanta per cento dei medici, attraverso un dialogo fra ginecologi, obiettori e non obiettori, mettendo fine allo scontro ideologico su questo tema. Un libro di ascolto, nel quale la politica non sale in cattedra, e i medici, per la prima volta, con grande sincerità, raccontano le loro esperienze professionali e umane, e tutti, indistintamente, formulano proposte concrete, partendo da una premessa comune: tutelare la salute delle donne innanzitutto. Due diritti a confronto: quello delle donne a vedere applicata la legge e quello dei medici a esprimere l'obiezione di coscienza, quando seria e motivata. Il volume è anche il racconto, per le generazioni più giovani, del percorso straordinario di impegno civile, di mobilitazione delle donne che ha portato all'approvazione della legge n. 194/78 sull'interruzione volontaria di gravidanza. Una memoria storica, un passaggio di testimone, per evitare di vanificare una legge che si propone di salvaguardare la salute e l'autodeterminazione delle donne, di prevenire l'aborto, di valorizzare i consultori familiari. Con la convinzione che, per affrontare il problema etico e morale dell'aborto, bisogna avere il coraggio di pensare a una società materna e a una politica materna. Per costruire una società libera dall'aborto. -
La società della prestazione
La sociologia ha fin dai suoi esordi ciclicamente individuato espressioni suggestive per descrivere il prodursi del mutamento sociale. In quest'ottica la descrizione del quadro attuale di riferimento deve fare necessariamente i conti con il precisarsi del cosiddetto paradigma «neoliberista». Più specificamente, il neoliberismo definisce un modello di governo sociale legato da un lato alla destrutturazione del tradizionale sistema di regolazione sociale dell'economia, dall'altro alla diffusione della competitività come criterio fondamentale di giudizio sul valore della soggettività. Tali processi, uniti alla crescente individualizzazione delle carriere di vita, delineano i contorni di un nuovo tipo di configurazione economica e sociale che possiamo definire con il termine di società della prestazione. Quest'ultima non solo manifesta la centralità crescente della retorica manageriale d'impresa nella società contemporanea, ma prefigura la nascita di una nuova antropologia e di un nuovo discorso sociale basato sulla centralità della performance come imperativo sociale. -
L' attuazione degli articoli 39 e 46 della Costituzione. Tre proposte a confronto. Atti del Convegno (Roma, 13 aprile 2016)
Il volume ospita relazioni e interventi del convegno che ha preso spunto dalla recente presentazione, da parte della Cgil, della proposta di legge di iniziativa popolare, ""la Carta dei diritti universali del lavoro, nuovo statuto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori"""" - il cui Titolo II è dedicato, appunto, all'attuazione degli articoli 39 e 46 della Costituzione - e dalla contemporanea emersione di altre due proposte di legge in materia, provenienti rispettivamente da un gruppo di studiosi giuslavoristi che si è dato il nome di «Freccia rossa» e da un altro di scuola napoletana. In merito alla riforma del sistema di contrattazione l'intervento legale dovrebbe fronteggiare gli accordi interconfederali del 2011 e del 2013, poi consolidati nel Testo unico del 2014, che, sia pure con difficoltà innegabili, le grandi confederazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro sono riuscite a costruire dimostrando una forte motivazione verso un sistema contrattuale ordinato e controllato. Per quanto riguarda invece la partecipazione dei lavoratori, una legge che ne consentisse l'avvio rappresenterebbe una vera e propria «rivoluzione culturale» rispetto alla cosiddetta cultura conflittuale che ha caratterizzato l'esperienza sindacale del nostro paese dal 1948 ad oggi. Il volume riporta altresì gli interventi alla Tavola rotonda che, nell'ambito del convegno, si è tenuta con la partecipazione delle forze sociali, nella consapevolezza di quanto sia importante che le riforme legislative in materia sindacale siano comunque aderenti alle aspettative delle organizzazioni di rappresentanza."" -
Rapporto sui diritti globali 2016. Fortezza Europa, polveriera del mondo
Il Rapporto sui diritti globali è uno studio annuale, unico a livello internazionale, che analizza i processi connessi alla globalizzazione e alle sue ricadute, sotto i vari profili economici, sociali, geopolitici e ambientali, osservati in un'ottica che vede i diritti come interdipendenti. La struttura del Rapporto, giunto alla sua quattordicesima edizione, è articolata in capitoli tematici, suddivisi in una panoramica generale e in Focus di approfondimento su alcune delle problematiche più rilevanti e attuali dell'anno. L'analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, dati statistici, riferimenti bibliografici e web. Il Rapporto sui diritti globali, contenente le analisi più approfondite, le cifre più aggiornate, il quadro più ampio, si è confermato come uno strumento fondamentale di informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media e nell'informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. Ideato e realizzato dall'Associazione Società INformazione ONLUS, è promosso dalla CGIL nazionale, con la partecipazione di: ActionAid, Antigone, ARCI, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Gruppo Abele, Legambiente. -
Il lavoro e le catene globali del valore
Lungi dall'aver eliminato la possibilità per il lavoro di esprimere il proprio dissenso, i movimenti del capitale sono stati accompagnati da nuove forme di conflittualità operaia, a nuove latitudini. Tuttavia, per leggerne il senso, occorre una significativa trasformazione dei modi di guardare all'economia globale e al lavoro, definendo un piano di analisi in grado di cogliere la capacità del lavoro stesso di esprimere un punto di vista autonomo e distinto dalle logiche della produzione e del profitto. Attraverso la prospettiva delle catene globali del valore, il volume mostra come l'espansione globale del capitale non proceda secondo un astratto perseguimento dell'efficienza economica, ma si fondi in larga misura su variabili di ordine sociale, culturale e politico. Il libro esamina poi le sfide e gli ostacoli che le trasformazioni in atto pongono alla regolazione e alla rappresentanza del lavoro. -
Pensioni: la riduzione del danno. Problemi sociali e soluzioni legislative dopo i governi Berlusconi e Monti
Il sistema pensionistico è uno dei punti su cui si valuta la civiltà di un Paese. Cesare Damiano e Marialuisa Gnecchi innanzitutto ripercorrono la storia delle riforme del sistema pensionistico, dal 1992 al 2011. Ma disegnano uno scenario più articolato che comprende il complesso rapporto tra il legislatore e parti sostanziose della tecnostruttura dello Stato, come l'Inps e la Ragioneria Generale dello Stato, nonché il peso che queste hanno nella determinazione e nell'attuazione delle decisioni politiche. Al centro del volume c'è il tema della flessibilità in uscita dal lavoro verso la pensione, considerata come il principale strumento per correggere le storture derivanti da interventi quali la manovra Monti-Fornero del 2011. Gli autori argomentano questa tesi e ripercorrono la battaglia politica condotta, da un lato, per varare successivi provvedimenti di salvaguardia a favore dei lavoratori esodati e, dall'altro, per introdurre elementi di flessibilità nel nostro sistema previdenziale. Ciò attraverso tappe come la proposta di legge 857, presentata nel 2013, e la raccolta di oltre cinquantamila firme in una petizione a sostegno della stessa. Il tutto si inserisce in un disegno politico più ampio che, mentre vede con favore la riapertura di tavoli di confronto fra Governo e sindacati, si propone di dotare il Partito Democratico di una vera e propria Agenda sociale. -
L' officina delle idee. Le carte della Consulta giuridica della Cgil
"Di quella iniziativa resta originale il metodo, perché la Consulta giuridica nacque ed operò sul rovesciamento della prospettiva tradizionale del rapporto tra politica e cultura. Non fu, cioè, la politica ad utilizzare su commissione le competenze nella direzione di scopi e tesi politiche già predefinite, ma quelle competenze furono invitate a discutere liberamente e ad immaginare soluzioni avanzate per i temi che venivano proposti."""" (dalla Prefazione di Susanna Camusso)" -
Il piano del lavoro (1949-1950) e l'Italia della ricostruzione. Dal contesto nazionale al caso pesarese
Il Piano del lavoro che Giuseppe Di Vittorio presenta ufficialmente nell'autunno 1949 affonda le sue radici negli anni contraddittori del secondo dopoguerra, all'interno di un paese che a fatica si trascina fuori dalle macerie materiali e morali prodotte dalla dittatura fascista e dal conflitto mondiale. La sua breve vicenda si attiva e si conclude in un importante momento di transizione della neonata Repubblica, sia sul versante delle dinamiche economiche sia sul versante di quelle politiche, nel pieno di uno scontro ideologico che per molto tempo condizionerà la storia politica nazionale e la storia del movimento sindacale. Muovendo dalla ricostruzione puntuale di questi aspetti, il volume passa ad affrontare l'effettiva declinazione che il Piano ha assunto su scala locale, fermando l'attenzione sul caso del Piano provinciale di Pesaro e Urbino che rappresenta un esempio paradigmatico di popolarizzazione del medesimo. In esso si colgono innovazioni, aspirazioni e limiti dell'organizzazione sindacale e delle forze politiche di sinistra, i cui rapporti, come in ambito nazionale, non furono privi di divergenze, nonché lo sforzo di aprirsi ad ampi settori della società testimoniato anche dal ruolo interpretato dagli esperti coinvolti nella preparazione del Piano. Infine si scorgono i tentativi di perseguirne, in una congiuntura politica sfavorevole, almeno alcuni obiettivi di fondo a livello locale da parte di amministratori e dirigenti politici delle forze socialcomuniste allora egemoni. -
Luciano Lama. Il riformatore unitario. Antologia di scritti
“La ricerca di Montali si avvale delle fonti ufficiali: libri, giornali, interviste, dichiarazioni pubbliche, testimonianze, e dei documenti interni, custoditi nell'Archivio storico della Cgil. Si inserisce in una serie di iniziative editoriali della Cgil, mostre, convegni che testimoniano l'attenzione e l'affetto della Confederazione per Luciano Lama. Potrebbe persino sembrare normale, visto il ruolo di segretario generale, la sua lunga militanza Vorremo rendere evidente, invece, l'attualità del suo pensiero e delle sue scelte. Per questo abbiamo voluto ricordare quel periodo e quelle battaglie: pensiamo possano dire qualcosa anche oggi... Lama diventa segretario generale in una fase di avanzamento e rafforzamento sindacale nei luoghi di lavoro. Cambiano i rapporti di forza, e i nuovi strumenti di democrazia e contrattazione nei luoghi di lavoro, figli di un ciclo lungo e fortunato di lotte sindacali unitarie e dello Statuto dei lavoratori, sanciscono nuovi equilibri nel conflitto tra capitale e lavoro, conferendo al sindacato un potere significativo. Lama si batte per usarlo tutto quel potere, dentro e fuori dei luoghi di lavoro, per avviare una fase di riforme e investimenti: per cambiare, in meglio, il paese... Questa ostinata ricerca di una cornice generale, confederale, alle iniziative sindacali è la cifra del sindacato italiano: di un sindacato confederale, aperto, non corporativo, unitario, attento ai cambiamenti europei e a quel che succede nel mondo...” (Dalla prefazione di Susanna Camusso) -
Un politico d'antan. Armando Magliotto fra partito, sindacato ed Enti locali (1927-2005)
Ripercorrere la vita di Armando Magliotto è un'occasione per comprendere un pezzo di storia della città di Savona e, attraverso di essa, della cultura sociale e politica italiana della seconda metà del XX secolo. È una storia che aiuta a capire le dinamiche del presente, la genesi e la natura delle Istituzioni locali, delle forze politiche, dell'assetto socioeconomico: si leggeranno in questo libro pagine di politica partecipata dai cittadini, di visioni programmatiche di ampio respiro, di lotta alle speculazioni e all'edilizia improduttiva, di battaglie sindacali e istituzionali per i lavoratori e per l'ambiente; riaffioreranno ricordi di emergenza migratoria e di accoglienza riuscita, di opposizione costruttiva in un comune bisognoso d'interventi strutturali per la comunità. Questa storia ci ricorda oggi che è esistito e può esistere ancora un modo diverso di gestire le Istituzioni, affermando l'etica pubblica e i valori democratici come fecero uomini di grande spessore umano e politico tra i quali Armando Magliotto. Il volume è completato da un'appendice documentaria e fotografica. -
Un sindacato dei servizi nella società industriale. Storia della Filcams 1960-1981
Nel 1960 nasce la FILCAMS, dall'unificazione della federazione del commercio e di quella dell'albergo e mensa della CGIL. Il libro si occupa dei due decenni successivi, compiendo anche un'incursione negli anni ottanta. Sono tempi densissimi, di trasformazioni profonde che si concentrano in pochi anni. Riguardano la FILCAMS, ma ovviamente anche il movimento sindacate italiano nella sua interezza. I settori del commercio, del turismo e dei servizi sono rivoluzionati, così come la società nazionale tutta, in tanti suoi aspetti. Il libro utilizza il materiale documentario dell'Archivio storico nazionale della CGIL e la raccolta di circolari lodevolmente conservata presso l'Archivio FILCAMS. Sono narrati gli eventi che riguardano la sindacalizzazione, i contratti e te mobilitazioni, nonché i cambiamenti apportati all'architettura delle relazioni industriali e atto stesso assetto organizzativo interno della FILCAMS. Sono anche ricostruiti i dibattiti che attraversano la FILCAMS e di cui è protagonista, che riguardano dà un lato il conflitto sull'organizzazione del lavoro, dall'altro la direzione che lo sviluppo dei settori deve prendere. In questi anni la FILCAMS si costruisce, riuscendo ad insediarsi nei luoghi di lavoro (distribuzione organizzata, grandi alberghi, autogrill). Con il passare degli anni, in parallelo col travaglio dei-movimento operaio, nelle sue ali sindacale e politica, la FILCAMS definisce la sua identità di sindacato dei servizi, attraverso la riflessione e la pratica relative alle peculiari situazioni lavorative nelle quali si trova ad operare. -
Ettore Scola e la commedia degli italiani. C'eravamo tanto amati?
Ettore Scola, grande regista di film molto apprezzati, è stato al centro di un coro di voci, quelle dei tanti autori che hanno cercato di andare in profondità nella società italiana per capirla attraverso la chiave dell'ironia, del paradosso, della satira. Nomi famosi che hanno reso importante il nostro cinema nel mondo, vincendo una gran quantità di premi nei festival più prestigiosi - Venezia, Cannes, Berlino - e meritando l'Oscar con opere memorabili. Questi registi, e sceneggiatori, insieme a Scola - che ci ha lasciato nel gennaio del 2016 - hanno creato la commedia all'italiana, non solo un «genere» del cinema ma una rappresentazione articolata del nostro Paese dalla fine della seconda guerra mondiale all'inizio del terzo millennio. Uno spettacolo, un coro di talenti: oltre all'autore di Delitto della gelosia, C'eravamo tanto amati, Una giornata particolare, Brutti, sporchi e cattivi, ecco Pietro Germi, Luigi Comencini, Dino Risi, Mario Monicelli e tanti altri, fino ai nostri giorni. Nel coro sono compresi gli attori: Totò, Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi. Il racconto si arricchisce poi di numerosi protagonisti di generazioni più vicine, testimoni preziosi (al lettore il piacere di scoprirli). Registi e interpreti che Italo Moscati raccoglie in un viaggio che evita la definizione superata di commedia all'italiana e propone più correttamente quella di «commedia degli italiani», perché quel cinema che ricordiamo sempre volentieri ha qualità da scoprire ancora, per esprimere meglio la realtà e i tanti retroscena della società italiana che continua a cercarsi. -
(Im)migrazione e sindacato. Nuove sfide, universalità dei diritti e libera circolazione. VIII rapporto
Le migrazioni internazionali sono sempre più al centro del dibattito pubblico e politico. Nel corso degli ultimi anni, peraltro, sono intervenuti numerosi fattori a rendere ancora più complessa la lettura del fenomeno, a partire dalla crisi economica che ha investito l'Europa - in particolare quella che si affaccia sul Mediterraneo - sino ad arrivare al dramma dei rifugiati che fuggono dalle guerre e dal terrorismo internazionale. In questo volume si offre un'analisi delle migrazioni attraverso il punto di vista del mondo del lavoro e in particolare del sindacato. Nei numerosi saggi e nelle ricerche originali che compongono l'ottava edizione di (Im)migrazione e sindacato, si prova a dare conto delle nuove sfide che la nostra società è chiamata ad affrontare, partendo proprio da quelle che riguardano i lavoratori e la loro rappresentanza. -
Le pratiche partecipative per la tutela salute e sicurezza. Il ruolo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nel settore dell'igiene ambientale
Il volume affronta il tema delle pratiche partecipative nel campo della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro soffermandosi in particolare sulla figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Il tema viene approfondito in chiave interdisciplinare esaminando il contesto normativo nazionale e internazionale, anche in una prospettiva comparata, nonché evidenziando le caratteristiche del ruolo del RLS sul piano organizzativo, attraverso un'indagine empirica. Il volume riporta i risultati dello studio interdisciplinare effettuato in occasione di una ricerca commissionata dalla Fondazione Rubes Triva e focalizzata sul settore dell'igiene ambientale. Si tratta della prima ricerca condotta in Italia che esamina in modo organico il ruolo ricoperto dal RLS nel processo partecipativo, in termini di attribuzioni previste dal Testo Unico della sicurezza, attività svolte, conoscenze e competenze possedute, relazioni con i lavoratori, con le OO.SS. e con gli altri soggetti del sistema della sicurezza. Considerato l'elevato tasso di partecipazione alla ‘survey’, i risultati dell'indagine possono essere considerati rappresentativi della realtà dei RLS operanti nelle imprese di medio-grande dimensione del settore analizzato. Gli esiti della ricerca costituiscono un tassello importante nella ricostruzione del quadro e delle modalità delle pratiche di coinvolgimento dei lavoratori sul tema della salute e sicurezza e forniscono indicazioni utili e interessanti per il miglioramento della efficacia del ruolo dei RLS. Presentazione di Massimo Cenciotti. -
Un giornale del popolo al servizio del popolo. Tutti gli articoli pubblicati in Francia su «La voce degli italiani» (1937-1939)
"La biografia di Giuseppe Di Vittorio, in virtù dei lavori che in questi ultimi anni hanno ricostruito la sua vita e il suo pensiero politico e sindacale, appare sufficientemente esaustiva. Il ricco patrimonio ideale e valoriale che Di Vittorio ha lasciato al paese e al sindacato è stato riscoperto e raccontato con dovizia di particolari tanto da poter affermare che la sua figura, tra i grandi leader dell'Italia repubblicana, è sicuramente una di quelle che possono ancora costituire un punto di riferimento in questa difficile fase di crisi economica e trasformazioni sociali e politiche. Mancava, però, una specifica attenzione ad uno dei passaggi più significativi, che restituisce un Di Vittorio originale e meno conosciuto: gli anni nei quali diresse da Parigi il quotidiano """"La Voce degli Italiani"""", che rappresentò un punto di riferimento per l'emigrazione politica e di lavoro degli italiani in Francia nella seconda metà degli anni trenta del Novecento. Il giornale uscì, infatti, negli anni 1937-1939, quando il regime fascista, compiuta ormai la scelta imperialista e bellicista, sperimentata non solo in Abissinia ma soprattutto nella guerra civile spagnola, sembrava raggiungere il massimo livello di consenso e dunque una sorta di integrazione compiuta tra popolo, nazione e Stato. Gli articoli che Di Vittorio firma o scrive in qualità di direttore del giornale, per la prima volta e grazie a un accurato e non facile lavoro filologico di cui dà conto il saggio di Giuseppe Bernardo Milano, vengono raccolti per intero e pubblicati in questo volume."""" (Dalla prefazione di Adolfo Pepe). Introduzione di Vito Antonio Leuzzi. Con un contributo di Éric Vial." -
Riccardo Terzi. Sindacalista per ambizione
Riccardo Terzi, dopo essere stato un importante dirigente del Pci, ha percorso un lungo tratto della sua vita nella Cgil. Vi è entrato nel 1983, lasciando gli incarichi di partito dopo lo scontro con Enrico Berlinguer sulla questione del «compromesso storico». La scelta degli scritti di Terzi segretario nazionale dello Spi Cgil copre un periodo (2006-2014), in cui la politica e il conflitto sociale, la funzione di governo e la rappresentanza sindacale si divaricano. Vengono avanti profondi sconvolgimenti di identità e di significati. Le parole (sinistra, riforme, partecipazione) cambiano di senso. Vien meno la centralità del lavoro. Occupano la scena gli individui, i loro bisogni di legalità, di diritti civili, di buon vivere. La democrazia si riduce all'esercizio del voto nelle nuove forme, dalle primarie alle consultazioni sul web. I lavoratori e gli anziani, e con loro le periferie, le nuove povertà, gli immigrati, non hanno più voce, storia e rappresentanza. In questo vuoto crescono i populismi e la xenofobia. Sono le grandi questioni che segnano il cambiamento politico e sociale in atto e che la politica dei talk televisivi come gli scambi di battute, se non di insulti, sui social non comprendono. Anche per questo rimane utile il metodo che si ricava dagli scritti di Terzi, che tiene strettamente insieme l'analisi critica, il processo storico e la sfida progettuale. Prefazione di Ivan Pedretti. -
Roma al femminile. Storie di donne nella toponomastica romana
Il libro racconta la vita di quaranta donne, cui sono dedicate altrettante strade di Roma. Ogni ritratto è preceduto da una breve descrizione del luogo (strada e quartiere) in cui si trova la targa dedicatoria. Le figure femminili, che si succedono in ordine cronologico, sono state scelte cogliendo la loro rilevanza nella storia italiana dal Settecento fino ai giorni nostri, così da evidenziare le presenze femminili nel percorso che va dai primi fermenti del processo unitario fino agli anni Novanta del XX secolo. Si tratta di donne che hanno operato in molteplici campi di attività. Sono scienziate, cantanti, attrici, imprenditrici, scrittrici, giornaliste, politiche, sindacaliste, tra le quali si trovano donne del Risorgimento e della Resistenza e donne che hanno visto il loro destino segnato dal fatto di essere di religione ebraica. Il libro è suddiviso in tre capitoli: «Dall'Illuminismo all'Unità d'Italia (1718-1870)»; «L'Italia liberale (1870-1920)»; «Il fascismo e la Repubblica (1920-1994)». Ogni capitolo è inquadrato storicamente con un rapido excursus introduttivo dei fatti e del clima politico-culturale dell'epoca. -
Droghe e autoregolamentazione. Note per consumatori e operatori
Possiamo «controllare le droghe»? Le droghe, legali e illegali, fanno parte della vita quotidiana di milioni di persone. Queste, in grande maggioranza, attuano strategie di controllo e autoregolazione del proprio consumo che consentono loro di vivere una vita «a basso rischio» e senza danno. Quello che queste strategie personali e collettive di autocontrollo insegnano, le loro culture e i loro dispositivi sociali, appaiono oggi il metodo più promettente per pensare di governare un fenomeno di massa che ha dimostrato il fallimento dell'approccio repressivo e i limiti di quello medico. Partendo dall'analisi dei risultati della ricerca internazionale, il libro offre un contributo di conoscenza del fenomeno sociale dell'autoregolazione dei consumi di droghe e al tempo stesso ne trae indicazioni concrete verso un nuovo modello di intervento, mirato sia a tutti quei professionisti che sono alla ricerca di un modo più efficace di operare, sia a quei consumatori che intendono accrescere le proprie competenze di autoregolazione. Gli autori sono ricercatori ed esperti italiani ed europei ed operatori attivi nel sistema degli interventi di riduzione del danno, del trattamento e della nuova frontiera del web. -
Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale (2017). Vol. 2
"Il Tema di questo numero della Rivista si articola intorno a una pluralità di ricostruzioni dogmatiche, in qualche caso confortate dalla limitata giurisprudenza esistente nei diversi ordinamenti giuridici, sulle soluzioni regolative adottate nell'ambito del lavoro nella cd. Gig economy o nell'economia delle piattaforme. In buona parte si tratta, dunque, di un dibattito teorico, diretto a indicare alcune direzioni che la giurisprudenza o la contrattazione collettiva dovrebbero seguire, stante l'embrionale recente intervento del legislatore nel nostro ordinamento e in altri ordinamenti continentali. Il dibattito, per ora in gran parte dottrinario, suscitato dal diffondersi dell'uso delle piattaforme digitali nell'esecuzione o nell'organizzazione delle prestazioni lavorative, è caratterizzato in qualche caso da toni apocalittici, in quanto gli Autori si confrontano esplicitamente o implicitamente con la domanda se le tecniche produttive e organizzative utilizzate nell'economia digitale siano in grado di decretare la fine del diritto del lavoro così come concepito a seguito della prima rivoluzione industriale, a causa di mutamenti strutturali sia nella figura giuridica del datore di lavoro che in quella del lavoratore. Al di là degli eccessi, la soluzione più frequentemente proposta è quella di adattare, per quanto possibile, gli schemi giuridici del diritto del lavoro in un'ottica di protezione dei lavoratori, senza necessariamente dover attendere riforme del diritto del lavoro che finirebbero per essere rapidamente desuete."""" (dall'Introduzione di Piera Loi e Valerio Speziale)"