Sfoglia il Catalogo illibraccio008
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1641-1660 di 8634 Articoli:
-
Introduzione al narcisismo-Inibizione, sintomo e angoscia. Ediz. ...
In questi saggi, considerati tra i suoi lavori teorici più importanti, Sigmund Freud affronta due questioni fondamentali: la teoria della libido e lo stato affettivo dell'angoscia. Sono due scritti nati in periodi e temperie culturali differenti: se nell'""Introduzione al narcisismo"" il padre della psicoanalisi, dopo la rottura con Adler e Jung, polemizza con i suoi discepoli, riponendo al centro dell'indagine psichica le pulsioni sessuali; nell'analisi dell'angoscia Freud si propone di mettere insieme, con assoluta imparzialità, tutto ciò che è possibile dire sull'argomento. -
Storia della tecnologia. Vol. 5: L' Età dell'Acciaio (1850-1900)
In questo quinto volume scopriamo la nascita della macchina a vapore, l'invenzione degli esplosivi, l'aeronautica, il treno, l'arte fotografica e il cinematografo. Un altro passo in avanti nella narrazione che ci porterà alle soglie della contemporaneità. L'aspetto senza dubbio più stupefacente della Storia della tecnologia è, come scrive Gian Arturo Ferrari nella presentazione alla presente edizione, la sua felice longevità. Pubblicata in Italia a partire dal 1961, la Storia della tecnologia ha attraversato indenne mezzo secolo e rimane un punto fermo nel panorama della divulgazione scientifica grazie alla vastità, la completezza e il rigore assoluto con cui è stata condotta. L'idea di base che ha animato i quattro curatori, tra i più capaci storici della scienza della loro generazione, era di leggere la storia dell'umanità attraverso la tecnologia: è così che due millenni di invenzioni ed evoluzioni tecniche ci sono raccontati in brevi saggi in cui serietà, profondità d'argomentazione e chiarezza espositiva brillano tanto da rendere la lettura fruttuosa e piacevole. Piano dell'opera: 1. Dai tempi primitivi alla caduta degli antichi imperi 2. Le civiltà mediterranee e il Medioevo 3. Il Rinascimento e l'incontro di scienza e tecnica 4. La Rivoluzione industriale 5. L'età dell'acciaio 6. Il Ventesimo secolo. L'energia e le risorse 7. Il Ventesimo secolo. Le comunicazioni e l'industria scientifica -
Realismo? Una questione non controversa
Che cosa è il realismo? Che cosa intende dire chi si dichiara ""realista"" e a chi esattamente si contrappone? Siamo o dobbiamo essere davvero, in filosofia, nell'arte, in politica, più ""realisti"" di un tempo? In un rapido percorso nei dibattiti recenti sul tema, dal postmodernismo a oggi, Franca D'Agostini risponde con risolutezza e chiarezza a queste domande, smontando un certo numero di luoghi comuni, tanto diffusi quanto infondati. La prima parte del libro è un breve pamphlet destinato a difendere il realismo dalla confusione e dalla banalità a cui lo condannano molti suoi presunti estimatori. La seconda parte ricostruisce i dibattiti più interessanti, presenta alcuni realismi ""realmente nuovi"" di cui si parla poco o nulla in Italia. Associando alla perizia discussiva una profonda conoscenza del pensiero contemporaneo, D'Agostini ci ricorda che l'antirealismo non è mai esistito in filosofia: i fatti sono sempre stati, hegelianamente, ""il vivente pane della ragione"". -
La miniatura medievale. Una introduzione
Prima che Otto Pächt vi si cimentasse con ingegnosa e sensibilissima perizia, si poteva ancora guardare alla miniatura medievale come a un genere artistico minore, da studiare negli stessi modi riservati al suo ascendente ritenuto più illustre, la pittura monumentale ad affresco o su tavola. Ma chi assisté nei tardi anni sessanta al ciclo di lezioni viennesi che è all'origine di questo libro ebbe il privilegio di ""ascoltare con gli occhi"" - sinestesia intellettuale prediletta da Pächt - una messe di immagini sfolgoranti per tonalità cromatiche e traboccanti di forme decorative, a cui veniva riconosciuto il rango autonomo di arte ""maggiore"", e con esso il diritto a un accesso metodologico peculiare. La vibrazione di allora si trasmette intatta ai lettori di oggi, davanti a un mondo figurativo che parla finalmente in un linguaggio proprio, quello del manoscritto decorato. Di Bibbie, Evangeliari, Salteri, Lezionari, Apocalissi, Sacramentari, Messali e opere con raffigurazioni didattiche Pächt analizza magistralmente ogni aspetto: le forme e gli stili, la suggestiva ricchezza di iniziali, il vocabolario ornamentale e simbolico, le tendenze espressive, il peso dell'eredità tardoantica e bizantina, il rapporto simbiotico o tensivo tra scrittura e immagine, la funzione della cornice, il conflitto spaziale che si gioca all'interno della pagina. Presentazione di Jonathan J. G. Alexander. Postfazione di Fabrizio Crivello. -
Il migliore dei mondi possibili. Matematica e destino
Secondo la celebre formula di Leibniz, il nostro sarebbe il migliore dei mondi possibili. Questa idea singolare ha una lunga storia che Ivar Ekeland ricostruisce, mostrando su quali risultati scientifici essa si basi e quali sviluppi abbia avuto oggi. A partire dall'opera di Galileo, interrogando la matematica, la fisica, la biologia e l'economia, Ekeland ci guida nei secoli attraverso il costante miglioramento delle condizioni di vita dell'uomo. E benché la ricerca di una ragione semplice e universale che spieghi perché il mondo è così com'è gli paia un'impresa destinata al fallimento, egli resta ottimista circa le prospettive che la scienza offre in vista del progresso dell'umanità. -
A caso. La sorte, la scienza, il mondo
Il caso sembra dominare la vita dell'uomo, beffando di continuo il suo bisogno di previsioni certe: dagli effetti del naso di Cleopatra nella storia del mondo all'imprevedibilità dei fenomeni meteorologici fino alla dinamica dei sistemi complessi non inquadrabili nella cornice della scienza deterministica. In questo libro Ivar Ekeland guida il lettore in un esame di alcuni aspetti matematici del caso: il calcolo delle probabilità e la teoria dei giochi, il teorema di Godei e le sue implicazioni, la teoria dei sistemi complessi, il rischio e la teoria della decisione, la statistica e la valutazione della probabilità. Ma, e qui è una delle ragioni principali del volume, la trattazione scientifica si intreccia con le vicende umane. Vediamo così operare i diversi aspetti del caso in alcuni episodi delle antiche saghe nordiche, in varie storie bibliche, nella curiosa vicenda del giudice Briglialoca di Rabelais che decide le sentenze tirando due dadi, nelle tormentose elucubrazioni del portiere di Handke. -
Melanconia e mania. Studi fenomenologici
Opera di metodologia psichiatrica, ove il metodo messo in campo è l'applicazione in psichiatria della fenomenologia trascendentale di Husserl, Melanconia e mania è il tentativo di fornire una dottrina che chiarisca le modalità di «costituzione del mondo» attraverso l'attività intenzionale dell'Io. L'intento di Binswanger non è descrivere i mondi già costituiti in cui vivono il melanconico e il maniaco, quanto piuttosto chiarire dove la «trama» e i «fili» delle funzioni trascendentali nel malato abbiano fallito, compromettendo la continuità o la consequenzialità dell'esperienza. Come scrive Eugenio Borgna nella sua introduzione, questo di Binswanger è davvero «un libro straordinario che ancora una volta ci fa guardare in altro modo negli abissi dell'angoscia e della sofferenza». -
Il cervello. Istruzioni per l'uso
Sono passati alcuni anni da quando questo libro è uscito nelle librerie. In questo tempo, l'autore ha continuato a lavorare sui temi che troverete in queste pagine, rielaborando e aggiornando il materiale a sua disposizione. Visto il grande successo della sua originale tecnica espositiva, John Medina ha infine deciso di dare alle stampe questa seconda edizione, riveduta in ogni sua parte e dotata di un capitolo completamente nuovo, dedicato alla musica e alle sue enormi potenzialità cognitive. Un regalo gradito, che aggiunge ulteriore fascino a una narrazione accattivante, informativa e incredibilmente coinvolgente. Un cervello voluminoso come il nostro è un organo molto esigente: pur costituendo appena il 2 per cento della massa corporea, divora il 20 per cento dell'energia disponibile. Sappiamo molte cose, sul nostro cervello, ma è ancora troppo poco. Come funziona? Di che cosa ha bisogno per funzionare al meglio? Perché è in grado di imparare così bene? Perché è così incline a dimenticare selettivamente? John Medina per anni ha svolto ricerche sulle misteriose connessioni tra geni e comportamento. La ricerca in questo campo - dentro il più sofisticato sistema di trasferimento di informazioni a noi noto (cioè il nostro cervello) - corrisponde all'attraversamento di uno dei più affascinanti territori intellettuali che si conoscano. In questo libro, sulla base delle cognizioni più avanzate e dell'analisi di casi concreti, John Medina ci informa con grande vivacità narrativa, presentandoci vari aspetti, o «regole» - dodici, per l'esattezza -, relative al funzionamento del cervello. Ogni argomento, che Medina presenta con humour garbato nei passaggi più tecnici, fornisce idee di applicazione nella vita di tutti i giorni, in particolare sul lavoro e a scuola. Alla fine, ci accorgeremo che il libro tiene fede alle promesse e che rende conto delle immense potenzialità del nostro cervello e dei modi più efficaci per utilizzarle. -
Il comportamento animale
Mai come negli ultimi decenni la fascinazione per il regno animale ha prodotto un sapere così esteso, che a sua volta ha alimentato in un pubblico via via più largo curiosità sempre nuova e inesauribile meraviglia. Circolo virtuoso che va ascritto a merito di quegli scienziati capaci di coniugare rigore nella ricerca e talento espositivo. Aubrey Manning e Marian Stamp Dawkins in questo si sono rivelati dei capiscuola. Difficile eguagliare la loro abilità di riuscire accattivanti nel sintetizzare gli aspetti neuroetologici, fisiologici, sociobiologici ed ecologici delle faune selvatiche e delle specie domestiche. Persuasi che «il modo migliore per introdurre il comportamento animale non sia quello di seguire linee funzionali, ma di studiare la sua organizzazione nell'individuo», si chiedono quali fattori interni e componenti ambientali, risposte ereditarie e informazioni acquisite interagiscano nel dar vita agli schemi comportamentali tipici di una determinata specie, al pari dei colori della livrea o dei caratteri morfologici. Una stupefacente varietà governa infatti il repertorio dei rituali e delle parate di corteggiamento, dell'esibizione di autorità, delle posture di allarme o di minaccia, delle reazioni di fuga, della difesa nei confronti dei predatori, della caccia solitaria o cooperativa, del pattugliamento del territorio, dei sistemi nuziali monogami o poligami, dell'investimento parentale nell'accudire la prole, delle gerarchie fluide o rigide di dominanza e subordinazione. Attraverso la ricchissima esemplificazione di Manning e Stamp Dawkins, e l'apparato illustrativo che la correda, si comprende in che senso si possa parlare, per gli animali, di «corrispondenza quasi perfetta fra comportamento e modalità di vita». -
Qui, dove ci incontriamo
Un libro nomade, che viaggia attraverso l'Europa, dove storie apparentemente disparate si rivelano parti di un tutto, momenti perduti ritrovano il loro posto. Memorie sensuali del passato penetrano nel presente. Città - Madrid, Cracovia, Lisbona, Ginevra, Londra - costituiscono ibridi rievocativi di un vecchio e nuovo mondo. Lisbona è la cornice perfetta per un incontro, una passeggiata e un lungo dialogo con il fantasma della madre: ""Una vecchia con l'ombrello sedeva immobile su una panchina del parco. Con quel tipo di immobilità che richiama l'attenzione. Seduta sulla panchina del parco, voleva farsi notare"". A Ginevra vive la figlia dell'autore, e c'è la tomba di Jorge Luis Borges: ""Le quattro parole sulla parte frontale della stele erano, abbiamo scoperto, in inglese antico (o arcaico). And Ne Forthtedon. Non avere paura"". Non c'è autore che riesca, come John Berger, a raccontare l'altra faccia delle città, dei luoghi. Non quello che si può immaginare, ma quello che si riesce a vedere solo con gli occhi dell'immaginazione. Nell'attraversare confini e barriere temporali ""Qui, dove ci incontriamo"" è un romanzo giocoso e inatteso. -
Mindfulness relazionale. Insight Dialogue, meditazione e libertà
È nella vita di relazione che si innesca più acutamente la sofferenza associata alla dinamica di desideri e attaccamenti. Ed è lì che occorre disinnescarla, sostiene Gregory Kramer.rnrnI pensieri ci pensano. Le emozioni, avvilenti o appaganti, ci tengono in ostaggio. Eppure continuiamo a chiamare «spontaneità» questo viluppo carico di automatismi e di reattività condizionata, che una cultura dell’eccitazione permanente rafforza a nostro danno. È nella vita di relazione che si innesca più acutamente la sofferenza associata alla dinamica di desideri e attaccamenti. Ed è lì che occorre disinnescarla, sostiene Gregory Kramer. Figura di spicco internazionale nell’ambito della Mindfulness Meditation – la meditazione di consapevolezza di matrice buddhista, le cui applicazioni cliniche sono ormai trasversali a un numero crescente di psicoterapie, a prescindere dall’orientamento teorico –, Kramer ha innovato la tradizionale pratica solitaria, aprendola alla sfera interpersonale. Il dialogo meditativo tra due o più persone è infatti al cuore della pratica formale messa a punto da lui, e qui esposta in un testo ritenuto cardinale da chi si occupa di mindfulness: l’Insight Dialogue. Esperienze ventennali, in tutto il mondo, hanno confermato che il potenziale liberatorio e trasformativo della meditazione si sprigiona meglio nel momento relazionale, quando per mezzo di tecniche appropriate anche il silenzio diventa interattivo e la parola porta a galla le paure e gli appetiti da cui il nostro io è ossessionato. Si affina allora la capacità di autosservazione, mentre vediamo interrompersi il meccanismo che alimenta le «fabbricazioni» abitudinarie della mente. Che si pratichi in ritiro, in gruppi periodici o nella vita di ogni giorno, dal vivo oppure on-line, l’Insight Dialogue aiuta a lasciar cadere gli inutili fardelli con i quali ci identifichiamo. «Si va incontro a interi eserciti di conflitti interiori e li si invita a prendere un tè». -
Nel labirinto
Nei saggi raccolti in questo volume, Kerényi illumina i molteplici aspetti (simbolici, iconografici, letterari, mitici, rituali) attraverso cui prende corpo, così nelle culture preistoriche come in quelle antiche, medievali e moderne, la forma originaria del labirinto: segno enigmatico che ha affascinato e ossessionato il pensiero religioso, ma anche quello filosofico, psicologico, artistico, di ogni epoca. Per Kerényi l'immagine del labirinto va ricercata in una danza rituale e memoriale, viaggio iniziatico giù agli inferi, nel cui buio mistero occorre affondare per apprendere il moto del ritorno, la via della riemersione alla luce. Il viluppo di percorsi spezzati, con cui il mito greco volle raffigurare il misterioso teatro della lotta di Teseo contro il Minotauro, diviene così la più straordinaria e luminosa metafora della riflessione e della ricerca. -
Il codice cosmico. La fisica moderna decifra la natura
L'universo non è una sorta di rompicapo infinito, né un gigantesco computer: più semplicemente, è un messaggio, certamente complesso, che spetta agli scienziati di leggere e spiegare, e il suo linguaggio, il suo ""codice cosmico"", si esprime con la fisica quantistica. In questo libro divenuto ormai un classico, Heinz Pagels esamina prima la struttura concettuale della teoria quantistica, la sua evoluzione e le sue diverse interpretazioni per poi addentrarsi nell'infinitamente piccolo. La teoria quantistica dei campi si rivela lo strumento più efficace per aprirsi un varco nella foresta delle particelle elementari, soggette a leggi che sfuggono all'intuizione della fisica classica. Senza ricorrere al gergo dei fisici, o a formule matematiche, con l'agilità di uno scienziato sicuro che è anche scrittore brillante, Pagels guida il lettore lungo un percorso che tocca tutti i punti significativi della fisica moderna. -
Da Lenin a Stalin. 1917-1937. Cronaca di una rivoluzione tradita
A cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre cosa sappiamo di quegli eventi?rnrn Quanto è rimasto nelle generazioni più giovani di quella storia complessa, violenta, alla lunga perdente – e tuttavia animata da un profondo afflato ideale, guidato da ideali di uguaglianza, giustizia e libertà –, che i libri di storia chiamano Rivoluzione comunista?rnI trentenni di oggi sono nati in un mondo che non è più diviso in due da una cortina di ferro. Dopo la caduta del muro di Berlino l’universo comunista si è rapidamente dissolto, e la storia di quel mondo, che una generazione fa era ben nota e aspramente dibattuta nel bene e nel male, è oggi quasi eclissata.rnrnPer questo è tanto più importante rileggere lo sviluppo di quegli eventi, il racconto dei primi vent’anni della Rivoluzione, descritti in questo libro forse dal più lucido, appassionato e lungimirante intellettuale e rivoluzionario dell’epoca. Attraverso la narrazione e il prisma interpretativo di Victor Serge – pensatore troppo presto dimenticato, come scrive David Bidussa nella prefazione di questo volume – percepiamo quel mutamento di fini, quello stravolgimento politico e ideologico che fu il passaggio dalla Rivoluzione comunista guidata da Lenin all’istituzione del regime dittatoriale di Stalin. Pochi, come Victor Serge, percepirono per tempo questo stravolgimento come il tradimento di un ideale, denunciandone pubblicamente la barbarie. Ben pochi, come lui, in Russia e in Europa occidentale, furono disposti a subire le conseguenze delle proprie idee, lottando fino all’ultimo per farsi sentire. -
Una primavera tardiva. Tutti i racconti
«Quanto si impara da libri come questo che sono un mondo! Personaggi indimenticabili...pagine splendide.» - Antonia Arslan, Famiglia CristianaCiascuno di questi racconti si svolge in uno shtetl polacco, prima della seconda guerra mondiale, abitato da una serie di personaggi descritti con tanta precisione che si possono subito individuare quando riappaiono in un altro racconto, magari in veste di protagonisti. C'è, per esempio, Hirsch Leib che, dopo aver condotto a destinazione il bestiame a lui affidato dai commercianti locali, non vede l'ora di tornare da moglie e figli con un sacco pieno di regali per festeggiare la Pasqua ebraica, e si trova davanti la Vistola, ghiacciata sì, e quindi attraversabile, ma battuta da una inaspettata, furiosa pioggia primaverile che rischia di assottigliare e rompere la superficie solida del fiume. Ci riuscirà? Ogni racconto un romanzo, ogni villaggio un mondo, ogni protagonista un personaggio, e una pletora di vivacissimi ritratti di contorno, cosi caratterizzati, in poche righe, da diventare indimenticabili. Questo l'incredibile potere della scrittura di I.J. Singer, che i lettori conoscono già dai grandi romanzi epici. E qui le brevi storie dense e originali hanno lo stesso tono definitivo delle altre opere di questo grande scrittore. -
Breve storia di chiunque sia mai vissuto. Il racconto dei nostri geni
Questo libro parla di te, proprio di te in prima persona. Di te e di tutti i cento e più miliardi di esseri umani che sono nati dall’inizio dei tempi.rnrn«Un’introduzione alla genetica umana brillante, autorevole, sorprendente e accattivante. Se conoscete poco della storia umana, resterete incantati. Se conoscete molto della storia umana, resterete incantati». - rnBrian Coxrnrn«Mi è molto piaciuto e ho davvero molto ammirato Breve storia di chiunque sia mai vissuto» - rnBill Bryson, «Observer»rnrn«Il libro di Adam Rutherford è ben scritto, stimolante e divertente. Ma la cosa più importante è che dice sempre le cose correttamente» - rnRichard DawkinsrnrnrnIl DNA – il nostro codice genetico, quella lunghissima stringa di A, T, G e C variamente alternate che portiamo nel nucleo di ogni nostra cellula – viene qui letto da Adam Rutherford come un libro di storia. Oggi si può fare.rnA saperlo leggere, infatti, il DNA racconta molte cose: nascite, morti, malattie, guerre, carestie, migrazioni e tanto, tanto sesso. Per anni abbiamo letto il DNA solo come un manuale di istruzioni, il codice sorgente della vita. Lo abbiamo studiato, lo abbiamo modificato, abbiamo sperimentato con le sue sequenze e continuiamo a farlo. Ma dal 2001, da quando cioè è stato per la prima volta pubblicato il risultato del Progetto Genoma Umano, ci siamo trovati tra le mani uno strumento fenomenale, che ci ha permesso di fare una cosa inaspettata e nuova: studiare la nostra storia. Poco tempo dopo, grazie agli avanzamenti tecnici della genetica degli ultimi anni, siamo persino stati in grado di studiare il DNA antico, quello rimasto intrappolato in quantità infinitesime nei resti di esseri umani morti da secoli o millenni, e in qualche caso persino decine di migliaia di anni. E abbiamo potuto confrontarlo col nostro e vedere da quello che era rimasto impresso nelle sequenze genetiche tutto ciò che è accaduto all’umanità nel frattempo.rnDimenticate l’algoritmo della vita, il DNA che «determina» la nostra natura o l’evoluzione lineare e inesorabile dalla scimmia verso l’uomo (per non dire della supposta divisione della nostra specie in «razze»). Dimenticate tutto, perché ora sappiamo che il DNA è una cosa molto più complessa, affascinante e molto, ma molto più fluida e mutevole di quanto si sospettasse.rnAdam Rutherford ci racconta in maniera brillante una bella storia – la nostra storia – correggendo errori ancora troppo diffusi, e per la strada ci narra di Riccardo III d’Inghilterra e delle sue ossa, dell’origine dei capelli rossi, della «love story» coi neandertaliani e delle immense migrazioni compiute dai nostri avi, miglio dopo miglio, dall’Africa a ovunque nel mondo, fino a casa nostra. -
Introduzione a Jung
Tenendosi alla larga da quel culto della personalità che traspare in tante biografie di Jung, Ellenberger ci presenta qui un'esposizione rigorosa e imparziale della sua vita e della sua opera: un'esposizione da cui emerge tanto la straordinaria originalità di Jung quanto la fitta trama dei suoi debiti con il pensiero e la letteratura romantici e alcuni grandi maestri della psichiatria dinamica (Bleuler, Janet, Binet, Flournoy). Sulla scorta di una ricchissima documentazione di prima mano, Ellenberger ricostruisce l'intera parabola junghiana: gli anni di apprendistato in cui Jung mette a fuoco la sua nozione di realtà psichica ed elabora alcuni strumenti per la comprensione dei disturbi mentali; l'incontro con la psicoanalisi, dall'amicizia con Freud alla designazione come suo erede e infine alla rottura dei loro rapporti; l'esperienza della malattia creativa prodotta da quel serrato corpo a corpo con l'inconscio e le sue immagini archetipitiche, da cui si cristallizzeranno, negli anni della maturità, il sistema della psicologia analitica e un'eccezionale messe di indagini storico-religiose; la costruzione finale del proprio mito attorno alla figura ormai leggendaria del vecchio saggio di Kusnacht. -
Gravità. Trattazione leggera di un soggetto pesante
Con questo libro Zee apre un percorso unico per comprendere la relatività e ottenere una visione profonda della gravità, una forza difficilmente classificabile e alla base della comprensione del grandioso universo in cui viviamo.rnrn«Una lettura divertente e affascinante» – David Kaiser, MITrn«Se conoscete già un po’ l’argomento e non temete la presenza di qualche equazione, Gravità vi porterà molto in profondità (ma se siete più coraggiosi l’Appendice vi spiegherà addirittura il vero senso dello spaziotempo)» – The Wall Street Journalrn«Gravità inizia la sua ricognizione della teoria einsteiniana della relatività generale partendo dalle onde gravitazionali per poi far atterrare il lettore direttamente nel cuore dei misteri della materia oscura e dell’energia oscura» – New ScientistrnrnIn natura esistono quattro forze fondamentali: la forza nucleare debole, la forza nucleare forte, la forza elettromagnetica e la gravità. Le prime due riguardano gli atomi e noi non le percepiamo direttamente; senza di loro non esisteremmo, né esisterebbe l'universo come lo conosciamo, ma noi non ne facciamo esperienza diretta. L'elettromagnetismo lo conosciamo grazie alla luce, ma sappiamo che comprende anche le onde radio, i raggi X e molte altre cose. L'unica forza di cui facciamo tutti esperienza quotidianamente è la gravità: è quella che – come vuole l'aneddoto legato a Newton – ci fa cadere le mele in testa. A. Zee – protagonista della fisica contemporanea e autore di una fortunata serie di manuali che hanno al centro proprio lo studio specialistico della gravità – ci immerge nei misteri di questa forza evanescente, che rifiuta di trovare un suo posto nel quadro generale della teoria fisica per via della sua sproporzionata debolezza. Anche se per i fisici la gravità rimane un rovello, però, è capace di dare anche enormi soddisfazioni: è lei che sta alla base della teoria della relatività generale di Einstein – ulteriormente confermata nel 2016 grazie al rilevamento dell'eco di un'onda gravitazionale emessa dalla fusione di due giganteschi buchi neri collassati a milioni di anni luce dalla Terra. Conciso, intriso del calore e della freschezza di stile di chi domina la materia con disinvoltura e ironia, Gravità inizia il suo racconto con la sorprendente scoperta delle onde gravitazionali, presenta l'idea di spaziotempo curvo e il principio d'azione, ed esplora argomenti d'avanguardia, tra cui i buchi neri e la radiazione di Hawking, fino ai misteri della materia e dell'energia oscura. -
La storia di Christine
Scritto con lo pseudonimo di Alice Cholmondeley, il romanzo prende spunto dalla vicenda privata di Elizabeth von Arnim e di sua figlia Felicitas, scomparsa appena sedicenne in Germania. rnrn«Non c’è aspetto dell’esistenza che il particolare colore rosa di von Arnim non sappia trattare a suo modo» - Elisabetta Rasy, Il Sole 24 orern«Definita “la donna più intelligente della sua epoca”, Elizabeth von Arnim è capace di confliggere attraverso il dono di una graziarnurticante, con il durissimo velluto della società che la circonda» - Mirella Appiotti, ttL – La Stamparnrn Berlino 1914. Christine, giovane violinista inglese di raro talento, si trasferisce in Germania per un anno di studio. È felice, conosce anche l’amore, ma presto capisce con sgomento che l’intera Germania brama la guerra e inneggia ai valori di sopraffazione e predominio sulle altre nazioni. Quando infine scoppia il conflitto, e l’Inghilterra si schiera a fianco dei nemici dei tedeschi, Christine è in pericolo. Scritto con lo pseudonimo di Alice Cholmondeley, il romanzo prende spunto dalla vicenda privata di Elizabeth von Arnim e di sua figlia Felicitas, scomparsa appena sedicenne in Germania. All’uscita in Inghilterra nel 1917 il libro ebbe un successo straordinario. -
Ricchi per sempre? Una storia economica d'Italia (1796-2005). Nuo...
Il benessere degli italiani è da tempo sospeso sul crinale del declino. Attraverso quali passaggi storici vi si è giunti? C'è una via d'uscita, e quale?La nuova edizione di questo libro estende l'indagine dal 2005 al 2020. Lungo due secoli, fra alterne vicende, il benessere degli italiani era progredito, la loro ricchezza si era moltiplicata. Ma dallo scorcio del Novecento la produttività è ferma. La società vive una crisi profonda, che travalica la dimensione economica. È crisi di cultura, istituzioni, politica, quindi di orientamenti, valori, identità. Il paese può risolverla in positivo, rilanciando la crescita. Può anche regredire, come altre volte in passato. Accadde dopo Napoleone, agli albori del Risorgimento; nell'età di Crispi e nelle tensioni di fine secolo; sotto il fascismo-regime e nel secondo conflitto mondiale. A ognuna di queste fasi seguirono tuttavia recuperi e progressi attraverso cui dall'Unità il reddito pro capite aumentava di quattordici volte, fino a inserire l'italiano medio nel 10 per cento più ricco fra i cittadini del mondo. Furono decisivi la «primavera economica» giolittiana e il «miracolo economico» del 1950-73. Al contrario, dopo aver rallentato, la crescita veniva a mancare nel primo ventennio del Duemila. La retrospettiva storica e l'analisi economica aiutano a comprenderne le ragioni, a tracciare le vie dell'uscita. Queste sono percorribili. Devono essere intraprese da chi governa, dalle imprese, dalla società civile. Lo stallo è superabile, il benessere difendibile. Si accentueranno altrimenti i conati reazionari, antidemocratici, che minacciano la Repubblica.