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Il profumo delle gerbere
Katia, psicoanalista trentacinquenne, è in piena crisi matrimoniale e combatte quotidianamente con le difficoltà di portare avanti un matrimonio diventato una semplice e piatta routine. Il difficile rapporto con i figli, il lavoro, il tarlo sempre più ossessionante che lui la tradisca. Un amante. Un incidente. Il coma. Una vita parallela. Un intreccio di storie dai contorni frastagliati che si intersecano in un dramma dalle tinte forti. Unica certezza: il profumo inesistente delle gerbere. -
Tutto fa brodo
Quattro racconti che condividono la disomogeneità e nessun genere letterario di riferimento in un mix narrativo peculiare. Il titolo rappresenta l'elemento unificante ed esemplificativo della raccolta: così come in tempi passati si soleva recuperare gli ""scarti"" dalla dispensa per cuocere un brodo serale ristoratore, anche queste storie sono state attinte dalla dispensa della creatività. Come gli elementi diversi che un tempo si univano assieme in un buon brodo caldo, anche i racconti di questo libro si uniscono tra loro in un volume saturo di spunti riflessivi, in cui si addensano modelli tradizionali e altri innovativi. -
La ragazza con l'orchidea
Storia, vera oppure no, di un gruppo di viaggiatori e viaggiatrici in attesa di un volo intercontinentale che sembra non dover partire mai. In aeroporto, ognuno di loro racconterà quella che potrebbe essere una parte della propria vita, o di quella di qualcun altro, intrecciando tra presente, passato e futuro le vicende che hanno portato i protagonisti e le protagoniste a intraprendere il loro percorso. -
Anche Apollo beve mirto
""Anche Apollo beve mirto"" non è solo un'esperienza poetica, ma parte di un'esperienza di vita. Come svela l'autore: ""L'occasione contingente che sta dietro al primo componimento è la fine di un amore forte, ma puerile, ancora non nobile, grezzo, ma che è servito a giungere alla rinascita sotto un'altra forma: da qui la scoperta di un amore nuovo e la necessità di servirmi di forme poetiche diverse, libere, sciolte, sgravate dalle convenzioni, ma possibili all'utilizzo proprio perché attraverso le ristrettezze delle convenzioni formali ci ero passato"". È la redenzione dal peccato necessario, il viaggio che porta a nuove spoglie più leggere, limpide, ripulite, più pure. Questo è lo spirito più puro del verso che si fa carne, della vita che si fa poesia. -
Portals of recovery
Fritz Senn’s first book published by Piccola Bib-lioteca Joyciana, titled Ulyssean Close-ups (2007), introduced readers to a few pointed essays on Ulys-ses, written in a markedly Sennian fashion of super-close-reading. Senn’s approach to reading is philo-logical, deeply discerning of words’ layered history, of their malleable networks of connotations, echoes, nuances, and of their cunning semantic and phonetic permutations. The present volume evolved from a few days that we spent with Fritz at the Zurich James Joyce Foundation, talking about all things Joycean and moving between issues of translation, reading, Homer, and many others. We amassed quite an archive of audio recordings, eventually transcribed, edited, and published in Scientia Tra-ductionis1 Sometime later, a modified version of our conversation was published in Papers on Joyce2. Thus a few days expanded into a few years. But the topics kept re-surfacing, older formulations de-manding re-formulations as Fritz kept writing, lec-turing, and producing an ever-expanding archive of thoughts on topics that are central to his scholarship and to our academic interests. In this volume, Fritz shares some of the new results of his work by fur-ther elaborating on the Joycean text-world, transla-tion, and on the broader issues of reading, interpre-tation, the workings of language(s), and on the capricious nature of “meaning”.rnReaders familiar with Joycean Murmoirs3 are al-so familiar with the record of Fritz’s vast network of friends and acquaintances and with a broad range of his scholarly activities. He was at the very center of those first Joyce events that morphed into a world-wide phenomenon of Joyce studies celebrated dur-ing Joyce symposia and conferences for well over half a century now. And while the pages of Mur-moirs offer multiple insights into Fritz’s scholarly preoccupations, the purpose of our interviews, and now of this book, has been to focus solely on his tools of the trade and to foreground his thoughts on –and experiences with – (re)reading, (re)translating,and (re)visioning Joyce’s works.rnIt bears repeating that the joy of talking to Fritz Senn about all matters Joycean, Homeric, readerly and translatorial is that, “a far-fetcher by constitu-tion,” as he described himself to us, he cannot help but weave enticing associations between seemingly disparate elements of texts under discussion. ... -
LI d'O. Lingua italiana d'oggi (2017). Vol. 14
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L' integrazione dell'obbligo di sicurezza
Il presente studio indaga gli strumenti variamente deputati ad accrescere le garanzie di tutela della salute dei lavoratori e ad elevare gli standard di sicurezza previsti normativamente. Rispetto alle previsioni di cui al d.lgs. n. 81/2008 possono essere create, ad iniziativa del datore di lavoro o in accordo tra le parti, misure o soluzioni ulteriori dirette al perfezionamento e all'integrazione dell'obbligo di sicurezza. La trattazione si snoda attraverso le ""buone prassi"", quali atti unilaterali del datore di lavoro, le misure inserite e negoziate all'interno di una intesa contrattuale, prevalentemente a livello d'azienda, nonché i modelli organizzativi, frutto di una scelta libera e insieme ""necessitata"" del datore di lavoro. L'autrice si sofferma sull'esatto raccordo con l'art. 2087 c.c., posto che le soluzioni migliorative, unilaterali o contrattate, e i modelli organizzativi sono considerati misure per adempiere l'obbligo di sicurezza. L'analisi comparata è, in particolare, volta a mettere in luce i meccanismi partecipativi e le sedi di confronto e di promozione della formazione di regole in azienda per la tutela della sicurezza sul lavoro. -
A body thinking, a mind dancing. Dialogue on the Hobart Method®
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The finger in the candle flame
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Up & Down. I su e giù di una vita. Cronache di ordinaria (dis)abilità
""Tutto inizia da qui. Anche se non ricordo bene dei miei primi anni di vita, da quello che raccontano i miei genitori ho avuto problemi di cuore. Ma del resto chi è che non ha mai avuto problemi di cuore nella vita? Permettete che mi presenti. Mi chiamo Luca Leardini e prima dei problemi di cuore i miei hanno scoperto che avevo la Sindrome di Down, dal medico John Lenghdon Down. Noi ragazzi Down abbiamo un cromosoma in più nel nostro Dna, il cromosoma n. 21.Il 10 Giugno del 1995 alle ore 11 sono arrivato io. Pesavo tre chilogrammi e misuravo 47 centimetri. I numeri contano."" (Luca) -
Il carcere
Pubblicato nel 1948 nel volume Prima che il gallo canti (assieme a La casa in collina) il romanzo si ispira al periodo di confino che Pavese trascorse a Brancaleone Calabro, tra l'agosto del 1935 e il marzo del 1936. Il racconto, scritto in terza persona, ha come protagonista Stefano, ingegnere del Nord Italia, condannato per antifascismo e confinato in un paesino del Sud. Il carcere in cui si ritrova il protagonista non è solo quello fisico, ma anche quello interiore: nel suo stato d'animo ""il mare fa da quarta parete"". La sua vita, giorno dopo giorno, si intreccia con quella degli abitanti e soprattutto con quella di due donne, la servetta Concia ed Elena, la figlia della padrona di casa. E poi il pensiero che, al momento di una nuova partenza, visi e nomi appariranno un'illusione. Copertina di Simone Massi. -
Luce dei miei occhi
""Sono rimasta sempre colpita dalla frase ""trasformare una difficoltà in un'opportunità"". A volte la difficoltà è immensa, come quando si è malati di un tumore inoperabile e quindi è quasi impossibile trovare una qualche opportunità. Eppure, con l'aiuto della mia famiglia, io ci sto riuscendo. Lo spunto l'ho avuto il giorno del mio settantunesimo compleanno, quando, tra i vari regali, ho ricevuto quel dono che non mi aspettavo, il dono più prezioso, il dono della vita: una lunga lettera della mia unica nipote diciannovenne con la quale esprime i suoi pensieri più profondi sul nostro meraviglioso rapporto. Le frasi più significative della sua lettera diventano degli incipit per andare indietro nella memoria e ricordare le varie fasi della mia vita."" I flashback si snodano tra episodi familiari intrecciati con vicende di più ampio respiro e mostrano uno spaccato di vita del '900, in cui la tragedia delle guerre è mitigata dalla voglia di rinascita. -
Leonardo da Vinci Experience. L'arte e le macchine. Ediz. italiana
Catalogo della mostra di Roma (2018). -
Leonardo da Vinci Experience. L'arte e le macchine. Ediz. francese
Catalogo della mostra di Roma (2018). -
Leonardo da Vinci Experience. L'arte e le macchine. Ediz. spagnola
Catalogo della mostra di Roma (2018). -
Firenze pillole di emozioni
""Firenze, pillole di emozioni"" è un omaggio alla mia città. Mi sono innamorata di lei da bambina quando il mio babbo Silvano, dopo cena, di ritorno dalla nonna che abitava a Bagno a Ripoli, a bordo del suo taxi ROMA 20 mi portava in giro per la città a passo d'uomo. Io gli chiedevo di passare dal centro e dal finestrino ammiravo estasiata tutti gli angoli scoprendo ad ogni passaggio un particolare nuovo. A bordo di quel taxi mi sentivo importante e mi ritenevo privilegiata per avere la possibilità di ammirare la città con una prospettiva che agli altri era preclusa. Crescendo ho mantenuto la voglia di scoprire la città, perché Firenze è un fazzoletto di meraviglie, non solo nei suoi monumenti più famosi, ma nell'atmosfera che si respira nelle stradine strette piene di palazzi storici, case torri, lapidi che ricordano fatti di storia. Firenze è un museo a cielo aperto e non può che entrarti nel cuore e non uscirne più. -
Chiudi gli occhi e seguimi
Anni Sessanta. Anna è una ragazza dolce e insicura costretta a vivere in un clima familiare oppressivo dominato da un padre-padrone che maltratta la moglie e per lei nutre solo disprezzo. Il divorzio dei genitori porta finalmente un po' di serenità nella sua giovane vita e rafforza il legame con la madre che lotta duramente per assicurare a entrambe un futuro dignitoso. In balia di relazioni con uomini che in un certo senso fungono da sostituti del padre e dai quali viene inesorabilmente ferita, Anna confonde l'innamoramento con l'amore e la dedizione cieca con la complicità di coppia. Finché un tragico fatto di sangue sconvolge la sua famiglia e la costringe ad affrontare molte avversità, contando unicamente sulle proprie forze fino a prendere consapevolezza che la vera possibilità di cambiamento coincide con il coraggio dei sentimenti. Un delizioso miscuglio di leggerezza e sostanza che ruota attorno a una giovane donna, un romanzo profondo dove il presente si intreccia ai ricordi in una sequenza di immagini e profumi, nostalgie e rimorsi; e dove infine trionfa la vita, sublime e ineluttabile, nella bellezza dei piccoli gesti, nella grandezza delle piccole cose. -
... E buona domenica domani. Raccolta di riflessioni personali su...
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Modelli e percorsi di tirocinio per l'Università
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L' ultima impresa. Italia 2070. In quattro contro l'apocalisse
L'ultimo romanzo di Fabio Torriero, giornalista, scrittore, docente di comunicazione, è una meta-cronaca, tra il sogno, il dramma e la profezia. Il riscatto o il testamento dell'Occidente? E come già felicemente sperimentato nei precedenti lavori, l'autore offre tre letture che si incrociano virtuosamente: la trama vera e propria, il pensiero dei protagonisti che scorre parallelo, e il percorso superiore, ""l'iniziazione"", che si coglie tra le righe, nei caratteri in grassetto. Ossia, la verità tra gli inaspettati interstizi della vita; come il mistero, il senso che non ha bisogno di parole.