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Vincenti. Storie di ginnasti coraggiosi
«A volte, bisogna tentare l'impossibile perché diventi possibile». Giorgia Greco, Alessia Maurelli, Marco Lodadio, Spela Dragas e Alexandra Agiurgiuculese, Michela Castoldi e Davide Donati, Giorgia Villa, Nicoletta Tinti, Julieta Cantaluppi, Antonio Bosso, Martina Centofanti, Vanessa Ferrari, Greta Riccardi. Ci sono storie apparentemente lontane - distanti - eppure così intimamente vicine. Legate da una passione che diventa, talvolta, il motore per muovere tutte le cose, stravolgendole. Una passione che, in questo caso, si chiama ginnastica e unisce, come un sottile fil rouge, le vite dei protagonisti di Vincenti. Atleti, ginnasti, allenatori, che hanno fatto di questa disciplina la propria filosofia di vita. Entrano, a piccoli passi in palestra, quasi per caso, per comprendere, quasi subito, che la ginnastica è, prima di tutto, un grande amore: ti chiama, ti sceglie e ci caschi dentro, senza possibilità di scampo. Va così. E non puoi più farne a meno. Storie di sacrifici, rigore, fatica, lacrime... Disciplina, pazienza, resilienza e tanto coraggio, nell'affrontare gare che, in una breve manciata di tempo, diventano la metafora della propria vita. Vincenti racchiude in sé storie di chi è riuscito a inseguire - e realizzare - i propri sogni, arrivando, più volte, in cima ai podi mondiali e storie di chi, pur non avendo conquistato medaglie, si è «salvato» grazie alla ginnastica. -
Roger Federer. Il maestro
Nel corso degli anni, Federer ha fatto sembrare il tennis uno sport straordinariamente semplice: cesellando rovesci, volteggiando per colpire di dritto, saltando per uno smash, ha incantato il mondo per l'eleganza dei suoi gesti atletici e ha ridefinito il concetto di bellezza. Ma la strada che lo ha portato a diventare il numero 1 al mondo non è stata affatto semplice: da adolescente lunatico e nervoso, Federer è diventato un campione di autocontrollo, un esempio di sportività e lealtà in un mondo - quello del tennis - dominato dal cinismo. Dal Sudafrica al Sudamerica, dal Medioriente alla Svizzera, passando per i quattro tornei del Grande Slam, quello di Federer è stato un viaggio eccezionale, costellato di epocali vittorie e di alcune brucianti sconfitte, e forse non è ancora destinato a finire. Christopher Clarey, uno dei più importanti giornalisti sportivi in attività, ha visto Federer esordire a Parigi e lo ha poi seguito in giro per il mondo, raccogliendo più interviste di chiunque altro. Ora firma questo ritratto che non è né il primo né l'unico testo biografico su Roger Federer, ma che ne racconta la vita e la carriera come nessun giornalista avrebbe potuto fare: attraverso le interviste ai membri del suo team, a familiari e amici, e ai suoi storici rivali - da Nadal a Djokovic, da Pete Sampras a Andy Roddick - in queste pagine riusciamo a intuire la grandezza di un tennista davvero incredibile sia dentro che fuori dal campo. -
Gilles Villeneuve. L'uomo, il pilota e la sua leggenda
Quarant'anni dopo la sua morte, Gilles Villeneuve e` piu` vivo che mai. E sara` cosi` tra altri dieci, venti, cent'anni. Perche´ certi piloti non muoiono mai.Gilles Villeneuve e` uno di quei nomi che accendono come pochissimi altri la fantasia degli appassionati. Ma la sua parabola umana e sportiva e` nota anche al grande pubblico perche´ le sue epiche gesta in Formula 1, il suo intenso rapporto con Enzo Ferrari, la sua grande umanita` e la sua tragica e spettacolare fine hanno lasciato un segno nella coscienza collettiva. A quarant'anni da quell'8 maggio 1982, questo libro ripercorre le stagioni che il canadese volante ha trascorso a Maranello – anni in cui il Gilles privato pranzava alla corte del Grande Vecchio e il pilota indomabile elettrizzava le platee con le sue vittorie, ma soprattutto con il coraggio che dimostrava in duelli diventati epici e non arrendendosi mai. Attraverso le testimonianze esclusive di chi gli e` stato vicino in quegli anni, questo libro vuole al tempo stesso anche fare luce sull'uomo Villeneuve con tutte le sue fragilita` a dispetto dell'immagine pubblica di pilota senza freni e senza paure. Gilles se ne e` andato via, ma oggi e` ancora qui a fare da termine di paragone, da benchmark, come dicono quegli inglesi che l'hanno scoperto, ma non lo hanno valorizzato perche´ con ogni probabilita` non lo hanno capito. C'e` voluta tutta la sensibilita` del vecchio Ferrari per capirlo. Quarant'anni dopo la sua morte, Gilles Villeneuve e` piu` vivo che mai. E sara` cosi` tra altri dieci, venti, cent'anni. Perche´ certi piloti non muoiono mai. -
Giuditta e il Monsù
Libro candidato da Franco Di Mare al Premio Strega 2022Dopo Donnafugata, Costanza DiQuattro invita a sfogliare un nuovo album di famiglia, fatto di segreti inconfessabili, redenzioni agrodolci, e tanta, infinita dolcezza.Ibla, 1884. A Palazzo Chiaramonte, una notte di maggio porta con sé due nascite anziché una soltanto. Fortunato, abbandonato davanti al portone, e Giuditta, l'ultima fimmina di quattro sorelle. Figlia del marchese Romualdo, tutto silenzi, assenze e donne che non si contano più, e di sua moglie Ottavia, dall'aria patibolare e la flemma altera, è proprio lei a segnare l'inizio di questa storia. Lambendo cortili assolati e stanze in penombra, cucine vissute ed estati indolenti, ricette tramandate e passioni ostinate, il romanzo si spinge fin dove il secolo volge, quando i genitori invecchiano e le picciridde crescono. C'è chi va in sposa a un parente e chi a Gesù Cristo, ma c'è pure chi l'amore, di quello che soffia sui cuori giovani, lo troverà lì dov'è sempre stato: a casa. Dopo Donnafugata, Costanza DiQuattro invita a sfogliare un nuovo album di famiglia, fatto di segreti inconfessabili, redenzioni agrodolci, e tanta, infinita dolcezza.Proposto da Franco Di Mare al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Giuditta e il monsù è un romanzo corale e introspettivo che racconta di un amore impossibile in una Sicilia bruciata dal caldo e dalle passioni. Decadenza e futuro si incontrano e scontrano nella verità di un libro tenero e crudele al contempo. È una fotografia non troppo ingiallita di una certa nobiltà siciliana, ancorata a rigide tradizioni e dilaniata da scomode verità. È una storia dentro la storia in cui l'amore diventa un pretesto capace di raccontare l'ineluttabilità del destino. Con una scrittura che sembra aderire più ad una sceneggiatura da nouvelle vague francese, tra Truffaut e Bunuel, Costanza DiQuattro usa la penna come se fosse una macchina da presa che sfonda le quinte teatrali e arriva, attraverso una potentissima vis teatrale, a fare vivere al lettore ambienti, odori, emozioni e sentimenti attraverso un linguaggio unico e singolare. C'è tutto dentro la scrittura di DiQuattro; c'è la musicalità di un dialetto arabo e greco, francese e spagnolo fatto di accenti forti e di lunghe distese, di dialoghi serrati e intime riflessioni in cui poesia e prosa sembrano confondersi e cedersi il passo continuamente. C'è il cinema dei campi larghi dei fratelli Taviani e quello della folla perfettamente sincronizzata di Tornatore. C'è il teatro, tanto teatro, di quello popolare che unisce, in un'unica campata, Scarpetta e Pirandello. Un continuo susseguirsi di colpi di scena che la sapiente ""drammaturgia"" del romanzo rivela pagina dopo pagina fino a un finale inaspettato ed epico, degno di un epilogo da tragedia greca.» -
Una melodia infinita. Ritratto del nostro tempo migliore
La musica ha sempre fatto parte del mondo di Giancarlo Lucariello, sin da quando era bambino, ma è stato solo in seguito a un grave incidente che ha preso la decisione di farla diventare il suo mestiere. Con incredibile anticipo sui tempi, dopo aver ottenuto un posto come assistente alla direzione presso un'importante etichetta discografica milanese, Lucariello rischia il tutto per tutto pur di seguire il suo progetto: fare il produttore artistico. E, nello specifico, il produttore dei Pooh, che allora attraversavano un lungo periodo di crisi e incertezze. Il risultato raggiunto da Lucariello è straordinario: i cinque album da lui prodotti - Opera prima, Alessandra, Parsifal, Un po' del nostro tempo migliore e Forse ancora poesia - non solo hanno dato nuova linfa al gruppo, ma hanno anche fatto scuola nel panorama della musica leggera, dove per la prima volta si sono sentiti gli echi della musica sinfonica e delle grandi arie dell'opera, grazie alla visione coraggiosa e fuori dagli schemi di un produttore che voleva fare musica e non solo canzoni di successo (per quanto il successo non mancherà: basti pensare a canzoni senza tempo come Pensiero, Tanta voglia di lei, la stessa suite di Parsifal...) Ora Giancarlo Lucariello ricorda, come in una sorta di memoir al tempo stesso personale e collettivo, la storia di questa avventura, ripercorrendo le scelte - musicali e non - che hanno portato alla nascita di questi storici album che hanno fatto cantare e innamorare intere generazioni; racconta il grande lavoro che c'è stato dietro, i retroscena di una creatività eccezionale e di un progetto controcorrente, le ore passate negli studi di registrazione: il risultato è un libro unico e ricco (di immagini, testi da leggere e canzoni da ascoltare) e assolutamente da non perdere non solo per chi ama i Pooh, ma anche per tutti quelli che di musica vivono. -
Soul Kitchen. Le mie ricette per nutrire l’anima
Dicono che l’unico modo per comprendere ciò che siamo è tenere sempre a mente da dove veniamo, quali siano le nostre radici. Le mie le immagino piuttosto lunghe e salde, perché si trovano mol¬to lontano da qui, eppure non le ho mai scordate. Le sensazioni che la mia terra ha saputo darmi le custodisco gelosamente dentro di me, ma i suoi profumi e i suoi sapori no, quelli li trovate nella mia dispensa e nelle mie ricette. Con questo non voglio dire che la cucina che propongo sia nige¬riana o fusion: proprio come se si trattasse di una ricetta, il mio intento è quello di riuscire ad amal¬gamare al meglio tutto ciò che mi porto dentro, ottenendo un piatto in cui sia difficile riconosce¬re da quali ingredienti iniziali si è partiti. Proprio come un Punch Phoron. -
Wanna Marchi. Ascesa e caduta di un mito
All’inizio era timida e impacciata: non riusciva a vendere i suoi prodotti. Poi, il marito Raimondo Nobile s’invento` l’alga liofilizzata e Wanna Marchi divento` famosa. Una figura tornata oggi alla ribalta tanto che Netflix le ha dedicato una docuserie. Per vent’anni l’estetista di Ozzano e` stata una delle regine della Tv, un personaggio ricercato nei salotti e persino a teatro, una promessa del cinema, un fenomeno di costume. Finche´ qualcosa e` cambiato: la signora che sferzava le casalinghe e le invitava a farsi belle ha cominciato a vendere i numeri della fortuna, in compagnia della figlia Stefania e di un mago brasiliano, si e` messa a predicare sfortune e sventure, a vendere sale e pozioni contro il malocchio. C’era solo il sogno, e` rimasta la truffa. Il miraggio del benessere ha lasciato il posto alla poverta`, l’euforia all’umiliazione. Le vittime, con le loro drammatiche deposizioni in tribunale, svelano come si e` sviluppata la fabbrica delle illusioni; Mario Pacheco Do Nascimento spiega com’era gestita dall’interno. Un ex dipendente e un’insegnante di Bologna mostrano come la magistratura e le istituzioni abbiano ignorato per anni le denunce e gli allarmi lanciati da chi aveva intuito il malaffare. Piergiuseppe Cananzi, ai tempi capitano della Guardia di finanza, l’ufficiale che arresto` Wanna e la figlia Stefania, ricostruisce l’operazione «Tapito salato» fino alla notte in cui scattarono le manette. Era il 24 gennaio 2002. Stefano Zurlo da` voce a tutti i protagonisti della vicenda, ricordando che nel caso di Wanna Marchi la televisione «buona» ha prevalso sulla «cattiva», quella che illude e inganna la gente, mettendo finalmente la magistratura nelle condizioni di intervenire. -
Come girare il mondo gratis. Un giornalista con la valigia
“Tre continenti, cinque capitali, venti traslochi e mai il tempo di annoiarsi. Enrico Franceschini riassume così quarant’anni come corrispondente di un grande giornale in giro per il mondo: dagli Stati Uniti alla Russia, dal Medio Oriente all’Europa, passando per Centroamerica, Afghanistan, Cina, Giappone e Nordafrica, per scrivere di elezioni e terremoti, di Olimpiadi e colpi di Stato, di Hollywood e terrorismo, di notti folli alla Trump Tower di Manhattan in compagnia di Federico Fellini e banchetti in frac a Buckingham Palace ospite della regina. Ma cosa significa cambiare per tutta la vita case (una ventina), città (New York, Washington, Mosca, Gerusalemme, Londra) e competenze? Com’è veramente, dietro le quinte, il mestiere di corrispondente dall’estero? E si può ancora sognare di farlo, nell’era del web, dei social media, della rivoluzione digitale? Raccontando la sua personale storia di reporter, in una galleria di personaggi che includono i grandi della terra, da Ronald Reagan a Mikhail Gorbaciov, da Shimon Peres a Yasser Arafat, da Tony Blair a Elisabetta II, dal primo uomo sulla luna, Neil Armstrong, all’uomo più veloce sul nostro pianeta, Usain Bolt, e molti grandi del giornalismo, a cominciare dal suo primo direttore Eugenio Scalfari, l’autore offre uno sguardo appassionato, ironico e istruttivo sulla grande avventura del giornalismo e sui Paesi in cui ha vissuto. Ci sarà sempre bisogno di giornalisti con la valigia pronta. Il prezzo è non fermarsi mai. Il premio è «girare il mondo gratis». -
La stoffa delle donne
Succede a tutti, prima o poi, di pensare: basta, ora mollo tutto e me ne vado. Capita di arrivare ad un soffio dal punto di svolta, a un centimetro dalla libertà e dal sollievo, ma poi si torna indietro e si lasciano stare i propositi di cambiamento.rnAnche a Teresa Guerrini, la protagonista di questo intenso romanzo di Laura Calosso è successo, una sera al rientro dall'ufficio, quando tra le mail trova una fattura telefonica 'fuori scala': i suoi figli hanno esagerato con i download da Internet in un soffio hanno speso l'ammontare del suo stipendio mensile. È la goccia di troppo, l'ultima in un bicchiere già colmo. Teresa questa volta non torna indietro e parte. I pochi giorni che trascorrerà in Olanda, alle prese con situazioni al contempo normali e straordinarie, le serviranno per rimettere 'in asse' il proprio destino. -
Il maestro della luce
Il luogo di questa storia è la Spagna. Il tempo in cui si svolge è quando il mondo scopre e racconta che oltre i mari sconfinati ci sono altri mondi, terre inaspettate e splendenti, fortune e pericoli. Hugo de Covarrubias rinuncia alla vita che suo padre, un importante mercante di lana, ha pensato per lui. Decide di lasciare Burgos, il lavoro e la sua compagna Berenguela. Nascosto su una baleniera basca, dove conosce Azerwan, un indimenticabile 'narratore di leggende', salpa verso Terranova, da dove raggiunge l'Africa. Insieme avviano una florida attività di vendita di sale in Tunisia, ma il commercio verrà interrotto da una sanguinosa vendetta. Hugo è costretto a fuggire ancora, insieme a Ubayda, una bellissima ragazza di Timbuctù, e uno strabiliante falco, alla ricerca della realizzazione del suo vero destino: imparare l'arte del vetro, nel momento storico in cui le cattedrali diventano 'finestre del cielo'. Diventa apprendista a Bruges, dove già vive il fratellastro. La sua maestria da vetraio lo porterà nelle cattedrali delle città più dinamiche del tempo: Anversa, Lovanio, quindi Parigi e Colonia, per poi tornare di nuovo a Burgos, dove la regina Isabella di Castiglia gli chiede di realizzare il capolavoro di una vita: le vetrate della Certosa di Miraflores. Da una sponda all'altra della terra, da un'avventura a un'altra, questa è la storia di un uomo che diventa un artista sublime, in grado di plasmare con la sua arte la luce.rnPeriodo/Luogo/Soggetto: XV sec., Spagna -
Lo sbrego
Un testo che sfida i generi prestabiliti. Un corpo a corpo con il DNA della scrittura e della lettura. Cosa significa leggere? Cosa significa incontrare gli autori delle opere che più ci parlano, da qualunque luogo e da qualunque tempo ci parlino? rn«""Lo sbrego"" è nato dalle sollecitazioni di un caro amico ed è stato scritto di slancio e per ispirazione costante. Ne è venuta fuori una piccola cosa estemporanea dalla forma inventata e ribelle a ogni definizione, uno scandaglio su tessuto vivo, una sorta di romanzo autobiografico e di irregolare percorso di iniziazione attraverso gli scrittori e le scrittrici che sono stati vicini alla mia mente e al mio cuore nei difficili anni della mia vita di scrittore e di uomo, ma anche gli storici e i poeti antichi, i pensatori, gli artisti, le sante e altre persone che ardono, le figure imprigionate nei libri incontrate ed elette durante le mie letture solitarie e trattate come persone viventi avvicinate e abbracciate attraverso il tempo e lo spazio. Il libro, uscito una prima volta una quindicina di anni fa e ormai introvabile, viene ora riproposto senza modificare e correggere niente, se non piccole imperfezioni e refusi. Rileggendolo adesso in vista della nuova pubblicazione, ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte a una cosa scorticata, appassionata, indifesa, ma anche prefigurativa, irradiante, piena di disperata energia, di delicatezza, di abbandoni estremi, di scatenato divertimento e persino di gioia.» (A. M.) -
The Mount trilogy: King. Un re senza regole-Queen. La regina indo...
King: New Orleans è il mio regno. Nessuno conosce il mio nome, ma in città il mio potere è assoluto. Ciò che voglio lo ottengo sempre. Mi piace che la gente sia in debito con me. E che abbia paura. Soprattutto se si tratta di una bella, giovane vedova alle prese con un business da uomini. Lei non sa che la volevo da molto tempo. D’ora in avanti io sarò il suo padrone. E poi potrei anche tenerla solo per il mio piacere. è il momento di riscuotere il mio debito. Keira Kilgore è proprietà di Lachlan Mount. Queen: Io sono la sua distrazione, il mio corpo è il suo giocattolo. Ho dovuto cedere, non avevo scelta. Lo odio, mi dico, ma ogni volta che entra da quella porta sento un brivido. Come posso desiderarlo e detestarlo allo stesso tempo? Mi sta facendo impazzire. Non dovevo finire in questo gorgo, dovevo immaginare che Lachlan Mount è un maschio senza regole. Ma non ho nessuna intenzione di arrendermi, non voglio che veda le mie debolezze. Pagherò il mio debito e manterrò intatto il mio cuore. Desire: lo difendo sempre ciò che possiedo. Compresa Keira Kilgore. Lei è mia. Non mi basta più il suo corpo. È una donna orgogliosa, ma prima o poi si arrenderà. Niente ci può tenere separati. Nessuno deve mettersi fra noi. Keira pagherà il suo debito fino in fondo. Con il cuore. -
Dal fondo del pozzo ho guardato le stelle. Memorie di un esplorat...
“Una banda di pazzi? Può darsi. Siamo fatti così, ci piace il mondo, ma a eccitarci è soprattutto l’idea di scoprire quello che è ancora inesplorato, di trovare il punto da cui si comincia a vedere ciò che si nasconde dietro la facciata.” Dai vulcani filippini alle grotte piemontesi passando per le montagne albanesi, da Malapgap a Piaggia Bella questo racconto segue passo passo le avventure del suo autore alla ricerca di favolosi abissi nascosti, tra cime innevate e aride colline, sulle tracce di fiumi carsici. Andrea Gobetti, esploratore e speleologo, indaga la natura di quell’umanità con cui vengono a contatto i devoti di una attività non competitiva, anticonformista, non retribuita e destinata a un certo ed eccellente anonimato. In compagnia di una banda di amici, questo “scrittore sul campo” intrattiene il lettore e lo trascina, letteralmente, negli abissi più oscuri per svelargli i misteri della passione speleologica che da sempre gli arde dentro. Un libro per chi ama il lato nascosto delle cose, per chi non ha paura di tuffarsi nell’ignoto e sprofondare nel buio, in un’epoca in cui tutto è fatto per abbagliare ed essere abbagliati. -
Ballo di famiglia
Questi racconti mettono in scena genitori, figli, figliastri, amici e amanti della middleclass americana degli anni Ottanta, rappresentanti di una generazione delusa, testimoni di conflitti profondi, in lotta per sopravvivere cercando nuove e scintillanti forme di fuga dal senso di vuoto e di precarietà.«Un almanacco di fallimenti e invidie è registrato in un'istantanea familiare dove non succede nulla benché accada tutto» - Leonetta Bentivoglio, Robinsonrn«I racconti, a differenza dei romanzi, devono essere perfetti. Come quelli di Leavitt» – The Spectator«Leavitt è uno scrittore che non ha bisogno di essere accostato a nessuno» – Fernanda PivanoCon questo esordio, nel 1984, David Leavitt si afferma poco più che ventenne come scrittore centrale della nuova narrativa americana, testimone di una generazione ""scettica e in lutto"", devastata dai divorzi e dalle separazioni, alla disperata di ricerca di stabilità e sicurezza. I nove racconti, arricchiti da un testo inedito, da un'introduzione d'autore e dalla nuova traduzione, esplorano emozioni e inquietudini con gli occhi di un giovane saggio e divertente, malinconico ma non sentimentale, con protagonisti in cerca di una felicità perduta che non possono più avere. Una donna sfrutta la malattia per tenersi legato il marito, una ragazza sceglie una nuova forma di solitudine facendo da compagna a una coppia di amici gay, Mrs Campbell, madre dalla mente illuminata e aperta, scopre quanto sia difficile accettare davvero l'omosessualità di un figlio quando le porta a casa il suo compagno. I membri di una famiglia ""allargata"", divisa e ricostruita da molteplici matrimoni, durante una riunione si accorgono di essere indissolubilmente uniti da quegli stessi sentimenti che li hanno separati. Durante la festa del diploma Lynnette piange nel cerchio dei parenti che danzano stringendosi insieme in una intollerabile recita di felicità... Questi racconti mettono in scena genitori, figli, figliastri, amici e amanti della middleclass americana degli anni Ottanta, rappresentanti di una generazione delusa, testimoni di conflitti profondi, in lotta per sopravvivere cercando nuove e scintillanti forme di fuga dal senso di vuoto e di precarietà. -
Il bosco dei ricordi
Inghilterra, Hampshire. Elijah ha dodici anni, non è mai andato a scuola e vive in un cottage insieme alla famiglia all’interno di una grossa proprietà terriera. Elissa ha tredici anni, una vita normale ed è una promessa degli scacchi. Proprio durante un torneo del suo gioco preferito viene rapita e portata in un nascondiglio in un bosco. Elijah ha sempre vissuto vicino al “bosco dei ricordi”. Per lui si tratta della sua unica casa. Elissa, invece, ci è appena arrivata, ed è disposta a tutto pur di fuggire. Quando Elijah si imbatte nella ragazza, imprigionata nelle profondità del bosco in cui il suo rapitore la tiene segregata, si rifiuta di avvisare la polizia. Questo perché in tutta la sua vita il ragazzo non ha mai avuto un vero amico, e non vuole perderla. Già, perché Elijah sa bene come può finire questa storia, del resto Elissa non è la prima ragazza che incrocia nel bosco… Man mano che il comportamento del suo sadico rapitore diventa sempre più singolare e imprevedibile, Elissa giunge alla conclusione che raggirare lo strano e solitario Elijah sia la sua unica possibilità di salvezza. Sarà la loro particolare sfida tra gatto e topo, colma di inganni e tradimenti, a decidere il destino di entrambi. -
Scritti di viaggio, di combattimento e di sogno
“Questo libro, completamente terremotato rispetto alla sua prima edizione da tempo introvabile, contiene scritti nati dalla tensione al viaggio e allo sfondamento di orizzonti attraverso il movimento nel mondo. Vi sono pagine di diario scritte in particolari momenti di intensità esistenziale, sentimentale e mentale, resoconti di viaggi (a Mosca nei giorni del sequestro di ostaggi da parte dei guerriglieri ceceni, nell’Argentina in piena crisi economica, in Romania tra gli zingari, alla fine australe del mondo...). Sono scritti di avventura, di conoscenza, di combattimento, di disperazione e di sogno. Tutti accomunati da un’attitudine drammatica e aperta e dal desiderio di oltrepassare i confini in cui sono imprigionate le nostre vite.” (A.M.) -
Il club dei delitti del giovedì
Kent, Gran Bretagna. In una tranquilla e lussuosa casa di riposo quattro improbabili amici si incontrano una volta alla settimana per indagare sui casi di omicidi irrisolti. Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron, tra calici di vino e torte alla vodka, studiano i fascicoli della polizia segretamente acquisiti dalla leader indiscussa del gruppo, Elizabeth. Ma quando un brutale omicidio ha luogo proprio sulla loro soglia di casa, ""Il club dei delitti del giovedì"" si ritrova nel bel mezzo del primo caso in diretta. I quattro protagonisti saranno pure degli ottantenni, tuttavia hanno ancora qualche asso nella manica. Sono persone vivaci, straordinariamente agili ed energiche, decise a esercitare la loro notevole elasticità mentale nella ricerca di un assassino a piede libero. Per trovarlo si immedesimeranno nel personaggio dell'anziano curioso e vagamente ingenuo, così da raccogliere informazioni e inserirsi nelle indagini ufficiali con stratagemmi sorprendenti, che superano spesso il confine della legalità. -
Ragioni per vivere
La prima raccolta di racconti di Amy Hempel fu pubblicata a metà degli anni Ottanta, quando la scena letteraria americana vide un inaspettato rinascimento della forma del racconto con l’arrivo di voci quali Raymond Carver, Richard Ford, Jay McInerney, grazie anche al lavoro dell’editor Gordon Lish, il maestro della limatura, della riduzione, della semplicità stilistica. Ma la prosa di Amy Hempel è più facilmente assimilabile a quella di alcune “maestre”, da Cynthia Ozick a Grace Paley, ad Alice Munro. I suoi personaggi, feriti, irrequieti, non meno tragici di quelli di Carver, non si lasciano distruggere da avvenimenti imprevisti e inevitabili, da errori e scelte sbagliate. Hanno infatti imparato a contare su piccoli trionfi quotidiani di umorismo e ironia per trasformare le cicatrici in ragioni per continuare a vivere; e ad attingere alla riserva di forza dell’animo femminile, fatta di sincerità, capacità di emozione e di relazione, non solo con le persone ma con il mondo animale, o vegetale. -
L'enigma di Macallè
Siamo nel 1958, l’Italia non ha perso la battaglia di Adua e la Storia ha preso un altro corso. Durante la Grande Guerra il Paese è rimasto neutrale e Giacomo Matteotti è stato capo del governo per molti anni; adesso, dopo i problemi creati dall’esecutivo Pella-Fanfani, si ripongono grandi speranze nel nuovo ed energico Ministro delle Colonie, Sandro Pertini, che ha sostituito il vecchio e patetico Benito Mussolini. A Macallè, capoluogo della provincia meridionale della colonia Eritrea, il commissario Francesco Campani indaga su un orrendo delitto partendo da un unico, indecifrabile, indizio: la vittima, prima di morire, dopo essere stata mutilata, si è sfilata la fede nuziale e l’ha nascosta in bocca. Italiano d’Africa ed eritreo d’Italia, Campani vive le contraddizioni di un’identità sospesa tra appartenenze diverse e culture differenti, in bilico tra madrepatria e possedimenti d’oltremare. Con l’aiuto della moglie Emma, brillante ricercatrice dell’Istituto Agricolo Coloniale, dell’ispettore Araya Girmay, e degli intraprendenti agenti della Scientifica Marchetti e Boccardo, il poliziotto si mette sulle tracce dell’assassino, sfidando i pregiudizi razziali dei superiori. La sua vita, intanto, si avvia verso un inatteso cambiamento... Con forza visionaria, Luca Ongaro crea un mondo esotico e magnetico che profuma di spezie. Intrecciando la crime fiction al racconto ucronico, dimostra come il passato – al pari del futuro – non è ancora scritto, ed esplora l’origine del male, laddove – in ogni luogo e in ogni tempo del Multiverso – attecchisce l’intolleranza, alligna la discriminazione, cresce l’ingiustizia. -
Berlino brucia. Le indagini di Gereon Rath
Colonia, 1933: Gereon Rath, commissario di polizia di Berlino, festeggia il carnevale senza limiti, e la mattina successiva inizia con i postumi una grave sbornia, la donna sbagliata a letto e una telefonata da Berlino: “Il Reichstag è in fiamme, rientrare alla base! Divieto di ferie immediato!” Tornato a Berlino, Rath è coinvolto nella caccia ai comunisti da parte della polizia politica e ha il compito di risolvere una misteriosa serie di omicidi che stanno decimando sempre più veterani di guerra. Per fare questo, deve liberare un amico d’affari del boss della banda Johann Marlow dalle grinfie delle Camicie Brune e, nel mentre, occuparsi dei preparativi per il matrimonio con la sua fidanzata di lunga data, Charlotte “Charlie” Ritter.