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Da Monteverdi a Puccini. Introduzione all'opera italiana. Nuova ediz.
Il libro si rivolge a quelli che non sanno nulla o quasi dell'opera italiana e ne sono incuriositi. Professore di Storia della lingua italiana all'Università di Genova, già docente di Storia del Melodramma italiano all'Università di Nizza, Vittorio Coletti illustra del nostro melodramma i caratteri generali, gli elementi costitutivi (libretto, musica, canto, teatro), le componenti formali più importanti (versi, arie, recitativi), i protagonisti (librettisti, compositori, cantanti, impresari). Ne segue le vicende dalle origini, verso la fine del Cinquecento, al primo Novecento, ponendo particolare attenzione al successo mondiale ottenuto dal melodramma italiano di fine Settecento e dell'Ottocento. -
L' uomo che cade
Il mondo devastato dell'Undici settembre, le inquiete solitudini della famiglia di un sopravvissuto al crollo delle torri e la paradossale normalità di un terrorista che si prepara al martirio. Dentro le torri e dentro gli aerei che le distruggono, Don DeLillo racconta l'America del nuovo secolo, il trauma, la paura e i rituali per esorcizzarla.«Il mondo era anche questo, sagome dentro finestre a trecento metri d'altezza, che cadevano nel vuoto, e tanfo di combustibile in fiamme, e lo squarcio costante delle sirene nell'aria.»Scendendo con altre migliaia di persone le scale della Torre nord del World Trade Center, Keith Neudecker riesce a mettersi in salvo pochi minuti prima del crollo. Ha i vestiti impregnati di sangue e di cenere, la faccia cosparsa di frammenti di vetro, e negli occhi immagini che non potrà mai dimenticare. All'esterno la strada ha perso il suo aspetto familiare e le cose mostrano il volto impassibile che avrebbero in un mondo privo di sguardi umani. È l'America dell'Undici settembre, catapultata da un giorno all'altro nel nuovo secolo della paura. -
Vento & flipper
I primi due romanzi di uno degli autori più acclamati del nostro tempo. La storia delicata e surreale di due ragazzi che diventano uominiUn giorno, a ventinove anni, Murakami è allo stadio a guardare una partita di baseball quando, osservando la traiettoria della palla finire nel guantone di un giocatore, ha come un'illuminazione: lui, un giorno, diventerà uno scrittore. Tornato a casa, sul tavolo della cucina inizia a scrivere un romanzo e poi un altro ancora: Ascolta la canzone del vento e Flipper, che raccontano la storia di un ragazzo di vent'anni con la voglia sfrenata di scrivere un «romanzo bello». Nel frattempo, però, fuma, beve, pensa alle ragazze con cui in passato ha fatto l'amore. Le cataloga, le evoca. E chiacchiera con un suo amico, ancora più cinico e disilluso di lui, nella convinzione di poter trasformare la realtà con le parole. Ma l'età adulta è li ormai a un passo e il tempo non può fare sconti a nessuno. -
Questa è l'acqua
Nelle pagine di questo libro è racchiuso tutto il percorso di uno scrittore immenso e di un uomo immensamente fragile. rnrn«Il genere di libertà davvero importante richiede attenzione, consapevolezza, disciplina, impegno e la capacità di tenere davvero agli altri e di sacrificarsi costantemente per loro, in una miriade di piccoli modi che non hanno niente a che vedere col sesso, ogni santo giorno. Questa è la vera libertà. Questo è imparare a pensare».rnrnNelle pagine di questo libro è racchiuso tutto il percorso di uno scrittore immenso e di un uomo immensamente fragile. C'è il suo rapporto con la depressione che l'ha accompagnato per tutta la vita nel commovente e doloroso Il pianeta Trillafon in relazione alla Cosa Brutta. C'è l'amore goffo, tenero e crudele. C'è l'adolescenza, la stagione in cui restiamo in bilico sulla nostra identità, alla ricerca di ciò che saremo e in balia di sentimenti mai più tanto forti. E poi c'è la consapevolezza, la ricerca di un faticoso equilibrio nelle trincee della vita adulta: il discorso fatto agli studenti del Kenyon College, un testamento artistico e spirituale. -
Perdere tempo su internet
Ricco di richiami suggestivi alle esperienze artistiche e letterarie, dai surrealisti ai dadaisti, Perdere tempo su Internet è il manifesto che ci invita a ripensare completamente il nostro rapporto con il web. Un libro per molti versi sovversivo, un'analisi a tutto campo, avvincente e imprevedibile, come Internet del restornrnTutti perdiamo tempo su Internet, arrivando persino a colpevolizzarci per quanto siamo soliti saltabeccare da un sito all'altro. Ma siamo davvero sicuri che stiamo sprecando del tempo? Per Kenneth Goldsmith non è affatto così perché, a differenza dei vecchi media, Internet ci obbliga a un coinvolgimento attivo, facendoci diventare più sociali, più inventivi, e persino più produttivi. Goldsmith sviluppa queste sue provocatorie intuizioni sostenendo che le nostre vite digitali stanno rimodellando l'esperienza umana. Quando stiamo «perdendo tempo», in realtà creiamo una cultura della partecipazione, leggiamo e scriviamo di più, anche se in modo diverso. E mandiamo a gambe all'aria i concetti di autorità e autenticità. Internet ci fa entrare in uno stato intermedio tra l'estrema attenzione e il naturale fluire del subconscio, la condizione ideale per la creatività. Dove tutto ciò ci condurrà è uno dei segreti del XXI secolo ancora tutto da scoprire. -
La stella del diavolo
Oslo è nella morsa di una delle estati più torride che la storia ricordi. Anche mettere due patate sul fuoco sembra un supplizio, ma quando, in un appartamento del centro, delle grosse macchie nerastre si allargano nell'acqua che bolle su un fornello, la signora che sta cucinando capisce che non può essere colpa del caldo e, sollevando gli occhi al soffitto, vede un denso liquido scuro colare attraverso l'intonaco. Al piano di sopra, il quinto, una giovane donna giace in una pozza di sangue, assassinata. Un dito è stato reciso dalla sua mano sinistra e dietro la sua palpebra è stato nascosto un minuscolo diamante a forma di stella a cinque punte, la stella del diavolo. Nello stesso momento, in un altro punto della città, il detective Harry Hole giace nel suo appartamento, completamente ubriaco. Dall'assassinio della sua collega Ellen non si è più ripreso, scivolando a poco a poco in uno stato di abbattimento che lo ha portato al completo isolamento e alla sospensione dal servizio. Tuttavia, è proprio il capo della polizia, Bearne Moller, a costringerlo a riemergere dal suo stupore alcolico. È a corto di uomini ma, soprattutto, vuole dare a Hole un'ultima chance. -
Il libro del cortegiano
Un modello di misura per un tempo di crisi. Un classico i cui insegnamenti non hanno mai smesso di essere attualirnrnPubblicato a ridosso del sacco di Roma, nel 1528, pochi mesi prima della morte del suo autore, e accompagnato subito da un immenso successo, ""Il libro del Cortegiano"" è un testo dalla complessa e affascinante architettura retorica, nella quale si riflettono i grandi modelli classici. Considerato per molto tempo la grammatica della società di corte, è soprattutto una prova letteraria che affonda le proprie radici nei problemi di un'epoca percorsa da cruciali dilemmi e lacerazioni. Un trattato che affronta i temi caldi di un momento di grandi cambiamenti: la crisi italiana nel contesto europeo, la dubbia moralità degli uomini di governo, l'assenza di un principe italiano, la centralità della Roma pontificia, l'emergere di nuove istituzioni monarchiche. L'introduzione e il commento di Walter Barberis lo riportano alla sua filigrana politica ed esistenziale, fornendo al lettore le chiavi per comprenderlo e apprezzarlo nella dimensione piú peculiare e innovativa. -
Opere complete
Questo libro di interviste è uno snodo fondamentale per conoscere la figura intellettuale e morale di Primo Levi. Uno strumento che restituisce la voce allo scrittore, conversatore sempre acuto, pacato e gentile, estremamente lucido anche quando parla a braccio, come si vede nei testi sbobinati da registrazioni di interviste o interventi orali. Molte di queste registrazioni (per esempio quelle di un ciclo di incontri alla Radio della Svizzera Italiana) sono qui trascritte per la prima volta. Completano il volume gli indici relativi a tutti e tre i tomi delle Opere complete, a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi. -
Canicola. 87° distretto
Uno degli episodi piú riusciti della serie di culto di McBain, dove i casi da risolvere si intrecciano alle vicende dei detective dell'87° Distretto. rn«Tutti i fan delle serie crime piú amate, da The Wire a CSI, dovrebbero leggere Ed McBain per capire a chi si sono davvero ispirati i loro creatori». - The Guardian rnrn Nel mezzo di una torrida estate metropolitana, un artista muore per overdose da barbiturici dentro un appartamento bollente. Toccherà alla squadra di Carella svelare i retroscena di un caso che pare fin troppo lineare. A Isola, il quartiere della città immaginaria che per McBain simboleggia New York, fa un caldo d'inferno. Eppure Carella e soci sono costretti a stazionare per ore in un appartamento pestilenziale, in attesa del verdetto del medico legale intento a esaminare un cadavere. Si tratta di Jeremiah Newton, affermato artista trovato morto dalla moglie appena rientrata da Los Angeles, riverso sul letto in una stanza dove la temperatura sfiora i 40°. Overdose da farmaci è il responso. Sono tanti, però, i dettagli che contraddicono l'ipotesi del suicidio: il terrore della vittima a ingoiare qualsiasi tipo di pillola, i milioni che aveva ereditato dal padre e una moglie esasperata che progettava il divorzio. Nel frattempo l'agente Kling, punta di diamante della squadra, deve affrontare uno psicopatico appena uscito dal carcere, e i sospetti terribili che avvelenano il suo matrimonio. -
Prima che il gallo canti: Il carcere-La casa in collina
""Il carcere"" e ""La casa in collina"": sono i due romanzi brevi che sancirono la maturità artistica di Cesare Pavese, scritti a distanza di dieci anni l'uno dall'altro (tra il 1938 e '39 il primo, tra il 1947 e il '48 il secondo). Come afferma Italo Calvino nel testo che apre il volume ""i due romanzi han tutt'e due andamento di memorie, e lo stesso tema generale: la posizione d'un intellettuale in un momento di 'scelta' politica, non d'idee, che quelle son date già per scelte, ma d'azione, di presenza"". -
Diagnosi e destino
Tutti, prima o poi, riceviamo una diagnosi. Un giorno arriva un esperto e con una parola ci dice qualcosa che modifica il corso della vita, in peggio o in megliorn«La malattia non è una metafora, diceva la Sontag: ma il momento della diagnosi è cruciale nella vita dei pazienti, spesso messi davanti a un bivio esistenziale. Una bellissima guida psicologica, piena di riferimenti letterari, per tutti. Pazienti e, soprattutto, medici» - Robinson, La RepubblicarnMomento chiave della relazione medico-paziente, la diagnosi non è solo un processo di conoscenza compiuto da chi la formula, è anche un'occasione importante della conoscenza di sé. Ed è sempre un incontro: con il corpo, la chimica dei farmaci, la cura di sé, la scienza medica, la (s)fiducia nella medicina, il passato dell'anamnesi, il futuro della prognosi, la nostra personalità, le nostre paure e difese. Sulla malattia e l'essere malati si è scritto molto. Meno sulla diagnosi e l'essere diagnosticati. O con internet, sull'autodiagnosticarsi, solitari esploratori dei nostri sintomi. Le diagnosi non sono sentenze e le malattie non hanno un «significato», non sono metafore o colpe. Possono però abitare le nostre vite come narrazioni e mitologie personali. Dal morbillo alla depressione, tutti, prima o poi, riceviamo una diagnosi. Che è timore, conoscenza e relazione. Comprenderne mitologie e significati ci aiuta a percorrere i confini incustoditi delle nostre vite, sempre piú divise tra corpo, mente e tecnologie. -
La lezione del freddo
Con la praticità dell'uomo di casa e lo sguardo del filosofo, Roberto Casati ha elevato un altare al freddo in mezzo a betulle sottili che in primavera finalmente raddrizzano la schiena. Un racconto imprevedibile e fulminante, un manuale di sopravvivenza. rnrn«Se uno guarda il sentiero che traccio, all'andata vede uno zig-zag, una linea tratteggiata di piedi destri e piedi sinistri. Al ritorno cerco di calpestare la neve con le ciaspole dove non ero passato all'andata, per rendere uniforme il sentiero. Ho deciso di chiamarla la camminata etica, pensa chi ti segue, aiutalo»rnrnRoberto Casati è un filosofo delle scienze cognitive. Questo mémoire nasce da un lungo soggiorno in una casa nei boschi del New Hampshire. «Volpe, pneumatico, volpe, uccellino, ciaspola, cane. La neve ci parla dell'ordine delle cose. Del prima e del dopo. Si esprime qui tutta la sincerità del mondo: non puoi nascondere il tuo passaggio alla neve». Un filosofo, la sua famiglia e altri animali all'esigente scuola del freddo: ritrovare un sentiero perso nel bianco; leggere Thoreau e Hawthorne; mai e poi mai usare il freno sul ghiaccio; coltivare stalattiti; costruire un pratico igloo davanti a casa, lasciare il cane in macchina senza farlo congelare… Piegare la vita domestica alle intemperie significa imparare ad assecondare la natura invernale del mondo. Senza fuggirla, addestrando la mente e le mani a comprenderla. Perché il freddo non è un nemico, per quanto sia temibile. Il freddo è un grande maestro che rischiamo di perdere per sempre. Roberto Casati, filosofo delle scienze cognitive, è dirigente di ricerca del CNRS presso l'Institut Nicod a Parigi. Ha insegnato in diverse università europee e statunitensi, e collabora regolarmente all'inserto domenicale del «Sole 24 Ore». Tra le sue pubblicazioni, La scoperta dell'ombra e (con Achille Varzi) Semplicità insormontabili sono state tradotte in una decina di lingue. Contro il colonialismo digitale ha suscitato un ampio dibattito sull'uso ragionato delle nuove tecnologie. Per MIT Press sta pubblicando con il neurofisiologo Patrick Cavanagh The Visual World of Shadows , una sintesi di vent'anni di ricerche sulle regole che il sistema visivo usa per costruire oggetti. Nell'inverno 2016 ha attraversato l'Atlantico in barca a vela inaugurando un progetto di ricerca, «Cognition in the Wind», sulla navigazione low tech. Il giorno in cui la famiglia trasloca nel New Hampshire, davanti agli occhi si apre un incanto: la casa è immacolata, le doghe di legno percorse dalle ombre del bosco, il tetto verniciato di un azzurro fiabesco. L'estate caldissima sembra non voler mai terminare, ma le allusioni misteriose nelle conversazioni con i vicini e i colleghi fanno presagire una minaccia. In un batter d'occhio arriva la neve, il grande fiume è già ghiacciato, bisogna attrezzarsi: le bambine e il cane ammirano in silenzio lo spettacolo bianco in cui vivranno per un anno. Tra sputaneve elettrici e cataste di legna, orsi nel giardino e incendi divampati nella canna fumaria, piste di fondo oniriche e impronte calcate nel bianco per essere certi di ritrovare la strada,... -
Il mondo senza di noi
Guardatevi intorno, nel mondo d'oggi. La vostracasa, la vostra città. Il terreno circostante, con ilmanto stradale, e il suolo nascosto al di sotto. Lasciatetutto com'è, ma togliete gli esseri umani.Cancellateci, e osservate ciò che rimane. Come reagirebbe il resto della natura se all’improvviso si trovasse sollevata dall’incessante pressione che esercitiamo su di essa e sugli altri organismi? Quanto ci metterebbe la natura a recuperare il tempo perduto? A disfare le nostre monumentali città, i composti plastici, i rifiuti tossici? Riuscirebbe a cancellare le nostre tracce? E noi, con la nostra arte e le nostre creazioni, lasceremmo una traccia di qualche tipo, nel mondo senza di noi? Viaggiando attraverso le parti del mondo già «de-umanizzate», e avvalendosi della consulenza di esperti e di una scrittura sobria e coinvolgente, Weisman disegna il pianeta come sarebbe se un’epidemia o una catastrofe eliminassero per sempre gli esseri umani. E scrive un saggio che indaga il nostro impatto sulla Terra a ogni pagina, che i lettori e i critici hanno da subito avvertito come un punto di svolta. -
Disobbedienza civile
Perché se lo stato è da sempre amministrato nell'interesse dei pochi continuiamo a non fare nulla? Se invade e schiavizza, perché, in nome di una legge che non ci rappresenta, dimentichiamo di essere uomini? Perché per convenienza non seguiamo più il nostro senso di giustizia? Sono le domande fondamentali che si pone Thoreau in queste pagine. Domande che anche oggi ciascuno di noi dovrebbe farsi ogni giorno, per ricordarsi di essere prima un uomo e poi un cittadino. Perché solo tenendo fede alla propria umanità si potrà arrivare a fare la cosa giusta. Completa il volume il saggio ""La schiavitù nel Massachusetts"". Introduzione di Leonardo Caffo. -
Storia di un uomo che digeriva male
«Un romanzo pieno di energia e di vivacità artistica, scorrevole e interessante. Pare di bere un bicchierone d'assenzio dopo essersi impiastricciati la bocca con tanti dolci saccarinati» - Antonio Gramscirn«Una perla di ironia e di divertito sberleffo nei confronti della mentalità della piccola borghesia del suo tempo.» - Paolo Bertinetti, la Stamparn«Una deriva psicotica narrata con eleganza di stile e limpidità formale, in un romanzo comico spiazzante e sorprendentemente a noi contemporaneo.» - Guido Caserza, Il Mattinorn""«Hole!» Piú ci penso e piú il grido che apre questo piccolo gioiello dimenticato, libro elegante e delizioso, pieno di caratterizzazioni esilaranti e di scene memorabili (valga per tutte l'impacciatissima richiesta di matrimonio - o matrinoia, direbbe il protagonista, visto il risultato successivo - con battute degne di Woody Allen: «Ebbe la curiosa sensazione che sarebbe stata una grande soddisfazione sposarsi e avere una moglie - sennonché, in qualche modo, sperava non fosse Miriam»), impeccabile nello stile e nella trama, fucina di trovate intelligenti, insomma piú ci penso e piú «Hole!» sembra un grido arrembante di resa e di rivolta, per quanto minima. Non politica, umana. Un barbarico «howl». Cambiare vita quando la vita è una, scegliere una strada adiacente senza la possibilità di una revisione, di un editing, di un correttore che ti aggiusti tutti i refusi umani: che fatica."" dalla prefazione di Marco RossarirnIn una desolante cittadina della provincia inglese, Mr. Polly è un uomo di mezza età la cui vita è afflitta dalla fallimentare gestione di un negozio di abbigliamento, da una moglie sempre più insopportabile, nonché da problemi digestivi e fastidiosi sintomi psicosomatici. Finché, un giorno, decide di «piantar baracca e burattini»... Il tema - la tristezza e le difficoltà dell'uomo medio - è serio, ma lo svolgimento è pieno di vicende comiche e avventurose. Dall'ironia dickensiana alla gag slapstick, tutte le forme dello humour prendono corpo nel romanzo scorrendo verso un finale rocambolesco e commovente. -
Di carne e di nulla
«È spaventoso. Perché a me sembra cristallino che, se dimentichiamo come morire, finiremo col dimenticare come vivere».rnrn L'amore ai tempi dell'Aids. Terminator e gli effetti speciali come sfida alla creatività. Perché scrivere è tanto divertente e difficile. Gli effetti sugli ideali americani dell'Undici settembre, ma anche di Guantánamo, e tanti altri nodi e ossessioni, raccontati come nessuno ha mai saputo fare prima. Caustici, talvolta crudeli nel prendere di mira qualcosa o qualcuno e vivisezionarlo con la lama affilatissima dell'ironia; sempre accesi da intuizioni che illuminano la scena all'improvviso, gli interventi di DFW qui pubblicati sono un'occasione per i lettori, per noi, di confrontarsi con l'autore piú folle e coraggioso della sua generazione. Traduzione di Giovanna Granato. -
Che cos'è la pittura?
Questo libro spiega in che modo le immagini dipinte sono state interpretate nella storia, e piú precisamente negli ultimi duecento anni, allorché la pittura sembrò dissociarsi per sempre dall'antico desiderio di produrre immagini somiglianti. rnrn «Che cos'è la pittura? Potete rispondere a questa domanda molto semplicemente prendendo un pennello; ma se invece decidete di rispondere usando le parole, scoprirete che le risposte sono molte e che, sebbene esse siano tutte collegate tra loro, ciascuna implica ulteriori domande di natura filosofica e storica...» rnrn «Un saggio di illuminante originalità» - E. H. Gombrich rn«La gioia di guardare – per sua natura senza parole – trova qui un autentico parallelo nel piacere di leggere» - Laura CummingrnrnrnQuesto libro spiega in che modo le immagini dipinte sono state interpretate nella storia, e piú precisamente negli ultimi duecento anni, allorché la pittura sembrò dissociarsi per sempre dall'antico desiderio di produrre immagini somiglianti. Interrogando i fattori che hanno da sempre ispirato la pratica artistica e il pensiero sulla pittura, Julian Bell affronta teorie e concetti centrali, che dal monito di Platone giungono al dibattito sulla cosiddetta «morte della pittura». Le relazioni tra arte figurativa e astratta come tra rappresentazione e modernità, le interazioni tra pittura, fotografia e le altre arti, sono alcuni dei tanti temi che l'autore esplora attraverso un sapiente dialogo con diverse opere esemplari, dall'antichità al Rinascimento, dagli Impressionisti alle esperienze figurative piú recenti, da Pollock e Warhol a Gerhard Richter. Un'introduzione storicamente informata alla natura e alle teorie della pittura, godibile e suggestiva. Con 144 illustrazioni a colori nel testo. -
L' estate fredda
Ambientato al tempo delle stragi di Palermo, L'estate fredda offre uno sguardo pauroso sulla natura umana, regalandoci anche un protagonista di straordinaria dignità. E, alla fine, un inatteso bagliore di speranza.rnrnrn «Durissimo, moralmente complesso, e molto avvincente: un romanzo che cattura dalla prima all'ultima pagina sulla mafia italiana e sulle forze di polizia che l'ha combattuta all'inizio degli anni Novanta» -Peter SwansonrnrnPeter Swanson Siamo nel 1992, tra maggio e luglio. A Bari, come altrove, sono giorni di fuoco. Quando arriva la notizia che un bambino, figlio di un capo clan, è stato rapito, il maresciallo Pietro Fenoglio capisce che il punto di non ritorno è stato raggiunto. Adesso potrebbe accadere qualsiasi cosa. Poi, inaspettatamente, il giovane boss che ha scatenato la guerra, e che tutti sospettano del sequestro, decide di collaborare con la giustizia. Ma le dichiarazioni del pentito non basteranno a far luce sulla scomparsa del bambino. Per scoprire la verità Fenoglio sarà costretto a inoltrarsi in quel territorio ambiguo dove è piú difficile distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Ambientato al tempo delle stragi di Palermo, L'estate fredda offre uno sguardo pauroso sulla natura umana, regalandoci anche un protagonista di straordinaria dignità. E, alla fine, un inatteso bagliore di speranza. -
I giorni di scuola di Gesù
Un romanzo misterioso e sapiente sull'essere genitori e figli, su ciò che significa crescere e imparare.rnDavid è un bambino misterioso e sfuggente, insaziabile di risposte, sempre pronto a mettere in dubbio ogni cosa. Simon e Inés, che hanno scelto di crescerlo, non sanno in che modo prendersi cura della sua educazione. E così, dopo aver tentato con delle lezioni private in casa, gli improvvisati genitori decidono di iscriverlo a una strana Accademia di danza, un po' setta pitagorica, un po' collegio coreutico. Affascinato dal gelido carisma della direttrice, Ana Magdalena, David si allontana sempre più dalla famiglia. Ma la situazione precipita improvvisamente con l'omicidio della donna, che dà il via a un processo dalle conseguenze tanto drammatiche quanto paradossali. Con una scrittura precisissima Coetzee è riuscito a restituirci in un inquietante gioco di specchi l'infinita profondità nascosta nei dettagli delle nostre vite, come se a guardarli fosse un bambino. -
L'autorità perduta. Il coraggio che i figli ci chiedono
Bambini maleducati, adolescenti senza regole, ragazzi ubriachi e indifferenti, giovani senza occupazione che, invece di prendere in mano la propria vita, vegetano senza studiare né lavorare. Genitori che si lamentano di una generazione arresa e senza passioni, che sembra aver perso anche la capacità di stupirsi. Ma ad arrendersi per primi sono stati proprio i genitori, che con la loro accondiscendenza hanno sottratto ai figli l'essenziale, ossia il desiderio, salvaguardando un quotidiano quieto vivere privo di emozioni e ambizioni dove rimbomba soltanto l'elenco delle lamentele contro la società e la politica. Come se questo mondo non l'avessero creato proprio loro. Un pamphlet severo ma anche pieno di speranza, con cui Crepet ribadisce tenacemente che educare significa soprattutto preparare le nuove generazioni alle difficili, ma anche stimolanti, sfide del futuro.