Sfoglia il Catalogo illibraccio006
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8101-8120 di 10000 Articoli:
-
Che cos'è la filosofia?
La filosofia, è l'arte di formare, di inventare, di fabbricare concetti, ma non soltanto. E' altrettanto importante definire il contesto in cui opera e gli interlocutori cui si rivolge. Per gli autori la Grecia classica ha superato la figura del Saggio per confrontarsi con quella dell'Amico: cioè qualcuno che non possiede il vero, ma lo ricerca pur essendo convinto della sua irraggiungibilità. Se il saggio venuto dall'Oriente pensa per figure, L'Amico del sapere pensa per concetti, promuove la formazione di una società di eguali, senza rinunciare all'essenziale gioco dialettico della discussione e della diversità, che può giungere alla rivalità, alla sfida, alla competizione. -
La via della bellezza. Per una storia della cultura estetica cinese
Per Li Zehou l'arte e l'estetica cinese sono figlie della psiche cinese che, nel corso del suo secolare sviluppo, ha costantemente perseguito un punto di equilibrio fra emozione e realtà. Traendo spunto da un vasto campionario di prodotti artistici cinesi, dai bronzi alle ceramiche, dai manufatti alle sculture, dalla letteratura alle opere pittoriche, l'autore esplora il mondo della cultura cinese offrendo al lettore occidentale i principali strumenti per studiarla e interpretarla. -
Disegnare e conoscere. La mano, l'occhio, il segno
Il disegno non è un mero repertorio di tecniche, ma è essenzialmente forma di conoscenza: fa vedere il mondo, le cose, e le loro reciproche relazioni, in modo unico. Questo saggio indaga il ""fondamento di tutte le arti"" in tutte le sue forme e pratiche. Tutti durante la fanciullezza hanno disegnato; poi a partire dall'adolescnza questa attività scompare, con la medesima naturalezza con la quale si era manifestata. La comparsa del disegno nell'evoluzione umana ha un che di misterioso. ""Saper fare"" un disegno implica l'acquisizione della capacità di ""saper vedere"" ciò che di una data cosa si intende disegnare. All'indagine della funzione cognitiva del disegno, l'autore affianca l'approfondimento degli strumenti e dei supporti utilizzati. -
La questione dell'arte
Un saggio che intende guidare il lettore attraverso il labirinto dell'arte contemporanea. Si tratta di arte se un artista espone un pavone vivo o il proprio letto disfatto? L'autore rivolge lo sguardo del filosofo sulle forme d'arte. Partendo dall'idea che l'arte è semplicemente forma significante, prende in considerazione alcune teorie dell'arte molto dibattute ma poco comprese: arte come espressione, il dialogo fra le varie forme artistiche o le più canoniche teorie dell'arte. Chiarendo alcuni problemi connessi con l'espressione artistica, quali l'intenzione dell'artista, la rappresentazione e l'emozione, l'autore dimostra come l'opera d'arte debba essere considerata per se stessa e secondo la relazione che stabilisce con la realtà circostante. -
Vergogna-Gioventù-Infanzia
-
Alibi. In appendice: quaderno inedito di Narciso
Scritte fra la stesura di ""Menzogna e sortilegio"" e ""L'isola di Arturo"", le poesie di ""Alibi"" sono ossessionate dall'io e dalla fatalità. Ma un altro registro, meno visonario, uno stile più lieto, barbaro e giullaresco fa di queste poesie un momento in cui Elsa Morante era allo zenit della gioia creativa. ""Narciso"" è un testo scritto nel 1945, rinvenuto in un quaderno di scuola dove la scrittrice annotava progetti e abbozzi. Da quel quaderno, alcuni testi confluiranno in ""Alibi"" altri in ""Menzogna e sortilegio"". -
Opere complete. Vol. 6: Scritti 1934-1937.
Questo volume raccoglie i testi capitali della produzione di Benjamin. Dalla riflessione sulle possibilità offerte dalle tecniche di riproducibilità alle forme estetiche, in ""L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica"", allo scritto su Kafka, rilevante per la densità concettuale in merito all'ebraismo e al destino della Tradizione nell'ambito del Moderno. O il saggio su Nicolai Leskov, in cui affronta il tema del tramonto della grande narrazione ottocentesca, messa in crisi dall'informazione prodotta dai giornali. Fino alle lettere di ""Uomini tedeschi"", una galleria di autori che testimoniano una linea di civiltà peculiarmente tedesca, agli antipodi della barbarie nazista che stava trasformando la Germania nell'incubo del mondo. -
L' immagine del ritorno
Una fiaba-reportage, un sogno ricostruito con la macchina fotografica. L'autore torna a Kabul, riemersa alla vita civile dopo l'era dei Talebani. Ritrova una vecchia macchina fotografica appartenuta a suo nonno e decide di fotografare i luoghi della sua memoria con quell'oggetto anacronistico e un po' magico. Ne viene fuori qualcosa di davvero strano: da un lato è il reportage di un viaggio di oggi attraverso immagini che sembrano dell'altroieri. Dall'altro, Rahimi segue il filo del sogno in cui la madre gli diceva di cercare un albero vicino al cimitero: lo ritrova, incontra persone che fanno discorsi incomprensibili, gli svelano un itinerario di saggezza. Così il reportage sulla Kabul di oggi si intreccia con una favola sapienziale. -
Una lunga pazienza cieca. Storia dell'evoluzionismo
L'idea che le specie attuali, uomo compreso, si siano evolute a partire da forme precedenti inizia timidamente al principio del Settecento, si consolida verso la fine di quel secolo, dilaga nel corso dell'Ottocento (soprattutto grazie a Darwin) e riceve conferme sperimentali definitive nel Novecento. Ma è un'idea che si dipana in maniera tutt'altro che lineare, coinvolgendo discipline tra loro enormemente distanti. È la storia di chi ha tentato di leggere il grande «libro della natura» indipendentemente dal grande «libro delle Scritture», formulando ipotesi provvisorie che spesso hanno sollevato più domande delle risposte ottenute, ma proprio per questo hanno ampliato gli orizzonti della conoscenza. Una storia frastagliata, nel corso della quale è accaduto anche di imboccare strade che si sarebbero rivelate vicoli ciechi, o di fornire soluzioni soddisfacenti dopo aver azzardato ipotesi molto discutibili. -
Barthes di Roland Barthes
""L'unica passione della mia vita è stata la paura"". La straordinaria epigrafe che Barthes ha scelto per il suo ""Piacere del testo"", andandola a cercare in Hobbes, attraversa e segna come un motto emblematico anche tutta la sua speculazione. Paura di essere afferrato e frainteso, da una facile e sommaria 'cucina' ideologica. Paura della ""bêtise"", che invita continuamente a ricercare e contraddirsi; paura d'esser fermato in un'immagine stereotipa e sterile. Ecco cosi, paradossalmente, per evitare questo procedimento di imbalsamazione precoce, di monumentalizzazione pubblica, l'idea di scriversi addosso una stravagante monografia, quasi per abolirsi, per cancellarsi, per ""derealizzarsi"", come avrebbe detto un pensatore a lui caro, Sartre. Non tanto un diario di fatti, di accadimenti, ma piuttosto un diario di riflessioni; non tanto aneddoti biografici, ma avventure d'idee. Un quaderno a ""collage"", in cui l'immagine univoca di Barthes viene continuamente frammentata, contraddetta, cancellata: ""io non mi assomiglio mai"". Nella prima pagina, a caratteri autografi, quasi una confessione sommessa nell'orecchio di chi s'accinge ad intraprendere questo viaggio, si legge: ""Tutto ciò dovrà essere considerato come detto da un personaggio di romanzo"". Un Barthes immaginario, dunque, personaggio fittizio, scritto, che si racconta in terza persona, dietro la maschera del frammento. Così è proprio in questo libro, scritto nel 1974, che si ritrova la fisionomia più autentica del grande critico. -
Le metamorfosi
""Le metamorfosi"" inaugurò nel 1951, insieme ai racconti di Lucentini, la collana dei ""Gettoni"". Piacque a Elio Vittorini la sua forma divertente di ""capriccio"": una suite di sogni enunciati da cinque diversi personaggi che potrebbero essere gli autori di un romanzo da inventare sulla traccia dei loro racconti. Sogno dopo sogno si intrecciano e si inseguono temi, simboli, allegorie, piccoli miti, favole in cui ciascuno di noi può trovare la chiave delle cose, l'interpretazione stessa di quanto il personaggio ha sognato. Sotto l'apparente astrattezza del ""gioco"", Lalla Romano ha saputo costruire un libro imprevedibile come i sogni che descrive, ricco di spunti umoristici, o drammatici o meditativi, tutti di pungente umanità. -
Jazz! Come comporre una discoteca di base
Quali dischi sono assolutamente indispensabili per capire quale meravigliosa esperienza sia il jazz? Attraverso l'analisi dei singoli dischi Carlo Boccadoro offre una serie di consigli per orientarsi in questo variegato universo e allo stesso tempo ne delinea una sua particolare ""storia"" che va dal dixieland di New Orleans sino al jazz contemporaneo, suddivisa in categorie strumentali: i pianisti, i cantanti, i solisti di tromba, di sax, le grandi orchestre... Pagina dopo pagina sfilano sotto i nostri occhi i capolavori del jazz e le loro registrazioni discografiche esemplari in un percorso stimolante e ricco di sorprese dove non mancano aneddoti curiosi che riusciranno ad affascinare anche gli esperti in materia. -
Narrare la malattia. Lo sguardo antropologico sul rapporto medico...
Mai come in questo periodo la medicina ha subito la sua potenza tecnologica, e mai come ora ha mostrato una crisi profonda di credibilità da parte dei pazienti. Che cosa è accaduto del rapporto tra il medico e il paziente? Che cosa rende l'incontro medico il luogo di un dialogo frammentario e frustrante? Perché la medicina non risponde alle domande più concrete che i pazienti pongono? Il medico pretende di imporre la sua razionalità e di catalogare le credenze della medicina popolare come superstizione. Tuttavia, così facendo, impedisce di comprendere la narrazione del paziente, le sue ragioni profonde. -
Figure 3. Discorso del racconto
Da un continuo scambio tra le suggestioni di una teoria generale delle forme letterarie (o poetica) e i dati concreti di una tradizionale, e spesso penetrante, analisi critica nascono i saggi di Figure III. Di questa doppia anima l'autore è ben conscio; la raccolta si apre, infatti, col breve scritto su Critica e poetica, che è una riaffermazione della pari e complementare dignità di entrambe. Ad esso fa seguito una ridiscussione dei rapporti tra Poetica e storia, classico tema della possibilità di una storia letteraria, visto da una specola non italiana (ma con risultati che suonano conferma a quelli di scuola italiana). Di questa collaborazione tra poetica, nella specie narratologica, e critica, Genette dà subito prova affrontando la Recherche proustiana, prima sinteticamente, con un magistrale saggio sulla Metonimia in Proust; poi analiticamente, smontando i meccanismi narrativi dell'opera. La lezione di metodo che ne risulta ha così un merito in più: quello di dimostrarsi, fin dalla sua formulazione, utile alla comprensione di un testo straordinariamente complesso, dal quale è lecito estrarre conclusioni generali sui rapporti tra storia, narrazione e racconto. -
Una donna che fischia
Nell'Università del Nord Yorkshire, tra ricerche scientifiche e conversazioni filosofiche si lavora intorno al tema ""corpo e mente""; nella parallela anti-università si consuma LSD, si pratica la filosofia hippy e si fanno contro-lezioni su Mao o l'astrologia. Nella fattoria vicina una comunità teatrale si trasforma in setta religiosa sedotta da un carismatico guru dal passato terribile che si spaccia per profeta, tra crisi mistiche e di follia. Tutto ciò fa da sfondo alla forza poetica di un romanzo che intende proporre anche un'analisi corrosiva degli sconvolgimenti sociali e intellettuali che hanno scosso l'Inghilterra negli anni '60. -
Le terre emerse. Poesie scelte 1985-2008
L'opera poetica di Fabio Posteria prende avvio dal grande modello di Sereni, ma trova fin dai primi libri un tono originale che travalica la cosiddetta linea lombarda. I temi più ricorrenti si concentrano sulle tracce del passato, siano ere geologiche o generazioni di uomini, e su quelle del futuro (""Sperando in una luce lontana guardavano i figli e i figli dei figli perduti di lingua e costume"") alla disperata ricerca di una comunità tra vivi e morti, tra vivi e vivi, tra vivi e futuri viventi che è sempre più difficile da ""sentire"", da individuare, da pronunciare. Questo volume è un'antologia d'autore, una sorta di autoritratto in versi che riassume più di vent'anni di lavoro poetico, con l'aggiunta di una sezione di poesie recenti e inedite. Un libro sintetico ma sufficientemente ampio per rappresentare complessivamente un poeta fra i più importanti e di valore più sicuro nella poesia italiana degli ultimi decenni. -
Breve storia della musica occidentale
Questa è una storia della musica occidentale: dei suoi grandi compositori come degli interpreti e del pubblico, nonché delle mutevoli concezioni sull'essenza e le funzioni della musica. Paul Griffiths espone il cammino della musica nei secoli, e suggerisce come la sua evoluzione rispecchi gli sviluppi della nozione umana di tempo, dall'eternità dei Cieli ai nanosecondi del computer. Il volume offre una piacevole introduzione per studenti e principianti, riducendo al minimo i termini tecnici, tutti definiti in maniera semplice nel glossario. I suggerimenti per ulteriori letture e la discografia ragionata completano il volume che costituisce uno strumento prezioso per studenti e insegnanti e per tutti gli appassionati di musica ""classica"". -
La terra più del paradiso
I versi di Roberta Dapunt si snodano tra angoscia e armonia. Da un lato c'è un percorso tormentato attorno a inquietitudini religiose, preghiere che non placano, immagini di morte, dall'altro il senso di sacrale purezza che risiede nella terra, nei ritmi della natura, nella vita di montagna e nei suoi riti che legano insieme le persone, i loro gesti senza tempo, gli animali il silenzio. Ne risulta un passo irregolare, febbrile e pacato insieme: una sapienza zoppia che permette di attraversare una realtà multiforme senza schematizzarla in moduli precostituiti e automatici. -
Nebbia. Testo originale a fronte
Sono molti i testi della letteratura che collegano la nebbia con alcuni luoghi specifici: la Londra dei romanzi di Dickens e Stevenson o dei racconti di Conan Doyle; le valli e le coste della Scozia, dell'Irlanda, delle isole britanniche; la brughiera di Thomas Hardy; la Parigi di Baudelaire, Maupassant, Zola, dei romanzi noir; la città belga di Bruges presentata come particolarmente tetra e nebbiosa in tanti testi non solo di autori locali come George Rodenbach ma anche di visitatori come D. G. Rossetti, Mallarmé e Rilke; le terre basse di Fiandra, percorse da fiumi svogliati e cantate da Jacques Brel; la Milano del narratori realisti dell'Ottocento (cascinali sommersi dal vapore bianco, osterie fuori porta, miseri cortei funebri nella nebbia), quella dei romanzi polizieschi di De Angelis, quella di scrittori novecenteschi come Savinio, Bianciardi, Testori, Sereni, Erba; la Torino di Pavese e Calvino, le città piemontesi e quelle padane; la San Pietroburgo dei realisti e dei simbolisti russi, da Gogol a Nekrasov a Belyi; la San Francisco mitica degli scrittori e poeti locali ma anche di viaggiatori come Robert Louis Stevenson e John Dos Passos; le grandi città scandinave. Questo libro nasce dalla doppia passione di Remo Ceserani e Umberto Eco i quali, indipendentemente uno dall'altro, hanno catalogato nel corso degli anni i brani sulla nebbia in cui via via si imbattevano: a un certo punto, scoperta la comune mania, hanno deciso di mettere insieme i loro appunti. -
Tutti i nostri ieri
Un intreccio inestricabile di sentimenti, legami, amori, che rendono unica e imprevedibile la storia di ogni famiglia.«Scritto nel 1952, Tutti i nostri ieri è il pendant romanzesco di Lessico famigliare … Chi scruta e registra è una ragazza un po’ al margine, che si tiene come fuori dal gioco, che pare finga non saperne nulla ma che poi è l’anima, affettuosa e feroce, di tutto il nodo di sentimenti che intorno si svolge. Solo che qui la voce è fissata in una specie d’immaturità attonita e sorda, e in un’unica cadenza, quasi un canto monodico, percorre tutto il libro… Il piacere di Natalia è inventare storie familiari che portino in sé quello snodarsi di sentimenti e legami e caratteri e simpatie e antipatie e rancori e amori, che hanno le storie delle vere famiglie, e quel tanto di sempre prevedibile e quel tanto di sempre casuale, e quel tanto di comune aria di famiglia e quel tanto d’imprevedibilità individuale nel venir su dei figlioli, una generazione dopo l’altra». Italo Calvino