Sfoglia il Catalogo illibraccio005
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7301-7320 di 10000 Articoli:
-
Rod Laver, le mie memorie
Questa autobiografia di Rod Laver (detto Rocket, il razzo), mito e modello di altre leggende del tennis come Pete Sampras e Roger Federer, che lo ha definito ""il più grande campione del nostro sport che ho conosciuto"", racconta di come un gracile ragazzino lentigginoso dai capelli rossi abbia iniziato a giocare a tennis nelle selvagge terre del Quennsland, sino a diventare uno dei più grandi campioni di tutti i tempi. Unico nella storia del tennis a essersi aggiudicato due Grandi Slam, nel 1962 e nel 1969, Laver conduce il lettore in un meraviglioso e nostalgico viaggio nel tempo. Racconta come il tennis sia cambiato nel corso degli anni, attraverso preziosi aneddoti e la descrizione di memorabili sfide. -
Parigi-Dakar. I retroscena. Ediz. illustrata
Jean-Claude Morellet, in arte Fenouil, è stato uno dei più importanti e famosi protagonisti del Rally Parigi-Dakar, quando si svolgeva nei deserti africani. Fu anche il creatore del Rally dei Faraoni, in Egitto. Nel suo primo libro ""In moto a Dakar, nell'inferno del Sahara"", racconta la sua meravigliata scoperta del motociclismo, del Sahara e dell'avventura. Qui descrive la folle storia della Parigi-Dakar e dei grandi rally sahariani, i venticinque anni di un grande circo motoristico, mediatico, finanziario e umano, di un'incredibile avventura, poi spazzata via dalla brama di denaro e, in seguito, dalla minaccia terroristica. Gli uomini che si lanciavano in quelle corse sahariane, allora sconosciute, erano alla ricerca di una nuova vita. Il libro contiene una rassegna di personaggi famosi: oltre a Thierry Sabine, di cui si racconta la tragica morte, Jean Todt, Jean-Marie Balestre, Bernie Ecclestone, Max Mosley, Jean-Claude Killy, Clay Regazzoni, Jacky Ickx, Ari Vatanen, Björn Waldegard, Hubert Auriol, René Metge, Pierre Lartigue e tanti altri, come i nostri campioni italiani Fabrizio Meoni, Edi Orioli e Franco Picco. -
L'albero perduto della Parigi Dakar
La Parigi Dakar vissuta giorno per giorno è prima di tutto una corsa, ma è anche quello che succede dietro le quinte, sono gli avvenimenti di contorno. Concorrenti, organizzatori, meccanici e giornalisti sono uniti dalla stessa passione agonistica. E poi ci sono i ragazzini lungo la pista nel Sahel, in Guinea, e negli altri Paesi attraversati da questa competizione. Alla Parigi Dakar abbondano avventure e grandi disavventure, gli aneddoti tristi e quelli ridicoli. Lì, ho incontrato personaggi fuori dal comune e ho vissuto situazioni estreme che mi hanno permesso di ridefinire i miei limiti. Esperienze così lasciano delle tracce profonde. Questo racconto è una di queste tracce. -
Alberto Tomba e il sogno di cristallo
La vita è fatta di sogni, ognuno di noi a suo modo vive per realizzarne qualcuno. Chi ci riesce, chi no, non conta; l'importante è avere davanti una cometa che tracci un percorso. Questo è il racconto di un lungo inseguimento ad un sogno, fatto di cristallo. Il protagonista è Alberto Tomba, il più grande atleta che lo sport italiano abbia prodotto nel secolo scorso, il ragazzone venuto dall'Emilia a far saltare il banco del mondo dello sci alpino. A suon di vittorie aveva portato luce e musica laddove regnavano penombra e silenzio. L'Italia era ai suoi piedi, un paese, che viveva in quegli anni a sua volta un sogno di cambiamento attraverso una turbolenta trasformazione. Il Figlio della Neve aveva conquistato i pendii di Olimpia, ma non era ancora riuscito a far suo il trofeo che lo avrebbe consacrato a leggenda, la coppa del mondo di sci alpino. Gli era sfuggita per un nulla in almeno tre occasioni; poi quando ormai in pochi ci credevano, nell'inverno del 1995 pose la propria firma su un'impresa straordinaria, riportando in modo trionfale in Italia quella sfera sera di cristallo che ci mancava da vent'anni. Che poi l'ultimo azzurro a riuscirci fosse stato proprio il grande Gustavo Thoeni, divenuto allora suo mentore, non fece altro che consegnare quel trionfo alla mitologia dello sport. -
ATS. La scuderia bolognese che sfidò Ferrari
Fine ottobre 1961, la cosiddetta ""Rivolta di Palazzo"" che avviene alla Ferrari porta al licenziamento in tronco da parte del Commendatore di ben otto elementi che hanno composto lo zoccolo duro del team di Maranello, capaci di contribuire in maniera determinante al titolo mondiale di Formula Uno in quella stessa stagione. Tra questi il progettista Carlo Chiti e il direttore sportivo Romolo Tavoni che, assieme a buona parte dei transfughi, decidono, grazie all'apporto di tre facoltosi imprenditori dell'epoca, Giorgio Billi, Giovanni Volpi di Misurata e Jaime Ortiz Patino, di creare una nuova scuderia tutta italiana, la Automobili Turismo e Sport (ATS). L'interesse che suscita all'epoca questa iniziativa è enorme, sia per la qualità e le doti di chi compone la scuderia, sia perché in molti vedono nell'ATS la vera antagonista delle Rosse del Cavallino Rampante. Questa è la storia, attraverso le parole dei reduci di allora e dei documenti dell'epoca, della scuderia bolognese, della sua breve avventura nella stagione 1963 nel campionato di Formula Uno e della ATS 2500 stradale, una vettura innovativa presentata al salone di Ginevra e capace di prendere parte alla Targa Florio del 1964. -
Il mondo dei semifreddi. La mia pasticceria gelata. Ediz. italian...
Nella mia lunga carriera di pasticcere professionista, mi sono reso conto che quel collegamento, che spesso sembra mancare tra i settori della pasticceria e della gelateria, in realtà, è perfettamente colmato dal semifreddo, uno dei dessert più interessanti e versatili da sempre, in bilico tra tradizione ed innovazione e dalle caratteristiche insolite. Ho scelto di concentrarmi proprio sul semifreddo, poiché credo sia uno dei dessert più affascinanti, in quanto è particolarmente apprezzato dai professionisti del settore, per la sua relativa semplicità di preparazione e per i risultati sempre ottimali in tutte le stagioni e occasioni di consumo, ma soprattutto per il modo in cui viene assaporato, frutto di un sofisticato equilibrio tra struttura e temperatura. -
Quando gli spiriti incontrano i medici. Sette storie per guarire
La società si mondializza; pazienti dalle molteplici identità e lingue hanno ognuno un rapporto particolare con le malattie e la morte. Che fare quando le risorse mediche messe in campo esauriscono la loro efficacia e gli operatori della salute non riescono a comprendere né ad aiutare pazienti provenienti da altre culture? Gli autori, attraverso sette storie, ci mostrano come superare i malintesi e le incomprensioni che si tessono tra curanti e pazienti e non rendono possibili le cure. Con un dispositivo innovativo, quello della mediazione etnoclinica, esplorano la faccia nascosta della malattia, quella che si narra nell'intimità familiare. Unendo le conoscenze scientifiche dei medici e i saperi profani dei sapienti rendono possibile la mobilizzazione di risorse nuove per affrontare la malattia. Gli autori in quanto medici riconoscono di essere stati addestrati a curare malattie, ma non malati reali, irrevocabilmente umani. Stregoneria, maledizioni, forze invisibili sono invitate a entrare nell'ospedale... è così che gli spiriti incontrano i medici. -
Mi avvalgo della facolta' di non rispondere. E altri racconti
Questo libro è composto da quattro racconti; nel primo l’autore ipotizza, paradossalmente, che un rappresentante dello Stato, un magistrato milanese alle prese con collaboratori di giustizia (comunemente chiamati pentiti), trovi il coraggio di voler processare se stesso, violando la regola non scritta che impone allo Stato di non giudicarsi. Negli altri tre racconti, tutti ambientati in Messico, l’autore, presente in più ruoli ma sempre riconoscibile dal lettore, si mette in gioco senza nascondere le sue debolezze, i suoi egoismi e le sue velleità. Con una grossa dose di autoironia e un silenzioso coraggio recita anche ruoli meschini portando alla luce, senza eluderli, egocentrismi che spesso si preferirebbe non affrontare. -
Fiabe e leggende della Dalmazia
""La Dalmazia è terra solare e attraente, rocciosa e adriatica, punteggiata da miriadi di isole piccole e grandi tra cui spiccano le Incoronate; ha alle spalle però aspre catene di monti attraversate da limpidi fiumi, e dalle quali sgorga una bora gagliarda e anche furiosa. Questo piccolo continente luminoso è amato da tutti, apertamente. Giacomo Scotti vi ha intessuto un lungo canto d'amore, ammaliante e radioso, con tappe volanti e fisse; bivacchi e rifugi, altipiani e forcelle; ha scavalcato la Montagna delle Fate, è giunto alla Roccia delle Aquile; ha vagato incontrando le Sirene, nel mare cristallino e verde smeraldo che sta di fronte alla terraferma dalmata. È penetrato, perfino, nell'antro della 'strega che si ciba d'aria nera'; ha camminato argutamente con San Pietro, ha partecipato come un cavaliere antico alla lunga battaglia di re, principi e draghi contro l'Uomo d'Acciaio"". -
Il tramonto di ragusa. Declino a caduta di Dubrovnik
È lieve, quasi impercettibile, il declino di Ragusa-Dubrovnik, la piccola repubblica adriatica. I francesi di Napoleone vi sono giunti ancora nel maggio 1806, infidi e dominanti; il 31 gennaio 1808, quasi alla vigilia della festa di San Biagio, il patrono, gettano definitivamente la maschera e in poche ore annientano la millenaria città marinara. Cristiano Caracci non si accontenta di descrivere l'atto finale della caduta di Dubrovnik, ma scava, con la sua narrativa, nel male profondo che corrode Ragusa: scandaglia il cancro della corruzione impersonata dal rettore Simone, uomo avido e senza scrupoli. Però la 'cronica' dello scrittore udinese è molteplice, a ventaglio: intreccia la sfera quotidiana e intima con le prospettive della grande storia, abbozza con maestria e fascino i personaggi-simbolo come l'integerrimo rettore Pietro, scolpito con forza nella sua dignità severa e avita; ma Caracci ritrae, partecipe, anche le figure esemplari della vita creativa e laboriosa: il magister organorum, mastro Antonio friulano; Giuseppe il marangon; fra' Ruggero, il francescano che suona nella Cattedrale la musica luterana di Bach. E poi la meravigliosa figura di Laura, una fanciulla ragusea che Pietro, il futuro rettore, incontra drammaticamente in terra musulmana. -
Vishnu Purana. Libro sesto
-
Il seme della vita. Genesi divina o aliena?
Quando sulla Terra comparvero i primi ominidi qualcosa accadde. Secondo la metafora religiosa Dio, da solo o insieme con altre divinità, prese l'argilla della Terra, cioè quella creatura terrestre identificabile nell'Homo Erectus, molto simile alla sua immagine, e la modificò, soffiandogli l'alito della vita. Che cos'era l'alito della vita se non una riprogrammazione del genoma primitivo nel quale furono innestati geni e antigeni di natura extraterrestre? Sulla base delle ultime scoperte scientifiche, che avvalorano sempre più la tesi extraterrestre, l'autore ha cercato di fare chiarezza, dimostrando la plausibilità della ""Teoria degli Antichi Astronauti"". Infatti, lo scopo di questo libro, all'interno del quale sono state raggruppate alcune delle ipotesi e scoperte scientifiche che svelano altre verità sulla genesi della razza umana, è quello di rafforzare la veridicità della teoria che ci vede frutto di una manipolazione genetica ""aliena"". L'importanza di questo libro scaturisce da quanto siamo disposti a enucleare con la nostra mente, perché non basta guardare o sentire, bisogna che impariamo a vedere e ad ascoltare, non tanto quanto ci viene profuso dai media ma da ciò che ci viene da dentro, perché molte verità sono gelosamente custodite nelle nostre menti, in quelle matrici genetiche che gli scienziati ancora non sono riusciti a violare e, che si tramandano da una generazione all'altra in attesa di ridestarsi e riconnettersi con ciò che ci ha generato. -
Lo scialle di seta verde. Il coraggio delle donne
Agli inizi del XIX secolo nella remota Val Bregaglia nelle Alpi svizzere, Alma rimane vedova prematuramente e con la figlia Lisabetta conduce una vita di grandi sacrifici. In segno di gratitudine per l'ospitalità concessa ad un sacerdote riceve in dono un bellissimo scialle in seta verde che sarà tramandato di generazione in generazione. Lisabetta non vede alcun futuro nella terra natia della madre e si trasferisce a Sils Maria nella vicina Engadina che sta per essere scoperta dal turismo. Dopo un breve periodo di felicità, anche lei sí trova a dover far fronte alla dura realtà di una vedova, segnata da anni di estrema povertà. La saga di famiglia narra la vera storia di quattro generazioni che si svolge nelle due note vallate svizzere, in Engadina e in Val Bregaglia. -
Parleranno le tempeste. Poesie scelte
Candidata due volte al premio Nobel, l'ultima nel 2003, la scrittrice neozelandese Janet Frame è soprattutto nota per il film di Jane Campion ""Un angelo alla mia tavola"", tratto dalla biografia omonima. Nata in una famiglia indigente, riesce a diplomarsi come insegnante ma è successivamente bollata come non ""normale"" e non idonea all'insegnamento. Diagnosticata schizofrenica, viene internata per otto anni in manicomio dove è sottoposta a 200 elettro-shock e minacciata di lobotomia. A darle forza e libertà saranno la scrittura e i riconoscimenti che il mondo letterario inizia a tributarle, arrivando ad essere tradotta in tutto il mondo. Non così per le sue poesie, amatissime ma raramente tradotte. ""Parleranno le tempeste"" è la prima antologia a vedere la luce in lingua italiana e unisce i due libri che l'autrice ha pubblicato di cui uno - su imposizione dell'autrice - apparso dopo la sua morte. Poesia come testamento di vita, di ironia e dolore, di immaginazione, empatia e saggezza. Una voce unica. -
Il ladro di ragazze
Un'antica leggenda del Mendrisiotto narra di un non meglio precisato mago padrone di un castello in una zona solitaria alle pendici del Monte San Giorgio (Cantone) - che con l'aiuto delle sue guardie rapisce giovani e povere ragazze nella pianura tra Mendrisio e Rancate. I vecchi raccontano di una grotta situata nel bosco dove le fanciulle venivano rinchiuse e rese vittime di un misterioso gioco magico. Il romanzo fa rivivere l'ambiente sociale, religioso e popolare dei baliaggi svizzeri a Sud delle Alpi e del Ducato di Milano nella prima metà del Seicento. L'autore costruisce una vicenda incentrata su un gruppo di personaggi in parte inventati e in parte tratti dai documenti dell'epoca. In questo scenario si inserisce una grandiosa quanto ardita caccia all'uomo - disseminata di clamorosi errori giudiziari - che si intreccia con storie d'amore, omicidi, briganti, nobili e villani. -
Per una fetta di mela secca
""Fra gli anni Quaranta e Ottanta del XX secolo, in Svizzera vigeva la prassi di affidare - contro la volontà dei diretti interessati - bambini e giovani a istituti o contadini. Molte delle vittime di tali decisioni sono state mandate a servizio, sfruttate in aziende agricole, internate, maltrattate, sottoposte ad adozioni forzate o hanno subito sterilizzazioni."" Questa è la storia di Lidia Scettrini. Un nome e una storia di fantasia utilizzati per raccontare quella che è stata l'esperienza di molti. In seguito al divorzio dei genitori, Lidia resta a vivere con sua madre a Cavaione. Stanca delle prese in giro da parte di alcuni suoi compagni un giorno ruba la merenda a Piero. Accusata dai genitori del bambino - e a causa della povertà in cui lei e la madre vivono - viene mandata in istituto, dove subirà maltrattamenti da parte di alcune suore e sarà poi data in affidamento a un contadino. Nella nuova ""casa"" c'è anche Anne, la moglie malata del contadino, unico spiraglio d'amore per Lidia. Alla morte di Anne, Lidia, ormai diciannovenne, può finalmente liberarsi dall'orrore di quella vita e tornare a Cavaione per rifarsi una vita cercando di tenere a bada il dolore dei ricordi. -
Ascensori. Macchinario e impianto elettrico
-
I delitti del chiodo cinese. I casi del giudice Dee
Da alcuni mesi il giudice Dee è stato nominato magistrato di Pei-Chow, una provincia a pochi chilometri dagli insediamenti delle orde tartare che minacciano i confini dell'impero cinese. La sua prima indagine sembra essere una vicenda di poco conto. In realtà è solo l'inizio di una spirale di crimini che coinvolge tutti gli strati sociali della città: la moglie di un antiquario viene trovata decapitata nella sua dimora, un celebre pugile muore avvelenato in una sauna e un terribile sospetto porta alla riapertura del caso di un mercante di cotone deceduto qualche tempo prima. Un intrico di bramosie e passioni feroci che rischia di mettere a repentaglio la carriera e la vita stessa del giudice Dee, che mai come in questa occasione si spoglia dei panni dell'inflessibile magistrato rivelando il suo lato umano e le sue debolezze. -
Ghost stories dal Veneto profondo
-
Al di là della natura. Gli animali, il capitale e la libertà
Il nostro rapporto con gli altri animali è fondato sulla presunzione che tutto, o quasi tutto, ci sia permesso, che sussista un diritto assoluto della nostra specie a soddisfare i propri bisogni a scapito di tutte le altre. La lotta contro questo atteggiamento prevaricatore e arrogante ha preso il nome di antispecismo.